sabato, marzo 31, 2007

ULTIMA ORA

31 MARZO ore 21:05

A MOSCA 17 GRADI, IL MARZO PIU' CALDO DA 1879

MOSCA - Con una temperatura media sempre sopra i dieci gradi e una punta massima di 16,9, questo mese di marzo è stato il più caldo a Mosca dal 1879. Ad annunciare il record è il quotidiano Komsomolskaia Pravda, confermato dall'agenzia meteo on line Meteo Novosti. Nella capitale, per quasi tutto il mese, le temperature sono state superiori di otto gradi rispetto alla media stagionale, più simili addirittura a quelle di maggio che non a quelle di aprile.

I moscoviti hanno dimostrato di apprezzare la precoce e calda primavera, dopo un inverno anch'esso da record per la temperature mite e la scarsità di neve. Gli esperti spiegano il fenomeno con l'aria dei Balcani portata da un anticiclone su tutta la Russia europea, da nord a sud. Infatti le temperature hanno raggiunto livelli record in moltissime città del Paese, dai 14,3 gradi di Nizhni Gorod ai 19 di Tula, a circa 200 km a sud di Mosca. Ma l'entusiasmo per il sole sarà raffreddato già da lunedì: gli esperti prevedono pioggia, neve e temperature minime fino a -9.
ANSA.

PREVISIONI

31 MARZO ore 21:02

PREVISIONI PER DOMENICA 1 APRILE: PIOGGE AL NORD-OVEST E TOSCANA. VARIABILE SUL RESTO DEL CENTRO-NORD. MOLTO SOLE E MITE SUL MERIDIONE
Dopo alcuni giorni di pausa, il Nord-Ovest e la Toscana riceveranno nuove piogge!. Sul Triveneto e sul Centro Italia non pioverà ma la giornata sarà variabile. Molto sole e clima decisamente primaverile al Sud


NORD: Sul Nord-Ovest giornata piovosa, con precipitazioni moderate sul basso Piemonte, bassa Lombardia, Emilia e Liguria di Ponente, moderate altrove ma a tratti deboli o assenti sulla Valle d'Aosta occidentale. Neve sulle Alpi occidentali oltre i 900-1000 metri, localmente più basse sul Cuneese ma in aumento nel corso della giornata fin verso i 1500 metri. In serata tendenda a diradamento e cessazione delle piogge. Sul Nord-Est giornata variabile con schiarite sulle zone pianeggianti. Soltanto sull'Alto Adige e Friuli nelle prima ore del mattino, rischio di ultimi piovaschi, nevosi oltre i 1300 metri, successivamente asciutto.
Temperature massime comprese tra i 10-13°C ad ovest e 14-18°C ad est. Minime intorno ai 5-8°C.
Venti deboli in Valpadana, moderati o localmente forti da W sulla Liguria, specie in serata.
Mari poco mossi, mosso il Ligure a largo.

CENTRO: giornata nuvolosa sulla Toscana, Appennino settentrionale, Umbria e nord Marche con piogge o piovaschi sparsi, in attenuazione e cessazione in serata. Neve oltre i 1400-1500 metri. Sulle restanti regioni giornata abbastanza tranquilla con molto sole tra Lazio, Abruzzo e Sardegna.
Temperature massime comprese tra i 16-19°C, localmente fin verso i 20°C. Minime intorno ai 6-12°C, più basse sul versante Adriatico.
Venti deboli, moderati sul Tirreno ma in ulteriore rinforzo in giornata. Forti raffiche tra la sera e la notte sulla Sardegna occidentale.
Mari poco mossi o mossi, localmente molto mossi sulla Sardegna.

SUD: Giornata soleggiata e molto mite su tutte le regioni a parte qualche cumulo innocuo sull'Appennino e Campania.
Temperature massime comprese tra i 18-20°C. Minime intorno ai 7-12°C.
Venti deboli, localmente moderati sul Tirreno ma in rinforzo a partire da ovest in giornata.
Mari poco mossi, localmente calmi sullo Jonio.

IN PRIMO PIANO

31 MARZO ore 19:30

ARRIVANO LE PIOGGE SUL NORD-OVEST
Una nottata di nuove precipitazioni per buona parte del settore con neve anche sotto i 1000 metri.

Una depressione, ora sulla Francia meridionale incomincià ad interessare già in queste ore buona parte della Liguria e del basso Piemonte con prime piogge e rovesci a tratti intensi sull'Appennino ligure. Nelle prossime ore le piogge tenderanno a spostarsi verso nord, andando ad interessare in maniera più omogenea anche il resto del Piemonte, della Lombardia e parte della Valle d'Aosta prima di notte.
Cartina a cura del modello BOLAM

EVOLUZIONE PER PROSSIME 24 ORE:
In serata e nella notte piogge sparse sul Piemonte, Liguria, ovest Lombardia, Emilia e Valle d'Aosta. Precipitazioni moderate o localmente intensa cadranno sul Canavese, Cuneese, Alessandrino, Imperiese, nord Piacentino e Alpi liguri occidentali, moderati altrove. Neve sulle zone alpine mediamente oltre i 900-1000 metri (oltre sulla Valle d'Aosta), ma a tratti fin verso i 700-800 metri sul Piemonte occidentale sotto i rovesci più forti.
Nella mattinata di domani (01 Aprile) ancora piogge diffuse su tutto il Nord-Ovest, moderate o intense sull'alto Torinese, Canavese, Biellese, Verbano, Vercellese, Novarese e Ossola. Soltanto sulla Liguria fenomeni più deboli ed in esaurimento. Neve oltre i 900-1000 metri sul basso Piemonte, 1100-1200 altrove.
Nel pomeriggio asciutto sulla Liguria e sud-est Piemonte. Sul resto della regione piogge sparse, moderate sul Canavaese, Biellese e Verbano. Neve solo oltre i 1200-1300 metri.
In serata ultimi piovaschi o rovesci sulle zone alpine e pedemontane del Piemonte occidentale ed est Valle d'Aosta, altrove asciutto.
Le temperature massime tenderanno a calare di qualche grado e a portarsi intorno ai 10-13°C nelle ore centrali della giornata, mentre le minime stazionarie o in lieve aumento oscilleranno tra i 5-9°C.
Venti deboli dai quadranti settentrionali sul Piemonte e Liguria, orientali sulla Lombardia.

ACCUMULI PLUVIOMETRICI PREVISTI IN 24 ORE:
Pianura Torinese: 5-10 mm, oltre sulle privincie.
Canavese: 10-25 mm
Cuneese: 5-10 mm
Pianura Alessadrina: 2-5 mm
Pianura Vercellese-Novarese: 10-15 mm
Biellese: 10-15 mm
Verbano: 10-15 mm
Ossola: 10-15 mm.
Aosta: 2-5 mm

ACCUMULI NEVOSI IN 24 ORE: (dati osservati oltre i 1300 metri)
Alpi Marittime: 20-40 cm.
Alpi Cozie: 10-15 cm.
Alpi Graie: 15-20 cm, in fore calo fino a 2-5 cm proseguendo verso la Valle d'Aosta.
Alpi Torinesi-Canavese-Biellesi: 20-30 cm.
Alpi Pennine: 5-10 cm, localmente superiori sui settori piemontesi.
Alpi Lepontine: 10-15 cm.

BREVISSIME

31 MARZO ore 14:54

RISCHIO VALANGHE SULLE ALPI

Lo stato di allertà è maggiore sui settori alpin dell'Alto Adige e del Friuli dove il manto nevoso supera i 2 metri oltre i 2000 metri.
Al momento questi sono gli ultimi dati offerti da Mateomont:

GRADO 1: debole
GRADO 2: moderato
GRADO 3: marcato
GRADO 4: forte
GRADO 5: molto forte

SETTORI ALPINI:
ALPI OCCIDENTALI: su tutto il settore prevale il GRADO 3, mentre il GRADO 4 si osserva sull Alpi Grai e Cozie. Valori di 2 sulla Valle d'Aosta
ALPI CENTRALI: GRADO 2 su tutti i settori.
ALPI ORIENTALI: su tutto il settoro GRADO 3, mentre sulla zona di Campo Tures il pericolo si abbassa a 2.

Molta Prudenza alle escursione in alta quota, mentre i fuori pista sono sconsigliano sulle Alpi occidentali e orientali per neve fresca e farinosa caduta in queste ore e nella prossime. Attenazione anche sui settori stretti (canaloni e pendii stretti e ripidi) dove potrebbero subire piccoli cedimenti con rischio di deboli valanghe.

ULTIMA ORA

31 MARZO ore 14:36

GUINEA/ ALMENO 46 MORTI IN UN NAUFRAGIO
Imbarcazione colata a picco vicino a Conakry

Almeno 46 persone sarebbero morte nel naufragio di una imbarcazione al largo della Guinea. Lo hanno reso noto le autorità e alcuni superstiti.
Secondo il capitano dell'imbarcazione, che è colata a picco nei pressi della capitale, Conakry, il battello trasportava 80 persone e solo in 34 si sarebbero salvate.
Per altre fonti locali, erano almeno 100 le persone a bordo del battello al momento dell'incidente. Dieci i corpi recuperati fino a questo momento, ha affermato Ibrahim Sangare, il prefetto della polizia del porto di Conakry.
ANSA.

ULTIMA ORA

31 MARZO ore 14:33

A MOSCA IL MARZO PIU' CALDO DAL 1879
Temperatura media sempre sopra 10 gradi con punta di 16, 9

MOSCA - Con una temperatura media sempre sopra i 10 gradi e una punta massima di 16,9, questo mese di marzo e' stato il piu' caldo a Mosca dal 1879. Per quasi tutto il mese, le temperature sono state superiori di 8 gradi rispetto alla media stagionale, piu' simili a quelle di maggio che non a quelle di aprile. E i moscoviti hanno dimostrato di apprezzare la precoce e calda primavera, dopo un inverno anch'esso da record per temperature mite e scarsita' di neve.
ANSA.

IN PRIMO PIANO

31 MARZO ore 14:30

PEGGIORAMENTO MARCATO QUESTA SERA-NOTTE SUL NORD-OVEST. VARIABILITA' ALTROVE. LA PROSSIMA SETTIMANA RITORNO DELLA PRIMAVERA, MA INCERTEZZE SUL MERIDIONE

SITUAZIONE: Nevica abbondantemente il queste ore su tutte le Alpi Orientali ad una quota oltre i 1000 metri, ma a tratti imbiancate alcune località fin verso i 500 metri.
Al momento il servizio di Meteomont segnali accumuli abbastanza elevati su tutto il comparto alpino orientali: 22 cm a Sappada intorno ai 1200 metri, 25 cm al Rigufio Gilberti ma con manto nevoso di ben 271 cm oltre i 1800 metri.
Saltendo di accumuli, troviamo 53 cm sul Monte Verena e ben 103 cm intorno ai 1900 metri. Sul famoso Monte Pelmo troviamo 41 cm e ben 152 cm a 2000 metri sul Passo Valles. A Leces, nell'Ortles, in queste ore sono caduta 26 cm, sommati ai precedenti fanno una somma di ben 129 cm oltre i 2200 metri circa. A Maso Corto 30 cm (100 cm a 2400 metri).
Sul Cles (gruppo Brenta-Adamello) il manto nevoso tocca i 64 cm, mentre al Passo Grostè a 2550 metri gli accumuli tocca o supera i 160 cm.
A Cavalese 38 cm, con punte di 139 oltre i 2000 metri.
A Bolzano 20 cm freschi e a Recines a 2031 metri di toccano i 100 cm
Finiamo in Val di Fassa con 20 cm freschi, sommati fatto un totale di 67 cm.
Sul resto dei settori gli accumuli oscillano tra i 30-50 cm.

Per quanto riguarda le piogge, segnaliamo appunto piogge sul Triveneto e Ossola. Altrove clima asciutto e nuvoloso. Soltanto sulla Romagna, nord Marche e sud Sicilia il sole fa capolino tra le nubi!
Nelle prossime ore, marcato peggioramento sul Nord-Ovest con prime piogge dalla serata, localmente moderate. Neve oltre i 700-900 metri. Continuerà a piovere e a nevicare seppur più attenuato sul Trentino e Friuli. Altrove asciutto.

EVOLUZIONE:
Almeno fino al 2 Aprile piogge sparse e diffuse su tutto il Nord-Ovest, localmente abbondanti sulla Liguria, basso Piemonte e Lombardia con accumuli anche oltre 20 mm.
Neve sulle Alpi occidentali intorno ai 900-1000 metri in un primo momento (localmente a fin verso i 700 metri nei rovesci più forti), ma in aumento a causa dello Scirocco fin verso i 1500 metri a fine evento.
Stabile e asciutto altrove con ampie schiarite e giornate sempre più Primaverili!.
A partire dal 3 Aprile però, un nuovo sistema perturbato dalla Spagna si porterà in giornata sulla Sardegna provocando un forte peggioramento con piogge marcate e intense. Piogge e temporali che si sposteranno nella giornata successiva anche sulla Sicilia e Calabria con precipitazioni anche abbondanti sui settori orientali dell'isola e coste del Reggino. Sul resto del Paese clima soleggiato e mite.

A LUNGO TERMINE:
La Primavera guadagnerà terreno verso est, grazie all'espansione all'Anticiclone che tenderà a muoversi verso Levante. Pertanto dopo il 5 Aprile, tutta la Penisola sarà sotto il sole e a giornate decisamenti miti, ma anche a tratti calde sulla Valpadana e Toscana dove le temperature potrebbero tranquillamente toccare i 23-24°C.

E LA COLATA FREDDA:
La colata fredda sulla Scandinavia tenderà però, di raggiungere a partire dal 4-6 Aprile buona parte dei Balcani e a tratti potrebbe sfiorare appena il basso Adriatico (specie Puglia) con rischio di un lieve calo termico e possibili piovaschi. In seguito tutto ritornerà normale!
Per quanto riguarda PASQUA al momento la situazione è ancora molto, ma molto ingarbugliata. Dire, al momento, come sarà il tempo è veramente azzardato. Quello che si può dire e che potrebbe ritornare molta variabilità sul nostro Settentrione con rischio di pioggie, mentre il Centro-Sud godrà ancora di bel tempo.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI per saperne di più...

venerdì, marzo 30, 2007

IN PRIMO PIANO

30 MARZO ore 14:16

PREVISIONI PER SABATO 31 MARZO: MIGLIORA GRADUALMENTE AL NORD, MA PEGGIORA IN SERATA A PARTIRE DA OVEST. SOLEGGIATI SU RESTO DEL PAESE A PARTE QUALCHE PIOVASCO SULL'ADRIATICO
Migliora sul Settentrione, ma peggiora in serata a partire da Ovest. Giornata generalmente soleggiata invece sul Centro-Sud a parte locali piovaschi lungo l'Adriatico.


NORD: Mattina instabile e piovosa sull'alto Piemonte, alta Lombardia, Trentino, Friuli e Veneto. Qualche rovescio intenso sul Verbano, Ossola, Goriziano e Udinese. Neve oltre i 1000 metri, localmente più bassa sul Piemonte. Sui restanti settori mattinata più variabile con occasionali piovaschi. Più sole sulla Liguria. Nel corso della giornata ampie schiarite ma con isolati rovesci sulla Lombardia e sul Piemonte. In serata peggiora sul Nord-Ovest.
Temperature massime comprese tra i 14-17°C con punte di 20°C sull'Emilia. Minime intorno ai 5-7°C.
Venti deboli, localmenti moderati sulla Liguria.
Mari poco mossi.

CENTRI: Giornata soleggiata su tutto il Tirreno, più variabile sull'Adriatico e nord Sardegna con isolati piovaschi o rovesci in mattinata. Migliora in serata ovunque.
Temperature massime comprese tra i 14-19°C. Minime intorno ai 6-11°C.
Venti deboli, ma con rinforzi sui bancini.
Mari poco mossi.

SUD: Giornata soleggiata su tutte le regioni, ma con rovesci isolati sulla Puglia e Calabria Tirrenica, asciutto altrove.
Temperature massime comprese tra i 15-19°C, localmente fin verso i 20°C sulla Sicilia. Minime intorno ai 7-14°C.
Venti deboli sulle regioni, ma moderati sulla Sicilia e sui mari.
Mari poco mossi o mossi.

IN PRIMO PIANO

30 MARZO ore 14:16

GIORNATA PIOVOSA SU TUTTA L'ITALIA. NEL WEEK-END E A INZIO SETTIMANA MARCATO PEGGIORAMENTO SUL NORD-OVEST

SITUAZIONE: piove in queste ore su molte regioni del Centro-Sud Italia con rovesci anche intensi sulle coste dell'alto Adriatico. Neve sulle Alpi e Appennino settentrionale oltre i 1100-1300 metri, a quote più alte altrove. Più asciutto sulla Sardegna, Golfo di Taranto e coste liguri.
Nelle prossime ore, marcato peggioramento anche sul Nord-Ovest deve sono attesi rovesci anche forti nelle ore serali sulle zone pianeggianti. Migliorerà invece la situazione a partire dai versanti Tirrenici con fenomeni in attenuazione e cessazione nella notte.

EVOLUZIONE: Sabato 31 migliora decisamente sulle regioni centro-meridionali, mentre al Nord le piogge tenderanno ad atteuarsi temporaneamene in giornata. In serata nuovo marcato peggioramento a partire dal Nord-Ovest con piogge intense e copiose. Piogge che persisteranno su questo settore fino alla mattinata del 2 Aprile, per poi cessare in seguito. Accumuli interessanti sulla Liguria, basso Piemonte e Lombardia. Sul resto del Nord piogge fino al 1 Aprile, poi migliora. Neve sulle Alpi generalmente oltre i 1000-1200 metri ad ovest e 1300-1400 ad est, ma temporaneamente anche fino sotto i 1000 sull'ovest del Piemonte.
Tempo buono e mite sul Meridione con temperature in aumento.

PERIODO PASQUALE:
Viene nuovamente confermata dai modelli la rimonta Anticiclone sull'Italia a partire dal 4 Aprile. La discesa fredda sulla Scandinavia però, tenderà a scendere velocemente verso i Balcani nella giornata del 5, lambendo appena le regioni del basso Adriatico (specie Puglia) con lieve calo termico ma tempo generalmente asciutto. Altrove invece, la Primavera andrà all'attacco, regalandoci giornate molto miti e ottime per pic-nic e passeggiate al mare e sui monti. Purtroppo durerà poco, perchè già a partire dal pomeriggio dell'8 Aprile (Paqua) il tempo incomincierà a peggiorare sul Nord-Ovest con possibili piogge; tutto grazie ad una goccia isolata, in spostamento dall'Atlantico verso il Mediterrano. Purtroppo, a risentire maggiormente di questo peggioramenteo sarà appunto il settore occidentale del Nord e la Toscana. Altrove, il tempo non dovrebbe subire cambiamenti!. Per maggiori dettagli bisognerà aspettare ancora qualche giorni.
Voi intanto SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

giovedì, marzo 29, 2007

BREVISSIME

29 MARZO ore 20:44

AGGIORNAMENTO: PASQUA QUALE SARA' IL TUO VERDETTO?
Al momento è troppo presto per tirare le prime somma, ma possiamo capire quale strade sarà la piu' sicura!

Ebbene, anche questa sera, tratteremo la situazione prevista per la settimana di Pasqua. Come avrete letto nei precedenti articoli dei giorni passati, l'evoluzione è ancora molto, ma molto ingrabugliata. Tutti questi "ma" e questi "forse", escono fuori perchè gli aggiornamenti modellistici cambiamo in continuazione (anche estremamente) tra un round e l'altro, e dunque diviene difficile tentare di fare una possibile previsione già medio termine. Al momento, da quello che osserviamo dalle carte, la festa pasquale potrebbe trovarsi seriamente compromessa su buona parte dell'Italia con piogge sparse e rovesci ma con temperature tutto sommato abbastanza mite e in linea con il periodo. Questa ipotesi viene vista da alcuni modelli e può essere portata fin verso il 50% di probabilità, mentre altri evidenziano, un festa più stabile e mite rispetto a altri (anch'essa intorno o anche oltre i 60%). Tutto dipenderà dalla forza dell'Anticiclone; più resisterà all'attacco da nord e più la colata fredda devierà la sua traiettoria verso l'est europeao.
CHI VINCERA? Ancora nessuno lo potrà dire!!.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

PREVISIONI

29 MARZO ore 20:28

PREVISIONI PER VENERDI 30 MARZO: TORNA LA PIOGGIA SULL'ITALIA. PIU' VARIABILE SULLA SARDEGNA.
Dopo una temporanea pausa oggi, sulle regioni Settentrionali, da domani si profila un nuovo marcato peggioramento su tutta la Penisola. Possibili fenomeni intensi.


NORD: Mattinata instabile e nuvolosa su tutte le regioni. Andrà meglio sulla pianura Alessandrina e sulla Liguria dove a tratti splenderà il sole, specie nella prima parte della giornata. Sulle restanti regioni piogge e rovesci sparsi, anche intensi sul basso Veneto, Emilia-Romagna e pianure del Torinese e Cuneese. Fenomeni più assenti sull'Alessandrino e Piacentino. In serata tendenza ad attenuazione dei fenomeni sulla Valpadana orientali. Neve sulle Alpi generalmente oltre i 1200-1400 metri ma con temporane abbassamenti fin verso i 1000 metri nei rovesci più intensi.
Temperature massime comprese tra gli 11-14°C. Minime intorno ai 3-7°C.
Venti deboli ma con rinforzi sul ligure e alto Adriatico.
Mari poco mossi.

CENTRO: giornata nuvolosa e piovosa su tutte le regioni. Fenomeni più intensi cadranno sulle Marche, Umbria e coste laziali. Possibilità di qualche isolato temporale sul mare aperto e sulle zone costiere!. Andrà meglio sulla Sardegna, dove la giornata sarà molto variabile con occhiate di sole e qualche piovasco. In serata tendenza a diradamento delle piogge a partire dal versante Tirrenico. Neve in Appennino oltre i 1400-1600 metri, più bassa tra i rovesci.
Temperature massime comprese tra gli 11-14°C. Minime intorno ai 7-11°C.
Venti deboli sulle regioni, moderati o localmente forti sui bacini, specie nelle ore centrali e nel pomeriggio.
Mari mossi o molto mossi.

SUD: nuvoloso e instabile su tutte le regioni. Rovesci a tratti intensi con occasionali temporali, colpiranno le coste della Calabria tirrenica, Campania e nelle prima parte della giornata anche la Puglia. Precipitazioni più moderate altrove, a tratti assenti sul Siracusano, Ragusano e Calabria Jonica. In serata tendenza a diradamente delle piogge quasi ovunque. Neve in Appennino mediamente oltre i 1500-1800 metri.
Temperature massime comprese tra i 13-17°C. Minime intorno agli 8-14°C.
Venti moderati, forti sullo Jonio, basso Tirreno e basso Adriatico.
Mari mossi.

ULTIMA ORA

29 MARZO ore 14:25

Ancora forte Maltempo sugli Usa. Il più colpito in queste ore e l'hinterland di Chicago, dove le forti raffiche di vento, le intense precipitazioni e la scarsa visibiltà dettata dalla nebbia, ha provocato la cancellazione di 260 voli nel principali aeroporto, solo nella giornata di ieri.
Nelle prossime ore il maltempo proseguirà anche su molti stati centrali, con piogge ABBONDANTI e VIOLENTI soprattutto sul Nord, Dakota, Sud Dakota, Nebraska, ovest Kansas e Oklahoma, moderate altrove.

ULTIMA ORA

29 MARZO ore 14:10

ETNA DI NUOVO ATTIVA
Sospinta dal vento la cenere lavica va verso la Calabria

Nuova attivita' eruttiva sull'Etna:dal cratere di Sud-Est del vulcano c'e' stata, a partire dalle 7:25, un'emissione di lava incandescente. La lava e' ricaduta nella zona sommitale del monte.Il fenomeno non costituisce pericolo.Durante l'attivita' eruttiva del vulcano attivo piu' alto d'Europa, che gli esperti stimano sia durata circa 75 minuti, c'e' stata anche un'emissione di cenere lavica che, sospinta dal forte vento, si e' diretta verso Reggio Calabria, ma senza costituire pericolo.
ANSA.

ULTIMA ORA

29 MARZO ore 11:34

TERREMOTI: SCOSSA NEL CENTRO ITALIA
Colpite le province di Macerata, Ascoli Piceno e Perugia

Una scossa sismica di magnitudo 3.9 e' stata avvertita stamani nelle province di Macerata, Ascoli Piceno e Perugia.L'epicentro e' stato localizzato nei comuni di Castelsantangelo sul Nera (Mc), Arquata del Tronto (Ap), Norcia (Pg). La scossa, registrata alle 6.37, non avrebbe - secondo verifiche effettuate dalla Sala situazione Italia della Protezione Civile - provocato danni a persone o cose.
ANSA.

SCIENZA

29 MARZO ore 10:54

GAS SERRA, LA PROVA GIA' 420 MILIONI DI ANNI FA

I gas serra, in particolare l' anidride carbonica, alzano la febbre del Pianeta. E oggi, dopo tanti modelli, la prova della loro colpa nel processo del riscaldamento globale. I ricercatori dell'università di Yale hanno pubblicato su Nature uno studio secondo cui negli ultimi 420 milioni di anni ogni volta che è raddoppiata la quantità di questo gas nell'atmosfera la temperatura è aumentata in media di circa 3 gradi.

Per riuscire a stabilire quanta anidride carbonica era presente in atmosfera milioni di anni fa, i ricercatori hanno sfruttato il bilancio fra il gas presente in atmosfera e quello contenuto in rocce e microrganismi fossili. "Questi dati sono una misura indiretta del livello di anidride carbonica nell'aria - spiega Jeffrey Park, uno degli autori - non potendo sapere la composizione dell'atmosfera milioni di anni fa possiamo usare il 'registro geologico'. Ad esempio, la misurazione degli isotopi del carbonio nel plancton riflette direttamente la quantità di gas nell'aria".

I ricercatori hanno studiato i dati di 500 campioni di materiale organico, rappresentativi di diverse ere geologiche fino a 420 milioni di anni fa. Tramite più di 10 mila simulazioni al computer, in cui hanno valutato il rapporto tra concentrazione di anidride carbonica in atmosfera e temperatura, gli studiosi hanno definito quale fosse la variazione più probabile associata ai dati 'reali' provenienti dai campioni. "I nostri risultati combaciano perfettamente con quelli degli ultimi decenni, in cui abbiamo una misura reale anche dei gas dell'atmosfera - conferma Park - e indicano che la sensibilità atmosferica al raddoppio dell'anidride carbonica varia tra 1,5 e 5,5 gradi".

Il tutto sembra combaciare con l'allarme clima derivante dagli scenari e contenuto nell'ultimo rapporto dell'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change). Secondo il documento, si prevede un raddoppio della CO2 al 2100, da 280 parti per milione dell'era pre-industriale a circa 560 parti per milione. La temperatura media globale al 2100 potrà andare da un minimo di 1,1 gradi a un massimo di 6,4 gradi. L'ipotesi più probabile, secondo l'Ipcc, è l'aumento della temperatura media globale fra 0,6 e 0,7 gradi al 2030 e circa 3 gradi o poco più nel 2100.

"Questa è la dimostrazione - ha commentato il climatologo Vincenzo Ferrara, responsabile per il ministero dell'Ambiente della preparazione della Conferenza nazionale sul clima a settembre prossimo - che i modelli non danno i numeri al lotto. I ricercatori statunitensi hanno confermato sperimentalmente le proiezioni dell'Ipcc basate su scenari realizzati su base modellistica". "Oggi - ha sottolineato ancora Ferrara - abbiamo la dimostrazione che le ipotesi e i modelli non sono cose teoriche ma hanno la loro affidabilità e credibilita". Secondo le ultime rilevazioni riferite da Ferrara, la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera è cresciuta nel nostro Pianeta del 35% in soli due secoli, di cui il 10% negli ultimi 15 anni. E il 2006 è stato probabilmente l'anno dei valori record nell'arco di 20 milioni di anni.

IN PRIMO PIANO

29 MARZO ore 9:38

FORTE PEGGIORAMENTO SULLA SARDEGNA E VERSANTE TIRRENICO. NEL WEEK-END MODERATO PEGGIORAMENTO ANCHE AL NORD

SITUAZIONE: un sistema perturbato tra le Baleari e l'Africa ha già raggiunto a partire da questa notte la Sardegna. Al momento sull'isola, vi sono piogge anche intense e rovesci, soprattutto sui settori nord-occidentali. Il tutto comunque tenderà nelle ore pomeridiane a portarsi verso levante, provocando un ultimo forte peggioramento, anche temporalesco, sull'isola settentrionale. Nelle serali e nella notte la perturbazione avrà raggiunto il Centro, con fenomeni particolarmente intensi sul Lazio settentrionale, Toscana e Appennino romagnolo. Neve oltre i 1300-1500 metri. Nella notte la coda della perturbazione (anch'essa intensa) colpirà nelle prime ore del mattino tutte le coste del Lazio e della Campania, con fenomeni anche FORTI.

EVOLUZIONE: la depressione, nella giornata di domani (30 Marzo) si porterà velocemente (già dal mattino) sul Triveneto e sul resto del Centro-Sud. Fenomeni ABBONDANTI sulla Lombardia, Trentino, Veneto e Romagna con neve fin verso i 1200 metri. Più al riparo il Piemonte centrale e la Liguria di Ponente.
Nella giornata del 31, la perturbazione tenderà a dissolversi lasciando spazio ad ampie schiarite su buona parte della Penisola. A partire dal 1 Aprile però, un nuovo sistema frontale risalirà la Sardegna e si tufferà in giornata sul Settentrione con precipitazioni più intensi sul Piemonte, Lombardia e Liguria. Avrà vita breve e le precipitazioni tenderanno subito ad attenuarsi, lasciando un clima variabile sul settore, mentre altrove le schiarite faranno da padrone.

Spingendosi più a lungo termine, a partire dal 3 e fino al 6 Aprile, l'Italia potrebbe rivivere nuovamente giornate mite e decisamente Primaverili, grazie all'espandersi di una debole struttura Anticiclonica tra l'Italia e l'Europa meridionale. Sarà solo un assaggio, perchè una nuova goccia (staccatasi dalla depressione fredda da NW), penserà bene di farci visita proprio a partire dal 7 Aprile. Da qui, potrebbe ripartire una nuova fase perturbata su buona parte della Penisola (specie sul Centro-Nord) con nuove piogge e calo termico, anche nella giornata di Pasqua.

E IL FREDDO?
Al momento sembrerebbe scongiurato, anche se dalle ultimissime, la colata fredda (destinata nei precendenti round a portarsi verso est), potrebbe scendere dagli ultimi aggiornamenti modellistici, fin verso i Balcani, sfiorandoci soltanto leggermente. E' una delle tante impotesi...
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

mercoledì, marzo 28, 2007

AMBIENTE E CLIMA

28 MARZO ore 20:31

ACQUE TROPPO CALDE

I pesci sono sempre più minacciati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, in particolare dall'innalzamento della temperatura delle acque dei fiumi dei laghi e degli oceani. L'allarme arriva dal WWF che sottolinea come l'effetto serra sia anche responsabile della diminuzione delle scorte di cibo, di una minore attività riproduttiva e dell'abbassamento del livello di ossigeno sia per i pesci del mare che per quelli di acqua dolce.

Il rapporto mostra che l'innalzarsi della temperatura delle acque probabilmente provocherà la diminuzione della capacità riproduttiva di alcuni pesci, ostacolando quindi il loro sviluppo naturale. Di solito il metabolismo dei pesci accelera quando la temperatura si alza , ma le insufficienti scorte di cibo potrebbero rallentare la loro crescita e i ritmi riproduttivi. Alcuni dei pesci che vivono in zone dal clima temperato, come il salmone, il pesce gatto e lo storione, non sono in grado di deporre le uova se la temperatura non scende al di sotto di un certo livello.

Il rapporto dimostra come la situazione peggiori in quanto i pesci d'acqua dolce potrebbero non disporre di sufficiente ossigeno se l'acqua diventa più calda. Intanto le temperature più elevate spingono alcuni pesci a migrare a profondità in cui l'acqua è più fresca nel disperato sforzo di ricercare un habitat che abbia una temperatura ottimale. Tuttavia, questo fenomeno mette in seria difficoltà tutte le altre specie che si nutrono di questi pesci. Nel 1993, nel Golfo dell'Alaska, mentre i pesci si immergevano più a fondo verso acque più fredde, circa 120 000 uccelli marini morirono di fame perché non erano in grado di raggiungere le profondità cui erano scese le loro prede.

In tutto il mondo, l'industria della pesca di mare e di acqua dolce produce oltre 130 miliardi di dollari, impiega almeno 200 milioni di persone e nutre miliardi di persone che fanno del pesce la loro fonte principale di proteine.

ULTIMISSIME

28 MARZO ore 19:35

PASQUA FREDDA ED INSTABILE O SOLEGGIATA MITE?
Bhe, gli ultimi aggiornamenti mostrano una Pasqua mosto variabile sull'Italia e anche abbastanza mite...




I modelli osservano nuovamente due ipotesi possibili per al festa di PASQUA:
La prima e che l'Alta pressione sarà abbastanza forte da spingere la discesa fredda sulla Scandinavia (attesa tra il 4-5 Marzo) verso l'est europeo, facendo così stabilizzare (solo a tratti purtroppo) il tempo sull'Italia proprio tra il 5 e l'8 Aprile. Le garanzie di questa prima ipotesi si portano anche oltre il 50% di probabilità e cioè vuol dire che l'Italia sarà sempre in balia delle onde, con momento soleggiati e momento di tempo perturbato e piovoso!.

La seconda ipotesi invece, e che l'Alta Pressione, possa perdere di fronte all'imponente discesa fredda dalla Scandinvia. L'Italia in questo caso si troverebbe nuovamente sotto il freddo proprio nei giorni pasquali, con crollo termico, piogge e nevicate a quote relativamente basse sull'Adriatico, ovest Piemonte ed Emilia Romagna. Anche il Meridione vedrebbe una buona dose di precipitazioni.
Al momento questa ipotesi e intorno al 30-40% di probabilità.

Difficile dire, ora, quale ipotesi sarà più accreditata. Meno intensa sarà la spinta verso ovest dell'Altantico e più le possibilità aumentano per la discesa fredda da nord.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI.

PREVISIONI

28 MARZO ore 19:06

PREVISIONI PER GIOVEDI 29 MARZO: TORNA IL SOLE AL NORD A PARTE QUALCHE INCERTEZZA. PEGGIORA AL CENTRO-SUD CON PIOGGE
Sarà un giornata generalmente soleggiata su molte regioni del Settentrione, a parte qualche disturbo sulle zone alpine. Peggiora invece al Centro-Sud con piogge e rovesci.


NORD: Variabilità sparsa su tutte le regioni ma con schiarite più ampie sulla Valpadana. Soltanto sulla Romagna la giornata sarà nuvolosa con deboli piogge. Qualche rovescio atteso fino al mattino anche sul Torinese e zone alpine, in attenuazione successivamente. Andrà meglio sulla Liguria dove invece splenderà il sole.
Temperature massime comprese tra i 14-18°C. Minime intorno ai 2-5°C ad ovest e 5-9°C ad est. Venti deboli a parte locali rinforzi sul ligure e alto Adriatico.
Mari poco mossi.

CENTRO: Giornata nuvolosa e instabile su tutte le regioni. Piogge e rovesci si presenteranno un pò ovunque (meno sulla Toscana settentrionale) dove il clima rimarrà più asciutto. Tempo peggiora invece sulla Sardegna, dove tra Cagliaritano, Ogliastra e Campidano saranno possibili piogge e temporali anche FORTI, moderati altrove. In serata tendenza a temporanea cessazione dei fenomeni sui versante Tirrenico. Neve in Appennino oltre i 1400-1500 metri.
Temperature massime comprese tra i 12-16°C. Minime intorno ai 5-10°C.
Venti deboli sulle regioni, moderati sui bacini.
Mari generalmente poco mossi.

SUD: Instabile su buona parte delle regioni. Precipitazioni più intense cadranno sul Trapanese, Palermitano, Calabria Jionica e Golfo di Taranto (possibili temporali), deboli altrove o localmente assenti sulla Puglia meridionale, Calabria tirrenica e sud Sicilia. Neve in Appennino oltre i 1600-1700 metri.
Temperature massime comprese tra i 13-17°C, localmente vicine ai 20°C sulla Sicilia. Minime intorno agli 8-13°C.
Venti deboli da S sulla Basilicata e Campania, moderati altrove con rinforzi anche forti sullo Jonio centrale.
Mari poco mossi o mossi, molto mossi o agiati sullo Jonio.

NATURA

28 MARZO ore 8:40

ANIMALI: ALLARME GHIACCI IN CANADA; E' STRAGE DI FOCHE

Allarme rosso per le foche in Canada. E' strage di cuccioli e questa volta ancora prima dell'apertura ufficiale della stagione di caccia. La nuova carneficina e' colpa dei cambiamenti climatici: i ghiacci disciolti costringono le madri a partorire in acqua e i cuccioli muoiono affogati. A breve sulla testa di questi mammiferi ad alto rischio ci sara' anche il via alla caccia. L'sos foche e' stato lanciato dalla Lav che chiede di fermare i bastoni dei cacciatori nelle zone piu' a rischio e al Governo italiano di ''approvare subito la legge per il bando dell'import di prodotti di foca''.

Le ultime drammatiche notizie arrivano direttamente dal Canada dove un elicottero, ha riferito il vicepresidente della Lav, Roberto Bennati, ha sorvolato alcune aree piu' frequentate da questi mammiferi. ''I risultati sono da vera emergenza - ha detto Bennati - i ghiacciai sono in condizioni peggiori addirittura del 2002 quando il 75% dei cuccioli nacquero in acqua e morirono affogati. Da un punto di vista scientifico ci sono quindi tutti i presupposti per dare uno stop alla caccia nelle zone piu' colpite dall'emergenza clima''. In tal senso, ha reso noto il vicepresidente della Lav, il Fondo internazionale per la protezione degli animali (Ifaw) ''ha chiesto ufficialmente al Governo canadese di non aprire la caccia''. Punto caldo il Golfo di San Lorenzo: ''Dopo due ore di volo l' elicottero - ha riferito Bennati - ha avvistato appena 20 cuccioli e 30 madri mentre in questo periodo gli esemplari in quest'area dovrebbero essere a migliaia''. E la gravita' della situazione e' evidente dal fatto che ''il Governo canadese non ha ancora ufficializzato la data di inizio della caccia e le quote''. ''Un fatto gravissimo - ha rilevato Bennati - perche' tutti gli anni la data di apertura e le quote vengono pubblicate non solo tempestivamente ma con settimane di anticipo. Questo silenzio da' la misura della gravita' della situazione''.
Situazione contrassegnata da un evento drammatico come lo scioglimento dei ghiacci. ''Le foche - ha spiegato Bennati - nascono sul ghiaccio stanno una settimana circa con la madre sul ghiaccio poi vengono abbandonati perche' le madri devono andare ad accoppiarsi di nuovo, visto che la gestazione e' lunga. In questo periodo di solitudine sui ghiacci i cuccioli non sono in grado di mangiare e si sostentano con il nutrimento trasmesso loro dalla madre con il latte molto grasso. Solo dopo entrano in mare. Se nascono in acqua muoiono affogati''.

Per quanto riguarda le cifre di caccia, nel 2006 sono state uccise 325 mila foche e, nel triennio precedente, un milione. Da due settimane i cuccioli hanno cominciato a nascere. I cacciatori sono in grado di raggiungere le quote di caccia fissate in 15 giorni. Due in particolare le specie nel mirino dei cacciatori, e che coprono quasi tutto il mercato, spiega Bennati: la foca arpa, detta cosi' perche' gli adulti hanno un disegno sul dorso che ricorda lo strumento musicale, e la foca dal cappuccio. E per loro, quest'anno, oltre allo spettro della mattanza, anche il clima. Due fattori di grande impatto sulla salvezza della specie. Da qui l'appello della Lav al ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio: ''Chiediamo al ministro Pecoraro Scanio - ha detto Bennati - che si dia atto agli impegni stabiliti in Parlamento e si proceda all'approvazione della legge sul bando nazionale all'import di prodotti di foca''.
ANSA.

AMBIENTEE CLIMA

28 MARZO ore 8:40

IL CLIMA MUTA VELOCEMENTE

Il clima sta per cambiare nel corso del secolo più rapidamente che mai, causando la fusione del ghiaccio marittimo nella regione artica. Questa è l'ultima previsione catastrofica presentata dagli scienziati dell'Istituto Max Planck di Amburgo nel corso di una conferenza tenuta nei giorni scorsi.

Secondo i calcoli compiuti dai ricercatori tedeschi, nei prossimi anni imminenti cambiamenti climatici porteranno a una serie di conseguenze ambientali serie. Secondo le stime elaborate dai climatologi, la temperatura globale potrebbe aumentare fino a 4°C nei prossimi cento anni. Le conseguenze più immediate saranno la fusione dei ghiacci della calotta artica e alluvioni sempre più frequenti legate a piogge invernali più intense.

Inoltre l'alternarsi di inverni umidi ed estati asciutte avrebbe gravi conseguenze anche sul piano della produzione agricola. “Il risultato significativo di questi scenari futuri è il progressivo innalzamento della temperatura globale e lo spostamento delle zone climatiche”, ha spiegato il responsabile del progetto Erich Roeckner.

Queste variazioni avranno conseguenze anche sul piano dell'industria forestale. “Questo settore — ha spiegato ancora Roeckner — dovrà diversificare la sua offerta puntando su specie arboree diverse da quelle attualmente utilizzate”. Il modello elaborato dall'Istituto tedesco sulla base delle analisi delle interazioni tra atmosfera e oceano rivela anche tutti i danni che il mutamento climatico apporta al ciclo del carbonio, ma anche gli effetti sull'aerosol, sull'ecosistema terrestre e marittimo, sull'idrologia, la qualità dell'aria e sui sistemi socio-economici. I risultati della ricerca sul clima appariranno nella quarta edizione del rapporto elaborato dall'IPCC, il panel di ricercatori coordinati dalle Nazioni Unite proprio per valutare gli effetti di questo fenomeno.

ULTIMA ORA

28 MARZO ore 8:29

CLIMA: PREOCCUPA OLTRE L'80% DEGLI ITALIANI
Per l'85%, le fonti pulite efficaci per invertire la marcia

I cambiamenti climatici preoccupano oltre l'80% degli italiani e l'85% vede nelle fonti pulite la strada efficace per invertire la marcia. Si chiedono interventi nei settori dell'industria e dei trasporti, ma nel mirino ci sono anche le abitudini: la maggior parte sarebbe disposta a cambiare stile di vita, pochi pero' hanno effettivamente cambiato. Sono i risultati dell'indagine su 'La diffusione e l'affermazione delle energie alternative' presentata alla 3/a edizione del convegno Energetica.
ANSA.

IN PRIMO PIANO

28 MARZO ore 8:27

MARZO BAZZERELLO: L'INSTABILITA' DETTERA' ANCORA SULL'ITALIA FINO A LUNGO TERMINE!

SITUAZIONE: mattinata all'insegna della variabilità su tutto il Paese. Triviamo solo alcuni piovaschi tra bassa Romagna e Marche, ma per il resto tempo asciutto. Un pò di sole si segnala sulle coste toscane, venete, Friuli, Liguria, Puglia settentrionale e Trapanese.
In giornara rimarranno ancora isolari piovaschi o rovesci (seppur più attenuati) sulle Marche e bassa Romagna. Locali rovesci (anche temporaleschi) attesi sulle zone alpie Valdostane e lombarde. Altrove clima gradevole con schiarite anche ampie.

EVOLUZIONE:
Nell'arco di questa settimana sono attesi due grossi nuclei pertubati: uno atteso Giovedì 29 che portarà piogge anche forti sulla Sardegna (in primis), e successivamente anche sul resto della Penisola (fenomeni meno presenti sul Piemonte). Il secondo arriverà domenica 31, quando una discesa fredda verso la Francia, provocherà un consistente peggioramento sul Nord-Ovest con piogge FORTI ed ABBONDANTI almeno fino al 2 Aprile. Su questo settore attesi accumuli di pioggia anche molto elevati con possibili preoccupazione per i corsi fluviali! Nevicate a partire dalle quote medie, in un primo momento, successivamente in deciso aumento.
In seguito, il fronte che avrà colpito il Nord-Ovest tenderà a lasciare il settore a partire dal 3 Aprile, tuffandosi nuovamente su tutto il Centro-Sud, provocando un nuovo forte peggioramento.

PER PASQUA?
Al momento dagli ultimi aggiornamenti, la Pasqua potrebbe essere molto turbolenta, soprattutto al Centro-Nord con possibili piogge. Le temperature tenderanno ad aumentare lentamente su valori consoni alla stagione.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

martedì, marzo 27, 2007

PREVISIONI

27 MARZO ore 20:32

PREVISIONI PER MERCOLEDI 27 MARZO: INSTABILITA' CON LOCALI ROVESCI SULL'ALTO PIEMONTE, ALTA LOMBARDIA, ADRIATICO E SARDEGNA, ASCIUTTO ALTROVE.
Difficile tornare alle giornate di 1 settimana fa, con clima mite e molto sole. Al momento accontentiamoci di questo Marzo pazzerello!


NORD: Variabilità sparsa su tutte le regioni, ma con cieli più nuvolosi per buona parte della giornata sul Triveneto. Qualche raggio di sole tra Liguria, pianura Alessandrina, Milanese e Pavese. Nel pomeriggio locali rovesci (localmente e sfondo temporalesco) sulle zone alpine del Piemonte, della Lombardia e settori pianeggianti antistanti. In serata qualche rovescio più marcato sulle zone pedemontane del Piemonte (sopratutto Torinese, Biellese e Verbano). Neve oltre i 1200-1300 metri. Asciutto altrove.
Temperature massime comprese tra i 13-17°C. Minime intorno ai 3-7°C.
Venti deboli, con rinforzi sul ligure e alto Adriatico.
Mari poco mossi.

CENTRO: Variabilità sparsa su tutte le regioni, più marcata e ancora rischio di piogge e rovesci sulle Marche, coste Abruzzese, Sardegna settentrionale e zone interne dell'Appennino. Fino al pomeriggio un pò di sole tra Toscana e Lazio, ma in serata qualche fenomeno a macchia di leopardo in arrivo anche sui versanti Tirrenici. Piogge più persistenti sulla Sardegna. Fiocchi di neve sull'Appennino marchigiano oltre i 1100-1200 metri.
Temperature massime comprese tra i 13-17°C, localmente più basse in Adriatico. Minime intorno ai 5-12°C.
Venti deboli, con rinforzi sui bacini, più intensi sulla Sardegna occidentale.
Mari poco mossi.

SUD: Gioranta generalmente soleggiata sulla Campania, Basilicata, Sicilia occidentale e parte della Puglia settentrione, seppur con maggior presenza di velature in transito. Sulle restanti regioni tempo variabile con rischio di piovaschi o rovesci nella seconda parte della giornata, sulle coste della Calabria Jionica e Puglia meridionale.
Temperature massime comprese tra i 14-18°C. Minime intorno ai 7-13°C.
Venti deboli, ma con rinforzi sui mari, anche intensi sullo Jonio centrale.
Mari poco mossi, mossi sullo Jonio.

BREVISSIME

27 MARZO ore 16:07

NORD-OVEST RISCHIO ALLUVIONE?
Forse è una parola troppo grossa, ma si situazione e comunque preoccupante...


Dopo mesi e mesi di siccità il Nord-Ovest riconquista le PIOGGIA. Esagerera? Bhe, dagli ultimi aggiornamenti, la situazione non è assolutamente da poco!. La depressione stazionaria sulla Francia, sarà in grado nella giorna del 1 Aprile a convogliare verso di se aria più fredda da N, riuscendo così ad invigorirsi e a provocare precipitazioni più marcate. Precipitazioni, che andrebbero a colpire anche duramente tutto il Nord-Ovest (Piemonte in primis) tra l'1 e il 4 Aprile, provocando una forte ondata di maltempo su questo settore, violente piogge e abbondanti nevicate a partire dalle quote medie. Piogge che poi si estenderanno più moderate anche sul resto del Centro-Nord. Una situazione di questo genere, (nessuna interruzzione nell'arco dei 4 giorni), potrebbe scaturirne la possibilità per una situazione alluvionale!. NON è una situazione, al momento, da mettere agitazione alla popolazione, ma comunque abbastanza preoccupante da tenere gli occhi ben puntati nei prossimi aggiornamenti modellistici.
SEGUITECI...

IN PRIMO PIANO

27 MARZO ore 12:08

WEEK-END DI PASSIONE PER ALCUNE REGIONI D'ITALIA

Come abbiamo mostrato nei precedenti articoli, il prossimo Week-End potrebbe presentarsi molto instabile su alcune regioni dell'Italia, a causa (sempre della famosa goccia fredda) alimentata da aria fredda in discesa da NW. Pertanto, il contrasto sui nostri mari, ne scaturirebbe un forte peggioramento con precipitazioni ABBONDANTI e COPIOSE.

QUALI SARANNO LE REGIONI COLPITE?
Andiamo in ordine giorno per giorno:

Fino MERCOLEDI 28 MARZO nessuna segnalazione particolare, a parte qualche rovescio pomeridiano sui settori Adriatici e zone alpine, per il resto molta variabilità e un pò di sole!

GIOVEDI 29 MARZO: peggiora fortemente in mattinata sulla Sardegna e in serata sulle coste del Lazio e parte di quelle Toscana. Precipitazioni molto FORTI colpiranno il Cagliaritano, l'Ogliastra, il Nuorese, l'Oristano, il Latinense, il Ciociaro e il Romano, moderate sul resto della Sardegna e della coste Tirreniche.

VENERDI 30 MARZO: piogge marcate sul Lazio, Abruzzo, est Piemonte, Lombardia, basso Trentino e Veneto. Nevicate intense sulle Alpi orientali oltre i 1400-1500 metri.

SABATO 31 MARZO: peggiora fortemente tra la sera e la notte sulla Liguria, basso Piemonte e ovest Lombardia. Asciutto altrove. Nevicate intense sulle Alpi occidentali oltre i 1200-1300 metri.

DOMENICA 1 APRILE: migliora in mattinaa al Nord-Ovest. Qualche pioggia sparsa sul Triveneto ma in esaurimento.

LUNEDI 2 APRILE: peggiora nuovamente sul Nord-Ovest con piogge FORTI sulla Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia occidentale. Nevicate intense sulle Alpi occidentali oltre i 1300-1500 metri. Qualche piovasco anche in Appennino, per il resto asciutto.

Fermiamoci qui, oltre la situazione diventa più delicata e ingarbugliata. Al momento sarà il Nord-Ovest e la Sardegna ad avere nel Week-End e nei primi giorni della prossima settimana, tempo perturbato e pigge copiose!.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

AMBIENTE E CLIMA

27 MARZO ore 11:23

ANCHE LE ALPI OCCIDENTALI FANNO IL PIENO DI NEVE.
Accumuli di 2 metri in alta quota.

Ecco una lista che comprente tutte le le Alpi dalla Lombardia, Piemonte e Liguria.
Dati a cura di www.meteolive.it

ALPI LIGURI
Neve fresca a 1500 metri: 30-40cm.
Neve al suolo a 1500 metri: 30-50cm.
Manto bianco da quota 900-1100 metri.

ALPI MARITTIME
Neve fresca a 2000 metri: 30-60cm.
Neve al suolo a 2000 metri: 50-70cm.
Manto bianco da quota 900-1100 metri.

ALPI COZIE
Neve fresca a 2000 metri: 30-60cm.
Neve al suolo a 2000 metri: 50-90cm.
Neve al suolo a 2500 metri: 80-120cm.
Manto bianco da quota 900-1100 metri.

ALPI GRAIE
Neve fresca a 2000 metri: 30-60cm.
Neve al suolo a 2000 metri: 60-70cm.
Neve al suolo a 2500 metri: 90-120cm.
Manto bianco da quota 900-1100 metri.

ALPI PENNINE
Neve fresca a 2000 metri: 15-30cm.
Neve al suolo a 2000 metri: 100-150cm.
Neve al suolo a 2500 metri: 150-200cm.
Manto bianco da quota 1000-1500 metri.

ALPI LEPONTINE
Neve fresca a 2000 metri: 5-20cm.
Neve al suolo a 2000 metri: 100-150cm.
Neve al suolo a 2500 metri: 150-200cm.
Manto bianco da quota 1000-1500 metri.

ACCUMULI PER LOCALITA'
Limone Piemonte 42cm
Bardonecchia 112cm
Ceresole Reale 63cm
Cogne 15cm
Courmayeur 98cm
Alagna Valsesia 122cm

AMBIENTE E CLIMA

27 MARZO ore 11:23

CLIMA, IL CALORE AUMENTA

Per la maggior parte della sua storia, il nostro pianeta è stato molto freddo, per i nostri standard, o molto caldo. Cinquanta milioni di anni fa non c’era ghiaccio ai poli e i coccodrilli vivevano nel Wyoming. Diciotto milioni di anni fa c'era ghiaccio spesso due miglia in Scozia e, a causa delle dimensioni delle lastre di ghiaccio, il livello del mare era 130 metri più basso di oggi.

Gli studi sugli strati profondi del ghiaccio mostrano che in alcuni luoghi cambiamenti drammatici sono accaduti in tempi molto rapidi: le temperature sono aumentate di circa 20°C in una decina d’anni. Poi, 10.000 anni fa, le fluttuazioni selvagge di temperatura si sono arrestate e il clima si è assestato sulle temperature miti di cui il mondo ha goduto finora. Più o meno in questo periodo, forse per una coincidenza, o forse no, il genere umano ha cominciato a progredire.

I gas serra creati dall’uomo ora minacciano questa stabilità. Il cambiamento del clima è complicato e incerto, ma, come spiega la nostra inchiesta di questa settimana, il calcolo di fondo rispetto alla direzione di tale cambiamento è ragionevolmente corretto. Si prevede che la temperatura media globale aumenti tra 1,4°C e 5,8°C durante questo secolo. Il livello inferiore di questo intervallo renderebbe la vita meno confortevole nelle aree settentrionali e un po' meno piacevole in quelle meridionali. Qualsiasi mutamento al di sopra di tale livello potrebbe portare a catastrofici aumenti del livello del mare, all’incremento del numero di eventi climatici “estremi” come uragani, piogge torrenziali e siccità, abbattendo la produzione agricola e, forse, producendo carestie e migrazioni di massa.
Nessuno è in grado di dire cosa sia più probabile, dato che il clima è un sistema di complessità pressoché infinita. Predire quanto più caldo renderà il mondo un determinato livello di anidride carbonica è impossibile. Non è soltanto che l'effetto specifico dei gas serra sulla temperatura è poco chiaro. È anche che il riscaldamento ha incalcolabili effetti indiretti. Può destabilizzare i meccanismi di raffreddamento (per esempio le nuvole che bloccano la luce del sole) o quelli di riscaldamento (fondendo i terreni in cui sono congelati i gas serra, per esempio). Il sistema potrebbe autoregolarsi oppure sfuggire dal controllo umano.

Quest'incertezza è l’elemento centrale della difficoltà ad affrontare il problema. Dal momento che i costi del cambiamento climatico sono sconosciuti, i benefici dei tentativi di prevenzione sono, per definizione, incerti. In più, se tali tentativi produrranno benefici, questo avverrà da qualche parte nel futuro. Dunque è davvero corretto usare le risorse pubbliche di oggi per prevenire un incerto, distante rischio, specialmente pensando che quel denaro potrebbe essere speso, invece, in beni e servizi che portano vantaggi misurabili e a breve termine ?

Se il rischio è grande abbastanza, la risposta è sì. I governi lo fanno sempre. Spendono una piccola porzione delle entrate fiscali per mantenere gli eserciti, non perché ritengono che le loro nazioni siano a rischio di imminente invasione ma perché, se succedesse, le conseguenze sarebbero catastrofiche. Anche gli individui lo fanno. Spendono una piccola parte delle loro entrate in assicurazioni sulla casa non perché pensino che andrà a fuoco la settimana successiva ma perché, se succedesse, i risultati sarebbero disastrosi.
Allo stesso modo, un numero crescente di dimostrazioni scientifiche sostiene che i rischi di una catastrofe climatica sarebbero abbastanza elevati per il mondo intero da spingere a destinare una piccola parte delle proprie risorse per cercare di evitarlo. La porzione di risorse globali che dovrebbe essere spesa per controllare le emissioni probabilmente non è enorme. Il costo differenziale tra l’energia derivante da combustibile fossile e quella derivante da qualche fonte alternativa è già basso, e presumibilmente scenderà ancora. Anche gli economisti che cercano di definire il costo del limitare le concentrazioni di anidride carbonica a 550 parti per milione o al di sotto di questo livello (il livello attuale è 380ppm, l'obiettivo di 450ppm è considerato ambizioso e 550ppm un livello con cui si può convivere) si scontrano con l'incertezza.

Alcuni modelli ritengono che non ci sarebbero costi; altri che le risorse globali potrebbero diminuire di circa il 5% entro la fine del secolo se non si prevedono tentativi di controllare le emissioni. Ma la maggior parte delle stime si attestano su una percentuale di diminuzione degli introiti globali inferiore all'1%.

Gli aspetti tecnologici ed economici del problema sono, quindi, una sfida minore di quanto molti immaginano. La vera difficoltà è politica. Il mutamento climatico è uno dei maggiori problemi in termini di politiche pubbliche che il mondo si sia mai trovato ad affrontare. Dato che si tratta di un problema globale, ciascuna nazione ha interesse nel fare in modo che siano tutte le altre nazioni a farsi carico dei costi per affrontarlo. Dato che si tratta di un problema a lungo termine, ciascuna generazione ha interesse nello scaricare la responsabilità su quella successiva. Ragionando in questo modo, nessuno farà nulla.

Il protocollo di Kyoto, che ha cercato di spingere i maggiori inquinatori dl mondo a impegnarsi per ridurre le emissioni ai livelli del 1990 o al di sotto, non è stato un completo fallimento. Gli Stati dell'Unione Europea e il Giappone probabilmente raggiungeranno i loro obiettivi, anche se il Canada non lo farà. Kyoto ha inoltre generato un mercato globale per la riduzione del carbonio che permette di ridurre le emissioni in maniera relativamente efficiente. Ma non avrà molto impatto sulle emissioni, e quindi sulla velocità del cambiamento climatico, perché non obbliga i paesi in via di sviluppo a ridurre le proprie emissioni, e perché l'America non lo ha ratificato.

Gli Stati Uniti sono il maggior produttore mondiale di gas serra, anche se non per molto. Ogni anno la Cina sviluppa una capacità di generazione di energia quasi equivalente all'intero stock della Gran Bretagna, e quasi tutto deriva dal carbone- il combustibile più pericoloso. In breve tempo supererà l'America, e l'India non è molto distante. Le nazioni in via di sviluppo sostengono, in maniera abbastanza ragionevole, che, dato che sono stati i paesi ricchi creare il problema, devono essere loro i primi a preoccuparsi di risolverlo. Così, se l'America continua a rifiutare di fare alcunché per controllare le emissioni, i paesi in via di sviluppo non faranno nulla per le proprie. Se l'America agisce, anche loro potrebbero farlo.

Due sono le misure necessarie. Una è uno strumento economico che metta un prezzo alla produzione di gas serra. Potrebbe essere una tassa sul carbonio (carbon tax) o un sistema cap and trade, come l'Emission Trading Scheme (ETS- programma per lo scambio commerciale delle emissioni nocive), che limita le emissioni dei produttori e permette loro di comprare e vendere i crediti di emissione. Idealmente, i politici sceglierebbero la più efficiente tassa sul carbonio, che implica un prezzo relativamente stabile che i produttori possono prevedere e inserire nell'elaborazione dei loro piani di investimento. Il più volatile sistema cap and trade, tuttavia, è più facile da vendere ai produttori, che possono avere remunerazioni in maniera di fatto gratuita una volta introdotto lo schema.

Entrambi i programmi dovrebbero diminuire l'uso di combustibili fossili e aumentare l'uso di fonti alternative. In questo modo i produttori sono costretti ad aumentare il costo dell’energia. Per limitare l'aumento dei prezzi, e facilitare il processo politico, i governi dovrebbero usare un secondo strumento: la spesa pubblica per favorire l'ingresso di nuove tecnologie promettenti sul mercato. Il sequestro di carbonio, che offre la possibilità di prendere il carbonio prodotto dalle centrali elettriche sporche e di immagazzinarlo sotto terra, è il candidato principale.
Anche se George Bush ora sostiene che l'America ha bisogno di liberarsi dalla dipendenza dal petrolio, la sua amministrazione rifiuta ancora di agire seriamente. Ma altri Americani si stanno muovendo. L'assemblea dello Stato della California ha appena deliberato su obiettivi simili a quelli di Kyoto. Molte imprese, temendo di finire a doversi confrontare con un mosaico di misure statali, ora chiedono controlli federali. E l'America conservatrice, una volta solidamente scettica, è ora divisa sulla questione- in quanto Cristiani responsabili della gestione della Terra, i neoconservatori chiedono di ridurre la dipendenza dell'America dal Medio Oriente e gli agricoltori che vedono le energie alternative come nuove potenziali forme di energia stanno cambiando opinione sull'idea di ridurre il carbone. Il signor Bush ha ancora due anni di lavoro. Vorrebbe essere ricordato come un uomo determinato che ha fatto la cosa giusta. Affrontare il cambiamento climatico sarebbe un modo di farlo.

IN PRIMO PIANO

27 MARZO ore 9:29

SPICCATA INSTABILITA' SULL'ITALIA. TRA FINE MESE E PRIMI GIORNI DI APRILE PROBABILE FORTE PEGGIORAMENTO SU TUTTO IL PAESE.

SITUAZIONE: mattinata sotto l'instabile su tutta la Penisola. Piove sul Torinese, Romagna, Marche, Abruzzo, Basilicata e Puglia, raramente altrove. Splende il sole invece sulle coste del Friuli, Lazio e Sassarese.
Situazione che non subirà grandi cambiamenti nel corso della giornata. Anzi, nel pomeriggio saranno possibili isolati rovesci un pò su tutte le regioni centrali e sulle coste del Meridione, in attenuazione in serata. Andrà un pò meglio al Nord-Ovest, dove le piogge tenderanno a dissolversi.

EVOLUZIONE: Il tempo non ha voglia si stabilizzarsi. Una figura depressionaria, al momento incastonata tra la Spagna e l'Italia tenderà a stazionare ancora a lungo, provocando su di noi, giornate piovose ed instabili. Sarà proprio la giornata del 29-30 Marzo quando essa, alimentata da correnti fredda da NW, tenderà a muoversi lentamente verso il Meridione, provocando piogge molto intense e copiose!. La "goccia" fredda, tenderà poi, a fare una retrogressione (senso antiorario), provocando anche sul Centro-Nord, a partire dal 31 Marzo, un copisco peggioramento con piogge anche forti. Si attenuerà comunque velocemente, ma al suo seguito una seconda depressione (sulla Francia occidentale), scivolerà velocemente nei primi giorni di aprile su buona parte del Settentrione. Sarà però il solo Nord-Ovest a beneficiare di pioggie anche FORTI ed ABBONDANTI. In seguito il tutto potrebbe scivolare verso Sud, andando ad interessare direttamente il Tirreno e il Meridione. Una situazione, come avrete visto, molto ingarbugliata e piena di novità!. Per quanto riguarda il caldo, al momento non si vedono nel lungo termine ondate di caldo rilevanti. Soltanto il Meridione potrebbe assaggiare qualche tepore tardo Primaverile nei primi giorni di Aprile, ma nulla di più

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lunedì, marzo 26, 2007

ULTIMA ORA

26 MARZO ore 19:06

SCOSSA DI TERREMOTO NEL CROTONESE


Una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 e' stata registrata pochi minuti prima delle 16 in provincia di Crotone. La scossa e' stata avvertita dalla popolazione. L'epicentro e' stato localizzato tra i comuni di Strongoli, Ciro' Marina, Carfizzi e Melissa. Dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose.
I comuni interessati dalla scossa sono stati: STRONGOLI <3Km Melissa <6Km San Nicola dell''Alto Casabona Carfizzi ROCCA DI NETO <9Km <12Km Pallagorio CIRO'' Belvedere di Spinello CIRO'' MARINA Umbriatico <15Km Verzino Santa Severina Scandale <18Km Crucoli San Mauro Marchesato Roccabernarda <21Km CROTONE Cerenzia Caccuri .
ANSA-INGV

PREVISIONI

26 MARZO ore 19:01

PREVISIONI PER MARTEDI 27 MARZO: MOLTA INSTABILITA' SULL'ITALIA. MOLTO MEGLIO SULLA SICILIA E SARDEGNA DOVE A TRATTI SPLENDERA' IL SOLE
Continua ancora questa fase instabile su tutta la Penisola. Domani ancora un giorno piovosa in Valpadana e regioni centrali. Un pò di sole sulle due Isole Maggiori


NORD: Molta instabilità su buona parte delle regioni. Piogge e locali rovesci insisteranno ancora sul basso Piemonte e Torinese, Emilia-Romagna (moderata a ridosso dell'Appennino) e pianura lombarda. Più asciutto sul Trentino e sul Friuli. Neve oltre i 900-1000 metri, più bassa (7-800 metri) sull'Emilia per rovesci più intensi!. In serata tendenza a cessazione dei fenomeni sul Nord-Ovest.
Temperature massime comprese tra i 13-16°C. Minime intorno agli 0-3°C sulle pianure occidentali, 3-6°C su quelle orientali. Valori di -20/-26°C oltre i 2500-3000 metri sulle Alpi occidentali e versanti esteri austriaci.
Venti deboli, ma con rinforzi moderati sul ligure, alto Adriatico, Friuli e pianura veneta.
Mari poco mossi.

CENTRO: Instabilità sparse su tutte le regioni, più accentuata e rischio di pioggia o piovaschi sulla Toscana e versanti Adriatici. Fenomeni anche intensi sulle coste di Marche e Abruzzo settentrionale. Sulle altre regioni tempo generalmente asciutto, a parte qualche rovescio passeggero nelle ore pomeridiane. Più sole sulla Sardegna settentrionale.
In serata migliora, eccetto sulle Marche con piogge più persistenti. Nevicate in Appennino oltre i 1100-1300 metri, localmente più basse sull'Appennino marchigiano.
Temperature massime comprese tra i 12-16°C sui versanti Tirrenici e 9-11°C su quelli Adriatici.
Venti deboli con rinforzi sui bacini.
Mari poco mossi.

SUD: Nuvolosità sparsa, con occasionali piovaschi nel corso della giornata sulla Basilicata, Puglia e Calabria Jonica. Sulle altre regioni clima più stabile, con occhiate di sole e passaggio per qualche goccia di pioggia.
Temperature massime comprese tra i 13-17°C. Minime intorno ai 7-12°C.
Venti deboli, ma con rinforzi da S anche moderati nel corso del giornata sullo Jonio e basso Adriatico.
Mari poco mossi, mossi sullo Jonio e basso Adriatico.

IN PRIMO PIANO

26 MARZO ore 14:11

ITALIA SOTTO LA PIOGGIA!

Osserviamo la situazione pluviometrica osservata ieri sull'Italia. Nella lista, sono presenti le località con accumuli più elevati.

PIACENZA MONTALE (PC) 61.1mm
CARMI (MO) 52.3mm
CASALPUSTERLENGO (LO) 49.0mm
CORTEOLONA (PV) 46.0mm
SALSOMAGGIORE TERME (PR) 45.2mm
ANZOLA DELL'EMILIA (BO) 45.1mm
SAVIGNANO SUL PANARO (MO) 38.6mm
S.PROSPERO (MO) 38.4mm
CALDERINO (BO) 30.7mm
CANELLI (AT) 29.6mm
RONCA' (VR) 26.8mm
VIGARANO MAINARDA (FE) 26.2mm
GAMBETTOLA (FC) 22.6mm

Accumuli decisamente scarsi o assenti (0-5mm) si sono avuti sulle zone pedemontane della Lombardia, Valtellina, Alpi centrali, Alto Adige, est Friuli, zone interne della Toscana, Abruzzo (soprattutto zone costiere), Puglia meridionale e Trapanese.

ULTIMA ORA

26 MARZO ore 13:36

VALANGHE: ANCORA MARCATO GRADO 3
Nelle altre zone dell'Alto Adige pericolo moderato grado 2

BOLZANO - Resta ancora marcato grado 3 il pericolo valanghe nel gruppo dell'Ortles. I punti di pericolo sono localizzati vicino alle creste sui pendii ripidi di tutte le esposizioni al di sopra dei 2000 m di quota. Nelle rimanenti zone dell'Alto Adige il pericolo valanghe e' moderato grado 2. I punti di pericolo si trovano sui pendii ripidi esposti a sudovest, nord ed est al di sopra dei 2200 m circa.
ANSA.

ULTIMA ORA

26 MARZO ore 13:27

Piogge moderate in questi minuti sul Torinese, Valli si Susa, Lanzo, Canavese, Ossola occidentale, Appennino Alessandrino e pianure rispettive. Neve oltre i 700-800 metri a tratti più basse tra i rovesci.

IN PRIMO PIANO

26 MARZO ore 13:11

MOLTA NEVE IN APPENNINO IN QUESTE ORE

Eccovi alcuni dati rilevati da alcune località dell'Appennino. Gli accumuli comprendono anche quelli caduti nelle ultime 24 ore.

APPENNINO LIGURE

Passo del Mologno (SA), 1029 metri, 28cm
Alberola (SA), 869 metri, 30cm
Santo Stefano d'Aveto (GE), 1775 metri, 45cm

APPENNINO SETTENTRIONALE

Santo Stefano D'Aveto (GE), 1175 metri, 85cm
Passo Penice (PC), 1205 metri, 107cm
Lagdei (PR), 1252 metri, 71cm
Alpe Cusna (RE), 1150 metri, 77cm
Lago della Ninfa (MO), 1550 metri, 91cm
Rifugio Cavone (BO), 1416 metri, 93cm
Monte Falco (FC), 1450 metri, 70cm
Abetone (PT), 1340 metri, 67cm
Monte Secchieta (FI), 1450 metri, 38cm.

APPENNINO CENTRALE

Monte Nerone (PU), 1400 metri, 40cm
Bolognola (MC), 1350 metri, 33cm
Monte Amiata (SI), 1700 metri, 60cm
Forca Canapine (PG), 1575 metri, 17cm
Leonessa (RI), 1350 metri, 29cm
Campo Staffi (FR), 1785 metri, 60cm
Prati di Tivo (TE), 1380 metri, 26cm
Forca d'Acero (AQ), 1450 metri, 46cm
Marsia (AQ), 1450 metri, 26cm
Maielletta (CH), 1650 metri, 45cm

APPENNINO MERIDINALE

Capracotta - Prato Gentile (IS), 1490 metri, 7cm
Campitello Matese (CB), 1436 metri, 22cm
Laceno (AV), 1460 metri, 82cm
Piano Imperatore (PZ), 1575metri, 76cm
Lagonegro (PZ), 1510 metri, 120cm
Monte Scuro (CS), 1530 metri, 88cm
Campo Sperimentale (RC), 1369 metri, 15cm

ULTIMA ORA

26 MARZO ore 9:16

GIAPPONE: NUOVA SCOSSA IN ZONA COLPITA

Una nuova scossa sismica è avvenuta nella zona costiera del Giappone occidentale colpita ieri da un terremoto del sesto grado Richter. La scossa, secondo fonti di stampa nipponiche, ha avuto una magnitudo di 5,3 gradi ed è stata avvertita nella provincia centro-settentrionale di Ishikawa alle 07:13 (00:13 italiane).
Secondo un ultimo bilancio, e' stata la seconda scossa di ieri ad aver provocato un morto e 190 feriti: quelli gravi sono una ventina, mentre gli altri hanno subito per lo più contusioni o escoriazioni per la caduta di oggetti dalle mensole sulle pareti. Il sisma ha fatto crollare una sessantina di piccole abitazioni e ne ha danneggiate altre 450. I senzatetto sono 2.500. Non risultano invece danni alle tre centrali nucleari situate nella regione: i reattori di quella più vicina all'epicentro erano spenti per manutenzione. Nel complesso sono state registrate finora oltre 130 scosse di assestamento. La provincia di Ishikawa si affaccia sul mar del Giappone poco a sud di quella di Niigata, teatro del maggiore sisma avvenuto ultimamente nell'arcipelago, che nell'ottobre 2004 fece 65 morti e circa 3.000 feriti.
ANSA.

IN PRIMO PIANO

26 MARZO ore 9:12

RESPIRA IL NORD-OVEST CON PIOGGIA E NEVE. SUL RESTO DEL PAESE SPICCATA VARIABILITA' CON ROVESCI SPARSI E OCCHIATE DI SOLE.

SITUAZIONE: Finalmente dopo mesi e mesi di siccità sul Nord-Ovest sta PIOVENDO; tutto grazie alla depressione che è riuscita a retrocedere in senso atiorario e portare i suoi tentacolo piovosi anche su buona parte del Nord Italia. Le zone più colpite sono state e sono ancora l'Emilia Romagna e il Piemonte occidentale. La neve cade a quote generalmente oltre i 700-800 metri, ma più in basso (500-600 metri) sul Cuneese con possibili fiocchi sulla cittadina! Accumuli nevosi che sono stati e sono tutt'ora molto rilevanti. Su tutto l'arco alpino occidentale (settori a sud) e Appennino emiliano gli accumuli oscillano tra i 20-50 cm oltre i gli 800-1000 metri. Valori assolutamente importanti dopo una siccità dei mesi passati.
Piove in queste ore anche sul Veneto, Prealpi e nord Marche. Sul resto del Paese mattinata più tranquilla con occhiate di sole e molto variabilità. Soltanto nel pomeriggio sui versanti Adriatici e Jonici saranno possibili brevi piovaschi o rovesci, pià protetto il versante Tirrenico.

EVOLUZIONE: Arriverà la Primavera? Assolutamente no, anzi, nei prossimi giorni la situazione non è prevista in miglioramento. Si, le piogge tenderanno ad attenuarsi, ma rimarrano ancora relegare sul Triveneto e settori Adriatici, mentre il Sud sarà raggiunto intorno al 29 Marzo da una forte perturbazione in arrivo dalla Spagna e nord Africa, che genererà FORTI PIOGGE ABBONDANTI prima sul Meridione, poi sul Centro e per finire sul Nord Italia. Una depressione molto intensa che potrebbe, dagli ultimi aggiornamenti, risalire l'Italia tra il 30 e il 31 Marzo. Aimè, soltanto il Piemonte occidentale, questa volta potrebbe rimanere all'asciutto. Tutto dipenderà della retrogressione del fronte. Se sarà più marcata ed incisiva anche il Piemonte potrebbe vedere nuovamente le piogge, sennò rimarrà fuori dai giochi!.
Comunque sia non sarà nulla di eccezionale, perchè già a partire dal 1 Marzo la perturbazione tenderà ad attenuarsi e con se anche le piogge. Il nostro occhio invece cadrà su una seconda perturbazione sulla Francia che potrebbe tranquillamente raggiungere in giornata il Nord-Ovest con nuove piogge, anche perisistenti. Situazione che andrà a persistere per molto giorni in questo settore. Se dovesse andare in "porto" tutto questo, il Nord-Ovest sarebbe "sommerso" da grandi quantità d'acqua, con rischio di esondazioni (o quasi) per buona parte dei fiumi e gravi problemi al territorio!. NON stò parlando di Alluvione, ma i presupposti potrebbero essere molto simili!.

PERCHE' TUTTO QUESTO? Tutto questo perchè la goccia la fredda che è ancora persiste sull'Italia, sarà alimentate tra il 29-31 Marzo dalla depressione che colpirà l'Italia; poi tenderà a attenuarsi ma avrà vita breve, perchè correnti più fredde dal Nord-Ovest dell'Europa saranno pronte a scendere verso di lei, alimantando ancora di più questa "goccia" (se possiamo chiamarla così), con i presupposti molto forti in ambito precipitativo.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

domenica, marzo 25, 2007

ULTIMA ORA

25 MARZO ore 20:57

USA/ MALTEMPO, FIUMI STRARIPATI E ALLARME INONDAZIONI IN INDIANA
Non ci sarebbero vittime né feriti gravi

Durerà ancora per tutta la giornata di oggi lo stato di emergenza inondazioni in sette contee dello stato dell'Indiana, dopo i violenti temporali che si sono abbattuti nei giorni scorsi sulla regione provocando lo straripamento di vari fiumi, tra i quali il White e il Wabash.

Le immagini trasmesse dall'emittente televisiva Cnn, riportano alla mente l'alluvione di New Orleans, colpita dall'uragano Katrina nell'agosto 2005. Sebbene le proporzioni di quanto sta accadendo in Indiana siano decisamente più contenute, i danni sembrano essere notevoli. Strade e abitazioni allagate, campi invasi dalle acque in particolare nella contea di Hamilton, a nord di Indianapolis.

Secondo il servizio meteorologico nazionale, il livello del fiume White, che attraversa la contea di Hamilton, è cresciuto a un livello di sei metri. Nella scala che misura le inondazioni quella che ha colpito l'Indiana è considerata di media intensità.

Secondo quanto riportato dalle autorità non ci sarebbero vittime né feriti gravi. La pioggia attualmente ha cessato di cadere e, se le condizioni meteorologiche restassero quelle attuali, la situazione dovrebbe tornare alla normalità in breve tempo, consentendo alle famiglie sfollate di fare ritorno alle proprie abitazioni.
APCOM.

IN PRIMO PIANO

25 MARZO ore 20:51

BLACKOUT: ALLARME ESTATE, TASK FORCE

Scatta l'allarme rosso sul fronte blackout per la prossima estate: la siccità che sta caratterizzando la stagione invernale rischia infatti di mettere ancora una volta l'Italia in difficoltà, con un'offerta elettrica non in grado di soddisfare i picchi di domanda, trainati da condizionatori e refrigeratori.

L'emergenza - secondo quanto di apprende - è sul tavolo del Ministero per lo sviluppo economico che ha messo in campo una vera e propria task force per far fronte ad un rischio che, secondo le prime stime di Terna, potrebbe vedere il paese alle prese con un'offerta fino ad oltre 8 mila megawatt al di sotto delle possibili punte di domanda. Con una carenza cioé di circa il 15% di elettricità (l'anno scorso la punta di richiesta estiva ha superato i 55 mila mw).Alla base delle preoccupazioni c'é la scarsità di acqua che rischia non solo di impattare sulla produzione idroelettrica ma anche sul funzionamento di molte centrali che potrebbero trovarsi - come già accaduto negli anni passati - alle prese con la mancanza di acque di raffreddamento delle turbine per i bassi livelli idrici dei fiumi. A cominciare dal Po.

A fronte di una potenza disponibile in estate intorno ai 57 mila megawatt, la prevedibile disponibilità idrica (-20% rispetto all'anno scorso tra bacini idroelettrici, laghi e neve), potrebbe veder venir meno circa 8 mila megawatt di offerta. Il sistema paese si ritroverebbe così con una disponibilità intorno ai 49 mila mw, ben sotto i livelli di punta che negli ultimi anni si registrano nei giorni di afa tra giugno e luglio (l'anno scorso si è arrivati a superare i 55 mila mw).

In particolare il livello idrico dei bacini di accumulo sopra il Po si aggira sui 700 milioni di metri cubi, contro un dato del 2003 di 945 milioni di metri cubi mentre l'apporto dell'attuale innevamento per l'estate 2007 scenderebbe da 960 milioni di metri cubi del 2006 a 320 milioni di metri cubi. Una forte diminuzione della risorsa idrica che, tra l'altro, avrà come priorità l'agricoltura.

Una situazione di rischio-emergenza che ha spinto il Ministero a correre ai ripari chiamando a raccolta i principali attori del sistema. Prima tra tutti Terna, la società che gestisce i flussi di energia e nel paese. Ma anche le Autorità di bacino, l'Authority per l'Energia nonché le Regioni interessate, fino ad arrivare alla Protezione Civile.

Un primo incontro si è già svolto la settimana scorsa ed una prossima riunione - a quanto si è in grado di apprendere - è stata già fissata per mercoledì prossimo 28 marzo, probabilmente a Parma (un'altra si dovrebbe tenere invece al Ministero prima di Pasqua). Sul tavolo - questo il nome del dossier - c'é "Attività e azioni contro il rischio elettrico".

Ed al momento sono già state avviate una serie di ipotesi di intervento sulla base dei possibili scenari prevedibili - da quello meno rischioso al vero e proprio allarme rosso - messi a punto da Terna che avrebbe già proposto una serie di misure che coinvolgano i vari soggetti interessati, comprese le società elettriche.

Al momento - secondo le prime indiscrezioni che si raccolgono attorno al dossier - sarebbero già state individuate una serie di misure per evitare il vero e proprio allarme. Per scongiurare cioé non solo l'ultimo livello dell'allerta elettrica, quello cioé dei distacchi all'utenza civile, ma anche le misure previste dal piano di salvaguardia del sistema che prevedono una serie di interventi progressivi a partire dal primo livello che é quello del ricorso agli interrompibili (clienti cioé che in base ad agevolazioni tariffarie forniscono la disponibilità a distacchi programmati in situazioni di emergenza).

Tra le misure del piano anti crisi - sempre secondo fonti che seguono i lavori al Ministero - ci sarebbero così un intervento sull'import per scongiurare la stagionale riduzione di 2 mila mw; una riprogrammazione della produzione idroelettrica (per mille mw di disponibilità aggiuntiva in estate) nonché di quella turbogas di alcune centrali, da Turbigo a Le Casella, da Ostiglia a Chivasso, per circa 6.000 mw. Si potrebbe così potenziare l'offerta con una disponibilità di oltre 8.000 megawatt in grado cioé di compensare il rischio di una carenza di circa 8 mila mw di offerta.
ANSA

PREVISIONI

25 MARZO ore 20:43

PREVISIONI PER LUNEDI 26 MARZO: INSTABILE AL CENTRO-NORD. NEVE A QUOTE BASSE SUL PIEMONTE. VARIABILITA' E PIU' ASCIUTTO SUL MERIDIONE
Altra giorni instabile su buona parte del Centro-Nord con piogge e rovesci. La cadrà ancora a quote relativamente basse sul Nord-Ovest, oltre gli 800-900 metri altrove. Clima più variabile e generalmente asciutto sul Meridione


NORD: Perturbato su tutte le regioni con piogge deboli o moderate, localmente abbonsanti sull'ovest del Piemonte (Cuneese, Torinese, Canavese e Biellese), Emilia Romagna e basso Veneto. Fenomeni più deboli o a tratti assenti sulla Valle d'Aosta occidentale, alta Valtellina, rilievi alpini centro-orientali e Liguria.
Nevicate intorno ai 500-600 metri in mattinata sul Piemonte (fiocchi possibili su Cuneo città), in graduale aumento in giornata. Altrove quota neve oscillabile tra gli 800-1000 metri.
Temperature massime comprese tra i 5-9°C. Minime intorno agli 1-5°C.
Venti deboli in Valpadana, moderati sulle coste dell'alto Adriatico, Venento, Friuli e Liguria.
Mari poco mossi.

CENTRO: Instabilità sparsa un pò tutte le regioni, con piogge e locali rovesci, meno frequenti sul sud della Sardegna. Fenomeni comunque molto discontinui e a macchia di leopardo. In serata tendenza a cessazione dei fenomeni a parte locali piovaschi tra Toscana e Marche. Neve in Appennino oltre i 1000-1200 metri.
Temperature massime comprese tra i 13-16°C. Minime intorno ai 6-12°C.
Venti deboli, ma con rinforzi sui mari.
Mari poco mossi.

SUD: piovaschi sparsi sulla Basilicata, Campania, Puglia, Molise e Calabria Jonica. Generalmente asciutto sulla Sicilia a parte qualche rovesci sul Messinese. Nel pomeriggio tendenza ad attenuazione e cessazione dei fenomeni ovunque ma rimarranno ancora locali piovaschi lungo le coste della Puglia e della Calabria Jonica. Neve in Appennino oltre i 1300-1500 metri.
Temperature massime comprese tra i 14-16°C, localmente superiori sulla Sicilia.
Minime intorno agli 8-13°C.
Venti deboli, con locali rinforzi sullo Jonio.
Mari poco mossi.

IN PRIMO PIANO

25 MARZO ore 15:06

ACCUMULI NEVOSI ABBONDANTI SULLE ALPI ORIENTALI E APPENNINO
Si sfiorano oltre i 2000 metri i 140 ad Arabba e 114 cm sul Rifugio Fertazza

Dopo le recenti nevicate e quelle in atto in queste ore, le Alpi orientali e sull'Appennino rimangono i settori più nevosi in quest'anno! Soltanto le Alpi occidentali non superano i 50-60 cm di neve vera in alta quota!
Al momento si segnalano:
MONTE PELMO circa 2000 metri: 110 cm.
FALCADE 2035 metri: 112 cm.
RIFUGIO FERTAZZA 1860 metri: 114 cm.
ARABBA PORTA DEL VESCOVO 2180 metri: 140 cm.
PASSO ROLLE 1970 metri: 104 cm.
LAGO MISURINA circa 1700 metri: 56 cm.
MONTE FALORA circa 2000 metri: 110 cm.
MONTE AMIATA 1738 metri: circa 40 cm.
VIAGGINO 1500 metri: 83 cm.
LAUDEMIO 1500 metri: 116 cm.

ULTIMISSIME

25 MARZO ore 14:30

BREVISSIME DAL PIEMONTE
Da ieri sera nevica a bassa quota su tutta la regione...

Questa mattina, registrati accumuli nevosi compresi tra i 5-30 cm sul Torinese e Cuneese, 15 cm nel Biellese, 20-30 cm nel Vercellese e 10-20 cm sul Verbano.
Accumuli che tenderanno ad aumentare anche vistosamente nelle prossime ore e nella giornata si domani.
Stando agli ultimi aggiornamenti, gli accumuli per domani a fine giornata, potrebbero portarsi quasi ovunque intorno ai 20-40 cm oltre i 1000 metri. Sotto i 1000 metri attesi accumuli variabili tra i 5-10 cm, localmente superiori sul Cuneese.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

ULTIMA ORA

25 MARZO ore 14:19

TERREMOTI: SCOSSA IN GIAPPONE, 1 MORTO E 40 FERITI

TOKYO - Un terremoto del sesto grado Richter ha scosso oggi la parte centrosettentrionale della costa del Giappone orientale, facendo un morto e oltre 160 feriti in una regione dove sono situate tre centrali nucleari. Non vi sono stati danni agli impianti atomici, in particolare a quello situato nella provincia di Ishikawa, che è stata la più colpita: una quarantina di piccole abitazioni sono crollate e altre 200 sono state gravemente danneggiate, con un migliaio di persone rimaste senza tetto.

La provincia di Ishikawa si affaccia sul mar del Giappone poco a sud di quella di Niigata, teatro del maggiore sisma avvenuto ultimamente nell'arcipelago, quello che nell'ottobre 2004 fece 65 morti e circa 3.000 feriti. Il terremoto è stato registrato alle 09:42 locali (le 02:42 in Italia) a ovest-sudovest della località costiera di Wajima, nella penisola di Noto, dove una donna di 52 anni è morta, colpita dal crollo di un lampione di pietra nel suo giardino.

Una decina dei feriti è in gravi condizioni, ma negli altri casi si tratta per lo più di persone che hanno riportato contusioni o escoriazioni per la caduta di oggetti dalle mensole sulle pareti. Il primo sisma è stato seguito da un'altra forte scossa dopo circa otto ore e mezzo, ma tanto nel primo caso quanto nel secondo l'entità delle tsunami è stata irrilevante. Oltre 4.000 abitazioni, tuttavia, sono rimaste prive di energia elettrica e di acqua a causa della caduta di piloni e dell'interruzione delle condutture a causa dei movimenti tellurici.

Non vi sono stati danni di rilievo alle comunicazioni stradali e ferroviarie, ma queste ultime sono state sospese come misura cautelativa. Il piccolo aeroporto di Noto è stato chiuso per fenditure sulla pista. Il premier Shinzo Abe ha ordinato la costituzione di una cellula di emergenza e ha inviato nella regione il ministro della Protezione civile Kensei Mizote. Il maggiore sisma ha avuto una magnitudo di 6,9 gradi nell'epicentro, che è stato localizzato sul fondo marino a una profondità di una decina di chilometri (non una cinquantina come appreso in un primo momento).

Il più grave terremoto degli ultimi decenni in Giappone è quello di 7,3 gradi che nel gennaio 1995 fece oltre 6.400 morti e 40.000 feriti nella regione della città centromeridionale di Kobe e della vicina Osaka.
ANSA.

ULTIMA ORA

25 MARZO ore 11:30

LE AUTOSTRADE INFORMANO

NEBBIA Ceva e Millesimo con visibilita' 90 metri
VENTO FORTE tra Altare e Bivio A6/A10 Savona
VENTO FORTE tra Genova Voltri e Varazze
VENTO FORTE tra Gemona Osoppo e Carnia
VENTO FORTE Vittorio Veneto Nord e Bivio A27/SS 51 Alemagna
NEVE tra Ugovizza e Confine di Stato
NEVE tra Valle del Salto e Assergi
PREUDENZA!

ULTIMA ORA

25 MARZO ore 11:14

TORNATA LA NEVE IN VALLE D'AOSTA
Imbiancata anche la citta' di Aosta, circolazione regolare

AOSTA - Dalla notte scorsa nevica piu' o meno intensamente su tutta la Valle d'Aosta. In prevalenza sul fondo valle sud orientale, dove sono caduti alcuni centimetri di neve. Anche la citta' di Aosta e' imbiancata. La circolazione si svolge comunque regolarmente ovunque. Assente da inizio anno, la neve ha fatto la sua comparsa sul fondo valle proprio ad inizio primavera. Le temperature sono comunque superiori alla medie stagionali.
ANSA.

ULTIMISSIME

25 MARZO ore 10:43

ULTIMISSIME: OGGI PIOGGE ABBONDANTI SUL PIEMONTE, EMILIA-ROMAGNA E PREALPI VENETE.

Piove ormai su buona parte del Piemonte (seppur a macchia di leopardo) con fenomeni circoscritti soprattutto sul Cuneese, Torinese, Biellese e Novarese. Piogge anche sulla Lombardia centrale ed Emilia Romagna.
Nelle prossime ore la situazione andrà progressivamente a peggiorare ovunque con piogge più marcate e consistenti.

SETTORI CON PIOGGE PIU' FORTI nelle pressime 24 ore: (punte di 20-50 mm)
Torinese, Cuneese, Canavese, Biellese, Picentino, Parmigiano, Reggiano, Modenese, Bolognese, Forlivese, Riminese, Veronese, Vicentino, Trevigiano, Bellunese, Trentino.
Fenomeni più deboli o moderati altrove, localmente assenti sulla Valtellina, Imperiese ed est Friuli.

LA NEVE:
La quota neve, oscillerà intorno ai 500-600 metri sul Piemonte centro-meridionale e 700-800 metri su quello settentrionale, con locali abbassamenti sul Cuneese, e fiocchi possibili anche su Cuneo città, come in queste ore!
Sull'Emilia Romagna la neve imbiancherà generalmente oltre i 500-800 metri ad ovest e 700-900 metri ad est.
Sul Veneto e Trentino A.A fiocchi solo oltre i 700-1000 metri a seconda dei settori.

ULTIMA ORA

25 MARZO ore 9:47

Nevica in Piemonte, con un lieve spolverata su tetti, prati e auto su Cuneo città. Nevica a Balma (Valli di Lanzo), Bordonecchia, Cesana, Claviere, Frassinetto, Pian Prato, Mottarone, Limonetto, Monte Rosa, Monviso, Prali, San Sicario, Sauze d'Oulx, Sestriere.
Nevica anche in molte località dell'Emilia-Romagna oltre i 500-700 metri di quota.

sabato, marzo 24, 2007

BREVISSIME

24 MARZO ore 20:42

ULTIMISSIME NEVE

Le ultimissime, dai vari centri modellistici, evidenziano la possibilità di NEVE moderata nella giornata di domani sul Cuneese. Possibili accumuli (2-5 cm) anche su Cuneo città!. Piogge moderate e persistenti sul Canavese e Torinese con quota neve che potrebbe a tratti scendere nei rovesci più forti, fin verso i 300-400 metri.
Balzano agli occhi, anche le precipitazioni attese sull'Emilia-Romagna e Veneto. Piogge che saranno anche abbondati su diverse aree. Qui, la quota neve si attesterà intorno ai 700-800 metri ma qualche fiocco non escluso a quote più basse sull'Appennino Emiliano.
Ecco la cartina del modello BOLAM, che mette in evidenza la grande quantità di pioggia che cadrà nel pomeriggio di domani sul Nord Italia. Ovest Piemonte ed Emilia-Romagna in primis!!.


MAGGIORI AGGIORNAMENTI DOMANI MATTINA...

INFORMAZIONI

24 MARZO ore 20:25

STANOTTE SCATTA L'ORA LEGALE
Alle 2 lancette in avanti, durera' fino al 28 ottobre

Lancette un'ora avanti questa notte: alle 2 di domenica 25 marzo scatta infatti l'ora legale, che ci accompagnera' fino alle 3 del 28 ottobre. Da anni armonizzata a livello europeo, l'ora legale e' stata adottata per la prima volta in Italia nel 1916. L'adozione definitiva e' del 1966, durante la crisi energetica. Il regime definitivo arriva nel 1996, col prolungamento dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre.
ANSA.

ULTIMA ORA

24 MARZO ore 20:24

MALTEMPO, ANCORA TEMPORALI AL SUD

L'ondata di maltempo che ha caratterizzato gli ultimi giorni, continuerà ad interessare le regioni meridionali del Paese. Ad informarlo è la Protezione civile, che ha emesso un nuovo avviso di avverse condizioni meteorologiche. A causa della persistenza dell'area depressionaria presente sull'Italia e che favorisce diffuse condizioni di instabilità, in particolare sulle regioni meridionali tirreniche, per le successive 18-24 ore, sono previste precipitazioni diffuse anche a carattere di rovesci temporaleschi su Campania, Basilicata e Calabria, i fenomeni saranno accompagnati da forti raffiche di vento.

La Protezione civile ricorda a quanti si mettessero in viaggio nelle aree interessate dall'ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche, di usare la massima prudenza nella guida, moderando la velocità ed aumentando le distanze di sicurezza. La Sala Situazioni Italia seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le Prefetture e con le locali strutture di protezione civile.
A cura dell'ANSA.

PREVISIONI

24 MARZO ore 20:21

PREVISIONI PER DOMENICA 25 MARZO: PIOGGE SPARSE SU TUTTA L'ITALIA. MIGLIORA IN SERATA AL CENTRO-SUD
Finalmente, anche il Nord-Ovest potrà beneficiare di piogge serie ed importanti; domani e Lunedì saranno le giornate giusta per questo settore. Piogge anche sul Triveneto, più diffuse sull'Emilia Romagna.


NORD: Instabile su tutte le regioni, con piogge e rovesci parsi. Fenomeni più intensi sull'Emilia-Romagna (zone pedemontane e a ridosso dell'Appennino), Veneto e Prealpi, bassa Lombardia e sud-ovest Piemonte (Torinese e soprattutto Cuneese). Precipitazioni più deboli sulla Valtellina e rilievi lombardi.
Nevicate intorno ai 500-600 metri sul Piemonte occidentale, con possibili fiocchi anche su Cuneo città, ma none esclusi neanche altrove (specie Astigiano e Torinse), magari mista a pioggia! Sul Triveneto neve intorno od oltre gli 800-900 metri, localmente più tra i rovesci più forti. Quote neve che tenderà ad aumentare ovunque in serata.
Temperature massime in deciso calo e comprese tra i 5-7°C, localmente più elevate nei zone non piovose!. Minime intorno agli 0-4°C.
Venti deboli o tesi da E in Valpadana, moderati da N sul Ligure e localmente forti sull'alto Adriatico.
Mari poco mossi o mossi.

CENTRO: Instabile al mattino su tutte le regioni, con rovesci moderati tra Toscana e Marche, deboli altrove. In giornata tendenza a miglioramento sul Lazio, Molise, Sardegna, Umbria e Abruzzo con fenomeni in attenuazione. Ancora qualche pioggia fino a sera tra Toscana e Marche settentrione. Neve in Appennino generalmente oltre i 1000-1100 metri, ma localmente fin verso gli 800 metri sulla Toscana.
Temperature massime comprese tra i 10-14°C, più basse sulla Toscana. Minime intorno ai 7-11°C.
Venti moderati o a tratti forti sul Tirreno e Adriatico centrale, moderati sulle regioni, in attenuazione ovunque in serata.
Mari poco mossi o mossi.

SUD: Perburabto su tutte le regioni in mattinata, dove le piogge cadranno su buona parte delle regioni, ed eccezione del Siracusano, Ragusano, Crotonese ed est Cosentino dove i fenomeni saranno più radi o assenti. In serata migliora ovunque ma rimarranno ancora residui rovesci sulle coste campane e sud Puglia.
Neve in Appennino oltre i 1000-1300 metri, più elevate in Calabria e Sicilia.
Temperature massime comprese tra i 14-17°C, localmente fin verso i 20°C sul sud della Sicilia. Minime intorno agl 8-13°C.
Venti moderati da W con rinforzi anche forti sui mari. Attenuazione ovunque in serata.
Mari generalmente mossi o molto mossi.

ULTIMA ORA

24 MARZO ore 14:39

MALTEMPO: FERMI TRAGHETTI PER PELAGIE E PANTELLERIA
In servizio solo la nave Palermo- Ustica

PALERMO - Sono fermi a causa del maltempo i traghetti che collegano la Sicilia alle Pelagie e Pantelleria. Le isole delle Eolie con i porti piu' piccoli non sono collegate da giovedi' scorso. Funzionano, invece, anche se con ritardi, i natanti impegnati sulla rotta tra Milazzo (Messina), Lipari, Vulcano e Salina. E' in servizio la nave sulla rotta tra Palermo e Ustica.
A cura dell'ANSA.

IN PRIMO PIANO

24 MARZO ore 14:33

CLIMA: E' ALLARME CO2, SIAMO IN UN NUOVO PIANETA

Se l'uomo non corre ai ripari per abbassare la febbre del Pianeta, il rischio è che la nostra civiltà sia solo un interludio nella storia della Terra. E inoltre parlare di un generico aumento della temperatura non basta, perché quello in cui viviamo oggi è a tutti gli effetti "un nuovo Pianeta", a causa dei livelli di concentrazione di CO2. L'allarme arriva da Vittorio Canuto, consigliere scientifico dell'Enea che da anni lavora negli Usa per il Goddard Space Flight Center della Nasa ed insegna alla Columbia University, in una conferenza tenuta al Circolo canottieri Tevere Remo a Roma, alla quale hanno partecipato anche il presidente dell'Enea, Luigi Paganetto e il direttore generale del ministero dell'Ambiente, Corrado Clini. "Il fatto che si parli di un aumento della temperatura non rende l'idea della realtà, che appare quasi piacevole - ha spiegato Canuto - e il termine effetto serra è quasi positivo. Bisognerebbe fare come i portoghesi, che parlano di effetto 'stufa'. Anidride carbonica e metano sono i colpevoli, quelli che fanno la parte del leone".

La responsabilità dell'immissione in atmosfera di questi gas é dell'uomo e spetta all'uomo curarsi prima che sia troppo tardi. "Mentre lo scambio di CO2 con l'atmosfera di vegetazione e oceani è in pareggio, quello delle emissioni umane, che provengono dai fondi geologici, invece non lo è, si tratta di un percorso a senso unico". Per questo sale la temperatura e di conseguenza la febbre del Pianeta. Quali sono gli antifebbrili consigliati? "I ghiacciai, che però si stanno sciogliendo, e le foreste, che invece stiamo tagliando" ha spiegato l'esperto, che ha sottolineato il ruolo fondamentale degli oceani come spugne del 50% delle nostre emissioni. Una funzione che però sta venendo sempre meno a causa della crescita delle temperature, che scaldando l'acqua rallentano il rimescolamento con i nutrienti, alla base dei polmoni verdi sottomarini del Pianeta che effettuano la fotosintesi, le alghe. "Secondo i biologi il punto critico per le alghe sarà una concentrazione di CO2 di 500 parti per milione, quando oggi siamo già a 380 parti per milione, mentre nel 1860 erano 290 parti per milione" ha ricordato Canuto. E poi c'é la questione dell'innalzamento del livello del mare: "Se il mare si scalda aumenta di volume, un fattore che va aggiunto allo scioglimento dei ghiacciai. Gli economisti - ha affermato l'esperto - stimano un numero di 40/50 milioni di rifugiati dovuti all'innalzamento del livello del mare: a quel punto il clima diventa anche un problema di sicurezza".
A cura dell'ANSA.

IN PRIMO PIANO

24 MARZO ore 14:29

WEEK-END E INIZIO SETTIMANA INSTABILE SU TUTTO IL PAESE. PIOGGE ANCHE PERSISTENTI FINALMENTE SUL NORD-OVEST. NEVE A QUOTE MEDIE MA FINO IN COLLINA SUL PIEMONTE!

SITUAZIONE: la depressione fredda sull'Italia non riesce a colmarsi definitivamente, grazie a correnti fredde da E che scendono dalla Scandinavia. Tutto'ora molta nuvolosità è presente su tutte le regioni italiane, fatta eccezione per la pianure dell'Emilia Romagna e sud Sicilia, che risentono di tempo più variabile e a tratti soleggiato. Piove anche moderatamente sulle coste del Tirreno centro-meridionale e Isole Maggiorim, mentre sul Ligure è in atto la formazione di un minimo depressinario che risalirà in serata la Liguria e l'alto Tirreno, determindo piogge sparse.
Contemporaneamente alla depressione sul ligure, una seconda entrerà nel pomeriggio sul Triveneto, provocando alcune piogge e deboli nevicate a quote basse sul Trentino e Friuli. In tarda serata, il fronte si porterà sulla Valpadana centrale, provocando sulle altre regioni un generale peggioramento. Le correnti da E (localmente fredde) faranno sì, che le piogge potrebbero formare un effetto STAU sull'Emilia-Romagna e sul Piemonte occidentale nelle notte, producendo piogge anche intense e peristenti. La quota neve si porterà generalmente intorno od oltre gli 800 metri, ma in calo

EVOLUZIONE:
Domani, (Domenica 25) la depressione tenderà ad invigorirsi su tutto il Centro-Nord con piogge e rovesci ovunque, anche intensi nel corso della mattinata sull'Emilia Romagna (forti a ridosso dell'Appennino), basso Veneto e ovest Piemonte (Torinese e soprattutto Cuneese). La neve cadrà intorno agli 800 metri in mattinata sul Triveneto e fin verso i 500 metri sul basso Torinese e Cuneese con fiocchi possibili anche su Cuneo città. In giornata anche sul Piemonte la neve tenderà ad aumentare lentamente.
Sul Meridione, piogge più probabili sulla Campania, mentre altrove saranno irregolari ed intermittenti, anche assenti sui versanti Jonici. Neve oltre i 1000-1200 metri.
Nei giorni seguenti (almeno fino a Martedì 27), ancora molta instabilità sul Settentrione, con piogge più probabili sull'Emilia-Romagna, bassa Lombardia e Piemonte con neve oltre gli 900-1200 metri a seconda dei settori!.
Migliora invece sul Tirreno e Meridione con ampie schiarite e giornata soleggiate. Soltanto l'Adriatico risentirà ancora di infiltrazioni fresce e rischio di piovaschi.

A partire dal 29 Marzo probabile peggioramento sul Centro-Sud con forte maltempo sulle due Isole Maggiori e settori centrali e meridionali Tirrenici. Piogge che risaliranno successivamente anche sul Settentrione.
A medio e lungo termine buone prospettive, (negative per chi aspetta l'Estate) per la possibilità di una nuova ondata "tardo invernale" sull'Italia, con piogge questa volta anche colpiranno abbondanti buona parte del Settentrione, grazie alla formazione di un minimo sul Tirreno. Ritorneranno le nevicate a quote basse!
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