mercoledì, febbraio 28, 2007

ULTIMA ORA

28 FEBBRAIO ore 20:48

SULLE DOLOMITI FOSSILI IN AMBRA DI 220 MLN DI ANNI

BERLINO - I più vecchi microrganismi inclusi in ambra, vecchi di 220 milioni di anni e quindi risalenti all'epoca in cui si stavano evolvendo i primi dinosauri, sono stati trovati in Italia, a Cortina d'Ampezzo sulle Dolomiti, secondo quanto riferisce il paleontologo Alexander Schmidt in una intervista per il quotidiano Berliner Zeitung. "In milioni di anni non ci sono stati cambiamenti" racconta con stupore al giornale l'esperto dell'università di Berlino, secondo il quale i microrganismi conservati in gocce di ambra sono simili in maniera stupefacente alle specie ancora oggi esistenti.

Così conservati in ambra i microrganismi, simili a quelli che oggi si riscontrano in batteri, alghe, protozoi e funghi, sono sopravvissuti a tutti gli sconvolgimenti della Terra che, per esempio, 65 milioni di anni fa fecero scomparire dinosauri. Uno studio sulle inclusioni in ambra del microcosmo triassico scoperte in Italia, le più vecchie mai trovate, è stato pubblicato sulla rivista scientifica in inglese "Nature" dagli studiosi dell'università di Padova Eugenio Ragazzi, Olimpia Coppellotti e Guido Roghi, proprio in collaborazione con Alexander R. Schmidt dell'Università di Berlino.
A cura dell'ANSA.

IN PRIMO PIANO

28 FEBBRAIO ore 20:45

GIORNATA DI NEVE INTENSA DOMANI SUI VERSANTI ALPINI OCCIDENTALI
Altra giornata di neve domani sull'arco alpino (specie settori esteri) con precipitazioni più abbondanti sui comparto occidentale.

Ancora correnti tese e saccature poco profonde per provoare un peggioramento anche sul resto della Penisola. Sarà la giornata di domani a farci notare nuovamente questo evento. Una nuova perturbazione (molto larga e intensa), al momento sulla Francia e Svizzeras tenderà ad avvicinarsi questa notte sull'arco alpino occidentale provocando prime nevicate sparse. Al dire il vero, al momento, sono già in atto deboli precipitazio sull'alta Valle d'Aosta ma sano nulla a confronto di quello che dovrà arrivare nelle prossime 12 ore. Ma cerchiamo allora di capire che situazione ci dobbiamo attenderci domani su questo settore.

Evoluzione: la mattinata di domani sarà caratterizzata da estesa nuvolosità con nevicate già presenti su buona parte dei settori ma ancora deboli o assenti all'interno dei rilievi Torinesi e dell'Ossola. Nel pomeriggio la situazione andrà progressivamente peggiorando con nevicate più intense e copiose in arrivo anche sui settori interni del Torinese e Ossola. Tra la sera e la notte ulteriore incremento delle nevicate con valori forti ed abbondanti.
ACCUMULI: punte di 30-50 cm, anche oltre nelle zone intorno al Monte Bianco.
QUOTA NEVE: si collocherà generalmente oltre i 1300-1600 metri ma in aumento fin verso i 1800-2000 metri nella notte.
TEMPERATURE: valori intorno agli 0/2°C a 1500 metri; -6/-8°C a 3000 metri.

GLI ALTRI SETTORI:
il restante comparto alpino centro-orientale vedrà nevicate generalmente deboli o al più moderate soprattutto nella serata con accumuli intorno ai 10-20 cm. Quota neve oltre i 1400-1600 metri in aumento.

ULTIMA ORA

28 FEBBRAIO ore 19:50

SAN FRANCISCO, EVACUATI PER FRANA

NEW YORK - Una frana nel quartiere di North Beach a San Francisco ha costretto all'evacuazione di alcuni palazzi. Decine di persone hanno dovuto lasciare lasciare le loro abitazioni. Occorreranno settimane, secondo le forze dell'ordine, perche' gli evacuati possano rientrare. Una sezione della collina di Telegraph Hill e' franata ieri per le forti piogge, travolgendo sette edifici e lasciandone altri, sul pendio della collina, in una situazione di equilibrio precario.
A cura dell'ANSA

ULTIMA ORA

28 FEBBRAIO ore 19:44

RALLENTA L'ATTIVITA' DELLO STROMBOLI MA ALLARME ANCORA IN VIGORE

Rallenta l'attività eruttiva dello Stromboli. La situazione è sotto controllo ma lo stato d'allarme non rientra. E' quanto stato deciso al termine dell'incontro avvenuto tra il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, del direttore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Enzo Boschi e del presidente della Commissione grandi rischi, Franco Barberi, con i tecnici ed esperti che da ieri monitorano l'andamento dell'eruzione dello Stromboli.
Il costone della Sciara del Fuoco - lungo cui scendono fino al mare le tre colate laviche che fuoriescono da altrettante fratture createsi a quota 500 metri - continua a muoversi, anche se a velocità inferiore rispetto a ieri. E' inoltre aumentata la qualità di lava.

L'andamento evolutivo dei fenomeni eruttivi, secondo quanto emerso dal sopralluogo effettuato questa mattina da Bertolaso stesso, appare costante, e sembra anche essere per il momento scongiurato il possibile crollo di parte del costone dove è situata la Sciara del fuoco tracciata dall'eruzione del 2003.
Il rischio di un distacco imponente di una parte del costone - ha riferito Rgs, emittente radiofonica siciliana raccogliendo le dichiarazioni di Bertolaso al termine dell'incontro avuto con gli esperti - che potrebbe causare una onda anomala, come avvenne nel 2002, si è molto ridotto rispetto a ieri, quando la sciara del fuoco si muoveva di circa 10 centimetri l'ora. Attualmente si muove invece a sei-sette millimetri l'ora.

L'allarme comunque resta, anche se la situazione è sotto controllo. Lo scenario, a causa delle diverse fratture, potrebbe comunque modificarsi di ora in ora. Per Bertolaso, è ancora infatti da capire quale sarà nelle prossime ore il comportamento delle principali bocche del vulcano, ancora non interessate dall'eruzione.
A titolo precauzionale, quindi anche per la prossima notte, è stato imposto il divieto di tornare nelle proprie case per i cittadini che hanno le abitazioni al di sotto dei 10 metri dal livello del mare. Il divieto però non riguarda le scuole dell'Arcipelago, che sono rimaste aperte, e i collegamenti tra le isole e la Sicilia che continuano regolarmente.
(Apcom).

AMBIENTE E CLIMA

28 FEBBRAIO ore 19:42

LO STROBOLI: TUTTO QUELLO CHE BOSOGNA SAPERE DI QUESTI MAGNIFICO VULCANO

L'isola di Stromboli fa parte dell'arcipelago delle Isole Eolie, nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale. Il nome proviene dal greco antico Στρογγυλή (Stroŋgulḗ) dato alla montagna per le sue forme sinuose.

ECONOMIA
Stromboli è nota, frequentata ed abitata fin dall'antichità remota, e la sua economia si è sempre fondata sulle produzioni agricole tipicamente mediterranee: olivo, vite (malvasia coltivato basso in giardini terrazzati), fichi - e poi sulla pesca e sulla marineria. Fino al XIX secolo questa economia fu fiorente e Stromboli arrivò a contare fino a circa 4.000 abitanti.

Il peggioramento delle condizioni economiche seguito all'unità d'Italia, il ripetersi di eruzioni e terremoti e infine l'attacco della peronospora che negli anni '30 sterminò la più redditizia coltura locale, quella della vite, fecero sì che una grandissima maggioranza degli strombolani prendesse la via dell'emigrazione, soprattutto verso l'Australia e l'America e l'isola rischiò seriamente di restare abbandonata.
Venne riscoperta dopo la guerra da Roberto Rossellini che, con il film del 1949 Stromboli terra di Dio (splendida protagonista femminile la giovane Ingrid Bergman), portò l'isola e la sua straordinarietà all'attenzione del pubblico.
Il flusso turistico verso l'isola, che costituisce attualmente la principale risorsa economica di Stromboli, fino agli anni '70 fu rappresentato soprattutto da persone alla ricerca di un ambiente particolare, ancora naturale ed integro anche se non privo di scomodità (mancanza di elettricità, scarsità d'acqua). Nei decenni successivi le scomodità sono molto diminuite e il turismo è molto cresciuto, anche se resta limitato prevalentemente ai mesi centrali dell'estate.

I NUCLEI ABITATI
Oggi i principali borghi abitati sono San Vincenzo (anticamente era il borgo degli agricoltori) con l'approdo storico di Scari, San Bartolo e Ficogrande (che anticamente era il borgo degli armatori), con Piscità sulla spiaggia.
A sudovest, ancora raggiungibile solo via mare, c'è Ginostra, luogo straordinariamente arcaico e bellissimo, dove d'inverno restano forse 10 abitanti.
I residenti totali dell'isola, d'inverno, sono un centinaio, anche se all'anagrafe ne contano circa 400. D'estate diventano almeno 4.000.
Da Napoli, da Lipari e da Messina Stromboli è raggiungibile col traghetto e, d'estate, anche in aliscafo.

LE CARATTERISTICHE VULCANICHE

Lo Stromboli è il più attivo dei vulcani europei, le sue eruzioni avvengono con una frequenza media di circa una ogni ora.
Gli strombolani lo chiamano "Struògnoli". Ma quando è più attivo e spaventa può capitare di sentirlo chiamare Iddu", "Lui", come se riaffiorasse la memoria della natura divina che un tempo era riconosciuta ai fenomeni naturali incontrollabili.
L’attività “ordinaria” di Stromboli ha luogo ad una quota di 750 m s.l.d.m. dai tre crateri allineati in direzione NE-SW all’interno della depressione della Sciara del Fuoco. Consiste in esplosioni intermittenti di media energia, della durata di pochi secondi ad intervalli di 10-20 m durante le quali vengono emesse piccole quantità di bombe scoriacee incandescenti, lapilli, cenere e blocchi con velocità di uscita compresa tra 20 a 120 metri al secondo ed altezze comprese tra poche decine fino ad alcune centinaia di metri. L’attività eruttiva è associata ad un degassamento pressoché continuo dall’area craterica il cui volume stimato è di 6000-12000 t/gi il quale consiste principalmente di H2O (3200-6300 t/g), CO2 (2900-5800 t/g), SO2 (400-800 t/g) e quantità minori di HCl e HF. I materiali emessi da queste esplosioni ricadono nelle immediate vicinanze e spesso formano piccoli coni ripidi o piccoli hornitos. Periodi di totale inattività, senza lanci di materiale sono piuttosto rari. Il più lungo, tra quanti registrati, si è protratto per circa 2 anni, dal 1908 al 1910. Periodi di prolungata quiescenza della durata di qualche mese, sono stati registrati a varie riprese.

L’attività normale può essere periodicamente interrotta da esplosioni discrete di maggiore energia dette “esplosioni maggiori”. Questi eventi consistono di brevi ma violente esplosioni durante le quali vengono prodotti lanci balistici di blocchi e bombe di dimensioni anche metriche a distanze che di alcune centinaia di metri associati a piogge di lapilli e cenere; la distribuzione dei prodotti è solitamente confinata all’interno dell’area craterica. Sono distribuite non omogeneamente nel tempo ma mediamente si tratta di 2,1 eventi ogni anno.
I parossismi rappresentano le manifestazioni più energetiche del vulcano si Stromboli; consistono in violente ed improvvise esplosioni “tipo cannonata” durante le quali avviene l’emissione sostenuta di scorie incandescenti, ceneri, bombe e blocchi litici a distanze considerevoli fino ad interessare le zone abitate dell’isola. Tali esplosioni possono produrre nubi convettive che raggiungono quote di 10 km. Durante i parossismi sono emessi volumi sensibilmente maggiori materiali rispetto alle eruzioni normali e alle maggiori e frequentemente si possono avvenire profonde modificazioni dell’area craterica .L'ultimo evento parossistico è avvenuto il 5 aprile 2003 all'interno dell'eruzione 2002-2003.

COLATE LAVICHE
Nell’ultimo secolo sono riportati circa 26 episodi durante i quali si sono avute emissioni laviche. I prodotti emessi sono rappresentati principalmente da colate di spessore variabile; la morfologia del vulcano obbliga le colate di lava a riversarsi sul versante nord-occidentale, dove sono confinate all'interno della Sciara di Fuoco e quindi non rappresentano un pericolo per la popolazione dell’isola. Le colate fuoriescono generalmente attraverso fratture eruttive nella zona craterica o all’interno della Sciara del Fuoco ma possono generarsi anche per tracimazione dal bordo craterico.

STROMBOLICCHIO

A poche centinaia di metri a nord dell'isola di Stromboli si trova lo scoglio di Strombolicchio, residuo dell'antico camino vulcanico. L'isolotto ospita un faro della Marina, attualmente automatizzato.

PREVISIONI

28 FEBBRAIO ore 19:29

PREVISIONI PER GIOVEDI 1 MARZO: CLIMA MITE SULLA PENISOLA A PARTE QUALCHE DISTURBO SUL TIRRENO. NEVE SUI VERSANTI ESTERI DELLE ALPI.
Domani un nuovo fronte si addosserà sull'arco Alpino provocando intense cadute di neve sui versanti occidentali. Foehn sulle pianure del Nord-Ovest


NORD: tempo variabile su tutte le regioni ma con nuvolosità più compatta e isoloti piovaschi o deboli piogge sul Friuli. Nel corso della mattinata ampie schiarite a partire dal Nord-Ovest grazie a venti di caduta. Qualche banco nebbioso nelle prime ore dell'alba sull'Emilia Romagna. Instabile invece sui versanti esteri delle Alpi con nevicate sparse oltre i 1400-1800 metri, abbondanti nella seconda parte della giornata sulla Valle d'Aosta nord-occidentale, Savoia, Alpi Bernesi e buona parte dei versanti svizzeri con accumuli anche oltre i 50 cm.
Temperature massime comprese tra i 13-17°C con punte di 19-20°C sui settori pedemontani del Piemonte. Minime intorno ai 4-8°C.
Venti deboli da W-SW in Vapadana con rinforzi di Foehn sui fodovalli alpini e zone pedemontane del Nord-Ovest. Raffiche forti sulle Alpi e Ligure.
Mar Adriatico settentrionale poco mosso, molto mosso o agitato il ligure. VIETATE LE USCITE IN BARCA...

CENTRO: giornata soleggiato su tutte le regioni ma con un pò di nuvolosità sui
settori Appenninici in esaurimento nel corso della giornata. Clima invece uggioso e a tratti piovoso sul Lazio meridionale ma con situazione in miglioramento. Nella notte peggiora sul nord della Toscana con rovesci.
Temperature massime comprese tra i 14-17°C. Minime intorno ai 9-10°C.
Venti moderati da W con raffiche sul Tirreno.
Mar Tirreno mosso o molto mosso; poco mosso l'Adriatico centrale

SUD: giornata stabile su tutte le regioni a parte qualche nuvola passeggera. Nuvolosità invece più compatta sulla Campania e Calabria settentrionale con isolati piovaschi sparsi in attenuazione nelle ore serali.
Temperature massime comprese tra i 14-18°C con punte di 20°C sulla Sicilia. Minime comprese tra i 10-13°C.
Venti moderati da W sul Tirreno e regioni; da S basso Adriatico.
Mari poco mossi o mossi.

ULTIMA ORA

28 FEBBRAIO ore 14:50

STROMBOLI: CONTINUA ATTIVITA' ERUTTIVA

LIPARI - Il costone della Sciara del Fuoco continua a muoversi, anche se a velocita' inferiore rispetto a ieri, ed e' aumentata la qualita' di lava che fuoriesce dalle bocche apertesi sul fianco del vulcano. Ma ''la situazione e' sotto controllo'' e gli abitanti di Stromboli possono stare tranquilli. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, al termine del briefing, a Stromboli, con i vulcanologi e gli esperti del dipartimento, il direttore dell'Ingv, Enzo Boschi e il presidente onorario della commissione Grandi rischi, Franco Barberi.

''Il rischio di un distacco imponente di una parte della Sciara del Fuoco si e' molto ridotto rispetto a ieri - ha spiegato Bertolaso, dopo aver visto i dati degli strumenti - ieri si muoveva di circa 10 centimetri l' ora, adesso siamo a sei-sette millimetri''.

L' allarme pero' non e' del tutto rientrato. ''Vi sono ancora diverse fratture - ha aggiunto - che modificano lo scenario e questo potrebbe indurci nelle prossime ore a valutazioni diverse. Per il momento, comunque, la situazione e' sotto controllo, le scuole sono aperte e la navigazione non e' stata interdetta''. Resta, invece, in vigore, almeno per oggi e stanotte, il divieto di rientrare nelle proprie case per i cittadini che vivono in abitazioni che si trovano al di sotto dei dieci metri di altezza dal livello del mare. Valutazioni condivise anche dal prof.Barberi.

''L' obiettivo di questo sopralluogo - ha spiegato - era capire se si potesse formare una frana consistente come quella del 2002. Al momento, sappiamo che non e' cosi', perche' la parte del vulcano sotto il livello del mare e' stabile''. La Sciara del Fuoco continua pero' a muoversi. ''Tutto si gioca sulla sua stabilita' - ha confermato Barberi - mentre la fuoriuscita di lava e' l' ultima cosa che ci preoccupa. Tutto sommato la situazione non e' particolarmente preoccupante''.
A cura dell'ANSA.

IN PRIMO PIANOA

28 FEBBRAIO ore 14:47

PROSEGUE QUESTO TREND STAGIONALE: ALMENO FINO AL 4 TEMPO STABILE E MITE. IN SEGUITO FORTE PEGGIORAMENTO AL CENTRO-NORD CON PIOGGE ABBONDANTI E NEVICATE INTENSE SULLE ALPI.


SITUAZIONE: prosegue come ho già detto questo trand stagione con temperature oltre la media e clima decisamente mite e "Primaverile", d'altronde non è una notivà dato che è da molti mese che la situazione non cambia!!. Per quanto riguarda la situazione odierna segnaliamo alcuni piovaschi sull'alta Toscana, Spezzino e zone interne di Lazio e Campania. Altrove giornata generalmente soleggiata ma con ampie schiarite sul Piemonte grazie ad un rinforzo dei venti. Instabile invece sulle Alpi occidentali con deboli nevicate sui versanti esteri di Savoia e Svizzera. In giornata su questo settore i fenomeni andranno ad aumentare, intensificandosi nella prossima notte con nevicate abbondanti.

EVOLUZIONE:
Nessuna novità attesa sull'Italia almeno fino al 4 Marzo. Clima gradevole e cieli sereni governeranno tutta la Penisola. Rimarranno invece instabili le regioni alpine raggiunte da intense perturbazione dove scaricheranno molta neve sui versanti esteri, specie quelli occidentali (Valle d'Aosta nord-occidentale, Savoia, Alpi Bernesi e Svizzera) con accumuli a fine evento compresi tra i 50-100 cm.

LA PROSSIMA SETTIMANA:
Una profonda depressione ed instabile sulla Gran Bretagna raggiungerà velocemente la Spagna e la Francia nella giornata del 4 provocando prime piogge e rovesci su queste regioni. L'Italia rimarrà al margine ma con prime precipitazioni a partire dal Nord-Ovest nella giornata del 5 Marzo. E da qui vengono le novità: la profonda saccatura sarà in grado dagli ultimi aggiornamenti a penetrare con decisione e prepotenza sul Mediterraneo provocando MALTEMPO e FORTI precipitazioni su tutta la Penisola e neve sulle Alpi oltre i 1200-1500 metri; a quote elevate sull'Appennino. Stando alle ultime elaborazione dai vari modelli le regioni che saranno più colpite dal peggioramento (5-10 Marzo) saranno il Piemonte, la Lombardia, il Trentino, il Friuli, la Toscana e il Lazio. Su queste regioni gli accumuli di pioggia potrebbero essere elevati con rischio di un deciso aumento della portata dei fiumi. Accumuli abbondanti di neve anche sul comparto alpino. Situazione che dovrà essere seguita e monitorata attentamente. Sarà l'occasione per dare un "taglio" a questa crisi idrica che attanaglia molte regioni del Centro-Nord.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

martedì, febbraio 27, 2007

ULTIMISSIMA

27 FEBBRAIO ore 19:30

ERUZIONE A STROMBOLI, SCATTA IL PIANO DI EMERGENZA

Due bocche eruttive si sono aperte sullo Stromboli, dalle quali si sono generate altrettante colate laviche. Una delle due ha gia' raggiunto il mare, lungo la sciara del fuoco. Gia' da qualche giorno comunque il vulcano aveva mandato segnali con un mutamento dei parametri abituali. Valori non sfuggiti agli esperti che lo hanno tenuto sotto stretta osservazione fino a questa mattina, quando e' scattato - anche se in via precauzionale - il piano di emergenza.

Secondo i rilievi dell'istituto nazionale di geofisca e vulcanologia la frattura si e' aperta a quota 600 metri alla base del Cratere di Nord-Est alle 13.34. Alle 13:50 dalla 'bocca' e' emersa della lava che ha invaso il campo eruttivo della Sciara del fuoco del 2003, 'camminandovi' sopra e arrivando a mare. Subito dopo si sarebbe creata una seconda colata che sarebbe per arrivare in acqua. Durante il loro 'cammino' i due bracci lavici, che appaiono bene alimentati, avrebbero provocato dei micro crolli, considerati irrilevanti dagli esperti. Ricercatori dell'Ingv di Catania stanno partendo con un elicottero della Protezione civile regionale per un sopralluogo dall'alto dell'eruzione.

Il piano di emergenza e' scattato in via precauzionale e per avvertire la popolazione sono state attivate le sirene dislocate nei vari punti dell'isola delle Eolie. Per gli abitanti dell'isola il piano d'emergenza non rappresenta pero' una novita' in quanto sono state svolte diverse esercitazioni proprio per far si' che la popolazione sapesse cosa fare in caso di necessita'.

La nuova fase di attivita' eruttiva avviene da una frattura che si e' aperta sulla Sciara del fuoco, un fianco del vulcano dal quale il 30 dicembre del 2002 si verifico' un grandissimo costone di pietra lavica che causo' un'onda anomala che travolse le Isole Eolie, causando ingenti danni.

Secondo i primi rilievi sul posto, ci sarebbero due colate laviche che avrebbero causato dei piccoli crolli, ma allo stato di scarsa rilevanza. Nessun paragone, al momento, con i due milioni di metri cubi, l'equivalente di un palazzo di 30 piani, del volume complessivo di lava che si stacco' proprio dalla Sciara del fuoco che causo' l'onda anomala nel 2002.

L'eruzione, secondo gli esperti, non costituisce per adesso un pericolo ne' per i centri abitati ne' per le persone. Sul posto sono gia' operativi i sistemi di rilevamento dell'Ingv e della Protezione civile, il cui dipartimento nazionale il 19 aprile del 2005 organizzo' una simulazione di una ripresa eruttiva dello Stromboli, che oggi e' stata ripetuta ma per un'emergenza vera. Nell'isola e' presente un Centro operativo permanente della Protezione civile, ma il personale presente sara' potenziato nelle prossime ore, anche al momento soltanto a scopo precauzionale.

MOBILITATA ANCHE LA GUARDIA COSTIERA
Anche le Capitanerie di Porto si sono mobilitate dopo le due colate laviche verso mare generate dallo Stromoli. Per monitorare la situazione tre motovedette della Guardia costiera sono gia' salpate da Milazzo ed una da Lipari, mentre un aereo sta decollando da Catania.

A LIPARI E PANAREA GENTE ALLONTANATA DA COSTA
A causa dell' attivita' del vulcano Stromboli, in via precauzionale a Panarea e Lipari la gente e' stata fatta allontanare dalla linea di costa.

SINDACO LIPARI, SCATTATO PIANO MA NON ALLARMARSI
'L' aumento dell' attivita' esplosiva del vulcano, ha fatto scattare a Stromboli il piano di emergenza ed e' per questo che la popolazione dell'isola e' stata invitata ad allontanarsi dalla linea di costa, ma non c'e' nulla di allarmante''. Lo afferma il sindaco di Lipari, Mariano Bruno. ''Sono in gommone e sto per arrivare a Stromboli - aggiunge - il piano di emergenza ha funzionato bene e tutto sta avvenendo secondo le regole''.

BOSCHI (INGV), AL MOMENTO NESSUN RISCHIO MAREMOTO
Al momento ''non ci sono indicazioni di grandi frane che potrebbero dare eventualmente origine a maremoti''. Cosi' il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi, rassicura circa il fenomeno di aumento dell'attivita' esplosiva del vulcano. La situazione, ha detto Boschi, e' ''costantemente monitorata e sono state prese tutte le precauzioni per la messa in sicurezza della popolazione''.
A cura dell'ANSA

ULTIMA ORA

27 FEBBRAIO ore 15:41

VULCANI, A STROMBOLI, SCATTA L'ALLERTA
Aumento consistente attività esplosiva

A Stromboli è scattato il piano d'emergenza per un "aumento consistente" dell'attività esplosiva del vulcano. La popolazione dell'isola è stata invitata ad allontanarsi dalla linea di costa. L'attività del magma è stata registrata nei pressi dell'area sommitale prossima alla Sciara del fuoco. Il sistema di protezione civile è stato attivato con l'arrivo di un vulcanologo e del personale del centro operativo avanzato.

Il piano di emergenza è scattato in via precauzionale e per avvertire la popolazione sono state attivate le sirene dislocate nei vari punti dell'isola delle Eolie. Per gli abitanti dell'isola il piano d'emergenza non rappresenta però una novità in quanto sono state svolte diverse esercitazioni proprio per far sì che la popolazione sapesse cosa fare in caso di necessità.

Mentre la popolazione sta evacuando l'isola, due bocche eruttive si sono aperte sullo Stromboli, dalle quali si sono generate altrettante colate laviche. Una delle due ha già raggiunto il mare, lungo la sciara del fuoco. Già da qualche giorno comunque il vulcano aveva mandato segnali con un mutamento dei parametri abituali. Valori non sfuggiti agli esperti che lo hanno tenuto sotto stretta osservazione fino ad ora quando quando è scattato il piano di emergenza.
Nell'isola è presente un Centro operativo permanente della Protezione civile, ma il personale presente sarà potenziato nelle prossime ore, anche al momento soltanto a scopo precauzionale.

La nuova fase di attività eruttiva dello Stromboli avviene da una frattura che si è aperta sulla Sciara del fuoco, un fianco del vulcano dal quale il 30 dicembre del 2002 si verificò un grandissimo costone di pietra lavica che causò un'onda anomala che travolse le Isole Eolie, causando ingenti danni. Secondo i primi rilievi sul posto, ci sarebbero due colate laviche che avrebbero causato dei piccoli crolli, ma allo stato di scarsa rilevanza. Nessun paragone, al momento, con i due milioni di metri cubi, l'equivalente di un palazzo di 30 piani, del volume complessivo di lava che si staccò proprio dalla Sciara del fuoco che causò l'onda anomala nel 2002. L'eruzione, secondo gli esperti, non costituisce per adesso un pericolo né per i centri abitati né per le persone. Sul posto sono già operativi i sistemi di rilevamento dell'Ingv e della Protezione civile, il cui dipartimento nazionale il 19 aprile del 2005 organizzò una simulazione di una ripresa eruttiva dello Stromboli, che è stata ripetuta ma per un'emergenza vera. A causa dell'attività del vulcano Stromboli, in via precauzionale a Panarea e Lipari la gente è stata fatta allontanare dalla linea di costa.

Anche le Capitanerie di Porto si sono mobilitate dopo le due colate laviche verso mare generate dallo Stromboli. Per monitorare la situazione tre motovedette della Guardia costiera sono già salpate da Milazzo ed una da Lipari, mentre un aereo sta decollando da Catania.
A cura del TGCOM.

PREVISIONI

27 FEBBRAIO ore 15:38

PREVISIONI PER MERCOLEDI 28 FEBBRAIO: MOLTA NUVOLOSITA' SUL SETTENTRIONE E TIRRENO CON QUALCHE PIOVASCO SULLE COSTE. NEVE SUI VERSANTI ESTERI DELLE ALPI.
Nuovo fronte in arrivo questa sera sulle Alpi con nuove nevicate. Un pò di nuvolosità domani anche sull'Italia ma con basso riscio di piogge!


NORD: molta nuvolosità sulle pianure con qualche banco di nebbia lungo il Po in diradamente nel corso della mattinata. Qualche piovasco sulla Liguria di Levante. In giornata rimarranno condizioni di variabilità ma tempo asciutto sul Triveneto eccetto sulla Liguria di Levante con residui piovasci. Sul Nord-Ovest situazione in miglioramento grazie a venti di caduta. Sulle Alpi tempo invece perturbato con nevicate sparse oltre i 1200-1600 metri, intense nella zona del Bianco. Possibili piovaschi ulteriori sulla Liguria di Levante.
Temperature massime in aumento sui 14-18°C, localmente fin verso i 20°C sul Piemonte per effetto favonico. Minime comprese tra i 2-5°C.
Venti variabili sulle pianure con rinforzi di Foehn in serata sul Piemonte occidentale; moderati o forti sulle Alpi. Raffiche molti forti e violenti da W sul Mar Ligure.
Mari mossi, molto mossi o localmente agitati sul ligure.

CENTRO: nuvolosità sparsa su tutte le regioni ma con occhiate di sole tra Abruzzo e Molise seppur in un contesto molto variabile. Qualche piovasco sul nord della Toscana e locali piogge Lazio meridionale.
Temperature massime intorno ai 14-17°C, fin verso i 19°C sulle coste adriatiche. Minime comprese tra i 7-13°C.
Venti moderati sulle regioni e sull'Adriatico da W-SW; forti o localmente molto forti sul Tirreno specie nella seconda parte della giornata.
Mare poco mosso l'Adriatico, mosso o molto mosso il Tirreno e Sardegna.

SUD:
Clima variabile un pò su tutte le regioni ma con schiarite più ampie e clima più soleggiato sulla Sicilia. In giornata qualche pivasco sulla Campania e nord Calabria.
Temperature massime intorno ai 14-18°C con punte di 20°C sulla Sicilia e Puglia.
Minime coprese tra i 10-14°C.
Venti moderati da W con rinforzi sui mari. Nella prime ore del mattino raffiche forti da N sullo Jonio in esauriemento in mattinata.
Mari poco mossi o mossi.

AMBIENTE E CLIMA

27 FEBBRAIO ore 14:51

IL CLIMA DELLA FRANCIA


Pur nell'ambito di un clima temperato, in Francia sono presenti diversi climi: il clima oceanico della costa occidentale e settentrionale; il clima di transizione di Parigi e delle regioni centrali; il clima continentale delle regioni orientali; il clima mediterraneo delle regioni costiere meridionali.

CLIMI OCEANICI
Sulle regioni marittime occidentali si registra una gamma di climi oceanici, freschi nel nord e tiepidi nel sud, e sempre con limitati scarti di temperatura tra l'inverno e l'estate.
Sulle coste nord-occidentali, l'influsso dell'Atlantico determina un clima mite in inverno (tanto che nelle regioni più riparate, come le isole bretoni e le penisole che si protendono sul mare, come la Bretagna e il Cotentin, gela molto raramente), e fresco in estate. In autunno e in inverno le pioggie sono frequenti e abbondanti, ma anche in primavera e in autunno si verificano spesso. Le nebbie e le foschie sono frequenti, soprattutto in autunno e in inverno. Il mare è molto fresco anche in piena estate (appena 17°C in agosto).
A Brest la temperatura media di gennaio è di 6,3°C, quella di luglio di 16,3°C, e cadono mediamente 1135 mm. di piogga all'anno.

Sulle coste della Manica l'inverno tende ad essere più freddo e meno piovoso (ma rimane pur sempre grigio) man mano che si procede verso nord-est. Il mare è fresco anche in piena estate: a St. Malo 15°C a giugno e 18°C ad agosto; un grado in meno a Le Touquet.
Sulle coste occidentali la temperatura invernale è simile a quella delle coste bretoni, ma la temperatura estiva si fa progressivamente più alta man mano che si procede verso sud (v. Bordeaux), tanto che vi possono essere anche delle giornate calde, le nebbie e le foschie sono più rare, e il soleggiamento è maggiore.
A Bordeaux la temperatura media di gennaio è di 5,8°C, quella di luglio di 20,2°C.

REGIONI CENTRALI E PARIGI
Sulle regioni centrali (Île de France, Champagne-Ardenne, Centre, Borgogna) il clima diventa meno piovoso e più continentale rispetto a quello delle coste che si affacciano sull'oceano. A Parigi la temperatura media di gennaio è di 4,1°C, quella di luglio di 19,5°C; mediamente cadono 585 mm. di pioggia all'anno, che sono distribuiti in maniera abbastanza uniforme nel corso dell'anno; il periodo meno piovoso è comunque l'inizio della primavera. Durante l'inverno la capitale può conoscere delle giornate gelide quando i venti soffiano da est (cioè dalla Russia), mentre quando prevalgono le correnti atlantiche il tempo è mite e umido: anche in pieno inverno vi possono essere giornate molto miti, con massime sui 10-15°C.
Il record del freddo degli ultimi 100 anni è di -15°C (febbraio 1956), ma nei dintorni la temperatura ha raggiunto anche valori più bassi: -17°C a Orly, -18°C a Le Bourget e -20°C a Melun nel gennaio 1985. Ma si tratta solo dei record: in realtà è raro che la temperatura scenda sotto i -6°C (sempre per quanto riguarda i record, il mese più freddo in assoluto è stato il dicembre del 1879, che fu un mese veramente polare, con una temperatura media di -7.9°C)
In estate si alternano giornate piacevolmente calde a giornate più fresche e piovose; a volte vi possono essere giornate molto calde e persino torride, con temperature di 33-36°C, ma in genere si tratta di periodi brevi (il mese più caldo in assoluto fu il luglio del 1757, quando la temperatura media fu di 24,6°C: quell'anno, l'estate di Parigi assomigliò a quella di Roma. L'estate 2003 ha visto di nuovo una situazione simile).

REGIONI CONTINENTALI E DI MONTAGNA
Sulle regioni al confine con la Germania (Lorena e Alsazia, v. Nancy e Strasburgo), il clima tende ad assumere caratteristiche continentali. Gli inverni sono freddi, e si registrano all'incirca 70-90 giornate di gelo all'anno; le estati abbastanza calde e temporalesche, anche se le notti sono fresche.
A Strasburgo la temperatura media di gennaio è di 0,9°C, quella di luglio di 19,1°C; a Nancy rispettivamente di 1,2°C e 18°C; a Metz di 1,5°C e 18,4°C.
Mediamente cadono circa 700 mm. all'anno, con un massimo estivo dovuto ai temporali, e un minimo nel periodo marzo-aprile.
A Nancy il record del freddo è di -25°C, e appartiene al febbraio 1956; a Strasburgo di -23°C (gennaio 1971); a Metz di -23°C (febbraio 1956).

Sulle valli interne della regione tra il Massiccio centrale e le Alpi (Francia-Contea, Rodano-Alpi, Auvergne), il clima è di tipo semi-continentale, con inverni abbastanza freddi ed estati calde. A Lione la temperatura media di gennaio è di 2,6°C, quella di luglio di 20,8°C. Mediamente cadono 810 mm. all'anno, con un minimo in inverno e un massimo in estate.
Sulle regioni di montagna (Alpi, Pirenei, Massiccio centrale, Vosgi, Giura) il clima diventa più freddo con il crescere dell'altitudine, ma sono molto importanti anche altri fattori come l'esposizione dei versanti e la distanza dal mare. In genere comunque possiamo parlare di inverni freddi ed estati fresche e temporalesche.
Può essere utile ad esempio un confronto tra località poste a circa 1000 metri di quota. A Chamonix (Alta Savoia, a nord del Monte Bianco) la temperatura di gennaio e luglio è rispettivamente di -3,0°C e 15,8°C; a Lus la Croix-Haute, nell'Isère (versante occidentale) -0,7°C e 16,4°C.

REGIONI MEDITERRANEE
Sulle coste meridionali e su quelle della Corsica il clima è mite, di tipo mediterraneo, con inverni miti e piovosi, ed estati secche e soleggiate.
Tuttavia, in alcune zone che si affacciano sul Mediterraneo soffia in maniera ricorrente un vento fastidioso: il Mistral soffia nella valle del Rodano, a partire da Valence, mentre la tramontana soffia sul Languedoc-Roussillion. Questi venti freddi, secchi e impetuosi soffiano addirittura per 100 giorni all'anno, e raggiungono facilmente gli 80-100 Km/h. Il Mistral è all'origine del vento che giunge, attenuato ma pur sempre intenso, sulla Sardegna, dove è detto maestrale.

I periodi migliori per visitare Parigi sono la tarda primavera (da metà maggio a fine giugno) e l'inizio dell'autunno (settembre). Anche l'estate (luglio-agosto) è un buon periodo, ma a volte può fare molto caldo. Lo stesso discorso vale in generale per tutte le zone interne della Francia.
Per visitare la Bretagna, la Normandia e le zone costiere atlantiche, il periodo migliore è l'estate (da giugno ad agosto).
Per visitare le regioni mediterranee, i periodi migliori sono la primavera e l'autunno, in particolare i mesi di maggio e giugno e la prima metà di settembre (nella seconda metà la temperatura è piacevole ma le piogge possono divenire abbondanti, addirittura con rischio di alluvioni).
In piena estate (luglio-agosto) comunque il caldo è in genere sopportabile.
Per fare vita da spiaggia, il Mediterraneo (periodo migliore: luglio e agosto) è di gran lunga preferibile all'Altantico, perché la temperatura dell'aria e quella del mare sono più elevate.
Per sciare, è preferibile la seconda parte dell'inverno e l'inizio della primavera (febbraio-marzo), perché le giornate sono più lunghe. In alcune località si pratica anche lo sci estivo.
Per visitare le regioni di montagna, l'estate è un buon periodo, anche se nel pomeriggio è normale che vi siano dei temporali.

IN PRIMO PIANO

27 FEBBRAIO ore 14:39

CLIMA PRIMAVERILE CI ACCOMPAGNERA' FINO AI PRIMI GIORNI DI MARZO POI, UNA PROFONDA DEPRESSIONE POTREBBE RIPORTATE PIOGGE E MALTEMPO MA SEMPRE IN UN CONTENSTO MITE!|


SITUAZIONE:
Resiste molta variabilità sulle regioni Meridionali con piovaschi o rovesci sulla Calabria meridionale (specie zone costiere), nord Sicilia e zone interne della Sardegna. In serata comunque la situazione migliorerà decisamente. Altrove il tempo è invece stabile e molto mite. Soltanto sulle Alpi il temporaneo miglioramento, dopo il fronte transitato, sta portanto ampie schiarite e un pò di sole. Durerà veramente molto poco perchè già dal tardo pomeriggio una nuova saccatura si addosserà sull'arco alpino centro-occidentale con nuove nevicate!.

EVOLUZIONE A LUNGO TERMINE:
Clima mite fino al 4 Marzo con tempo stabile e soleggiato. Perturbato e nevoso invece sui versanti esteri delle Alpi grazie ad alcuni fronti in transito a nord!. Ventoso su tutte le regioni con Foehn sulle pianure della Valpadana.
Situazione che tenderà a cambiera dal 5 Marzo quando, una saccatura in discesa verso la Francia, convoglierà corpi nuvolosi e prime precipitazioni sul nostro Nord-Ovest. Seguiterà una maggiore penetrazione della perturbazione sull'Italia nei giorni a seguire con piogge forti ed abbondanti. La collocazione della saccatura potrebbe formare una depressione sul ligure con rischio di fenomeni forti anche sul Piemonte (regione che sarà seguita attentamente). Il tutto sarà in contesto ancora relativamente mite, seppur con un lieve calo termico di alcuni gradi nelle aree perturbate. A lungo termine la situazione prospettata dai modelli vedrebbe correnti tese da Ovest con nuove depressioni che al momento sembrerebbe difficile sapere la loro traittoria: ...se saranno più a nord delle Alpi il rischio sarà elevato per avere vento e tempo stabile sull'Italia mentre neve sui confini alpini. Se invece le correnti saranno più basse e cioè "Atlantico basso" il rischio sarebbe di avere piogge e instabilità.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI!

lunedì, febbraio 26, 2007

PREVISIONI

26 FEBBRAIO ore 20:22

BEL TEMPO SU TUTTA L'ITALIA A PARTE QUALCHE INCERTEZZA NELLA PRIMA PARTE DELLA GIORNATA SUL MERIDIONE. NEVE SUI VERSANTI ESTERI. VENTOSO.


NORD:
Bel tempo su tutto il Settentrione con cieli sereni e limpidi ma tra il pomeriggio e la sera tendenza ad aumento della nuvolosità sul Triveneto ma senza fenomeni. Sulle Alpi nevicate sparse più intense nella seconda parte della giornata con quota neve oltre i 1300-1500 metri.
Temperature massime intorno ai 12-15°C con punte di 17-18°C sugli sbocchi vallivi per vento di caduta. Minime tra i 2-4°C.
Venti deboli o moderati per effetto Favonico nella prima parte della giornata sul Torinese, Cuneese, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto in attenuazione in seguito. Venti forti sulle Alpi e sul Ligure ma in nottato violente raffiche a largo del ligure.
Mari poco mossi o mossi.

CENTRO: soleggiato su tutte le regioni. Verso sera aumento della nuvolosità sulle Marche, Toscana e Appennino ma senza fenomeni.
Temperature massime tra i 13-15°C con punte a tratti di 17°C. Minime comprese tra i 5-8°C. Venti da N con rinforzi sull'Adriatico, sul Tirreno e Sardegna. Nella notte raffiche violenti sul nord della Corsica a Tirreno nord-occidentale.
Mari da poco mossi a mossi, molto mossi sulla Sardegna.

SUD: nuvoloso sulla Sicili nord-occidentale e Calabria tirrenica con piogge e rovesci sparsi in attenuazione nel pomeriggio. Qualche piovasco anche sulla Puglia meridionale. Altrove variabilità ma asciutto. In serata cieli sereni su tutte le regioni fatta eccezione per lo Stretto di Messina e Vibo Valcencia dove sono attese ultime precipitazioni in via di esaurimento nella notte!
Temperature massime tra i 13-16°C. Minime tra gli 8-11°C. Venti forti da N-NW su tutto il Meridione ma con rinforzi molto forti sui mari. In serata parziale attenuazione dei venti sulla Campania.
Mari mossi o molto mossi a tratti poco mossi sul Tirreno sud-orientale.

ULTIMA ORA

26 FEBBRAIO ore 15:36

TERREMOTI: SCOSSA IN FRIULI-VENEZIA GIULIA
Di magnitudo 3. 8, a Pordenone ed Udine. Non risultano danni

Un evento sismico e' stato registrato alle 6:50 con una magnitudo 3.8 e' stato avvertito nelle province di Pordenone ed Udine. L'epicentro - secondo quanto informa un comunicato del Dipartimento Protezione civile - e' stato localizzato tra i comuni di Claut, Andreis, Barcis, Cimolais (Pordenone) e Forni di Sotto (Udine). Dalle verifiche effettuate dalla Sala situazione Italia della Protezione civile, non risultano al momento danni a persone e/o cose.
A cura dell'ANSA

IN PRIMO PIANO

26 FEBBRAIO ore 15:32

LE ALPI SI RICOPRIRANNO! MOLTO NEVE ANCHE ABBONDANTI IN ARRIVO NEI PROSSIMI GIORNI OLTRE I 1400-1700 METRI


Volevate la neve? Ebbene si, l'avrete e anche molto copiosa!. Gli ultimi aggiornamenti infatti osservano nuovamente molte perturbazioni (3 o 4) entrare decise nei prossimi giorni sui versanti nord alpini delle Alpi. NON saranno fronti intervallati l'uno dall'altro ma tutti "quasi" uniti tra loro e di conseguenza la consistenza delle precipitazioni sarà potenzialmente maggiore di quando un solo fronte impatta sulle Alpi a nord. Il frutto che nascerà saranno nevicate abbandanti su tutti i versanti centro-occidentali delle Alpi, Svizzera e Savoia. Ma vediamo nel dettaglio giorno dopo giorni la situazione prevista sulle Alpi:

MARTEDI 27 FEBBRAIO
ALPI OCCIDENTALI: nevicate deboli sui rilievi della Valle d'Aosta ma in ulteriore peggioramento nel corso della giornata con neve moderata, localmente intesa sulle Alpi Bernesi. Quota neve bassa al mattino (500-600 metri) specie nel fodovalle,
in seguito in ulteriore innalzamento oltre i 1300-1500 metri. Venti forti
ACCUMULI: 5-15 cm.
ALPI CENTRALI: deboli nevicate in intensificazione in serata. Quota neve intorno ai 700-900 al mattino e 1400-1500 successivamente. Venti forti.
ACCUMULI: 5-10 cm.
ALPI ORIENTALI: nevicate sparse in temporanea attenuazione a metà giornata ma in ripresa nella ore serali. Quota neve intorno ai 700-900 metri al mettino e 1000-1100 successivamente. Venti forti.
ACCUMILI: 5-10 cm.

MERCOLEDI 28 FEBBRAIO
ALPI OCCIDENTALI: nevicate sparse in intensificazione su valori moderati-forti tra la sera-notte. Quota neve oltre i 1500-1700 metri. Venti forti.
ACCUMILI: 15-30 cm.
ALPI CENTRALI: nevicate deboli in intensificazione in serata e nalla notte. Quota neve oltre i 1500-1700 metri. Venti forti.
ACCUMULI: 10-15 cm.
ALPI ORIENTALI: nevicate deboli in intensificazione tra la sera e la notte. Quota neve oltre i 1500-1800 metri. Venti forti.
ACCUMULI: 10-15 cm.

GIOVEDI 1 MARZO
ALPI OCCIDENTALI: nevicate copiose ma in ulteriore intensificazione con valori molto abbondanti sulla Savoia, Valle d'Aosta nord-occidentale, Alpi Bernesi e a tratti seppur in maniera meno incisiva i rilievi di confine del Torinese. Quota neve in calo fin verso i 1200 al mattino ma in successivo aumento oltre i 1600-1800 in giornata. Venti forti o molto forti a tratti tempestosi sui versanti più a nord.
ACCUMULI: 30-50 cm sui verdanti italiani e 50-80 cm su quelli esteri.
ALPI CENTRALI: nevicate deboli o moderate. Quota neve oltre i 1400 in mattinata e 1600-1800 successivamente. Venti forti.
ACCUMULI: 15-30 cm.
ALPI ORIENTALI: nevicate deboli o moderate. Quota neve fin verso i 1000 in mattina e 1600-1800 successivamente. Venti forti.
ACCUMULI: 5-15 cm.

VENERDI 2 MARZO
ALPI OCCIDENTALI: nevicate copiose ed abbondanti. Quota neve oltre i 1400-1600 metri.
ACCUMULI: 20-30 cm sui versanti italiani e 40-50 cm su quelli esteri. Venti molto forti in temporane attenuazione nelle ore serali e notturni.
ALPI CENTRALI: nevicate deboli-moderate in attenuazione in serata. Quota neve oltre i 1400-1600 metri. Venti forti in attenuazione.
ACCUMULI: 10-15 cm.
ALPI ORIENTALI: nevicate deboli-moderate. Quota neve intorno ai 1000-1400 metri.
ACCUMULI: 10-15 cm. Venti forti in attenuazione.

SABATO 3 MARZO
ALPI OCCIDENTALI: nevicate intense in attenuazione in serata. Quota neve oltre i 1700-1800 metri a tratti anche oltre.
ACCUMULI: 15-30 sui versanti italiani e 30-40 su quelli esteri. Venti forti.
ALPI CENTRALI: deboli nevicate soltanti sui confini esteri. Asciutto altrove e ventoso. Quota neve oltre i 1800 metri.
ACCUMULI: 5-10 cm
ALPI ORIENTALI: deboli nevicate. Quota neve oltre i 1200 al mattino e oltre i 1800 successivamente. Ventoso.
ACCUMULI: 5-10 cm

CONCLUSIONE: arriverà di certo la neve che cadrà come avrete letto a quote medio-alte specie nelle seconda parte. Gli accumuli saranno abbastanza elevati con punte a fin evento di 100-130 cm sui verdanti esteri di Svizzera e Francia. Sulla Valle d'Aosta si oscillerà tra i 50-80 cm, sul Piemonte tra i 30-50 cm specie sui rilievi Torinesi e dell'Ossola, sulla Lombardia 20-40 cm, sull'Alto Adige 20-50 cm e sul Friuli 20-40 cm. Un buon accumulo di questo genere prevede una maggiore quantità d'acqua per l'Estate. Tenete conto!

IN PRIMO PIANO

26 FEBBRAIO ore 14:39

TORNA LA TRANQUILLITA' SULL'ITALIA CON CLIMA MOLTO MITE E VENTO TESO. NEVE ANCHE ABBONDANTE INVECE SUI VERSANTI NORD ALPINI DELLE ALPI


SITUAZIONE:
Clima gradevole quello di oggi su buona parte del Nord Italia con venti di Foehn su tutte le vallate alpine e primi tratti pianeggianti. Temperature naturalmente in aumento grazie al vento, con valori intorno ai 14-18°C.
Perturbato invece sul Meridione e parte del Lazio e Molise. Rovesci anche intensi e locali temporali stanno colpendo le coste della Campania e della Calabria tirrenica. Piogge anche sulla Sicilia nord-occidentale. Neve oltre i 1400 metri.

EVOLUZIONE:
La situazione nei prossimi giorni è prevista in deciso miglioramento con clima mite e ventoso su tutte le regioni. Faranno eccezione soltanto i versanti nord alpini delle Alpi che vedranno in continuazione "treni" di perturbazioni con conseguenza di abbondanti nevicate sui versanti occidentali (Valle d'Aosta nord-occidentale, Savoia, Alpi Bernesi e confini con la Francia). Forti forti di Foehn invece sui verdanti italiani e sui mari. MAGGIORI DETTAGLI NEL PROSSIMO ARTICOLO.
Sulle restanti regioni la situazione rimarrà stabile e mite!.
In seguito almeno fino al 4 Marzo non sono attesi grandi cambiamenti. Solo a partire dal 5 una saccatura molto profonda potrebbe entrare decisa sul Mediterrano con piogge e rovesci anche abbondanti, specie sui verdanti occidentali. Anche successivamente il tempo potrebbe rimane molto instabile e perturbato con nuove saccature in arrivo da ovest. Gli ultimi aggiornamenti osservano questa volta depressioni più fredde delle precedenti con occasione per nevicate a quote più basse sulle Alpi occidentali. Una situazione MOLTO interessante che dovrà essere rivista nei prossimi giorni!
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

domenica, febbraio 25, 2007

ULTIMA ORA

25 FEBBRAIO ore 19:41

SCOSSA MAGNITUDO 3.2 NEL GARGANO
Poco avvertita dalla gente, non ci sarebbero danni o feriti

ROMA - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 e' stata registrata alle 16 nel Gargano. La scossa e' stata lievemente avvertita dalla popolazione. Secondo gli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, le localita' prossime all'epicentro sono state Rodi Garganico, Vico del Gargano, Cagnano Varano e Monte Sant'Angelo. Dalle verifiche effettuate dalla Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose.
A cura dell'ANSA

ULTIMESSIME

25 FEBBRAIO ore 19:32

ULTIME DAI MODELLI...

Gli ultimi aggiornamenti dai vari centri modellistici hanno visto una maggiore dinamicità sul fronte in transito queste ore sul Nord Italia ma anche un veloce slittamento della perturbazione verso Sud nelle ore notturne. Come già detto negli articoli precedenti, quanto domani mattina si prevedevano piogge su tutto il Centro, adesso, grazie a quest'ultimo aggiornamento la Toscana, il nord del Lazio, le Marche e l'Abruzzo settentrionale sembrerebbe uscire dalle piogge già da questa notte con Maltempo relegato dal Molise e Lazio meridionale in giù! Situazione invece inviariata sul Friuli: le piogge vengono confermate fino alla prima parte della giornata, assenti in seguito con ampie schiarite.

ULTIMA ORA

25 FEBBRAIO ore 14:03

Piove moderatemente in queste ore sul Novarese, Comasco, Lecchese, Milanese, Varesotto, Bergamasco, Pavese e Sondiese. Nevica sui rilievi oltre i 1300-1400 metri. Piove anche sulla Svizzera centrale e Valle d'Aosta occidentale con neve però fin verso i 1000 metri.
Segnalati anche banchi di nebbie tra Roncobilaccio e Calenzano. Venti forti tra Vallata e Candela.

PREVISIONI

25 FEBBRAIO ore 13:50

PREVISIONI PER LUNEDI 26 FEBBRAIO: NEVICATE SUI CRINALI ALPINI ESTERI, SOLEGGIATO E VENTOSO AL NORD; MALTEMPO AL CENTRO-SUD...
Migliora nella mattinata di domani sul Nord Italia grazie all'instaurarsi di correnti Favoniche sulle pianure. Neve sui crinali esteri. Ancora Maltempo al Centro-Sud ma migliora sulle regioni centrali nel pomeriggio...


NORD:
Giornata soleggiata su tutte le regioni ma nelle prima parte della giornata ancora un pò nuvolosità sull'Emilia Romagna, Veneto e Friuli. Su quest'ultima regione probabile qualche piovasco o pioggia fino alle ore centrali della giornata, poi ampie schiarite con cieli sereni in serata.
Nuvoloso invece sulle Alpi con nevicate sparse oltre i 900-1100 metri, localmente intense sui rilievi della Valle d'Aosta nord-occidentale, Savoia e Alpi Bernesi.
Temperature massime sui 12-14°C, con punte di 16°C sul Piemonte per effetto del vento Favonico. Minime comprese tra i gli 0-4°C.
Venti deboli in pianura da W-NW in rinforzo sul Triveneto e Piemonte occidentale per Foehn tra il pomeriggio e la sera. Sulle Alpi, mar Ligure e alto Adriatico venti moderati tendenti a forti su alcuni tratti.
Mari poco mossi o mossi.

CENTRO:
Nuvoloso su tutte le regioni con piogge e rovesci sparsi, intensi e sottoforma anche di temporali sulla Toscana e coste laziali. Fenomeni deboli o assenti sulla Sardengna sud-orientale. In giornata miglioramento a partire dalle Marche e dalla Toscana in estensione verso sera sulle altre regioni. Neve in Appennino oltre i 1300-1600 metri.
Temperature massime tra i 12-14°C, superiori di qualche grado sulla Toscana.
Minime comprese tra i gli 8-10°C.
Venti moderati su tutte le regioni da W-NW con raffiche forti in serata sull'Adriatico centrale
Mari poco mossi o mossi; localmente molto mosso o agitato il mar di Sardegna.

SUD:
Instabile su tutte le regioni con piogge sparse e rovesci temporaleschi, più intensi
sulla Campania (specie zone costiere) e Calabria tirrenica. In giornata qualche rovescio moderato in transito da ovest verso est anche sulla Sicilia meridionale.
In serata migliora sulla Sicilia e settori jonici. Ancora instabilità altrove.
Neve in Appennino oltre i 1500 in una prima fase in calo fin verso i 1000 nella notte su Martedì 27 Febbraio
Temperature massime tra i 14-16°C. Minime tra i 7-10°C.
Venti moderati da W sulle tutte le regioni occidentali, forti sul Tirreno e dai quadranti meridionali sullo Jonio, basso Adriatico e Puglia.
Mari mossi o molto mossi.

ULTIMA ORA

25 FEBBRAIO ore 11:56

MOZAMBICO/CICLONE "LAVIO" COLPISCE COSTE SUD-ORIENTALI DEL PAESE


Il ciclone Favio, come previsto, ha colpito le coste sudorientali del Mozambico, mentre l'Istituto di prevenzione e gestione dei disastri (Incg) ha alzato al livello rosso (il massimo) lo stato l'emergenza in tutta la zona sud-est del Paese. Lo riferisce l'Ufficio emergenza dello stesso Incg contattato a Maputo dall'agenzia missionaria Misna.
"Sappiamo che il ciclone ha portato via diverse abitazioni nei quartieri più poveri e con l'aiuto dell'esercito stiamo allestendo alcune tendopoli per accogliere i senza tetto. Gli unici danni certi di cui abbiamo conferma sono quelli causati alle infrastrutture come buona parte della linea elettrica", aggiungono fonti del centro d'emergenza della protezione civile mozambicana"
Scongiurato, almeno in base ai dati attuali, il pericolo che il ciclone possa colpire le zone della valle dello Zambesi, già in ginocchio a causa delle alluvioni delle ultime settimane che hanno causato la morte di una quarantina di persone e lo sfollamento di oltre 100.000

ULTIMA ORA

25 FEBBRAIO ore 10:28

SMOG: DOMENICA SENZA AUTO PER IL NORD ITALIA

Per la prima volta domani il blocco del traffico causato dallo smog riguardera' quasi mezza Italia. Qualche milione di auto sara' infatti costretta a rimanere in garage in tutto il Nord, dall'Emilia Romagna in su ed esclusa la Liguria. ''E' l'area piu' vasta che in tutto il mondo si sia mai fermata a causa dell'inquinamento'' ha tagliato corto oggi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Non sara' pero' uno stop assoluto: in aree molto ampie i mezzi euro 4 sia a benzina sia diesel con filtro antiparticolato (i piu' nuovi e meno inquinanti) potranno circolare liberamente senza contare che alcune citta', piu' o meno grandi, non hanno aderito all'iniziativa.

''Mi auguro che il buon esempio di moltissimi - ha commentato in questo caso Formigoni - trascini in futuro gli ultimi scettici''. Intanto in Lombardia il governatore (che oggi ha lanciato l' ultimo appello ai cittadini: ''Li invito a vivere la giornata di fermo come un valore utile, che da' un contributo importante alla lotta contro l'inquinamento. Se proprio non e' indispensabile, domani rinuncino all'uso dell'auto'') ha deciso di non applicare la legge antismog approvata di recente dal Consiglio regionale visto che il Governo l'ha impugnata. Cosi' il divieto e' stato stabilito per le aree critiche (le zone dove le polveri sottili sono presenti con le concentrazioni piu' alte) mentre nel resto della Regione e' stata lasciata liberta' ai singoli Comuni. Le auto comunque si fermeranno dalle 8 alle 20. In parte del Piemonte il divieto varra' anche per gli euro 4.

L'adesione al blocco sara' quasi totale. Lo stop e' programmato in tutti i capoluoghi e nella stragrande maggioranza dei centri con piu' di 2mila abitanti. A Torino nel pomeriggio circolera' il 40% di mezzi pubblici in piu'. ''E' un'iniziativa dal forte valore simbolico - ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della Regione, Mercedes Bresso - L'obiettivo e' di far rientrare i valori del pm10 entro le soglie indicate dalla Ue. Ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare, e' in ballo la nostra salute''. In Friuli lo stop e' previsto in 18 citta' e cittadine. Sono compresi tutti i capoluoghi, a parte Trieste. Diversi gli orari e le modalita': a Udine stop dalle 9 alle 11, a Gorizia sara' chiuso soltanto il centro storico, a Pordenone circolazione vietata dalle 9 alle 18. Adesione a macchia di leopardo anche in Veneto.

Eccezione illustre e' la Provincia di Treviso che ha detto no al blocco. Nelle altre province Venezia guida la classifica con 32 Comuni su 44 che hanno optato per la domenica senz'auto. A Belluno e a Verona divieto in vigore dalle 8 alle 20, a Rovigo stop con orario spezzato, dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 19. ''Molti non hanno aderito - ha commentato Angelo Mancone, presidente di Legambiente Veneto - fino a giungere all' atteggiamento censurabile e ipocrita della Provincia di Treviso che non aderisce, ma che invita i cittadini a una sua campagna di 'largo respiro'''. Una novantina sono i centri in Emilia Romagna che domani bloccheranno le auto.

A Bologna stop dalle 8.30 alle 18.30 e comunque macchine ferme in tutti i capoluoghi e le citta' con piu' di 50mila abitanti. Chiusure al traffico anche in Val d'Aosta, compreso il capoluogo. Le strade per le stazioni sciistiche saranno regolarmente aperte. Inoltre saranno disponibili due 'treni delle nevi' gratuiti, in partenza da Milano Centrale e da Torino Porta Nuova.

"E' la prima volta nella storia d'Italia che i comuni hanno la facoltà di sospendere la circolazione in tutte le regione del nord Italia - commenta Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - un primo passo verso importanti politiche che possano davvero aiutarci a vincere l'inquinamento da PM10 oggi e ridurre gli altri inquinanti del futuro". Sarà l'occasione in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Val d'Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige per vivere una domenica diversa.

Ecco gli appuntamenti di Legambiente:
- LOMBARDIA Milano (Piazza XXIV Maggio angolo Viale Gian Galeazzo alle ore 11.00) dimostrazione, accompagnata da foto collettiva, dell' ingombro stradale di 80 auto, 80 biciclette e un autobus urbano con 80 passeggeri. Sempre in Lombardia "Biciclabile" alla scoperta dei monumenti comunali di Rho, Nerviano, Parabiago e Canegrate. A Brescia aperitivo alle 14.30 al parcheggio bici stazione.

- PIEMONTE Torino: inaugurazione di ciclofficina, una stazione di noleggio, riparazione e custodia di biciclette Ostana (CN): per la campagna Neve Diversa, avrà luogo la prima delle 3 ciaspolate organizzate in Piemonte. La partenza è fissata intorno alle ore 9.30, dopo la conferma delle iscrizioni e la consegna dei gadget che avverrà presso la tensostruttura montata in frazione Bernardi Saluzzo (CN): una mostra ad hoc e aree gioco con animazione per i bambini

- VAL D'AOSTA Aosta: con l'Iniziativa "Spegni il motore" si chiederà, soprattutto ai genitori in attesa davanti alle scuole, di spegnere il motore della propria auto

- EMILIA ROMAGNA Ferrara: superato il 35esimo giorno di sforamento di PM10, biciclettata di protesta con esposizione delle lenzuola di Mal'aria. Parma: sempre lenzuola Mal'aria nel centro storico Ravenna: biciclettata con banchetto dimostrativo in collaborazione con l'ufficio ambiente del comune

- VENETO Padova: pedalata tra gli alberi secolari della città Verona: percorso di trekking urbano lungo le Mura Magistrali Venezia: gazebo con materiale informativo in piazza Ferretto Udine: biciclettata in collaborazione con comune e mobicittà con arrivo in piazza del Duomo

- TRENTINO ALTO ADIGE Trento: campagna informativa per un abbonamento ai trasporti pubblici che sia differenziato in base al reddito del singolo cittadino.
A cura dell'ANSA

IN PRIMO PIANO

25 FEBBRAIO ore 10:28

IL PEGGIORAMENTO DI OGGI E DOMANI: QUALI REGIONI VARRANNO MAGGIORMENTE COLPITE E QUALI NON...?
Un'articolo dettagliato per conoscere le zone maggiormenti più colpite da questa perturbazione che entrarà sul Nord Italia a partire dal Nord.


L'entrata del fronte atteso nelle prossime ore (specie nel pomeriggio) provocherà un generale peggioramento su buona parte del Centro-Nord con piogge e rovesci anche forti su alcune regioni. La neve cadrà sui rilievi alpini oltre i 1000-1400 metri mentre in Appennino si portarà intorno ai 1400-1600 metri con locali abbassamenti fin verso i 900 metri a fine evento sul Meridione. Ma andiamo nel dettaglio:

REGIONI PIU' COLPITE TRA OGGI E DOMANI DA PIOGGE E ROVESCI FORTI:
VALLE D'AOSTA: soprattutto i setteri settentrionali e occidentali.
LOMBARDIA: settori centro-orientali e settentrionali.
LIGURIA: settori di Levante, specie Spezzino e provincie.
FRIULI: tutta la regioni ma con picchi elevati di pioggia a ridosso dei rilievi.
TOSCANA: buona parte della regione
LAZIO: soprattutto zone pianeggianti e costiere.
CAMPANIA: specie sulle zone costiere.
CALABRIA: spece settori Tirrenici.

REGIONI MENO COLPITE O CON ASSENZA DI PIOGGE:
PIEMONTE: settori a sud del Po specie Cuneese e Appennino ligure occidentale.
LIGURIA: settori di Ponente.
TRENTINO ALTO ADIGE: specie settori settentrionali.
EMILIA ROMAGNA: settori della bassa Romagna.
SARDEGNA: coste sud-orientali.
CALABRIA: versanti Ionici settentrionali.
BASILICATA: versanti Ionici e Golfo di Taranto.
SICILIA: Suracusano e Ragusano.

ACCUMULI PRECIPITATIVI:
Sono attesi in media tra i 40-90 mm di pioggia in meno di 24 ore sul Friuli e tra i 30-50 mm tra Toscana, Lazio e Campania.
Gli accumuli nevosi oscilleranno tra i 20-40 sui rilievi centro-occidentali e 30-50 su quelli orientali. In Appennino si potranno toccare i 40 cm sui rilievi oltre i 1900-2000 metri.

ULTIMA ORA

25 FEBBRAIO ore 9:49

BUFERE SUGLI STATI UNITI

Forti bufere di neve hanno colpito e stanno colpendo in queste ore buona parte degli Stati Uniti, specie il Minnesota, Iowa, Wisconsin, Michigan, Ohio, Pennsylvania, New York, Washington, Massachusetts, Vermont, Maine, Rhode Island, New Hampshire. Neve nel pomeriggio odierno anche sul Colorado, Utah, Wyoming, nord Arizona, New Messico, Idaho e Oregon. Bloccati molti tratti stradali e chiusi gli areoporti. Ricordo che il maltempo ha provocato anche la morte di sette persone e l'interruzione della corrente elettrica per 100.000 mila persone!

sabato, febbraio 24, 2007

PREVISIONI

24 FEBBRAIO ore 20:40

GRANDINATE IN SVIZZERA. NEVICA IN VALLE D'AOSTA


Questo pomeriggio una furiosa grandinata sottoforma di bufera, temporali e raffiche di vento di 100 km/h hanno interessate alcune località elvetiche della Svizzera con strade e parchi ricoperti da uno strato di ghiacci alto alcuni centimentri. Nessun danno alla popolazione ma molti raccolti sono stati danneggiati pesantemente!
Nevica invece da questa mattinata su alcune strade secondarie della Valle d'Aosta nord-occidentale. I mezzi spargisale sono in atto da molte ore su questi tratti stradali con obbligo di catene a bordo oltre i 1000-1200 metri di altezza!


PREVISIONI

24 FEBBRAIO ore 20:12

PREVISIONI PER DOMENICA 25 FEBBRAIO: MARCATO PEGGIORAMENTO SULL'ITALIA.


NORD
Mattinata nuvolosa con piogge sparse sul Friuli, Liguria di Levante, alta Lombardia e Valle d'Aosta; più asciutto altrove. Nel pomeriggio peggiora marcatamente su tutto il Nord con piogge e rovesci, anche intensi sulla Lombardia, Liguria di Levante, pianura veneta e Friuli. Clima più asciutto sul basso Torinese, Cuneese e Imperiese. In nottata maltempo sul Friuli con piogge anche forti ed abbondanti. Piogge battenti anche sulla Liguria di Levante. Migliora invece sul Piemonte ed ovest Liguria con venti di caduta nella notte!. La NEVE cadrà sulle Alpi oltre i 1100-1400 metri a seconda dei settori ma a tratti in sconfinamento fin verso i 1000 metri. Nevicate intense colpiranno maggiormente la Valle d'Aosta nord-occidentale, Alpi Bernesi e Savoia.
Temperature massime intorno ai 10-12°C, fin verso i 14°C sull'Emilia Romagna. Minime comprese sugli 0-4°C ad ovest e 4-8°C ad est.
Venti deboli variabili o a tratti moderati da E sul Triveneto. In nottata comparda del Foehn sui rilievi e vallate del Piemonte occidentale mentre tenderenno ad attenuarsi altrove. Venti invece forti o molto forti sul Ligure e alto Adriatico a tratti.
Mar Adriatico poco mossi; molto o molto mosso il ligure.

CENTRO:
Mattina con cieli nuvolosi su buona parte delle regioni eccetto l'Abruzzo e il Molise che vedranno schiarite e momenti più soleggiati almeno fino alle ore centrali!. Qualche pioggia o piovasco invece sull'alta Toscana e coste laziali.
Nel pomeriggio peggiora sulla Toscana con piogge e rovesci anche intensi in estensione verso la Sardegna, Lazio e le Marche in serata. Nella notte maltempo esteso su buona parte delle regioni; eccetto sull'Abruzzo e Molise per la protezione dell'Appennino.
La NEVE cadrà sull'Appennino oltre i 1400-1600 metri in una prima fase e 1200-1300 metri nella notte.
Temperature massime intorno ai 12-14°C. Minime comprese sugli 8-12°C.
Venti moderati da W-SW sul Tirreno e sulle regioni; da S sull'Adriatico.
Mari poco mossi, tendenti a mossi tra la sera e la notte.

SUD:
Mattinata variabile su tutte le regioni ma con schiarite sulla Sicilia. Locali rovesci sulla Calabria e Campania tirrenica, specie settori costieri. Piovaschi anche sul sud della Puglia. Nel pomeriggio situazione pressochè invariata con tendenza a miglioramento e schiarite sulla Calabria e soliti piovaschi sulla Puglia meridionale. Sole sulla Sicilia. In serata peggioramento sulla Campania con piogge e rovesci.
Temperature massime intorno ai 12-16°C. Minime comprese tra i 10-14°C.
Venti deboli o moderati da W sul Tirreno e sulle regioni; localmente forti da S sullo Ionio e basso Adriatico. In serata rinforzo dei vento ovunque.
Mari poco mossi; mossi tra la sera e la notte

ULTIA ORA

24 FEBBRAIO ore 14:40

TERREMOTI: FORTE SCOSSA IN PERU'
Non si registrano danni ne' allarme tsunami

STRASBURGO - Un terremoto di magnitudo 6.3 sulla scala Richter e' stato registrato nella notte al largo del Peru'. Lo ha annunciato l'Osservatorio delle scienze della terra di Strasburgo. L'epicentro del sisma e' stato localizzato a 7.30 gradi di latitudine sud e a 80.80 di longitudine ovest L'Osservatorio non ha fornito dettagli su eventuali danni o rischio di tsunami.

AMBIENTE E CLIMA

24 FEBBRAIO ore 14:34

IL CLIMA DELL'ESTONIA E DELLA LETTONIA...

L'ESTONIA

L'Estonia è uno stato (45.226 km², 1.332.893 abitanti, capitale Tallinn) dell'Europa. È il più settentrionale degli Stati baltici.
Confina a sud con la Lettonia, a est con la Russia, a ovest con il Mar Baltico e a nord con il Golfo di Finlandia che la separa dalla Finlandia, i due stati si trovano a poche decine di chilometri e le due capitali si trovano quasi di fronte ad una distanza di un'ottantina di km.
L'Estonia è una repubblica parlamentare, l'attuale presidente è Toomas Hendrik Ilves e il primo ministro è Andrus Ansip.
La lingua ufficiale è l'estone, che è molto simile al finlandese ed appartiene al medesimo ceppo ugrofinnico. La forte minoranza slava utilizza il russo; molto diffusa la conoscenza dell' l'inglese.
La superficie del Paese, poco più grande della Svizzera, è prevalentemente pianeggiante con modeste ondulazioni, coperta di boschi (40% della superficie) e con un consistente numero di laghi e fiumi.

MORFOLOGIA
L'Estonia è bagnata a Nord e a Ovest dal mar Baltico, con i golfi di Riga e di Finlandia; le coste sono frastagliate e davanti alle coste si trovano circa 1.520 isole: le più grandi sono l'isola di Saaremaa 2.668 Km² e l'isola di Hiiumaa 965 Km². Il punto più elevato si trova nel meridione, il monte Suur Munamägi (318 m s.l.m.).

IDROGRAFIA
Il Paese conta numerosi laghi. Il più grande è il Peipsi Järv (Lago dei Ciudi), situato al confine con la Russia; la parte estone ha un'estensione di 1570 Km² ed è il quarto lago di acqua sorgiva più grande in Europa. Un altro lago rilevante, situato nella parte centrale del Paese, è il Võrts Järv (270 km²). Sul territorio estone si contano circa altri 1200 laghi naturali, molti dei quali si trovano a Sud del Paese.

CLIMA
Temperature e precipitazioni:
Il clima è temperato e influenzato sia dal Mare del Nord e in particolare dalla corrente nord-atlantica sia dal continente russo; le zone costiere tendono ad avere un clima maggiormente influenzato dal mare con inverni meno rigidi ed estati fresche. All'interno le temperature medie invernali si abbassano sensibilmente e d'estate si raggiungono temperature massime che possono superare i 35°. Le precipitazioni sono più abbondanti nella parte settentrionale, vi sono cambiamenti di tempo improvvisi e si possono formare anche violente trombe d'aria.
Animali selvatici frequenti sono i cervi, caprioli e volpi. Vi sono pure alci, castori e rare renne.

LA LETTONIA

La Lettonia è situata in un'area compresa fra i 55°40' e i 58°05' latitudine Nord e i 20°58' e 28°14' longitudine est affacciata sulla parte orientale del mar Baltico tra l'Estonia e la Lituania
Il 98% della superficie del territorio ha un altitudine inferiore ai 200 m. s.l.m.
Il paese ha circa 12.000 corsi d'acqua, solo 17 di questi superano i 100 km di lunghezza. Vi sono anche circa 3.000 laghi tutti di dimensioni modeste. gran parte del territorio (42 %) è coperto da foreste.
Il paese ha uno sviluppo costiero di 531 km, le coste sono sabbiose. Il golfo di Riga ghiaccia nei mesi invernali mentre sulla costa occidentale i porti di Liepaja e Ventspils rimangono accessibili tutto l'anno.

CONFINI
Confina a nord con l'Estonia per 339 km, a est con la Russia per 217 km, a sud-est con la Bielorussia per 141 km e a sud con la Lituania per 453 km.
Le coste occidentale del paese si affaccia sul mar Baltico e nella parte nord-occidentale si apre il golfo di Riga.

MORFLOGIA
La morfologia della Lettonia, come quella dei paesi confinanti si è formata in gran parte nell'era quaternaria e nella glaciazione del pleistocene quando terra e detriti furono spinti dai ghiacciai a formare colline e ondulazioni.
Il 75% del territorio del paese è costituito da pianure con lievi ondulazioni che forniscono terreno adatto per i pascoli, il restante 25% è costituito da basse colline.
Il 10 % circa della superficie è coperto da paludi e aree umide, il 42% è invece coperto da foreste.
Le coste sono basse e sabbiose ricche di dune e con frequenti lagune e laghi, i porti sono tutti in corrispondenza di estuari di fiumi.

FIUMI
La Lettonia ha una fitta rete di fiumi rilevanti sia per la storia sia per l'economia del paese. Il fiume più lungo è il Daugava (Dvina occidentale), che ha rappresentato un'importante via di comunicazione per millenni. Vi hanno navigato le tribù locali e in seguito i Vichinghi, i russi e altre popolazioni europee per scopi commerciali ma anche per conquistare i territori sulle sue rive. Il Daugava è lungo 1.020 km e nasce nelle colline di Valday nell'oblast russo di Tver', scorre attraverso la Bielorussia e poi devia verso la Lettonia nel territorio della quale scorre per 370 km prima di sfociare nel Golfo di Riga. All'ingresso in Lettonia ha una larghezza di circa 200 e giunge ai 650/750 metri a Riga mentre all'estuario è largo ben 1.5 km.

CLIMA
Temperature e Precipitazioni:
Il clima lettone è influenzato dalla corrente nord-atlantica, le temperature medie invernali vanno dai -2.8° C di Liepaja, sulla costa occidentale ai -6.6° C della città di Daugavpils situata nella parte sud-orientale del paese. Le temperature medie estive (luglio) vanno dai 16.7°C di Liepaja ai 17.6°C di Daugavpils.
La vicinanza col mare fa sì che vi sia un'elevata umidità e precipitazioni abbondanti, la media annuale della città di Riga è di 566 mm, all'anno vi sono mediamente 180 giorni di pioggia, 44 di nebbia e solo 72 giorni di sole. Per circa 82 giorni all'anno il paese è innevato.

IN PRIMO PIANO

24 FEBBRAIO ore 14:20

ARRIVA LA PIOGGIA SULL'ITALIA TRA DOMANI E LUNEDì. IN SEGUITO RIMONTA ANTICICLONICA MA CON NUOVA PAUSA PERTURBATA A INIZIO. DA META' MESE POSSIBILE DISCESA FREDDA DA NORD!

SITUAZIONE: giornata grigia quella di oggi su tutta l'Italia. Piove o pioviggina sui settori tirrenici e su parte della Valpanada. Al Sud rovesci più moderati tra Calabria occidentale e Sicilia settentrionale. Nevicata debolmente invece sui rilievi della Valle d'Aosta oltre i 1200 metri e gli spargisale sono già in atto sulle strade secondare; con obbligo di catene a bordo...
Nelle prossime ore la situazione restarà invariata, anzi, ci sarà maggior rischio di piogge su tutte le regioni. In serata-notte migliorarà la situazione al Centro-Nord; ancora rovesci sul tirreno meridionale.

EVOLUZIONE:
Peggiora nel corso di domani pomeriggio (25 febbraio) su buona parte del Centro-Nord con piogge sparse e rovesci. Gli ultimi aggiornamenti da parte dei modelli vedono il peggioramento al Nord meno incisivo del previsto con piogge che avranno carattere soltanto moderato e in veloce movimento verso S-SE. Le regioni centrali saranno sempre maggiormente colpite tra la notte del 25 e la mattina del 26 febbraio, specie quelle Tirreniche.
Al Sud piogge in arrivo nella serata del 26 in proseguimento per buona parte del 27.
La NEVE cadrà sulle Alpi mediamente oltre i 1000-1300 metri con locali abbassamenti sui rilievi centro-orientali. Sull'Appennino neve oltre i 1300-1500 metri in progressivo calo sui rilievi meridionali fin verso i 900 metri a fine evento!

LUNGO TERMINE:
A partire dal 28 e fino al 2 Marzo la situazione tenderà a migliorare decisamente con un lieve rimonta Anticiclonica sull'Italia e temperature in lieve aumento in quota. Soltanto sulle Alpi il veloce passaggio di alcuni fronti perturbati, non in grado di superare i versanti italiani, porteranno alcune nevicate sui rilievi d'Oltralpe di Svizzera e Austria ma anche un pò di Foehn sulle pianure del Settentrione (evento ormai scontato quando si osserva questa situazione).
A partire dal 3 però si osservare un maggiore e cruento peggioramento con nuove piogge sul Triveneto e regioni Centrali. Sarà comunque un veloce passaggio però già a suo seguito l'Alta Pressione "ricucirà" la ferita provocata!. Alta Pressione che ci terrà compagnia almeno fino all'8 Febbraio con clima molto mite e temperature in progressivo aumento. Essa sarà in grado di portare bel tempo e clima mite fino sull'Europa centrale con conseguenze che, le masse di aria fredda possano scivolare hai suoi bordi (Russia, Balcani e Oceano Atlantico) con possibili conseguenze anche sull'area Italiana se una goccia potesse isolarsi verso di noi come i modelli confermano tutt'ora. Insomma una situaizone molto dimanica. Per spingersi più a lungo termine, l'Alta Pressione tenderà ad indebolirsi a partire da metà mese con possibili nuovi passaggi pertbati sull'Italia e anche occasione che una depressione fredda sulla Scandinavia possa "piombarci" addosso!
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

venerdì, febbraio 23, 2007

ULTIMISSIME

23 FEBBRAIO ore 20:45

MOLTA NEVE IN ARRIVO SULLE ALPI NEI PROSSIMI GIORNI...

L'entrata dei futuri fronti (uno domani e l'altro tra domenica e lunedì), scaricherà sulle Alpi, molta quantità di neve, da permettere una stabilizzazione della situazione su molte zone sciistiche, che al momento sono in grave crisi. Sarà soltanto un assaggio perchè nei primi giorni del mese di Marzo nuove ondate perturbate colpiranno anche pesantemente i versanti esteri delle nostre Alpi. Ahimè e putroppo come accade in questa situazione, i fronti saranno per il 90% provenienti dai quadranti N-NW e in questo caso sarà sfavorevole a piogge per le regioni del Nord-Ovest che vedranno invece raffiche di Foehn e clima molto secco e mitissimo!
Anche l'Appennino vedrà un pò di neve ma, in maniera meno incisiva rispetto ai versanti alpini!.

MA FACCIAMO UN SONDAGGIO: Ricordo che i valori sono espressi per quanto riguarda la neve naturale e NON quella ertificiale.
Ecco i quantitativi di neve caduti negli ultimi mesi sulle Alpi.
Alpi Occidentali: 20-50 cm.
Alpi Centrali: 20-60 cm
Alpi Orientali: 30-90 cm con punte di 100-120 sui confini con l'Austria

Ecco i quantitati invece caduti fino al 3 Marzo 2007: statistica basata sui modelli a nostra disposizione.
Alpi Occidentali: 30-80 cm
Alpi Centrali: 30-70 cm.
Alpi Orientali: 30-140 cm.

Per quanto riguarda l'Appennino i quantitativi oscillano tra i 30-80 cm con qualche picchio di 100 cm sui rilievi più alti. Quantitativi che con le prossime perturbazione potrebbe aumentare decisamente.

Insomma...gridire che la neve non arriverà più e una cosa veramente assurda. Avremo tutta la Primavera davanti per assistere a nuove altre nevicate sulle Alpi e forse chissà; se qualche spruzzata di neve possa arrivare fino in pianura?. Ho azzardato?. Tutto è possibile. Al momento pensiamo al presente!.

AMBIENTE E CLIMA

23 FEBBRAIO ore 15:08

IL CLIMA DELLA POLONIA
Isoterme di gennaio ovunque inferiori a 0°C. Precipitazioni che solo a ridosso dei rilievi si avvicinano ai 1000 mm/anno.
Escursioni stagionali da 19°C a Stettino a oltre 21°C nelle zone più orientali.


TERRITORIO
L'altitudine media della Polonia è di 173 metri, e solo il 3% del territorio supera i 500 metri. La maggior elevazione si trova sul Monte Rysy, che raggiunge i 2.499 metri, sulla Catena dei Tatra, nei Carpazi, a 95 km a sud di Cracovia. Circa 60 km² attorno al Golfo di Danzica sono sotto il livello del mare. La Polonia è tradizionalmente suddivisa in cinque zone topografiche da nord a sud: la maggiore, che comprende le terre centrali parte molto ristretta ad ovest, per poi allargarsi espandendosi verso nord e verso sud andando verso est. Lungo il confine orientale, questa zona raggiunge i 200 km di larghezza. Il terreno nella zona centrale è abbastanza piatto, e i laghi glaciali antichi sono stati riempiti dai sedimenti. La regione è tagliata dai suoi fiumi principali, incluso il fiume Oder, che definisce i confini della Slesia a sud-ovest, e il fiume Vistola, che definisce le aree centro-orientali della Polonia.

A sud delle pianure ci sono piccoli rilievi, una cintura che varia in larghezza da 90 a 200 km ed è formata da dolci colline dei Sudeti e dei Carpazi e dai rilievi che collegano le due catene nella Polonia centro-meridionale. La topografia della regione è divisa trasversalmente in elevazioni alte e basse, che riflettono la struttura geologica della terra. Nella sezione occidentale, la zona della Slesia e di Cracovia contiene ricchi depositi di carbone

La terza area topografica si trova sul confine meridionale della Polonia, formato dai Sudeti e dai Carpazi. All'interno della Polonia, nessuna delle due catene montuose è così proibitiva da impedire l'insediamento della popolazione, infatti i Carpazi sono molto densamente popolati. La forma particolarmente irregolare dei Sudeti deriva dagli spostamenti geologici che hanno formato la più giovane catena dei Carpazi; la maggiore elevazione dei Sudeti è di 1.602 metri, sui Monti Karkonosze. I Carpazi in Polonia si sono formati come unità topografica nel recente Terziario, e sono i monti più pittoreschi della nazione. Costituiscono il confine settentrionale di una catena maggiore che si estende in Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Ungheria e Romania. All'interno della Polonia, i Carpazi comprendono due grandi bacini, quello di Oswiecim (Auschwitz in tedesco) e Sandomierz, che sono ricchi di minerali e gas naturali.

A nord delle pianure centrali, la regione dei laghi comprende l'unica foresta primaria rimasta in Europa e la gran parte delle regioni non sfruttatedall'uomo della Polonia. L'azione glaciale in questa regione ha formato laghi e basse colline, quasi al confine con la Lituania e il Mar Baltico. Piccoli laghi punteggiano l'intera metà settentrionale della Polonia, e le formazioni glaciali che caratterizzano la regione dei laghi si estendono per circa 200 km verso la Polonia occidentale. Larghe valli dividono la regione dei laghi in tre parti: a nord-ovest, la Pomerania si trova a sud della regione costriera baltica e a nord dei fiumi Warta e Notec. La Masuria occupa la parte restante della Polonia settentrionale. La maggior parte dei 9.300 laghi della nazione si estendono per più di 10.000 metri quadri e occupano più del 10% della regione dei laghi.

Le pianure costiere del Baltico sono una regione formata dai sedimenti depositati dal mare. La linea costiera è nata con l'azione del mare innalzatosi dopo che i ghiacci della Scandinavia si sono ritirati. Le due maggiori insenature della costa sono la Baia di Pomerania, al confine tedesco, e il Golfo di Danzica ad est. Il fiume Oder si svuota nella Baia di Pomerania, mentre la Vistola forma un grande delta nel Golfo di Danzica. Lungo la costa si trovano spiagge con grandi dune che formano lagune e laghi costieri.

CLIMA
Le previsioni del tempo della Polonia a lungo termine e a breve termine sono rese variabili dalla collisione di diverse masse d'aria sopra il cielo della nazione. L'aria marittima si muove attraverso l'Europa occidentale, l'aria artica giunge dall'Oceano Atlantico settentrionale e l'aria subtropicale giunge dall'Oceano Atlantico meridionale. Nonostante il vento artico predomini il clima per la maggior parte dell'anno, la sua unione con correnti più calde modera in genere la temperatura e genera considerevoli precipitazioni, nuvole e nebbia. Quando mancano le influenze tiepide, le temperature invernali possono precipitare fino a -40°C.

La primavera giunge lentamente ad aprile, portando giorno di sole dopo un periodo di condizioni invernali-primaverili. L'estate, che dura da giugno ad agosto, è generalmente meno umida dell'inverno: si alternano temporali e tempeste con giorni secchi che si verificano soprattutto quando prevalgono i venti meridionali. L'inizio dell'autunno è generalmente soleggiato e tiepido, prima del periodo delle piogge e del clima più freddo di novembre, quando inizia la transizione verso l'inverno. L'inverno dura da uno a tre mesi, e apporta frequentemente nevicate, anche se con poche precipitazioni.

Le temperature variano dai 6°C nel nord-est agli 8°C del sud-ovest, ma le temperature della Polonia variano largamente da stagione a stagione. Sulle più alte cime della nazione, la temperatura media si aggiura intorno agli 0°C; la costa baltica, influenzata dai venti moderati occidentali, presenta estati più fresche e inverni tiepidi. La temperatura più estrema si registra nel sud-est, presso il confine con l'Ucraina, dove la temperatura invernale è 4,5°C più bassa che nel resto della Polonia.

Le precipitazioni media annuali dell'intero Paese si aggirano intorno ai 600 mm, ma alcune località isolate delle montagne ricevono anche 1.300 mm l'anno. La cifra è leggermente più alta nelle regioni del sud rispetto alle pianure centrali. Alcune aree, principalmente intorno al fiume Vistola, tra Varsavia e il Mar Baltico e nel nord-est del Paese, presentano una media di precipitazioni inferiore a 500 mm. In inverno, circa la metà delle precipitazioni che avvengono nelle pianure e l'intero totale che si verifica sulle montagne è sotto forma di neve. In media, le precipitazioni in estate sono il doppio dell'inverno.

IN PRIMO PIANO

23 FEBBRAIO ore 14:16

NUOVE CONFERME SUL PEGGIORAMENTO NEL WEEK-END E INIZIO SETTIMANA. ULTIMI GIORNI DEL MESE ALL'INSEGNA DELL'ALTA PRESSIONE MA POSSIBILE PEGGIORAMENO NEI PRIMI DI MARZO


SITUAZIONE: molto variabilità in atto in queste ore su tutte le regioni d'Itali. Segnalate alcune piogge sulle coste dell'Adriatico, nord Sicilia e ovest Calabria. Nelle ore serali peggioramento sulla Valpadana con isole piogge sul Piemonte, bassa Lombardia, Liguria di Ponente ed Emilia Romagna. Anche sul centro piovaschi sul Lazio, Campania, Appennino e Sardegna nord-orientali. Si tratterà comunque di precipitazioni deboli ed intermittenti.

EVOLUZIONE:
Confermato nuovamente il peggioramento atteso tra Domenica 25 e Lunedi 26 su tutta la Penisola. Sono attese piogge anche intense sulla Lombardia, Vento, Friuli, Liguria di Levante, Toscana, Lazio, Campania e Calabria tirrenica. Sulle Altre regioni fenomeni moderati; deboli o addirittura assenti sul basso Piemonte, Romagna e Liguria di Ponente a causa della pretezione data dalle zone alpine e appenniniche.
La neve cadrà sulle Alpi e Appennino oltre i 1000-1300 metri, a tratti anche più basse. Possibili sconfinamenti fin verso gli 800 metri sull'Appennino meridionale a fine evento!
Apriamo una parentesi: proprio quest'ultime queste regioni elencate, solo le uniche a soffrire molto per la carenza di acqua e neve in montagna. Molti impianti sciistici come ad esempio quelli del Cuneese hanno chiesto lo stato di calamità. Alcuni impianti sono costretti a chiudere nei giorni infrasettimanali e altre alla chiusura totale o non alla apertura. Situazione veramente critica!. Per rimediare il tutto (o almeno in parte) bisognerà attendere l'entrata di molte perturbazioni atlantiche sul Medtierrano. E' una "carta" importantissima, che dovrà essere giocata nella stagione primaverile sennò i rischi saranno pensanti e sapete di cosa parlo........

PRIMA DECADE DI MARZO.
Dopo una piccola pausa più stabile nell'ultimo giorno del mese, a partire dal 1° fino al 5 Marzo, si prospetta una nuova fase perturbata sull'Italia, con altre piogge prima al Nord e poi al Centro-Sud. In seguito, possibile nuova spallata anticiclonica sulla Penisola, ma... una discesa fredda sull'Europa centro-orientale potrebbe essere indirizzata verso i Balcani con ripercussione anche del tutto interessanti sull'Italia.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI.

giovedì, febbraio 22, 2007

IN PRIMO PIANO

22 FEBBRAIO ore 16:05

IL PEGGIORAMENTO SULL'ITALIA TRA IL 25-26 FEBBRAIO.
Saranno attese piogge anche forti su alcune regioni e nevicate anche intense sulle Alpi, specie sui settori occidentali!

Come già detto nel primo articolo, una depressione ora centrata sulle Isole Britanniche, nella giornata del 24 raggiungerà con un primo suo debole fronte l'Italia, provocando alcune isolate piogge su alcune regioni ma che comunque saranno subito seguite da un veloce miglioramento. Sarà soltanto un assaggio per tra il 25-26 un secondo fronte più marcato entrarà deciso sul Mediterrano!. Ecco qui sotto tutti i dettagli:

DOMENICA 25 FEBBRAIO

NORD: nuvolosità sparsa su tutte le regioni. Piogge deboli ed intermittanti nella prima parte della giornata sul Triveneto e Liguria; meno sull'Emilia Romagna e Piemonte. Nel pomeriggio peggioramento marcato con piogge sparse su tutte le regioni, localmente intense sulla Liguria di Levante, alta Lombardia e Friuli. Fenomeni più deboli o assenti sul Cuneese e Imperiese.
Nella notte marcato peggioramento con piogge molto intense su tutto il Triveneto, localmente forti sulla Liguria di Levante e Friuli. Migliora Piemonte e Liguria di Ponente. Neve sulle Alpi a quote oscillabili tra i 1000-1400 metri, localmente e quote pià basse. Accumuli abbondanti sui rilievi della Valle d'Aosta, confini con la Francia, Savoia, Alpi Bernesi e Alpi Orobie.
Temperature minime in lieve aumento, massime in lieve calo, specie nelle zone più colpite. Venti moderati da SW sull'Appennino e sulle Alpi orientali; da S in Adriatico; deboli meridionali in pianura.
Mari mossi o molto mossi a largo.

CENTRO: nuvoloso nella prima parte della giornata su buona parte delle regioni con isolate piogge sulle coste del Tirreno. In giornata peggiora sulla Toscana e nel pomeriggio a tutte le regioni. In serata-notte fenomeni localmente intensi e forti sulla Toscana e Lazio. Asciutto sulla Sardegna orientale. Neve in Appennino oltre i 1500-1600 metri.
Temperature minime generalmente stazionarie, massime in lieve aumento
Venti moderati da Libeccio sulla Sardegna, coste tirreniche e Appennino; deboli o a tratti meridionali altrove.
Mari mossi; molto mosso il Canale di Sardegna e in serata anche il Tirreno.

SUD: nuvolosità sparsa su tutte le regioni con piogge sparse sullo Ionio (specie Puglia), ovest Sicilia e coste tirreniche di Calabria e Campania. In serata migliora ovunque ma peggiora nella notte sulla Campania con nuove piogge.
Temperature minime stazionarie, massime stazionarie o in lieve aumento.
Venti moderati da W sulla Sicilia e Tirreno meridionale da S sul basso adriatico e Ionio, deboli altrove.
Mari mossi.

LUNEDI 26 FEBBRAIO

NORD: migliora sul Nord-Ovest con venti di caduta su Alpi e pianure. Ancora piogge sul Triveneto, localmente forti sul Friuli e coste venete. Neve sui rilievi oltre i 1100-1300 metri. In giornata migliora anche sul resto del Valpadana ma rimarranno cadute di neve sulle Alpi di confine.
Temperature massime in aumento; minime in calo.
Venti di Foehn anche forti sulle pianure del Nord e Alpi. Forti da W-NW altrove.
Mari mossi, molto mossi il Ligure. Moto ondoso in attenuazione in serata sull'alto Adriatico.

CENTRO: piogge sparse ed intense in mattinata su tutte le regione ma migliora nel pomeriggio a partire dalla Toscana in propagazione verso sud in serata. Asciuatto sulla Sardengna orientali. Soltanto l'Abruzzo e il Molise resisteranno sotto le piogge per buona parte della notte. Neve in Appennino oltre i 1300-1600 metri.
Temperature massime in live aumento specie sul Tirreno. Minime in calo.
Venti moderati da N sulle regioni; forti da W-NW sui mari con rafiche molto forti in Adriatico e basso Tirreno.
Mari mossi o molto mossi.

SUD: nuvoloso su tutto il Meridione con piogge sulla Calabria settentrionale, Basilicata e nord Puglia. Fenomeni forti sulle coste della Campania. In giornata peggioramento più marcato anche sul resto della Calabria e nord Sicilia. Variabile e basso rischio di pioggia altrove.
Neve sull'Appennino oltre i 1500-1700 metri.
Temperature in calo sui sulle minime che sulle massime
Venti forti o molto forti da W sui settori occidentali, da S sui versanti Adriatico.
Mare molto mosso il Canale di Sicilia e d'Otranto; mossi altrove

AMBIENTE E CLIMA

22 FEBBRAIO ore 15:03

IL CLIMA DELLA GRAN BRETAGNA
Un Inverno freddo? No, anzi, molto mite di quanto farebbe pensare la latitudine.
Fresca e molto instabile invece l'Estate...


Il clima della Gran Bretagna, nettamente influenzato dall'Oceano Atlantico con i suoi venti miti in inverno e freschi in estate, è temperato e umido, con scarti di temperatura relativamente contenuti tra una stagione e l'altra.

Le temperature medie in pianura sono sempre superiori allo zero anche in gennaio, quando oscillano tra i 2°C delle regioni interne del centro-nord e i 6°C della punta sudoccidentale del paese; in luglio oscillano tra i 12°C del nord della Scozia e i 17-18°C nella regione di Londra.

Le precipitazioni sono ovunque frequenti, ma sono più frequenti e abbondanti al nord e sui versanti occidentali. Ad esempio in Scozia occidentale (v. Duntulm) si raggiungono i 1500 mm all'anno, con circa 200 giorni all'anno di pioggia (più di un giorno su due!), mentre a Manchester cadono 800 mm di pioggia in 141 giorni; a Plymouth, sulla punta sudoccidentale cadono 995 mm di pioggia in 134 giorni, mentre il sud-est è meno piovoso: a Londra cadono appena 600 mm all'anno, distribuiti comunque in 107 giorni.


L'INVERNO

Grazie alla Corrente del Golfo, l'inverno non è molto freddo, ed è molto più mite di quando farebbe pensare la latitudine, essendo mediamente più caldo di quello della pianura padana: a Londra, ad esempio, la temperatura media di gennaio è di 4°C, contro i 2°C di Milano.
Tuttavia, esso è grigio, umido, nebbioso, e (soprattutto in Scozia e sulle regioni occidentali) ventoso.
Le piogge sono frequenti, ma sono raramente forti; più facile che siano fini e continue; il versante occidentale è comunque più piovoso di quello orientale: a Manchester nella stagione cadono 222 mm contro i 136 di Edinburgo.
Il cielo è in genere nuvoloso.
Il vento è frequente, soprattutto in Scozia; a volte si possono verificare delle vere e proprie tempeste. In Scozia e nel nord dell'Inghilterra ci sono da 10 a 15 giorni al mese con vento forte, spesso accompagnato da rovesci di pioggia o neve.
Il tempo cambia frequentemente da un giorno all'altro, alternando periodi freddi ad altri con temperature più miti.
I venti settentrionali possono portare dei rovesci di neve in Scozia; quando il vento soffia dal continente (sud-est) si possono verificare gelate diffuse, anche se il tempo è più secco.
In questi casi le zone più colpite sono quelle orientali, oltre che quelle interne e montuose. In genere comunque questi periodi gelidi sono brevi: le correnti atlantiche riprendono a soffiare molto presto. A Londra, dove si registrano circa 5 giorni di gelo al mese, è raro che la temperatura scenda a -5°C; solo nel 1987 essa è scesa a -10°C. L'unico inverno in cui sulle pianure britanniche la temperatura media è risultata inferiore allo zero per due mesi consecutivi è stato quello del 1963.
In Scozia e nel nord dell'Inghilterra, si registrano da 5 a 10 giorni di gelo (cioè con minime inferiori allo zero) al mese.
Quando soffiano più intensamente le correnti atlantiche le temperature possono essere anche molto miti: anche 14-15°C a Londra, con minime superiori ai 10°C.
Sulle regioni occidentali e sul Galles l'inverno è più mite. Sulla punta della Cornovaglia, sull'isola di Scilly e sulle isolette a nord della Francia (v. St. Helier) vi sono dei microclimi in cui l'assenza di gelate consente la crescita di alcune specie di palma.
Sulle montagne della Scozia, naturalmente, il clima è più freddo, e in inverno si verificano abbondanti nevicate. Anche il vento è frequente. Considerando poi che la temperatura aumenta di poco nelle altre stagioni, si capisce che la durata dell'innevamento è notevole.
L'inverno, in particolare dicembre e gennaio, è anche la stagione della nebbia (fog), che si trasforma in smog nelle grandi città (Londra, Manchester, Glasgow), anche se negli ultimi anni il fenomeno è meno intenso a causa dei provvedimenti antismog che sono stati presi.


LA PRIMAVERA

La primavera in Gran Bretagna è fresca.
Marzo è ancora freddo, e può ancora nevicare e gelare, soprattutto in Scozia; a Londra le temperature sono in ritardo di un mese rispetto all'Italia centro-settentrionale, così che, ad esempio, il mese di maggio a Londra assomiglia al mese di aprile a Milano; il resto del paese è ancora più fresco.
In compenso, la primavera, e soprattutto i mesi di marzo e aprile, è il periodo meno piovoso dell'anno. Anche in questa stagione i versanti occidentali sono più piovosi di quelli orientali.
La primavera avanzata è il periodo più soleggiato dell'anno, nonostante la presenza pressoché quotidiana delle nubi; il vento, inoltre, riduce la sua intensità e la sua frequenza. A partire da maggio il paese si ricopre di fiori.


L'ESTATE

L'estate è mite in gran parte del paese; addirittura molto fresca in Scozia.
Mentre in inverno le temperature più elevate si registrano sulle zone di sud-ovest, in estate la temperatura aumenta progressivamente da ovest a est e da nord verso sud, cosicché la zona di Londra (sud-est) è la più calda.
Giugno è un ottimo mese: le giornate sono molto lunghe, la natura (anche grazie alla passione che i britannici nutrono per essa) è in fiore, e le temperature sono piacevoli.
A luglio, che è il mese più caldo, le temperature minime notturne oscillano dai 10°C del nord ai 14°C di Londra. Le temperature massime (che si registrano nel primo pomeriggio) sono molto fresche nelle isole del nord: appena 14°C. In Scozia aumentano leggermente (dai 15-16°C del nord-ovest ai 18°C di Edinburgo: come a Milano in aprile), pur mantenendosi fresche. Nel resto del paese oscillano intorno ai 18-19°C, per superare i 20°C solo nel sud, e raggiungere i 22°C a Londra, dove sono comunque possibili giornate piovose con massime sui 16-17°C. Il mese di luglio a Londra assomiglia al mese di maggio in Italia.
I periodi più caldi si verificano quando soffiano i venti dalla Spagna: in questi casi si possono toccare i 28-30°C a Londra. Nel 1989 nella capitale la temperatura toccò i 34°C. Si tratta comunque di periodi brevi, perché poi tornano a soffiare le correnti atlantiche, che in inverno portano aria mite, e in estate portano un tempo fresco.
Anche in estate il tempo è varibiale, tanto che può cambiare da un giorno all'altro, o più volte nel corso della stessa giornata.
Mentre in Galles e in Cornovaglia l'estate, soprattutto nella prima parte, è la stagione meno piovosa dell'anno, altrove in questa stagione le precipitazioni sono leggermente più abbondanti che in primavera, a causa della presenza di temporali, accompagnati da raffiche di vento.
In Scozia e in Irlanda del nord anche l'estate è una stagione molto piovosa, e il sole in luglio e agosto è più raro che in giugno. Al Sud (v. Londra) le cose vanno meglio, anche se mediamente piove pur sempre un giorno su 3 o 4.
Il vento forte è molto raro ed è limitato alle raffiche durante i temporali.

L'AUTUNNO

L'autunno è grigio, umido e piovoso, spesso ventoso, soprattutto in Scozia.
Ottobre è il mese più piovoso dell'anno in Scozia e nel nord dell'Inghilterra; novembre lo è nel Sud e a Londra. Ma mentre nei versanti occidentali e al Nord le piogge sono frequenti e abbondanti, Londra è in questa stagione meno piovosa di molte città italiane.
La seconda parte dell'autunno è comunque costantemente buia, nuvolosa e umida.

Il periodo migliore per visitare la Gran Bretagna è l'estate (da giugno ad agosto): molto fresca in Scozia, progressivamente più calda man mano che si procede verso sud, ovunque abbastanza piovosa ma anche relativamente soleggiata.
In Scozia in luglio e agosto si registra un aumento delle precipitazioni e una diminuzione del soleggiamento: qui il mese più soleggiato è giugno, che però è anche più fresco rispetto ai due mesi centrali dell'estate.
In tutta la Gran Bretagna giugno è un ottimo mese: le giornate sono molto lunghe, il paese è in fiore, le piogge e le nubi non mancano, ma esse si alternano al sole. Anche maggio (che però al Nord e in Scozia è molto fresco, e a volte persino freddo), offre spesso un tempo discreto.
L'estate piena (luglio-agosto) al Centro-sud è piacevolmente calda, e tra un rovescio e l'altro può anche spuntare il sole.
Il mare è freddo anche in estate: 13°C la temperatura dell'Atlantico (come in Italia in inverno!), 16°C nella Manica, e 17-18°C a ovest della Gran Bretagna.
Non essendo il clima della Gran Bretagna caratterizzato da estremi climatici, non esiste una stagione da evitare assolutamente, anche se va detto che la fine dell'autunno (novembre e dicembre) è un periodo caratterizzato da giornate molto brevi, cieli quasi sempre nuvolosi, piogge frequenti e venti spesso forti, mentre il pieno inverno (gennaio-febbraio) oltre a offrire giornate di tipo autunnale, può a volte essere freddo.

IN PRIMO PIANO

22 FEBBRAIO ore 14:46

PEGGIORAMENTO MARCATO NEL WEEK-END E PRIMA PARTE DI LUNEDI 27 SU TUTTA L'ITALIA. IN FUTURO ALTA PRESSIONE IN DECISO RINFORZO


SITUAZIONE: continua questa fase di variabilità sull'Italia con piogge sparse a macchia di leopardo sulle regioni centro-meridionali e parte del Triveneto.

EVOLUZIONE: una depressione ora centra sulle Isole Britanniche si porterà nel fine settimana verso l'Italia. A partire dal 24 prime piogge sparse su buona del Centro-Nord susseguite da un temporaneo miglioramento nella prima parte del 25. Sarà soltanto una pausa perché un secondo fronte (più intenso e marcato) arriverà nella sera-notte sul 26 provocando un forte peggioramento su buona parte del Territorio con piogge anche forti sul Friuli, Toscana, Lazio e Campania; moderate altrove. Migliorerà in giornata a partire dai versanti occidentali con l'instaurarsi di venti di Foehn sul Nord-Ovest e di Maestrale sui mari.
Per quanto riguarda le nevicate cadranno generalmente oltre i 1000-1300 metri sulle Alpi, localmente a quote basse (800-900 metri) sul Triveneto e intorno ai 1400-1700 sull'Appennino centrale. Sul Meridione soltanto a fine evento non sono esclusi fiocchi fin verso i 1000 metri.
NEL PROSSIMO ARTICOLO MAGGIORI DETTAGLI SUL PEGGIORAMENTO ATTESO

TENDENZE A LUNGO TERMINE:
Dopo questo passaggio perturbato atteso tra il Week-End e inizio settimana si prospetta il ritorno dell'Alta Pressione. Soltanto sulle Alpi sono attese nevicate anche intense e alcuni piovaschi irregolari sull'Adriatico almeno fino ai primi giorni di Marzo. Successivamente l'Anticiclone potrebbe gonfiarsi ulteriormente estendendosi anche in maniera "esagerata" su buona dell'Europa, Italia compresa. Andrebbe così a formarsi una robusta calotta Anticiclonica che impedirà l'entrata dei fronti Atlantici sul Mediterraneo...
Per dirlo in breve, e se dovesse essere confermata questa tendenza, l'Italia andrebbe in contro ad un nuovo marcato deficit, con rischio di carenza di acqua sui fiumi. Ricordo che la Primavera e quasi sempre dettata (specie nel mese di Marzo) da molte correnti instabili sul Mediterraneo con conseguenze per grandi quantità di acqua per tutti noi. Se non dovesse andare così...l'Estate ahimè potrebbe essere molto critica!
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