martedì, febbraio 27, 2007

ULTIMISSIMA

27 FEBBRAIO ore 19:30

ERUZIONE A STROMBOLI, SCATTA IL PIANO DI EMERGENZA

Due bocche eruttive si sono aperte sullo Stromboli, dalle quali si sono generate altrettante colate laviche. Una delle due ha gia' raggiunto il mare, lungo la sciara del fuoco. Gia' da qualche giorno comunque il vulcano aveva mandato segnali con un mutamento dei parametri abituali. Valori non sfuggiti agli esperti che lo hanno tenuto sotto stretta osservazione fino a questa mattina, quando e' scattato - anche se in via precauzionale - il piano di emergenza.

Secondo i rilievi dell'istituto nazionale di geofisca e vulcanologia la frattura si e' aperta a quota 600 metri alla base del Cratere di Nord-Est alle 13.34. Alle 13:50 dalla 'bocca' e' emersa della lava che ha invaso il campo eruttivo della Sciara del fuoco del 2003, 'camminandovi' sopra e arrivando a mare. Subito dopo si sarebbe creata una seconda colata che sarebbe per arrivare in acqua. Durante il loro 'cammino' i due bracci lavici, che appaiono bene alimentati, avrebbero provocato dei micro crolli, considerati irrilevanti dagli esperti. Ricercatori dell'Ingv di Catania stanno partendo con un elicottero della Protezione civile regionale per un sopralluogo dall'alto dell'eruzione.

Il piano di emergenza e' scattato in via precauzionale e per avvertire la popolazione sono state attivate le sirene dislocate nei vari punti dell'isola delle Eolie. Per gli abitanti dell'isola il piano d'emergenza non rappresenta pero' una novita' in quanto sono state svolte diverse esercitazioni proprio per far si' che la popolazione sapesse cosa fare in caso di necessita'.

La nuova fase di attivita' eruttiva avviene da una frattura che si e' aperta sulla Sciara del fuoco, un fianco del vulcano dal quale il 30 dicembre del 2002 si verifico' un grandissimo costone di pietra lavica che causo' un'onda anomala che travolse le Isole Eolie, causando ingenti danni.

Secondo i primi rilievi sul posto, ci sarebbero due colate laviche che avrebbero causato dei piccoli crolli, ma allo stato di scarsa rilevanza. Nessun paragone, al momento, con i due milioni di metri cubi, l'equivalente di un palazzo di 30 piani, del volume complessivo di lava che si stacco' proprio dalla Sciara del fuoco che causo' l'onda anomala nel 2002.

L'eruzione, secondo gli esperti, non costituisce per adesso un pericolo ne' per i centri abitati ne' per le persone. Sul posto sono gia' operativi i sistemi di rilevamento dell'Ingv e della Protezione civile, il cui dipartimento nazionale il 19 aprile del 2005 organizzo' una simulazione di una ripresa eruttiva dello Stromboli, che oggi e' stata ripetuta ma per un'emergenza vera. Nell'isola e' presente un Centro operativo permanente della Protezione civile, ma il personale presente sara' potenziato nelle prossime ore, anche al momento soltanto a scopo precauzionale.

MOBILITATA ANCHE LA GUARDIA COSTIERA
Anche le Capitanerie di Porto si sono mobilitate dopo le due colate laviche verso mare generate dallo Stromoli. Per monitorare la situazione tre motovedette della Guardia costiera sono gia' salpate da Milazzo ed una da Lipari, mentre un aereo sta decollando da Catania.

A LIPARI E PANAREA GENTE ALLONTANATA DA COSTA
A causa dell' attivita' del vulcano Stromboli, in via precauzionale a Panarea e Lipari la gente e' stata fatta allontanare dalla linea di costa.

SINDACO LIPARI, SCATTATO PIANO MA NON ALLARMARSI
'L' aumento dell' attivita' esplosiva del vulcano, ha fatto scattare a Stromboli il piano di emergenza ed e' per questo che la popolazione dell'isola e' stata invitata ad allontanarsi dalla linea di costa, ma non c'e' nulla di allarmante''. Lo afferma il sindaco di Lipari, Mariano Bruno. ''Sono in gommone e sto per arrivare a Stromboli - aggiunge - il piano di emergenza ha funzionato bene e tutto sta avvenendo secondo le regole''.

BOSCHI (INGV), AL MOMENTO NESSUN RISCHIO MAREMOTO
Al momento ''non ci sono indicazioni di grandi frane che potrebbero dare eventualmente origine a maremoti''. Cosi' il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi, rassicura circa il fenomeno di aumento dell'attivita' esplosiva del vulcano. La situazione, ha detto Boschi, e' ''costantemente monitorata e sono state prese tutte le precauzioni per la messa in sicurezza della popolazione''.
A cura dell'ANSA

ULTIMA ORA

27 FEBBRAIO ore 15:41

VULCANI, A STROMBOLI, SCATTA L'ALLERTA
Aumento consistente attività esplosiva

A Stromboli è scattato il piano d'emergenza per un "aumento consistente" dell'attività esplosiva del vulcano. La popolazione dell'isola è stata invitata ad allontanarsi dalla linea di costa. L'attività del magma è stata registrata nei pressi dell'area sommitale prossima alla Sciara del fuoco. Il sistema di protezione civile è stato attivato con l'arrivo di un vulcanologo e del personale del centro operativo avanzato.

Il piano di emergenza è scattato in via precauzionale e per avvertire la popolazione sono state attivate le sirene dislocate nei vari punti dell'isola delle Eolie. Per gli abitanti dell'isola il piano d'emergenza non rappresenta però una novità in quanto sono state svolte diverse esercitazioni proprio per far sì che la popolazione sapesse cosa fare in caso di necessità.

Mentre la popolazione sta evacuando l'isola, due bocche eruttive si sono aperte sullo Stromboli, dalle quali si sono generate altrettante colate laviche. Una delle due ha già raggiunto il mare, lungo la sciara del fuoco. Già da qualche giorno comunque il vulcano aveva mandato segnali con un mutamento dei parametri abituali. Valori non sfuggiti agli esperti che lo hanno tenuto sotto stretta osservazione fino ad ora quando quando è scattato il piano di emergenza.
Nell'isola è presente un Centro operativo permanente della Protezione civile, ma il personale presente sarà potenziato nelle prossime ore, anche al momento soltanto a scopo precauzionale.

La nuova fase di attività eruttiva dello Stromboli avviene da una frattura che si è aperta sulla Sciara del fuoco, un fianco del vulcano dal quale il 30 dicembre del 2002 si verificò un grandissimo costone di pietra lavica che causò un'onda anomala che travolse le Isole Eolie, causando ingenti danni. Secondo i primi rilievi sul posto, ci sarebbero due colate laviche che avrebbero causato dei piccoli crolli, ma allo stato di scarsa rilevanza. Nessun paragone, al momento, con i due milioni di metri cubi, l'equivalente di un palazzo di 30 piani, del volume complessivo di lava che si staccò proprio dalla Sciara del fuoco che causò l'onda anomala nel 2002. L'eruzione, secondo gli esperti, non costituisce per adesso un pericolo né per i centri abitati né per le persone. Sul posto sono già operativi i sistemi di rilevamento dell'Ingv e della Protezione civile, il cui dipartimento nazionale il 19 aprile del 2005 organizzò una simulazione di una ripresa eruttiva dello Stromboli, che è stata ripetuta ma per un'emergenza vera. A causa dell'attività del vulcano Stromboli, in via precauzionale a Panarea e Lipari la gente è stata fatta allontanare dalla linea di costa.

Anche le Capitanerie di Porto si sono mobilitate dopo le due colate laviche verso mare generate dallo Stromboli. Per monitorare la situazione tre motovedette della Guardia costiera sono già salpate da Milazzo ed una da Lipari, mentre un aereo sta decollando da Catania.
A cura del TGCOM.

PREVISIONI

27 FEBBRAIO ore 15:38

PREVISIONI PER MERCOLEDI 28 FEBBRAIO: MOLTA NUVOLOSITA' SUL SETTENTRIONE E TIRRENO CON QUALCHE PIOVASCO SULLE COSTE. NEVE SUI VERSANTI ESTERI DELLE ALPI.
Nuovo fronte in arrivo questa sera sulle Alpi con nuove nevicate. Un pò di nuvolosità domani anche sull'Italia ma con basso riscio di piogge!


NORD: molta nuvolosità sulle pianure con qualche banco di nebbia lungo il Po in diradamente nel corso della mattinata. Qualche piovasco sulla Liguria di Levante. In giornata rimarranno condizioni di variabilità ma tempo asciutto sul Triveneto eccetto sulla Liguria di Levante con residui piovasci. Sul Nord-Ovest situazione in miglioramento grazie a venti di caduta. Sulle Alpi tempo invece perturbato con nevicate sparse oltre i 1200-1600 metri, intense nella zona del Bianco. Possibili piovaschi ulteriori sulla Liguria di Levante.
Temperature massime in aumento sui 14-18°C, localmente fin verso i 20°C sul Piemonte per effetto favonico. Minime comprese tra i 2-5°C.
Venti variabili sulle pianure con rinforzi di Foehn in serata sul Piemonte occidentale; moderati o forti sulle Alpi. Raffiche molti forti e violenti da W sul Mar Ligure.
Mari mossi, molto mossi o localmente agitati sul ligure.

CENTRO: nuvolosità sparsa su tutte le regioni ma con occhiate di sole tra Abruzzo e Molise seppur in un contesto molto variabile. Qualche piovasco sul nord della Toscana e locali piogge Lazio meridionale.
Temperature massime intorno ai 14-17°C, fin verso i 19°C sulle coste adriatiche. Minime comprese tra i 7-13°C.
Venti moderati sulle regioni e sull'Adriatico da W-SW; forti o localmente molto forti sul Tirreno specie nella seconda parte della giornata.
Mare poco mosso l'Adriatico, mosso o molto mosso il Tirreno e Sardegna.

SUD:
Clima variabile un pò su tutte le regioni ma con schiarite più ampie e clima più soleggiato sulla Sicilia. In giornata qualche pivasco sulla Campania e nord Calabria.
Temperature massime intorno ai 14-18°C con punte di 20°C sulla Sicilia e Puglia.
Minime coprese tra i 10-14°C.
Venti moderati da W con rinforzi sui mari. Nella prime ore del mattino raffiche forti da N sullo Jonio in esauriemento in mattinata.
Mari poco mossi o mossi.

AMBIENTE E CLIMA

27 FEBBRAIO ore 14:51

IL CLIMA DELLA FRANCIA


Pur nell'ambito di un clima temperato, in Francia sono presenti diversi climi: il clima oceanico della costa occidentale e settentrionale; il clima di transizione di Parigi e delle regioni centrali; il clima continentale delle regioni orientali; il clima mediterraneo delle regioni costiere meridionali.

CLIMI OCEANICI
Sulle regioni marittime occidentali si registra una gamma di climi oceanici, freschi nel nord e tiepidi nel sud, e sempre con limitati scarti di temperatura tra l'inverno e l'estate.
Sulle coste nord-occidentali, l'influsso dell'Atlantico determina un clima mite in inverno (tanto che nelle regioni più riparate, come le isole bretoni e le penisole che si protendono sul mare, come la Bretagna e il Cotentin, gela molto raramente), e fresco in estate. In autunno e in inverno le pioggie sono frequenti e abbondanti, ma anche in primavera e in autunno si verificano spesso. Le nebbie e le foschie sono frequenti, soprattutto in autunno e in inverno. Il mare è molto fresco anche in piena estate (appena 17°C in agosto).
A Brest la temperatura media di gennaio è di 6,3°C, quella di luglio di 16,3°C, e cadono mediamente 1135 mm. di piogga all'anno.

Sulle coste della Manica l'inverno tende ad essere più freddo e meno piovoso (ma rimane pur sempre grigio) man mano che si procede verso nord-est. Il mare è fresco anche in piena estate: a St. Malo 15°C a giugno e 18°C ad agosto; un grado in meno a Le Touquet.
Sulle coste occidentali la temperatura invernale è simile a quella delle coste bretoni, ma la temperatura estiva si fa progressivamente più alta man mano che si procede verso sud (v. Bordeaux), tanto che vi possono essere anche delle giornate calde, le nebbie e le foschie sono più rare, e il soleggiamento è maggiore.
A Bordeaux la temperatura media di gennaio è di 5,8°C, quella di luglio di 20,2°C.

REGIONI CENTRALI E PARIGI
Sulle regioni centrali (Île de France, Champagne-Ardenne, Centre, Borgogna) il clima diventa meno piovoso e più continentale rispetto a quello delle coste che si affacciano sull'oceano. A Parigi la temperatura media di gennaio è di 4,1°C, quella di luglio di 19,5°C; mediamente cadono 585 mm. di pioggia all'anno, che sono distribuiti in maniera abbastanza uniforme nel corso dell'anno; il periodo meno piovoso è comunque l'inizio della primavera. Durante l'inverno la capitale può conoscere delle giornate gelide quando i venti soffiano da est (cioè dalla Russia), mentre quando prevalgono le correnti atlantiche il tempo è mite e umido: anche in pieno inverno vi possono essere giornate molto miti, con massime sui 10-15°C.
Il record del freddo degli ultimi 100 anni è di -15°C (febbraio 1956), ma nei dintorni la temperatura ha raggiunto anche valori più bassi: -17°C a Orly, -18°C a Le Bourget e -20°C a Melun nel gennaio 1985. Ma si tratta solo dei record: in realtà è raro che la temperatura scenda sotto i -6°C (sempre per quanto riguarda i record, il mese più freddo in assoluto è stato il dicembre del 1879, che fu un mese veramente polare, con una temperatura media di -7.9°C)
In estate si alternano giornate piacevolmente calde a giornate più fresche e piovose; a volte vi possono essere giornate molto calde e persino torride, con temperature di 33-36°C, ma in genere si tratta di periodi brevi (il mese più caldo in assoluto fu il luglio del 1757, quando la temperatura media fu di 24,6°C: quell'anno, l'estate di Parigi assomigliò a quella di Roma. L'estate 2003 ha visto di nuovo una situazione simile).

REGIONI CONTINENTALI E DI MONTAGNA
Sulle regioni al confine con la Germania (Lorena e Alsazia, v. Nancy e Strasburgo), il clima tende ad assumere caratteristiche continentali. Gli inverni sono freddi, e si registrano all'incirca 70-90 giornate di gelo all'anno; le estati abbastanza calde e temporalesche, anche se le notti sono fresche.
A Strasburgo la temperatura media di gennaio è di 0,9°C, quella di luglio di 19,1°C; a Nancy rispettivamente di 1,2°C e 18°C; a Metz di 1,5°C e 18,4°C.
Mediamente cadono circa 700 mm. all'anno, con un massimo estivo dovuto ai temporali, e un minimo nel periodo marzo-aprile.
A Nancy il record del freddo è di -25°C, e appartiene al febbraio 1956; a Strasburgo di -23°C (gennaio 1971); a Metz di -23°C (febbraio 1956).

Sulle valli interne della regione tra il Massiccio centrale e le Alpi (Francia-Contea, Rodano-Alpi, Auvergne), il clima è di tipo semi-continentale, con inverni abbastanza freddi ed estati calde. A Lione la temperatura media di gennaio è di 2,6°C, quella di luglio di 20,8°C. Mediamente cadono 810 mm. all'anno, con un minimo in inverno e un massimo in estate.
Sulle regioni di montagna (Alpi, Pirenei, Massiccio centrale, Vosgi, Giura) il clima diventa più freddo con il crescere dell'altitudine, ma sono molto importanti anche altri fattori come l'esposizione dei versanti e la distanza dal mare. In genere comunque possiamo parlare di inverni freddi ed estati fresche e temporalesche.
Può essere utile ad esempio un confronto tra località poste a circa 1000 metri di quota. A Chamonix (Alta Savoia, a nord del Monte Bianco) la temperatura di gennaio e luglio è rispettivamente di -3,0°C e 15,8°C; a Lus la Croix-Haute, nell'Isère (versante occidentale) -0,7°C e 16,4°C.

REGIONI MEDITERRANEE
Sulle coste meridionali e su quelle della Corsica il clima è mite, di tipo mediterraneo, con inverni miti e piovosi, ed estati secche e soleggiate.
Tuttavia, in alcune zone che si affacciano sul Mediterraneo soffia in maniera ricorrente un vento fastidioso: il Mistral soffia nella valle del Rodano, a partire da Valence, mentre la tramontana soffia sul Languedoc-Roussillion. Questi venti freddi, secchi e impetuosi soffiano addirittura per 100 giorni all'anno, e raggiungono facilmente gli 80-100 Km/h. Il Mistral è all'origine del vento che giunge, attenuato ma pur sempre intenso, sulla Sardegna, dove è detto maestrale.

I periodi migliori per visitare Parigi sono la tarda primavera (da metà maggio a fine giugno) e l'inizio dell'autunno (settembre). Anche l'estate (luglio-agosto) è un buon periodo, ma a volte può fare molto caldo. Lo stesso discorso vale in generale per tutte le zone interne della Francia.
Per visitare la Bretagna, la Normandia e le zone costiere atlantiche, il periodo migliore è l'estate (da giugno ad agosto).
Per visitare le regioni mediterranee, i periodi migliori sono la primavera e l'autunno, in particolare i mesi di maggio e giugno e la prima metà di settembre (nella seconda metà la temperatura è piacevole ma le piogge possono divenire abbondanti, addirittura con rischio di alluvioni).
In piena estate (luglio-agosto) comunque il caldo è in genere sopportabile.
Per fare vita da spiaggia, il Mediterraneo (periodo migliore: luglio e agosto) è di gran lunga preferibile all'Altantico, perché la temperatura dell'aria e quella del mare sono più elevate.
Per sciare, è preferibile la seconda parte dell'inverno e l'inizio della primavera (febbraio-marzo), perché le giornate sono più lunghe. In alcune località si pratica anche lo sci estivo.
Per visitare le regioni di montagna, l'estate è un buon periodo, anche se nel pomeriggio è normale che vi siano dei temporali.

IN PRIMO PIANO

27 FEBBRAIO ore 14:39

CLIMA PRIMAVERILE CI ACCOMPAGNERA' FINO AI PRIMI GIORNI DI MARZO POI, UNA PROFONDA DEPRESSIONE POTREBBE RIPORTATE PIOGGE E MALTEMPO MA SEMPRE IN UN CONTENSTO MITE!|


SITUAZIONE:
Resiste molta variabilità sulle regioni Meridionali con piovaschi o rovesci sulla Calabria meridionale (specie zone costiere), nord Sicilia e zone interne della Sardegna. In serata comunque la situazione migliorerà decisamente. Altrove il tempo è invece stabile e molto mite. Soltanto sulle Alpi il temporaneo miglioramento, dopo il fronte transitato, sta portanto ampie schiarite e un pò di sole. Durerà veramente molto poco perchè già dal tardo pomeriggio una nuova saccatura si addosserà sull'arco alpino centro-occidentale con nuove nevicate!.

EVOLUZIONE A LUNGO TERMINE:
Clima mite fino al 4 Marzo con tempo stabile e soleggiato. Perturbato e nevoso invece sui versanti esteri delle Alpi grazie ad alcuni fronti in transito a nord!. Ventoso su tutte le regioni con Foehn sulle pianure della Valpadana.
Situazione che tenderà a cambiera dal 5 Marzo quando, una saccatura in discesa verso la Francia, convoglierà corpi nuvolosi e prime precipitazioni sul nostro Nord-Ovest. Seguiterà una maggiore penetrazione della perturbazione sull'Italia nei giorni a seguire con piogge forti ed abbondanti. La collocazione della saccatura potrebbe formare una depressione sul ligure con rischio di fenomeni forti anche sul Piemonte (regione che sarà seguita attentamente). Il tutto sarà in contesto ancora relativamente mite, seppur con un lieve calo termico di alcuni gradi nelle aree perturbate. A lungo termine la situazione prospettata dai modelli vedrebbe correnti tese da Ovest con nuove depressioni che al momento sembrerebbe difficile sapere la loro traittoria: ...se saranno più a nord delle Alpi il rischio sarà elevato per avere vento e tempo stabile sull'Italia mentre neve sui confini alpini. Se invece le correnti saranno più basse e cioè "Atlantico basso" il rischio sarebbe di avere piogge e instabilità.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI!
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