IN PRIMO PIANO
30 SETTEMBRE 2007 ore 12:10
GB, MOSTRO DI LOCH NESS NON SI FA PIU' VEDERE, RISCHI PER TURISMO
Times: diminuiscono gli avvistamenti, quest'anno solo due
Si fa vedere troppo poco il mostro del lago di Loch Ness, e rischia di trascinare nella crisi il turismo scozzese. A lanciare l'allarme è il prestigioso Times.
Secondo il giornale londinese, quest'anno gli avvistamenti sono stati 'appena' due. Tra il gennaio e il settembre 2006, "Nessie" era stata adocchiata tra le nebbie delle Highlands una volta in più. A parlare di una tendenza negativa è anche Mikko Takala, fondatore del Fan club del mostro. Il Times fa due conti e vede nero: ogni anno "Nessie" garantisce un flusso turistico che vale sei milioni di sterline, 8.6 milioni di euro.
Dal 1930 gli avvistamenti del misterioso animale - secondo alcuni 'appassionati', si tratta dell'ultimo dinosauro vivente - sono stati 4.000. Venti anni dedicati allo studio del fenomeno "Nessie", Adrian Shine è convinta che la crisi sia il frutto di un cambiamento di mentalità. "Credo - ha detto al Times - che viviamo in un'epoca pragmatica, e che la gente è più consapevole delle illusioni che l'acqua può generare".
AP
ULTIMA ORA
30 SETTEMBRE 2007 ore 11:30
DAL FREDDO AL CALDO?
Attese alcune giornale di bel tempo e dal clima caldo!
L'Africa si risveglia? Tra Martedì 2 e Giovedì 4 Ottobre è attesa una debole risalita di aria "calda" dall'Africa verso l'Italia con temperature in deciso aumento. Attenzione, NON sarà un'ondata di caldo di stampo estivo, ma soltano una lieve rimonta anticiclonica che potrebbe comunue parlare di sè non in termini di temperature elevate ma in quanto che una settimana prima, eravamo sotto la pioggia e il freddo!.
MA QUELI TEMPERATURE RAGGIUNGEREMO?
I modelli matematici prevedono un aumento termico più rilevante sulla Valpadana, versanti Tirrenici, Sardegna, Sicilia, Basilicata e Puglia. Qui le temperature sfioreranno i 27-29°C, non punte localmente prossime ai 30°C. Sulle altre regioni valori pressochè stazionari o in lieve aumento. Ottime le "scappatine" al mare e sui monti, attenzione però oltre i 3000 metri chi deciderà di scalare le vette, rischio valanghe per l'elevate temperature e la forte inversione termica.
ULTIMA ORA
30 SETTEMBRE 2007 ore 11:10
L'entrata di un debole fronte questa notte dalla Francia ha provocato piogge sparse (perlopiù deboli e a macchia di leopardo) sul Piemonte centro-settentrionale, alta Lombardia, Valle d'Aosta e Svizzera. Rovesci moderati si sono avuti sul Novarese, Milanese e Bergamasco. Gli accumuli oscillano tra i 2 e i 9 mm. Fiocchi di neve oltre i 2000-2300 metri di quota. In queste ore la situazione è decisamente migliorata con ultimi piovaschi su Berna e a ridosso dei monti. Rimangono però nubi a tratti intense con foschie sulle pianure su tutto il Nord-Ovest, eccetto sulla Liguria dove è presente un pò di sole.
PREVISIONI
30 SETTEMBRE 2007 ore 11:03
PREVISIONI PER LUNEDI 1 OTTOBRE: PRIMO GIORNO DEL MESE ALL’INSEGNA DEL SOLE E DELLA STABILITA’ SU TUTTA LA PENISOLA. UN PO’ DI NUBI INNOCUE SUL NORD-OVEST. MITE
Rinforza l’Alta Pressione sulla nostra Penisola con giornate nuovamente miti e soleggiate. Una situazione che potrebbe continuare per alcuni giorni!
NORD: Sul Nord-Ovest giornata poco nuvolosa, con addensamenti più compatti sul Piemonte nord-occidentale e alta Lombardia. Non sono previsti fenomeni. Migliora nella notte. Più sole sulla Liguria e Valle d’Aosta.
Sul Nord-Est giornata soleggiato su tutte le regioni. Timide velature passeggere sui rilievi dell’Alto Adige.
Temperature massime comprese tra i 22-25°C. Minime intorno agli 11-15°C. Venti deboli con temporanei rinforzi al mattino da E-NE sulla Liguria di Ponente.
Mari calmi o poco mossi.
CENTRO: Giornata mite e soleggiata su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 22-25°C, localmente fin verso i 26°C sulle coste e Sardegna. Minime intorno ai 13-18°C. Venti deboli con locali rinforzi da E sulle Bocche di Bonifacio e Corsica; da N-NW sull’Adriatico.
Mari poco mossi.
SUD: Giornata di sole e clima mite su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 23-25°C, localmente oltre sulla Sicilia. Minime intorno ai 18-22°C. Venti moderati da N sul Canale d’Otranto e Jonio; da E sul Canale di Sardegna.
Mari poco mossi.
BIOLOGIA
30 SETTEMBRE 2007 ore 9:46
L’ORIGINE DELL’EUSOCIALITA’ NELLE VESPE
Le analisi statistiche hanno mostrato che gli schemi di espressione genica delle vespe operaie sono molto più simili a quelli delle fondatrici che a quelli delle regine e delle future regine
L’altruismo delle vespe operaie sembra derivare evolutivamente dalle cure materne, secondo quanto sostengono sull’ultimo numero della rivista ”Science” Amy L. Toth e colleghi dell'Università dell’Illinois a Urbana-Champaign e dell’Università del Missouri a St. Louis in base a uno studio genetico.
L’altruismo che si osserva nelle operaie nelle comunità di formiche, vespe e api, consiste nel fatto che esse si prendono cura delle loro simili invece di riprodursi: tale comportamento, che viene definito eusociale, ha affascinato generazioni di biologi, già a partire da Charles Darwin. In breve, si tratta di un’organizzazione della vita sociale in cui solo alcuni individui sono destinati alla riproduzione, mentre altri sono sterili e sono addetti a compiti specifici di “pubblica utilità”.
In particolare, come spiegano gli autori nel loro articolo, nel caso della specie Polistes metricus esiste una casta di fondatrici, individui di sesso femminile che costruiscono nuove colonie in primavera e sono spesso individui solitari. Esse mostrano sia un comportamento riproduttivo, come la deposizione delle uova, sia materno, procurando il cibo e nutrendo con esso le larve. Dopo aver allevato una prima generazione di larve femmine che si sviluppano in operaie, le fondatrici diventano regine e smettono di prendersi cura delle larve.
In questo compito subentrano le operaie che mostrano un comportamento riproduttivo limitato, se non assente. Per contro, le regine hanno un comportamento esclusivamente riproduttivo. Le future regine, infine, non vengono coinvolte in alcun compito di riproduzione o di cure materne. Finora, tuttavia, non era chiaro in che modo l’altruismo tipico dell’eusocialità si sia evoluto, ma le ricerche genetiche effettuate dal gruppo di Amy Toth sulla vespa P. metricus, sembrano fornire una risposta esauriente, sebbene parziale.
I ricercatori hanno considerato una serie di geni implicati nello sviluppo cerebrale e nell’espressione comportamentale e hanno confrontato le informazioni ottenute con altre analoghe relative alle api, che rappresentano le specie più vicine per le quali sia già disponibile il sequenziamento genico.
Le analisi statistiche hanno mostrato che gli schemi di espressione genica delle vespe operaie sono molto più simili a quelli delle fondatrici che a quelli delle regine e delle future regine, il che depone a favore dell’ipotesi di un forte legame evolutivo tra cure materne ed eusocialità.
LE SCIENZE
MEDICINA
30 SETTEMBRE 2007 ore 8:19
E’ LA PREDA A FARE IL VELENO
Lo studio delle tossine dei serpenti mira a identificare sostanze potenzialmente utili per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro alcune malattie umane
Il tipo di prede determina il tipo e l'evoluzione del veleno dei serpenti. È questa la conclusione di una ricerca condotta da ricercatori della National University of Singapore, che hanno pubblicato un articolo in merito sull'ultimo numero di BMC Evolutionary Biology.
La composizione del veleno dei serpenti varia da specie a specie, e anche all'interno delle singole specie. L'ipotesi di lavoro seguita dai ricercatori per spiegare questa variabilità è che mentre i serpenti di terra si nutrono di un'ampia varietà di animali terrestri e di uccelli, e per questo necessitano che il loro veleno contenga un'ampio spettro di tossine, i serpenti d'acqua, che tendono ad avere una dieta più ristretta, alimentandosi quasi esclusivamente di pesce, dovrebbero mostrare una minore diversità nella composizione delle loro tossine rispetto alle specie terricole.
Per questo R Manjunatha Kini e colleghi hanno preso in considerazione due serpenti d'acqua, costruendo una collezione dei frammenti di DNA che codificano per le proteine secrete dalle loro ghiandole velenifere e studiandone le eventuali varianti.
In particolare, hanno concentrato l'attenzione sulla tossina "tre dita" (3FTx) e sulla fosfolipasi A2 (PLA2) che costituiscono i componenti proncipali dei veleni dei serpenti d'acqua Lapemis curtus e Acalyptophis peronii.
Queste due specie vivono in ambienti acquatici estremamente diversi, ma le tossine esaminate sono risultate molto simili e i geni che codificano per esse conservati in altissima misura. Per contro le stesse tossine presenti in specie terricole e in specie dalle abitudini intermedie, come quelle appartenenti al genere Laticauda, mostravano una diversità molto più marcata, confermando l'ipotesi dei ricercatori.
"Noi esaminiamo i geni per le tossine dei serpenti per identificare nuove sostanze, alcune delle quali potranno essere utili nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro le malattie umane", dice Kini. "La scoperta di un nuovo anticoagulante o di una tossina ipotensiva può aiutare lo sviluppo di farmaci innovativi per bloccare la formazione di trombi o per abbassare la pressione."
LE SCIENZE
30 SETTEMBRE 2007 ore 12:10
GB, MOSTRO DI LOCH NESS NON SI FA PIU' VEDERE, RISCHI PER TURISMO
Times: diminuiscono gli avvistamenti, quest'anno solo due
Si fa vedere troppo poco il mostro del lago di Loch Ness, e rischia di trascinare nella crisi il turismo scozzese. A lanciare l'allarme è il prestigioso Times.
Secondo il giornale londinese, quest'anno gli avvistamenti sono stati 'appena' due. Tra il gennaio e il settembre 2006, "Nessie" era stata adocchiata tra le nebbie delle Highlands una volta in più. A parlare di una tendenza negativa è anche Mikko Takala, fondatore del Fan club del mostro. Il Times fa due conti e vede nero: ogni anno "Nessie" garantisce un flusso turistico che vale sei milioni di sterline, 8.6 milioni di euro.
Dal 1930 gli avvistamenti del misterioso animale - secondo alcuni 'appassionati', si tratta dell'ultimo dinosauro vivente - sono stati 4.000. Venti anni dedicati allo studio del fenomeno "Nessie", Adrian Shine è convinta che la crisi sia il frutto di un cambiamento di mentalità. "Credo - ha detto al Times - che viviamo in un'epoca pragmatica, e che la gente è più consapevole delle illusioni che l'acqua può generare".
AP
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30 SETTEMBRE 2007 ore 11:30
DAL FREDDO AL CALDO?
Attese alcune giornale di bel tempo e dal clima caldo!
L'Africa si risveglia? Tra Martedì 2 e Giovedì 4 Ottobre è attesa una debole risalita di aria "calda" dall'Africa verso l'Italia con temperature in deciso aumento. Attenzione, NON sarà un'ondata di caldo di stampo estivo, ma soltano una lieve rimonta anticiclonica che potrebbe comunue parlare di sè non in termini di temperature elevate ma in quanto che una settimana prima, eravamo sotto la pioggia e il freddo!.
MA QUELI TEMPERATURE RAGGIUNGEREMO?
I modelli matematici prevedono un aumento termico più rilevante sulla Valpadana, versanti Tirrenici, Sardegna, Sicilia, Basilicata e Puglia. Qui le temperature sfioreranno i 27-29°C, non punte localmente prossime ai 30°C. Sulle altre regioni valori pressochè stazionari o in lieve aumento. Ottime le "scappatine" al mare e sui monti, attenzione però oltre i 3000 metri chi deciderà di scalare le vette, rischio valanghe per l'elevate temperature e la forte inversione termica.
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L'entrata di un debole fronte questa notte dalla Francia ha provocato piogge sparse (perlopiù deboli e a macchia di leopardo) sul Piemonte centro-settentrionale, alta Lombardia, Valle d'Aosta e Svizzera. Rovesci moderati si sono avuti sul Novarese, Milanese e Bergamasco. Gli accumuli oscillano tra i 2 e i 9 mm. Fiocchi di neve oltre i 2000-2300 metri di quota. In queste ore la situazione è decisamente migliorata con ultimi piovaschi su Berna e a ridosso dei monti. Rimangono però nubi a tratti intense con foschie sulle pianure su tutto il Nord-Ovest, eccetto sulla Liguria dove è presente un pò di sole.
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30 SETTEMBRE 2007 ore 11:03
PREVISIONI PER LUNEDI 1 OTTOBRE: PRIMO GIORNO DEL MESE ALL’INSEGNA DEL SOLE E DELLA STABILITA’ SU TUTTA LA PENISOLA. UN PO’ DI NUBI INNOCUE SUL NORD-OVEST. MITE
Rinforza l’Alta Pressione sulla nostra Penisola con giornate nuovamente miti e soleggiate. Una situazione che potrebbe continuare per alcuni giorni!
NORD: Sul Nord-Ovest giornata poco nuvolosa, con addensamenti più compatti sul Piemonte nord-occidentale e alta Lombardia. Non sono previsti fenomeni. Migliora nella notte. Più sole sulla Liguria e Valle d’Aosta.
Sul Nord-Est giornata soleggiato su tutte le regioni. Timide velature passeggere sui rilievi dell’Alto Adige.
Temperature massime comprese tra i 22-25°C. Minime intorno agli 11-15°C. Venti deboli con temporanei rinforzi al mattino da E-NE sulla Liguria di Ponente.
Mari calmi o poco mossi.
CENTRO: Giornata mite e soleggiata su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 22-25°C, localmente fin verso i 26°C sulle coste e Sardegna. Minime intorno ai 13-18°C. Venti deboli con locali rinforzi da E sulle Bocche di Bonifacio e Corsica; da N-NW sull’Adriatico.
Mari poco mossi.
SUD: Giornata di sole e clima mite su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 23-25°C, localmente oltre sulla Sicilia. Minime intorno ai 18-22°C. Venti moderati da N sul Canale d’Otranto e Jonio; da E sul Canale di Sardegna.
Mari poco mossi.
BIOLOGIA
30 SETTEMBRE 2007 ore 9:46
L’ORIGINE DELL’EUSOCIALITA’ NELLE VESPE
Le analisi statistiche hanno mostrato che gli schemi di espressione genica delle vespe operaie sono molto più simili a quelli delle fondatrici che a quelli delle regine e delle future regine
L’altruismo delle vespe operaie sembra derivare evolutivamente dalle cure materne, secondo quanto sostengono sull’ultimo numero della rivista ”Science” Amy L. Toth e colleghi dell'Università dell’Illinois a Urbana-Champaign e dell’Università del Missouri a St. Louis in base a uno studio genetico.
L’altruismo che si osserva nelle operaie nelle comunità di formiche, vespe e api, consiste nel fatto che esse si prendono cura delle loro simili invece di riprodursi: tale comportamento, che viene definito eusociale, ha affascinato generazioni di biologi, già a partire da Charles Darwin. In breve, si tratta di un’organizzazione della vita sociale in cui solo alcuni individui sono destinati alla riproduzione, mentre altri sono sterili e sono addetti a compiti specifici di “pubblica utilità”.
In particolare, come spiegano gli autori nel loro articolo, nel caso della specie Polistes metricus esiste una casta di fondatrici, individui di sesso femminile che costruiscono nuove colonie in primavera e sono spesso individui solitari. Esse mostrano sia un comportamento riproduttivo, come la deposizione delle uova, sia materno, procurando il cibo e nutrendo con esso le larve. Dopo aver allevato una prima generazione di larve femmine che si sviluppano in operaie, le fondatrici diventano regine e smettono di prendersi cura delle larve.
In questo compito subentrano le operaie che mostrano un comportamento riproduttivo limitato, se non assente. Per contro, le regine hanno un comportamento esclusivamente riproduttivo. Le future regine, infine, non vengono coinvolte in alcun compito di riproduzione o di cure materne. Finora, tuttavia, non era chiaro in che modo l’altruismo tipico dell’eusocialità si sia evoluto, ma le ricerche genetiche effettuate dal gruppo di Amy Toth sulla vespa P. metricus, sembrano fornire una risposta esauriente, sebbene parziale.
I ricercatori hanno considerato una serie di geni implicati nello sviluppo cerebrale e nell’espressione comportamentale e hanno confrontato le informazioni ottenute con altre analoghe relative alle api, che rappresentano le specie più vicine per le quali sia già disponibile il sequenziamento genico.
Le analisi statistiche hanno mostrato che gli schemi di espressione genica delle vespe operaie sono molto più simili a quelli delle fondatrici che a quelli delle regine e delle future regine, il che depone a favore dell’ipotesi di un forte legame evolutivo tra cure materne ed eusocialità.
LE SCIENZE
MEDICINA
30 SETTEMBRE 2007 ore 8:19
E’ LA PREDA A FARE IL VELENO
Lo studio delle tossine dei serpenti mira a identificare sostanze potenzialmente utili per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro alcune malattie umane
Il tipo di prede determina il tipo e l'evoluzione del veleno dei serpenti. È questa la conclusione di una ricerca condotta da ricercatori della National University of Singapore, che hanno pubblicato un articolo in merito sull'ultimo numero di BMC Evolutionary Biology.
La composizione del veleno dei serpenti varia da specie a specie, e anche all'interno delle singole specie. L'ipotesi di lavoro seguita dai ricercatori per spiegare questa variabilità è che mentre i serpenti di terra si nutrono di un'ampia varietà di animali terrestri e di uccelli, e per questo necessitano che il loro veleno contenga un'ampio spettro di tossine, i serpenti d'acqua, che tendono ad avere una dieta più ristretta, alimentandosi quasi esclusivamente di pesce, dovrebbero mostrare una minore diversità nella composizione delle loro tossine rispetto alle specie terricole.
Per questo R Manjunatha Kini e colleghi hanno preso in considerazione due serpenti d'acqua, costruendo una collezione dei frammenti di DNA che codificano per le proteine secrete dalle loro ghiandole velenifere e studiandone le eventuali varianti.
In particolare, hanno concentrato l'attenzione sulla tossina "tre dita" (3FTx) e sulla fosfolipasi A2 (PLA2) che costituiscono i componenti proncipali dei veleni dei serpenti d'acqua Lapemis curtus e Acalyptophis peronii.
Queste due specie vivono in ambienti acquatici estremamente diversi, ma le tossine esaminate sono risultate molto simili e i geni che codificano per esse conservati in altissima misura. Per contro le stesse tossine presenti in specie terricole e in specie dalle abitudini intermedie, come quelle appartenenti al genere Laticauda, mostravano una diversità molto più marcata, confermando l'ipotesi dei ricercatori.
"Noi esaminiamo i geni per le tossine dei serpenti per identificare nuove sostanze, alcune delle quali potranno essere utili nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro le malattie umane", dice Kini. "La scoperta di un nuovo anticoagulante o di una tossina ipotensiva può aiutare lo sviluppo di farmaci innovativi per bloccare la formazione di trombi o per abbassare la pressione."
LE SCIENZE