lunedì, novembre 05, 2007

ULTIMA ORA

05 NOVEMBRE 2007 ore 16:02

DAL CIELO UN BLOCCO DI GHIACCIO SEMINA PAURA
Sfondato il tetto di una casa e fortunatamente nessun ferito. Dopo l'episodio di fine ottobre nel Varesotto, un altro blocco si abbatte sulla Lombardia e più precisamente su una casa di Croda.

Dopo l'episodio di Cocquio Trevisago un altro blocco di ghiaccio si è abbattuto su una casa della frazione di Croda, nel comasco.

Una bomba di ghiaccio. Lo scrive repubblica.it dove si legge che questa notte su una casa della frazione di Croda nella provincia di Como è precipitato un blocco di ghiaccio che ha sfondato la copertura dell'abitazione della famiglia di Doriano Aliprandi. Un buco di mezzo metro di diametro nel tetto e nella soletta in cemento spessa cinque centimetri.
Fortunatamente non è stata forata la soletta che separa il sottotetto dalle camere in cui stavano dormendo i due nipotini che erano ospiti della famiglia.

Ritornano di scena quindi questi fenomeni che climatologi ed esperti di fisica non riescono a spiegare. Si suppose ai tempi di acqua condensata che si staccava dagli aerei.
Gli ultimi furono segnalati tra la fine del 1999 e il 2000.

ULTIMA ORA

05 NOVEMBRE 2007 ore 15:01

Nella giornata di ieri un violentissima grandinata a devastata la città di Bogotà. In alcuni punti della città la grandine ha superato i 100 cm di altezza, coprendo centianaia di auto e trascinandole a valle dalla furia dei torrenti formati sulle strade.
La grandine è caduta con una forza impressionante, con chicci anche superiori ai 5 cm di diametro. Importante anche da dire, che in queste zone la furia di questi fenomeni si è già vista in passato, ma mai così devastante!. Durante la tragendia hanno perso la vita 13 persone e i feriti sono stati oltre un centinaio.

IN PRIMO PIANO

05 NOVEMBRE 2007 ore 14:27

ALTA PRESSIONE TROPPO FORTE. POSTICIPATA L'ONDATA DI FREDDO SULL'ITALIA

Si poteva immaginare prima o poi di un probabile cambiamento grazie all'Alta Pressione. La situazione era troppo liscia e questo ci permetteva di non confermare al 100% la futura ondata di freddo, dovuto appunto a queste conferme sempre più certe...ma allo stesso tempo "strane"!!
Ed è successo. L'Alta Pressione negli ultimi round si è vista più prepotente e sempre più irrequita e di fatto anche più "grassa". Questo ha fatto intuire subito che, la colotta anticiclonica impedirà al vortice freddo di penetrare sul Mediterrano intorno al 10-12 Novembre, deviandolo prepotentemente verso i Balani e l'est europeo. Tutto questo, non conferma comunque, con certezza, che alla fine della prossima settimana l'Italia sarà interessata dall'Anticiclone, ma solo un parentesi di cosa potrebbe accadere, se la descesa fredda si portasse verso est.

Ecco le due possibili strade:
-Nubi e qualche pioggia con neve a quote medio-basse su Adriatico, Sardegna e Meridione. Ventoso sul Nord e Tirreno con venti di Maestrale e cieli sereni. Freddo su tutto lo Stivale, eccetto in primo momento sul Nord Italia che vedrà venti di Favonio; successivamente anche qui si osserverà un generale calo termico. Probabilità 70%

-Freddo intenso su tutta la Pensiola con piogge anche intense e nevicate a quote sempre più basse. Coinvolto anche il Nord-Ovest e alto Tirreno per un bassa pressione sul ligure. Probabilità 40%

Come si nota, la prima ipotesi appare quella più probabile, ma NON ancora sicura.
ATTENZIONE: basta un spostamento
Seguite gli aggiornamenti.

ULTIMA ORA

05 NOVEMBRE 2007 ore 6:56

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

Ecco alcuni valori: -3°C a Dobbiac e Pian Rosà; -2°C a Bolzano; 2°C a Milano e Novara; 3°C ad Aosta; 5°C a Arezzo, Torino e Verona; 6°C a Pisa, Padova e Ferrara; 7°C ad Albenga, Bologna, Firenze e Trevico; 8°C ad Alghero, Bergamo, Forlì, Pescara, Rimini e Brescia; 9°C a Frontone e Latina; 10°C a Cagliari ed Enna; 11°C a Catania, Olbia, Perugia e Udine; 12°C a Bari e Genova; 13°C a Crotone, Napoli e Trieste; 14°C a Imperia, Messina; Palermo, Lecce e Reggio Calabria; 15° a Brindisi, Ponza e Termoli; 16°C a Capri e Cozzo Spadaro; 18°C a Lampedusa.

IN PRIMO PIANO

05 NOVEMBRE 2007 ore 6:51

ANCORA MOLTI DUBBI, CIRCA L’ONDATA DI FREDDO IN ARRIVO ALLA FINE DELLA PRIMA DECADE DI NOVEMBRE.


I modelli continuano a profilare una situazione piuttosto fredda e perturbata dopo il 10-11 Novembre sull’Italia. E fino qui il contesto non fa una piega!. I dubbi però stanno crescendo sempre di più. Soltanto l’alto ieri, si era discusso molto su una probabile, forse oramai certa, frustata invernale sul Mediterraneo
Ebbene, stamane i modelli hanno evidenziato un’importante cambiamento, che a mio avviso è molto preoccupante.

Ma cerchiamo di capire passo dopo passo. A partire da domani e fino all’8 Novembre l’Europa orientale e i Balcani saranno raggiunti da una prima ondata di freddo, che provocherà un forte abbassamento della temperatura, piogge sparse e prima NEVE a quote basse (700-1000 m) su diverse regioni, ma in ulteriore appassimento (400-600 m) nei giorni seguenti. Fenomeni intensi anche intense sull’Austria, Svizzera e Germania.
L’Italia non osservare grandi risvolti in termini precipitativi, a parte qualche pioggia o nevicata a quote medio-basse sui versanti adriatici; per il resto situazione piuttosto tranquilli ma ventosa; con raffiche anche molto forti sul Mediterraneo occidentale e mari agitati. Il nostro Meridione sarà ancora interessato dalla residua circolazione depressionaria, che provocherà qualche fenomeno sull’Isola, basso Tirreno e Jonio, in via di colmando nei giorni seguenti. Per quanto riguarda le temperature, i valori sia massimi che minimi (soprattutto) tenderanno a calare giorno dopo giorno, con temperature anche negative su diverse regioni del Centro-Nord durante la notte e il primo mattino; anche sotto i -10°C sulle Alpi.

Successivamente, dopo un veloce miglioramento (8-9) è atteso un nuovo e più importante peggioramento freddo sull’Italia!. Ma è proprio qui che i dubbi aumentano a più non posso!.
Ma quale è il problema? Siamo arrivati al punto di aver la nausea e di odiare di ripetere sempre la parola “Alta Pressione”. E sì, è proprio così, il motivo non è affatto difficile da capire. Sarà lei a compromettere le mosse del vortice freddo in discesa dal Nord-Europa dopo il 10-11 Novembre.

Gli ultimi aggiornamenti hanno visto una maggiore spinta della calotta anticiclonica verso est. Il risultato è stato questo: la saccatura fredda si è spostata notevolmente verso i Balcani, cancellando così le buone prospettive piovose per il Tirreno; discorso diverso per l’Adriatico e il Meridione che vedranno piogge e nevicate a quote basse.

Nel lungo termine la rimonta anticiclonica potrebbe tentare un duro attacco verso di noi, regalando nuove giornate di clima soleggiato e secco, purtroppo Ma non perdiamo d’animo.
Fino al 10 Novembre i modelli avranno ancora da parlare di se; chissà, forse l’Alta Pressione ci ha fatto uno scherzetto, d’altronde siamo ad Halloween: dolcetto o scherzet

ULTIMA ORA

05 NOVEMBRE 2007 ore 6:49

MESSICO/ INONDAZIONI, OLTRE 500.000 PERSONE SENZA PIU' CASA
Molte zone di Tabasco e Chiapas ancora isolate

Le piogge e le inondazioni che hanno investito gli stati di Tabasco e Chiapas hanno lasciato almeno mezzo milione di persone senza casa. E' la stima delle autorità messicane, che tiene conto degli edifici distrutti e di quelli pesantemente danneggiati dalle acque. Ma è presto per il bilancio definitivo dei danni materiali come delle vittime (i morti accertati sono 8), visto che molte zone interne sono ancora isolate.
APCOM

PREVISIONI

05 NOVEMBRE 2007 ore 6:48

PREVISIONI PER MARTEDI 6 NOVEMBRE: NUBI SPARSE AL CENTRO-NORD, CON QUALCHE PIOVASCO SULLA TOSCANA, UMBRIA E MARCHE. BELLO AL SUD.
Si esaurisce la circolazione depressionaria sull’estremo sud. Da domani sarà il sole a fare da protagonista al paesaggio. Sul Centro-Nord nubi in arrivo con qualche piovasco su alcune regioni centrali.


NORD: Giornata da poco a parzialmente nuvolosa su tutte le regioni. Solo al mattino i cieli si presenteranno grigi sulle pianure, ma in via di dissolvimento. In serata ampie schiarite e cieli sereni a nord del Po e Alpi. Qualche fiocco di neve sui rilievi alpini dell’Alto Adige e Passo dello Stelvio.
Temperature massime comprese tra i 14-17°C. Minime intorno ai 2-6°C. Venti deboli con rinforzi da N sulla Liguria e Alpi. Possibile vento di caduta sul Nord-Ovest.
Mari poco mossi.

CENTRO: Giornata generalmente nuvolosa sulla Toscana, Umbria, Marche e Lazio, dove saranno possibili brevi piogge o piovaschi dalla serata. Schiarite sul Molise e a tratti soleggiato sulla Sardegna.
Temperature massime comprese tra i 13-16°C. Minime intorno ai 6-10°C. Venti moderati da W-NW sulla Corsica e Sardegna, in estensione nella notte sul resto del Tirreno; deboli altrove.
Mari poco mossi; mossi dalla sera/notte sulla Sardegna.

SUD: Giornata finalmente serena e soleggiata su tutte le regioni. Qualche nube passeggera e innocua si osserverà in serata sulla Basilicata, Campania e Puglia.
Temperature massime comprese tra i 14-17°C. Minime intorno ai 9-13°C. Venti moderata da W-NE sul Canale di Sardegna e sul basso Tirreno; deboli altrove.

EVOLUZIONE

05 NOVEMBRE 2007 ore 6:31

DINOSAURI ESTINTI A CAUSA DELLE ERUZIONI
L'estinzione dei dinosauri è uno tra gli enigmi più intriganti della paleontologia. Secondo uno studio dell'Università americana di Princeton e di quella svizzera di Neuchatel, non sarebbe stato un meteorite la causa della scomparsa, bensì una serie di enormi eruzioni vulcaniche, avvenute in India circa 65 milioni di anni fa.


Altro che la solita teoria del meteorite. Lo studio, presentato al congresso annuale della Società geologica americana, rivela che enormi eruzioni vulcaniche hanno dato vita alle "Deccan traps", le più grandi formazioni vulcaniche del mondo, alte 2000 metri.

E, secondo i ricercatori, durante questo processo è stata rilasciata nell'atmosfera una grande quantità di gas serra, addirittura dieci volte superiore rispetto all'impatto del meteorite a Chicxulub, nello Yucatàn, che ha causato l'estinzione dei dinosauri.

Il cratere di Chicxulub è un antico cratere che si è formato per impatto di un meteorite. E, secondo la teoria più nota, proprio quell'impatto starebbe alla base dell'estinzione dei dinosauri.
Ma ora la teoria è un'altra. Gli studiosi delle due università, americana e svizzera, hanno analizzato una serie di microfossili marini, che hanno permesso di datare con precisione le eruzioni vulcaniche, e di verificare che coincidono proprio con l'estinzione di massa dei dinosauri.
SCIENZE.TV

ECOLOGIA E AMBIENTE

05 NOVEMBRE 2007 ore 6:03

L’AGONIA DELLA BARRIERA CORALLINA
Negli anni ottanta, le barriere coralline furono colpite dalla quasi estinzione dei ricci di mare della specie Diadema antillarum, con risultati devastanti


L’ennesimo appello per salvare le barriere coralline del mondo è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Nature”: sotto la lente questa volta la barriera dei mari caraibici che secondo le analisi delle Università di Exeter, nel Regno Unito, e della California a Davis, subiranno un continuo degrado nei prossimi 50 anni.

Negli anni ottanta, le barriere coralline furono colpite dalla quasi estinzione dei ricci di mare della specie Diadema antillarum, con risultati devastanti. Insieme con il pesce pappagallo (Cetoscarus bicolor), infatti, i ricci cosumano le alghe, contribuendo a mantenerne basso il livello e creando lo spazio perché il corallo possa crescere.

Ora il pesce pappagallo è l’unica specie a nutrirsi di alghe in molte barriere coralline della zona caraibica, ma la pesca indiscriminata ne ha limitato la popolazione.

Peter Mumby dell’University of Exeter, primo autore dell’articolo, ha effettuato con i colleghi una simulazione al computer per valutare l'impatto di diversi fattori sulla salute della barriera corallina. E ha spiegato che: “Il futuro di alcune barriere coralline dei Caraibi è in forse e se si continuerà con l’attuale gestione i cambiamenti saranno irreversibili. L’effetto sarà devastante per l’ambiente marino della zona, che ospita un enorme varietà di specie cruciali anche per il sostentamento di milioni di persone.”

Sempre secondo l’articolo, per assicurare un futuro alle barriere coralline, alla luce soprattutto del cambiamento climatico in atto, occorre proteggere il pesce pappagallo, che spesso cade vittima delle reti da pesca.
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