sabato, ottobre 27, 2007

ULTIMA ORA

27 OTTOBRE 2007 ore 19:31

GAS, ENEL: C'E' RISCHIO BLACKOUT PER PROSSIMO INVERNO

Il rischio di un blackout per il prossimo inverno, soprattutto se l'inverno sarà particolarmente freddo, esiste ed è a portata di mano considerata la penuria di gas che colpisce il nostro paese dove sono ancora poche le infrastrutture per potenziare l'approvvigionamento. A ribadire il monito è Gianfilippo Mancini, responsabile dell'Energy management di Enel in un seminario in Sicilia.

Se l'inverno sarà particolarmente rigido - ha spiegato - il sistema potrebbe non riuscire a soddisfare la domanda di gas". Il responsabile dell'Energy management per questo ha sottolineato come a parlare di tale rischio non sia solo l'Enel "ma anche il ministero dello Sviluppo economico che ha messo in campo una serie di azioni", tra cui l'ottimizzazione delle importazioni e la previsione di interrompibilità per i grandi clienti industriali.
APCOM

ULTIMA ORA

27 OTTOBRE 2007 ore 9:49

FREDDO SUL NORD CANADA; BUFERE IN ANTARTIDE

Freddo intenso colpisce il Canada settentrionale. La città di Dawson ha registrato una minima di -24°C nella giornata di Giovedì 25 Ottobre, seguita da Watson Lake con -17°C, località posta più a sud (60°N), dove la temperature media di ottobre è di di "soli" -4,5°C. Oltre al freddo osserviamo le prime nevicate della stagione fino in pianura.
Nella giornata di ieri (Venerdì 26) un uragano si è abbattuto sulla Mawson Coast, in Antartide orientale, provocando venti oltre i 120 km/h, bufere e temperature di -12/-15°C.

ULTIMA ORA

27 OTTOBRE 2007 ore 6:58

CLIMA: PIANETA IN CRISI, DRAMMATICO RAPPORTO ONU

L'uomo si conferma come il più terribile predatore fra gli animali, ma presto potrebbe non avere più risorse per sostenersi. Il quadro non proprio ottimista l'ha dipinto l'Unep, l'agenzia dell'Onu per l' ambiente, che nel suo ultimo rapporto presentato a Nairobi sottolinea come negli ultimi vent'anni tutti gli indicatori dello stato di salute dell'ambiente siano peggiorati, mentre dal canto suo l"animale uomò ha aumentato il suo benessere di un terzo. "Ci sono stati abbastanza avvertimenti fino a questo momento - ha dichiarato il direttore dell'Unep Achim Steiner - spero che questo sia quello finale. La distruzione sistematica delle risorse naturali ha raggiunto un punto tale per cui la stessa sostenibilità dell'economia è in discussione, e i nostri figli potrebbero non riuscire a pagare il conto delle nostre azioni".

Sono tre i principali problemi che l'umanità deve affrontare secondo il rapporto:

CAMBIAMENTI CLIMATICI: "Lo spettro dei cambiamenti climatici - recita il documento - è la peggiore minaccia per il 21esimo secolo". Il riscaldamento globale peggiora infatti secondo gli esperti tutti gli altri problemi. Secondo i dati presentati, i livelli di anidride carbonica in atmosfera sono cresciuti di un terzo dal 1987. Da qui a metà del secolo, fa notare il rapporto, bisogna ridurre le emissioni del 50%.

POPOLAZIONE:dal 1987 gli abitanti del pianeta sono aumentati di un terzo, così come la ricchezza pro-capite media passata da 6mila a 8mila dollari. Questo si è riflettuto su un aumento della pressione sulle risorse naturali:In Asia, ad esempio, la disponibilità d'acqua è passata da 1700 metri cubi l'anno a persona a 907, e la previsione è che diventino 420 entro la metà del secolo. In forte crescita è la domanda di energia, salita globalmente del 19% dal 1987. Nello stesso arco di tempo lo sfruttamento agricolo del suolo è passato da 1,8 tonnellate prodotte per ettaro a 2,5, con conseguenze sull'erosione e sull'inquinamento dovuto ai fertilizzanti. Già ora, fa notare il rapporto, la nostra 'impronta ambientale', cioé la quantità di pianeta sfruttata da una singola persona è 22 ettari, mentre la Terra può sopportarne fino a 16. Questo dato è destinato però a peggiorare, anche per la previsione di una popolazione della Terra pari a nove miliardi di persone entro il 2050.

BIODIVERSITA': l'effetto combinato dell'aumento della popolazione e dei cambiamenti climatici è devastante per la biodiversità. La velocità con cui le specie animali si estinguono è 100 volte più alta di vent'anni fa, e ormai sono a rischio il 30% degli anfibi, il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli. Negli oceani i banchi di pesci ormai esauriti sono passati dal 15 al 30%, e le popolazioni considerate sovrasfruttate sono raddoppiate, e ora sono il 40%. La richiesta di più terre da coltivare per sostenere la popolazione porta alla distruzione di habitat fondamentali per gli animali, come le foreste.
ANSA.

ULTIMA ORA

27 OTTOBRE 2007 ore 6:54

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

Si segnalano -4°C al Pian Rosa; 2°C al Monte Cimone e Paganella; 4°C a Rieti; 5°C a Dobbiaco; 6°C a Torino; 8°C a Milano, Novara e Perugia; 11°C ad Arezzo, Brescia e Forlì, Trevico e Verona; 12°C a Aghero, Bergamo, Bologna, Cervia e Roma; 13°C a Firenze, Rimini, Falconara e Pescara; 14°C a Genova, Capo Mele e Grosseto; 15°C a Trieste; 16°C a Bari, Trapani e Ponza; 17°C a Termoli; 18°C a Brindisi, Capri e Reggio Calabria; 19°C a Gela; 20°C a Crotone e Lampedusa; 21°C a Catania, Cozzo Spadaro e Lamezia Terme; concludiamo con ben 23°C a Messina.

PREVISIONI

27 OTTOBRE 2007 ore 6:48

PREVISIONI PER DOMENICA 28 OTTOBRE: TORNA IL SOLE AL NORD-OVEST, SARDEGNA E TIRRENO; VARIABILE SUL NORD-EST E NUVOLOSO SUL MERIDIONE. CLIMA ASCIUTTO.
Si prospetta un fine settimana all’insegna della stabilità quasi ovunque. Non mancheranno comunque addensamenti sparsi sul Nord-Est e Meridione, ma con basso rischio di fenomeni. A fine mese nuove piogge e freddo in arrivo!.


NORD: Giornata serena e soleggiata sul Nord-Ovest a parte qualche addensamento innocuo sul Verbano Cusio-Ossola e Valtellina. Sul Nord-Est giornata all’insegna della variabilità su tutte le regioni. Nelle prime ore del mattino possibili nebbie o nubi basse sulle pianure romagnole e venete, in esaurimento e dissolvimento con il trascorrere delle ore.
Temperature massime comprese tra i 16-18°C. Minime intorno ai 7-11°C. Venti deboli.
Mari calmi o poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiata e serena sul versante Tirrenico e Sardegna. Sull’Adriatico cieli sereni o al più poco nuvolosi. Nubi più addensate al mattino sull’Abruzzo e Molise; in dissolvimento.
Temperature massime comprese tra i 17-21°C. Minime intorno agli 8-13°C. Venti deboli con locali rinforzi al mattino sui mari.
Mari poco mossi.

SUD: Giornata nuvolosa sulla Sicilia, Calabria e Puglia meridionale; assenza di fenomeni. Sulle restanti regioni nubi sparse alternate da schiarite ampie, specie in serata.
Temperature massime comprese tra i 19-23°C, fin verso i 24-25°C sulla Sicilia. Minime intorno ai 15-20°C. Venti moderati da S sullo Jonio; da SE sul basso Adriatico; da NE sul basso Tirreno, Canale di Sicilia e da E sul Canale di Sardegna.
Mari poco mossi; mossi sullo Jonio.

ASTRONOMIA E COSMOLOGIA

27 OTTOBRE 2007 ore 6:39

ANCHE L’UNIVERSO HA I SUOI PICCOLI DIFETTI
Già negli anni settanta, i fisici delle particelle hanno ipotizzato la presenza di difetti che si sarebbero sviluppati quando varie particelle si sono separate dal plasma ad alta temperatura dell’universo appena formato


È solo un piccolo punto freddo nella radiazione cosmica di fondo, ma viene interpretato come la possibile causa di un difetto che si venne a creare appena dopo il Big Bang, almeno stando a quanto riferiscono sull’ultimo numero di “Science” i membri di un gruppo di ricerca congiunto spagnolo e britannico.
Sebbene vadano confermate da altre ricerche, queste conclusioni potrebbero fornire ai cosmologi un indizio chiave, a lungo cercato, per capire ciò che avvenne nelle prime fasi evolutive dell’universo primordiale.

Appena dopo il Big Bang, infatti, l’universo cominciò a raffreddarsi e a espandersi, subendo diverse transizioni di fase, che erano essenzialmente l’analogo più esotico dei passaggi solido-liquido o liquido-gassoso che si osservano attualmente nella materia ordinaria sulla Terra. E nell’universo primordiale, così come in un congelatore, le transizioni di fase avvengono in modo irregolare. In un cubetto di ghiaccio, per esempio, i punti opachi indicano la presenza di difetti nel processo di cristallizzazione.

Già negli anni settanta, i fisici delle particelle avevano ipotizzato la presenza di un’ampia gamma di difetti, che si sarebbero sviluppati quando varie particelle si sono separate dal plasma ad alta temperatura dell’universo appena formato.
“Uno di questi difetti, indicati in inglese come texture, è un oggetto tridimensionale, una sorta di bolla di energia”, ha spiegato Neil Turok, cosmologo dell’Università di Cambridge e coautore dello studio.
Secondo la teoria, le texture e altri difetti dovrebbero essere individuabili come variazioni di temperatura nel fondo cosmico a microonde. In quest’lutima ricerca Marcos Cruz dell'Instituto de Fisica de Cantabria di Santander, in Spagna, e colleghi dell'Università di Cambridge, nel Regno Unito, hanno analizzato un punto freddo nella mappa del fondo cosmico a microonde e hanno stabilito che esso è un possibile candidato a rappresentare una texture dell’universo primordiale.
LE SCIENZE

ASTRONOMIA E COSMOLOGIA

27 OTTOBRE 2007 ore 6:26

CLIMA, UN SISTEMA INTRINSECAMENTE IMPREVEDIBILE
Un articolo apparso sulla rivista "Science" spiega perché l'incertezza delle stime sull'influenza delle attività antropiche non dipenda dall'accuratezza di dati e modelli


“Perché il cambiamento climatico è così imprevedibile?”: con questo titolo appare sull’ultimo numero della rivista “Science” uno studio di Gerard Roe e Marcia Baker dell’Università di Washington a Seattle, nello Stato di Washington, che prende in considerazione la possibilità di raffinare le stime sull’influenza delle attività antropiche sul sistema climatico.
E leggendo l’articolo le conclusioni sembrano abbastanza perentorie: tale possibilità è molto limitata. Per questo motivo le autorità politiche in tutto il mondo dovranno prendere decisioni determinanti per il futuro del pianeta senza aspettarsi un deciso miglioramento delle capacità predittive degli studi climatici.

Per “sensibilità climatica” ci si riferisce a un cambiamento nella temperatura media globale che sarebbe causata dal raddoppio delle concentrazioni atmosferiche di biossido di carbonio. All’inizio di quest’anno, l’Intergovernmental Panel on Climate Change ha sostenuto che tale parametro dovrebbe variare tra 2 e 4,5 gradi Celsius. Ma esiste una bassa probabilità che possa essere superiore, e cioè arrivare a circa 8 gradi Celsius.

Questi dati, a prima vista approssimativi, sono in realtà il frutto di tre decenni di ricerca con tecniche di calcolo avanzato e dello sforzo di una compagine di ricercatori sempre più ampia.
La bassa probabilità di un cambiamento più consistente è una caratteristica intrinseca del sistema climatico, secondo l’analisi di Gerard Roe e Marcia Baker e non il risultato di dati o modelli inadeguati.
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