giovedì, ottobre 18, 2007

ULTIMA ORA

18 OTTOBRE 2007 ore 20:32

Si segnalano le prime raffiche di Foehn da N sulla Lombardia settentrionale e rilievi alpini. Le raffiche più intense si registrano al Pian Rosa con picchi di 60 km/h e temperature di -9°C. Venti fino a 46 km/h anche a Punta Marina Terme; 43 km/h al Monte Cimone; 39 km/h a Paganella (temp. di -3°C) e Monte Terminillo; 37 km/h a Cervia e Passo Rolle; 30 km/h sul Milanese.

ULTIMA ORA

18 OTTOBRE 2007 ore 18:15

Entra aria fredda sul Nord-Est e alto Adriatico. Prime raffiche di vento sui settori alpini e fondovalle. Entrano anche le prime precipitazioni. Si segnalano alcune piogge o rovesci a Forlì, Ferrara, Aviano, Istrana, Tarvisio, Ronchi Dei Legionari, Udine, Trieste e Perugia. Fenomeni che tenderanno nella prossime ore a concentrarsi sul medio Adriatico, lasciando spazio a schiarite sul Nord-Est.

ULTIMA ORA

18 OTTOBRE 2007 ore 16:20

Si segnalano temperature di 25°C a Decimomannu , Guardiavecchia e Olbia. Molto freddo al Pian Rosa con -7°C: Ricordo che stamane alle ore 6 si osservavano solo -3°C. E' il sintomo che l'aria fredda da N sta inziando ad entrare!. L'Inverso si avvicina!

ULTIMA ORA

18 OTTOBRE 2007 ore 16:20

Giornata nebbiosa sulla città di Milano. Le foschie di questa mattina, si sono trasformate in nebbia nelle ore più calde, provocando su alcune aree anche la caduta di qualche goccia di pioggia, complice l'umidità tra gli strati nebbiosi.

IN PRIMO PIANO

18 OTTOBRE 2007 ore 14:18

L'ITALIA E' PRONTA ALL'IMPATTO. DOPO IL FREDDO COSA DOBBIAMO ATTENDERCI?


L'Italia si prepara al primo freddo stagionale. Godetevi le ultime ore di clima ancora mite e tiepido. Da questa notte e a partire da domani (Venerdì 19) i venti freddi da N-NE che spazzeranno l'Italia, faranno crollare di diversi gradi la colonnina di mercurio. Sui versanti Adriatici e sul Meridione ritorneranno le piogge e i temporali, con prima NEVE a quote decisamente basse sull'Appennino centrale. Possibili fiocchi bianchi a 200-300 metri tra Abruzzo e Molise nella notte tra Sabato e Domenica mattina.
Soleggiato sui versanti tirrenici e Nord Italia, con Foehn sulle vallate alpine e pedemontane. Non è una novità comunque che il Nord Italia (specie il Nord-Ovest) non godi quasi mai di questa configurazione. Neanche un lieve effetto Stau è atteso sull'ovest del Piemonte a parte qualche timido addensamento sul Cuneese; questo perchè i venti saranno disposti dai quadranti settentrionali e non da est, come capita in altre circostanze! Primo o poi anche qui la svolta ci sara. Ma ci sarà veramente?

DOPO QUESTA ONDATA DI FREDDO COSA SUCCEDERA?
Dopo le piogge sull'Adriatico e Meridione adesso tocca al Nord e Tirreno?. Sarebbe una cosa molto interessante...ma purtroppo non sarà così, o in parte! Il Nord-Ovest e la Toscana vivono un periodo molto siccitoso, con accumuli pluviometrici che all'inizio di Ottobre non hanno nemmeno toccato i 50 mm su alcune zone, forse anche meno!. Dopo il freddo si aprirà un periodo all'insegna della variabilità su tutta la Penisola, con alternanza di sole e momenti perturbati. Dunque torna la pioggia al Nord? Beh...gli ultimi aggiornamenti vedono un peggioramento per il nostro Settentrione, ma anche per altre regioni tra il 24 e il 26 Ottobre. La distrubuzione delle precipitazioni sarà per l'ennesima volta molto vaga e non omogenea come molti vorrebbero. Meglio di niente comunque; in seguito non è esclusa una nuova rimonta Anticiclonica da sud, ma per il momento è meglio stare con i piedi per terra!
Seguite gli aggiornamenti...

ULTIMA ORA

18 OTTOBRE 2007 ore 7:02

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

Si segnalano: -3°C a Pian Rosa; 3°C a Paganella; 5°C a Milano e Novara; 7°C a Brescia; 8°C a Rimini, Rieti e Torino; 9°C a Bologna, Bolzano e Cervia; 10°C a Firenze; 11°C a Brindisi; 12°C a Perugia e Venezia; 13°C a Roma e Trieste; 16°C a Genova e Imperia; 19°C a Messina; 20°C a Palermo e 21°C a Capo Spadaro.

ULTIMA ORA

18 OTTOBRE 2007 ore 6:58

AGGIORNAMENTO NEVE - Si precisa che nella giornata di Sabato 20 la neve farà la sua comparsa a quote intorno ai 400-600 metri sul versanti Adriatico; 500-800 su Puglia e Calabria; 800-1000 sulla Sicilia.
Domenica 21 la neve scendere ulteriormente di quota e potrebbe fare la sua comparsa a quote comprese tra i 300-500 metri nelle Marche, 200-400 sull'Abruzzo e 200-300 sul Molise e Puglia. Spolverata di bianco anche sulla città dell'Acquila, Campobasso e forse anche Isernia. Fiocchi bianchi a 600-900 metri anche sul resto del Meridione.
Lunedì 22 la quote neve tenderà lentamente ad aumentare, anche se cadrà ancora a latitudini piuttosto basse, specie al mattino: 400-600 metri sulle Marche, Abruzzo e Molise (in innalzamento); 700-900 sulla Puglia; 700-1200 metri sulla Calabria e 1000-1300 sulla Sicilia.
Gli accumuli oscilleranno intorno ai 5-10 cm oltre i 700-800 metri di quote, specie sull'Adriatico; 800-1200 metri altrove.
Seguite gli aggiornamenti...

PREVISIONI

18 OTTOBRE 2007 ore 6:47

PREVISIONI PER VENERDI 19 OTTOBRE: SOLEGGIATO SUL NORD ITALIA E TOSCANA. PIOGGE E ROVESCI SPARSI SUL CENTRO E MERIDIONE. PRIMA NEVE IN APPENNINO, IN CALO. VENTOSO OVUNQUE.
Si inizia a fare su serio. L’Inverno ha deciso di farci un saluto; lo farà in grande stile con prima neve a quote decisamente basse sull’Adriatico e freddo a tratti pungente sul Nord nelle ore notturne.


NORD: Giornata soleggiata e limpida su tutte le regioni. Possibili addensamenti con fiocchi di neve oltre i 1000 metri sui rilievi dell’Alto Adige e confini austriaci.
Temperature massime comprese tra i 15-17°C. Minime intorno agli 0-4°C; più mite sulle coste. Venti moderati da N-NE sulla Liguria e alto Adriatico, in rinforzo su quest’ultimo in giornata. Venti in caduta sulle Alpi e pedemontane.
Mari mossi o molto mossi.

CENTRO: Mattinata soleggiata e serena sulla Toscana e Sassarese. Sulle altre regioni e sul resto della Sardegna nubi sparse con piogge e rovesci sparsi, localmente forti sul Molise e sud Abruzzo. Fenomeni deboli o localmente assenti sul Lazio. Nel pomeriggio ancora piogge o rovesci sull’Abruzzo, Molise e sud Sardegna; nubi e clima asciutto sul Lazio e Marche meridionali. Soleggiato altrove. In serata ancora residue piogge tra Abruzzo e Molise. Migliora altrove con cieli sereni. Neve sull’Abruzzo e Molise oltre i 1200-1400 metri, in calo in serata.
Temperature massime comprese tra i 16-18°C. Minime intorno ai 4-10°C. Venti moderati da N-NE sui mari, con raffiche intense sul Tirreno occidentale e medio Adriatico, dove tenderanno a rinforzare nel corso della giornata.
Mari mossi o molto mossi.

SUD: Giornata instabile e piovosa su tutte le regioni. Rovesci e temporali si concentreranno maggiormente sulla Puglia, Basilicata, Campania e nord Sicilia, mentre risulteranno più deboli ed intermittenti sui versanti Jonici, almeno fino a sera.
Neve sull’Appennino oltre i 1500-2300 metri.
Temperature massime comprese tra i 16-20°C, fin verso i 23-24°C sulla Sicilia meridionale. Minime intorno ai 12-16°C. Venti moderati da N-NE ovunque, con raffiche localmente forti da N in serata sul Canale di Sicilia, Jonio settentrionale e Golfo di Taranto.
Mari da poco mossi a mossi; localmente molto mossi a largo.

SCIENZA

18 OTTOBRE 2007 ore 6:42

COSI SI DEFORMANO I METALLI
a cura dell'INFM-CNR
Studio dell'INFM-CNR sul limite di formabilità dei materiali cristallini pubblicato nell'ultimo numero di Science

Molti materiali, ad esempio i metalli, si deformano plasticamente: sotto l'effetto di una sollecitazione esterna, cambiano irreversibilmente la propria forma, come avviene quando pieghiamo il fil di ferro. Questa proprietà è particolarmente utile perché consente di ottenere facilmente oggetti della forma desiderata. Una ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia del Consiglio Nazionale di Roma (INFM-CNR), pubblicata sull'ultimo numero di Science, mostra che il processo diviene incontrollabile quando si passa a dimensioni estremamente ridotte, sotto il millesimo di millimetro.

“Per l'esperimento è stato simulato numericamente un campione di cristallo di alluminio di taglia inferiore al micrometro (un micrometro o micron = un millesimo di millimetro)”, spiega Stefano Zapperi dell'INFM-CNR, coordinatore del progetto Europeo TRIGS (Triggering Instabilities in Materials and Geosystems). “Su piccola scala, la plasticità non è più un processo regolare ma diviene intermittente e la deformazione procede con salti casuali e di dimensioni relativamente grandi, che rendono impossibile controllarla con precisione. Tali salti sono dovuti al moto collettivo dei difetti del cristallo e vengono definiti dislocazioni”.

Tramite lo studio di un insieme di dislocazioni interagenti è stato possibile calcolare la distribuzione dei salti di deformazione e determinare la loro dimensione massima. “Essendo tali salti casuali, la loro dimensione si può descrivere solo in senso statistico, osservandone la distribuzione, cioè la probabilità di trovare un salto di una certa dimensione”, prosegue Zapperi. “Lo studio mostra che questa distribuzione ha un carattere universale e non dipende quindi dal modo in cui il materiale è deformato o dalla struttura cristallina. A partire da questo risultato è stato possibile determinare il limite di formabilità per i metalli cristallini e cioè la scala al disotto della quale non è più possibile controllare la forma assunta dal materiale deformato”.

La comprensione e il raggiungimento di questo limite potrebbe essere utile in futuro nei processi di manifattura dei microchip in cui è necessario deformare dei microcavi al fine di connettere elementi diversi. “Questo perché”, conclude Zapperi “in un chip abbiamo spesso una serie di cavi collegati in parallelo per trasmettere impulsi elettrici ed è ovviamente molto importante che non si tocchino, come potrebbe accadere se non riusciamo a piegarli in maniera controllata. La scoperta, inoltre, in futuro potrebbe consentire di ridurre le dimensioni dei cavi utilizzati, che al momento sono spessi qualche decina di micron”.

La ricerca è stata realizzata nell'ambito del progetto europeo TRIGS, coordinato dall’INFM-CNR, in collaborazione con l'Università di Edinburgo (Regno Unito) e l'Università di Karlsrhue (Germania) e co-finanziato dall'UE per circa 1,7 milioni di Euro. Il progetto si propone di studiare le instabilità meccaniche nei materiali dalla scala microscopica a quella geofisica.
ECPLANET

BIOLOGIA

18 OTTOBRE 2007 ore 6:27

NON SOLO LE FRANDI FLOTTE MINACCIANO LE TARTARUGHE MARINE
I ricercatori hanno preso in considerazione la zona costiera della Baja California, in Messico, dove le acque particolarmente ricche di cibo per le tartarughe sono anche quelle più sfruttate dalle attività di pesca


La pesca industriale viene spesso indicata come una delle principali minacce per specie marine come delfini, squali, foche e tartarughe a causa delle tecniche di cattura che possono accidentalmente uccidere questi animali.

Ma una nuova ricerca mostra ora come nel caso del Messico anche la pesca su piccola scala arrivi a uccidere un gran numero di tartarughe: se si fa un conto delle uccisioni accidentali “per rete” o “per amo”, la letalità può essere da 10 a 100 volte superiore a quella delle grandi flotte che pescano nell’Oceano Pacifico del Nord.
"L’impatto delle attività di pesca su piccola scala è stato trascurato, a causa della loro intrinseca difficoltà a divenire oggetto di studio”, ha commentato Hoyt Peckham, ricercatore dell’Università della California a Santa Cruz e primo autore dell’articolo apparso sulla rivista ad accesso libero “PLoSOne”.

Peckham e colleghi hanno preso in considerazione la zona costiera della Baja California, in Messico, dove le acque particolarmente ricche di cibo per le tartarughe sono anche quelle più sfruttate dalle attività di pesca. I pescatori locali vanno alla ricerca soprattutto di ippoglossi e di altre specie che vivono sul fondo utilizzando tramagli e esche formate da ami in successione.
Le panga – le tipiche imbarcazioni lunghe appena sette metri – di solito pescano fino a tre miglia dalla costa, dove vivono poche tartarughe. Ma quando i pescatori si avventurano oltre questo limite, devono dividere con questi animali le zone di pesca.
Molte tartarughe rimangono così impigliate negli ami o nelle reti: Peckham e i suoi collaboratori hanno stimato che ne vengono sacrificati circa 1000 all’anno. Per fare un confronto, le autorità degli Stati Uniti sono così preoccupate della sorte delle tartarughe che nel 2002 hanno fermato la flotta di pescherecci delle isole Hawaii per sviluppare un metodo per evitare la pesca accidentale. Le attività della stessa flotta sono ricominciate tre anni dopo, con una limitazione importante: la stagione di pesca viene considerata conclusa quando l’intera flotta arpiona 17 tartarughe. Nel 2006, tale limite è stato raggiunto i soli tre mesi, su un totale di dieci mesi della stagione di pesca.
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