lunedì, ottobre 15, 2007

IN PRIMO PIANO

15 OTTOBRE 2007 ore 18:36

L'AUTUNNO FA SUL SERIO. PRIMO ASSAGGIO INVERNALE A FINE SETTIMANA


Si pensava che la discesa fredda che doveva colpire l'Italia intorno al 20 del mese dovesse scivolare più ad est, ma non è così!. Gli ultimi aggiornamenti propongono uno scenario molto diverso rispetto ai round precedenti. La "colata fredda" si abbasserà di latitudine verso i Balcani intorno al 19 Ottobre, con conseguenze fredde per alcune regioni. Sull'Italia il freddo arriverà nei giorni successivi (cioè il 20-21) con piogge e rovesci sparsi su tutto il Centro-Sud e neve sull'Appennino oltre i 700-1000 metri di quota, localmente anche sotto. Sul resto del Tirreno, Sardegna e Nord Italia il tempo sarà stabile e soleggiato. Forti venti da N sul Tirreno e da E-NE sull'Adriatico. Successivamente è previsto un temporaneo miglioramento, ma intorno al 25 è atteso un nuovo affonde freddo sul Mediterraneo. L'Autunno INZIA A FARE SUL SERIO! Prospettive per un Inverno gelido sull'Italia.
Seguite gli aggiornamenti...

ULTIMA ORA

15 OTTOBRE 2007 ore 7:00

FREDDO A FINE MESE?

I modelli matematici, pur mostrando alcune incertezze sul peggioramento atteso tra il 17 e il 20 Ottobre, tendono ancora a confermare l'arrivo di una prima ondata di freddo sull'Europa e sul Mediterrano a partire dagli ultimi giorni del mese. La triettoria è ancora difficile da decifrare, ma stando agli ultimi round si osserva la discesa o da W o da E. Insomma un'Autunno statico fino al 17 del mese, poi le cose potrebbe cambiare radicalmente

ULTIMA ORA

15 OTTOBRE 2007 ore 6:55

PRIMI FREDDI SUI BALCANI E PRIMA NEVE

La goccia fredda sui Balcani la settimana scorsa, ha provocato temperature piuttosto basse in alcune zonne. Un'esempio lampante si nota a Omu, in Romania dove a 2400 metri di altezza la temperature ha toccato i 12°C sopra lo Zero. In Bulgaria invece, la stazione più alta della regione (2905 m s.l.m) è piombata a -11,9°C con una fitta nevicata, che tutt'ora stanno ancora cadendo sulla zona. Si nota proprio come l'afflusso freddo, abbia colpito in particolar modo i Balcani e limitatamente il resto dell'Europa centro-orientale.

PREVISIONI

15 OTTOBRE 2007 ore 6:48

PREVISIONI PER MARTEDI 16 OTTOBRE: BEL TEMPO SU QUASI TUTTA LA PENISOLA, MA CON NUBI BASSE SUL NORD-OVEST, VENETO E FRIULI. ADDENSAMENTI SULLA SICILIA CON POSSIBILI PIOGGE
Situazione di stallo sull’Italia. Il clima rimane stabile su tutte le regioni, ma con addensamenti sparsi sulla Valpadana e qualche precipitazione sulla Sicilia. L’evoluzione nei giorni successivi sarà sempre caratterizzata da clima stabilità e bel tempo; insomma un Ottobre in tutti i sensi o quasi….!


NORD: Mattinata stabile su tutto il Nord-Ovest. Un po’ di nubi basse interesseranno le pianure e le pedemontane del Piemonte e della Valtellina. Altrove splenderà il sole. Nel pomeriggio residue nubi basse sull’ovest e alto Piemonte. Clima soleggiato altrove. In serata ancora nubi sparse sul Piemonte occidentale; sereno altrove.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata, a parte un po’ di nubi innocue sul Veneto e Friuli. Nelle prime ore del mattino possibili banchi di nebbia sulle pianure; in dissolvimento. Nel pomeriggio nubi sparse sul Veneto e Friuli; soleggiato e sereno altrove. In serata ancora nubi sparse, anche compatte sul Veneto e Friuli. Sereno sulle restanti regioni.
Temperature massime comprese tra i 17-21°C. Minime intorno ai 7-12°C. Venti deboli.
Mari poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiato e serena su tutte le regioni. Solo sulla Sardegna occidentale si osserveranno addensamenti sparsi, con rischio di qualche piovasco dalla serata.
Temperature massime comprese tra i 17-20°C. Minime intorno ai 7-14°C, più basse nell’entroterra. Venti moderati da E-SE sul Tirreno e Sardegna; deboli altrove.
Mari poco mossi; quasi mossi sulla Sardegna.

SUD: Giornata nuvolosa ed instabile sulla Sicilia, con piogge e rovesci sparsi, specie sui settori meridionali e orientali. In serata fenomeni in cessazione ed ampie schiarite serene. Sulle altre regioni giornata soleggiata, a parte qualche nube passeggera sulla Calabria, in dissolvimento.
Temperature massime comprese tra i 18-21°C. Minime intorno ai 16-20°C. Venti moderati da E-NE sullo Jonio; da S-SE sul Canale di Sicilia e da E-SE sul Canale di Sardegna. Altrove venti deboli con locali rinforzi sul Tirreno.
Mari poco mossi; mossi su Canali.

AMBIENTE

15 OTTOBRE 2007 ore 6:36

CLIMA: A RISCHIO IL 30 PER CENTO DELLE SPECIE
E' stata approvato questa mattina a Bruxelles il rapporto sui cambiamenti climatici causati dall'effetto serra, redatto dall'IPCC (Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico). Lo ha annunciato il presidente dell'associazione Rajendra Pachauri.


Frutto di 2500 scienziati, il documento arriva a conclusione allarmanti: se non si troveranno soluzioni per risolvere la crisi climatica, entro 80 anni il nostra pianeta subirà devastazioni di portata globale.

I paesi più importanti hanno detto si al testo. A complicare la questione è stato il veto posto da tre nazioni: Cina, Arabia Saudita e Stati Uniti.
Per questo durante la notte sono sorti problemi che hanno costretto gli scienziati a eliminare e cambiare parte dello scritto. Le motivazioni delle tre potenze mondiali erano di natura politica più che scientifica.
La Cina ha protestato sostenendo che non c'è la certezza assoluta che "numerosi sistemi naturali saranno colpiti da mutamenti climatici", anche se le probabibilità sono nell'ordine dell'80-90 per cento.
Anche gli USA si sono opposti, chiedendo la cancellazione del paragrafo in cui si dice che il Nord America "si troverà ad affrontare localmente gravi danni economici e perturbazioni sostanziali del suo sistema socio-economico e culturale".

I dubbi sull'attendibilità scientifica del rapporto hanno creato malcontento fra gli esperti dell'Ipcc che hanno subito scritto una lettera all'americana Sharon Hays, presidente del gruppo II dell'organizzazione, ribadenzo i fondamenti teorici delle loro affermazioni.
L'Ipcc è un comitato formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite con il fine di studiare il riscaldamento globale. Vi aderiscono oltre 300 paesi e vi lavorano circa 2500 scienziati.

Il documento Ipcc sarà la guida dei paesi di tutto il mondo in materia di politica ambientale nei prossimi decenni. Esso servirà anche per studiare la riduzione dei gas serra dopo il 2012, termine di scadenza previsto all'interno del protocollo di Kyoto.
Il rapporto contiene molti punti di importanza cruciale: ad esempio il rischio che per il 2080 miliardi di persone faticheranno a reperire acqua e 600 milioni patiranno la fame.
In occasione dell'accordo Ipcc il Wwf ha ribadito il suo impegno contro l'effetto serra.
Hans Verolme, direttore del programma del cambiamento climatico del WWF, ha riferito che "all'urgenza di questo rapporto, preparato dai maggiori scienziati del mondo, i governi dovrebbero rispondere con la stessa urgenza".
Secondo l'associazione ambientalista gli effetti saranno devastanti. Circa cento milioni di persone che abitano a meno di un metro dal livello del mare perderanno le loro case, mentre un milione di persone non avrà più accesso all'acqua potabile.

AMBIENTE

15 OTTOBRE 2007 ore 6:13

CLIMA: DOPO IL NOBEL PIU’ IMPEGNO CONTRO GAS SERRA

Il Pianeta, o meglio, i sostenitori della lotta ai cambiamenti climatici, si sentono oggi piu' forti. Il Nobel per la pace ad Al Gore e al Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (Ipcc) sembra aver dato una sferzata di energia a quanti sono in campo per un impegno vincolante di riduzione dei gas serra. Anche in vista della Conferenza mondiale sul clima a Bali, dal 3 al 14 dicembre, tappa clou per pianificare ''un nuovo Kyoto piu' coraggioso''.
A parlare, il giorno dopo i Nobel al clima, e' il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che interpreta il Nobel come un riconoscimento ai risultati della Conferenza nazionale sul clima di Roma, lo scorso 12 e 13 settembre, basati sul rapporto Ipcc. Il Nobel ad Al Gore e all'Ipcc ''e' la piu' grande soddisfazione, dopo le critiche ingenerose, e il riscatto agli attacchi meschini, legati a gelosie personali, verso la Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici'', ha detto Pecoraro annunciando per febbraio, il mese del Protocollo di Kyoto, il Climate day, il 16.
Il ministro si augura che proprio per febbraio Al Gore possa venire in Italia dopo averlo invitato ieri con una lettera, di intesa con il presidente del Consiglio Prodi. Il ministro auspica ''un momento di incontro a Palazzo Chigi con i ministri interessati'', quindi con i parlamentari e il mondo universitario ''per fare in modo che questi incontri siano l'occasione perche' l'Italia presenti un nuovo piano per realizzare gli obiettivi di Kyoto di riduzione dell'anidride carbonica. Un piano piu' operativo rispetto alle iniziative messe in campo fino ad ora''. E il pensiero va alla Finanziaria: ''C'e' bisogno di una svolta'', ha detto. La lotta ai cambiamenti climatici ''deve essere una priorita' come quella di ridurre il deficit''. E tornando alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici di Roma, lo scorso 12 e 13 settembre, Pecoraro ha ricordato l' elogio di Al Gore al vertice Onu di New York lo scorso 24 settembre. ''Ci incoraggia e stimola a dare seguito alle cose uscite dalla Conferenza e bloccate dall'ostruzionismo''.

Tra queste, il piano di riduzione dei rischi derivanti dal cambiamento climatico ''che hanno cercato di annacquare''. Sono cinque i grandi assi indicati da Pecoraro: educazione e informazione, che riguarda gli stili di vita, quindi i modi di produrre e di consumare; trasporti; energia; edilizia; settore agroforestale. E' su queste basi, ha detto il ministro, che si affrontera' la Conferenza mondiale sul clima di Bali a dicembre. Conferenza alla quale, ha detto Pecoraro, ''l'Unione Europea arrivera' compatta con un mandato chiaro: che si faccia un nuovo Protocollo di Kyoto, piu' coraggioso, sulla base degli obiettivi indicati dall'Ipcc''. E proprio l'Unione Europa sara' in prima linea per ottenere che anche i Paesi in via di sviluppo si assumano maggiori responsabilita'. Secondo l'Ue, infatti, che ha gia' assunto un risoluto impegno per tagliare le emissioni di gas serra del 20% entro il 2012, si puo' fare ancora meglio, coinvolgendo i Paesi a economie emergenti a definire riduzioni del 30% entro il 2020 e del 60-80% entro il 2050.
ANSA.
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