venerdì, ottobre 05, 2007

IN PRIMO PIANO

05 OTTOBRE 2007 ore 14:09

IL FRONTE SPAGNOLO PRONTO A COLPIRCI. POI NUOVA RIMONTA ANTICICLONICA?
Ritornano le piogge sull'Italia ma...non dureranno. A partire dal 10 nuova rimonta anticiclonica sud-tropicale e clima asciutto e mite!


Sono già diversi giorni che il fronte sulla Spagna e ovest Francia determina tempo nuvoloso e piogge diffuse, talvolta abbondanti lungo le coste e Baleari. Il tutto adesso tende a spostarsi verso E-NE, interessando nelle prossime ore la Francia centro-meridionale, le Alpi occidentali e parte della Sardegna, limitata quest'ultima a locali piovaschi. Domani, Sabato 6 Ottobre, il fronte spagnolo avrà raggiunto, specie nel pomeriggio tutto il Centro-Nord Italia arrecando piogge e temporali sparsi, localmente intensi sul Triveneto. Domenica 8 il tutto scivolerà verso il resto del Centro-Sud, liberando il Nord dalle nubi, con il ritono del sole e del bel tempo.

MEDIO TERMINE I modelli a nostra disposizione continuano a "sostenere" che dopo il 9-10 Ottobre ci sarà una nuova rimonta anticiclonica di matrice subtropicale a partire dall'Europa sud-occidentale. La struttura Anticiclonica si espanderà nei giorni seguenti sul resto sull'Europa centrale e l'Italia centro-settentrionale. Clima asciutto, soleggiato e relativamente mite, con temperature oltre la media!. Il Sud sarà invece interessato da correnti più fresche da E con rischio di piogge o piovaschi sparsi, in intensificazione tra il 12-14 Ottobre

LUNGO TERMINE La "musica" NON cambia. Forse la colotta Anticiclonica tenderà a sgonfiarsi e a cedere da ovest dopo il 15 Ottobre, permettando a flussi perturbati ed instabili di scendere di latitudine. Prima neve a quote pianeggianti sulla Scandinavia. POCHI i fenomeni sull'Italia, anche se il tempo sarà sempre più incerto e poco stabile!.

Per un nuovo cambiamento? NON si osservano cambiamenti decisi almeno fino al 20 Ottobre. Il dopo rientra in un campo "proibito"!.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI per sapere di più...

ULTIMA ORA

05 OTTOBRE 2007 ore 6:57

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

Stamane molto località italiane hanno temperature poco differenti tra di loro. Quasi tutte oscillano tra i 15° e i 18°C, ad eccezione (come sempre) di Reggio Calabria con 22°C; Decimomannu con 21°C e Messina, Cagliari e Pantelleria con 20°C.

PREVISIONI

05 OTTOBRE 2007 ore 6:49

PREVISIONI PER SABATO 6 OTTOBRE: PEGGIORA AL CENTRO-NORD CON PIOGGE E TEMPORALI DIFFUSI. NUBI SPARSE AL SUD
Peggiora al Centro-Nord per una perturbazione in arrivo dalla Francia. Il sistema perturbato si porterà poi nei giorni seguenti anche sul resto del Centro-Sud, liberando il Nord dalle nubi. In seguito probabile nuova rimonta Anticiclonica .


NORD: Sul Nord-Ovest mattinata nuvolosa con piogge e rovesci sparsi, più intensi sulla Lombardia. Fenomeni deboli o localmente assenti sull’Imperiese, rilievi alpini e Valle d’Aosta. Nel pomeriggio piogge diffuse, rovesci e locali temporali interesseranno tutte le regioni; moderati sulla Lombardia ed Emilia. Solo sulla Valle d’Aosta i fenomeni si presenteranno intermittenti e con locali schiarite. In serata/notte residue piogge o rovesci sul basso Piemonte, bassa Lombardia ed Emilia; locali sulla Liguria. Clima asciutto e ampie schiarite a nord del Po’ e Alpi. Neve sulle Alpi centro-occidentali oltre i 2800-3100 metri.
Sul Nord-Est mattinata perturbata su tutte le regioni con piogge intense e locali temporali, probabilmente meno intensi e con locali schiarite sui rilievi dell’Alto Adige. Nel pomeriggio piogge abbondanti sulla Romagna, Veneto e sud-est Lombardia; moderate altrove. Precipitazioni deboli e con schiarite sull’alto Adige e Friuli. Nella sera/notte migliora sul Veneto, Trentino e Friuli. Ancora piogge intense sul sud-est della Lombardia e Romagna. Neve sulle Alpi orientali oltre i 2800-3200 metri.
Temperature massime comprese tra i 17-22°C. Minime intorno ai 12-15°C. Venti deboli con rinforzi da E nella seconda parte della giornata sull’alto Adige, coste e Veneto. Ventilazione orientale in serata/notte sul resto della Valpadana.
Mari poco mossi.

CENTRO: Mattinata nuvolosa sulla Toscana, Marche e Umbria con piogge diffuse e locali rovesci, più deboli e via via assenti proseguendo verso l’Abruzzo, Lazio e Molise; locali schiarite. Sulla Sardegna nubi sparse ma senza fenomeni. Nel pomeriggio rovesci e locali temporali sulle Marche, Umbria, Lazio e nord Sardegna. Fenomeni deboli o localmente assenti sulla Toscana, Umbria, Molise e sud Sardegna, dove saranno possibili anche locali schiarite. In serata e nella notte piogge intense sul Riminese e nord Marche. Rovesci isolati anche tra Lazio e Sardegna. Nubi sparse altrove ma con basso rischio di fenomeni.
Temperature massime comprese tra i 18-22°C, localmente fino a 23-24°C sulla Sardegna. Minime intorno ai 14-19°C. Venti moderati da S sul Tirreno; da E-NE sulla Sardegna; deboli o variabili altrove con locali rinforzi.
Mari poco mossi.

SUD: Giornata variabile su tutte le regioni, con nubi sparse anche intense e locali schiarite assolate. Possibili piovaschi sulla Calabria interna, Puglia e Basilicata. Nella tarda notte peggiora ovunque a partire da nord.
Temperature massime comprese tra i 23-25°C, fin verso i 26-27°C sui versanti Jonici e Sicilia. Minime intorno ai 17-21°C. Venti moderati da S sul Tirreno, in rotazione nel corso della giornata da E-NE. Rinforzi da E-NE anche sul Canale di Sardegna, dove subiranno una ulteriore intensificazione nella notte. Deboli altrove.
Mari poco mossi.

PALEONTOLOGIA

05 OTTOBRE 2007 ore 6:42

BECCO D’ANATRA, 300 DENTI DA ERBIVORO
Dalle analisi risulta che il rettile era dotato di una massiccia dentatura, che gli permetteva con ogni probabilità di cibarsi di vegetali fibrosi anche di grandi dimensioni


È stato battezzato Gryposaurus monumentensis il dinosauro il cui cranio è emerso dagli strati geologici del Tardo Cretaceo in un sito dello Utah meridionale, negli Stati Uniti: lo strano animale aveva infatti un becco simile a quello di un’anatra.

Secondo quanto riferito sull’ultimo numero della rivista “Zoological Journal of the Linnean Society”, che pubblica la prima descrizione dettagliata del reperto, G. monumentensis era dotato di una massiccia dentatura che gli permetteva con ogni probabilità di cibarsi di vegetali fibrosi anche di grandi dimensioni. Secondo la datazione effettuata sui resti del cranio, emerso dalla formazione sedimentaria di Kaiparowits, nell’omonimo altipiano dello Utah, il fossile risale a circa 75 milioni di anni fa.

Ma la caratteristica del reperto che colpisce è il numero di denti: circa 300 disponibili per la masticazione e altri 800 ancora inclusi nella mandibola, pronti alla sostituzione.

Si tratta ovviamente di una struttura anatomica fondamentale per capire le abitudini alimentari di questo antico rettile: la struttura degli stessi denti potrà essere confrontata con quella di altri dinosauri erbivori trovati nella Formazione di Kaiparowits.

G. monumentensis, infatti, è solo una delle innumerevoli specie di dinosauri ritrovati nella zona, come un carnivoro simile al Velociraptor, chiamato Hagryphus, un tirannosauro e numerosi altri tipi di dinosauri, in tutto una decina, che rappresentano specie finora sconosciute.
LE SCIENZE

SCIENZA E TECNOLOGIA

05 OTTOBRE 2007 ore 6:28

L’ETNA CAUSO’ IL PIU’ GRANDE TSUNAMI
In un remoto passato, una colossale frana di 35 chilometri cubici avrebbe provocato un enorme tsunami nel Mar Ionio, a confronto del quale quello del 2004 nel sudest asiatico sarebbe una schioccezza. Lo sostiene un recente studio dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia


Secondo la ricerca, supportata da prove geologiche, la catastrofe sarebbe avvenuta circa 8000 anni fa. La frana, grande circa un decimo del cratere sommitale, sarebbe finita in mare provocando il più grande tsunami dalla comparsa dell'uomo sulla Terra.

Durante i dieci minuti che la frana impiegò a fermarsi sui fondali dello Ionio, si sollevò in mare una muraglia di acqua a forma di anfiteatro alta fino a 50 metri. Poi l’ondata, viaggiando a velocità fra i 200 e i 700 km all’ora si propagò a Est. Investendo, in rapida successione, Sicilia Orientale, Calabria, Puglia, Albania, Grecia, Creta, Turchia, Cipro, Siria e Israele. Mentre verso sud venivano colpite l’Africa Settentrionale, dalla Tunisia fino all’Egitto.

Le prove di quell’antica catastrofe, che spazzò via gli insediamenti preistorici costieri, sono state scoperte grazie a una serie di prospezioni sottomarine e a un’analisi al computer della forma dei depositi abissali. Lo studio, appena pubblicato sull’autorevole rivista scientifica internazionale Geophysical research letters col suggestivo titolo di «Lost tsunami» (lo tsunami dimenticato), è stato finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile e rappresenta anche un prezioso contributo per valutare il rischio di possibili maremoti nel Mediterraneo.

Non è ancora chiare se a scatenare la frana sia stata un'eruzione o un terremoto. Ma secondo la simulazione al computer effettuata dai ricercatori, la muraglia d’acqua si abbatte in pchi minuti sulla costa orientale della Sicilia. Quindi, dopo un quarto d’ora, viaggiando nello Jonio, raggiunge la Calabria, con onde alte ancora 40 metri. Due ore dopo tocca all'Albania e alla Grecia essere sommerse da 10-15 metri d’acqua. E via via gli altre coste del mediterraneo dove erano presenti insediamenti umani e villaggi dediti all'allevamento.

Qualcuno ipotizza che la misteriosa isola di Atlantide inghiottita dalle onde di cui parla Platone, potrebbe essere un mito nato dal megatsunami dell’Etna". Ma questione più importante in questo momento è verificare se le mega-frane dell’Etna in grado di suscitare maremoti hanno, come si sospetta, una certa periodicità.
MONTAGNA.TV

IN PRIMO PIANO

05 OTTOBRE 2007 ore 6:03

CASTAGNE: RACCOLTA ANTICIPATA DI 15 GIORNI
Amanti delle caldarroste rallegratevi: è già tempo di grandi mangiate! La raccolta delle castagne infatti, quest'anno è cominciata in anticipo un po' in tutto il nord Italia: già lo scorso weekend si è aperta la "caccia".


Quasi quindici giorni prima degli anni passati, è cominciata, la settimana scorsa, la stagione delle castagne. Nei boschi di tutto il nord Italia, soprattutto in quelli trentini, gli amati marroni hanno iniziato a cadere al suolo, e sono già in molti ad aver cominciato la raccolta.

Nella regione di Trento sono circa 400 gli ettari di castagneto coltivato. L'anno scorso sono stati prodotti 1400 quintali di caldarroste, ma quest'anno è difficile fare previsioni: dipenderà molto infatti, dall'incidenza della cydia, il "verme della castagna".
MONTAGNA.TV
RICERCA