mercoledì, ottobre 03, 2007

ULTIMA ORA

03 OTTOBRE 2007 ore 17:58

Piogge e rovesci, taluni anche intensi, in arrivo sul Cuneese, Torinese, Biellese, Astigiano e Aosta. Nelle prossime ore precipitazioni sparsi anche sull'est del Piemonte.

ULTIMA ORA

03 OTTOBRE 2007 ore 16:41

SALE IL NUMERO DEGLI ORSI AVVELENATI NEL PARCO D'ABRUZZO


Altri due orsi morti sono stati trovati nel Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm). Il ritrovamento, secondo quanto si è appreso, é avvenuto una quindicina di giorni fa, ma la notizia non era stata divulgata dall'Ente Parco.

Sale a cinque, quindi, il numero complessivo dei plantigradi trovati morti nel parco nelle ultime due settimane, ai quali si aggiungono due lupi e una capretta usata come esca avvelenata. Le notizie sulla morte degli orsi sono state divulgate con diversi giorni di ritardo sul ritrovamento delle carcasse, tutte inviate all' Istituto zooprofilattico di Roma. Le due morti segnalate stamattina - e relative a due cuccioli - si sono apprese da ambienti dell'Ente Parco e risalirebbero a oltre venti giorni fa.

Negli stessi giorni le Associazioni ambientaliste a difesa dell'orso avrebbero segnalato alla direzione del Parco la presenza di bocconi avvelenati nella zona frequentata abitualmente dagli orsi. Lo stesso ritrovamento della carcassa dell'orso Bernardo, segnalata dal Parco come avvenuta venerdì scorso, risalirebbe invece a oltre dieci giorni fa e due giorni dopo fu scoperta l' orsa uccisa; sarebbe tempestiva, invece, la segnalazione del cucciolo trovato ieri.

WWF, IL 6 OTTOBRE FIACCOLATA NEL PARCO - Una fiaccolata "per chiedere giustizia per questo atto di bracconaggio indegno di un paese civile e salvaguardare gli ultimi orsi rimasti" è stata organizzata per sabato prossimo, alle 18, a Bisegna (L'Aquila), dal Wwf e dagli 'Amici dell'Orso Bernardò per manifestare contro l'uccisione di tre orsi nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm). "Quello che è accaduto - si legge in una nota - non deve rimanere una giusta, ma estemporanea indignazione, ma deve trasformarsi in azione sul territorio perché questi atti non si ripetano mai più. Nella Marsica e in altre aree dell'Appennino ormai si ripetono da anni avvelenamenti che colpiscono sia la fauna selvatica che animali domestici e di compagnia".

Secondo il Wwf "delinquenti senza scrupoli spargono micidiali veleni sul territorio anche vicino alle case". "E' un fenomeno - si prosegue nella nota - che in pochi anni ha portato all'uccisione di ben sei orsi (due sul versante laziale del Parco e uno nel Parco Sirente-Velino alcuni anni fa e tre ora), decine di Grifoni (in ben due occasioni, con più di dieci morti l'anno scorso), lupi e aquile reali". Alla manifestazione hanno già aderito Montagna Grande, Lav Abruzzo, Lipu, Enpa Marsica, Mountain Wilderness, Animalisti Italiani, Italia Nostra, Cgil Abruzzo, Sinistra Democratica, Verdi e Prc.
ANSA.

ULTIMA ORA

03 OTTOBRE 2007 ore 14:12

PIOGGE e TEMPORALI anche intensi interessano da 72 ore la Spagna. La causa è un fronte in arrivo dall'Africa nord-orientale. Nelle prossime ore le precipitazioni continueranno a cadere su tutta la regione, anche se dalla serata i fenomeni si attenueranno a partire da ovest. Piogge intense colpiranno il Portogallo meridionale, Estremadura, la Catalonia e le coste dell'Algeria. Nella sera/notte FORTE MALTEMPO sull'Algeria (specie zone costiere), Baleari e parte del Golfo di Lione, con accumuli oltre i 50-80 mm.

ULTIMA ORA

03 OTTOBRE 2007 ore 14:04

CINA: TIFONE, EVACUATI IN 100 MILA
Lasciano l'isola di Hainan in vista dell'arrivo del tornado


Centomila persone sono state evacuate dall'isola cinese di Hainan per l'arrivo del tifone Lekima. A rivelarlo sono le autorita' dell'isola. Il tifone, che prende il proprio nome da un frutto vietnamita, si sta avvicinando all'estremita' meridionale di Hainan ad una velocita' di 15 km/h, con venti al suo interno che soffiano alla velocita' di 118 km/h. Lekima ha gia' provocato otto morti nelle Filippine, oltre a tempeste e maremoti. Almeno ventimila barche da pesca sono state portate al sicuro.
ANSA.

ULTIMA ORA

03 OTTOBRE 2007 ore 13:59

Aumentano le temperature sull'Italia grazie ad un rimonta di Alta Pressione dal nord Africa. Nella giornata di ieri i valori hanno toccato i 30°C su diverse località.
Eccone alcuni: Roma-Urbe 30,5°C; Alghero e Caserta 30,3°C. Seguono i 29,4°C a Reggio Calabria e 28,4°C a Frosinone. Fresco al Nord con 22°C ad Aosta e 21,3°C ad Otranto per intensi venti da N sul Canale. Su altre città valori intorno ai 23-27°C.

ULTIMA ORA

03 OTTOBRE 2007 ore 6:57

Tra Venerdì 5 e Lunedì 8 Ottobre alcune fronte attraverseranno l'Italia da W verso E-SE, interessando praticamente tutte le regioni, eccetto probabilmente le zone alpine, dato che il fronte avrà una posizione piuttosto bassa rispetto alle normali perturbazioni Atlantiche. Temperature in lieve calo ovunque. Nella mattinata dal 6 Ottobre FORTI piogge e temporali colpiranno la Liguria. In seguito dopo il 9-10 Ottobre ritorno del bel tempo e temperature in aumento! A lungo termina la situazione diviene molto difficile da decifrare.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

PREVISIONI

03 OTTOBRE 2007 ore 6:50

PREVISIONI PER GIOVEDI 4 OTTOBRE: UN PO’ DI NUVOLOSITA’ SPARSA AL NORD CON QUALCHE PIOGGIA LUNGO LE ALPI E FRIULI. SOLEGGIATO E MITE SULLE PIANURE E CENTRO-SUD
Situazione ancora tranquilla ed asciutta. A partire da Venerdì 5 in poi è attese un probabile peggioramento al Nord-Ovest e Centro-Sud con alcune precipitazioni. I modelli non sono tutti concordi. Bisognerà seguire gli aggiornamenti per capire meglio la situazione prevista.


NORD: Sul Nord-Ovest mattinata da poco a parzialmente nuvolosa, con nubi più compatte e cieli a tratti nuvolosi sulla Liguria e Cuneese. Possibili piovaschi sui rilievi della Valle d’Aosta e Ossola. Nel pomeriggio addensamenti sparsi, associati a rovesci e locali temporali lungo i rilievi alpini, Valle d’Aosta,Verbano e Valtellina, localmente anche sui settori pedemontani. Altrove cieli sereni o poco nuvolosi. In serata torna il bel tempo ovunque.
Sul Nord-Est mattinata variabile su tutte le regioni, localmente nuvolosa sulle zone alpine ma senza fenomeni di rilievo. Nel pomeriggio formazione di rovesci e temporali sulle Alpi e Friuli, localmente in sconfinamento sulle zone pianeggianti. Altrove cieli poco nuvolosi. In serata torna il bel tempo ovunque con cieli sereni. Soltanto sui rilievi domineranno nubi e possibili rovesci.
Temperature massime comprese tra i 24-27°C, fin verso i 28-29°C sull’Emilia-Romagna. Minime intorno ai 14-17°C. Venti deboli.
Mari calmi o poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiata e mite su quasi tutte le regioni. Solo sulla Toscana, Marche, Abruzzo e Sardegna nelle prima parte della giornata domineranno nubi e locali addensamenti, ma senza fenomeni. Ritorno del sereno ovunque dalla sera.
Temperature massime comprese tra i 24-27°C, fin verso i 28-30°C sulla Sardegna. Minime intorno ai 14-18°C. Venti deboli con locali rinforzi da S sul Tirreno occidentale da S-SW sulla Sardegna. Mari calmi o poco mossi.

SUD: Giornata soleggiata e molto mite su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 24-27°C, fin verso i 28-29°C sulle zone interne. Minime intorno ai 17-21°C. Venti deboli con locali rinforzi da N sul Canale d’Otranto, da S sul Canale di Sicilia e da E-SE sul Canale di Sardegna.
Mari calmi o poco mossi; localmente mossi sul Canale di Sardegna.

ASTRONOMIA E COSMOLOGIA

03 OTTOBRE 2007 ore 6:26

BURST X DA UN MAGNETAR
Si è trovato che i dati misurati sono in buon accordo con un modello in cui il burst viene emesso appena al di sotto della superficie del magnetar ed è confinato entro un’area di 3,5 chilometri di diametro


I ricercatori dell'Università dell'Arizona sono riusciti a scoprire l'origine delle violente emissioni di radiazione X da un magnetar grazie a una serie di osservazioni sperimentali e a un modello al computer dell'oggetto.
I burst provengono da magnetar, considerati tra gli oggetti più enigmatici dell’universo. Si tratta infatti di stelle di neutroni che possiedono un campo magnetico fino a 100 miliardi di volte più intenso di quello terrestre. Occasionalmente, questi oggetti estremi possono emettere dei burst di radiazione dotati di un’energia estremamente elevata.
Nonostante le conoscenze accumulate su questo tipo di eventi, l’origine di tali eruzioni energentiche e anche l’intensità del campo magnetico sono rimaste finora un mistero.

Nel luglio del 2003, grazie all’X-Ray Timing Explorer della NASA, gli astronomi hanno scoperto un magnetar che brillava con una intensità circa 100 volte maggiore della sua usuale, debole, luminosità. L’oggetto è stato poi monitorato regolarmente fino al marzo del 2006, quando ritornò alla sua luminosità consueta, grazie alla European Photon Imaging Camera, meglio nota con l’acronimo EPIC, montata sull’XMM-Newton Observatory dell’Agenzia spaziale europea.

Quando il magnetar si è affievolito, EPIC è riuscito a registrare la variazione nelle energie dei raggi X rilasciati. Tolga Guver e Feryal Ozel, ricercatori dell’Università dell’Arizona hanno poi confrontato le variazioni nello spettro X del magentar con le previsioni di un modello al computer, da loro stessi sviluppato per descrivere le proprietà fisiche della superficie del magnetar e del suo campo magnetico nel dettaglio.

Si è così trovato che i dati misurati sono in buon accordo con un modello in cui il burst viene emesso appena al di sotto della superficie del magnetar ed è confinato entro un’area di 3,5 chilometri di diametro.

“È la prima volta che si è riusciti a comprendere in un unico modello al computer l’emissione di superficie e la sua successiva rielaborazione nella magnetosfera”, ha spiegato Ozel, coautore dell’articolo apparso sulla rivista “Astrophysical Journal Letters”. "Si tratta di un notevole passo in avanti in questo campo poiché adesso siamo in grado di distinguere tra fenomeni di superficie e fenomeni della magnetosfera”.
LE SCIENZE

IN PRIMO PIANO

03 OTTOBRE 2007 ore 6:12

TIBET, SCOPERTI 42 NUOVI GHIACCIAI
Quarantadue nuovi ghiacciai sul plateau tibetano che, insieme, formerebbero il più grande gruppo glaciale dell'area. Sono stati "scoperti" dal satellite nei giorni scorsi, e sono stati accolti come una speranza per le riserve d'acque della nazione cinese minacciate dai cambiamenti climatici.


I nuovi ghiacciai si trovano a 4.200 metri di quota nella provincia di Bomi, sul confine tra Tibet e la provincia cinese di Qinghai.

La loro esatta estensione è ancora da stimare, ma si tratta di un complesso glaciale di fondamentale importanza perchè l'altopiano è la maggior sorgente d'acqua dolce del paese: qui originano ben quattro quinti dei fiumi cinesi.

La zona, ultimamente, era guardata con preoccupazione a causa del riscaldamento climatico che accellerava lo scioglimento dei ghiacciai: negli ultimi cent'anni, erano diminuiti del trenta per cento.

I nuovi ghiacciai si aggiungono ai 46 mila già conosciuti sul territorio cinese. Un totale di 60mila chilometri quadrati di ghiaccio, concentrati per la maggior parte proprio in Tibet, tra l'Himalaya e le Kunlun Mountains.
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