sabato, ottobre 13, 2007

ULTIMA ORA

13 OTTOBRE 2007 ore 18:52

Si segnalano temporali e rovesci su alcune zone del Cagliarita, Stretto di Messina, Calabria meridionale e Sicilia nord-orientale. Fenomeni locali anche sul Frusinate, in attenuazione.

ULTIMA ORA

13 OTTOBRE 2007 ore 14:48

Si segnalano raffiche di 48 km/h da NE sul Terminillo e 32 km/h da ENE su Palermo

ULTIMA ORA

13 OTTOBRE 2007 ore 14:44

DOLOMITI, CON LA FRANA 150MILA TONNELLATE DI DETRITI MESSNER: "COLPA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO"


La frana che ieri da Cima Una (2.598 metri) si è abbattuta sulla Val Fiscalina, nei pressi di Sesto Pusteria, ha portato giù 70 mila metri cubi di detriti, per un totale di 150 mila tonnellate. A rivelare le ultime stime è stato il capo geologo della Provincia autonoma di Bolzano, Ludwig Noessing, che per dare un'idea dell'ampiezza del fenomeno ha spiegato che «servirebbero cinquemila Tir, i quali formerebbero una colonna lunga 50 chilometri, per trasportare questa quantità di detriti». È un evento mai verificatosi prima, ha osservato il geologo. «Faccio questo mestiere da 30 anni - ha detto Noessing - e non mi ricordo un'altra frana di questa entità sulle Dolomiti. Sull'Ortles, qualche anno fa, ci fu una frana di milioni di metri cubi, ma in una zona molto più isolata e in condizioni molto differenti».

È colpa del cambiamento climatico se si verificano queste frane per Reinhold Messner, alpinista altoatesino che oggi ha presentato alla “Fiera del libro” di Francoforte un volume sul futuro delle Alpi. «La frana della val Fiscalina - ha spiegato Messner - è stata in parte causata dalle modifiche del clima e in futuro ce ne saranno di ancora più grosse di quella di ieri».

La causa sarebbe lo scioglimento del permafrost, il fondo di ghiaccio, per le alte temperature che si sono verificate anche nei mesi invernali. «Il permafrost si trova in alta quota e funziona come collante delle rocce - ha detto Messner - e si sta ritirando. Le montagne si stanno sgretolando per il riscaldamento climatico e il processo va ben oltre i fenomeni noti finora. Anche se l'umanità cambiasse rotta, i cambiamenti saranno visibili soltanto fra qualche generazione». Anche il geologo Noessing è d'accordo con la spiegazione di Messner, in quanto «cento anni fa il permafrost si registrava in quote più basse e frane di questo tipo erano più rare, sulle Dolomiti così come sulle montagne delle Alpi sotto i 2.500 metri di quota».

Intanto, è ancora chiusa la strada di circa sei chilometri della val Fiscalina ,su ordinanza del sindaco di Sesto Pusteria Fritz Egarter. La la nube che ieri ha reso bassa la visibilità in tutta la zona si è dissolta, ma i boschi sono coperti da una coltre bianca simile alla neve. Per tutta la notte, le squadre della protezione civile hanno sorvegliato la valle, dove sono continuati a cadere piccoli massi, ma senza un effettivo rischio. I geologi stanno mantenendo sotto osservazione l'area e, in base ai risultati del monitoraggio, si deciderà quando far cessare lo stato d'allerta. Ci sono state alcune difficoltà nel ripulire il Rifugio Fondovalle dai detriti.

ULTIMA ORA

13 OTTOBRE 2007 ore 14:40

FRANA DOLOMITI: STRADA CHIUSA, SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO
Tutta la zona e' sotto una coltre bianca

Rimane chiusa la strada della Val Fiscalina dopo la grande frana staccatasi dalle Dolomiti di Sesto, ma la situazione e' sotto controllo. La nube di polvere che avvolgeva la zona si e' dissolta e i boschi sono coperti da una coltre bianca. Per tutta la notte, le squadre della protezione civile hanno sorvegliato la zona, dove sono continuati a cadere piccoli massi, ma la grande frana sembra essersi fermata. I geologi tengono ancora sotto osservazione l'area.
ANSA.

ULTIMA ORA

13 OTTOBRE 2007 ore 14:02

VENDEMMIA PIU' SCARSA DEGLI ULTIMI 60 ANNI



Quella del 2007 è la vendemmia più scarsa degli ultimi 60 anni. Si produrranno infatti circa 40,5 milioni di ettolitri di vino, con un decremento di oltre il 18% rispetto al 2006 quando furono prodotti 49.631.000 ettolitri. A fornire secondo tradizione i dati definitivi è Assoenologi, l' associazione degli enologi e degli enotecnici italiani, a conclusione delle attività di raccolta.
La vendemmia 2007 sarà anche ricordata al Nord tra le più anticipate degli ultimi 70 anni. Il clima bizzarro ha portato a una qualità eterogenea, ma complessivamente interessante per le varietà precoci. Il fronte dei prezzi mostra aumenti mediamente compresi tra il 5 e il 35%, fino al 120% per alcune tipologie di Prosecco.
ANSA

ULTIMA ORA

13 OTTOBRE 2007 ore 13:47

Temperature mattutine decisamente fresche su tutta la Penisola, fatta eccezione (come sempre) la stazione di Lampedusa che ha segnalato 21°C, seguita da Cozzo Spadaro con 19°C e Ustica con 18°°C. Salendo al Nord, troviamo Milano Malpensa con una temperature piuttosto fredda, 5.9°C. A ruota seguono Torino-Caselle con 6.8°C, Arezzo con 8.8°C, Cervia con 9°C, Verona, Firenze Brescia e Pisa con 9°C,

ULTIMA ORA

13 OTTOBRE 2007 ore 7:01

Tende a scemare la possibilità di pioggia sull'Italia a partire dal 17-18 Ottobre. Non è stato definitivamene cancellato dai modelli ma solo ridimensionato di molto, con fenomei relegati soprattutto al Centro-Sud; pochi o nulli al nord. Questo primo passaggio perturbato tenderà poi a portarsi verso Levante, stazionando per parecchi giorni sui Balcani (goccia fredda latitante), provocando così pioggia e neve a quote basse su queste regioni, mentre l'Italia sarà nuovamente sotto correnti fresche e venti da est. Dopo il 22-23 Ottobre probabile primo discesa fredda dalla stagione sul cuore dell'Europa e Italia.
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IN PRIMO PIANO

13 OTTOBRE 2007 ore 6:55

GIGANTESCA FRANA SULLE DOLOMITI, NESSUN FERITO


"Sembrava una scena come le Twin Towers a New York". Lo hanno detto due turisti che se la sono cavata soltanto con uno spavento quando questa mattina alle 9 è venuta giù una guglia alta 100 metri dalla Cima Una, nello scenario spettacolare delle Dolomiti di Sesto. La gente del posto ha sentito un grande boato e poco dopo le Dolomiti non si vedevano più, coperte da una nuvola come di talco che ha oscurato tutto.

Immediatamente è scattata la macchina dei soccorsi, nell'ipotesi che nella massa di detriti di 60.000 metri cubi potesse essere rimasto travolto qualcuno. Fortunatamente, però, non ci sono state vittime e non risultano nemmeno dispersi. Non é la prima volta che le rocce di queste montagne, considerate tra le più belle della terra, si sfaldino precipitando a valle. Nel 2004 era successo sulle Cinque Torri sopra Cortina, nello stesso anno una frana era caduta dal piccolo Cir, nell'estate dell'anno scorso c'era stato un fenomeno simile nella zona di Longiarù. Come ha spiegato il geologo capo della Provincia di Bolzano, Ludwig Noessing, il più delle volte i crolli avvengono sul finire dell'estate, quando improvvisamente la temperatura si abbassa e l'umidità di qualche nevicata fuori stagione si ghiaccia, spaccando poi la roccia.

Che qualcosa dovesse succedere lassù a quota 2.698 metri, in cima alla Val Fiscalina, un panorama mozzafiato con gli abeti che si specchiano nei zampilli di un torrentello, l'avevano già rivelato dei segnali. Come ha detto il sindaco di Sesto Pusteria, Fritz Egarter, "era da qualche anno che gli escursionisti vedevano che dalla punta si staccavano rocce". Nelle scorse settimane c'erano state delle cadute, evidentemente il segno premonitore del grande crollo.

I soccorritori sono giunti sul posto con ogni mezzo. I primi ad arrivare sono stati gli elicotteri, il cui lavoro è stato a lungo ostacolato dalla grande nuvola bianca che copriva ogni cosa e non lasciava vedere nulla. Durante un'improvvisa folata di vento, una parte dello scenario si è resa visibile. Racconta il capitano Davide Perasso, che ha visto la scena dal suo elicottero: "é venuta giù una intera guglia. Quello che rimane è un grande taglio inclinato, più scuro nella roccia chiara, un grande ovale di una ventina di metri". Qui si trova il vertice di un lungo triangolo bianco che lungo la costa della montagna scende giù fino alla vallata: una grande ferita di rocce bianche precipitate.

Nonostante l'immensa massa di roccia che si è staccata, fortunatamente nessuno dei numerosi turisti che ancora si trovano nella zona è rimasto travolto. Quassù l'alta stagione é ormai finita ma ci sono ancora turisti di tutto il mondo che si godono le prime, tiepide giornate autunnali, con il sole che scioglie la neve rimasta per qualche spruzzata anticipata. La notizia del crollo si è diffusa rapidamente e i centralini dei soccorritori sono stati tempestati dalle telefonate di chi aveva i propri cari in vacanza da queste parti e non riusciva a raggiungerli con il cellulare. Tra questi, probabilmente, 13 alpinisti che sono stati visti dagli uomini del soccorso alpino in quota, bloccati a poca distanza dal punto del crollo. Per loro nessuna conseguenza, visto che sono stati accompagnati a valle dai soccorritori, seguendo un altro sentiero, lungo il versante opposto della montagna.

Perché l'enorme nuvola bianca scompaia del tutto - hanno detto i soccorritori - si dovrà attendere almeno fino a domani. Intanto si battono tutti i sentieri della zona per essere sicuri che nessun escursionista possa essere stato travolto.
ANSA.

PREVISIONI

13 OTTOBRE 2007 ore 6:51

PREVISIONI PER DOMENICA 14 OTTOBRE: NUBI SPARSE SULLA VALPADANA; LOCALI PIOVASCHI SULLA SICILIA. SOLEGGIATO ALTROVE CON VENTI IN RINFORZO DALLA SERATA.
Saremo sfiorati dalla prima vera ondata fredda della stagione. La causa sarà una goccia fredda sui Balcani con conseguenza di temperature in sensibile calo e venti intensi sull’Italia. Il clima si manterrà stabile e soleggiato su tutta la Penisola a parte un po’ di nubi sulle pianure. Dopo il 17 Ottobre probabile peggioramento!


NORD: Sul Nord-Ovest mattinata incerta con nubi sparse, anche compatta sulle pianure e Prealpi. Schiarite più ampie e passaggi in parte soleggiati sulle Alpi, Liguria e Valle d’Aosta. Nel pomeriggio cieli nuvolosi sulle pianure e Liguria. Addensamenti anche lungo le zone alpine ma con momenti soleggiati sui rilievi esteri. In serata addensamenti sull’ovest del Piemonte, Valtellina e Liguria di Ponente.
Sul Nord-Est mattinata nuvolosa su tutte le regioni, con locali piovaschi sulle Dolomiti e alto Friuli. Soleggiato sull’Alto Adige. Nel pomeriggio nubi sparse su Prealpi e pianure. Schiarite più o meno ampie sull’alto Adige e Friuli. In serata ampie schiarite ovunque ma con residui addensamenti sul Veneto.
Temperature massime comprese tra i 17-20°C. Minime intorno agli 8-13°C. Venti moderati al mattino da E-NE sulla Liguria e alto Adriatico; in attenuazione in seguito; deboli altrove.
Mari poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiato e serena sul Tirreno, Sardegna, Abruzzo e Molise. Sulle Marche, alta Toscana e zone interne dell’Umbria saranno probabili addensamenti, intervallati da ampie schiarite. Cieli sereni ovunque dalla serata.
Temperature massime comprese tra i 17-19°C, più basse in Adriatico. Minime intorno agli 8-14°C. Venti moderati da E-NE sul medio Adriatico e Tirreno, in attenuazione nel corso della giornata, ma in temporanea intensificazione sull’Adriatico in serata. Deboli altrove.
Mari poco mossi o localmente mossi.

SUD: Giornata soleggiato e serena su tutte le regioni. Soltanto al mattina saranno possibili addensamenti e piovaschi sulla Sicilia settentrionale e Stretto di Messina. In giornata le nubi si dissolveranno lasciando spazio al sole.
Temperature massime comprese tra i 17-19°C, più basse sulla Puglia e Basilicata. Valori localmente oltre i 23°C sulla Sicilia meridionale. Minime intorno ai 12-18°C. Venti: nella notte su Domenica forti venti da N oltre i 50-70 km/H interesseranno la Puglia meridionale, il Canale d’Otranto, Golfo di Taranto e lo Jonio centro-settentrionale. In giornata ancora venti intensi da N su questi settori, in attenuazione dalla serata. Altrove venti deboli con locali rinforzi sul Tirreno.
Mari poco mossi; mossi o agitati sul basso Adriatico e Jonio.

ASTRONOMIA E COSMOLOGIA

13 OTTOBRE 2007 ore 6:42

PIOVE SU TITANO, MA E’ METANO
Le precipitazioni potrebbero essere causate da un processo simile a quello che avviene sul nostro pianeta: le nubi cariche di umidità spinte verso l’alto dai venti condensano e danno origine alla pioggia


Noto per i suoi laghi e per le sue nubi di idrocarburi, il satellite più grande di Saturno sembra avere anche diffuse pioggerelle mattutine di metano secondo quanto reso noto da un gruppo di astronomi dell’Università della California (UC) a Berkeley.

Le nuove immagini nell’infrarosso ottenute con l’Osservatorio Keck, situato nelle Isole Hawaii, e con il Very Large Telescope, situato in Cile, hanno infatti mostrato per la prima volra una copertura di nubi pressoché globale alle quote più elevate e, una persistente pioggia mattutina di metano sulle colline a ovest del maggiore continente di Titano, Xanadu.
In particolare, le nubi di metano liquido appaiono in corrispondenza del bordo mattutino di Titano, l’arco del satellite che è stato appena esposto alla luce del Sole.

"Con ogni probabilità è la topografia stessa del satellite a causare la pioggia”, ha spiegato Imke de Pater, docente di astronomia della UC Berkeley e coautore dello studio.

"Le precipitazioni potrebbero essere causate da un processo simile a quello che avviene sul nostro pianeta: le nubi cariche di umidità spinte verso l’alto dai venti condensano e danno origine alla pioggia".
Le osservazioni fanno così pensare a un vero e proprio ciclo del metano su Titano. A causa delle basse temperature, infatti, che raggiungono anche i -183 gradi Celsius, i laghi di idrocarburi liquidi presenti sulla sua superficie potrebbero essere alimentati da precipitazioni di metano, che tuttavia non sono mai state osservate direttamente.

"L’estesa e persistente pioggerella potrebbe essere il meccanismo dominante con cui il metano ritorna alla superficie dall’atmosfera, chiudendo così il ciclo di questo idrocarburo”, spiegano gli autori nell’articolo pubblicato sulla rivista “Science”.
LE SCIENZE

AMBIENTE

13 OTTOBRE 2007 ore 6:22

ARTICO CANADESE MAI COSI CALDO
Non era mai accaduto, nell'arcipelago artico canadese, che la colonnina di mercurio toccasse più volte i 22 gradi. Eppure quest'estate è successo, e spesso. Con la conseguenza chei ghiacciai locali si sono ritirati e le isole sono state investite da colate di fango causate dallo scioglimento del permafrost.


Di solito nelle isole dell'estremo Nord le temperature estive rimangono intorno ai 5 gradi anche nei giorni più caldi. E i ghiacci non si sciolgono mai.

Ma durante l'estate 2007 è stato battuto ogni record: gli scienziati della Queen's University dell'Ontario, mentre lavoravano sull'Isola di Melville, hanno rilevato medie intorno ai 13 gradi e massime che superavano i 20. E questo solo nel mese di luglio. A quanto pare, in agosto i termometri hanno segnato temperature anche superiori.

I ricercatori, coordinati da Scott Lamoureux, hanno poi cercato riscontro nelle foto satellitari. E hanno constatato uno spaventoso ritiro dei ghiacci che solitamente ricoprono l'arcipelago: si sono assottigliati e in alcuni punti, sono del tutto spariti.

"Questa regione sta andando a pezzi" ha commentato, durissimo, Lamoureux. Riferendosi in primo luogo al fango che ricopre le isole quando il permafrost, il sottosuolo perennemente ghiacciato, si riscalda troppo e perde le sue fattezze.

Purtroppo non si tratta di un fenomeno circoscritto. "Anche nelle altre zone dell'Artico, come la Siberia, questa è stata la stagione più calda degli ultimi tempi" ha confermato Welt Meir del Centro nazionale americano per il ghiaccio e la neve.

L'arcipelago artico canadese è composto da oltre 36.500 isole e si trova a nord del Canada.
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