mercoledì, ottobre 24, 2007

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 17:25

Accumuli nevosi importanti attesi nella giornata di domani (specie tra Giovedì notte e Venerdì mattina) sulle Alpi Marittime e Cozie. Depositi fino a 30-40 cm oltre i 1400-1600 metri di quota, ma con fiocchi localmente fino a 1100-1200 metri, specie sul Cuneese; 1200-1300 m altrove. Venerdì sera neve in ulteriore innalzamento oltre i 1800-2000 metri ovunque, ancora localmente sotto i 1700 m sul Cuneese.
Per quando riguarda le piogge, nell'arco di 36 ore gli accumuli potrebbero sfiorare i 100 mm sul Cuneese, Langhe e Liguria di Ponente, 50-80 mm sul resto del basso Piemonte; 30-50 mm sul Torinese e 10-25 mm sul resto del Piemonte.
Insomma, l'AUTUNNO vorrà dare il suo meglio anche per questo singolare angolo del Nord Italia.

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 15:20

Primi fiocchi di neve segnalati ad Artesina (CN 1500 m); Bielmonte (BI 1500 m); Limone Piemonte (CN 1850 m); Piamprato (TO 1560 m); Prali (TO 1455 m) e Val Pellice (TO 1732 m). Neve che tenderà ad ambiancare nelle prossime ore anche le località di Bardonecchia, Sestriere, Sauze d'Oulx, Claviere, Pragelato, Prato Nevoso, Sansicario e Usseglio.

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 15:03

Temperature piuttosto miti si osservano in queste ore sul Cozzo Spadaro, Lapedusa, Olbia e Sigonella con ben 21°C.
Clima fresco al Nord con 7-10°C; al Centro 9-12°C e sul resto del Sud 13-19°C. Freddo e neve debole al Pian Rosa e Paganalla con -4°C; seguono -3°C al Monte Cimone e 0°C al Monte Terminillo e Passo Rolle.

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 13:55

INCENDI IN CALIFORNIA, QUASI UN MILIONE DI EVACUATI


E' salito a quasi un milione, secondo un calcolo della Cnn, il numero degli sfollati in California a causa degli incendi che divampano da domenica scorsa. Il sito della televisione americana all news ha detto oggi che finora sono state evacuate 350.000 case minacciate dalle fiamme nella sola contea di San Diego, la più colpita dagli incendi; in base ai dati dell'Ufficio del censimento, il network ha calcolato che le persone sfollate siano all'incirca 950.000. Nella contea, circa mezzo milione di persone ha ricevuto finora l'ordine ufficiale di lasciare la propria abitazione per cercare rifugio altrove. Secondo funzionari citati dalla Cnn, le fiamme potranno estinguersi solo quando raggiungeranno l'Oceano, o se cesseranno di soffiare i venti caldi di Santa Ana, che provengono dal deserto. I meteorologi prevedono che i venti dovrebbero calare di intensità a partire da oggi pomeriggio.

IN STADIO S.DIEGO MIGLIAIA DI SFOLLATI
Migliaia di persone sfollate per gli incendi nel sud della California hanno trovato rifugio in una grande stadio di calcio di San Diego. Ai cronisti l'immagine ha ricordato quelle viste ai tempi dell'uragano Katrina, anche se non c'é paragone nell'intensità dei danni e nel numero delle persone coinvolte. Giovani e vecchi, ricchi e poveri, per un totale di 20.000 persone si sono radunati in un campo profughi realizzato in poche ore dalle autorità che hanno requisito lo stadio Qualcomm, che ospita di solito 70.000 spettatori per gli incontri della squadra di football americano dei Chargers. Il rifugio di San Diego, al contrario delle situazioni drammatiche che si svilupparono nel Superdome di New Orleans, allagate nel 2005, è organizzato con cura, rifornito di cibo, vestiti e beni di prima necessità dalla Croce Rossa e da donatori privati.

Secondo dati del governatore della California, Arnold Schwarzenegger, 6.800 case sono state minacciate in tutto lo stato e 6.000 uomini e donne sono impegnati sulla linea del fuoco. "Abbiamo avuto tre aspetti che si sono uniti: aree molto secche, clima molto caldo ed un sacco di vento. Questa è la ricetta perfetta per gli incendi", ha detto Schwarzenegger intervistato a Lake Arrowhead, dove le fiamme hanno minacciato due comunità montane della zona. Il governatore ed il sindaco di San Diego, Jerry Sanders, hanno valutato il numero degli sfollati a mezzo milione di persone.
ANSA.

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 12:11

FINE MESE SOTTO LA PIOGGIA?

La depressione che interessa il cuore dell'Italia in queste ore, tenderà a dare il suo meglio nelle prossime 48 ore sul Centro-Nord, regalando nuove piogge (localmente intense) e nevicate sui rilievi a quote medie. Sul Meridione si assisterà invece un lento ma deciso miglioramento
Una configurazione molto buona per il Nord-Ovest, alto Tirreno e Sardegna che vedranno fenomeni più intensi e continui; mentre altrove si presenteranno più irregolari e poco organizzati!.

Nel Week-End la depressione mediterranea tenderà a colmarsi e a rallentare la sua produttività su tutte le regioni, con schiarite e momenti soleggiati.
Solo a fine mese (29-30 Ottobre) è probabile che una nuova saccatura Nord-Atlantica possa giungere su di noi grazie all'aggancio (una specie di calamita) da parte della depressione italica.
Il discorso non fa un "piaga", ma NON è affatto così.
L'Alta Pressione non starà di certo a guardare, anzi, è probabile che tenti di bloccare la discesa fredda sul Mediterrano, cancellando così definitivamente (seppur in parte) le piogge sulla nostra Penisola. Una situazione molto delicata. Nei prossimi aggiornamenti capiremo meglio cosa vorrà fara la nostra "amica" Alta Pressione!

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 11:58

Si segnalano NEVICATE sull'Appennino tosco-emiliano oltre i 1200-1300 metri di quota. Fiocchi anche sulle Alpi centro-orientale. In giornata piogge e nevicate si porteranno verso il resto del Nord-Ovest. Neve sotto i 1000-1100 metri sul Cuneese e rilievi Torinesi.

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 6:58

AGGIORNAMENTI PIOGGE - Nelle prossime ore piogge localmente intense, interesseranno tutto il Nord-Ovest, l'Emilia-Romagna e il medio-alto Adiatico; asciutto altrove. Nevicate oltre i 1200-1400 metri, fin verso i 1000 sul Piemonte. Nella giorna di domani (Giovedì 25) maltempo diffuso sull'alto Tirreno, Mal Ligure, Corsica e Sardegna, con piogge localmente FORTI. Piogge moderate anche sul resto del Nord-Ovest, in propagione al Centro e Nord-Est in giornata. In serata forti piogge in vista per la Liguria e Piemonte. Neve oltre i 1300-1500 metri. Clima asciutto con schiarite al Sud. Venerdì 26 ancora piogge sul Centro-Nord; in attenuazione in giornata.

ULTIMA ORA

24 OTTOBRE 2007 ore 6:53

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

Salgono lentamente le temperature su tutta la Penisola, specie al Sud. Ecco alcuni valori: -6°C al Pian Rosa; -2°C al Monte Terminillo e Rieti; 2°C ad Aosta; 4°C a Potenza e Modovì; 5°C a Trevico; 6°C ad Alghero, Campobasso e Torino; 7°C a Udine e Albenga; 8°C Cagliari, Forlì e Milano; 9°C a Bari e Verona; 10°C a Bologna, Brescia e Pescara; 11°C a Napoli e Olbia; 12°C a Catania, Firenze e Pisa; 13°C a Ponza e Genova; 14°C a Messina, Reggio Calabria e Trapani; 15°C a Palermo e 17°C a Cozzo Spadaro e Lampedusa. Queste ultime due località nella giornata di oggi superaranno nuovamente i 20°C.

PREVISIONI

24 OTTOBRE 2007 ore 6:46

PREVISIONI PER GIOVEDI 25 OTTOBRE: MALTEMPO SUL MAR TIRRENO; PIOGGE SPARSE SULL’ADRATICO E OVEST SICILIA. NUVOLOSO CON FENOMENI SCARSI AL NORD
Intenso fronte perturbato entrerà domani mattina sulla Sardegna meridionale, innescando forti piogge successivamente sul mare Tirreno e coste laziali in serata. Richiamo sciroccale sull’Adriatico con nuove piogge. Nubi ma fenomeni piuttosto scarsi al Nord.


NORD: Mattinata nuvolosa sul Nord-Ovest con locali piovaschi tra Torinese e Cuneese, nevosi sui rilievi oltre i 1000-1200 metri. Locali schiarite sulle Alpi e Liguria. Nel pomeriggio nubi sparse sulle pianure e Alpi; timide schiarite sulla Liguria e Valle d’Aosta. In serata nuvoloso sulle pianure e da poco a parzialmente nuvoloso sulle Alpi e Liguria.
Sul Nord-Est mattinata nuvolosa sulla Romagna, con locali piogge, intense sul Riminese. Schiarite altrove. Neve sull’Appennino oltre i 1200-1400 metri. Nel pomeriggio piogge sulle coste romagnole, nuvoloso altrove con schiarite sul Veneto, Friuli e Alto Adige. In serata nubi sparse e locali schiarita. Nuvole intense e possibili piovaschi sulle coste romagnole.
Temperature massime comprese tra i 10-13°C. Minime intorno ai 5-7°C, più alte sul Nord-Est. Venti moderati da N sulla Liguria e da S-SE sull’alto Adriatico.
Mari poco mossi.

CENTRO: Mattinata nuvolosa con piogge intense sulla Sardegna sud-orientale; moderati sul resto dell’Isola meridionale, Lazio, Abruzzo e Molise. Schiarite sulla Toscana, nord Isola e Marche. Nel pomeriggio forte maltempo sulla Sardegna orientale e Mar Tirreno con piogge abbondanti e molto forti, in viaggio verso E-NE. Piogge moderate anche sul Lazio, Abruzzo, Umbria e Molise; deboli sulle Marche. Fenomeni assenti con schiarite sulla Toscana e Sassarese. In serata forti piogge sul Mar Tirreno e coste laziali. Piogge diffuse anche sul resto del Lazio, Molise, Abruzzo, Marche, Umbria ed est Sardegna; asciutto sulla Toscana con locali schiarite.
Temperature massime comprese tra i 12-16°C. Minime intorno agli 8-12°C. Venti moderati da S-SE sul Tirreno e medio Adriatico; deboli altrove.
Mari poco mossi.

SUD: Giornata variabile un po’ su tutte le regioni. Piogge debole cadranno soprattutto sulla Calabria Jonica e Golfo di Taranto. In serata nuove piogge per la Campania, Basilicata e Puglia.
Temperature massime comprese tra i 14-17°C. Minime intorno ai 12-15°C. Venti moderati da S sullo Jonio e canale di Sicilia; da S-SE altrove.

SCIENZA DELLA TERRA

24 OTTOBRE 2007 ore 6:32

IL PERICOLO DEI SUPER VULCANI
Recenti ricerche condotte sulle antiche esplosioni che interessarono il Vesuvio dimostrano che esso può essere ben più violento rispetto al modo con il quale eruttò nel 79 d.C., quando distrusse Pompei ed Ercolano. Ma una dimostrazione della violenza inaudita dei vulcani, mai vissuta in prima persona da nessun uomo, potrebbe manifestarsi nel Parco Nazionale di Yellowstone, dove sotto di esso vi è una gigantesca camera magmatica. Questa previsione è stata fatta niente di meno che dal USGS (Servizio Geologico Nazionale degli Stati Uniti).


Negli ultimi decenni infatti, parti dell’enorme struttura eruttiva si sono alzate di diversi centimetri per poi riabbassarsi e ritornare verso l’alto di nuovo, indice che il magma che lo alimenta si sta muovendo. Ma perché questo vulcano, del quale non si vede neppure il tipico cono, ma solo il gigantesco cratere (la caldera), fa così paura? “Perché se entrasse in attività - spiega Robert Smith geofisico dell’Università dello Utah - la sua sarebbe una super-eruzione in grado di annientare gran parte della vita sulla Terra”.

Per capire di cosa stiamo parlando facciamo un passo indietro. Nel 1971 il paleontologo Mike Voorhies ispezionò le campagne intorno alla città di Orchard. Ciò che scoprì, andava al di là della sua immaginazione. “Su una collina - spiega Voorhies - vidi qualcosa che mi sbalordì”. Erano gli indizi di ciò che poi i lavori di ricerca portarono alla luce: 200 rinoceronti fossilizzati, insieme agli scheletri di cammelli e lucertole, cavalli e tartarughe. La datazione dimostrò che essi erano tutti morti improvvisamente 10 milioni di anni fa. Spiega il ricercatore: “Capii dai loro denti, che quegli animali erano morti nel pieno della loro gioventù e tutti improvvisamente. Qualcosa li aveva soffocati. Fu semplice dedurre che avevano respirato cenere. Pensai alla morte orribile cui andarono incontro”.

Solo l’eruzione di un vulcano poteva aver prodotto così tanta cenere eppure nelle vaste pianure del Nebraska non vi sono vulcani. Voorhies allora si mise alla ricerca della più vicina eruzione avvenuta 10 milioni di anni fa. La trovò, ma era a 1600 Km di distanza. Sembrava impossibile che potesse aver avuto una ricaduta così lontana, da uccidere quegli animali. Si fecero, allora, le analisi delle polveri. I sospetti erano fondati. Il vulcano Bruneau Jarbridge era la causa della catastrofe di Orchard. Si era di fronte dunque, ad un super-vulcano di cui quasi tutti ignorano la violenza con la quale può riesplodere.
Nessun uomo ha mai assistito ad una super-eruzione, ma i vulcanologi possono calcolarne le dimensioni. Una delle più violente eruzioni avvenuta in tempi storici fu l’eruzione del vulcano Santorini, avvenuta nel 1.600 avanti Cristo. Fu così violenta che le conseguenze aiutarono a far scomparire una delle più fiorenti civiltà greche del tempo. Ma nulla fu in confronto a quella di Yellowstone.
“Da terra - spiega Robert Chrisiansen che scoprì il supervulcano - è difficile capire che le tante manifestazioni vulcaniche dell’area appartengono ad un’unica entità. Solo con le fotografie satellitari si è potuto comprendere che il tutto fa parte di qualcosa di enorme. La caldera è lunga 70 km e larga 30 km”.

Christiansen datò le rocce per risalire all’ultima eruzione. Ne scoprì tre: la prima avvenuta 2 milioni di anni fa, la seconda un milione e 200mila anni or sono e la più recente 600.000 anni fa. “Le eruzioni dunque, si sono verificate ad intervalli di 600.000 anni e l’ultima è proprio avvenuta 600.000 anni fa”, sottolinea Christiansen.
Dagli anni Settanta in poi l’area è tenuta sotto costante controllo e recentemente si è scoperto che si sono verificati importanti variazioni del livello del suolo. Agli inizi degli anni ‘80 si alzò anche di 740 mm. “Quando lo seppi fu come un pugno allo stomaco”, dice Christiansen. Ciò significa che la zona settentrionale di Yellowstone si sta gonfiando, inclinando il resto del Parco.
E’ l’inizio di una nuova eruzione? Sotto Yellowstone vi è una camera magmatica lunga circa 45 km e larga 20 km e ha uno spessore di 10 km, un volume enorme. Con questi dati i ricercatori hanno riprodotto al computer ciò che potrebbe accadere se avvenisse un’esplosione. Sarebbe un “day after” naturale. La quantità di polvere e anidride solforosa che potrebbero entrare nell’atmosfera ridurrebbero drasticamente la luce solare che arriva al suolo e per anni la superficie terrestre si raffredderebbe sempre più. L’esplosione del Monte Pinatubo del 1991, nelle Filippine, che pur con tutta la sua violenza non è neppure paragonabile con la caldera di Yellowstone fu in grado di far scendere la temperatura media globale di mezzo grado Celsius per un anno.

Quanti sono i super vulcani sulla Terra? Per fortuna pochi, anche se, recentemente, ne è stato scoperto uno in America Meridionale. “Sapevamo che la caldera Vilama è un vulcano violento, in quiescenza, ma non morto. Ma dalle ultime analisi abbiamo scoperto che 8,4 milioni di anni fa esplose immettendo nell’atmosfera 2.100 chilometri cubi di polveri e gas”, spiega Miguel Soler dell’Università del Jujuy, in Argentina. Per confronto va ricordato che l’esplosione di Santorini immise nell’atmosfera 30 km cubici di materiali. Oggi comunque, sono poco meno di una decina i super vulcani sulla Terra, il cui risveglio sarebbe simile all’impatto di un grande asteroide con la Terra.
Ma, tra questi, quali sono quelli più pericolosi? “Sicuramente - risponde Soler - va annoverato la depressione di Toba che si trova nel nord di Sumatra ed è lunga 96 km, larga 29 e profonda circa 610 m. L’ultima grande eruzione avvenne 74.000 anni fa quando vennero sparati nel cielo 2.000 km cubici di materiali che si dispersero nella troposfera. In seguito a ciò la temperatura della Terra scese di 2-3°C per alcuni anni. Ma sono da temere anche i Campi Flegrei, i quali si sono formati in seguito a due gigantesche eruzioni esplosive che avvennero 36.000 e 14.000 anni fa”.
La più antica eruzione è nota come eruzione del Tufo Grigio Campano, un evento esplosivo che ha messo in posto tra 100 e 150 chilometri cubi di magma. La seconda ha emesso una quantità di materiale inferiore (circa 25 km cubi). L’area è interessata dal fenomeno del bradisismo (sollevamento e abbassamento dei suoli), le cui cause pur non essendo ancora del tutto chiare, non escludono che sia da collegare in qualche modo ad aumenti di pressione del bacino magmatico presenti sotto i Campi Flegrei. Questo potrebbe non escludere la ripresa di un’attività più o meno intensa delle eruzioni.
SCIENZE.TV

SCIENZA DELLA TERRA

24 OTTOBRE 2007 ore 6:14

G8: I GRANDI DELLA TERRA PARLANO D’AMBIENTE
La località tedesca di Potsdam apre le porte a una tre giorni di incontri su clima e biodiversità. Si tratta del "G8 ambiente". Per l'Italia, all'evento partecipa Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio. Ecco le dichiarazioni rilasciate dal ministro nei giorni scorsi, dopo aver preso visione del rapporto Onu sul clima.


"Dopo l'accordo raggiunto in sede europea - ha detto il ministro all'Ansa -, accordo che l'Italia ha fortemente voluto e che prevede la riduzione delle emissioni di Co2 e lo sviluppo vincolante delle fonti rinnovabili, si deve aprire un confronto con gli Usa e con i paesi della nuova industrializzazione come Cina ed India al G8 ambiente che comincia giovedi' prossimo a Postdam".

"Dobbiamo contemporaneamente lavorare a impegni nazionali, rafforzandoli e concretizzandoli, e a un impegno mondiale. Un Patto per il clima che coinvolga Stati Uniti, Cina e India su impegni certi e misure concrete per la riduzione delle emissioni di gas serra e per lo sviluppo di fonti pulite, sicure e rinnovabili" ha continuato Pecoraro Scanio.

Il ministro ha aggiunto che l'Italia deve proseguire la svolta verde avviata rafforzando le misure per l'efficienza energetica, le fonti rinnovabili e la mobilita' sostenibile.Il rapporto Onu è solo uno dei numerosi appelli lanciati sull'emergenza climatica.

La ricerca condotta dalle Nazioni Unite evidenzia il fatto che fra vent'anni ci saranno centinaia di milioni di persone senza acqua e nel 2100 metà della vegetazione mondiale sarà estinta. Conseguenze devastanti anche per i ghiacciai, che potrebbero essere scomparsi già nel 2050.

Epidemie come la malaria si estenderanno a zone non tropicali e vasti territori sono a rischio per l'innalzamento del livello del mare. Mai fino a questo momento la catastrofe ambientale è stata annunciata in modo così deciso e perentorio.Il messaggio dovrebbe restare identico a quello che verrà presentato il mese prossimo a Bruxelles, dove l'Unione europea, la scorsa settimana, ha stabilito la riduzione delle emissioni di gas dannosi entro il 2020.
SCIENZE.TV
RICERCA