venerdì, ottobre 19, 2007

ULTIMA ORA

19 OTTOBRE 2007 ore 19:43

Piogge, rovesci e temporali interessano il Catanese, l'Ennese, il Messinese e il Reggino. Piogge deboli sul Crotonese.

IN PRIMO PIANO

19 OTTOBRE 2007 ore 19:18

SCIENZIATI ESEGUONO PERFORAZIONI ALLA RICERCA DI DATI SUL CLIMA DEL PASSATO

La ricostruzione del clima dell'Antartico negli ultimi 20 milioni di anni è l'obiettivo di un'équipe internazionale di scienziati che sta effettuando delle perforazioni attraverso 1 000 metri di sedimento sul fondale marino dell'Antartico.

I 50 ricercatori, provenienti da Germania, Italia, USA e Nuova Zelanda, partecipano al progetto ANDRILL (Antarctic Geological Drilling), che studia in che modo il clima dell'Antartico si è modificato nel corso del tempo e qual è stato l'impatto di questi cambiamenti sulle piattaforme di ghiaccio galleggianti della regione polare. Scoprendo in che modo i banchi di ghiaccio hanno reagito ai periodi caldi in passato, gli scienziati sperano di essere in grado di prevedere gli effetti del cambiamento climatico sui banchi di ghiaccio attuali.
Si tratta di una questione importante; quando le piattaforme di ghiaccio galleggianti si sciolgono, i ghiacciai terrestri scorrono più rapidamente nel mare e sciogliendosi fanno aumentare il livello delle acque.

«L'anno scorso abbiamo recuperato una carota di sedimenti lunga 1 285 metri sotto la piattaforma di ghiaccio di Ross,» ha spiegato un partecipante al progetto, Gerhard Kuhn dell'Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare e marina. «Adesso vogliamo tornare indietro di altri cinque milioni di anni e scoprire nuovi dati su un periodo durante il quale il clima era ancora più caldo.»

La perforazione in banchi di ghiaccio che galleggiano sul mare comporta una serie di difficoltà. Poiché il ghiaccio, dello spessore di otto metri, non può sostenere il peso dei macchinari di perforazione, alcuni sommozzatori hanno dovuto posizionare galleggianti sotto la lastra di ghiaccio per sostenerla. Inoltre, con l'avvicinarsi dell'estate antartica, il ghiaccio diventa sempre più sottile perciò entro l'inizio di dicembre il campo di trivellazione dovrà essere smantellato.
Tuttavia, vale la pena affrontare queste difficoltà in vista dei possibili risultati. Gli strati sedimentari del fondale marino contengono enormi quantità di informazioni sul clima della regione, risalenti a milioni di anni fa. Le carote di sedimenti dovrebbero anche fornire informazioni sull'estensione dei ghiacci marini nel passato. Eventuali pietre individuate nel sedimento devono essere state trasportate nel ghiaccio dal continente antartico, che in tal caso a quell'epoca doveva essere ricoperto di ghiaccio.
Il progetto ANDRILL presenta anche una forte componente educativa. Un gruppo di nove insegnanti dei paesi partecipanti lavoreranno con gli scienziati presso il sito di perforazione.

«Nel lungo termine vorrei incoraggiare gli insegnanti a dedicare una maggiore attenzione alle regioni polari nelle loro lezioni», ha affermato il dott. Rainer Lehmann, un professore tedesco di geologia che partecipa al progetto. «La calotte glaciali della Terra sono habitat unici e archivi climatici che attualmente stanno vivendo importanti cambiamenti. In futuro, i piani di studio dovrebbero dedicare più spazio al loro significato per la nostra vita in Europa.»

ULTIMA ORA

19 OTTOBRE 2007 ore 19:15


Nella giornata di domani FORTI VENTI sul Merdione, grazie ad una ciclonesi che si formerà sul basso Tirreno e Sicilia, dove tra l'altro sono attese piogge molto forti ed abbondanti. Le raffiche di vento potrebbe superare i 100-130 km/h sul mare e tra i 70-100 km/h sulla Sicilia centro-orientale, in spostamento nella notte anche sullo Jonio e Adriatico, con venti anche qui oltre i 70-90 km/h. Ciclonesi che poi colpirà Domenica mattina anche la Puglia, con nuove piogge intense.
VIETATE le uscite in mare aperto!

ULTIMA ORA

19 OTTOBRE 2007 ore 19:01

L'entrata di altre masse di aria fredda questa notte sulle Alpi, determinerà nella prima parte della giornata cieli a tratti nuvolosi sulla Valpadana, prima ad est e poi ad ovest. Ci saranno pertanto alcune precipitazioni (perlopiù deboli) sulla bassa Lombardia, basso Veneto, sud-ovest Piemonte e Liguria. Trovando temperature piuttosto basse a bassa quota (3-6°C) la piogge potrebbe trasfarsi in neve a quote prossime ai 700-900 metri, fin verso i 5-600 metri sul Piemonte. Venti moderati da N-NE nella prima parte della giornata sul Nord-Ovest e Liguria; FORTI sui mari di Ponente con mari mossi.

ULTIMA ORA

19 OTTOBRE 2007 ore 15:39

Nevica sulle Alpi Austriache. La neve bacia le località di Obertauern (1800 m); Bad Ischl (1500 metri); Carinthia (1875 metri); Damuls (1700 metri); Dornbirn (1537 metri); Fontanella (1750 metri); Hinterglemm (1070 metri); Vorarlberg (1720 metri); Saalbach (1035 metri); Schattberg Westgipfel (2100 metri); Silvretta (2032 metri) e Zwölferkogel (1530 metri). Deboli nevicate in atto anche sull'Alto Adige oltre i 1000-1300 metri.

IN PRIMO PIANO

19 OTTOBRE 2007 ore 14:46

ENTRA IL FREDDO SULL'ITALIA. PIOGGE SPARSE AL CENTRO-SUD. FORTE MALTEMPO SULLA SICILIA. PROSPETTIVE PIOVOSE?

Un saluto all'Autunno, ora e l'Inverno a "dirigere l'orchestra". Ieri sera e nella notte forti venti da N-NE hanno spazzato tutta l'Italia, provocando un abbassamento delle temperature sul Centro-Nord di alcuni gradi. Questa mattina molte località pianeggianti del Nord-Ovest ha vissuto temperature di 3-5°C, mentre in quota i valori sono andati sotto Zero.
Colonnina di mercurio che sui versanti svizzeri ha sfondato il muro dei -15°C a Jungfraujoch (3580 metri di altezza) e i -14°C a Corvatsch, (3315 metri di altezza). In Austria a Sonnblick (3105 metri), ha raggiunto una temperature di -13,0°C, accompagna da un'intensa nevicata di 20 cm al suolo. Sulla vetta tedesca dello Zugspitze (2960 metri), la colonnina ha misurato -12°C, con neve intensa e accumuli di 16 cm al suolo.
Anche sui nostri versanti le cifre sono state di due cifre, specie sui rilievi della Lombardia (Passo dello Stelvio) e Alto Adige; -9°C stamane a Pian Rosà in Valle d'Aosta.

Ma torniamo a noi: entra il freddo sull'Italia, prime piogge sulle Venezie e medio Adriatico. Neve sull'Appennino abruzzese oltre i 1200 metri, ma in calo con il trascorrere delle ore. Le giornate peggiori saranno domani (Sabato 20) e Domenica 21 con piogge anche intense sulla Sardegna, medio Adriatico e Meridione. Sulla Sicilia è atteso anche un SEVERO MALTEMPO tra la sera/notte di Sabato e Domenica mattina, con la formazione di una ciclonesi rotatoria sul posto e rischio concreto di VIOLENTE PIOGGE, TEMPORALI E GRANDINATE, localmente sottoforma di NUBIFRAGI; accumuli oltre i 100 mm. Interessata in parte anche la Calabria e il Golfo di Taranto. Si informa che la situazione non è da sottovalutare, anzi, bisognerà seguite gli aggiornamenti per capire meglio la situazione prevista!.

Per vedere un sostanziale "miglioramento" bisognerà aspettare Martedì 23, quando la depressione tenderà lentamente a scemare e a pardere di intensità, oltre a riscaldarsi, facendo aumento pian piano le temperature. Non è atteso comunque un severo peggioramento. Anzi, la situazione è prevista sempre molto instabile su tutta la Penisola, grazia all'espandersi della struttura depressionaria anche sul resto del Centro-Nord. Una maggiore rotazione del vortice in senso antiorario potrebbe portare a piogge locali anche sul Nord Italia e Tirreno tra il 24 e il 25 Ottobre. Si tratterà di fenomeni poco rilevanti, ma molto utili dato che su queste regioni la pioggia manca da molto giorni!

Il dopo rimane ancora un'incognita da decifrare. Al momento pare che l'Anticiclone subtropocale possa tentare un nuovo attacco sull'Europa centrale, ponendo fine a questo freddo sulle nostre regioni. Ma attenzione: il blocco anticiclonico sul Nord dell'Europa potrebbe aprire nuove "PORTE" alle depressioni Atlantiche, con coseguenza di piogge "benedette" anche sul Nord-Ovest e Tirreno, oltre che sul resto del Paese. Questo potrebbe accadere tra il 27 e il 29 Ottobre. Spingendosi verso la fine del mese e sui primi giorni di Novembre si intravede una nuova ondata di freddo che dalla Russia, scivolerà verso l'Europa centrale!
In poche parola: l'Autunno non datelo per morto, il bello è appena inziato.

ULTIMA ORA

19 OTTOBRE 2007 ore 6:56

ATTENZIONE - Nella giornata di Domenica 21 attesi fenomeni MOLTO FORTI ed ABBONDANTI sulla Sicilia e sulla Calabria, con accumuli pluviometrici anche oltre i 100-130 mm in poche ore. Una situazione molto pericolosa che dovrà essere monitorata attentamente. Il rischio di un'alluvione lampo non è basso!
Seguite gli aggiornamenti...

ULTIMA ORA

19 OTTOBRE 2007 ore 6:54

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

Segnaliamo: -9°C al Pian Rosa; 5°C a Paganella; -2°C al Passo Rolle; 1°C a Rieti; 2°C ad Aosta; 3°C a Milano; 4°C ad Aviano e Mondovì; 5°C a Verona, Forlì e Trevico; 6°C al Monte Scuro e Brescia; 7°C a Cervia e Torino; 8°C a Rimini e Venezia; 9°C a Bolzano e Arezzo; 10°C a Firenze, Alghero, Pisa, Trieste e Capo Caccia; 11°C a Roma; 12°C a Pescara; 15°C a Capri, Napoli e Olbia; 16°C ad Imperia e Crotone; 17°C a Palermo e Ponza; 18°C a Catania; 19°C a Messina e 20°C a Lampedusa e Reggio Calabria. Si segnalano alcuni temporali tra i Capo Palinuro e Lamezia Terme.

PREVISIONI

19 OTTOBRE 2007 ore 6:48

PREVISIONI PER SABATO 20 OTTOBRE: ARRIVANO LE PIOGGE SULL’ADRIATICO, SARDEGNA E SICILIA. NEVE A QUOTE BASSE SULL’APPENNINO. CLIMA SOLEGGIATO AL NORD E TIRRENO. VENTOSO OVUNQUE.
Arriva il freddo sull’Italia. Primi fenomeni sul versanti Adriatico e Isole Maggiori. Neve in Appennino oltre i 4-500 metri, in lieve calo nella notte su Domenica 21. Soleggiato al Nord e Tirreno ma con freddo intenso nella notte e prime gelate in pianura!


NORD: Giornata fredda e soleggiata su tutte le regioni. In serata tendenza aumento della nuvolosità sulle coste romagnole, est Veneto e Friuli, ma senza fenomeni. Nubi anche sui confini dell’Alto Adige e versanti austriaci con possibile nevischio oltre i 200-300 metri di quota.
Temperature massime comprese tra i 10-14°C. Minime intorno agli 0-5°C, localmente sotto Zero sul Nord-Ovest. Venti moderati da E-NE sulla Liguria, alto Adriatico e Alpi. Nel pomeriggio-sera forti raffiche da E-NE (oltre i 70-80 km/h) a largo del mar ligure occidentale e Corsica.
Mari mossi.

CENTRO: Mattinata nuvolosa sulle regioni Adriatiche, con piogge e locali rovesci, specie sulle coste, pianure e zone di media-bassa montagna. Piovaschi anche sull’Umbria. Neve oltre i 500-600 metri. Altrove clima soleggiato al più poco nuvoloso. Nel pomeriggio piogge sparse sulle regioni Adriatiche e Sardegna. Neve in Appennino oltre i 300-500 metri; 800-900 sulla Sardegna. Soleggiato sulla Toscana; poco nuvoloso sul Lazio. In serata ancora piogge e rovesci sparsi, localmente intensi) sulle Marche, Abruzzo e Molise. Neve oltre i 300-500 metri, con fiocchi anche fin verso i 200 metri sul Chetino. Migliora sull’Isola; sereno o poco nuvoloso altrove. Attesa un po’ di neve già dal mattino anche sulle città di Campobasso, dell’Aquila e Isernia.
Temperature massime comprese tra i 10-15°C. Minime intorno ai 5-8°C. Venti moderati ovunque da E-NE, con raffiche intense (oltre i 70-80 km/h) nel corso della giornata sulla Sardegna.
Mari mossi; molto mossi sulla Sardegna.

SUD: Mattinata nuvolosa sulla Sicilia orientale e sud Calabria con piogge e rovesci sparsi. Nubi sparse altrove con alterna di sole. Nel pomeriggio clima a tratti soleggiato, ma con passaggi di nubi. In serata nubi sparse sulla Sicilia occidentale dove saranno probabili brevi piogge. Sereno o poco nuvoloso altrove.
Temperature massime comprese tra i 12-17°C. Minime intorno ai 12-16°C. Venti moderati sui mari da E-NE. Raffiche in intensificazione tra sera e notte sul Tirreno sud-occidentale e Canale di Sardegna. Su quest’ultima zona non si escludono raffiche di 100 km/h.
Mari da poco mossi a mossi; molto mossi sul Canale di Sardegna e Tirreno.

SCIENZA E TECNOLOGIA

19 OTTOBRE 2007 ore 6:34

L’HIMALAYA SI SCIOGLIE: UN MILIARDO DI PERSONE A RISCHIO
Due terzi dei ghiacciai himalayani si stanno sciogliendo. Con gravissime ripercussioni su alcuni grandi fiumi asiatici e sul miliardo di persone che vive sulle loro sponde. Sono i dati scientifici resi noti ieri a Roma dal progetto Share, una rete di monitoraggio internazionale promossa dal Comitato Ev-K2-Cnr.


Share, che letteralmente sta per "Stations at high altitude for research on the environment" (ovvero Stazioni in alta quota per il monitoraggio dell'ambiente) è stato avviato in collaborazione con l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr, che si occupa di monitoraggio climatico, ambientale e geofisico.
La situazione descritta dai dati è molto preoccupante. Si tratta di un ciclo a catena, dove un evento tira l'altro: lo scioglimento dei ghiacciai è pericoloso per i grandi fiumi asiatici fra cui Gange, Brahmaputra, Indo, Salween e Mekong. Se questi corsi d'acqua straripassero infatti, sarebbero gravemente colpite le popolazioni che vivono molto vicino alle loro rive.

Altro importante dato emerso dalla ricerca riguarda la "nube marrone", composta da sostanze inquinanti, che sovrasta il Sudest asiatico e l'Oceano Indiano. La nube è stata oggetto di studio della stazione di monitoraggio della Piramide dell'Everest, il laboratorio scientifico più alto del mondo, situato a oltre cinquemila metri d'altezza.
Ma che ruolo ha la "nube marrone" sullo scioglimento dei ghiacciai? "Le particelle carboniose che si depositano sui ghiacchiai - ha spiegato Sandro Fuzzi, membro del team che studia da tempo il fenomeno - rende i ghiacciai stessi meno riflettenti. In questo modo le masse glaciali assorbono di più i raggi solari e si sciolgono più rapidamente".

Secondo quanto riferito da Veerabhadran Ramanathan, responsabile del progetto Abc (Atmospheric brown clouds) delle Nazioni Unite, le "brown clouds" stesse hanno altre disastrose consegenze. Fra cui la diminuzione delle piogge monsoniche, che loro volta stanno provocando un drastico calo della produzione di riso in India. "Per questo motivo i ghiacciai sono essenziali per la sopravvivenza dell'Asia" ha precisato Ramanathan.

Sandro Fuzzi ha spiegato che la "nube marrone" si forma dove c'è molta antropizzazione e alti livelli di inquinamento, causato dalle attività dell'uomo, come per esempio le centrali elettriche e gli impianti di riscaldamento a bassa qualità.
MONTAGNA.TV

SCIENZA E TECNOLOGIA

19 OTTOBRE 2007 ore 6:19

SHARE: L’INQUINAMENTO SI CONTROLLA DALLE MONTAGNE
"Share: l'Italia e il pianeta sotto osservazione per l'inquinamento atmosferico". E' questo il titolo della conferenza del Comitato Ev-K²-Cnr che si tiene oggi a Roma. L'evento è organizzato in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (Isac) del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) che si occupa di monitoraggio climatico, ambientale e geofisico.


Il progetto Share (Stations at high altitude for research on the environment) ha come fine principale la condivisione del cambiamento climatico. Si tratta di una rete per il monitoraggio ambientale in alta quota, già presente, con otto stazioni, in Italia, Nepal, Uganda e Pakistan.
Nei prossimi anni si prevede di estendere il network ad altri paesi. Tutte le stazioni sono installate nei luoghi di montagna, che corrispondono al 24 per cento delle terre emerse e sono i più adatti allo studio della composizione dell'atmosfera, del clima e dei meccanismi di trasporto delle sostanze inquinanti.

Share è stato avviato sotto l'egida di Unep (il Programma ambientale delle Nazioni Unite), Wmo (l'Organizzazione meteorologica internazionale) e Ipcc (il Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici delle Nazioni Unite). Particolare attenzione è dedicata allo studio della "Atmospheric brown cloud” (Abc), vale a dire la "nube marrone" collocata sopra l'Oceano Indiano e il Sudest asiatico ormai da tempo.

Lo studio di questo fenomeno in Himalaya avviene grazie alla stazione di monitoraggio Pyramid (recentemente denominata Nepal climate observatory) posizionata a oltre 5mila metri d'altezza, presso il Laboratorio Osservatorio Piramide sul monte Everest, il laboratorio più alto del mondo.
La altre sette stazioni sono: quella posizionata sul Rwenzori, in Uganda, la prima a coprire l'Africa dal punto di vista del monitoraggio ambientale, quella sul Monte Cimone, denominata "Ottavio Vittori", in Italia, la Pakistan karakorum network, in Pakistan, e quattro punti di monitoraggio in Nepal.

Dalle ricerche effettuate, gli esperti hanno osservato elevate concentrazioni di Black carbon e di inquinanti, sostanze dannose che riscaldano l'atmosfera, come fanno i gas serra, e contribuiscono in modo significativo allo scioglimento dei ghiacci.
Le stazioni di monitoraggio della rete Share hanno registrato con estrema precisione ciò che sta accadendo ed è accaduto finora. Per esempio quella italiana "Ottavio Vittori", situata sul Monte Cimone, in Pianura Padana, ha osservato alte concentrazioni di Black carbon e dust, elementi che alterano la composizione dell'atmosfera e i processi climatici.

Senza contare le emissioni dannose causate dalle attività dell'uomo. Parliamo dell'inquinamento del traffico industriale, degli impianti di riscaldamento e delle attività industriali.
Tra le conseguenze climatiche registrate dalle stazioni di Share, lungo la valle del Khumbu, c'è anche l'aumento della temperatura media di un grado per decade. Naturalmente ciò gioca un ruolo fondamentale sulla dinamica dei ghiacciai.

Questi dati fanno parte anche di in un progetto internazionale Gewex-Ceop (Coordinated and water cycle Oobservation), un sistema di osservazione su scala globale incentrato sui bilanci di energia e acqua.
MONTAGNE.TV
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