lunedì, novembre 26, 2007

26 NOVEMBRE 2007
Tra qualche settimana sarà in onda il nuovo sito meteo: www.meteoggi.it

ULTIMA ORA

26 NOVEMBRE 2007 ore 14:08

BANGLADESH: CICLONE UCCIDE TIGRE DEL BENGALA

l devastante ciclone Sidr che ha colpito il Bangladesh causando migliaia di morti, mette a rischio anche la tigre reale del Bengala, una specie gia' in pericolo di estinzione. Finora e' stato ritrovato ucciso un primo esemplare: la tigre, della dimensione di 2,7 metri, e' stata vista galleggiare in un canale del vasto delta di mangrovie nei pressi delle isole Sunderban. ''E' stato il ciclone ad ucciderla. Non sappiamo ancora quante tigri sono rimaste uccise, ma abbiamo recuperato i corpi di circa due dozzine di cervi'', ha riferito l'ufficiale del distretto forestale Mohammad Shahidullah. Nelle isole Sunderban, attraversate da una complessa rete di canali e insenature, si trova la piu' grande foresta di mangrovie del mondo. Le mangrovie ospitano circa 500 tigri reali del Bengala. E' stato stimato che nel mondo esistono dai 5.000 ai 6.000 esemplari contro i 100.000 del 1900. ASCA

IN PRIMO PIANO

26 NOVEMBRE 2007 ore 14:06

FORTI VENTI SUL MAR DEL NORD; GELO IN TURCHIA

Forti venti settentrionali hanno interessato nella giornata di ieri (Domenica 25) il Mar del Nord, la Scozia e la Norvegia sud-occidentali. Venti fino a 67 km/h sono state raggiunte a Haugesund (locali costiera a sud della norvegia), con raffiche fino a 94 km/h nel primo pomeriggio!. Oltra al vento, la neve cadeva al suolo con 2°C. La piattaforma di Ekofisk raggiungi venti fino a 87km/h, con picchi fino a 107 km/h tra le 3 e le 4:30.

Venti forti hanno sferzato la Scozia, con raffiche di 92 km/h a Foula, 80 km/h a Lerwick e Wick e 76 km/h a Kirkwall.

Clima gelido investe invece la Turchia, speci i paesi centro-orientali. Sempre nella giornata di Domenica 25, si sono toccati i -10°C a Kars (1795 m); -10 a Erzurum (1758 m); -10°C a Van (1662 m) e -7°C a Erzincan (1154 m). Nella capitale Ankara (959 m) raggiunti i -4.3°C.
Valori che nella giornata odierna hanno subito lievi aumenti, sia nella massime e sia nelle minime, anche se in quota non si escludo nuove punte di -10°C nella prossima notte.

ULTIMA ORA

26 NOVEMBRE 2007 ore 7:02

TERREMOTI/ INDONESIA, FORTE SCOSSA, UN MORTO E 45 FERITI
Magnitudo 6,4 gradi. Decine di edifici distrutti o danneggiati

Due forti scosse sismiche hanno investito l'Indonesia orientale nella notte, facendo almeno un morto e 45 feriti, secondo quanto ha riferito oggi il ministero indonesiano della sanità. Secondo la stampa locale, diverse decine di edifici sono stati distrutti o danneggiati.

La prima scossa, di magnitudo 6,4 gradi della scala Richter, è avvenuta ieri sera al largo dell'isola di Sumbawa, seguita qualche ora dopo da una violenta replica di magnitudo 6,3.
In un comunicato, il ministero indonesiano della sanità ha riferito che un bambino è rimasto ucciso e altre 45 persone sono state ferite.

Secondo l'agenzia ufficiale Antara, diverse decine di edifici sono stati distrutti o danneggiati. Testimoni hanno affermato che l'elettricità è stata temporaneamente interrotta in alcune zone, in particolare in un ospedale che è stato brevemente evacuato. Già ieri mattina, un sisma di magnitudo 6,1 era stato registrato al largo dell'isola di Sumatra.
APCOM

ULTIMA ORA

26 NOVEMBRE 2007 ore 6:59

Salta il peggioramento freddo e piovoso ad inizio Dicembre sull'Italia. Soltanto le Alpi potranno beneficiare di piogge e nevicate anche molto abbondanti per un forte stau sui versanti esteri. Qualche fenomeno potrà sconfinare anche a sud, anche a causa di fenomenologia piuttosto intensa e accompagna da forti venti che spazzeranno tutta l'Italia. Una situazione che poteva portare nuove piogge al Nord, ma gli ultimi aggiornamenti hanno negato tutto. L'Alta Pressione non vuole cedere sotto l'incanzare di correnti fredde da nord e per questo che l'affondo freddo devia a per l'inizio di Dicembre. Seguite comunque gli aggiornamenti...

ULTIMA ORA

26 NOVEMBRE 2007 ore 6:51

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

-11°C al Pian Rosa; -2°C al Passo Rolle; 1°C a Dobbiaco e Paganella; 2°C a Rieti; 3°C a Milano e Novara; 5°C a Bologna e Bolzano; 6°C a Piacenza; 7°C a Verona; 8°C Brescia e Perugia; 9°C ad Enna, Firenze, Pisa e Roma; 10°C a Pescara, Udine e Venezia; 11°C a Trevico; 12°C a Genova; 13°C a Trieste; 14°C a Bari e Catania; 14°C a Latina e Ponza; 18°C a Brindisi, Messina e Napoli; 19°C a Lampedusa; 20°C a Trapani e 21°C a Palermo.

PREVISIONI

26 NOVEMBRE 2007 ore 6:45

PREVISIONI PER MARTEDI 27 NOVEMBRE: BEL TEMPO SU TUTTA LA PENISOLA. QUALCHE ADDENSAMENTO SUL TRENTINO E ISOLE MAGGIORI
Torna il bel tempo sull’Italia. A nottetempo e all’alba banchi di nebbia in Valpadana. A partire da Giovedì peggiora nuovamente sul Meridione per la risalita di un perturbazione algero-marocchina. Nel Week-End nuova discesa fredda?


NORD: Giornata soleggiato o al più poco nuvolosa su tutte le regioni. Maggiori addensamenti si osserveranno sul Trentino e alta Lombardia, ma senza fenomeni. Nebbie al mattino sulla Valpadana occidentale, in diradamento nelle ore centrali.
Temperature massime comprese tra gli 11-13°C. Minime intorno ai 3-8°C. Venti moderati da E-NE sulla Liguria, forti a largo sul ponente ligure; deboli altrove.
Mari poco mossi; mossi a largo del mar ligure.

CENTRO: Giornata soleggiata su tutte le regioni. Locali addensamenti si osserveranno sulla Sardegna centro-orientale. Foschie o nebbie mattutine nelle zone interne, in esaurimento.
Temperature massime comprese tra i 12-16°C. Minime intorno ai 4-8°C. Venti moderati o forti da E sul Tirreno e Sardegna; deboli o al più con locali rinforzi altrove.
Mari poco mossi sul medio Adriatico; mossi o molto mossi altrove.

SUD: Giornata soleggiata sulla Puglia, Basilicata e Campania. Sulla Sicilia e Calabria il giorno sarà caratterizzato da molti nubi e locali schiarite, più ampie dalla serata, dove subentrerà un veloce miglioramento.
Temperature massime comprese tra i 14-17°C, fino a 20-21°C sulla Sicilia. Minime intorno ai 7-9°C, più alte sull’Isola.
Venti moderati o forti da E sul Tirreno e Canale di Sardegna; da N-NE sullo Jonio e da S-SE sul Canale di Sicilia; moderati sul baso Adriatico.
Mari da mossi a molto mossi; agitati sullo Jonio.

SCIENZA

26 NOVEMBRE 2007 ore 6:37

CLIMA: ESPERTI, POCHI DATI SU OCEANI
Serve una rete globale. Riunione il 28 a Citta' del Capo

Nonostante i mari coprano il 71% della superficie terrestre, la nostra conoscenza dei fenomeni e dell'ecosistema marino e' ancora 'patetica'. Lo sostengono gli oceanografi del mondo, che si riuniranno il 28 novembre a Citta' del Capo, e che lanceranno un appello per la creazione di una rete globale di monitoraggio. Costo iniziale dell'operazione tre miliardi di dollari: 'Ma l'investimento sarebbe recuperato in breve tempo - sostiene il direttore del Pogo - in termini di salute umana e animale'.
ANSA.

AMBIENTE

26 NOVEMBRE 2007 ore 6:22

MENO 11°C CON LE “CITTA GIARDINO”
Una ricerca condotta dalla Welsh school of architecture, della university of Cardiff in Gran Bretagna dimostra che si potrebbe ridurre la temperatura delle città da 3,6 fino a 11 gradi centigradi trasformando i tetti degli edifici e quando possibile anche le loro pareti in giardini pensili.


Generalmente il clima delle grandi città si presenta più mite in inverno, ma estremamente più caldo in estate rispetto alle vicine aree rurali. Questo perché le grandi città sono caratterizzate per la maggior parte della loro estensione da superfici asfaltate e da edifici in cemento, mentre le aree verdi sono solitamente molto poche.

In tal modo e unitamente al traffico e all’uso dei riscaldamenti si crea un aumento generale della temperatura media annua della città, fenomeno che viene definito come "isola di calore". La situazione può diventare drammatica quando si hanno le "ondate di calore" estive allorché le città diventano veri e propri forni.

Il metodo approntato dalla Welsh school of architecture porterebbe ad una forte riduzione, soprattutto in estate, dell’uso dei condizionatori con un notevole risparmio energetico e una riduzione di emissioni inquinanti.

Eleftheria Alexandri and Phil Jones hanno ottenuto tali risultati ricreando la situazione di varie città della Terra in un modello al computer e a secondo dell’agglomerato e delle possibilità che gli edifici offrono alla loro trasformazione i risultati sono stati da "buoni" ad "ottimi".

Le prove virtuali sono state eseguite su nove città della Terra, partendo da quella sub artica di Montereal, in Canada a quella temperata di Londra (Gran Bretagna) fino all’umida Mumbai (India), passando dalla secca Riyadh (Arabia Saudita) e la tropicale Brasilia (Brasile). In tutti i casi le prove sono state eseguite ipotizzando una situazione estiva particolarmente calda per la città.

Per agglomerati come Riyadh i risultati dicono che se tutti gli edifici fossero ricoperti con tetti a giardino la temperatura media potrebbe scendere anche di 9,1 gradi, con le punte massime abbattute addirittura di 11,3 gradi rispetto a quelle che si toccano attualmente. Per Londra e Montreal la riduzione della temperatura sarebbe di 4 gradi.

La copertura di verde agisce in due modi nel far diminuire la temperatura delle città. Da un lato riflette i raggi solari più che non il cemento, dall’altro fa diminuire l’uso dei condizionatori, i quali emettono grandi quantità di aria calda.

Spiega Alexandri: "Se si pensa che nel 2003 in Europa sono morte più di 15mila persone per il caldo delle città, si capisce che un investimento nel trasformare le città in aree più vivibili, non deve fare i conti con alcun problema economico e in futuro tutti gli edifici dovrebbero essere concepiti così da poter avere un giardino sul proprio tetto".

La Svizzera ha già realizzato in alcune città giardini pensili con risultati che effettivamente dimostrerebbero praticamente il beneficio che ne trarrebbero le persone.
SCIENZE.TV
SCIENZE DELLA TERRA

26 NOVEMBRE 2007 ore 6:14

LA FRANA PIU’ SPAVENTOSA DI TUTTI I TEMPI
Quanto sono pericolosi i sedimenti trasportati dai fiumi che si depositano sui versanti sottomarini dei mari e degli oceani? A quanto pare moltissimo, se si riflette su quanto appena scoperto di un evento che interessò le coste nord-occidentali dell’Africa circa 60mila anni fa.


Una gigantesca frana, infatti, composta da circa 200 miliardi di metri cubi di materiale, composta principalmente da fango e sabbie, si staccò dai fondali poco profondi prospicienti il continente africano per scivolare sul fondale dell’Oceano Atlantico.
Ad oggi quel fenomeno viene considerato il più imponente flusso di sabbia e fango che sia mai stato documentato sulla Terra. La mole di materiale in questione fu così cospicua che prima di fermarsi percorse ben 1500 chilometri, più o meno la distanza che separa Roma da Londra.
La scoperta di quella gigantesca frana e del conseguente flusso di materiali sono stati descritti in un articolo pubblicato sull'ultimo numero di Nature. Spiega Peter Talling dell'Università di Bristol, che ha lavorato in collaborazione con colleghi del National Oceanography Centre di Southampton: ”Il volume dei sedimenti trasportati da quel flusso è talmente enorme che è difficile da immaginare e rappresenta uno dei più imponenti movimenti di materiali che si sia mai verificato sul nostro pianeta, tant’è che aveva un fronte di circa 150 chilometri. La quantità di materiale che si mosse corrisponde a dieci volte quella che viene immessa ogni anno nell'oceano da tutti i fiumi della Terra".

A sostegno di quanto dice Talling si pensi che, ad esempio la gigantesca frana della Valtellina interessò circa 40 milioni di metri cubi di materiale, mentre quella ancor più spaventosa che interessò il Monte Toc che rovinò nella diga del Vayont, aveva un volume di circa 280 milioni di metri cubi.
Una nullità rispetto a quella africana. Ma la di là delle dimensioni e della quantità di materiale che si mosse il fenomeno lascia sorpresi i geologi per la distanza che il materiale ha percorso. E sembra che esso non abbia lasciato dietro sé alcuna traccia. Si fermò solo là dove il fondale oceanico passa da un’inclinazione di 0,5° ad una di 0,1.

La scoperta dà modo ai geologi di riflettere su un fatto importante: fino ad oggi i fondali con inclinazioni di 0,5° non erano ritenuti pericolosi, tant’è che su di essi si sono deposti miriadi di cavi per le trasmissioni di dati e gasdotti e oleodotti per il trasporto di gas e petrolio.
Quanto successo sulle coste dell’Africa 60mila anni fa deve far ritenere che tali fondali non sono poi così sicuri e se anche sembra impossibile spostare quanto deposto finora è perlomeno auspicabile che si crei un sistema di monitoraggio per bloccare, ad esempio, il flusso di petrolio negli oleodotti nel caso si abbiano elementi che dicano che una frana si sta muovendo.
SCIENZE.TV
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