giovedì, novembre 22, 2007

22 NOVEMBRE 2007
Tra qualche settimana sarà in onda il nuovo sito meteo: www.meteoggi.it

ULTIMA ORA

22 NOVEMBRE 2007 ore 19:18

GENOVA, CONTINUA IL MALTEMPO, GALAVERNA NELL'ENTROTERRA

Continua l'ondata di maltempo in tutta la Liguria. Sulla costa, specie a Genova, piove incessantemente e tira forte vento. Nell'entroterra della Provincia di Genova non nevica, ma il maltempo raggela le vallate e in molte zone si è già formata la galaverna. Dal Faiallo all'alta Valle Scrivia, dalla Val Trebbia alla Val d'Aveto, la situazione è tenuta sotto controllo dalle squadre della Provincia, coordinate dall'assessore alla viabilità Piero Fossati, e pronte a intervenire se il ghiaccio dovesse provocare cadute di alberi e rami sulle strade. In tutto l'entroterra proseguono gli interventi degli spargisale della Provincia, che stanno irrorando di sale e ghiaia le strade provinciali per combattere le insidie del gelo sulle carreggiate. "La galaverna - dice l'assessore Fossati - si è formata a macchia di leopardo in molte zone interne e i nostri tecnici continuano a monitorare la situazione". In particolare la galaverna è segnalata in Alta Valle Stura sulla provinciale del Faiallo, in Alta val Polcevera sulla provinciale della Bocchetta, in Alta Valle Scrivia sulle provinciali di San Fermo, di Vobbia e di Alpe di Vobbia, in Alta Val Trebbia sulla provinciale di Barbagelata (nel tratto che sale da Montebruno) e sulla provinciale del Fregarolo a Fontanigorda (dal bivio di Casoni verso il passo) e in Val d'Aveto lungo la provinciale di Alpepiana verso il passo del Pescino.

ULTIMA ORA

22 NOVEMBRE 2007 ore 14:35

MALTEMPO: LIGURIA, FREDDO E PIOGGIA IN TUTTA LA REGIONE
Situazione piu' critica a Calizzano che segna - 1

Come previsto maltempo e freddo intenso hanno investito la Liguria dove un po' ovunque piove e le temperature sono scese vicino allo zero. Sul capoluogo piove in modo incessante ma senza grande intensita' dalla scorsa notte. Nell'entroterra savonese, in particolare, la temperatura e' scesa a zero sul Monte Beigua, dove piove, mentre al Melogno, nell'entroterra finalese, si aggira sui 2-3 gradi Situazione piu' difficile si ha a Calizzano, dove la temperatura e' scesa a -1 e piove.
ANSA.

ULTIMA ORA

22 NOVEMBRE 2007 ore 13:59

VALLE D'AOSTA: NEVE SOPRA I 1000 METRI DI QUOTA
Consigliato uso catene su Ss 27 Gran San Bernardo

Nella regione dall'alba di oggi nevica sopra i 1.000 metri di quota. La perturbazione e' piu' intensa nel settore nord-occidentale, nella zona del Monte Bianco, mentre in bassa valle la neve e' comparsa intorno ai 1.500 metri di altitudine. Le precipitazioni proseguiranno fino a venerdi' e domani saranno piu' intense. Si consiglia l'uso di catene nel tratto finale della Ss 27 del Gran San Bernardo.
ANSA.

ULTIMA ORA

22 NOVEMBRE 2007 ore 13:50

Giornata mite e prettamente primaverile quella di ieri su diverse località del Meridione. Raggiunti i 24°C ad Alghero e 21°C ad Olbia, in Sardegna. Raggiunti i 21°C anche a Palermo, 20°C a Messina e 20°C a Lamezia Terme. Sulle restanti regioni le temperatura hanno oscillato tra i 17-19°C. Solo 4°C a Torino.

ULTIMA ORA

22 NOVEMBRE 2007 ore 6:59

AVVISO MALTEMPO - a partire da questa sera/notte piogge forti ed abbondanti si intensificheranno sull'Imperiese, alto Piemonte, alta Lombardia e Prealpi orientali; moderate altrove. Domani mattina (Venerdì 23) ancora piogge molto forti sull'alto Piemonte (specie settori orientali), alta Lombardia, alto Veneto e Trentino. Nella notte forte maltempo in arrivo anche sul Friuli. Sabato 24 ancora piogge battenti sul Nord-Est, specie a nord del Po. Neve sulle Alpi a quote oltre i 1600-1900 metri.
Accumuli pluviometrici superiori ai 50-90 mm su queste zone, localmente fino a 100 mm. In quota la neve sfiorerà il metro ad oltre 2000-2500 metri di quota.

Attenzione a possibili aggamenti, esondazioni di piccoli torrenti e dissesti al terreno, soprattutto nelle zone più soggette e a questi fenomeni!

22 NOVEMBRE 2007 ore 6:50

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

-7°C al Pian Rosa; -1°C a Dobbiaco e Passo Resia; 0°C a Paganella; 1°C a Perugia; 3°C a Pescara; 4°C a Torino; 5°C a Milano; 6°C a Genova e Verona; 7°C a Vicenza; 8°C a Catania, Napoli e Termoli; 9°C a Brindisi; 10°C a Bari ed Enna; 11°C ad Albenga e Firenze; 12°C a Decimomannu; 13°C a Lecce e Pisa; 16°C a Messina e Trapani; 18°C a Cagliari e 21°C a Palermo.

IN PRIMO PIANO

22 NOVEMBRE 2007 ore 6:46

NUOVA FASE FREDDA A FINE MESE? I MODELLI VANNO IN CONFUSIONE

Nel precedente articolo si era evidenziato di una possibile fase fredda verso la fine del mese sull’Italia.
Ebbene, gli ultimi aggiornamenti rinforzano questa possibile evoluzione.

Rispetto a quello osservato stamane, i modelli vedono la colata fredda penetrare nel cuore del Mediterraneo già a partire da Domenica 25 Novembre, con primo freddo, piogge e neve a quote basse sull’Europa, Alpi e parte del Centro-Nord Italia, eccetto forse il basso Piemonte e la Liguria che sarà saltato grazie alla protezione delle Alpi.

Successivamente, molto FREDDO affluirà su tutta l’Europa centro-orientale grazie al corridoi freddo che si verrà a creare tra la Russia e l’Italia. Minime di -10/-15°C a 850 hPa investiranno il nord delle Alpi, con nevicate che cadranno a quote pianeggianti, specie sull’Austria. Valori intorno ai -2/-5°C entreranno anche sul Nord Italia, mentre 0-5°C rivestiranno il del Centro-Sud.

La depressione fredda però non avrà intenzione di allentarsi dal Mediterraneo. Si verrà a creare una situazione di “stallo” da parte della goccia fredda, a causa del suo distacco con il resto del saccatura.

Pertanto, oltre al freddo non mancheranno di certo le precipitazioni, che colpiranno soprattutto il Centro-Sud Italia, con nevicate che cadranno a quote molto basse, localmente e quote pianeggianti sul versante Adriatico.
Il Nord-Italia rimarrà un po’ ai margini, anche se la bassa Valpadana potrà vedere qualche isolato fenomeno, anche nevoso a quote molto basse.

A lungo termine attese nuove discesa sul Mediterraneo.
Intanto godiamoci la pioggia sul Nord Italia, poi si vedrà.

PREVISIONI

22 NOVEMBRE 2007 ore 6:41

PREVISIONI PER VENERDI 23 NOVEMBRE: PIOGGE E ROVESCI SPARSI AL NORD E TIRRENO; FORTI AL NORD-EST. MIGLIORA IN GIORNATA SUL NORD-OVEST. NUVOLOSO E ASCIUTTO SUL RESTO DEL CENTRO-SUD
Attese ancora piogge al Centro-Nord, molto intense sul Nord-Est. Migliora sul Nord-Ovest. Da domenica probabile nuova ondata di freddo.


NORD: Giornata nuvolosa su tutte le regioni con piogge e rovesci sparsi. Fenomeni forti ed abbondanti attesi sull’alta Lombardia, alto Veneto, Trentino, Friuli e sullo Spezzino. Nel pomeriggio migliora sul Piemonte e Liguria di Ponente con fenomeni in esaurimento. Neve sulle Alpi oltre i 1500-1800 metri, localmente più bassa sul Piemonte. Accumuli prossimi al metro a 2500 metri sui rilievi centro-orientali.
Temperature massime comprese tra i 6-9°C al Nord-Ovest e 10-14°C sul Nord-Est. Venti moderati sui mari; deboli altrove.
Mari mossi.

CENTRO: Piogge, rovesci e temporali per gran parte del giorno sulla Toscana, in propagazione verso il Lazio nel corso del pomeriggio. Possibili fenomeni intensi. Piogge o rovesci anche sulla Sardegna, ma in lento esaurimento. Clima generalmente asciutto e nuvolosa sull’Adriatico.
Temperature massime comprese tra i 12-14°C. Minime intorno ai 12-16°C. Venti moderati a Scirocco.
Mari mossi o molto mossi, specie sul Tirreno.

SUD: Giornata nuvolosa su tutte le regioni. Possibili deboli piogge sulla Calabria jonica e Sicilia orientale.
Temperature massime comprese tra i 16-18°C, fino a 20°C sulla Sicilia. Minime intorno ai 14-16°C. Venti moderati di Scirocco, anche intensi sul Canale di Sicilia.
Mari mossi o molto mossi.

SCIENZA E TECNOLOGIA

22 NOVEMBRE 2007 ore 6:21

ALPI: GHIACCIAI A RISCHIO ESTINZIONE IN 40 ANNI
E' come se negli ultimi anni fossero spariti quattro grandi laghi alpini. Sono queste le drammatiche conseguenze dell'arretramento dei ghiacciai sulle Alpi, emerse dal convegno "Clima e ghiacciai" tenuto sabato all'Università Statale di Milano.


Esperti e scienziati si sono confrontati sui dati raccolti dal Comitato Glaciologico italiano che parlano del rischio concreto dell'estinzione dei ghiacciai dalle Alpi entro 40 anni.

"Sicuramente - spiega Claudio Smiraglia, presidente del Comitato glaciologico italiano e collaboratore del Comitato Ev-K2-Cnr, - se non ci saranno cambiamenti sensibili del clima i ghiacciai lombardi, un pò come tutti i ghicciai alpini, avranno un tempo di sopravvivenza che si può stimare in qualche decennio".

"Le previsioni che abbiamo fatto sono che i più piccoli, a metà del nostro secolo, saranno completamente estinti. I ghiacciai più grandi sopravviveranno ancora fino a fine secolo ma ridotti a piccole placche" ha aggiunto Smiraglia.

Stando ai dati rilevati dalla prima stazione meteorologica installata in Italia sul ghiacciaio dei Forni, in alta Valtellina, le variazioni meteo-climatiche in alta montagna sarebbero molto più veloci di quelle che avvengono in pianura.
Dal 2001 gli scienziati hanno notato un incremento della temperatura del permafrost - il ghiaccio che entra in profondità nelle pareti rocciose - di quasi mezzo grado fino a una profondità di 40 metri. Questo ha innescato enormi frane su tutte le montagne italiane.

"Dalle ricerche - dice il presidente del Comitato glaciologico italiano - sta emergendo questa fase di dissesto continuo del glacialismo alpino, in particolare i carotaggi che abbiamo fatto sulle Alpi in alta quota, sul Monte Rosa e sul Monte Bianco, emerge che il clima continua a cambiare. E abbiamo sicuramente una fase di riscaldamento intenso che sta comportando un'accelerazione del decadimento glaciale".

Anche i laghi in alta quota stanno dando segni di arretramento. Di conseguenza la vegetazione alpina si sta espandendo a ritmi superiori alle previsioni.
"I ghiacciai arretrano quindi lasciando spazio alla vegetazione che evidentemente si appropria di spazi che non aveva anni fa. Ma oggi - conclude Smiraglia - con l'incremento della temperatura la vegetazione può salire a quote più elevate rispetto a solo vent'anni fa. Quello che abbiamo osservato è che questo fenomeno è molto più veloce di quanto ci aspettassimo".

Tutta colpa del riscaldamento globale, dunque. Una situazione pesante che si riscontra anche in altre parti del mondo. Il comitato Everest-K2-Cnr, attraverso la sua rete di monitoraggio Share, tiene sotto controllo Himalaya e Karakorum.
"I ghiacciai certamente stanno riducendosi in grandezza e spessore - dice Agostino Da Polenza, presidente del Comitato Ev-K²-Cnr, - le risorse idriche stanno diminuendo, il permafrost si sta riducendo e sciogliendo, per cui c'è una situazione di deglacializzazione delle aree alte della Terra".
MONTAGNA.TV

AMBIENTE

22 NOVEMBRE 2007 ore 6:16

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO PUO’ CAUSARE GUERRE
Esiste una relazione tra il clima e le guerre? Secondo gli esperti del Georgia Institute of Technology si. Gli esperti hanno evidenziato interessanti legami tra le variazioni della temperatura globale e i conflitti bellici dal 1400 a oggi. E visto il surriscaldamento climatico in continua crescita, le previsioni per il futuro non sono delle migliori.


La ricerca americana ha preso in considerazione vari fattori: dal prezzo del cibo al livello della popolazione, dal numero dei conflitti ai dati sul clima.

Lo studio evidenzia una vera e propria reazione a catena: ogni cambiamento climatico causa una riduzione del raccolto, da cui deriva l'aumento dei prezzi degli alimenti, che a sua volta genera fame tra la popolazione. Quest'ultima provoca forti tensioni sociali che spesso sfociano in violenti conflitti.

Anche Ban Ki-Moon, il segretario generale delle Nazioni Unite, sembra appoggiare questa teoria. In un recente articolo sul Washington Post, il segretario dell'Onu ha infatti definito la guerra nel Drafur "un conflitto alimentato in parte dalla desertificazione, dalla degradazione ecologica e dalla scarsità di risorse". Clima in primo piano quindi.

Al contrario, storicamente parlando, un equilibrio delle temperature ha sempre portato a un raffreddamento delle tensioni, e quindi ad una migliore situazione politico-sociale.

Secondo gli studiosi il modello fornito dagli scienziati del Georgia institute potrebbe essere d'aiuto per prevedere futuri conflitti. E la situazione climatica attuale non fa ben sperare, visto che il surriscaldamento del nostro pianeta è in continua crescita.

Basta consultare i dati del quarto rapporto dell'Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) per avere una conferma di ciò che sta succedendo. "Il surriscaldamento del clima è inequivocabile, ed è reso evidente dall'aumento della temperatura media globale dell'aria e degli oceani, dal diffuso scioglimento dei ghiacciai e della neve e dall'aumento globale del livello del mare", recita il rapporto dell'organizzazione dell'Onu.

Dei dodici anni più caldi della storia undici sono concentrati nel periodo che va dal 1995 al 2006. Con una sicurezza quasi totale, (la probabilità oscilla tra il 90 e il 95 per cento) il riscaldamento globale è dovuto all'emissione di gas serra nell'atmosfera.

Secondo quanto scritto nel documento dell'Ipcc, dal 1970 al 2004 la quantità di sostanze dannose immesse nell'atmosfera è cresciuta del 70 per cento. Per Ban Ki-moon la soluzione è una sola: bisogna ridurre la crescita del Pil (Prodotto interno lordo) dello 0,12 per cento. E' il minimo che si possa fare affinchè l'ondata di caldo rimanga entro un aumento non superiore ai 2 gradi rispetto a oggi.
SCIENZE.TV
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