sabato, novembre 17, 2007

17 NOVEMBRE 2007
Tra qualche settimana sarà in onda il nuovo sito meteo: www.meteoggi.it

ULTIMA ORA

17 NOVEMBRE 2007 ore 18:53

Tra questa sera/notte e fino a domani mattina possibili fiocchi o spruzzate di neve fin in pianura (100-200 m) sulle città di Udine, Pordenone e Trieste, a causa di un nucleo perturbato in spostamento dalla Slovenia verso il Friuli. Si tratterà di fenomeni poco significati e non duraturi, eccetto a ridosso dei rilievi dove cadrà anche qualche centimentro di neve.

ULTIMA ORA

17 NOVEMBRE 2007 ore 12:33

Neve debole segnalata a San Marino.

ULTIMA ORA

17 NOVEMBRE 2007 ore 12:27

Paesaggi invernali e nevosi in Appennino. Sull'Abruzzo accumuli oltre i 20-30 cm a 1000-1700 metri.. Le località più imbianche da oltre 30 cm di neve sono Rocca di Mezzo (1329 m), Rocca di Cambio (1434 m), Capo Felice (1400 m), Monteluco di Roio (955 m), Roccamanico (1050 m) e Roccaraso (1300 m).

ULTIMA ORA

17 NOVEMBRE 2007 ore 12:04

Pioggia mista a neve segnalata sulla città di Fano.

ULTIMA ORA

17 NOVEMBRE 2007 ore 12:04

CICLONE IN BANGLADESH, IL GOVERNO TEME MIGLIAIA DI MORT

l bilancio del ciclone Sidr che ha devastato il sud del Bangladesh potrebbe essere di diverse migliaia di morti. Lo ha detto oggi all'Afp una fonte governativa. "Ci aspettiamo di scoprire migliaia di cadaveri nei prossimi giorni", ha affermato Shekhar Chandra Das, responsabile aggiunto della cellula di crisi del governo bengalese. Le autorità, ha aggiunto, hanno sempre difficoltà a "raccogliere informazioni sul numero delle vittime in numerosi luoghi rimasti isolati" nel sud del Paese.

L'ultimo bilancio ufficiale parla di 667 morti, mentre secondo l'agenzia di stampa bengalese Unb il passaggio, la notte tra giovedì e venerdì del ciclone ha causato più di 1.100 morti e oltre 300 dispersi.
Il governo ha riferito che quasi 600 cadaveri sono stati recuperati nelle aree del Bangladesh, uno dei paesi più poveri del mondo, flagellate la notte scorsa da piogge torrenziali, da venti che hanno soffiato a oltre 240 chilometri orari e da onde che hanno superato i cinque metri d'altezza.

Il bilancio resta però parziale, visto che molte zone sono completamente isolate e tuttora irraggiungibili benché Sidr abbia perso d'intensità e si stia spostando in direzione nord-est. La Croce Rossa ha riferito che almeno un migliaio di pescatori, sorpresi in mare dalla furia del ciclone, sono dispersi e decine di migliaia di persone sono all'addiaccio, senza viveri né riparo. Un esponente del governo ha detto che "molti cadaveri potrebbero essere trovati" nei distretti "devastati" non ancora raggiunti dai soccorritori, schiacciati sotto le capanne abbattute dal vento o dagli alberi crollati e nei terreni inondati. I feriti sono centinaia, ma anche in questo caso si tratta di cifre provvisorie.

Nei racconti dei superstiti la frase più ricorrente è "giudizio universale". Anche in un paese che ogni anno deve fronteggiare devastanti calamità naturali, il ciclone della notte scorsa ha raggiunto una violenza che ha pochi precedenti. E le misure precauzionali adottate (oltre 250.000 persone evacuate dalle zone costiere) hanno solo potuto limitare i danni. I soccorsi si sono già messi in moto anche dai paesi industrizlizzati: l'Unione Europea ha stamane sbloccato 1,5 milioni di euro per aiuti urgenti. Ma il ministero dell'Energia del Bangladesh ha comunicato che fino a domani probabilmente non sarà possibile ripristinare l'erogazione dell'energia elettrica.
ANSA.

Il Bangladesh è abitato da circa 144 milioni di persone. Di queste il 40% vive con meno di un dollaro al giorno.

IN PRIMO PIANO

17 NOVEMBRE 2007 ore 10:12

VENERDI 16 NOVEMBRE: L'EUROPA CENTRO-ORIENTALE SOTTO FREDDO E NEVE

Freddo pungente attenaglia da molti giorni l'Europa centro-orientale con gelo e nevicate abbondanti fino in pianura, specie sulla Svizzera, Austria, Germania, Polonia e Reppubblica Ceca.
La temperatura più bassa registrata nella giornata di Venerdì 16 novembre si è osservata in Svizzera nella località di Sademan (1700 m) con una minima di ben -24,7°C. E' una valle piuttosto stretta che consente il ristagno di aria fredda e poco ventilazione. Per questo che le temperature minime raggiungono valori da 3000 metri.
Non è la sola località ha risentire di temperature rigidissime. Segue sempre in Svizzera, la località di Corvatsch (3299 m) con -22,9°C. A Sonnblick 3105 m, in Austria si raggiungono i -20,6°C e a Zegspitze 2962 m, in Germania i -20,4°C e Wendelstein a 1835 m i -13,4°C. Anche in Slovenia a Kredarica 2515 si sono toccati i -15,6°C. Valori registrati sempre nella giornata di venerdi 16 novembre.

Freddo moderato anche sulle pianure, con valori oscillabili tra i -2° e gli 0°C. L'elemento saliente è la NEVE che cade a quote pianeggianti su molte regioni. Sempre venerdì 16 novembre raggiunti in Polonia i 30 cm a Bielsko-Biala a soli 398 metri di altitudine. Seguno gli 11 cm a Katowice e Tarnow; 8 cm a Jelenia Gora. Toccati i 54 cm in Slovacchia a Strbske Pleso a 1355 metri e i 132 cm a Lomnicky a 2633 metri-

Neve d'altri tempi (si stima che sia stata la più importante degli ultimi 40 anni) a Vienna con un manto nevoso di circa 20 cm od oltre. Notevi i disagi alla circolazione stradale, con più di 5000 auto rimaste bloccate tra la neve.

Volendo esagerara con il freddo spostiamoci in Siberia, a Trompo dove la colonnina di mercurio è scesa a -45,6°C nella giornata di Venerdì 16 novembre. Anche Ojmjakon ha raggiunto i -42,2°C.

ULTIMA ORA

17 NOVEMBRE 2007 ore 9:03

NEVE IN ADRIATICO

Nella giornata di oggi attese nuove nevicate a quote molto basse sull'Adriatico, localmente anche sotto i 200 metri.
Ma dove cadrà la neve? Attesi fiocchi di neve (magari mista a neve) sulla città di Fermo, Macerata, Terni e Capobasso. Neve più asciutta all'Aquila e Perugia. Domani la quota neve si porterà oltre i 600-700 metri, lasciano il posto alla pioggia alle quote più basse.

ULTIMA ORA

17 NOVEMBRE 2007 ore 6:51

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

-10°C a Dobbiaco; -8°C al Monte Cimone e Paganella; -7°C al Passo Rolle; -6°C a Milano e Novara; -4°C a Brescia e Rieti; -3°C a Verona e Torino; -2°C a Piancenza; -1°C a Udine; 0°C a Bolzano; 2°C a Bologna; 5°C a Bari, Roma, Trieste e Catania; 6°C a Pescara e Termoli; 7°C a Napolia, Rimini, Albenga e Imperia; 9°C a Crotone; 10°C a Ponza, Olbia; 11°C a Palermo; 12°C a Cozzo Spadaro e Trapani; 13°C a Lampedusa.

IN PRIMO PIANO

17 NOVEMBRE 2007 ore 6:46

DOPO LA SFURIATA INVERNALE, L’AUTUNNO RITORNA SUI SUOI PASSI.
TORNERANNO LE PIOGGE AL NORD E SUL TIRRENO?


Neve, freddo e gelo investono praticamente tutta l’Europa orientale e l’Italia. Nevica da oltre i 24 ore sulle città di Mosca, Minsk, Vienna, Salisburgo e Praga, ma anche su moltre altre.

Neve a bassissima quota anche sulla nostra Penisola, ad esempio in Adriatico, dove i fiocchi bianchi sono scesi fin sotto i 200 metri sulle Marche e Abruzzo. Gelo intenso lungo le Alpi con temperature minime al di sotto dei -20°C, mentre sulle pianure, specie del Nord-Ovest si raggiungono -5°C con estese gelate.

Insomma, tutti gli ingredienti di un vero e proprio Inverno. La cosa più triste è che l’invernata sarà solo una breve parentesi fredda, che si esaurirà a partire da Domenica 19 Novembre, con l’allontanamento della depressione verso la Grecia.
L’Italia ritornerà con il suo Autunno a partire dal 20 Novembre. Le temperature aumenteranno lentamente su tutte le regioni e cieli ritorneranno sereni anche al Centro-Sud

Come si dice, chiusa una parte si apre un portone. Ebbene, non è atteso nessun miglioramento duraturo sul Mediterraneo. Dalla Groenlandia sarà pronta una nuova sacca fredda pronta a scagliarsi su di noi! Magari…la sua traiettoria sarà piuttosto occidentale rispetto alle precedenti, con conseguenze di piogge e nevicate a quote basse sull’Europa occidentale, anch’esse assetate da diversi mesi.
L’Italia rimarrà ai margini, ma anche lei intorno al 21-22 Novembre vedrà le prime piogge sul Nord-Ovest e alto Tirreno, in spostamento nei giorni seguenti sul resto del Centro-Nord.

L’assenza di freddo e il lieve aumento termico sull’Italia tra il 19 e il 21 Novembre, farà sgonfiare vistosamente il cuscinetto freddo sulla Valpadana. Questo non sarà in grado di comportare nevicate a quote basse sul Nord Italia, anche se alcune sorprese non dovrebbero mancare sul Piemonte a inizio evento! Un fattore che sarà valutato qualche giorno prima dell’arrivo delle piogge.
Al momento riteniamo a confermare le nevicate sulle Alpi dalla prossima settimana oltre i 1000-1500 metri di quota e forse anche sull’Appennino settentrionale.
Seguite gli aggiornamenti…

PREVISIONI

17 NOVEMBRE 2007 ore 6:42

PREVISIONI PER DOMENICA 18 NOVEMBRE: SOLE E CIELI SERENI SUL NORD ITALIA, ALTO TIRRENO E SARDEGNA. ANCORA LOCALI PIOGGE SULL’ADRIATICO E MERIDIONE, NEVOSE OLTRE I 500-700 METRI.
Ancora piogge e nevicate attese sull’Adriatico e Meridione, prima di un sostanziale miglioramento a partire dal Lunedì 19 Novembre. Sole sul Tirreno e Nord Italia. Dalla prossima settimana peggioramento al Centro-Nord con l’arrivo delle piogge.


NORD: Giornata limpida e soleggiata su tutte le regioni. Timidi addensamenti sulle Alpi Giulie e Friuli. Freddo pungente al mattino.
Temperature massime comprese tra i 6-9°C. Minime intorno ai -3/-6°C al Nord-Ovest e tra i -2° e i 3°C al Nord-Est. Gelo sulle Alpi con valori sotto i -20°C oltre i 2000 metri.
Venti deboli con ventilazione più sostenuta sulle coste.
Mari poco mossi.

CENTRO: Giornata serena e soleggiata sulla Toscana e Sardegna, in serata anche sul Lazio. Nuvole e locali piogge in Adriatico con neve oltre i 400-600 metri, localmente sotto i 2-300 metri sulle zone più interne.
Temperature massime comprese tra i 7-10°C. Minime intorno ai -3° e i 4°C. Venti moderati o localmente forti da W-NE sul Tirreno e medio Adriatico; deboli o al più moderati altrove.
Mari da poco mossi a mossi.

SUD: Nubi e piogge sparse per gran parte del giorno sulla Sicilia e Calabria tirrenica. Locali piogge o piovaschi anche sulla Puglia. Sulle restanti regioni e sullo Jonio nubi sparse e alternanza di schiarite. Neve in Appennino oltre i 700-900 metri; più bassa sulla Puglia.
Temperature massime comprese tra gli 8-11°C. Minime intorno ai 4-9°C. Venti moderati o forti su tutti mari da N-NW. Venti più deboli sul Canale di Sardegna.
Mari mossi o molto mossi.

SCIENZA E TECNOLOGIA

17 NOVEMBRE 2007 ore 6:35

URAGANI: LA CAUSA SAREBBE L’EFFETTO SERRA
Gli uragani sono ormai sempre più diffusi e di forte intensità. Una delle cause sarebbe il continuo aumento dei gas serra, prodotti dalle attività umane. Lo rivela uno studio americano del Lawrence Livermore National Laboratori.


L'uomo, spesso, agisce incurante della natura circostante. Non considerando il fatto che essa, prima o poi, reagisce alle continue violenze subite. Un esempio di risposta alle pesanti azioni umane sono gli uragani che, con la loro forza, distruggono tutto ciò che incontrano. Una delle cause di questi terribili eventi naturali sarebbe l'effetto serra e il continuo crescere dell'inquinamento.

Secondo lo studio di Benjamin D.Santer, del Lawrence Livermore National Laboratory, la troppa concentrazione di anidride carbonica e il conseguente surriscaldamento della Terra, porterebbe ad un aumento della forza distruttiva degli uragani, diffusi maggiormente nell'Atlantico del Nord.

Secondo un rapporto dell'Ncpa (National Center for Policy Analysis) dell'anno scorso, invece, i dati storici sugli uragani non mostrerebbero il legame tra la violenza crescente delle tempeste e i gas serra. Ma lo studio di Santer dimostra l'esistenza di questa relazione. In ogni caso, il dibattito rimane aperto e saranno necessari altri approfondimenti per avere risposte più chiare e concrete sulla questione.

Dati importanti sulla diffusione dei gas serra e degli inquinamenti atmosferici potrebbero arrivare anche dalle rilevazioni che si stanno compiendo alla stazione Abc Pyramid, gestita dal comitato Ev-K²-Cnr alla Piramide dell'Everest.
MONTAGNA.TV

SCIENZA E TECNOLOGIA

17 NOVEMBRE 2007 ore 6:24

HIMALAYA, I GHIACCIA ARRETRANO A VELOCITA’ RECORD
I ghiacciai intertropicali, ovvero quelli dell'Himalaya e delle Ande, si sciolgono a velocità record. E' quanto emerge da una recente ricerca statunitense della Ohio state University.


Secondo lo studio negli ultimi 50 anni, i ghiacciai delle latitudini intertropicali del globo hanno registrato uno scioglimento impressionante. Il più significativo degli ultimi 5000 anni.

La ricerca ha preso come campioni sette ghiacciai, tra sudamericani e asiatici, controllati per 30 anni, in 28 postazioni diverse, e da 50 spedizioni scientifiche. Ebbene, stando ai dati, negli ultimi 50 anni lo scioglimento dei ghiacci avrebbe assunto un'accelerazione eccezionale, mai riscontrata nei millenni precedenti. Tanto che l'arretramento, in Perù ha riportato alla luce piante congelate per 5-6 mila anni.

La prima causa del fenomeno è da attribuire all'aumento delle temperature medie della Terra. I ricercatori hanno utilizzato degli appositi strumenti di rilevazione, chiamati "carotatori". Servono per forare il ghiaccio e prelevarne campioni tubolari. Da questi si analizzano i vari strati, misurando il rapporto di equilibrio tra i due isotopi radioattivi dell'ossigeno contenuto nelle molecole d'acqua.

Le conseguenze dell'eccessivo scioglimento dei ghiacci rischiano di ripercuotersi in maniera devastante sulle popolazioni himalayane. Negli ultimi anni, infatti, la portata dei fiumi che provengono da questi ghiacciai è aumentata a dismisura, causando inondazioni difficili da contenere.

Sullo scioglimento dei ghiacciai anche gli italiani del Comitato Ev-K²-Cnr stanno portando avanti studi molto avanzati. Grazie a una rete di stazioni di rilevamento meteorologico ed atmosferico ad alta quota - fra cui la celeberrima Piramide dell'Everest, il laboratorio scientifico più alto del mondo - il Comitato sta portando avanti ricerche interdisciplinari a livello mondiale, fra cui spiccano gli studi di Claudio Smiraglia.

Nei giorni scorsi, per studiare meglio la situazione dei ghiacciai in Africa, per esempio, il Comitato Ev-K²-Cnr ha installato una nuova stazione di rilevamento sul massiccio del Ruwenzori, la terza montagna più alta del continente. Servirà per raccogliere dati su un ghiacciaio determinante per l'equilibrio ambientale africano. E che negli ultimi 100 anni è passato da 6,5 a 0,95 chilometri quadrati.
MONTAGNA.TV

IN PRIMO PIANO

17 NOVEMBRE 2007 ore 6:12

ALPI: ARIA INQUINATA, COLPA DELLA PIANURA
Voto "zero" all'aria della Val d'Ossola. Ma le Orobie e l'Adamello non cantino vittoria, anche lì l'aria è inquinata, nonostante l'alta quota. La colpa? Tutta del traffico e delle industrie di Milano e della pianura padana, che disperdono i loro gas tossici verso le Alpi.

Questi sono i risultati dei rilievi effettuati quest'estate dalla Carovana delle Alpi di Legambiente, che ha misurato i livelli d'ozono - gas tossico prodotto dall'inquinamento, dannoso per animali e vegetali - in diverse località montane.

Le peggiori sono Alagna Valsesia (Vercelli) e Valgrande (Verbania), dove l'ozono nell'aria ha una concentrazione di ben 120 microgrammi per metro cubo. Aria cattiva anche a Sutrio (udine) e a Pontedilegno (Brescia), dove la concentrazione arriva a circa 101 microgrammi per metro cubo.
In Dolomiti, invece, l'aria è pura. La medaglia d'oro va a Cortina d'Ampezzo (Belluno), dove l'ozono ha una concentrazione che supera di poco i 50 microgrammi per metro cubo. Ma si respira bene anche a Moena (Trento), ad Ortisei e all'Alpe di Siusi (Bolzano).

"Purtroppo le valli alpine non hanno difese - ha commentato Damiano Di Simine, responsabile dell'Osservatorio Alpi di Legambiente -. Gli inquinanti si formano in pianura, sulle autostrade e dalle industrie, e poi si muovono a lunga distanza trasportati dalle correnti d'aria. L'unica cura è combattere l'inquinamento dove si genera e puntare, in primo luogo, alla lotta contro l'aumento del traffico stradale”.

La ricerca ha inoltre dimostrato che d'estate i livelli di inquinamento sono più elevati a causa
dell'irradiazione solare più intensa.
La Carovana delle Alpi è una campagna che Legambiente realizza ogni anno in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente per misurare lo stato di salute dell'ambiente alpino.
MONTAGNA.TV

SCIENZA

17 NOVEMBRE 2007 ore 6:02

FLUSSO DI ENERGIA MOLECOLARE

Alcuni ricercatori sono riusciti a seguire nello spazio e nel tempo il flusso di energia di eccitazione in un complesso molecolare usando una nuova tecnica chiamata spettroscopia elettronica bidimensionale. Pur essendo potenzialmente utile per numerose applicazioni, questo metodo è già stato usato per effettuare sorprendenti osservazioni del processo della fotosintesi. La tecnica è stata sviluppata da un team di scienziati del Lawrence Berkeley National Laboratory e dell'Università della California di Berkeley.

“Ritengo che si dimostrerà un metodo rivoluzionario per studiare il flusso di energia in sistemi complessi dove numerose molecole interagiscono fortemente fra di loro”, ha dichiarato Graham Fleming, leader nel campo degli studi spettroscopici dei processi fotosintetici. “Usando la spettroscopia elettronica in due dimensioni – spiega – possiamo tracciare una mappa del flusso di energia di eccitazione con una risoluzione spaziale dell’ordine del nanometro e una risoluzione temporale dell’ordine del femtosecondo”.

Fleming e colleghi hanno misurato direttamente per la prima volta l'accoppiamento elettronico nella proteina fotosintetica FMO (Fenna-Matthews-Olson), un complesso molecolare in alcuni batteri che assorbe fotoni e dirige l’energia di eccitazione verso un centro di reazione dove può essere convertita in energia chimica. La tecnica potrebbe risultare utile anche per migliorare l’efficienza delle celle solari molecolari.
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