lunedì, novembre 19, 2007

19 NOVEMBRE 2007
Tra qualche settimana sarà in onda il nuovo sito meteo: www.meteoggi.it

IN PRIMO PIANO

19 NOVEMBRE 2007 ore 15:24

LA FINLANDIA PIOMBA NEL GELO, E NON SOLO...

Valori da brividi si sono raggiunti nella mattinata di ieri, Domenica 18 Novembre, sulla Finlandia. Minime di -25°C si sono registrati a Salla, Kevo e Ivalo; -24°C a
Suomussalmi. Nonostante il freddo intenso, la neve è caduta con tranquillità su molte località, anche se con forza piuttosto moderata.

Accumuli di 12 cm raggiunti a Salla e 19 cm a Rovaniemi, la città di Babbo Natale. Punte di 24 cm a Kevo a causa di nevicate più continue da giorni e giorni.
Freddo anche a sud della regioni, con -15°C a Savonlinna e -13°C a Lappeenranta.

Neve abbondante tra Sabato e Domenica sulla Serbia: 14 cm a Loznica; 6 cm a Krusevac; 12 cm a Novi Sad; 16 cm a Kraljevo; 36 cm a Crni Vrh (1037 m); 32 cm a Zlatibor (1029 m); 23 cm a Sjenica (1038 m) e bel 50 cm a Kopaonik (1711 m)

Neve copiosa anche sulla Bosnia-Erzegovina. A Sarajevo neve alta 37 cm. Sulla Bjelasnica (2070 metri di altezza) raggiunti i 94 cm. Seguono i 25 cm a Bihac; 17 cm a Tuzla e 6 cm a Banja Luka.

IN PRIMO PIANO

19 NOVEMBRE 2007 ore 14:10

SETTIMANA DI PIOGGE AL CENTRO-NORD. NEVE SULLE ALPI. POSSIBILI SORPRESE BIANCHE AL NORD-OVEST?


L'Inverno ci saluta. Adesso sarà l'Autunno a salire in cattedrà.

Nei prossimi giorni una saccatua fredda dalla Groenlandia scenderà verso la Francia, interessando con piogge e rovesci l'Italia centro-settentrionale.
Rispetto ai giorni scorsi, il peggioramento atteso, potrà ritardare di circa 24 ore, interessando così il Nord-Ovest solo nella giornata di Mercoledì, anche se già da domani alcuni fenomeni non esiteranno ad entrare sulla Liguria di Ponente e ovest Piemonte.

Piogge che proseguiranno indisturbate per gran parte della settimana, almeno fino a Sabato 21 Novembre, quando si osserverà un sensibili miglioramento a partire da ovest,

Arriverà la NEVE su tutte le Alpi, a quote mediamente oltre i 1300-1500 metri, eccetto nella prima fase, dove i fiocchi potrebbero scendere anche sotto i 6-700 metri sul Nord-Ovest, con possibili sorprese bianche a quote molto basse (4-500 metr) sul Torinese e Cuneese, se i fenomeni dovesse entrare prima del dovuto!.
Bisognerà seguire gli aggiornamenti per capire meglio le dinamiche della neve attesa!

ULTIMA ORA

19 NOVEMBRE 2007 ore 7:15

Si conferma la parentesi piovaso attese al Centro-Nord tra Martedì 20 e Sabato 24 Novembre. Piogge anche intense su molte regioni, con neve sulle Alpi oltre i 1000-1400 ad ovest e 1300-1700 ad est. Fiocchi a tratti fino in collina sul Nord-Ovest in una prima fase.

ULTIMA ORA

19 NOVEMBRE 2007 ore 7:03

LE AUTOSTRADE INFORMANO

NEVE segnalata tra Masone e Ovada
NEBBIA tra Frosinone e Ceprano con visibilita' 50 metri
NEBBIA tra Frosinone e San Vittore
NEBBIA tra Bivio A16/A1 Milano-Napoli e Grottaminarda
Prudenza sulle strade.

ULTIMA ORA

19 NOVEMBRE 2007 ore 6:59

TEMPERATURE DELLE ORE 6 IN ITALIA

-9°C a Pian Rosa; -5°C a Monte Cimone; Monte Terminillo, Paganella, Passo Rolle, Rieti; -3°C ad Aosta; -2°C a Bolzano; -1°C a Bergamo, Brescia e Trevico; 0°C a Parugia; 0°C a Milano; 1°C a Novara, Roma, Torino e Pescara; 3°C a Napoli; 4°C a Cagliari, Olbia e Viterbo; 5°C a Rimini e Ferrara; 6°C a Catana e Trieste; 7°C a Sigonella e Brindisi; 9°C a Capri; 10°C a Reggio Calabria e Trapani; 11°C a Palermo e 15°C a Lampedusa.

PREVISIOONI

19 NOVEMBRE 2007 ore 6:47

PREVISIONI PER MARTEDI 20 NOVEMBRE: PEGGIORA CON DEBOLI PIOGGE AL NORD-OVEST. NUBI SPARSE SUL RESTO DEL NORD E TIRRENO. SOLE AL SUD.
Torna il sole in Adriatico e Meridione. Peggiora a partire dal Nord-Ovest con l’arrivo di un sistema frontale. Sarà finalmente l’ora delle piogge su queste regioni? Sì.


NORD: Sul Nord-Ovest mattinata variabile con timide schiarite. Seguiranno nubi sempre più intense con prime piogge dalla serata sul Piemonte, Liguria di Ponente e Valle d’Aosta. Neve sulle Alpi oltre i 1000-1300 metri, fin verso i 7-800 metri sul Piemonte. Sul Nord-Est giornata nuvolosa con locali schiarite sul Friuli e Trentino, anche ampie e con sole al mattino.
Temperature massime comprese tra i 6-9°C. Minime intorno ai -2° e i 3°C. Venti moderati da E-NE a largo del mar ligure e da S a nord delle Alpi; deboli altrove.
Mari poco mossi; localmente mossi sulla Liguria.

CENTRO: Peggiora nel corso della giornata sulla Toscana, Umbria e nord Marche ma senza fenomeni. Altrove nubi sparse e schiarite, più ampie sul Lazio meridionale e Molise.
Temperature massime comprese tra i 9-13°C. Minime intorno ai -1° e i 4°C. Venti moderati da W-SW sulla Sardegna, Corsica e Tirreno; deboli altrove.
Mari poco mossi; mossi sulla Sardegna.

SUD: Giornata di sole sulla Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Locali nubi di passaggio sulla Puglia, Ragusano e Siracusano, ma senza fenomeni.
Temperature massime comprese tra gli 11-16°C. Minime intorno ai 6-12°C. Venti moderati da W-SW sul basso Tirreno, Canale di Sicilia e Sardegna. Deboli altrove.
Mari poco mossi; mossi sul Canale di Sardegna.

SCIENZA

19 NOVEMBRE 2007 ore 6:45

RIDURRE LA VELOCITA’ DELLE LUCE

Alcuni ricercatori negli Stati Uniti sono riusciti a ridurre la velocità di gruppo della luce di un fattore superiore a 100 in un nuovo cristallo fotonico bidimensionale. Halice Altug e Jelena Vuckovic dell'Università di Stanford sostengono che il dispositivo potrebbe essere usato per un gran numero di applicazioni e componenti ottiche, compresi laser a cristalli fotonici di alta potenza con soglie molto basse.

I cristalli fotonici sono materiali nanostrutturati nei quali una variazione periodica della costante dielettrica dà origine a un gap di banda fotonica. I fotoni con lunghezze d'onda o energie in questo gap non possono viaggiare attraverso il cristallo. Introducendo difetti nei cristalli fotonici, è possibile costruire guide d'onda per incanalare la luce lungo determinati percorsi. È possibile anche costruire microcavità che localizzano i fotoni in volumi estremamente piccoli. Altug e Vuckovic hanno ora dimostrato che si possono utilizzare array di cristalli fotonici per produrre “luce lenta”.

I ricercatori hanno prodotto un'array di 3600 microcavità in una lastra di silicio con una superficie di 100 micron quadrati. I buchi avevano un diametro di 400 nanometri, e il periodo del cristallo era di 500 nanometri. Gli scienziati hanno scoperto che la velocità di gruppo di un impulso laser, viaggiando attraverso il cristallo, viene ridotta di oltre 100 volte.
ECPLANET

ECOLOGIA

19 NOVEMBRE 2007 ore 6:42

LO STERMINIO DELLE FORESTE

Solo il 10% delle terre emerse del pianeta sono ancora ricoperte da foreste “intatte”, il resto è stato profondamente alterato se non distrutto negli ultimi 80 anni. Il nuovo quadro dello stato di salute delle foreste del pianeta è stato messo a punto da Greenpeace e reso noto durante la Conferenza sulla biodiversità che si tiene in Brasile. Affinché una foresta si possa considerare “intatta”, deve avere una superficie di almeno 500 kmq, che è appena sufficiente a sostenere un numero di grandi e piccoli animali senza creare conflitti di sopravvivenza e tale da non essere invasa da specie aliene, ossia da organismi viventi che dall'esterno vanno a sostituire quelle esistenti e inoltre, non deve essere stata profondamente alterata dall'azione dell'uomo.

Le carte, elaborate utilizzando i dati satellitari raccolti in vari decenni, danno per la prima volta un quadro omogeneo della situazione planetaria, sostituendo i molti altri lavori che in alcuni casi mancano di informazioni fondamentali o sono eccessivamente dettagliati. Dalle ricerche risulta che solo nelle aree tropicali ben 5 milioni di chilometri quadrati di foreste (oltre 16 volte la superficie dell'Italia) sono state degradate dall'azione di taglio e 3,5 milioni di kmq sono stati totalmente deforestati.

«Le cause della distruzione variano da zona a zona: in Africa e Papua Nuova Guinea è l'industria del legno, in Amazzonia e Malesia c'è una coalizione tra l'industria del legno e la richiesta di terre per l'agricoltura. La richiesta di carta è invece, il problema per le foreste dell'Europa settentrionale», spiega Sergio Baffoni, responsabile Foreste di Greenpeace Italia. Il bacino dell'Amazzonia continua a essere la più grande area tropicale di foreste; «tuttavia solo il 31 % sono rimaste intatte e purtroppo in ben 11 Paesi sudamericani sono scomparse», sostiene Christoph Thies, del Progetto Foreste di Greenpeace International. L'Europa ha distrutto quasi del tutto le sue, al punto che solo il 6,4% sono rimaste come lo erano originariamente e rappresentano il 3% delle foreste del pianeta. In Italia, purtroppo, non è rimasto nulla di intatto.

Se questo è il quadro della situazione cosa si può fare per limitare i danni ? «Innanzi tutto fare in modo che i governi di tutti i Paesi prendano atto dello stato delle foreste, perché non abbiano più scuse per fermare quanto sta accadendo», sostiene Thies. Aggiunge Baffoni: «Un'azione importante sarebbe quella di fermare l'esportazione del legno tagliato illegalmente. In Italia, a esempio, non c'è una legge che impedisce l'importazione di legno non certificato e le prove che il fenomeno esiste sono note a tutti. Altre azioni possono cercare di indirizzare il mercato della carta e del legno in un certo modo. Gli acquisti pubblici di questi due elementi menti rappresentano circa il 14% del mercato europeo. Vari comuni si sono impegnati nel richiedere prodotti che siano certificati. Una strada che può dare buoni risultati».
ECPLANET

SCIENZA E TECNOLOGIA

19 NOVEMBRE 2007 ore 6:34

URAGANI: LA CAUSA SAREBBE L’EFFETTO SERRA
Gli uragani sono ormai sempre più diffusi e di forte intensità. Una delle cause sarebbe il continuo aumento dei gas serra, prodotti dalle attività umane. Lo rivela uno studio americano del Lawrence Livermore National Laboratori.


L'uomo, spesso, agisce incurante della natura circostante. Non considerando il fatto che essa, prima o poi, reagisce alle continue violenze subite. Un esempio di risposta alle pesanti azioni umane sono gli uragani che, con la loro forza, distruggono tutto ciò che incontrano. Una delle cause di questi terribili eventi naturali sarebbe l'effetto serra e il continuo crescere dell'inquinamento.

Secondo lo studio di Benjamin D.Santer, del Lawrence Livermore National Laboratory, la troppa concentrazione di anidride carbonica e il conseguente surriscaldamento della Terra, porterebbe ad un aumento della forza distruttiva degli uragani, diffusi maggiormente nell'Atlantico del Nord.

Secondo un rapporto dell'Ncpa (National Center for Policy Analysis) dell'anno scorso, invece, i dati storici sugli uragani non mostrerebbero il legame tra la violenza crescente delle tempeste e i gas serra. Ma lo studio di Santer dimostra l'esistenza di questa relazione. In ogni caso, il dibattito rimane aperto e saranno necessari altri approfondimenti per avere risposte più chiare e concrete sulla questione.

Dati importanti sulla diffusione dei gas serra e degli inquinamenti atmosferici potrebbero arrivare anche dalle rilevazioni che si stanno compiendo alla stazione Abc Pyramid, gestita dal comitato Ev-K²-Cnr alla Piramide dell'Everest.
MONTAGNA.TV

SCIENZA E TECNOLOGIA

19 NOVEMBRE 2007 ore 6:13

HIMALAYA, I GHIACCIA ARRETRANO A VELOCITA’ RECORD
I ghiacciai intertropicali, ovvero quelli dell'Himalaya e delle Ande, si sciolgono a velocità record. E' quanto emerge da una recente ricerca statunitense della Ohio state University.


Secondo lo studio negli ultimi 50 anni, i ghiacciai delle latitudini intertropicali del globo hanno registrato uno scioglimento impressionante. Il più significativo degli ultimi 5000 anni.

La ricerca ha preso come campioni sette ghiacciai, tra sudamericani e asiatici, controllati per 30 anni, in 28 postazioni diverse, e da 50 spedizioni scientifiche. Ebbene, stando ai dati, negli ultimi 50 anni lo scioglimento dei ghiacci avrebbe assunto un'accelerazione eccezionale, mai riscontrata nei millenni precedenti. Tanto che l'arretramento, in Perù ha riportato alla luce piante congelate per 5-6 mila anni.

La prima causa del fenomeno è da attribuire all'aumento delle temperature medie della Terra. I ricercatori hanno utilizzato degli appositi strumenti di rilevazione, chiamati "carotatori". Servono per forare il ghiaccio e prelevarne campioni tubolari. Da questi si analizzano i vari strati, misurando il rapporto di equilibrio tra i due isotopi radioattivi dell'ossigeno contenuto nelle molecole d'acqua.

Le conseguenze dell'eccessivo scioglimento dei ghiacci rischiano di ripercuotersi in maniera devastante sulle popolazioni himalayane. Negli ultimi anni, infatti, la portata dei fiumi che provengono da questi ghiacciai è aumentata a dismisura, causando inondazioni difficili da contenere.

Sullo scioglimento dei ghiacciai anche gli italiani del Comitato Ev-K²-Cnr stanno portando avanti studi molto avanzati. Grazie a una rete di stazioni di rilevamento meteorologico ed atmosferico ad alta quota - fra cui la celeberrima Piramide dell'Everest, il laboratorio scientifico più alto del mondo - il Comitato sta portando avanti ricerche interdisciplinari a livello mondiale, fra cui spiccano gli studi di Claudio Smiraglia.

Nei giorni scorsi, per studiare meglio la situazione dei ghiacciai in Africa, per esempio, il Comitato Ev-K²-Cnr ha installato una nuova stazione di rilevamento sul massiccio del Ruwenzori, la terza montagna più alta del continente. Servirà per raccogliere dati su un ghiacciaio determinante per l'equilibrio ambientale africano. E che negli ultimi 100 anni è passato da 6,5 a 0,95 chilometri quadrati.
MONTAGNA.TV
RICERCA