sabato, luglio 14, 2007

ULTIMA NOTIZIA

14 LUGLIO 2007 ore 19:13

VULCANO MINACCIA 12MILA PERSONE
Da una settimana sputa cenere, pietre incandescenti e scintille. Ora sono cominciati i terremoti, e da un momento all'altro ci si aspetta una violenta eruzione. Il Mount Gamkonora, nell'est dell'Indonesia, sta minacciando oltre dodicimila persone, in parte già evacuate dalla zona a rischio.


Il panico è iniziato sabato scorso, quando il vulcano ha iniziato ad emettere colonne di fumo e cenere. Lunedì le ceneri incandescenti sono uscite dal vulcano (alto 1.635 metri) con una potenza che le ha fatto arrivare fino a tremila metri d'altezza.
Martedì la violenza è diminuita, ma sono comparse le scintille e le gocce di magma che venivano sputate dal cratere fino a 15 metri di distanza. Poi 18 ore di calma, e questa mattina è iniziata una serie di terremoti vulcanici che hanno aumentato l'allarme.

Gli esperti dell'Indonesia's Vulcanological Survey hanno infatti dichiarato che questi segnali indicano che il magma è vicino alla superficie, e che potrebbe verificarsi a momenti un'eruzione molto forte.
Le autorità hanno dichiarato lo stato di allarme e dato il via all'evacuazione già da giorni. Finora sono state evacuate circa 12.500 persone, che si sono trasferite da amici e parenti nei villaggi vicini o sono ospiti in campi d'accoglienza appositamente allestiti.

Molte di loro soffrono di problemi respiratori a causa della cenere che, aiutata dal vento, si è sparsa nei dintorni del vulcano e ha "imbiancato" molti villaggi. Altre persone, però, si troverebbero ancora nella zona a rischio.
Il vulcano Gamkonora è la cima più alta dell'isola di Halmahera. La sua ultima eruzione è avvenuta nel 1987, ma si è trattato solo di fumo e ceneri che non hanno provocato morti. La più forte, invece, risale al 1673 con effetti davvero tragici.
MONTAGNA.TV

ULTIMA NOTIZIA

14 LUGLIO 2007 ore 12:32

TEMPERATURE MASSIME DI IERI IN ITALIA

L'Africa ormai è alle porte. Sono ormai molte le località a superare i 30°C. Iniziamo con Ferrara che ha toccato i 33°C. Seguono Marina di Ginosa con 32°C, Firenze e Arezzo con 31°C, Pescara e Verona con 31°C. Altrove valori oscillabili tra i 26° e i 30°C. Clima invece piuttosto fresco in Liguria: spiccano i 24°C di massima a Genova e soli 22°C a Campo Mele in provincia di Savona.

ULTIMA NOTIZIA

14 LUGLIO 2007 ore 12:28

TEMPERATURE MINIME IN ITALIA

Ecco alcuni valori italiani registrati questa notte in Italia. Notiamo però che al Centro-Nord le minime hanno già incominciato ad aumentare: 22°C a Termoli, Messina e Capri; Brindisi e Monte Argentario 21°C, cozzo Spadaro 21°C, Gela e Trieste 20°C. FRESCO invece ad Arezzo con 11°C, Grosseto 12°C, Amendola 12°C, Pisa e Roma Fiuminino 12°C

IN PRIMO PIANO

14 LUGLIO 2007 ore 9:16

PROSSIMA SETTIMANA ALL'INSEGNA DEL CALDO SULL'ITALIA


Ritornare a parlare per la decima volta del caldo sembra un pò troppo esagerato. Ormai sappiamo tutti che è in arrivo una nuova ondata di caldo. Gli ultimi aggiornamenti comunque non modificano la loro tendenza di alcuni giorni fa: caldo e ancora caldo sull'Italia almeno fino al 18 Luglio, seppur con qualche "intoppo" temporalesco al Centro-Nord tra il 19 e il 21 Luglio. Fenomeni che che rispetto agli ultimi round sono andati sciemando radicalmente, arrivando a prevedere soltanto qualche focolare temporalesco qua e là sul alcune regioni!. Le temperature di conseguenza tenderanno a perdere qualche grado nei valori massimi. Dal 24 Luglio in poi l'Estate potrebbe riprendere il via ma sul centro Europa un'intensa saccatura perbata sarà in balia delle onde. Quale traiettoria prenderà?. L'Italia?. Difficile saperlo al momento. Intanto godimoci questo caldo sotto il sole e anche sotto l'ombrellone, chi vuole....

TEMPERATURE ATTESE:
Le regioni più calde in questa seconda ondata di caldo saranno la bassa Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia. Su queste regioni le temperature massime superarenno la soglia dei 35°C con punte di 37-38°C (FORSE qualche punta di 40°C) tra il 17 e il 18 Luglio. Sul resto della Penisola valori termici oscillanti tra i 32-35°C, NON oltre.

PREVISIONI

14 LUGLIO 2007 ore 8:59

PREVISIONI PER DOMENICA 15 LUGLIO: GIORNATA DI PIENO SOLE E CALDO SU TUTTA L’ITALIA
E’ arrivata la seconda ondata di stagione sull’Italia. Continuerà così almeno fino al 19 Luglio poi si potrebbe assistere ad un piccolo intoppo al Centro-Nord con qualche temporale sparse e modesto calo termico. In seguito l’Estate potrebbe rialzare la testa!.


NORD: Giornata calda e serena su tutte le regioni. Locali velature pomeridiane sui rilievi.
Temperature massime comprese tra i 31-33°C con punte di 34-36°C sulla bassa Lombardia ed Emilia-Romagna. Minime intorno ai 15-19°C. Sensazione di afa moderata nelle grandi città. Venti deboli con brezze lungo le coste e Alpi.
Mari generalmente calmi.

CENTRO: Giornata soleggiata, calda ed Estiva su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 31-33°C con punte di 34-35°C sulle zone interne di Toscana e Lazio. Minime intorno ai 15-21°C. Moderata sensazione di afa nelle grandi città. Venti deboli con locali rinforzi sulla Sardegna.
Mari calmi o poco mossi.

SUD: Giornata Estiva e soleggiata su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 27-31°C con punte di 33-34°C sulla Puglia, Campania interna, Basilicata e sud Sicilia. Minime intorno ai 18-23°C. Venti deboli con brezze lungo le coste. Moderati rinforzi da E-SE sul Canale di Sardegna.
Mari calmi o poco mossi; mossi sulla Sardegna meridionale.

ASTRONOMIA

14 LUGLIO 2007 ore 8:28

TEMPESTE SULLA LUNA

Le tempeste scatenate dalla luce del Sole che colpisce la superficie polverosa della Luna dopo la lunga notte di due settimane sono una realtà. Erano state individuate dagli astronauti delle missioni lunari: l'equipaggio dell'Apollo 17 ne aveva disegnato alcuni schizzi nel 1972, ma anche altri astronauti avevano detto di averle viste. La loro esistenza è stata oggi definitivamente confermata. Il merito è del LEAM, il Lunar Ejecta and Meteorites Experiment della Nasa, lasciato sulla Luna proprio dall'Apollo 17, e destinato a studiare la polvere lunare sollevata dall'impatto delle meteoriti.

I dati raccolti da tre sensori del LEAM, rimasti sulla Luna negli ultimi trenta anni ,sono particolarmente interessanti: “I dati - dice Gary Olhoeft, professore di geofisica alla Colorado School of Mines di Golden - indicano che un grande numero di particelle ogni mattina lunare si sposta da est verso ovest piuttosto che dal basso verso l'alto, e a una velocità più bassa di quella che dovrebbero avere se fossero state sparate verso l'alto da un impatto meteorico”.
Questo si spiega con il fatto che il lato a giorno della Luna è caricato positivamente, mentre il lato notturno negativamente. Lungo la linea che separa la notte dal giorno (chiamata terminatore), queste differenze di carica determinerebbero le tempeste di polvere. Tempeste che forse possono essere osservate anche dalla Terra, visto che esistono segnalazioni di strane luci sulla Luna, bianche o rosse e di forma non ben definita. Forse, appunto, nuvole di “polvere elettrica” lunare.
ECPLANET

ASTRONOMIA

14 LUGLIO 2007 ore 8:15

VITA SU MARTE

Due scienziati della NASA hanno dichiarato ad un meeting privato di aver trovato prove evidenti di vita su Marte. Carol Stoker e Larry Lemke del NASA's Ames Research Center nella Silicon Valley pubblicheranno la loro ricerca su Nature. Ma cosa hanno trovato esattamente? Secondo le indiscrezioni pervenute al sito Space, Stoker e Lemke avrebbero identificato tracce di metano e altri segni di attività biologica molto simili a quelli recentemente scoperti in alcune cave terrestri. Sarebbe la conferma della teoria secondo cui la sottosuperficie marziana potrebbe ospitare organismi biologici che hanno sviluppato inusuali strategie per sopravvivere in ambienti estremi.

Nel 2003, la Stoker, insieme ad un team di ricercatori spagnoli e americani, è andata nel sudovest della Spagna a cercare tracce di forme di vita estremofile vicino al fiume Rio Tinto - così chiamato per la sua tinta rossastra, prodotta dal ferro dissolto nelle acque altamente acidiche. Confrontando le analisi del sottosuolo marziano - condotte con telescopi terrestri e orbitanti, incluso quello della sonda Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) - con quelle del sottosuolo spagnolo, Lemke e Stoker sono giunti a fare quest'ultimo annuncio eclatante. In particolare, oltre alle tracce di metano, che potrebbero essere la prova di una attiva biosfera sotterannea, i due ricercatori hanno individuato concentrazioni di jarosite, un minerale ferroso salino identico a quello trovato nelle acque sulfuree del Rio Tinto, elemento in grado di favorire la vita a dispetto dell'ambiente altamente inospitale.
Uno dei due Mars Exploration Rovers della NASA, Opportunity, aveva in precedenza già trovato tracce di acqua su Marte scoprendo jarosite e altri minerali salini su rocce di superficie nella zona di Meridiani Planum, che si suppone un tempo sia stata coperta da acque salate. Si tratta però ancora di capire che cos'è che produce il metano. A tal proposito, la NASA stà progettando di lanciare un nuovo e ancor più potente rover entro il 2009, che già viene chiamato Mars Science Laboratory, ad energia nucleare e dotato di uno spettrometro avanzato per l'analisi dettagliata dei composti marziani.
Il 17 febbraio 2005, la NASA risponde prontamente che non esiste alcun dato ufficiale delle attuali missioni su Marte che confermi quanto annunciato dai due scienziati dell'Ames Research Center. “Il lavoro degli scienziati menzionato nel rapporto non può essere usato come prova diretta di vita su Marte ma può aiutare a formulare la strategia per cercare queste prove”, afferma un comunicato rilasciato dall'agenzia spaziale.

Il Dr. Carol Stoker risponde a sua volta: “La storia apparsa sul sito Space.com ci citava in modo inaccurato e senza il nostro permesso. Basandosi su hearsay e dunque del tutto scorretta. Abbiamo solo espresso ad un party privato di esploratori spaziali i nostri pensieri e le nostre opinioni scientifiche individuali sulle missioni marziane e non parlavamo certo in qualità di rappresentanti NASA. Al momento, nessun articolo sui risultati conseguiti a Rio Tinto è in via di pubblicazione, tutte le informazioni disponibili al pubblico sono reperibili sul sito del MARTE project. Il nostro lavoro a Rio Tinto è di certo rilevante per la ricerca di vita estremofila in ambiente terrestre ma non può essere usata direttamente per provare alcunché riguardo la vita su Marte.
ECPLANET

ASTRONOMIA

14 LUGLIO 2007 ore 7:57

VENERE SIMILE ALLA TERRA
Per miliardi di anni atmosfere simili

L'atmosfera rovente di Venere potrebbe essere stata per un periodo di tempo molto di circa due miliardi di anni, abbastanza fredda da permettere la vita. Lo sostengono alcuni ricercatori del Southwest Research Institute del Texas che hanno presentato i loro lavori nel corso del meeting annuale della American Astronomical Society's Division for Planetary Sciences che si è concluso pochi giorni fa a Monterey, California.

In sé il fenomeno era già noto ai ricercatori, ma si riteneva che questa finestra di clima mite sulla superficie di Venere fosse durata solo 600 milioni di anni, troppo poco per permettere lo sviluppo della vita sul pianeta.
Ora invece David Grinspoon ha proposto una rivisitazione degli studi elaborati oltre 15 anni fa da un altro planetologo, Jeffrey Kargel, e ha proposto la data del cambio climatico di Venere intorno a circa due miliardi e mezzo di anni fa. In questo caso la finestra temporale sarebbe sufficientemente lunga per aver permesso anche su Venere la formazione di una qualche forma di vita.
ECPLANET

ASTRONOMIA

14 LUGLIO 2007 ore 7:36

PLUTONE E’ PIU’ FREDDO DEL PREVISTO

Plutone, il nono pianeta del Sistema Solare, è molto più freddo di quanto gli scienziati abbiano ipotizzato sinora ma è comunque 10 gradi più caldo della sua luna, Caronte. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto attraverso il Submillimeter Array , un complesso di otto telescopi a microonde che si trova alle isole Hawaii.

Secondo gli autori dello studio, coordinati da Mark Gurwell dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge nel Massachusetts, la differenza di temperatura dipende essenzialmente dalla composizione della superficie dei due oggetti celesti. Plutone e Carone sono spesso chiamati un “pianeta doppio” perché le loro dimensioni non sono molto diverse (Caronte è la metà di Plutone) e perché la distanza tra i due oggetti è di soli 19 000 chilometri. Fino a oggi però era stato impossibile calcolare la temperatura dei due corpi celesti, perché non esistevano strumenti sufficientemente sensibili da distinguere la loro traccia termica.

Il Submillimeter Array ha risolto il problema. Il verdetto è che Caronte ha una temperatura di 53 gradi Kelvin, cioè circa meno 220 gradi centigradi mentre Plutone è risultato più freddo di 10 gradi (43 Kelvin). La superficie di Plutone è composta principalmente da azoto ghiacciato, mentre quella di Caronte da ghiaccio d'acqua, che si scioglie a temperature più alte. I due corpi sono talmente lontani dal Sole che sulla loro superficie fa troppo freddo perché il ghiaccio d'acqua si possa sciogliere.
La luce solare, per quanto flebile, è però in grado di vaporizzare l'azoto ghiacciato creando una atmosfera sottile su Plutone. “Parte dell'energia che normalmente dovrebbe riscaldare la superficie di Plutone si perde nel processo di vaporizzazione dell'azoto e quindi il pianeta risulta più freddo del suo satellite”, affermano i ricercatori. Ancora non è chiaro perché i due corpi celesti siano così diversi fra loro. Forse si sono formati in regioni diverse del Sistema solare o forse l'azoto è sfuggito via a poco a poco dal debole campo gravitazionale di Caronte.
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