sabato, luglio 07, 2007

ULTIMA NOTIZIA

07 LUGLIO 2007 ore 14:54

GIUGNO TRA I PIU' PIOVOSI IN 200 ANNI
Coldiretti, precipitazioni con anomalia del 105 per cento


Il mese di giugno appena trascorso, entra nella top ten dei piu' piovosi degli ultimi due secoli. Lo rivela la Coldiretti. A giugno si sono registrate precipitazioni piu' che doppie (con una anomalia del 105 per cento) rispetto alla media del periodo 1961-1990. L'andamento climatico - dice la Coldiretti - ha riequilibrato la situazione dei principali laghi che, a differenza dei mesi scorsi, si trovano tutti ben al di sopra dei livelli minimi storici del periodo.
ANSA.

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07 LUGLIO 2007 ore 14:52

ALBERGO IN FIAMME IN TRENTINO, FERITI DUE BIMBI


Due bambini, di due e quattro anni , sono rimasti feriti nell'incendio dell'albergo Corona a Lavis in Trentino. I due piccoli sono ricoverati nell'ospedale Santa Chiara di Trento ma le condizioni , in un primo momento apparse critiche, sono stabili. Altre tre persone - tra cui la madre - sono state ricoverate e messe subito in camera iperbarica, mentre per accertamenti sono stati indirizzati al Pronto Soccorso cinque ospiti e un vigile del fuoco, tutti con sintomi di intossicazione da fumi.

Sul posto stanno operando i Vigili del Fuoco di Trento e quelli volontari di Lavis, Mazzolombardo e Zambiana per un totale di 40-45 vigili, che in breve hanno tratto in salvo quattordici ospiti e domato le fiamme. In una stanza all'ultimo piano erano rimasti prigionieri del fumo due bambini di due e quattro anni: i genitori erano fuggiti sul tetto e da lì hanno richiamato l'attenzione dei pompieri e guidati i soccorritori nel difficile intervento di salvataggio. Le fiamme al piano terra sono state facilmente domate, mentre per liberare i piani dell'Hotel Corona dalle nuvole di fumo è stato praticato un foro di quattro metri per quattro sul tetto. Sono già in corso le indagini per scoprire le cause dell'incendio.

Secondo i vigili del fuoco di Trento le cause che hanno dato origine all'incendio di Lavis sono da attribuirsi all'accidentalità o tutt'al più alla colposità. Ci sarebbero state irregolarità nelle misure antincendio. Non esistono motivi che facciano pensare a un'azione dolosa, ha detto Fabiano Dalmaso, capo ufficio operativo del corpo permanente. Tutt'altro discorso deve essere invece fatto per le norme preventive e antincendio - è stato detto - delle quali era dotato l'Hotel Corona. "Trattandosi di una struttura alberghiera che dichiara meno di 25 posti letto - ha detto il comandane Silvio Zanetti - la legge nazionale prevede che le dotazioni antincendio previste dalla normativa debbano comunque essere predisposte, ma sotto la responsabilità del proprietario, mentre non è previsto il rilascio del certificato di prevenzione incendi dei vigili del fuoco. C'é da dire che le strutture alberghiere trentine più grandi e che devono farsi rilasciare questo certificato, non hanno mai dato luogo a incendi con danni alle persone, segno che la prevenzione in fin dei conti paga in termini di sicurezza sociale".

MIGLIORANO CONDIZIONI BIMBI
Non sono gravi le condizioni dei feriti nell'incendio dell'albergo di Lavis, anche quelle dei bambini che in un primo momento sembravano gravemente intossicati. A dichiararlo è la dottoressa Barbara Farina, responsabile della camera iperbarica a Bolzano dove sono stati ricoverati gli intossicati, secondo la quale, non ci sono rischi neppure per la madre dei bambini, in attesa di un altro figlio. "All'apparenza - ha detto il medico - non ci sono rischi che la donna possa perdere il bambino". Secondo la dottoressa tutti gli intossicati non versano in gravi condizioni. "Naturalmente - ha aggiunto - la massima attenzione sarà riservata ai bambini, dato che l'ipossia può determinare anche conseguenze a lungo termine".


LA TESTIMONIANZA DEI SOCCORRITORI
E' grazie all'intervento coordinato di quattro squadre dei vigili del fuoco di Lavis e di Trento che l'incendio all'hotel Corona è stato domato senza vittime. La prima squadra intervenuta è subito salita al primo piano - spiega uno dei soccorritori - ed è intervenuta per cercare di estinguere l'incendio. Altre due squadre sono intervenute nel giro di pochi istanti e grazie alla dotazione di autorespiratori hanno aiutato ad uscire dall'albergo le persone che si trovavano sulle finestre, urlanti. Una quarta squadra è invece salita sul tetto dove ha praticato un foro di quattro metri quadrati, ora coperto da un telo verde, per far evacuare dall'edificio i cosiddetti vapori caldi, cioé quelle sostanze che potevano potenzialmente innescare ulteriori focolai d'incendio e provocare danni alle persone. Contestualmente i vigili sono scesi nell'appartamento mansarda, collocato nel sottotetto, e attraverso finestre Velux hanno messo in salvo la mamma con i due bambini, l'anziano proprietario, ed altre persone. Tutti i superstiti sono poi stati presi in consegna dalle strutture del 118 di Trento intervenute sul posto. Per spegnere le fiamme sono stati utilizzati alcuni ettolitri di acqua. Lo storico hotel Corona di cui si hanno tracce già alla fine del settecento con la denominazione di Locanda alla Corona d'Oro, è dotato di solai del tipo "malta e paglia" molto sensibili all'acqua e quindi per evitare ulteriori danni, i vigili del fuoco di Lavis hanno adottato delle specifiche procedure di intervento con uso mirato di liquidi estinguenti. Quando sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, davanti all'hotel erano già operativi i vigili urbani di Lavis che avevano provveduto a togliere dalle vie limitrofe una serie di barriere. Tutta la zona è infatti un cantiere a cielo aperto per i lavori di arredo urbano che interessano il centro storico.
ANSA.

ULTIMA NOTIZIA

07 LUGLIO 2007 ore 13:07

FORNACE DI CALDO SULL'OVEST DEGLI USA

E' da diversi giorni che l'Ovest degli Usa è interessato da una intensa ondata di caldo con temperature elevattissime. Le regioni più colpite sono la California, il Nevada e l'Arizona. Toccati i 52°C nella città californiana di Baker, 47 a Las Vegas e San Diego; 46° a Phoenix Giovedì.
L'ondata di CALDO FEROCE proseguirà per altrI 10 giorni con picchi di 50°C ed oltre tra il 12 e il 14 Luglio.

IN PRIMO PIANO

07 LUGLIO 2007 ore 10:02

ALPINISMO PIU' RISCHIOSO: COLPA DEL CLIMA?
L'alta quota diventa sempre più rischiosa per le scariche di sassi. Le vie classiche di ghiaccio e misto diventano quasi solo di roccia (marcia). Alcune spariscono proprio, insieme al crollo di grossi pezzi di montagna. Le guide alpinistiche hanno continuo bisogno di essere riaggiornate. Insomma, le conseguenze del riscaldamento climatico sull'alpinismo sono tutt'altro che aleatorie.


Alcune voci sull'argomento si sono levate nei giorni scorsi a livello internazionale. E abbiamo deciso di fare qualche domanda in giro, per capirne di più e per non lasciare che questo richiamo, così vicino al mondo della montagna di cui ci occupiamo, cada nel calderone dei numerosi allarmi ambientali che oggigiorno arrivano da destra e da manca.

Perchè il problema non è solo che il ghiacciaio si è ritirato di "tot" metri. E' che l'alpinismo diventa sempre più rischioso. Che le vie classiche delle Alpi, come quelle sull'Eiger e sul Cervino, non sono più le stesse: hanno cambiato morfologia, costituzione, difficoltà.

Alcune non sono più praticabili, perchè il ghiaccio, scomparendo, ha lasciato il posto a rocce friabili, instabili, poco compatte. Altre sono addirittura scomparse insieme a pezzi di montagne, come la celebre via Bonatti sul pilastro sud est del Petit Dru.
"Oggigiorno guadagnamo di più con la messa in sicurezza delle frane che con i clienti - si è lamentato Marco Bomio, guida alpina di Grindelwald, con l'agenzia Reuters -. Le vie cambiano, diventano più pericolose e alcune, come la nord est dell'Eiger aperta nel 1932, non sono più praticabili".

La stessa Nord dell'Eiger, secondo Bomio, sarebbe cambiata radicalmente. Se una volta era costituita per il 75 per cento di ghiaccio o neve e solo per il 25 per cento di roccia, oggi nella stagione estiva le percentuali sono invertite.

E accanto ai cambiamenti di "faccia" delle vie, ci sono anche molti episodi disastrosi. Sul Cervino, solo nel 2003, sarebbero stati necessari 70 salvataggi in elicottero di alpinisti investiti dalle scariche di sassi. Nel 2005 un pascolo dell'Oberland bernese è crollato in un bacino glaciale, trascinando con sè un rifugio.
L'anno scorso è crollato prima un pezzo di Eiger grande due volte l'Empire State Building, e poi un pezzo di Cervino che ha imposto la chiusura del versante italiano per molti giorni. Numerosi crolli minori hanno impedito il traffico e causato incidenti su molte strade di montagna.

Frane, scariche di sassi, crolli di seracchi hanno da sempre fatto parte della "normale" dinamica dei versanti dell'alta montagna. Da qualche anno però, in concomitanza dell'incremento delle temperature estive e dell'innalzamento dello zero termico, il fenomeno si è accelerato.

"Le pareti perdono la loro copertura di neve, nevato e ghiaccio - spiega Claudio Smiraglia, glaciologo del Comitato Ev-K2-Cnr - lasciando il posto a roccia fratturata e friabile non più cementata dal ghiaccio interno (il cosiddetto "permafrost"). I normali fenomeni di frantumazione delle pareti ad opera del gelo-disgelo diventano più attivi ed efficaci ed aumentano i crolli. Dal 2003 si sono succeduti eventi in sequenza, solo per ricordare le Alpi Italiane, sul Bianco, sul Cervino, sul Bernina, sulla Thurwieser, che hanno imposto talora il blocco delle vie di ascensione".
"Di fatto l'alta montagna è divenuta più pericolosa - prosegue Smiraglia - e le vie normali che fino a 10-15 anni fa venivano salite senza problemi oggi, soprattutto a metà e a fine estate, diventano impegnative e pericolose. E' necessaria quindi una vera e propria rivoluzione culturale nell'accostarsi alla montagna di oggi, gestita soprattutto dalle strutture che fanno opera di divulgazione".

"Le montagne stanno cambiando rapidamente - conclude Smiraglia - tocca a noi adeguarci a questo nuovo ritmo; se ciò non avverrà abbiamo solo due scelte: accontentarci di guardarle dal basso oppure correre rischi che vanno al di là del comune buonsenso".
Chiarito che l'allarme non è una bufala, resta da capire se e cosa si può fare per migliorare la situazione dell'alpinismo, oppure se l'alpinismo può essere utile prima a sè stesso - con la condivisione di informazioni circa lo stato delle vie, dei ghiacciai, delle cime - e poi, magari, anche alla scienza e alla politica nella comprensione, l'osservazione e la gestione di questi problemi globali.
MOTNAGNA.TV

IN PRIMO PIANO

07 LUGLIO 2007 ore 9:50

FORTI TEMPORALI TRA DOMANI E MARTEDI 10 LUGLIO SUL NORD ITALIA E ADRIATICO.


Si conferma l'intenso peggioramento temporalesco tra domani e Martedì 10 Luglio sul Nord Italia. Il fronte appare piuttosto robusto per sfondare le Alpi occidentali e tuffarsi verso la Valpadana. I primi segnali del peggioramento si osserveranno già nel pomeriggio di ieri con primi temporali sui settori occidentali.
ATTENZIONE: ricordo che i temporali attesi nei prossimi tre giorni potrebbero risultare particolrmente intensi (localmente violenti) con nubifragi, grandinate e colpi di vento soprattutto a nord del Pò, Alpi e versanti esteri. Non sostare nelle zone soggette a inondazioni o smottamenti del terreno!
Ma entriamo del dettaglio:

TEMPORALI DOMENICA 8 LUGLIO:
Nel pomeriggio primi temporali sulle Alpi occidentali, Valle d'Aosta, Valtellina e pedemontane e primi tratti pianeggianti del Piemonte. Fenomeni forti sul Canavese, Biellese e Verbano. Locali rovesci possibili anche sui restanti rilievi lombardi e Trentino.
In serata-notte fenomeni in concentrazione sull'alta Lombardia, Novarse, Vercellese e Verbano con fenomeni anche forti. Altrove clima asciutto ma con possibili rovesci lungo il Po di Piemonte e Lombardia.

TEMPORALI LUNEDI 9 LUGLIO:
Al mattino forti temporali o intense piogge si osserveranno sempre tra alta Lombardia, Novarese, Vercellese e Verbano, moderati sulla Valle d'Aosta, Torinese, ed est Piemonte. Rovesci attesi anche sul Trentino. Clima asciutto altrove.
Nel pomeriggio FORTI temporali sul Piemonte settentrionale, Torinese, alta Lombardia e Trentino, deboli o moderati sulle Prealpi orientali e Friuli. Clima asciutto sull'Emilia-Romagna, Liguria e Veneto anche se non sono da escludere veloci acquazzoni.
In serata FORTI temporali colpiranno anche il Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli e nord Veneto, deboli o assenti a sud del Pò, Liguria ed Emilia-Romagna.
Nella notte ancora FORTI temporali sul Trentino, Friuli e Venezie; moderati sul Piemonte e nord Lombadia. Altrove fenomeni irregolari ma asciutto sulla Liguria.

TEMPORALI MARTEDI 10 LUGLIO:
Ancora intensi temporali sul Trentino, Friuli e Venezie in spostamento nel pomeriggio anche sulla Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e coste del medio Adriatico. Rovesci possibili anche sul Cuneese e Liguria di Ponente

Mercoledì temporali intensi colpiranno l'Adriatico (dalle Marche al Molise) in esaurimento e cessazione in serata. Altrove clima soleggiato e caldo
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PREVISIONI

07 LUGLIO 2007 ore 9:21

PREVISIONI PER DOMENICA 8 LUGLIO: FORTE PEGGIORAMENTO TEMPORALESCO NEL POMERIGGIO AL NORD; CLIMA CALDO E SOLEGGIATO ALTROVE.
Dopo un breve parentesi più calda sul Nord Italia, da domani un nuovo fronte Atlantico farà capolinea sul Nord Italia, specie nel pomeriggio-sera dove saranno attesi temporali anche forti sulle Alpi e pianure a nord del Po’. Sul resto della Penisola dominerà il sole e il caldo.


NORD: Mattinata soleggiata su tutto il Nord-Ovest ma con prime nubi e locali piovaschi sui rilievi occidentali valdostani e Savoia; nubi ma innocue anche sull’Ossola. Possibili nubi basse e banchi di nebbia sulla Liguria di Ponente. Nel pomeriggio intenso peggioramento sulle Alpi con temporali sparsi sulla Valle d’Aosta, Piemonte e alta Lombardia. Fenomeni anche FORTI con nubifragi, grandinate e violenti colpi di vento sul Canavese, Torinese, Biellese, Verbano, Vercellese, Ticinese e Valtellina occidentale; deboli o moderati altrove. Fenomeni assenti sulla Liguria, Alessandrino, Astigiano, Mantovano ed Emilia con momenti anche soleggiati. In serata residui rovesci e temporali sull’alto Piemonte, alta Lombardia. Altrove nubi sparse e fenomeni meno probabili.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata ovunque ma con nubi sull’Alto Adige e Carnia. Nel pomeriggio rovesci e temporali in arrivo sul Trentino, Prealpi venete e nord Friuli. Fenomeni più intensi sull’Alto Adige. Sul resto del Veneto, coste e Romagna clima soleggiato o poco nuvoloso. In serata residui rovesci o temporali sul Trentino, Dolomiti e Alpi Carnie. Sereno o poco nuvoloso altrove con qualche piovasco passeggero sulle pedemontane.
Temperature massime in aumento e comprese tra i 29-31°C con punte di 32-33°C sulle pianure centrali. Minime intorno ai 15-18°C. Venti deboli con brezze lungo le coste.
Mari calmi o poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiata, calda ed Estiva su tutte regioni.
Temperature massime comprese tra i 28-32°C. Minime intorno ai 17-22°C. Venti deboli con rinforzi da S sull’ovest Tirreno e coste Tirreniche.
Mari calmi o poco mossi.

SUD: Giornata soleggia ed Estiva su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 26-30°C con punte di 33°C sulla Sicilia e 34-36°C sulla Puglia e Basilicata. Minime intorno ai 18-24°C. Venti deboli con rinforzi da SW sul Canale di Sicilia e da E sul Canale di Sardegna.
Mari calmi o poco mossi; mossi sul Canali.

ALPINISMO

07 LUGLIO 2007 ore 8:42

GHIACCIAIO FORNI: UN ACCESSO DA EVITARE
Fino a qualche anno fa esisteva un accesso al ghiacciaio dei Forni che oggi è diventato impraticabile e pericoloso, anche se ancora segnato su molte carte. Tale accesso (indicato nella cartina con una "X" verde) si trova a Sud del rifugio Branca ed era molto utilizzato da chi voleva fare la traversata del ghiacciaio oppure dirigersi al San Matteo e al Colle degli orsi.
Segnalazione ricevuta da Giampietro Verza, Guida Alpina e assiduo frequentatore del Ghiacciaio dei Forni e della zona dell'Ortles Cevedale.


Per dare qualche indicazione geografica, il Ghiacciaio dei Forni è nel gruppo montuoso dell'Ortles Cevedale, nelle Alpi Centrali, nel Parco Nazionale dello Stelvio. L'accesso di cui parliamo si trova sul territorio del comune di Santa Caterina Valfurva, provincia di Sondrio.

Il rifugio più vicino alla zona che stiamo segnalando è il Rifugio Branca. La zona è una delle più frequentate d'Italia anche per l'interesse turistico che il ghiacciaio riveste.

Con l'abbassarsi del ghiacciaio si sono evidenziate sui fianchi alcune zone moreniche che sotto contengono del ghiaccio fossile. Il caldo che penetra nel terreno ha iniziato a scioglierlo, e su questi pendii si sono formate delle frane di morena e fango che nascondono delle placche di ghiaccio vivo.
Questo fenomeno ha reso impraticabile l'accesso indicato con la "X": il rischio è di essere investiti da continue frane e smottamenti, a qualsiasi ora del giorno.

In alternativa, sono suggeriti due accessi alternativi - sicuri e praticabili - al ghiacciaio dei Forni, per quanto riguarda il suo lato orografico destro.

Uno (più alpinistico) parte dal Branca e resta sulla morena, proseguendo a destra verso il Palon dela Mare e il Vioz. L'accesso al ghiacciaio si trova dove c'è l'angolo tra il corpo centrale del ghiacciaio e la colata che scende dal Vioz (sulla cartina è segnato con i puntini rossi e il numero 1).
Il sentierino non è ben segnato, per questo è più "alpinistico". Bisogna fare attenzione: quando il sentiero inizia a salirein maniera molto ripida verso il Palon dela Mare, bisogna individuare un sentierino che traversa e poi scende.

Ma dal punto di vista della sicurezza, qui non ci sono problemi. L'unica nota negativa è che se una volta questo itinerario era comodo e molto usato, oggi con l'abbassamento del ghiacciaio è diventato più faticoso, perchè bisogna salire fino all'accesso e poi scendere perdendo un po' di quota.
Negli ultimi anni, poi, è stato segnato un altro accesso, nuovo e più basso (indicato nella cartina con il tratteggio giallo e verde e il numero 2). Si parte sempre dal Branca, si passa per il laghetto di Rosole e si rimane grossomodo in quota, intorno ai 2.500 metri. E' segnato con ometti in pietra e porta alla lingua inferiore del ghiacciaio. Anche questo accesso è praticabile in sicurezza, almeno per come sono le condizioni attualmente (maggio - giugno 2007).

Se si sceglie quest'ultimo accesso, bisogna però stare attenti al torrente glaciale che bisogna superare per montare sul ghiacciaio. Se la lingua di ghiaccio si assottiglia per il caldo, con l'avanzare dell'estate, il torrente potrebbe ingrossarsi rendendo difficile il passaggio.
MONTAGNA.TV

SCIENZA E TECNOLOGIA

07 LUGLIO 2007 ore 8:31

BOLZANO, INSTALLATO IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Fornirà energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 240 famiglie e ridurrà l'emissione di anidride carbonica di 400 tonnellate all'anno. Stiamo parlando del più grande impianto fotovoltaico a film sottile attualmente presente in Italia, installato nei giorni scorsi in provincia di Bolzano.


E' stato posizionato sul tetto della Cooperativa frutticola Kurmar-Unifruit di Magrè. L'impianto ha una potenza nominale di 700 kilowatt e un'estensione di oltre 8mila metri quadrati.
La nuova tecnologia a film sottile viene realizzata tramite un processo produttivo a basso costo. Inoltre garantisce buoni risultati anche con tempo nuvoloso.
MONTAGNA.TV

SCIENZA E TECNOLOGIA

07 LUGLIO 2007 ore 7:48

VIAGGIARE NEL TEMPO E’ POSSIBILE

Viaggiare nel tempo è possibile, almeno in via teorica. Lo sostiene Amos Ori del Technion, l'Istituto di tecnologia di Haifa, in un articolo pubblicato sulla rivista “Physical Review Letters” e disponibile sull'archivio di preprint arXiv. I viaggi nel tempo sono il sogno di molti scienziati da quando Einstein ha spiegato che masse molto grandi possono curvare lo spazio e il tempo. E a velocità prossime a quelle della luce, in effetti si sperimentano fenomeni in cui il tempo scorre per il viaggiatore più lentamente.

Il problema è tornare indietro nel tempo. Ori ha risolto la questione sostenendo che secondo le teorie di Einstein è possibile attorcigliare lo spazio su se stesso fino a formare un campo gravitazionale a forma di ciambella. E i calcoli dimostrano che ogni periodo di tempo tra il momento in cui è stata creata la ciambella e il momento presente dovrebbe essere contenuto nel vuoto all'interno della ciambella.

In teoria quindi sarebbe possibile viaggiare indietro nel tempo fino al momento in cui è stata costruita la ciambella. Rimane il problema di come costruire una ciambella gravitazionale. Ori non lo spiega anche se ipotizza che sia possibile muovendo masse molto grandi in moto circolare molto rapido. “Si tratta di un modello interessante che introduce alcuni miglioramenti rispetto a quelli precedenti”, spiega il fisico australiano Paul Davies, autore di un libro molto popolare intitolato Come costruire la macchina del tempo.

Fino a oggi le teorie più accreditate prevedevano l'uso dei cosiddetti wormhole, specie di cunicoli che dovrebbero bucherellare lo spaziotempo. Collegando un cunicolo a un capo alla Terra e l'altro a una stella di neutroni molto massiccia, e quindi con una grande gravità, ci dovrebbe essere una differenza temporale tra le due estremità. Un orologio sulla superficie della stella infatti girerebbe a una velocità del 30% inferiore rispetto a quanto accade sulla Terra. Per quanto riguarda le ciambelle gravitazionali, forse il cuore del problema è che sono molto instabili e le fluttazioni quantiche potrebbero facilmente distruggerle.
ECPLANET.
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