mercoledì, giugno 27, 2007

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 19:37

Il caldo ora punta l'Europa sud-orientale. PUNTE di 43°C registrati nel pomeriggio odierno a Izmir (Tuschia); 34°C a Larnaca e Cipro, 33°C a Sofia, 30°C a Tirana; 29°C a Krasnodar, Russia.
Fresco sulla Scandinavia e Isole Britanniche: 12°C a Stoccolma, 13°C a Dublino, 14°C a Helsinki e Copenaghe, 15°C a Berlino e Parigi
Freddo a Hammerfest e Svalbard Lufthavn (Norvegia) con 10°C.

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 18:26

Temporali localmente intensi stanno interessando a "macchia di leopardo" la Lombardia centro-orientale, Veneto, alta Romagna, Trentino e Friuli. Fenomeni assenti sul Nord-Ovest con clima soleggiato anche se qualche rovescio sta guardagnando terreno sull'Alessandrino

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 13:50

Mattinata fresca quella di oggi su molte località del Centro-Nord, tutto a causa di un forte irraggiamento notturno.
Ecco alcuni valori delle principali località: balzano agli occhi gli 11°C di Perugia; 13°C a Torino, 15°C a Milano, 16°C a Venezia, 17°C Bergamo, 14°C a Pisa, Arezzo e Grosseto, 15°C a Frenze, 18°C a Roma, Ancona e Cagliari, 21°C a Pescara e Catania, 23°C a Trapani, 24°C a Palermo, 26°C a Messina e Reggio Calabria e 27°C a Brindisi.


ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 13:16

CALABRIA: PROSEGUONO INCENDI, CANADAIR SORVOLANO LA REGIONE

Ancora grave l'emergenza incendi in Calabria. I Canadair della Protezione civile restano costantemente impegnati nella provincia di Reggio, a Melito Porto Salvo, Oppido Mamertina e Roghudi, e in provincia di Catanzaro, a Borgia. Di particolare entita' il rogo in atto a Villapiana, nel cosentino.
AGR

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 13:15

Temporali in atto sulle Alpi Orobie, Trentino e est Piacenza

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 11:57

Molto caldo martedì 26 giugno in sull'Europa sudorientale.
In Grecia 44,6°C a Larissa e Lamia, 41,8°C a Souda, sull'isola di Creta. Elefsis ha toccato 46,0°C, con umidità al 9% e clima decisamente asciutto. In Macedonia toccati
i 42,6°C a Gevgelija, 42,5°C a Demir Kapija e 40,8°C a Skopje.

Anche in Bulgaria toccati valori oltre 40°C: segnaliamo Burgas con 42,8°, Sandanski e Rousse 42,0°, Novo Selo 41,6°, Vidin 41,2°, Elhovo 41,0°, Veliko Tarnovo 40,8°, Sliven e Pleven 40,5°C.

Caldo record martedì anche in Romania e Serbia orientale:
Calarasi 39,5°C, Rosiori De Vede 39,3°C, Drobeta Turnu Severin 39,1°C, Bucarest 39,0°C, Craiova 38,6°C, Bacau 38,4°C. In Serbia, Negotin 41,2°, Nis 40,3°, Cuprija 40,1°, Smederevska Palanka 39,7°, Krusevac 39,6°C. 26,2°C la media delle massime di giugno di Craiova.
L'onda di calore in Europa sudorientale ha causato numerose vittime, almeno 40, di cui 29 nella sola Romania.
Molte massime "over 40" anche in Turchia, in particolare nel settore occidentale: Antalya 43,4°, Balikesir 42,5°, Aydin e Akhisar 42,1°, Edirne 41,7°, Smirne 41,6°, Denizli 41,5°, Silifke 41,3°C.
L'ondata di caldo su queste regioni dovrebbe attenuarsi a partire dal 28 Giugno.

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 10:33

PROBABILE FORTE PEGGIORAMENTO SULL'ITALIA A PARTIRE DA LUNEDI

Il caldo rimane oramai soltanto più un ricordo sulle nostre regioni Meridionali anche se nelle ore più calde della giornate punte di 35-37°C non dovrebbero mancare tra Sicilia e Puglia, NON oltre. Al Centro-Nord la situazione sarà stabile e con clima gradevole (26-31°C) a parte qualche rovescio o temporale pomeridiano e serale sulle Alpi e Triveneto. Un'evoluzione che dovrebbe proseguire così almeno fino a Sabato con clima estivo e giornate soleggiate.

POI? A partire da Domenica un fronte freddo dalla Francia potrebbe penetrare sul nostro Settentrione provocando un generale peggioramento. E' probabile (da confermare) che la saccatura Atlantica possa provocare un minimo di bassa pressione tra il ligure e alto Tirreno tra l'1 e 2 Luglio. Il tutto provocherebbe precipitazioni sparse su tutte le regioni Centrali e Settentrionali con temporali anche MOLTO INTENSI, grandinate e forti colpi di vento. Meno coinvolte le regioni Meridionali.
La sfuriata temporalesca dovrebbe perdurare sull'Italia al massimo 2-3 giorni; successivamente sarà probabile il ritorno dell'Anticiclone delle Azzorre.

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 10:33

INDONESIA: FORTE TERREMOTO SULL'ISOLA DI GIAVA


Forte terremoto all'alba (ora locale) nella parte meridionale dell'isola di Giava, in Indonesia. E' stato segnalato dall'Agenzia meteorologica indonesiana, secondo cui al momento non risultano feriti o danni consisenti. In Italia era circa la mezzanotte quando sull'isola si e' scatenato il panico. Gli abitanti ancora ricordano il maremoto seguito dallo tsunami del 27 dicembre 2004. Questa volta non e' stato lanciato l'allerta tsunami. La scossa sismica e' stata di 6 gradi della scata Richter, con epicentro a 30 chilometri di profondita' sotto al fondale marino e 340 chilometri a sud-ovest della localita' costiera di Cilacap. Qui ha sede la principale raffineria petrolifera del Paese che, pero', non e' stata interessata dal terremoto. Il movimento tellurico e' stato avvertito anche a Yogyakarta, nel centro di Giava, colpita l'anno scorso da un terremoto che costo' la vita a oltre 5.700 persone.
AGR

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 8:16

I metereologi hanno lanciato l'allerta per possibili tempeste in arrivo sul nord-est dell'Inghilterra. Al momento la cittadina di Tynemouth è calpita venti e piogge forti.
Piogge intense e alluvionali invece a Beverley dove la gente è costretta a uscire di casa in barca. Le precipitazioni nelle ultime ore hanno superato i 75 mm

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 8:03

INCENDI: NUBE NERA, ALLARME A LENTINI

Il sindaco di Lentini Alfio Mangiameli, per precauzione, ha invitato la cittadinanza a non uscire di casa e a disattivare i condizionatori dopo l'incendio di vaste dimensioni che ha distrutto alcuni capannoni e un deposito di componenti informatici e materiale plastico. Dal rogo si e' alzata una densa colonna di fumo nero che ha reso l'aria irrespirabile e ha fatto scattare l'allarme inquinamento. Il timore e' che le sostanze bruciate, combinate con il caldo afoso, possano aver rilasciato nell'aria sostanze nocive.
AGR

IN PRIMO PIANO

27 GIUGNO 2007 ore 8:00

ULTIMISSIME: OGGI ATTESI TEMPORALI SUL TRIVENETO, LOMBARDIA E ROMAGNA

Rispetto a quello che abbiamo visto ieri sulle previsioni (fenomeni relegati solo tra Trentino e Friuli) la situazione odierna appare decisamento peggiore su tutto il Triveneto. Un fronte dalle Alpi orientale riuscirà a penetrare maggiormamente a sud delle Alpi coinvolgendo con i suoi rovesci e temporali anche la Vapadana centro-orientale.


TEMPORALI: DOVE COLPIRANNO?
Nel pomeriggio rovesci e temporali interesseranno il Trentino, il Friuli, Veneto, est Lombardia ed Emilia-Romagna settentrionale. Fenomeni assenti sul Nord-Ovest e Piacentino a parte qualche rovescio sul Verbano. In serata fenomeni in lenta cessazione ovunque ma residui sul Mantovano, Veneto, nord Romagna e Triestino. NON sono attesi fenomeni forti!

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 7:45

ALLARME CALDO: SFIORATO IL RECORD STORICO TOCCATO NEL 2006

Il consumo di elettricità nel nostro Paese oggi ha sfiorato i 55.000 MW di richiesta, sfiorando il massimo storico di tutti i tempi, toccato il 27 giugno di un anno fa con una domanda di 55.600 MW. Secondo i dati sui consumi giornalieri di Terna, la società a cui fa capo la rete di trasmissione nazionale, pochi minuti prima di mezzogiorno il sistema Italia ha richiesto per un breve intervallo di tempo quasi 55.000 MW di elettricità.
AGR

ULTIMA NOTIZIA

27 GIUGNO 2007 ore 7:41

Ieri la città di Taranto ha segnato il suo record dal 1980 con una minima di 29°C e una massima di 40°C registrata tra le 16:30 e le 16:40.

IN PRIMO PIANO

27 GIUGNO 2007 ore 7:35

Probabile FORTE PEGGIORAMANTO tra l’1 e il 3 Luglio su tutta l’Italia, meno sulla Sicilia e Sardegna. Fenomeni localmente violenti potrebbero colpire le Alpi centro-occidentali, Nord-Ovest, Toscana, Marche e Puglia. Le temperature di conseguenze tenderanno a calare ovunque.
Seguite gli aggiornamenti…

PREVISIONI

27 GIUGNO 2007 ore 7:34

PREVISIONI PER GIOVEDI 28 GIUGNO: SOLE E CLIMA GRADEVOLE SU TUTTO IL PAESE. POSSIBILI ROVESCI TRA POMERIGGIO-SERA SUL TRIVENETO.
Si attenua sempre più il caldo sul nostro Meridione. Sole sul resto del Paese con brevi rovesci sul Triveneto.


NORD: Mattina serena e soleggiata su tutto il Nord-Ovest. Qualche addensamento possibile sulla Liguria di Levante (specie sulle coste) e alta Lombardia. Nel pomeriggio brevi piovaschi o rovesci in transito sulla Valtellina, rilievi lombardi e localmente pedemontane antistanti. Sole e caldo sulle restanti regioni con qualche nube sulla Liguria orientale. In serata sereno ovunque ma ancora residui piovaschi sulla Valtellina.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata soprattutto sulle pianure. Sulle Alpi e Prealpi nubi sparse con qualche piovasco passeggero. Nel pomeriggio rovesci anche localmente temporaleschi sui rilievi e Alto Adige; passeggeri anche tra Trentino e alto Friuli. Sole e caldo altrove. In serata rovesci in possibile sconfinamento alle pianure del Friuli; deboli o rari altrove.
Temperature massime comprese tra i 24-28°C. Minime intorno agli 11-16°C. Venti moderati da quadranti occidentali sulla Liguria e Corsica; deboli altrove con locali rinforzi da S sull’alto Adriatico nel pomeriggio.
Mari ancora mossi o molto mossi sul ligure; poco mossi altrove.

CENTRO: Giornata calda e serena su tutte le regioni. Soltanto sulla Sardegna meridionale saranno possibili locali addensamenti che renderanno a tratti i cieli grigi ma senza fenomeni. Qualche nube passeggera anche sull’alta Toscana.
Temperature massime comprese tra i 24-28°C. Minime intorno ai 14-19°C. Venti moderati da W sulla Sardegna, Tirreno e coste tirreniche; deboli con locali rinforzi altrove.
Mari poco mossi, localmente mossi sulla Sardegna.

SUD: Giornata calda e soleggiata su quasi tutte le regioni. Tuttavia sulla Sicilia, Calabria e bassa Campania saranno probabili addensamenti sparsi e localmente compatti, specie verso sera quando i cieli potrebbero risultare nuvolosi ma innocui sui versanti tirrenici.
Temperature massime comprese tra i 26-30°C con punte di 30-33°C sulla Puglia, localmente fin verso i 35°C sulle zone interne siciliane. Minime intorno ai 20-23°C. Venti deboli con rinforzi al mattino da N sul basso Adriatico e Jonio. In giornata rinforzi saranno possibili anche sulla Sicilia mentre si attenueranno altrove.
Mari generalmente poco mossi

CRONACA METEO

27 GIUGNO 2007 ore 7:31

LA DESERTIFICAZIONE

La desertificazione è il processo di degradazione del suolo causato da numerosi fattori, tra cui variazioni climatiche e attività umane.
La desertificazione spesso ha origine dallo sfruttamento intensivo della popolazione che si stabilisce nel territorio per coltivarlo oppure dalle necessità industriali e di utilizzo per il pascolo.

ANALISI E STUDI

La comunità internazionale ha da tempo riconosciuto la desertificazione come uno dei maggiori problemi economici, sociali e ambientali in vari paesi del mondo. La desertificazione infatti riduce drammaticamente la fertilità dei suoli e, di conseguenza, la capacità di un ecosistema, seppur in origine desertico o semi-desertico, di produrre servizi.
Secondo la Convenzione sulla Diversità Biologica i servizi degli ecosistemi sono da considerarsi elementi essenziali per la vita di una comunità sia in paesi industrialmente avanzati sia, e forse in maniera anche maggiore, in paesi in via di sviluppo.

I servizi degli ecosistemi sono generalmente descritti in:
Servizi di fornitura: ad es. cibo, acqua, legno e fibre;
Servizi di regolazione: ad es. stabilizzazione del clima, assetto idrogeologico, barriera alla diffusione di malattie, riciclaggio dei rifiuti, qualità dell'acqua;
Servizi culturali: ad es. i valori estetici, ricreativi e spirituali;
Servizi di supporto: ad es. formazione di suolo, fotosintesi, riciclo dei nutrienti.
Nel 1977 la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Desertificazione (UNCOD, dall'inglese United Nations Conference on Desertification) adottò il «Piano d'Azione per Combattere la Desertificazione» (PACD, dall'inglese Plan of Action to Combat Desertification).
Nonostante gli sforzi compiuti per la realizzazione di questo piano, uno studio dell'UNEP del 1991 concluse che, malgrado si possano registrare alcuni esempi localizzati di successo, il processo di degrado della terra in zone aride, semi-aride e subumide si era generalmente intensificato. Le attività specifiche di questo piano prevedevano, fra le altre, la creazione di filari di alberi, spesso eucaliptus o altre specie aliene alla flora del paese, per frenare l'avanzata del deserto.
Il concetto di desertificazione si è quindi progressivamente evoluto nel corso degli anni nel tentativo di definire un processo che, seppur caratterizzato da cause locali, sta sempre più assumendo la connotazione di un problema globale.
Al «Summit di Rio» si decise inoltre di istituire un "Comitato di Negoziazione Intergovernativo" per preparare, entro il giugno del 1994, una convenzione per combattere la desertificazione in quei paesi che soffrono di gravi siccità, particolarmente in Africa. Il 17 giugno 1994, a Parigi, la UNCCD - United Nations Convention to Combat Desertification in Countries experiencing Serious Drought and/or Desertification, Particularly in Africa (Convenzione per Combattere la Desertificazione in quei Paesi che soffrono di Gravi Siccità, particolarmente in Africa) fu adottata.
La Convenzione è entrata in vigore nel dicembre del 1996, 90 giorni dopo la ratifica del cinquantesimo paese. Ad oggi, la Convenzione conta 191 Paesi e la prima Conferenza delle Parti si tenne nell'ottobre del 1997 a Roma.

CAUSE

Le cause che maggiormente contribuiscono al processo di desertificazione sono molte e complesse e comprendono, oltre alle classiche attività di deforestazione, sovrapascolo, cattive pratiche di irrigazione e, più genericamente pratiche di uso del suolo non sostenibili, anche alcuni complessi meccanismi relativi al commercio internazionale.
È però interessante notare che la UNCCD ammette che anche alcuni parametri sociali e politici contribuiscono significativamente al processo di desertificazione delle terre, fra questi il livello di povertà e l'instabilità politica. La Convenzione cerca quindi di promuovere azioni locali, possibilmente con idee nuove ed approcci innovativi, e che beneficino di partenariato internazionale. Questo perché i cambiamenti da effettuare sono sia a livello locale che internazionale.

ZONE INTERESSATE DAL FENOMENO

La desertificazione interessa particolarmente zone dell'Africa confinaniti con il Sahara che si espande e con i deserti in Arabia e della zona mediorientale.
Altre zone a rischio di desertificazione sono: la parte occidentale dell'America del Nord e di quella del Sud. Anche il deserto australiano è in espansione.
In Italia, sono interessate da questo fenomeno in particolare le Regioni Sicilia, Sardegna, Puglia e Calabria.
A cura di WIKIPEDIA

CRONACA METEO

27 GIUGNO 2007 ore 7:25

STATO DEL PIANETA
La scarsità d'acqua in aumento minaccia la sicurezza alimentare della Cina.


Un rapporto poco diffuso a Pechino rivelava, a metà agosto, che la situazione idrica della Cina è molto più drammatica di quanto si pensi. Le falde acquifere della Cina settentrionale, che produce più della metà del grano cinese e un terzo del suo mais, si stanno abbassando più velocemente di quanto si credesse.

L’eccessivo pompaggio dell’acqua ha svuotato le falde acquifere, riducendo la quantità d’acqua che può essere pompata; questa non riesce ad essere sostituita dall’acqua piovana, ed obbliga a scavare pozzi profondi che raggiungono le falde acquifere, le quali, a loro volta, non riescono a riformarsi.

Lo studio, condotto dall’Istituto di Monitoraggio Geologico Ambientale (GEMI) di Bejing, riporta che sotto la Provincia di Heibei, nel cuore della pianura settentrionale della Cina, il livello medio della profondità dell’acqua si è abbassato di 2,9 metri nel 2000. Vicino ad altre città, si è abbassato di 6 metri.
He Qingcheng, capo della squadra di monitoraggio delle falde del GEMI, crede che la situazione idrica che si sta deteriorando così velocemente dovrebbe meritare molta più attenzione. Egli sostiene che con lo svuotamento delle falde acquifere profonde sotto la pianura settentrionale della Cina, la regione sta perdendo la sua ultima riserva idrica - la sua unica salvezza.
La sua preoccupazione si ritrova in un nuovo rapporto della Banca Mondiale, che dice: “I pozzi scavati intorno a Bejing ora devono raggiungere la profondità di 1.000 metri prima di trovare l’acqua, ed è un costo che si aggiunge agli altri.” Con un linguaggio forte, inusuale per la Banca Mondiale, prevede “conseguenze catastrofiche per le generazioni future”, a meno che l’uso e le scorte d’acqua non siano riequilibrati rapidamente.

Un altro segnale della gravità della situazione idrica nella pianura settentrionale della Cina è dato dalla frenesia con cui si scavano pozzi negli ultimi anni. Alla fine del 1996, le cinque provincie della pianura settentrionale della Cina - Heibei, Henan, Shandong e le città delle provincie di Bejing e di Tianjin - avevano 3,6 milioni di pozzi, di cui la maggior parte servivano per l’irrigazione.

Nel 1997 ben 99.000 pozzi furono abbandonati, perché vuoti. Furono scavati altri 221.900 pozzi. La ricerca disperata d’acqua in Cina è evidente, dal momento che si continuano a scavare pozzi in profondità.
La metà settentrionale della Cina si sta prosciugando. La richiesta d’acqua ai tre fiumi che scorrono verso est nella piana settentrionale della Cina - l’Hai, il fiume Giallo e lo Huai - è eccessiva, tanto che i tre fiumi diventano secchi nella stagione secca, talvolta per lunghi periodi. Nei primi anni ’80 la portata del fiume Giallo nella provincia di Shandong - l’ultima delle otto provincie attraverso la quale il fiume Giallo scorre nel suo flusso verso il mare, e la provincia cinese che produce più grano - si è ridotta da 40 miliardi di metri cubi (1 metro cubo = 1 tonnellata) all’anno a 25 miliardi di metri cubi durante gli anni ’90.
Mentre le falde acquifere si abbassano, le sorgenti si prosciugano, i torrenti non scorrono più, i fiumi sono in secca e i laghi spariscono. Un tempo la provincia di Heibei aveva 1.052 laghi. Ne rimangono solo 83. La mancanza d’acqua nella piana settentrionale della Cina e l’uso eccessivo delle scorte sostenibili sono più di 40 miliardi di tonnellate all’anno. Al momento si supplisce a questa mancanza con le miniere d’acqua nel sottosuolo, ma quando le falde acquifere sono prosciugate e non si può più scavare nel sottosuolo, le scorte d’acqua diminuiranno molto. Nel bacino del fiume Hai - dove l’industria e le città, incluse Pechino e Tianjin, ora hanno la priorità - l’agricoltura che utilizza l’irrigazione potrebbe scomparire entro il 2010, facendo un passo indietro nella direzione dell’agricoltura basata sulla pioggia, meno produttiva.

Tra ora e il 2010, quando si prevede che la popolazione cinese sarà cresciuta di 126 milioni di persone, la Banca Mondiale prevede che la domanda d’acqua da parte delle città dell’intero paese aumenterà da 50 miliardi di metri cubi a 80 miliardi, pari a una crescita del 60%. Nel frattempo la richiesta d’acqua per l’industria aumenterà da 127 miliardi di metri cubi a 206 miliardi, pari a una crescita del 62%.

Con l’acqua che vale 70 volte di più che nell’industria e nell’agricoltura, i coltivatori perdono quasi sempre nei confronti delle città. Mentre le falde acquifere continuano ad abbassarsi, i costi del pompaggio aumentano e renderanno l’acqua del sottosuolo troppo cara perché i coltivatori la possano usare per l’agricoltura.
Oltre alla diffusa scarsità idrica, molte forze ambientali ed economiche stanno riducendo la produzione cinese di grano. I coltivatori cercano di massimizzare le loro entrate dai piccoli appezzamenti di terra, coltivando per esempio frutta e verdura, che valgono più del grano.
La Cina sta lottando strenuamente dal 1994 per rimanere autosufficiente nella produzione del grano. Lo ha fatto alzando i prezzi molto al di sopra del livello del mercato mondiale, arando molto e contribuendo così a formare il più grande bacino di polvere al mondo, e pompando oltremodo le falde acquifere sotto la pianura settentrionale della Cina.

La combinazione di vari fattori, quali i prezzi deboli, le falde acquifere che si abbassano e una forte siccità, hanno fatto scendere il raccolto di grano a 335 milioni di tonnellate, rispetto al raccolto limite di 392 milioni di tonnellate del 1998. Tutto ciò farà diminuire il consumo previsto di 46 milioni di tonnellate. L’emergenza di questo deficit - il più ampio nella storia della Cina -, aggiunto al deficit dell’anno scorso di 34 milioni di tonnellate, fa sorgere degli interrogativi circa la futura sicurezza alimentare.

Tali scarsità ravvicinate di produzione di grano di questi ultimi due anni, in un momento in cui l’importazione è trascurabile, hanno ridotto le scorte a circa 81 milioni di tonnellate. Con una disponibilità di scorte così esigua un altro raccolto scarso nel 2002 indurrebbe la Cina ad importare grandi quantità di grano per arrestare la crescita dei prezzi.
L’importazione cinese di grano potrebbe aumentare velocemente, come dimostra l’esperienza recente con i semi di soia. Quando i prezzi calmierati del grano crebbero nel 1994, le risorse furono spostate dai semi di soia - il quarto raccolto del paese dopo il frumento, il riso e il mais. Il risultato fu che il raccolto di semi di soia diminuì del 6% dal 1994, mentre la domanda raddoppiò. Con un cambiamento repentino la Cina è passata da un’esportazione minima di semi di soia nel 1993 all’importazione più ampia del mondo nel 2001, importando 14 milioni di tonnellate dei 30 milioni che consuma.
Se la Cina dovesse avere un’altra annata di raccolto scarso di grano nel 2002, sarà probabilmente obbligata a importare molto più dei 7 milioni di tonnellate di frumento e dei 5 milioni di tonnellate di mais che deve promettere di importare se entra nell’Organizzazione Mondiale del Commercio alla fine del 2001, come previsto.
Con le falde acquifere che si stanno prosciugando, la Cina sta cercando di rendere uguale la quantità d’acqua che si utilizza a quella delle scorte. Ha di fronte tre strade diverse: conservazione dell’acqua, deviazione dell’acqua dal sud del paese al nord, e importazione di grano. La deviazione dell’acqua dal sud al nord per trasportare l’acqua dal bacino del fiume Yangtze costerà decine di miliardi di dollari e costringerà centinaia di migliaia di persone a spostarsi. Un investimento pari a questo fatto nell’utilizzazione migliore dell’acqua per l’industria e in apparecchi casalinghi e per l’irrigazione più efficienti produrrebbe probabilmente più acqua. Dal momento che ci vogliono 1.000 tonnellate d’acqua per produrre una tonnellata di cereali, importare grano è il modo migliore per importare acqua.

A prescindere dalla decisione che prenderà, se concentrarsi solo sulla conservazione oppure fare anche una deviazione dal sud al nord, la Cina dovrà, quasi sicuramente, rivolgersi al mercato mondiale per l’importazione di grano. Se importasse anche solo il 10% del suo bisogno di grano - 40 milioni di tonnellate - diventerebbe in un sol giorno la maggiore importatrice di grano, scatenando grandi tensioni sul mercato delle importazioni e facendo salire i prezzi mondiali. Se ciò accadesse, non avremmo bisogno di leggerlo sui giornali: ce ne accorgeremmo alle casse dei supermercati.
A cura di WWF
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