lunedì, giugno 18, 2007

ULTIMA NOTIZIA

18 GIUGNO 2007 ore 18:42

Toccati i 33°C a Reggio Calabria, Lecce e Pantelleria; 32°C a Frosinone, Perugia e Decimomannu, 31°C a Catania, Alghero, Messina. Altrove valori intorno ai 27-30°C. Fresco con 21°C a Cuneo, 22°C a Caselle Torinese, Mondovì, Dobbiaco e Genova,

ULTIMA NOTIZIA

18 GIUGNO 2007 ore 18:22

ARRIVA IL SISMOGRAFO CASALINGO


Arriva dal Giappone, dove si concentra il 20% delle scosse telluriche più violente al mondo, il primo sismografo portatile concepito per uso casalingo: il nuovo congegno è in grado di percepire l'entità del sisma e dare l'allarme e istruzioni per la sopravvivenza mediante un altoparlante. Il prodotto, in vendita dalla prossima settimana al prezzo di 9.800 yen (circa 60 euro), viene presentato come 'misuratore sismico per la casa', ed ha l'aspetto e le dimensioni di una normale sveglia da comodino: un display a cristalli liquidi immediatamente dopo la scossa ne visualizza intensità e magnitudo, per poi allertare gli abitanti della casa e suggerire loro il giusto comportamento da adottare nella situazione di emergenza, come nascondersi sotto i tavoli e spegnere il gas.

Il Giappone, situato alla congiunzione di quattro placche tettoniche, è uno dei Paesi con la maggiore attività sismica al mondo. Secondo un'antica leggenda autoctona, il responsabile dei terremoti non sarebbe altro che un enorme 'namazu' ('pesce gattò) eternamente assopito sotto l'arcipelago, che scuote a ogni sussulto le quattro isole del Sol Levante. Nell'area metropolitana di Tokyo, che conta oltre 30 milioni di abitanti, mediamente ogni 70 anni si verifica un sisma di grandi proporzioni: l'ultimo, nel 1923, fece registrare una magnitudo di oltre 8 gradi sulla scala Richter e causò circa 150.000 morti.
ANSA.

ULTIMA NOTIZIA

18 GIUGNO 2007 ore 13:05

Attesi valori oltre i 25-28°C (1500 metri circa) tra il 20 e il 24 Giugno sulla Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata e Puglia. Tra il 25 e il 29 toccherà anche alla Campania, Lazio e Molise. Con questi valori in quota, al suolo si potrebbe tranquillamenti superare i 40°C.

IN PRIMO PIANO

18 GIUGNO 2007 ore 13:02

OGGI POMERIGGIO NUOVI TEMPORALI SULLE ALPI, PIEMONTE E FRIULI.

Il fronte sulla Francia continuerà a provocare nelle ore più calde della giornata molta instabilità sulle Alpi e parte delle pianure del Nord-Ovest e Friuli.


OGGI ATTESI ALTRI TEMPORALI, MA DOVE?
Nel pomeriggio rovesci e qualche temporale sul Cuneese, Torinese, Biellese, Canavese, Ossola, Verbano, Valtellina occidentale, Vercellese, Genovesato, Imperiese e Alto Adige. In serata i rovesci saranno presenti anche sul Trevisano, Vicentino, Pordenonese, Udinese, Padovano e Veneziano. Residui rovesci invece sull'alta Lombardia e Verbano. Sul resto del Paese fenomeni assenti.

IN PRIMO PIANO

18 GIUGNO 2007 ore 7:52

QUESTA SETTIMANA CON CALDO TORRIDO AL CENTRO-SUD, UMIDO E AFOSO AL NORD.

Sono molti giorni che parliamo del caldo e oramai siamo agli sgoccioli!. Già nel primo pomeriggio di oggi l'Anticiclone tenderà a rinforzare sul Centro-Sud facendo impennare le temperature. Per il Nord bisognerà aspettare domani quando la struttura tenderà a spostarse verso N. Ricordo che il Settentrione sarà sempre ai margini tra il caldo e l'instabilità. Difatti oggi, domani, dopo domani e nei giorni successivi le nostre Alpi e anche la Vapadana (specie a nord del Po) vedranno i soliti temporali di calore, talvolta anche forti stante le temperature a tratti elevate
La durata del caldo per il Centro-Sud dovrebbe continuare almento fino al 25 Giugno, mentre per il Nord si uscirebbe tra il 22-23 Giugno per l'incalzare di correnti fresche e instabili da NW.

QUALI TEMPERATURE RAGGIUNGEREMO:
NORD: 28-32°C con punte di 33-34°C sull'Emilia-Romagna.
CENTRO: 28-31°C con punte di 32-34°C sulle zone interne e Sardegna.
SUD: attesi valori intorno ai 29-31°C sulla Calabria e Campania, 31-33°C sulla Sicilia e 38-41°C sulla Puglia e Basilicata.

PREVISIONI

18 GIUGNO 2007 ore 7:40

PREVISIONI PER MARTEDI 19 GIUGNO: SOLEGGIATO E CALDO SULLA PENISOLA. NEL POMERIGGIO PROBABILE INSTABILITA’ SULLE ALPI.
Aumento deciso delle temperature sul Centro-Sud con punte oltre i 35°C; ancora moderato e cieli a tratti variabili sul Settentrione. Nel pomeriggio possibili rovesci sulle Alpi.


NORD: Mattinata soleggiata su tutto il Nord-Ovest anche se locali addensamenti si faranno vedere sulle alte pianure a nord del Po e lungo Alpi con rischio di qualche piovasco o rovescio sui rilievi e Valtellina. Nel pomeriggio deboli rovesci sui rilievi valdostani e Ossola. Sereno o poco nuvoloso altrove con clima caldo. In serata tendenza a possibili addensamenti sul Cuneese ma senza fenomeni. Sereno o poco nuvoloso altrove.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata sulle pianure. Variabile sulle resto delle regioni con possibili rovesci sul Trentino e alto Friuli. Nel pomeriggio soleggiato e caldo su tutte le regioni. Addensamenti e qualche goccia di pioggia sui rilievi dell’Alto Adige. In serata sereno ovunque con addensamenti sull’Alto Adige.
Temperature massime comprese tra i 27-31°C. Minime intorno ai 18-21°C. Venti moderati da E-SE sulla Liguria; deboli altrove.
Mari poco mossi.

CENTRO: Mattinata variabile su tutte le regioni con addensamenti più consistenti sull’Appennino e zone interne. Più sole sulla Sardegna. Nel pomeriggio sereno e caldo sulla Toscana e Sardegna. Altrove variabilità sparsa. In serata torna il sereno ovunque.
Temperature massime comprese tra i 29-31°C con punte di 32-33°C sulle zone interne laziali e fino a 34°C sulle zone interne della Sardegna. Minime intorno ai 17-22°C. Venti moderati da S sulla Sardegna e in giornata anche sul Lazio e bassa Toscana. Deboli altrove con brezze lungo le coste.
Mari poco mossi; mossi sul Tirreno.

SUD: Al mattino soleggiato sulla Sicilia orientale, Calabria Jonica e Puglia. Altrove variabilità sparsa; cieli più grigi sul Trapanese e Palermitano. Nel pomeriggio poco nuvoloso e clima MOLTO CALDO su tutte le regioni. In serata sereno ovunque.
Temperature massime comprese tra i 30-33°C con punte di 34°C sulla Sicilia e 35°C sulla Puglia. Minime intorno ai 19-23°C. Venti moderati da S nella prima parte della giornata sul Canale della Sicilia e della Sardegna. Rinforzi anche sul basso Adriatico e alto Jonio; deboli altrove.
Mari poco mossi.

ATMOSFERA VIOLENTA

18 GIUGNO 2007 ore 7:38

IL CICLONE

Il ciclone in meteorologia è una regione atmosferica in cui la pressione è minore di quella delle regioni circostanti alla stessa altitudine. In generale è un'area di bassa pressione individuabile a livello del mare da isobare decrescenti verso il punto minimo, detto Centro del ciclone; su una superficie a pressione costante, da isoipse decrescenti verso il centro.
Nell'emisfero boreale, nel ciclone l'aria è soggetta ad un sistema di venti circolanti in senso antiorario, mentre nell'emisfero australe in senso orario, ovunque con una componente di moto convergente verso il centro.

CICLONI EXTRATROPICALI
Il ciclone delle medie ed alte latitudini o Ciclone Extratropicale è più comunemente denominato depressione. Può estendersi su aree del diametro di poche migliaia di chilometri. Di solito le isobare che lo individuano presentano forma di V che si dipartono dal centro, dette saccature.Secondo la scuola norvegese, il ciclone extratropicale ha un ciclo diviso in fasi: nasce dall'ondulazione del fronte, zona di separazione tra aria polare e aria tropicale. L'aria fredda e l'aria calda si muovono lungo la stessa direttrice ma con verso opposto, l'ondulazione si produce per la diversa densità delle due masse d'aria: la fredda maggiormente densa si incunea sotto la calda. Il fronte polare, a causa dell'ondulazione e del moto vorticoso prodotto nella zona, assume da una parte il carattere di fronte d'avanzata di aria calda, dall'altra di fronte d'avanzata di aria fredda (nell'insieme detti sistema frontale).
Nel successivo stadio l'ondulazione si amplifica, il ciclone si approfondisce, il settore caldo si restringe e la circolazione dei venti si intensifica, l'ulteriore amplificazione fa si che il fronte freddo raggiunga il caldo creando lo stadio di occlusione in cui gran parte dell'aria del settore caldo viene sospinta in alto e la depressione raggiunge la massima profondità.
Successivamente inizia la fase di invecchiamento del ciclone, con il progressivo dissolvimento dei fronti in quanto l'aria che circola nella depressione è oramai fredda.

LE FAMIGLIE DI CICLONI EXTRATROPICALI
I cicloni extratropicali sono organizzati in famiglie nelle quali ogni depressione è separata dalla successiva da un promontorio o anticiclone mobile prevalentemente freddo. A questa successione di configurazioni di alta e bassa pressione corrisponde in quota una successione di saccature e promontori che nell'insieme costituiscono ondulazioni del flusso d'aria, solitamente occidentale, che circonda le medie latitudini.
All'inizio del ciclo evolutivo di una famiglia di cicloni le ondulazioni sono relativamente poco ampie ed i cicloni sono particolarmente mobili. Alla fine del ciclo evolutivo le ondulazioni del flusso troposferico raggiungono la massima ampiezza coinvolgendo l'intera fascia delle medie latitudini nella quale, pertanto, nella parte settentrionale si isolano circolazioni anticicloniche calde ed in quelle meridionali circolazioni cicloniche fredde.

I CICLONI EXTRATROPICALI NEL BILANCIO TERMICO TERRESTRE
cicloni extratropicali sono un fattore importante nel bilancio termico terrestre: sono responsabili in larga misura degli interscambi d'aria fra le alte e le basse latitudini, che sono un aspetto tipico della circolazione atmosferica. Le depressioni delle medie latitudini vi determinano anche la distribuzione delle precipitazioni.
I sistemi nuvolosi e le precipitazioni non sono uniformemente ripartiti nella depressione, ma solitamente organizzati lungo fasce parallele alle zone frontali. In generale nella parte anteriore della depressione i sistemi nuvolosi sono a grande sviluppo orizzontale e a vari livelli. Nella parte posteriore prevalgono le nubi a sviluppo verticale; le precipitazioni (rovesci o temporali) sono discontinue. Fra la parte anteriore e quella posteriore di solito si individua una zona intermedia in cui le condizioni climatiche sono relativamente migliori, la nuvolosità è scarsa e c'è assenza di precipitazioni.

INTERAZIONE TRA CICLONI ED OROGRAFIA
Lo schema sopra descritto è abbastanza valido se il ciclone si muove su aree omogenee come gli oceani, mentre l'interazione tra l'aria e l'orografia terrestre modifica la distribuzione dei sistemi nuvolosi e delle precipitazioni. Le catene montuose modificano vistosamente anche la distribuzione della pressione al livello del mare e di conseguenza anche la circolazione atmosferica negli strati più bassi. Quando il flusso medio atmosferico si svolge perpendicolarmente a un sistema orografico esteso orizzontalmente, tale che l'aria non riesca ad aggirarlo agevolmente, nel versante sopravento si sviluppa alta pressione, mentre nel versante sottovento si sviluppa bassa pressione. La barriera alpina è una delle cause principali delle depressioni che nascono nelle regioni settentrionali italiane, sul Mar Ligure e sul Mare Adriatico settentrionale.
Le sorgenti di calore che da settembre a maggio si riscontrano sul Mare Mediterraneo sono una causa concomitante per la genesi di depressioni che interessano l'Italia. Nella valle Padana in estate si creano depressioni di natura essenzialmente barica, dovute al riscaldamento del suolo, tali depressioni, seppur modeste, sono causa di violenti temporali, spesso accompagnati da grandinate e raffiche di vento.

CICLONI TROPICALI
Il ciclone delle latitudini inferiori, detto Ciclone Tropicale assume varie denominazioni a seconda delle regioni dove si manifesta. Può estendersi su aree del diametro di poche centinaia di chilometri ed è tra le più violente perturbazioni atmosferiche.
I cicloni tropicali si originano tra i 5° ed i 20° di latitudine, a nord e a sud dell'equatore, sugli oceani ad ovest dei continenti, anche se non si generano sull'Oceano Atlantico a sud dell'equatore. I cicloni tropicali del pacifico occidentale sono denominati Tifoni, in particolare quelli che interessano l'Australia occidentale sono chiamati Willy-willy, mentre quelli delle Filippine Baguiros. Fatto salvo l'Oceano Indiano, il Mare Arabico ed il Golfo del Bengala, alle restanti latitudini, i cicloni tropicali prendono il nome di uragani.
Il ciclone tropicale è caratterizzato da isobare piuttosto circolari e da venti fortissimi che superano spesso i 100 km/h. In funzione della massima intensità del vento, l'Organizzazione Meteorologic Mondiale parla di

• Depressione tropicale se il vento è minore di 63 km/h
• Tempesta tropicale se il vento è compreso tra 63 e 118 km/h
• Uragano se il vento supera i 118 km/h

I venti normalmente aumentano verso l'interno in direzione del centro ma non convergono fino ad esso, divenendo tangenti ad un cerchio di diametro variabile tra 5 e 30 km chiamato Occhio del ciclone, dove i venti sono deboli o addirittura regna la calma.
La pressione atmosferica, all'approssimarsi di un ciclone tropicale, diminuisce rapidamente, alla periferia è circa 1020 millibar, nell'occhio può raggiungere i 950 mbar. In un ciclone tropicale, l'occhio ha nuvolosità scarsa e frammentaria, intorno si sviluppano ammassi nuvolosi compatti ed estesi verso l'alto fino alla tropopausa, mentre lateralmente si estendono per qualche centinaio di chilometri. Le piogge che accompagnano i cicloni tropicali sono a carattere torrenziale.
L'energia dei cicloni tropicali deriva dal calore liberato negli imponenti processi di condensazione del vapore acqueo. Sono stati individuati importanti fattori quali il calore proveniente dai mari, l'esistenza di modeste perturbazioni nelle correnti orientali costituenti gli alisei, che consente una locale interruzione dello stato di equilibrio verticale che determina l'imponente estensione di moti ascendenti fino alla tropopausa.
I cicloni tropicali appena formati muovono verso ovest o nord-ovest nell'emisfero australe, viaggiando a velocità di 20-40 km/h, giunti a 20°-30° spesso cambiano direzione piegando a nord-est nell'emisfero boreale o sud-est in quello australe. Proseguendo tendono ad assumere le caratteristiche delle depressioni delle medie latitudini o si esauriscono. Nel caso questi cicloni giungano in terraferma, pur diminuendo la loro intensità, provocano ingenti danni per la violenza dei venti, per le piogge torrenziali e le mareggiate. Sono inoltre pericolosi per la navigazione.
A cura di WIKIPEDIA.
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