martedì, giugno 19, 2007

ULTIMA NOTIZIA

19 GIUGNO 2007 ore 20:42

MEDITERRANEO, CRESCE RISCHIO ONDATE CALORE


Entro fine secolo ondate di calore come quelle che si sono verificate nel 2003 potrebbero diventare la norma, e il numero di giorni con temperature massime superiori ai 35 gradi aumentare di cinque volte. La previsione é contenuta in uno studio dei ricercatori dell'università americana di Purdue e del Centro Internazionale Abdus Salam di Fisica Teorica di Trieste, pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters. I ricercatori hanno elaborato i dati sull'aumento delle temperature nel Mediterraneo degli ultimi anni applicando due diversi modelli matematici: in uno si prevede un raddoppio delle emissioni di gas serra entro la fine del secolo, mentre nell'altro un aumento del 50%. In entrambi i casi le ondate di calore crescono, in una misura che varia da un minimo del 200% a un massimo del 500.

La mappa dei 21 paesi esaminati vede come zona più a rischio la Francia occidentale, seguita dalle aree costiere di Spagna e Libia. "Anche l'Italia sarà colpita duramente, e a soffrire saranno soprattutto le coste - spiega Filippo Giorgi, che ha coordinato la parte triestina della ricerca - perché al caldo si sommerà l'umidità. nelle nostre previsioni in alcune zone si potrebbe arrivare addirittura a 40 giorni torridi per ogni estate, rispetto agli 8-10 registrati adesso". Nelle proiezioni, entro qualche decina d'anni le temperature che adesso registriamo nelle due settimane più calde dell'estate diventeranno quelle delle due più fredde. La ricerca conferma anche alcuni studi che indicano il Mediterraneo come la zona che sarà più colpita dai cambiamenti climatici nei prossimi anni. I primi effetti si sono in realtà già fatti sentire, come testimoniano le ondate anomale di calore che nel 2003 hanno ucciso 35mila persone in tutta l'area di cui 15mila solo in Francia.

"Questo è dovuto a fattori meteorologici - spiega ancora Giorgi - con l'aumentare delle temperature si instaurano zone di alta pressione sull'Atlantico, che deviano le perturbazioni verso nord. Quindi oltre all'aumento della temperatura nel sud Europa si ha anche una perdita di precipitazioni che peggiora la situazione. Situazioni come quelle del 2003 potrebbero presto diventare la norma". L'unico rimedio, anche se parziale, suggerito dagli scienziati è quindi una drastica diminuzione delle emissioni di gas serra, che secondo lo studio potrebbe diminuire del 50% gli effetti del riscaldamento. "Al punto in cui siamo un aumento delle giornate estremamente calde ci sarà comunque - conferma il ricercatore - però bisogna pensare che gli effetti estremi come questo risentono di più delle variazioni dell'effetto serra rispetto a quelli medi. Bisognerebbe arrivare rapidamente a un calo delle emissioni, e non al semplice mantenimento che ci si propone in questo periodo, e questo avrebbe un grande effetto sulle temperature, forse ancora maggiore di quanto abbiamo stimato".
ANSA.

ULTIMA NOTIZIA

19 GIUGNO 2007 ore 13:04

Si segnalano PUNTE di 36°C a Catania-Sigonella; 35°C al Aghero; 34°C a Pantelleria, 33°C a Messina, Lamezia-Terme, Bari, Gioia Del Colle e Palermo, 32°C a Lecce, Napoli e Crotone. Mite a Tarviso e Torino-Caselle con 25°C

ULTIMA NOTIZIA

19 GIUGNO 2007 ore 13:01

Domani pomeriggio/sera attesi temporali FORTI sul Piemonte centro-settentrionale, alta Lombardia e Valle d'Aosta. Attenzione a possibili nubifragi e grandinate!
Fenomeni VIOLENTI sulla Svizzera.

IN PRIMO PIANO

19 GIUGNO 2007 ore 8:14

L'ondata calda al Centro-Sud nei prossii giorni NON impedirà a correnti fresche ed instabili di entrare sulla Valpadana, innescando temporali diffusi nelle ore centrali della giornata e in serata, localmente FORTI con rischio di nubifragi a causa del contrasto di aria calda al suolo e aria fredda in quota!.
Oggi sarà la giornata più tranquilla in termini di temporali per il Nord; da domani si ricomincia...!!

IN PRIMO PIANO

19 GIUGNO 2007 ore 8:02

USA/ ALLUVIONE IN TEXAS, 2 MORTI INCLUSA UNA BAMBINA
La madre: "L'avevo in braccio, la corrente me l'ha strappata"

Famiglie rifugiate sui tetti in attesa di essere salvate, migliaia di persone sfollate. E due morti, inclusa una bambina. E' il bilancio dell'inondazione, dopo una notte di piogge torrenziali, di una zona del Texas settentrionale e delle città di Gainesville e Sherman.

A perdere la vita sono state una donna di 60 anni, annegata a bordo della sua auto, e Alexandria Collins, appena 4 anni. "La corrente l'ha strappata dalle mie braccia" ha raccontato la madre in lacrime a una tv di Dallas: "Eravamo in una barca che si è rovesciata", quella dei Vigili del fuoco giunti a soccorrerle.
AP.

IN PRIMO PIANO

19 GIUGNO 2007 ore 7:59

ONDA CALDA SUL MERIDIONE

Da oggi parte la seconda ondata di caldo della stagione sull'Italia. Le regioni più colpite da temperature elevate nella giornata odierna saranno i versanti Tirrenici e il Meridione, mentre il Nord rimarrà ai margini con valori più "normali"

QUALI TEMPERATURE RAGGIUNGEREMO:
Sulla Valpadana attese temperature intorno ai 26-30°C, localmente fino a 31°C sull'Emilia-Romagna.
Sul Centro si toccheranno valori 33-34°C sulla Toscana centro-meridionale, 34-36°C sul Lazio e 32-35°C sulle zone interne della Sardegna. Sull'Adriatico non si andrà oltre i 24-25°C per le coste e i 27-28°C delle zone interne e pianure, anche se non escludono punte di 31°C sull'Umbria interna.
Sul Meridione le temperature oscilleranno tra i 30-34°C della Calabria; 32-35°C della Sicilia; punte di 36°C del Siracusano e Ragusano; 31-33°C sulla Campania, 31-34°C sulla Basilicata e 33-36°C sulla Puglia

PREVISIONI

19 GIUGNO 2007 ore 7:42

PREVISIONI PER MERCOLEDI 20 GIUGNO: SOLE E MOLTO CALDO SU TUTTA LA PENISOLA. POSSIBILI TEMPORALI POMERIDIANI E SERALI SU ALPI E NORD-OVEST
Aumentano velocemente le temperature a partire dal Meridione. Attese punte di 40-42°C a metà settimana tra Sicilia, Sardegna e Puglia. Altrove valori tra i 32-37°C, più basse al Nord per infiltrazioni fresche da Nord e rischio temporali.


NORD: Mattinata variabile o nuvolosa su tutto il Nord-Ovest. Rischio deboli piogge o rovesci sul Piemonte e Valtellina. Più sole tra Valle d’Aosta e Liguria. Nel pomeriggio rischio di deboli piogge sul Piemonte, rilievi alpini e Appennino ligure. Asciutto e a tratti soleggiato altrove. In serata peggioramento sull’alto Piemonte e alta Lombardia con rovesci e qualche temporale moderato. Asciutto e poco nuvoloso altrove.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata ovunque. Nel pomeriggio soleggiato o poco nuvoloso ovunque. Rischio qualche rovescio o temporale sull’Alto Adige. In serata sereno o poco nuvoloso su tutte le regioni. Qualche rovescio sull’Alto Adige.
Temperature massime comprese tra i 29-32°C. Minime intorno ai 17-22°C. Venti deboli con brezze sulle Alpi e coste.
Mari poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiata e calda su tutte le regioni. Nel pomeriggio qualche innocuo addensamento sull’Appennino settentrionale e zone interne dei Toscana e Marche. In serata sereno ovunque.
Temperature massime comprese tra i 30-32°C, più basse lungo le coste. Minime intorno ai 17-22°C. Venti deboli con brezze lungo le coste.
Mari poco mossi.

SUD: Giornata soleggiata e MOLTO CALDO su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 29-33°C con punte di 37°C sulla Puglia e Basilicata. Minime intorno ai 19-23°C. Venti deboli o moderati.
Mari poco mossi.

ATMOSFERA VIOLENTE

19 GIUGNO 2007 ore 7:23

IL TORNADO: TUTTO QUELLO CHE DOBBIAMO SAPERE SU QUESTO FENOMENO.

Apriamo questa pagina mostrando la definizione di tornado tutt'ora in vigore nella letteratura scientifica internazionale.

Tornado: una colonna d'aria in violenta rotazione pendente da un cumulonembo e quasi sempre osservabile come una "nube a imbuto" o tuba.
Glossary of Meteorology (Huschke 1959).
In tale definizione non si specifica però se il vortice sia in contatto con il terreno, fattore che è oggi ritenuto essenziale dalla maggioranza degli scienziati.
Fatte queste premesse la seguente definizione appare essere la più appropriata:

Tornado: una colonna d'aria in violenta rotazione, in contatto con il terreno, pendente da un cumulonembo e quasi sempre osservabile come una "nube a imbuto" o tuba.
E' evidente come tale fenomeno corrisponda a quello da noi definito come "tromba d'aria"; in questo sito quindi non si farà alcuna distinzione fra i due termini essendo evidentemente equivalenti.

I tornado sono fuori di ogni dubbio il fenomeno atmosferico più incredibile e distruttivo. Essi sono molto più piccoli e molto meno duraturi dei cicloni tropicali (uragani, tifoni, willy willies, ecc): un uragano può superare i 1000 Km di diametro mentre i tornado eccedono raramente i 2 Km.
Ma un tornado, nella sua ristretta fascia di distruzione, scatena venti che spirano a oltre 500 Km/h (molto superiori ai 300 Km/h dei venti dei cicloni tropicali) esercitando sulle superfici colpite pressioni dinamiche dell'ordine di 1 tonnellata per metro quadrato.
In una tromba d'aria inoltre agiscono altre forze.
Innanzitutto il vento possiede una notevole componente verticale: le correnti ascensionali raggiungono i 300 Km/h riuscendo a sollevare da terra gli oggetti più pesanti (automobili, intere case, locomotive, ecc). Si registrano, in tal senso, episodi incredibili: un tornado nel novembre 1994 ha sollevato da un deposito 37 trattori con rimorchio facendoli ricadere a oltre un chilometro di distanza.
Importante è anche la caduta di pressione che accompagna il passaggio di queste meteore: un vero e proprio crollo barico stimato nell'ordine dei 100 hpa. Essendo tale diminuzione di pressione repentina, al passaggio dell'imbuto, le strutture chiuse (case, ecc) si trovano improvvisamente ad avere una pressione interna molto superiore a quella esterna e letteralmente esplodono. Aprire una finestra può quindi risultare utile per facilitare il deflusso dell'aria, ma tale operazione è sconsigliata per il rischio di essere colpiti dalle schegge dei vetri che si infrangono.
A tutto questo va aggiunto che i tornado si formano all'improvviso, si muovono molto rapidamente (50-100 Km/h), e sono quasi imprevedibili.
La loro potenza quasi soprannaturale, il loro aspetto, allo stesso tempo suggestivo e terrificante, e lo spaventoso rombo stridente che li accompagna fanno dei tornado un vero e proprio prodigio della natura.

LA FORMAZIONE DEI TORNADO: MORFOLOGIA E DINAMICA DEI TEMPORALI A SUPERCELLA

I meccanismi che portano alla formazione delle trombe d'aria sono estremamente complessi e ancora non del tutto chiariti. Negli ultimi anni però gli scienziati statunitensi, avvalendosi di tecnologie all'avanguardia e di vere e proprie armate di mezzi e veicoli, hanno svelato moltissimi aspetti sconosciuti. Durante le campagne di ricerca denominate VORTEX (Verification of the Origin of Rotation in Tornadoes Experiment) svoltesi in Texas, Oklahoma e Kansas a partire dal 1994, i ricercatori hanno intercettato e seguito un gran numero di tornado effettuando misurazioni sia da terra che dal cielo. L'attenzione è stata focalizzata sulla genesi e sullo sviluppo dei temporali che generano i tornado anche detti temporali a supercella. Caratteristica distintiva e fondamentale di queste tempeste è la loro rotazione.
Nelle pagine del sito seguiremo la nascita di questo moto rotatorio, il suo ingresso nella nube temporalesca in formazione e il suo estendersi verso l'alto e verso il basso dove, a contatto con il terreno, comincia a generare vortici di diametro ancora minore ma di incredibile potenza distruttiva noti con il nome di tornado o trombe d'aria.
Importante è per ora avere bene in mente che tutto il temporale a supercella ruota lentamente: potendo cioè osservare una ripresa accelerata del cumulonembo esso apparirebbe come un enorme cilindro in rotazione ciclonica (antioraria). Le supercelle cioè contengono un mesociclone (a volte anche due in differenti stadi di sviluppo) ovvero un ciclone a mesoscala (compreso in una scala di grandezza che va da 4 Km a 400 Km).


ALLARME TORNADO

Sono molti gli elementi che possono segnalare l'imminente sviluppo di una tromba d'aria.
Alcuni, forse i più importanti, possono essere rilevati solo con l'ausilio di strumenti meteorologici molto costosi (palloni sonda, radar doppler, ecc...), altri invece possono essere riconosciuti da chiunque con la semplice osservazione del cielo e di alcuni particolari fenomeni.

Tutti i temporali possono generare un tornado. Tali vortici però si formano molto più frequentemente alla base di temporali detti a "supercella", in cui la corrente ascendente è molto intensa e dotata di un proprio moto rotatorio (mesociclone).
Caratteristica fondamentale di un temporale a supercella è la presenza di una protuberanza che sovrasta la sommità appiattita dell'incudine
Tale protuberanza, molto evidente nella luce radente del tramonto, è detta cupola (overshooting top, dome). La cupola irrompe per inerzia nella stratosfera fino ad un'altezza di 16-18 Km ed è indice di una impetuosa corrente ascensionale.

A volte, alla base dell'incudine di un temporale violento, possono apparire delle formazioni nuvolose tondeggianti che prendono il nome di mamma.
Esse si generano per la penetrazione di aria fredda negli strati intermedi dell'atmosfera e vanno considerate come un inconfondibile segno di tempesta.
Poichè l'incudine può precedere il nucleo attivo di un temporale anche di centinaia di chilometri la presenza di mamma nel cielo segnala l'imminenza di violenti rovesci di pioggia o grandine e il probabile sviluppo di trombe d'aria.

La grandine è quasi sempre presente nelle tempeste che generano un tornado ed è quindi da considerarsi come un segno premonitore.
Infine, nell'imminenza della formazione di una tromba d'aria, il cielo assume una tonalità verdastra o giallo-verdastra e l'atmosfera risulta opprimente per il forte aumento dei valori di temperatura e umidità relativa.

LA SCALA FUJITA DEI TORNADO

La scala Fujita dei tornado fu introdotta nel 1971 dal professor T. Theodore Fujita dell' università di Chicago. Al 1980 più di 26000 tornado sono stati classificati utilizzando tale scala di intensità. Essa è quindi la più affidabile esistente e sicuramente la più usata.
La scala Fujita dei tornado è strutturata in modo da dividere in 12 parti l'intervallo fra il grado 12 della scala Beaufort e la velocità del suono (Mach 1). La velocità del vento può essere calcolata con la formula:

Vt = 6,30(F + 2)^1,5

dove Vt è la velocità del vento (m/s) e F è il grado di intensità della tromba nella scala.
La scala Fujita è utile per classificare i tornado in base agli effetti che essi producono sulle strutture, sulle cose, sulle piante ecc. Essa costituisce quindi un valido strumento utilizzabile da chiunque per stimare la velocità del vento nelle trombe d'aria.
Poiché ci si aspetta che il vento in prossimità della superficie terrestre non possa mai oltrepassare il limite superiore del 5° grado F (512 Km/h), la scala si presenterà in questo modo:

F0: venti a 64-116 km/h
Danni ai camini; spezza i rami degli alberi; abbatte alberi con radici superficiali; danni ai cartelloni e ai segnali stradali.

F1: venti a 117-179 km/h
Stacca la superficie dei tetti; case mobili spostate dalle fondamenta o rovesciate; automobili in movimento spinte fuori strada; i garages possono essere distrutti.

F2: venti a 180-253 km/h
Danni considerevoli. Tetti strappati dalle case; case mobili demolite; autorimesse abbattute; grossi alberi spezzati o sradicati; oggetti leggeri trasformati in missili.

F3: venti a 254-332 km/h
Il tetto e qualche parete strappati via da case ben costruite; treni deragliati; la maggior parte degli alberi nelle aree boscose vengono sradicati; automobili sollevate da terra e trascinate.

F4: venti a 333-419 km/h
Case ben costruite livellate; strutture con fondamenta deboli fatte volare a breve distanza; automobili scaraventate via; grandi missili vengono generati.

F5: venti a 420-512 km/h
Case con armatura forte sollevate dalle fondamenta e trascinate a distanze considerevoli per disintegrarsi; missili della grandezza di automobili volano nell' aria per distanze superiori ai 100 metri; alberi scortecciati; strutture in cemento armato gravemente danneggiate; altri fenomeni incredibili.

I sei intervalli sono poi convenzionalmente raggruppati in tre categorie:

F0-F1 Tornado Debole

F2-F3 Tornado Forte

F4-F5 Tornado Violento

Circa i 2/3 di tutte le trombe d'aria appartengono alla prima categoria (F0-F1), mentre solo l'1 percento del numero totale di tornado viene classificato come "violento" (F4-F5).

Il grado di intensità di un tornado corrisponde a quello del danno di categoria più elevata riscontrato nell'area interessata.
In un tornado i venti di intensità maggiore colpiscono zone relativamente ristrette se paragonate alla superficie totale della scia di distruzione. Quindi, ad esempio, in un tornado F5 troveremo danni F5, F4, F3, F2, F1 e F0 riscontrabili su aree sempre più grandi al decrescere del grado di intensità nella scala.
E' quindi opportuno analizzare in dettaglio tutta la zona interessata dal fenomeno e documentare i danni di intensità maggiore. Una documentazione fotografica è di grande aiuto poiché offre un ottimo riscontro oggettivo.
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