lunedì, luglio 02, 2007

ULTIMA NOTIZIA

02 LUGLIO 2007 ore 18:25

VIOLENTO TEMPORALE con nubifragi e grandinate in atto sul Veronese, Cremonese e qua e la sulle pianure centrale lombarde. Focolare temporalesco anche sull'Alessandrino.

ULTIMA NOTIZIA

02 LUGLIO 2007 ore 13:14

Intensi temporali sono in atto sul Piacentino, Comasco, Lecchese, alto Bergamasco, Sondriese e Bresciano. Su queste zone sono anche in atto nubifragi e grandinate. Temporali anche su est Svizzera e ovest Austria. Sul resto del Nord-Ovest clima variabile o soleggiato.

IN PRIMO PIANO

02 LUGLIO 2007 ore 13:09

DAL 7 LUGLIO NUOVA ONDATA DI CALDO MA... NON DURERA' A LUNGO. INTANTO SULL'EUROPA CONTINUANO A SFILARE INTENSE PERTURBAZIONE CON PIOGGE ABBONDANTI

Pioggia e ancora pioggia almeno fino al 6 Luglio sull'Europa centrale. Temporali anche sulle Alpi e sul nostro Settentrione, specie a nord del Pò. Clima soleggiato ed estivo sul resto della Penisola.
Ma la frescura e l'instabilità durerà ancora alcuni giorni sull'Italia perchè da est l'anticiclone Africano tenterà un nuovo approccio (molto velocemente)a partire dal 7 Luglio. Le temperature tenderanno ad aumentare con punte di 35-36°C sull'Emilia-Romagna e zone interne. Avrà comunque vita breve non più di 3-5 giorni al Centro-Sud, mentre il Meridione farà più fatica ad uscirne ma senza prospettive di temperature record!
L'Europa intanto riceverà, dopo una pausa più asciutta tra il 7-10 Luglio, nuove perturbazioni e nuove piogge, localmente in spostamento anche sulle Alpi e Nord Italia a metà mese.
Insomma, un'Estate ancora "ballerina" ma se i presupposto sono giusti, Luglio e Agosto potrebbero vedere un clima piuttosto fresco ma precipitazioni scarse.

ULTIMA NOTIZIA

02 LUGLIO 2007 ore 12:48

GHIACCIAI ALPINI, IN 20 ANNI RITIRATI DEL 20%


I ghiacciai alpini hanno perso negli ultimi 20 anni il 20% della loro estensione ed il fenomeno della deglaciazione è destinato a peggiorare con l'avanzare dei mutamenti climatici. Di più, gli 800 ghiacciai italiani si sciolgono, il caldo cresce sulle Alpi a un ritmo doppio rispetto alle pianure e alle coste europee. Dati e considerazioni emergono da uno studio presentato a Saint Vincent (Aosta), in apertura del seminario sul tema 'Cambiamenti climatici e ambienti nivo-glaciali: scenari e prospettive di adattamento''.

L'appuntamento rappresenta la quarta tappa di avvicinamento alla Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici, voluta dal ministero dell'Ambiente e organizzata da Apat - l'Agenzia per la protezione dell'Ambiente e per i servizi tecnici - in programma a Roma il 12 e 13 settembre prossimo. L'aumento delle temperature provocato dai cambiamenti climatici globali sarà più veloce sulle Alpi che sul resto del Paese.

"Già oggi - è stato riferito nel corso del seminario - procede a un ritmo doppio, con un tasso di crescita delle temperatura media compreso tra 1,5 e 2 gradi nell'ultimo secolo mentre nel resto d'Europa si è attestato a meno di un grado (0,95 gradi)". Studi condotti sul versante francese delle Alpi, mediamente meno esposto alla radiazione solare e alle ondate di caldo, hanno stimato che un aumento della temperatura di 1,8 gradi determina una riduzione della durata del manto nevoso del 20% (30-40 giorni) a 1500 metri di quota. La regola del 20% vale anche a livello generale per la riduzione dei giorni di gelo, dei periodi cioé in cui la temperatura va sotto zero: fra il 1961 e 2004, sono diminuiti appunto di circa il 20%.
ANSA.

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02 LUGLIO 2007 ore 7:58

CINA: NUBIFRAGI, ALMENO NOVE MORTI

Nuova ondata di nubifragi nella Cina centrale e sudoccidentale: nove le vittime. Le stesse zone erano state colpite un mese fa dal maltempo che aveva gia' riportati seri danni. Lo hanno riferito i media statali. Nella provincia centrale di Hubei i morti sono stati sette. Altri temporali sono attesi nella zona e a Sichuan, dove scorre lo Yangtze, il fiume piu' lungo della Cina.
AGR

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02 LUGLIO 2007 ore 7:57

AMBIENTE: BANDIERE NERA IN LIGURIA
Assegnate a porto La Spezia, Albissola e Savona


Legambiente ha assegnato le sue prime Bandiere Nere 2007: al porto della Spezia e ad Albissola Marina e Savona.All'autorita' portuale spezzina si contesta il progetto di bonifica dei fondali davanti al porto, quando il golfo dovrebbe essere ripulito dai danni fatti dalla discarica di Pitelli. La Bandiera Nera ai Comuni di Albissola e Savona attacca l'approvazione dei progetti del porto turistico della Margonara e della Torre, il grattacielo dell'architetto Fuksas.
ANSA.

IN PRIMO PIANO

02 LUGLIO 2007 ore 7:55

OGGI TEMPORALI DIFFUSI AL NORD. DOVE COLPIRANNO?

Ieri pomeriggio forti temporali hanno interessato molte zone del Nord-Ovest e Svizzera provocando molti nubifragi, grandinate e violenti colpi di vento. Segnalati anche allagamenti e disagi al traffico. Oggi la situazione non cambierà, temporali e rovesci saranno sempre dietro l'angolo.


MA QUALI LE ZONE PIU' COLPITE?
Tra metà giornata e pomeriggio piogge e temporali interesseranno le pianure del Piemonte, la Lombardia, il Trentino, Friuli, Veneto ed Emilia ma con fenomeni più deboli o assenti sulle coste Adriatiche e Romagna. Fenomeni localmente intensi sul Verbano, Milanese, Valtellina, Lecchese, Bergamasco e Bresciano. Clima asciutto con un pò di sole tra Valle d'Aosta, Alpi piemontesi e Liguria.
Nel pomeriggio nuovi focolai temporaleschi interesseranno le pianure centrali e settentrionali del Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli, Venete e coste romagnole. Fenomeni localmente forti sull'Alto Adige, Carnia e Friuli. In serata situazione in miglioramento ovunque a parte ultime rovesci sulle Alpi centro-orientali.
Spostandoci al Centro segnaliamo nel pomeriggio possibili rovesci o brevi temporali sulla Toscana interna, Marche, Umbria e Abruzzo.

PREVISIONI

02 LUGLIO 2007 ore 7:41

PREVISIONI PER MARTEDI 3 LUGLIO: TEMPORALI SULLE ALPI E PIANURE A NORD DEL PO’. CLIMA SOLEGGIATO ED ESTIVO ALTROVE.
Prosegue l’instabilità sulle Alpi almeno fino a Giovedì 5. Temporali che si presenteranno sia sulle Alpi che sulle pianure, specie a nord del Po’. Clima soleggiato e decisamente Estivo sulle altre regioni.


NORD: Mattinata variabile sul Nord-Ovest con nubi e qualche rovescio, localmente temporalesco sull’Ossola, Verbano, Ticinese e Valtellina. Altrove assenza di piogge e passaggio a qualche momento soleggiato. Più sole sulla Liguria di Ponente. Nel pomeriggio tornare rovesci e temporali sulle pianure del Torinese, Biellese, Verbano, Ossola, e alta Lombardia, localmente forti sulle Alpi Orobie e valli tra Bergamo e Brescia. Altrove estesa variabilità ma con basso rischio di pioggia. In serata migliora ovunque ma con nubi sparse sulle Alpi.
Sul Nord-Est mattinata variabile con nubi sparse su tutte le regioni, più intense sul Trentino e Friuli con brevi rovesci. Nel pomeriggio forte peggioramento con temporali e rovesci a tratti intensi, specie sul Trentino, Friuli e alto Veneto. Altrove nubi e un po’ di sole sparso. In serata residui piovaschi o rovesci tra Friuli ed est Trentino. Sereno o poco nuvoloso altrove.
Temperature massime comprese tra i 26-29°C con punte di 32-33°C sull’Emilia. Minime intorno ai 13-17°C. Venti moderati da ovest sui mari con ulteriori rinforzi anche forti sul ligure nel pomeriggio-sera
Mari mossi sul ligure e poco mossi altrove.

CENTRO: Mattinata soleggiato o poco nuvolosa su tutte le regioni. Nel pomeriggio sole sull’Appennino centrale, Lazio e sud Sardegna; poco nuvoloso altrove. In serata sereno ovunque con qualche nube sparsa sulla Toscana e Marche.
Temperature massime comprese tra i 27-31°C. Minime intorno ai 15-21°C. Venti moderati da W. Mari poco mossi.

SUD: Giornata soleggiata ed estiva su tutte le regioni. Soltanto sulla Sicilia meridionale e Calabria Jonica saranno presenti addensamenti innocui in diradamento e dissolvimento in serata.
Temperature massime comprese tra i 27-30°C con punte di 33°C sulla Sicilia interna e 34-35°C sulla Puglia. Venti deboli con rinforzi sul Canale di Sardegna e Sicilia.
Mari poco mossi.

GELOLOGIA

02 LUGLIO 2007 ore 7:36

CLIMA NELL’ANTICHITA’

Dai campioni rilevati nelle rocce sul fondo dell'Oceano Pacifico, 1600 chilometri ad Est del Giappone, risulta che nel Cretaceo, ovvero 120 milioni di anni fa, le oscillazioni di temperatura sulla superficie dell'oceano arrivarono 6 gradi centigradi nella media annuale (tra i 30° ed i 36°), con due episodi di raffreddamento che raggiunsero i 4 gradi sulla superfici marine ai tropici. Al confronto, oggi le temperature della superficie marine ai tropici oscillano tra i 29 e 30 gradi. I risultati degli esperimenti sono pubblicati sul numero di ottobre di Geology.

Il nuovo studio è stato diretto da Simon Brassell, geologo dell'Università dell'Indiana, secondo il quale le prove sui cambiamenti climatici in un passato in cui gli esseri umani proprio non c'erano dovrebbe aiutare a capire il fenomeno del riscaldamento globale: “Se vi sono grandi fluttuazioni, che sono inerenti al sistema stesso, come mostrano gli studi sul paleoclima, ciò rende la determinazione del clima futuro della terra persino più difficile di quanto non lo sia già”. “Stiamo cominciando a capire come il nostro clima, negli archi lunghi del tempo, sia stato una bestiaccia selvatica” ha detto Brassell.

Anche in epoca più recente, diciamo nel periodo successivo all'anno mille, è noto che in Inghilterra e persino i Scozia si riuscisse a coltivare la vite, anche se a fatica. A questo periodo di temperatura estremamente mite, evidentemente maggiore rispetto a quello attuale, seguì una piccola glaciazione protrattasi fino al 1880, che coprì di ghiacci le regioni più settentrionali dell'Europa, a cominciare dalla Groenlandia, che prima, come dice il nome stesso, “verdeggiava”. Le colonie vichinghe groenlandesi furono costrette ad abbandonare quegli stanziamenti per il freddo eccessivo.
ECPLANET

GELOLOGIA

02 LUGLIO 2007 ore 7:28

IL CENTRO DELLA TERRA

Come e quando si è formato il centro della Terra? Dopo decenni di studi ed interrogativi, alcuni scienziati hanno forse trovato delle risposte. Il processo, a parole, sembra piuttosto semplice: il decadimento di isotopi radioattivi ha provocato le alte temperature necessarie a fondere i composti di ferro. Ma vediamo esattamente di cosa si tratta.

La Terra, secondo i geologi, è formata da un nucleo metallico circondato da un guscio di silicato. Una struttura tutto sommato semplice da definire, le cui origini tuttavia rappresentano ancora una questione a cui la scienza planetaria non sa dare risposta. Recentemente però alcuni ricercatori dell'Università di Okayama in Giappone, per mezzo di misure di conduttività elettrica, hanno mostrato che la Terra potrebbe essersi formata da corpi rocciosi che si erano già separati nel mantello e nel nucleo. Teoria che è stata immediatamente pubblicata sulla rivista "Nature".

La formazione del nucleo, secondo i ricercatori, sarebbe avvenuta quando il sistema solare era molto giovane, non più vecchio di 30 milioni di anni per intenderci. Ma torniamo indietro nel tempo. La Terra, come documentano numerosi studi, si è formata a partire da una nube di gas e polvere. Questa materia cominciò lentamente ad aggregarsi formando piccoli pianeti, di pochi chilometri di diametro, che in seguito si unirono fra loro per dare origine ad un pianeta più grande. Proprio in questa fase, secondo i ricercatori, si sarebbe formato il nucleo.

Il mantello superiore della Terra è costituito per lo più da ossido di silicio, o silicato, da ferro e da ossido di magnesio. Tomoo Katsura e colleghi hanno misurato la conduttività elettrica del silicato e del ferro a condizioni di temperatura e pressione corrispondenti a quelle che si trovano a 100 chilometri sotto la superficie della terra. La conduttività dei composti ferrosi è molto superiore a quella dei silicati, il che contribuisce a far sì che il metallo si separi fluendo attraverso dei canali nel silicato. La separazione del nucleo dal mantello potrebbe dunque essere avvenuta "molto rapidamente" (tutto è relativo naturalmente!), in meno di 3 milioni di anni, quando i piccoli pianeti avevano raggi inferiori ai 30 chilometri.
ECPLANET

GELOLOGIA

02 LUGLIO 2007 ore 7:23

L’AFRICA SI SPACCHERA’

All'origine della catastrofe che ha devastato le coste di mezza Asia vi è una spaccatura avvenuta nei fondali marini al largo dell'isola di Sumatra. Dopo circa un mese dal 26 dicembre, dall'università Leeds e dall'Università di Londra nel Surreyè arrivò una notizia da non sottovalutare: dopo l'Asia può toccare all'Africa. Ossia, più esplicitamente: il continente africano si spaccherà in due. A questo risultato è arrivata una équipe di geologi che dopo uno studio durato 16 mesi, ha scoperto che il magma proveniente dall'interno della Terra sta contribuendo alla formazione di un rift (fossa tettonica) nel continente africano.

Il processo che porta a questa spaccatura è cominciato sette milioni di anni fa in una zona dove c'era una spaccatura di una placca tettonica. In pratica sotto l'Etiopia si è formato un nuovo bacino oceanico. Secondo il geofisico Michael Kendall il solo movimento delle zolle non è abbastanza forte da causare la spaccatura rilevata in Etiopia, è necessaria una forza maggiore che è stata individuata nella fuoriuscita di roccia fusa che uscendo attraverso gli strati esterni della Terra indebolisce la resistenza della zolla e finisce per provocarne la rottura.

Già in passato alcuni scienziati avevano constatato quanto il magma influisse sull'indebolimento delle placche continentali. Il team di ricercatori, per effettuare questo studio, ha osservato il propagarsi delle onde sismiche lungo il manto terrestre, scoprendo così che se queste colpiscono materiali differenti, le onde modificano le proprie caratteristiche. Registrando le differenti propagazioni lungo il territorio etiope si è notata la presenza di strati sottili di magma che risalgono vero la superficie. Ora gli scienziati sono certi dell'importanza che il magmatismo riveste nei confronti della formazione dei rift.
ECPLANET
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