domenica, luglio 08, 2007

ULTIMA NOTIZIA

08 LUGLIO 2007 ore 19:59

FORTI temporali con grandine, nubifragi e violente raffiche di vento hanno interessato tra le 16:50 e le 18:50 il Cuneese; Carmagnola, Savigliano, Saluzzo, Fossano, Racconigi, Barge, Cherasco, La Morra, Santa Vittoria d'Alba, Cavalermaggiore, Marene, Monasterolo di Saviglino, Guarene, Vezza d'Alba, Castagnito, Nerve, Castagnole delle Lanze, Alba, Diano d'Alba, Santo Stefano Balbo, Castigliole d'Alba, Govone, Canale, Canelli, Montà etc... Si segnalano anche molti allagamenti e rami di alberi abbattuti. Al momento la cellula temporalesca (ormai attenuato con piogge moderate) si è spostata sul Piacentino, est Alessandrino e basso Milanese. Si segnalano altri rovesci e temporali sulla Francia, in movimento verso la Svizzera e Alpi occidentali. Nella notte altri temporali su attesi sul Nord-Ovest.

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08 LUGLIO 2007 ore 15:52

VALLE IMAGNA: ALIANTE SI SCHIANTA CON LA MONTAGNA
Una manovra sbagliata potrebbe essere all'origine dell'incidente in aliante costato la vita ieri a un professionista bergamasco. Il velivolo, pilotato da Alberto Sala - 49 anni , commercialista di Cenate Sopra -, si è schiantato contro il costone di una montagna in Valle Imagna.


In una splendida giornata di sole, costellata da una leggera brezza, l'aliante era partito dall'aeroclub di Valbrembo diretto verso nord. Erano circa le 12.15 quando, probabilmente per una virata mal calcolata, il velivolo ha centrato in pieno una montagna in località Costa del Palio, nel territorio di Fiupiano imagna.

Tutto è accaduto in pochi secondi, fatali. Il pilota, nonostante l'esperienza di mille ore di volo e 4 anni di iscrizione allì'aeroclub, non è riuscito a governare il velivolo. Lo schianto è stato violentissimo. Sala è rimasto incastrato fra le lamiere ed è stato liberato solo dopo un complesso intervento da parte dei vigili del fuoco.

Per comprendere la dinamica dell'episodio sarà necessario analizzare le registrazioni delle scatole nere presenti a bordo.
Alberto Sala lascia la moglie e due bambine.
MOTAGNA.TV

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08 LUGLIO 2007 ore 15:33

PESCI PAPPAGALLO E BALESTRA NEI NOSTRI MARI


Pesci pappagallo e pesci balestra, ma anche suggestivi pesci vela, come aguglie e aguglie imperiali. Sono loro i nuovi protagonisti dell'estate 2007 per chi si tuffa nel Mare Nostrum armato di maschera e boccaglio.

"Il riscaldamento del Mediterraneo, dovuto ai cambiamenti climatici, non comporta solo l'arrivo di specie 'straniere' - spiega Franco Andaloro, direttore di ricerca dell'Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologicaapplicata al mare) - ma anche la diffusione di pesci che già abitavano nel nostro mare, ma decisamente più a Sud, oltre all'esplosione in quantità di alcune specie prima più rare. Si tratta delle cosiddette 'specie termofile', che prediligono le acque calde e che negli ultimi anni stanno conquistando tutti i mari italiani". Il fenomeno viene definito come "meridionalizzazione" del Mediterraneo, dove a causa dei mutamenti climatici il delicato ecosistema marino si sta modificando.

E proprio su come stia cambiando e con quali effetti sul patrimonio di biodiversità si sta concentrando l'attenzione dei ricercatori. Nel frattempo il dato più evidente è lo spostamento e l'incremento di diverse popolazioni ittiche.

Ecco quindi una sfilata di nuovi esemplari da osservare lungo le coste della penisola:
LIGURIA: la donzella pavonina, oggi presente anche in Liguria a discapito della donzella comune, mentre fino a qualche anno fa non superava la Campania;

TOSCANA: il pesce pappagallo, che in passato arrivava fino a Lampedusa, oggi si ritrova comunemente fino all'Arcipelago toscano; il pesce serra, una volta raro, ora è comune;

PUGLIA: il pesce balestra, prima poco comune nel Mediterraneo, oggi è così abbondante da insidiare persino gli allevamenti di mitili in Puglia;

TIRRENO: pesci vela mostrano un forte incremento in tutto il Mar Tirreno;

SICILIA, SARDEGNA, LAZIO: il barracuda mediterraneo, Sphyraena Viridensis, una volta rarissimo, oggi è diffuso tanto da essere una vera attrazione per i subacquei;

TIRRENO MERIDIONALE E IONIO: il caranx crysos, detto ricciola bastarda, che un tempo era presente occasionalmente nei mari dello Ionio e del Tirreno meridionale, oggi è comunissimo e si osserva prevalentemente sotto oggetti galleggianti alla deriva;

TIRRENO E CANALE SICILIA: aumento di pesci lepre, della famiglia Tetraodontidae, (Lagocephalus) una sorta di pesce palla mediterraneo, viene catturato con maggiore frequenza dai pescatori italiani.
ANSA

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08 LUGLIO 2007 ore 12:00

TEMPERATURE MASSIME DI IERI IN ITALIA

E' sempre Foggia-Amendola a presentarsi come la città più calda sull'Italia con i sui 37,2°. Seguono a ruota i 33°C di Pescara e i 32°C di Arezzo, in Toscana e Frontone nella Marche. Firenze, Bari e Verona hanno avuto 32°C. Sulle restanti località valori massimi oscillabili tra i 26 e i 31°C.
Genova invece, grazie alle brezze marine a toccato solo 24°C; valore uguale a Dobbiaco a 1200 metri in Alto Adige!.

IN PRIMO PIANO

08 LUGLIO 2007 ore 7:54

OGGI TORNANO I TEMPORALI AL NORD

L'arrivo di un nuovo fronte Atlantico dalla Francia causerà nelle ore pomeridiane di oggi una intensa attività temporalesca sulle nostre Alpi e verso sera anche sulle pianure a nord del Pò. Attesi fenomeni anche forti.


TEMPORALI: DOVE COLPIRANNO?
In queste ore forti temporali in atto sulla Francia centrale in spostamento verso est nelle prossime ore.
Nel pomeriggio attesi temporali diffusi sulle Alpi, in spostamento anche verso le pianure del Cuneese, Torinese, Biellese, Verbano, Valle d'Aosta e nord Lombardia. Temporali anche sull'Alto Adige e Carnia. Fenomeni localmente forti; anche violenti sui versanti esteri. In serata rovesci e temporali sparsi sul Piemonte settentrionale, nord-est Lombardia, Trentino e Prealpi venete. Fenomeni localmente forti. Sul resto delle regioni estesa variabilità con qualche spunto temporalesco occasionale, specie lungo il Pò
ATTENZIONE: la formazione di grosse cellule temporalesche provocherà oltre a piogge intense, anche la formazione di nubufragi, grandinate e violenti colpi di vento. Prudenza lungo i corsi d'acqua e agli smottamenti del terreno nelle zone più a soggetto.!
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

PREVISIONI

08 LUGLIO 2007 ore 7:41

PREVISIONI PER LUNEDI 9 LUGLIO: FRESCO E TEMPORALI AL NORD, TOSCANA E MARCHE. SOLE E CLIMA ESTIVO ALTROVE.
Altri temporali sono attesi nella giornata di domani, con fenomeni localmente forti a nord del Po’. In serata temporali in trasferimento anche sull’alto Adriatico. Sole e clima caldo sul resto della Penisola.


NORD: Sul Nord-Ovest mattinata nuvolosa con piogge e rovesci sparsi, più intensi sulle pedemontane del Piemonte e Lombardia centrale e nord Emilia. Clima più asciutto e qualche schiarita tra Liguria, Appennino emiliano e Valle d’Aosta. Nel pomeriggio rovesci e temporali sparsi diffusi, con fenomeni localmente forti sulla Lombardia; altrove fenomeni più radi ma clima asciutto sul Ponente ligure. In serata temporali sulla Lombardia settentrionale (anche forti), Verbano, Novarese e Vercellese. Altrove ampie schiarite.
Sul Nord-Est mattinata nuvolosa con piogge o rovesci sul Trentino, alto Venete e Friuli. Variabilità ma asciutto altrove. Nel pomeriggio intensificazione dei temporali su tutto il Triveneto con fenomeni anche intensi sul Trentino, Friuli e Prealpi. In serata temporali anche forti sulla Romagna, Friuli e Alto Adige; moderati o deboli altrove.
Temperature massime comprese tra i 28-32°C. Minime intorno ai 13-18°C. Venti deboli ma in rinforzo da S nel pomeriggio sulla Liguria, alto Adriatico ed Emilia-Romagna.
Mari poco mossi, mossi dalla serata sul ligure.

CENTRO: Mattinata serena su tutte le regioni. Nel pomeriggio qualche rovescio a nord delle Marche. Sereno altrove. In serata intenso peggioramento con rovesci e temporali (localmente intensi) sulle Marche settentrionali e nord-est Toscana. Sereno altrove.
Temperature massime comprese tra i 29-31°C con punte di 32-34°C sull’Adriatico. Minime intorno ai 17-22°C. Venti deboli con rinforzi da S nel pomeriggio sul Tirreno, Sardegna e Adriatico. Nella notte rinforzi da N-NW (raffiche oltre i 50-60 km/h) tra Corsica e Sardegna.
Mari poco mossi; mossi o molto mossi nella notte ad ovest.

SUD: Giornata estiva e soleggiata su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 28-32°C con punte di 33-35°C sulla Sicilia e 34-37°C sulla Puglia e Basilicata. Minime intorno ai 18-23°C. Venti deboli con rinforzi da S sul Canale di Sicilia.
Mari poco mossi, localmente calmi sul Golfo di Taranto.

ASTROFISICA

08 LUGLIO 2007 ore 7:32

LE ONDE GRAVITAZIONALI
I più antichi fossili dell'universo primordiale

L'esistenza delle onde gravitazionali è una delle predizioni più interessanti della Relatività Generale, la teoria relativistica della gravità formulata da Einstein. Queste onde, che rappresentano oscillazioni nella geometria dello spazio-tempo, si propagano nel vuoto con la velocità della luce, e trasmettono l'informazione di come il campo gravitazionale varia nel tempo. A livello macroscopico sono prodotte dal moto accelerato delle masse, in modo simile a come le onde elettromagnetiche sono prodotte dal moto accelerato delle cariche. Tra onde gravitazionali ed elettromagnetiche ci sono però delle profonde differenze fisiche, che è importante sottolineare.

Innanzitutto, all'emissione di onde gravitazionali contribuiscono non solo le accelerazioni, ma anche le velocità e le variazioni nel tempo delle accelerazioni, che devono essere distribuite in modo sufficientemente “asimmetrico” rispetto al centro del sistema di masse. Un sistema sfericamente simmetrico, ad esempio, che collassa radialmente sotto l'effetto dell'attrazione reciproca delle varie masse, non emette verso l'esterno alcuna radiazione gravitazionale. Per le sorgenti di onde elettromagnetiche è invece sufficiente che la somma vettoriale delle accelerazioni, moltiplicate per le cariche sistema sia diversa da zero. Nel caso gravitazionale non esistono sorgenti di questo tipo, perché la somma delle accelerazioni, moltiplicate per le masse, dà la forza totale che è nulla per un sistema isolato.

Ancora: un'onda gravitazionale trasporta un momento angolare specifico che è il doppio di quello di un'onda elettromagnetica di pari intensità, perché i quanti dell'onda - i gravitoni - hanno uno spin intrinseco pari a 2 in unità di Planck (anzichè 1, come i fotoni). Questa è un'importante proprietà che segue dal carattere tensoriale dell'interazione gravitazionale, grazie al quale due masse dello stesso segno si attirano (anziché respingersi, come accade in elettromagnetismo tra due cariche dello stesso segno). Da un punto di vista pratico, la differenza più importante è l'estrema debolezza delle onde gravitazionali rispetto a quelle elettromagnetiche. Per averne un'idea, si pensi ad esempio alla potenza emessa gravitazionalmente da una massa che oscilla in modo armonico, come un pendolo.

L'energia irraggiata per unità di tempo è proporzionale alla massa al quadrato, alla lunghezza dell'oscillatore alla quarta, e alla frequenza di oscillazione alla sesta. La costante di proporzionalità, però, è la costante di Newton divisa la quinta potenza della velocità della luce! Un numero troppo piccolo perché le onde gravitazionali emesse siano rivelate in laboratorio con gli strumenti attuali, se la massa è quella tipica di un oscillatore costruito artificialmente. L'esempio suggerisce che le sorgenti gravitazionali molto intense vadano cercate tra gli oggetti naturali di grandi dimensioni, come i corpi celesti. E, infatti, finora, l'unica conferma indiretta dell'emissione di onde gravitazionali viene proprio dall'osservazione di un sistema di stelle binario, studi effettuati da Russel Hulse e Joseph Taylor (che per questa scoperta hanno ricevuto il premio Nobel nel 1993). In un ambito cosmico, d'altra parte, la sorgente più intensa che possiamo immaginare è rappresentata senz'altro dall'universo stesso e dalle sue transizioni primordiali.

In questo caso, però, l'emissione di radiazione gravitazionale non è più direttamente associabile al moto di masse accelerate, bensì all'accelerazione (o "inflazione") dello spazio-tempo stesso, secondo un meccanismo denominato "amplificazione parametrica delle fluttuazioni del vuoto", che si basa sui principi fondamentali della meccanica quantistica (questo meccanismo è stato studiato per la prima volta dagli astrofisici teorici Leonid Grishchuk e Alexei Starobinski negli anni 70). A livello macroscopico, infatti, la geometria dello spazio-tempo è completamente fissata dalla distribuzione delle masse e delle energie presenti, secondo le equazioni di Einstein. A livello microscopico rimane però una piccolissima indeterminazione della geometria dovuta alla meccanica quantistica, secondo la quale tutti i tipi di campi (e quindi anche quello gravitazionale) possono “fluttuare”, ossia avere delle piccole oscillazioni locali che li porta a discostarsi per un attimo dal valore assegnato classicamente al campo nel punto dato. Queste rapidissime variazioni della geometria sono diverse da un punto all'altro dello spazio-tempo, e possono essere pensate come piccolissime onde gravitazionali “virtuali”, che non si propagano liberamente, ma che continuamente sono emesse e subito riassorbite localmente, ed in media sono nulle.

Lo spazio-tempo, secondo la meccanica quantistica, si comporta dunque come un mare che anche quando è calmo, e da lontano sembra piatto, visto da vicino presenta invece tante piccolissime “increspature” che cambiano continuamente in maniera casuale. I quanti delle onde gravitazionali, d'altra parte, sono i gravitoni: questi piccoli disturbi della geometria possono dunque essere pensati come dei gravitoni virtuali, che continuamente si producono, per poi essere immediatamente distrutti. Per non contraddire le leggi di conservazione (ad esempio la conservazione dell'impulso), questi gravitoni devono però essere prodotti e distrutti in coppia. Se la geometria è statica la situazione per le coppie di gravitoni è dunque stazionaria: in media, il risultato netto è nullo, e il numero medio di gravitoni, nel vuoto, è e rimane zero.

Se la geometria varia in maniera sufficientemente veloce (come può accadere durante una fase cosmologica inflazionaria), è invece possibile che i gravitoni di una coppia, una volta prodotti, siano “trascinati” lontano l'uno dall'altro (a causa dell'espansione dell'universo) in maniera così rapida da non riuscire più a ricongiungersi per annichilarsi a vicenda. Rimangono moltissimi gravitoni "spaiati", per così dire, e il risultato netto è un abbondante flusso di gravitoni che si distribuisce su tutto lo spazio-tempo, riempiendo l'universo in maniera isotropa. Questo fondo di radiazione gravitazionale, prodotto direttamente dalla geometria in epoche primordiali, può sopravvivere pressoché indisturbato sino ad oggi grazie alla sua debolissima interazione con il resto delle particelle presenti. Il suo spettro, cioè la sua distribuzione in energia, ci trasmette una fotografia fedele della geometria dell'universo all'epoca in cui il fondo è stato prodotto. L'osservazione diretta di questa radiazione fossile, che potrebbe diventare possibile con le antenne gravitazionali di seconda generazione, permetterebbe di ricostruire in laboratorio la “preistoria” dell'universo, e rappresenterebbe senz'altro una scoperta ancora più importante di quella del fondo termico di radiazione elettromagnetica, per la quale Arno Penzias e Robert Wilson hanno ricevuto il premio Nobel nel 1977.
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