martedì, luglio 10, 2007

ULTIMA NOTIZIA

10 LUGLIO 2007 ore 19:28

TRENTINO "BOMBARDATO" DALLA GRANDINE"
Un autentico bombardamento di grandine ha investito ieri la valle dell'Adige a sud di Trento, danneggiando pesantemente vigneti e frutteti. Chicchi grandi come noci hanno bersagliato per gran parte della giornata il territorio trentino.


Secondo i primi rilievi condotti dal Consorzio di difesa dei produttori agricoli (Codipra), dal 70 per cento alla quasi totalità delle piante sarebbero andate distrutte. Paricolarmente colpite le zone di Cimone, Aldeno e Mattarello.
Alla fine, si sono salvati solo gli appezzamenti protetti dalle reti antigrandine. I periti sono al lavoro per quantificare i danni.
MONTAGNA.TV

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10 LUGLIO 2007 ore 19:08

MALTEMPO: E' INVERNO AL NORD
Trombe d'aria, temporali, neve e grandine fuori norma


Coda d'inverno nel Nord con temperature fuori stagione.Il piu' colpito il Trentino con neve e freddo e disagi alla circolazione.Chicchi di grandine di forma inusuale, mai visti in precedenza, in Friuli Venezia Giulia ma anche trombe d'aria e forti temporali che in Veneto hanno colpito le province di Belluno, Treviso e Verona. Ed ammontano a 17 milioni di euro i danni causati da una tromba d'aria che ieri pomeriggio ha colpito Guidizzolo, nel Mantovano.
ANSA.

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10 LUGLIO 2007 ore 13:12

Questa mattina sono state segnalate nevicate a 1200 metri di quota sulla zone del Predoi, in Valle Aurina in Alto Adige. Neve anche a Livigno, Passo dello Stelvio, Monte Bianco, Madesimo, Passo Bernina e Alpi Di Siusi oltre che su quasi tutte le Alpi, con quote neve oscillante tra i 1500-2200 metri. Gli accumuli oscillano tra i 5-10 cm, oltre i 15-30 sui versanti austriaci.

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10 LUGLIO 2007 ore 13:02

UNA FRANA OGNI 36 ORE IN ITALIA
Il nostro paese fa acqua da tutte le parti. E' quanto si deduce dall'ultima indagine sull'emergenza idrogeologica in Italia, stilata dai maggiori esperti del settore.


Sfogliando gli archivi, gli esperti hanno contato 5000 grandi alluvioni e 12mila frane nel nostro paese dal 1918 a oggi.
Una media di oltre 220 fenomeni all'anno, uno ogni 36 ore. Queste le cifre del dissesto idrogeologico in Italia. E i danni provocati sono davvero ingenti. Negli ultimi 50 anni a causa di frane, smottamenti, valanghe e alluvioni sono morte 3.500 persone, quasi 7 al mese.

Attualmente, circa il 10 per cento del territorio nazionale è classificato a elevato rischio alluvioni. Ma l'emergenza colpisce ben 6.600 comuni. Una situazione che - dicono gli esperti - è destinata a peggiorare con i mutamenti climatici previsti per i prossimi anni.
MONTAGNA.TV

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10 LUGLIO 2007 ore 12:46

TEMPERATURE MASSIME IERI IN ITALIA

Giornata molto ventosa quella di ieri sulle regioni Adriatiche, complice un leggero vento di Foehn in discesa dall'Appennino. Il Favonio ha appunto alzato di molti gradi la colonnina di mercurio. Ecco alcuni valori registrati: 35°C a Cervia, 35°C a Pescara, 35°C ad Ancona, 35°C ad Amendola e a Termoli, 34°C a Rimini. Punte di 34°C a Decimomannu, in Sardegna e 32°C ad Alghero. Le restanti località hanno avuto valori intorno ai 27-31°C ad eccezione di Torino, Genova e Bolzano che hanno soltanto registrato temperature tra i 23°C e i 25°C

IN PRIMO PIANO

10 LUGLIO 2007 ore 8:20

TORNA L'ESTATE DAL PROSSIMO WEEK-END


Sembra ormai confermata la possibilità di una terza ondata di caldo della stagione sull'Italia. Il tutto inizierà nella giornata di Venerdì 13 Luglio quando le temperature tenderanno lentamente ad aumentare a partire dai versanti occidentali. L'Anticiclone africano tenderà successivamente ad irrobustirsi ed espandersi anche sull'Europa centro-orientale. Le giornate più calde risulteranno quelle tra il 16 e il 19 Luglio quando si toccheranno punte di 35-38°C su diverse regioni della Penisola. In seguito tra il 19 e il 23 una lieve ondulazione delle correnti Altantiche allontanerà la colotta Africana verso sud, permettendo a correnti fresche di entrare sulle Alpi e provocare qualche temporale, anche forte, localmente anche sulla Valpadana. Sarà una breve rinfrescata per il Nord perchè da Est un nuovo Anticiclone di alta pressione (quello dello Azzorre) sarà pronto per un nuovo attacco all'Italia.
Insomma, l'Estate VERA sembra aver voglia di salire in cattedra; speriamo però che non metta radici a lungo sennò è un problema...

ULTIMA NOTIZIA

10 LUGLIO 2007 ore 7:59

MANTOVA: TROMBA D'ARIA, DIECI FERITI LIEVI

Dieci persone sono rimaste ferite, fortunatamente in modo lieve, per una violenta tromba d'aria che si e' abbattuta ieri pomeriggio sull'Alto mantovano, causando gravi danni. La zona piu' colpita e' quella del comune di Guidizzolo, dove il forte vento ha scoperchiato alcune case e fatto crollare alcune serre. Sulla zona si e' abbattuta anche una violenta grandinata che ha provocato ingenti danni alle coltivazioni.
AGR

PREVISIONI

10 LUGLIO 2007 ore 7:57

POSSIBILI TEMPORALI OGGI SUL TRIVENETEO E APPANNINO SETTENTRIONALE

Il grosse delle precipitazioni è ormai passato, ma al suo seguito è rimasta molta instabilità diffusa, specie sulle Alpi e nel pomeriggio odierno anche sull'Appennino. Sulla Valpadana giornata soleggiata a parte alcuni temporali tra Lombardia ed Emilia-Romagna. Foehn moderato sul Piemonte occidentale.


TEMPORALI DI OGGI:
In mattinata rovesci possibili sul Friuli e Alto Adige. Nel pomeriggio maggiore instabilità con rovesci e temporali sul Trentino, Friuli, Veneto, Romagna, Marche, Appennino settentrionale, Abruzzo e restanti rilievi alpini. Fenomeni assenti sul rilievi Torinesi, Cuneese e Liguria. In serata e nella notte temporali anche forti possibili sulla Romagna; moderati sull'est della Lombardia, Trentino, Friuli e nord Marche.

FORTI VENTI SULL'ITALIA
Attesi venti forti per tutta la giornata di oggi (raffiche di 50-80 km/h) da NW sulla Corsica, Bocche di Bonifacio, Sardegna, Tirreno occidentale; 40-60 km/h sul Canale di Sicilia e sui versanti Jonici della Calabria e Golfo di Taranto.
Forti venti di Foehn (40-80 km/h) anche sulle Alpi occidentali, specie piemontesi, in estensione anche verso le zone pianeggianti limitrofe. Venti in lieve attenuazione nel pomeriggio ma in ripresa dalla serata. Sul resto della Penisola venti deboli con locali rinforzi sulle coste Tirreniche e Adriatiche. I mari risulteranno mossi sui versanti Tirrenici; molto mossi o agiatati sulla Sardegna; poco mossi sulla Sardegna.

PREVISIONI

10 LUGLIO 2007 ore 7:35

PREVISIONI PER MERCOLEDI 11 LUGLIO: CLIMA SOLEGGIATO E VENTOSO SU TUTTA LA PENISOLA. POSSIBILI DEBOLI PIOGGE SUL TRIVENETO E APPENNINO
Migliora la situazione a partire dalle regioni occidentali; ancora instabilità locale sul Trentino e Appannino. Migliora ovunque dalla serata.


NORD: Sul Nord-Ovest mattinata soleggiata, specie sul basso Piemonte, Liguria ed Emilia. Altrove nuvolosità sparsa con possibili rovesci o piovaschi sui rilievi valdostani e Valtellina. Nel pomeriggio clima soleggiato su tutte le regioni a parte locali addensamenti sui rilievi valdostani e alpi lombarde con qualche isolato piovasco. In serata torna il sereno ovunque.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata ma con qualche addensamento sull’Alto Adige e Friuli. Nel pomeriggio formazione di instabilità con rovesci e acquazzoni sparsi sul Friuli e Trentino; assenti e con schiarite altrove. In serata migliora ovunque.
Temperature massime comprese tra i 25-28°C. Venti 12-18°C. Venti moderati sul ligure e alto Adige, in attenuazione in serata; deboli altrove. Mari mossi sul ligure; poco mossi sull’alto Adige.

CENTRO: Mattinata soleggiata su tutte le regioni. Possibili addensamenti e rovesci sparsi sull’Abruzzo meridionale e Molise. Nel pomeriggio addensamenti e possibili deboli precipitazioni sull’Appennino, Abruzzo e zone interne. Molto sole sulle coste e Sardegna. In serata sereno ovunque con residui fenomeni sull’Appennino molisano.
Temperature massime comprese tra i 23-27°C. Minime intorno ai 13-19°C. Venti moderati da NW ovunque con rinforzi anche forti in mattinata (40-70 km/h) sulla Corsica, Sardegna e ovest Tirreno. Mari da poco mossi a mossi; molto mossi o agitati sulla Sardegna.

SUD: Mattinata soleggiata su quasi tutte le regioni. Soltanto sulla Calabria Tirrenica e nord Sicilia saranno possibili innocui addensamenti. Nel pomeriggio nubi sparse sull’Appennino ed Etna. Possibili piovaschi o rovesci sulla Basilicata e zone interne di Campania e Puglia. In serata clima sereno ovunque ma con residui rovesci sulla Basilicata.
Temperature massime comprese tra i 24-29°C con punte di 32-34°C sulla Sicilia meridionale. Minime intorno ai 17-23°C. Venti moderati da NW con maggiori rinforzi sul Canale di Sicilia.
Mari da poco mossi a mossi.

AMBIENTE E CLIMA

10 LUGLIO 2007 ore 7:32

LO STERMINIO DELLE FORESTE

Solo il 10% delle terre emerse del pianeta sono ancora ricoperte da foreste “intatte”, il resto è stato profondamente alterato se non distrutto negli ultimi 80 anni. Il nuovo quadro dello stato di salute delle foreste del pianeta è stato messo a punto da Greenpeace e reso noto durante la Conferenza sulla biodiversità che si tiene in Brasile. Affinché una foresta si possa considerare “intatta”, deve avere una superficie di almeno 500 kmq, che è appena sufficiente a sostenere un numero di grandi e piccoli animali senza creare conflitti di sopravvivenza e tale da non essere invasa da specie aliene, ossia da organismi viventi che dall'esterno vanno a sostituire quelle esistenti e inoltre, non deve essere stata profondamente alterata dall'azione dell'uomo.

Le carte, elaborate utilizzando i dati satellitari raccolti in vari decenni, danno per la prima volta un quadro omogeneo della situazione planetaria, sostituendo i molti altri lavori che in alcuni casi mancano di informazioni fondamentali o sono eccessivamente dettagliati. Dalle ricerche risulta che solo nelle aree tropicali ben 5 milioni di chilometri quadrati di foreste (oltre 16 volte la superficie dell'Italia) sono state degradate dall'azione di taglio e 3,5 milioni di kmq sono stati totalmente deforestati.

«Le cause della distruzione variano da zona a zona: in Africa e Papua Nuova Guinea è l'industria del legno, in Amazzonia e Malesia c'è una coalizione tra l'industria del legno e la richiesta di terre per l'agricoltura. La richiesta di carta è invece, il problema per le foreste dell'Europa settentrionale», spiega Sergio Baffoni, responsabile Foreste di Greenpeace Italia. Il bacino dell'Amazzonia continua a essere la più grande area tropicale di foreste; «tuttavia solo il 31 % sono rimaste intatte e purtroppo in ben 11 Paesi sudamericani sono scomparse», sostiene Christoph Thies, del Progetto Foreste di Greenpeace International. L'Europa ha distrutto quasi del tutto le sue, al punto che solo il 6,4% sono rimaste come lo erano originariamente e rappresentano il 3% delle foreste del pianeta. In Italia, purtroppo, non è rimasto nulla di intatto.

Se questo è il quadro della situazione cosa si può fare per limitare i danni ? «Innanzi tutto fare in modo che i governi di tutti i Paesi prendano atto dello stato delle foreste, perché non abbiano più scuse per fermare quanto sta accadendo», sostiene Thies. Aggiunge Baffoni: «Un'azione importante sarebbe quella di fermare l'esportazione del legno tagliato illegalmente. In Italia, a esempio, non c'è una legge che impedisce l'importazione di legno non certificato e le prove che il fenomeno esiste sono note a tutti. Altre azioni possono cercare di indirizzare il mercato della carta e del legno in un certo modo. Gli acquisti pubblici di questi due elementi menti rappresentano circa il 14% del mercato europeo. Vari comuni si sono impegnati nel richiedere prodotti che siano certificati. Una strada che può dare buoni risultati».
ECPLANET

AMBIENTE E CLIMA

10 LUGLIO 2007 ore 7:27

LAGO ARAL, UN DESERTO DI SALE
Le rilevazioni satellitari dimostrano che il Lago d'Aral, la quarta riserva d'acqua più grande del pianeta, sta scomparendo. Un disastro ambientale a cui i ricercatori cercano di porre rimedio

L'evaporazione del Lago d'Aral non si ferma. Lo dimostrano le foto, pubblicate dall’agenzia giornalistica spagnola EFE, scattate da 545 km d'altezza dal satellite Envisat dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il lago, situato tra Kazakistan e Uzbekistan nell’Asia Centrale, avrebbe perduto più del 50 per cento della sua superficie negli ultimi 40 anni, rimanendo comunque la quarta riserva d’acqua del mondo. La veloce evaporazione dell'acqua e l'alta salinizzazione hanno lasciato circa 36.000 kmq di sabbia salata biancastra, una zona che oggi viene chiamata Deserto di Aralkum.

Il Lago d'Aral è vittima di uno dei più gravi disastri ambientali provocati dall'uomo. A causa della coltivazione intensiva, l'acqua dei due affluenti è stata usata per irrigare i vasti campi di cotone circostanti, trattati con diserbanti e pesticidi che hanno inquinato pesantemente il terreno.

Dato che dagli anni Sessanta il livello dell'acqua è sceso di 13 metri, oggi il Lago D'Aral è diviso in due parti, connesse in un piccolo punto: la zona più grande è a forma di ferro di cavallo; l'altra, molto più piccola, è situata a Nord ed è chiamata Piccolo Aral. Gli sforzi internazionali di conservazione sono mirati a salvare proprio il Piccolo Aral, visto che il bacino più grande non ha ormai alcuna speranza: gli esperti dicono che scomparirà entro 14 anni.

Per questo motivo sono state costruite una serie di dighe che separano le due parti. L'unico modo per salvare il Piccolo Aral è infatti contenere la perdita d’acqua e la contaminazione salina. Secondo l'Esa comunque gli sforzi fatti finora sono stati inutili.

Nel frattempo studiosi di Kazakistan, Uzbekistan, Russia, Finlandia, Germania, Francia, Italia e Spagna stanno studiando la nuova zona desertica per capire se sia possibile ricreare il vecchio letto del lago: un progetto internazionale mira fermare la desertificazione mediante l'impianto di vegetazione autoctona, fertilizzanti e microrganismi che fissano l'azoto atmosferico.
ECPLANET

AMBIENTE E CLIMA

10 LUGLIO 2007 ore 7:21

LA TERRA NON E’ SUFFICIENTE
Ricerche aggiornate dimostrano che il crescente consumo di risorse ecologiche sta spingendo il mondo sempre più presto verso il deficit ambientale

Dal 1 gennaio 2006 al 9 Ottobre 2006, in poco più di nove mesi, l'umanità ha consumato tutte le risorse rinnovabili del nostro pianeta. Dal 9 ottobre al 31 dicembre 2006 l'umanità consumerà il capitale naturale.

Questo é in estrema sintesi il messaggio di Mathis Wackernagel direttore del Global Footprint Network. La cosa più preoccupante é che questo giorno - denominato overshoot day - era situato in dicembre negli anni '80 in novembre negli anni 90 ed ora cade in ottobre...

I calcoli diffusi il 9 ottobre dal Global Footprint Network mostrano che a partire da questo giorno sino alla fine dell'anno, gli esseri umani vivranno al di là delle risorse ecologiche messe a disposizione dal nostro pianeta. Le ricerche effettuate dall'organizzazione non profit statunitense in collaborazione con nef (the New Economics Foundation), una organizzazione indipendente inglese, dimostrano che l'umanità ha già consumato la quantità totale di risorse rinnovabili che la natura ha prodotto quest'anno.

Ogni anno il Global Footprint Network calcola l'Impronta Ecologica dell'umanità, ovvero la sua necessità di aree coltivabili, pascoli, foreste, zone di pesca e le confronta con la biocapacità globale, ovvero la possibilità degli ecosistemi di generare risorse e di assorbire rifiuti. A seguito di una innovazione introdotta dal nef, questa valutazione viene ora utilizzata per determinare la data esatta in cui noi, come comunità globale, cominciamo a far crescere il nostro deficit ecologico annuale. Quindi il 9 ottobre, definito “Overshoot Day”, la domanda di risorse inizia a superare le disponibilità rinnovabili naturali.

“L'umanità sta eccedendo nell'uso della sua carta di credito ecologica e può solo farlo liquidando il capitale naturale del pianeta”, dice Mathis Wackernagel, Direttore esecutivo del Global Footprint Network. “Sebbene ciò può essere fatto per un breve periodo, continuare su questa strada porta all'esaurimento di risorse come le foreste, gli oceani e le terre agricole sulle quali si basa tutta la nostra economia”. L'Overshoot é stato definito “il più grande problema che dobbiamo affrontare”. Pur essendo ancora poco noto al pubblico, le cause e gli effetti dell'overshoot (il sovraconsumo) sono tanto semplici quanto significativi. In ogni dato anno, se l'umanità mangia più cibo di quanto ne viene prodotto, noi abbiamo bisogno di dar fondo alle nostre riserve; se gli alberi vengono tagliati più velocemente della loro ricrescita, le foreste diventano più piccole dell'anno prima.

Poiché il consumo di risorse dell'umanità cresce, l'Overshoot Day si avvicina sul calendario. Secondo il Global Footprint Network, il primo Overshoot Day fu il 19 Dicembre 1987. Nel 1995 , dopo soli 8 anni, é caduto il 21 novembre facendo un balzo di quasi un mese, ora é al 9 ottobre... L'Overshoot Day ci fa capire che il nostro stile di vita attuale sta esaurendo il capitale naturale terrestre, cosa che mina il futuro dell'umanità. Attualmente, l'Impronta Ecologica dell'umanità é almeno il 30% più grande della biocapacità del pianeta. In altre parole c'è bisogno di un anno e tre mesi affinché la Terra rigeneri ciò che usiamo in un singolo anno.

Ogni anno, a partire dalla metà degli anni '80 il nostro deficit ecologico contribuisce ad aumentare il debito ecologico globale. Uscire dal debito e fermare il sovraconsumo significa riportare la domanda entro il livello sostenibile dal pianeta. Mezzi di valutazione come l'Impronta ecologica, che confrontano la nostra domanda con le capacità naturali di fornire risorse, ci possono aiutare nel nostro bilancio ecologico che possiamo soddisfare riducendo la domanda, diminuendo la crescita demografica, consumando meno risorse pro capite, incrementando l'efficienza nell'uso delle risorse, incrementando gli ecosistemi strategici per la fornitura di rifornimenti e aumentando la loro produttività netta. Intraprese insieme, queste azioni possono aiutarci a proteggere sia la biodiversità che a fermare il sovraconsumo.
ECPLANET
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