ULTIMA NOTIZIA
30 GIUGNO 2007 ore 11:34
E' allerta MALTEMPO sulla Gran Bretagna dove sono interessate da piogge abbondanti da diversi giorni; le previsioni continuano a prevedere pioggie continue nelle prossime ore specie sull'Irlanda e sud Bretagna. Al momento si segnalano allagamenti su diverse aree dello Yorkshire e del Midlands. Gli accumuli potrebbero toccare i 100 mm a fine evento, prospettato forse al 5 Luglio.
Temperature delle ore 11 in Gran Bretagna:
Tutte le località oscillano tra i 13° e i 17°C, ad eccezione di Belfast-Harbour che segnalano 12°C.
IN PRIMO PIANO
30 GIUGNO 2007 ore 9:16
TORNANO I TEMPORALI LUNEDI AL NORD E TOSCANA. FENOMENI FORTI SULLE ALPI E VERSANTI ESTERTI. SOLEGGIATO SUL RESTO DEL CENTRO E MERIDIONE. DAL 7 NUOVA RIMONTA ANTICICLONICA MA...
Sembrava quasi confermato che il fronte a inzio mese non potesse entrare sul Mediterrao a causa del suo posizionamento piuttosto orientale ma,... tra un aggiornamento e l'altro si è visto che l'intensità del fronte (piuttosto intenso) ha la possibilita (70%) di sfondare le Alpi tra il 2-3 Luglio e tuffarsi con tranquillità anche sulla Valpadana determinando temporali e rovesci diffusi, anche con un breve depressione sull'alto Tirreno Anche parte delle regioni centrali (in primis Toscana, Marche e Umbria) potranno vedere un pò di pioggia e temporali!. Nella giornata del 3 però il fronte avrà già lasciata la Penisola con ultimi rovesci sulle coste del medio-alto Adratico, Venezie e Friuli. A nord delle ALpi però transiterà un'altro fronte (4 luglio) che riporterà altri temporali sulle Alpi, Trentino e Friuli, NON altrove a causa della sua direttrice troppo orientale.
Suguiterà un deciso miglioramento tra il 5-6 Luglio e dal 7 una nuova rimontana Anticiclonica Africano tenterà un'attacco all'Italia determinando un aumento delle temperature. Per quello che si evidenzia stamane, la seconda ondanta di caldo non dovrebbe sostare su di noi, per più di 3-4 giorni.
Sull'Europa centrale intanto continueranno a transitare fronti freddi e il clima si manterrà fresco!
PREVISIONI
30 GIUGNO 2007 ore 8:42
PREVISIONI PER DOMENICA 1 LUGLIO: CLIMA CALDO ED ESTIVO SU TUTTA L’ITALIA. NEL POMERIGGIO E IN SERATA PEGGIORA SULLE ALPI E PIANURE A NORD DEL PO CON TEMPORALI.
A partire da domani un intenso fronte dalla Francia tenderà un attacco alle Alpi. Ci riuscirà? Beh gli ultimi modelli confermano questa ipotesi. Qualche temporali interesserà anche alcune zone pianeggianti del Nord-Ovest. Clima estivo e caldo altrove.
NORD: Mattinata soleggiata su tutto il Nord-Ovest ma con prime nubi è maggiore variabilità sull’alto Piemonte e Valle d’Aosta. Nubi basse sulle coste e zone interne della Liguria. Nel pomeriggio formazione di rovesci e temporali sulla Valle d’Aosta, Torinese, Biellese, Verbano, Ossola, rilievi lombardi e Valtellina. Nubi sparse altrove ma basso rischio di pioggia. In serata piovaschi sul Piemonte occidentale e Valle d’Aosta; rovesci e temporali sull’alta Lombardia e zone pianeggianti limitrofe. Variabilità altrove con nubi più compatte sulla Liguria di Ponente.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata con qualche nube sparsa sull’Alto Adige e Friuli. Nel pomeriggio isolati piovaschi sull’Alto Adige e nubi isolate sui rilievi friulani. Sole e caldo altrove. In serata rovesci e locali temporali in arrivo sul Trentino occidentale; sereno o poco nuvoloso altrove.
Temperature massime comprese tra i 27-30°C con punte di 32-33°C sull’Emilia-Romagna. Minime intorno ai 14-19°C. Venti deboli con brezze nel pomeriggio sulle coste e Alpi.
Mari calmi o poco mossi.
CENTRO: Giornata soleggiate e calda su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 28-30°C con punte di 31°C sulle zone interne. Minime intorno ai 16-22°C. Venti deboli con rinforzi da S sul Tirreno.
Mari calmi o poco mossi.
SUD: Giornata calda e soleggiata ovunque.
Temperature massime comprese tra i 27-30°C con punte di 32-34°C sulla Sicilia e Puglia. Minime intorno ai 18-23°C. Venti deboli con rinforzi da E-SE nel pomeriggio sul Canale di Sardegna e Sicilia. Brezze lungo le coste.
Mari calmi o poco mossi; localmente mossi in serata sul Canale di Sardegna.
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 8:38
ORIGINE DEL VULCANI SOTTOMARINI
Alcuni ricercatori dello Scripps Institution of Oceanography dell'Università di California di San Diego hanno scoperto nuovi indizi su come si sono create le catene di montagne sottomarine formate da vulcani. Queste catene possono innalzarsi per centinaia di metri sopra il fondale marino ed estendersi per migliaia di chilometri lungo gli oceani.
Sin dalla metà del ventesimo secolo, l'ipotesi che la superficie terrestre fosse ricoperta da larghe placche in movimento - il concetto della tettonica a zolle - ha plasmato le teorie convenzionali sullo sviluppo delle catene di montagne sottomarine. I libri di testo hanno insegnato agli studenti che queste configurazioni vengono prodotte da cambiamenti nella direzione e nel moto delle placche: mentre una zolla si muove, i “punti caldi” stazionari al di sotto della placca producono magma che forma una serie di vulcani nella direzione del moto.
Ora lo studio di Anthony Koppers e Hubert Staudigel sembra contraddire l'ipotesi che gli “hot spot” si trovino in posizioni fisse. L'articolo mostra che le catene degli hot spot possono cambiare direzione come risultato di processi non legati al moto delle placche. La ricerca fornisce nuovi argomenti al dibattito scientifico sugli “hot spot” e sulla comprensione delle dinamiche all'interno della Terra.
A cura di ACPLANET
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 8:07
PREVEDERE I FENOMENI SISMICI
Italia e Russia stanno portando avanti un progetto congiunto, il Lazio-Sirad (all'interno della missione spaziale europea Eneide), che dovrebbe verificare l'ipotesi per cui dall'area geografica nella quale si sviluppa un terremoto, onde elettromagnetiche vengono generate e alcune di queste, quelle a bassa frequenza, possono raggiungere l'atmosfera e interagire con le particelle intrappolate nelle fasce di Van Allen, provocando un rapido cambio di polarità di queste ultime.
In questo modo si potrebbe, a ritroso, individuare l'area che ha prodotto queste onde e anticipare di quattro o cinque ore l'evento. I primi risultati si dovrebbero avere verso la fine del 2005 ma, nel frattempo, in California, è stato approntato un sistema di previsione dei terremoti che viaggia sulla Rete. L'area della costa californiana coincide con la Faglia di Sant'Andrea, ed è quindi soggetta a fenomeni sismici frequenti, a volte anche di forte intensità. Stiamo parlando di probabilità e quindi di modelli matematici, ma quanto viene offerto in California va oltre i classici schemi.
L'Ente americano US Geological Survey (USGS) ha reso pubblico un servizio che è in grado di prevedere i terremoti nello stato americano con un margine di 24 ore. Il servizio è aggiornato ogni ora e, se si clicca sulla mappa, si può avere un maggior grado di dettaglio sulla zona di interesse. Le mappe e il modello matematico alla base di tale sistema sono il risultato del lavoro congiunto dell'USGS e dell'Istituto svizzero di Tecnologia, con sede a Zurigo.
Le possibilità di terremoto sono in scala e inviano un chiaro messaggio: le possibilità di un evento tellurico di grandi dimensioni nello stato della California sono piuttosto basse, probabilmente tra una su 10.000 e una su 100.000. In genere, però, tale probabilità aumenta a seguito di un altro evento tellurico che abbia avuto luogo altrove, in particolari luoghi da calcolarsi a seconda della magnitudo, distanza e fuso orario rispetto alla California. Tutto il meccanismo è dunque basato proprio su questi calcoli: sta nell'avere un efficiente rete real-time di sismologi, che sia in grado di fornire le basi di calcolo per quello che potrebbe essere un “aftershock event” e che può essere previsto con ben 24 ore di anticipo, permettendo quindi i necessari interventi del caso.
A cura di ECPLANET
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 7:56
IL NUCLEO DELLA TERRA
Secondo le attuali conoscenze si sa che il nucleo interno della Terra, a partire da 2900 Km di profondità, è costituito prevalentemente da ferro e solo il guscio più esterno però è allo stato “liquido”, mentre il nucleo centrale è allo stato solido. Gli scienziati che studiano l'interno della Terra, per conoscere l'interno del nostro pianeta sfruttano la diversa propagazione delle onde sismiche che si producono durante i terremoti, nelle rocce di vario tipo e densità.
Infatti, le onde sismiche si propagano più velocemente nelle rocce più dense e compatte ed le onde “trasversali” non si trasmettono per nulla attraverso una roccia allo stato fuso, ma solo se solida. Gli scienziati hanno calcolato, grazie al moto della Terra nel Sistema Solare, la densità media del pianeta che è circa 5,5 gr/cm3. Poiché la densità media delle rocce della crosta terrestre è di 2,5 - 3 g/cm3, per considerare corretta la densità media del pianeta bisogna che i materiali che compongono l'interno della Terra siano molto più densi: difatti, le rocce del nucleo dovrebbero avere una densità media di circa 10 g/cm3 e questo valore si accorda con l'ipotesi che il nucleo sia composto quasi esclusivamente da ferro.
Del resto non c'è nulla di strano, poiché il ferro costituisce il 6% circa dell'intera crosta terrestre (è il quarto elemento dopo ossigeno, silicio ed alluminio) e addirittura forma il 37 % di tutti i materiali della Terra, ed è senza dubbio l'elemento più diffuso. Anche la maggior parte delle meteoriti cadute sulla Terra è costituita da metalli e silicati ed Il metallo più diffuso, nelle meteoriti, è per l'appunto il ferro.
Secondo recenti scoperte sembra che la Terra abbia 30 milioni di anni in più di quanto si credesse finora. La scoperta, resa nota da CNN.com, viene da due distinti gruppi di scienziati. Thorsten Klein dell'Università di Munster, in Germania, assieme ai suoi colleghi ha misurato il grado di radioattività di alcuni meteoriti che risalgono alla formazione del sistema solare e lo ha confrontato con quello di rocce terrestri e marziane, giungendo alla conclusione che il nucleo di metallo della terra si sia separato dal suo sottile manto di silicato circa 30 milioni di anni dopo la nascita del sistema solare. Quindi tutti i pianeti del nostro sistema e quindi anche i loro satelliti sono più vecchi di quanto pensassimo.
Una ricerca condotta da Alex Halliday e colleghi dell'Istituto Federale di Tecnologia svizzero (ETH) di Zurigo dimostra che con ogni probabilità, il nucleo venne in parte prodotto dal mescolamento diretto, in collisioni estremamente energetiche, di nuclei planetari che erano già formati e che non avevano la stessa composizione chimica della Terra attuale, e nemmeno della Luna. Alcuni di loro, invece, erano più simili a Marte che potrebbe rappresentare meglio di ogni altro pianeta com'era la Terra nelle sue prime fasi di sviluppo. Effettuando studi isotopici gli scienziati hanno visto che molto prima che il ferro si mescolasse con le rocce terrestri e si stabilisse, per la sua maggior densità, al centro della Terra, alcune parti del nucleo terrestre si sarebbero formate in seguito alla collisione di nuclei più antichi.
A cura di ECPLANET
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 7:23
IL MOVIMENTO DELLE ZOLLE
Ricercatori dell'Università del Michigan hanno descritto con una ricerca la dinamica dei movimenti delle zolle continentali. Un risultato avvincente se si considera che fin dal 1915, anno in cui è stato scoperto il fenomeno, nessun studioso non è mai stato in grado di descrivere con precisione come e perché le zolle si muovono.
Si è a conoscenza - spiega Clinton Conrad, uno dei promotori della ricerca - che la conversione del mantello terrestre e il moto delle placche superficiali sono guidati da lembi, ovvero da parti delle placche se convergono verso il basso, ma non si conosce il motivo.
Tuttavia, si è compresa l'interazione tra le lastre e le zolle. Nel nuovo modello inoltre si spiegano anche le velocità relative delle placche e il perché quelle sotto gli oceani sembrano che si muovano con più rapidità.
A cura di SCIENCE
30 GIUGNO 2007 ore 11:34
E' allerta MALTEMPO sulla Gran Bretagna dove sono interessate da piogge abbondanti da diversi giorni; le previsioni continuano a prevedere pioggie continue nelle prossime ore specie sull'Irlanda e sud Bretagna. Al momento si segnalano allagamenti su diverse aree dello Yorkshire e del Midlands. Gli accumuli potrebbero toccare i 100 mm a fine evento, prospettato forse al 5 Luglio.
Temperature delle ore 11 in Gran Bretagna:
Tutte le località oscillano tra i 13° e i 17°C, ad eccezione di Belfast-Harbour che segnalano 12°C.
IN PRIMO PIANO
30 GIUGNO 2007 ore 9:16
TORNANO I TEMPORALI LUNEDI AL NORD E TOSCANA. FENOMENI FORTI SULLE ALPI E VERSANTI ESTERTI. SOLEGGIATO SUL RESTO DEL CENTRO E MERIDIONE. DAL 7 NUOVA RIMONTA ANTICICLONICA MA...
Sembrava quasi confermato che il fronte a inzio mese non potesse entrare sul Mediterrao a causa del suo posizionamento piuttosto orientale ma,... tra un aggiornamento e l'altro si è visto che l'intensità del fronte (piuttosto intenso) ha la possibilita (70%) di sfondare le Alpi tra il 2-3 Luglio e tuffarsi con tranquillità anche sulla Valpadana determinando temporali e rovesci diffusi, anche con un breve depressione sull'alto Tirreno Anche parte delle regioni centrali (in primis Toscana, Marche e Umbria) potranno vedere un pò di pioggia e temporali!. Nella giornata del 3 però il fronte avrà già lasciata la Penisola con ultimi rovesci sulle coste del medio-alto Adratico, Venezie e Friuli. A nord delle ALpi però transiterà un'altro fronte (4 luglio) che riporterà altri temporali sulle Alpi, Trentino e Friuli, NON altrove a causa della sua direttrice troppo orientale.
Suguiterà un deciso miglioramento tra il 5-6 Luglio e dal 7 una nuova rimontana Anticiclonica Africano tenterà un'attacco all'Italia determinando un aumento delle temperature. Per quello che si evidenzia stamane, la seconda ondanta di caldo non dovrebbe sostare su di noi, per più di 3-4 giorni.
Sull'Europa centrale intanto continueranno a transitare fronti freddi e il clima si manterrà fresco!
PREVISIONI
30 GIUGNO 2007 ore 8:42
PREVISIONI PER DOMENICA 1 LUGLIO: CLIMA CALDO ED ESTIVO SU TUTTA L’ITALIA. NEL POMERIGGIO E IN SERATA PEGGIORA SULLE ALPI E PIANURE A NORD DEL PO CON TEMPORALI.
A partire da domani un intenso fronte dalla Francia tenderà un attacco alle Alpi. Ci riuscirà? Beh gli ultimi modelli confermano questa ipotesi. Qualche temporali interesserà anche alcune zone pianeggianti del Nord-Ovest. Clima estivo e caldo altrove.
NORD: Mattinata soleggiata su tutto il Nord-Ovest ma con prime nubi è maggiore variabilità sull’alto Piemonte e Valle d’Aosta. Nubi basse sulle coste e zone interne della Liguria. Nel pomeriggio formazione di rovesci e temporali sulla Valle d’Aosta, Torinese, Biellese, Verbano, Ossola, rilievi lombardi e Valtellina. Nubi sparse altrove ma basso rischio di pioggia. In serata piovaschi sul Piemonte occidentale e Valle d’Aosta; rovesci e temporali sull’alta Lombardia e zone pianeggianti limitrofe. Variabilità altrove con nubi più compatte sulla Liguria di Ponente.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata con qualche nube sparsa sull’Alto Adige e Friuli. Nel pomeriggio isolati piovaschi sull’Alto Adige e nubi isolate sui rilievi friulani. Sole e caldo altrove. In serata rovesci e locali temporali in arrivo sul Trentino occidentale; sereno o poco nuvoloso altrove.
Temperature massime comprese tra i 27-30°C con punte di 32-33°C sull’Emilia-Romagna. Minime intorno ai 14-19°C. Venti deboli con brezze nel pomeriggio sulle coste e Alpi.
Mari calmi o poco mossi.
CENTRO: Giornata soleggiate e calda su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 28-30°C con punte di 31°C sulle zone interne. Minime intorno ai 16-22°C. Venti deboli con rinforzi da S sul Tirreno.
Mari calmi o poco mossi.
SUD: Giornata calda e soleggiata ovunque.
Temperature massime comprese tra i 27-30°C con punte di 32-34°C sulla Sicilia e Puglia. Minime intorno ai 18-23°C. Venti deboli con rinforzi da E-SE nel pomeriggio sul Canale di Sardegna e Sicilia. Brezze lungo le coste.
Mari calmi o poco mossi; localmente mossi in serata sul Canale di Sardegna.
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 8:38
ORIGINE DEL VULCANI SOTTOMARINI
Alcuni ricercatori dello Scripps Institution of Oceanography dell'Università di California di San Diego hanno scoperto nuovi indizi su come si sono create le catene di montagne sottomarine formate da vulcani. Queste catene possono innalzarsi per centinaia di metri sopra il fondale marino ed estendersi per migliaia di chilometri lungo gli oceani.
Sin dalla metà del ventesimo secolo, l'ipotesi che la superficie terrestre fosse ricoperta da larghe placche in movimento - il concetto della tettonica a zolle - ha plasmato le teorie convenzionali sullo sviluppo delle catene di montagne sottomarine. I libri di testo hanno insegnato agli studenti che queste configurazioni vengono prodotte da cambiamenti nella direzione e nel moto delle placche: mentre una zolla si muove, i “punti caldi” stazionari al di sotto della placca producono magma che forma una serie di vulcani nella direzione del moto.
Ora lo studio di Anthony Koppers e Hubert Staudigel sembra contraddire l'ipotesi che gli “hot spot” si trovino in posizioni fisse. L'articolo mostra che le catene degli hot spot possono cambiare direzione come risultato di processi non legati al moto delle placche. La ricerca fornisce nuovi argomenti al dibattito scientifico sugli “hot spot” e sulla comprensione delle dinamiche all'interno della Terra.
A cura di ACPLANET
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 8:07
PREVEDERE I FENOMENI SISMICI
Italia e Russia stanno portando avanti un progetto congiunto, il Lazio-Sirad (all'interno della missione spaziale europea Eneide), che dovrebbe verificare l'ipotesi per cui dall'area geografica nella quale si sviluppa un terremoto, onde elettromagnetiche vengono generate e alcune di queste, quelle a bassa frequenza, possono raggiungere l'atmosfera e interagire con le particelle intrappolate nelle fasce di Van Allen, provocando un rapido cambio di polarità di queste ultime.
In questo modo si potrebbe, a ritroso, individuare l'area che ha prodotto queste onde e anticipare di quattro o cinque ore l'evento. I primi risultati si dovrebbero avere verso la fine del 2005 ma, nel frattempo, in California, è stato approntato un sistema di previsione dei terremoti che viaggia sulla Rete. L'area della costa californiana coincide con la Faglia di Sant'Andrea, ed è quindi soggetta a fenomeni sismici frequenti, a volte anche di forte intensità. Stiamo parlando di probabilità e quindi di modelli matematici, ma quanto viene offerto in California va oltre i classici schemi.
L'Ente americano US Geological Survey (USGS) ha reso pubblico un servizio che è in grado di prevedere i terremoti nello stato americano con un margine di 24 ore. Il servizio è aggiornato ogni ora e, se si clicca sulla mappa, si può avere un maggior grado di dettaglio sulla zona di interesse. Le mappe e il modello matematico alla base di tale sistema sono il risultato del lavoro congiunto dell'USGS e dell'Istituto svizzero di Tecnologia, con sede a Zurigo.
Le possibilità di terremoto sono in scala e inviano un chiaro messaggio: le possibilità di un evento tellurico di grandi dimensioni nello stato della California sono piuttosto basse, probabilmente tra una su 10.000 e una su 100.000. In genere, però, tale probabilità aumenta a seguito di un altro evento tellurico che abbia avuto luogo altrove, in particolari luoghi da calcolarsi a seconda della magnitudo, distanza e fuso orario rispetto alla California. Tutto il meccanismo è dunque basato proprio su questi calcoli: sta nell'avere un efficiente rete real-time di sismologi, che sia in grado di fornire le basi di calcolo per quello che potrebbe essere un “aftershock event” e che può essere previsto con ben 24 ore di anticipo, permettendo quindi i necessari interventi del caso.
A cura di ECPLANET
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 7:56
IL NUCLEO DELLA TERRA
Secondo le attuali conoscenze si sa che il nucleo interno della Terra, a partire da 2900 Km di profondità, è costituito prevalentemente da ferro e solo il guscio più esterno però è allo stato “liquido”, mentre il nucleo centrale è allo stato solido. Gli scienziati che studiano l'interno della Terra, per conoscere l'interno del nostro pianeta sfruttano la diversa propagazione delle onde sismiche che si producono durante i terremoti, nelle rocce di vario tipo e densità.
Infatti, le onde sismiche si propagano più velocemente nelle rocce più dense e compatte ed le onde “trasversali” non si trasmettono per nulla attraverso una roccia allo stato fuso, ma solo se solida. Gli scienziati hanno calcolato, grazie al moto della Terra nel Sistema Solare, la densità media del pianeta che è circa 5,5 gr/cm3. Poiché la densità media delle rocce della crosta terrestre è di 2,5 - 3 g/cm3, per considerare corretta la densità media del pianeta bisogna che i materiali che compongono l'interno della Terra siano molto più densi: difatti, le rocce del nucleo dovrebbero avere una densità media di circa 10 g/cm3 e questo valore si accorda con l'ipotesi che il nucleo sia composto quasi esclusivamente da ferro.
Del resto non c'è nulla di strano, poiché il ferro costituisce il 6% circa dell'intera crosta terrestre (è il quarto elemento dopo ossigeno, silicio ed alluminio) e addirittura forma il 37 % di tutti i materiali della Terra, ed è senza dubbio l'elemento più diffuso. Anche la maggior parte delle meteoriti cadute sulla Terra è costituita da metalli e silicati ed Il metallo più diffuso, nelle meteoriti, è per l'appunto il ferro.
Secondo recenti scoperte sembra che la Terra abbia 30 milioni di anni in più di quanto si credesse finora. La scoperta, resa nota da CNN.com, viene da due distinti gruppi di scienziati. Thorsten Klein dell'Università di Munster, in Germania, assieme ai suoi colleghi ha misurato il grado di radioattività di alcuni meteoriti che risalgono alla formazione del sistema solare e lo ha confrontato con quello di rocce terrestri e marziane, giungendo alla conclusione che il nucleo di metallo della terra si sia separato dal suo sottile manto di silicato circa 30 milioni di anni dopo la nascita del sistema solare. Quindi tutti i pianeti del nostro sistema e quindi anche i loro satelliti sono più vecchi di quanto pensassimo.
Una ricerca condotta da Alex Halliday e colleghi dell'Istituto Federale di Tecnologia svizzero (ETH) di Zurigo dimostra che con ogni probabilità, il nucleo venne in parte prodotto dal mescolamento diretto, in collisioni estremamente energetiche, di nuclei planetari che erano già formati e che non avevano la stessa composizione chimica della Terra attuale, e nemmeno della Luna. Alcuni di loro, invece, erano più simili a Marte che potrebbe rappresentare meglio di ogni altro pianeta com'era la Terra nelle sue prime fasi di sviluppo. Effettuando studi isotopici gli scienziati hanno visto che molto prima che il ferro si mescolasse con le rocce terrestri e si stabilisse, per la sua maggior densità, al centro della Terra, alcune parti del nucleo terrestre si sarebbero formate in seguito alla collisione di nuclei più antichi.
A cura di ECPLANET
GEOLOGIA
30 GIUGNO 2007 ore 7:23
IL MOVIMENTO DELLE ZOLLE
Ricercatori dell'Università del Michigan hanno descritto con una ricerca la dinamica dei movimenti delle zolle continentali. Un risultato avvincente se si considera che fin dal 1915, anno in cui è stato scoperto il fenomeno, nessun studioso non è mai stato in grado di descrivere con precisione come e perché le zolle si muovono.
Si è a conoscenza - spiega Clinton Conrad, uno dei promotori della ricerca - che la conversione del mantello terrestre e il moto delle placche superficiali sono guidati da lembi, ovvero da parti delle placche se convergono verso il basso, ma non si conosce il motivo.
Tuttavia, si è compresa l'interazione tra le lastre e le zolle. Nel nuovo modello inoltre si spiegano anche le velocità relative delle placche e il perché quelle sotto gli oceani sembrano che si muovano con più rapidità.
A cura di SCIENCE