mercoledì, ottobre 18, 2006

In Primo Piano

18 OTTOBRE ore 20:15

13 dicembre 2001: Burian sulla pianura veneta

All'improvviso una ferzata fredda investe la pianura veneta

La nevicata del 13 dicembre 2001 è avvenuta all'improvviso. Si pensi che fino a pochi giorni prima non si vide neanche una semplice brinata e che fino ai primi giorni di novembre la temperatura massima superava ancora i 20°C.
All'ingresso dell'inverno meteorologico la temperatura comincia a calare e il 13 dicembre sembra una normale giornata invernale ma al pomeriggio il tempo cambia repentinamente e nel giro di poche ore il cielo si annuvola e il vento aumenta di intensità, la temperatura è di 5°C.
Verso le ore 16 il termometro segna 0°C, cadono i primi fiocchi da un cielo color argento e le prime sfuriate di vento via via si intensificano, la neve riesce a imbiancare il paesaggio in poco tempo e con il calo della temperatura tutto ghiaccia.
Il vento gelido è così pungente che le mani si riempiono di geloni in poco tempo, la neve è così veloce che arriva in maniera quasi orizzontale.
Alle ore 19 la bufera finisce, il termometro segna -5°C e le case sono rimaste senza corrente elettrica, negli occhi di tutti un'atmosfera di altri tempi: una cena a lume di candela davanti alla stufa accesa e un bianca e gelida pianura al di fuori.
Diverse mattine seguenti il termometro ha toccato costantemente temperature comprese tra -8°C e -10°C, gli ultimi ricordi di quella nevicata si sono sciolti a fine gennaio 2002.
Mio nonno quel giorno mi parlò di una bufera simile che ha vissuto il 13 dicembre di tanti anni prima, la storia è fatta cicli e ricicli? A cura di www.meteogiornale.it

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18 OTTOBRE ore 20:14

Mancano poche ore per la NEVE sulle Alpi occidentali. Ma andiamo nel dettaglio...

Nella notte peggiora sul Nord-Ovest con prime nevicate oltre i 1500 metri sulle Alpi occidentali a tratti a quote inferiori sul Cuneese. Domani mattina troveremo neve sempre oltre i 1500 su buona parte delle Alpi Torinesi, Cuneesi, Biellesi, dell'Ossola e della Valle d'Aosta in spostamento verso i restanti settori alpini della Lombardia. Nevicate anche intense con accumuli anche oltre i 20 cm saranno le zone del Canavese, il nord della Valle d'Aosta e dell'alta Lombardia, altrove accumuli intorno ai 5-10 cm. In giornata la quota neve grazie allo Scirocca tenderà ad alzarsi portandosi fin verso i 2000-2200 metri sul Piemonte e Valle d'Aosta e 2400 sulla Lombardia. Ma quali località (oltre i 1500-1800 m) vedranno la prima dama bianca domani? Saranno le zone di Bardonecchia, Cervinia, Cesana, Champoluc, Claviere-Via Lattea, Ghiacciao Presana, Livigno, Macugnaga, Madesimo, Passo Tonale, Pila, Pragelato, San Sicario, Sauze d'Oulx, Sestriere, Teglio, Valtournenche. E venerdì? Alagna Valsesia, Marmolada, Bardonecchia, Bormio, Canazei, Cervinia, Cesana, Champuluc, Claviere-Via Lattea, Colere, Ghiacciao Presanta, Livigno, Macugnaga, Madesimo, Madonna di Campiglio, Passo Tonale, Pila, Pragelato, Pian del Frais di Chiomonte, San Giacomo di Brentonico, San Sicario, Santa Cateriana, Sauze d'Oulx, Sestriere, Teglio, Val Senales, Vallelunga e Volturnenche. Insomma una bella sfilza di località importanti che vivranno due giornata di pieno Inverno.


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18 OTTOBRE ore 15:08

Si risveglia l'Autunno. Da domani arrivano le PIOGGE...
Ecco a voi il nuovo aggiornamento della situazione attesa domani sull'Italia

NORD: nuvoloso con piogge moderate su tutto sul nord-ovest a tratti anche sottoforma di rovesci sul Torinese e Canavese. Nevicate oltre i 1600 a tratti a quote inferiori sul Cuneese. Non sono esclusi alcuni temporali sulle coste liguri. Sul nord-est tempo inizialmente asciutto ma già a metà mattinata fenomeni in trasferimento dalla Lombardia verso il resto del Triveneto. Piogge moderate con valori localmente forti sull'Emilia Romagna, est Veneto (acqua alta sulla Laguna) e Friuli. Neve oltre i 1800-2000 metri. Mari mossi o molto mossi. Venti deboli o moderati da est in Vapadana, da Scirocco sulla Liguria. Temperature in calo

CENTRO: piogge sparse anche intense nelle prime ore sulla Sardegna centro-settentrionale in attenuazione. Nuvoloso anche su Toscana, Lazio e zone interne dell'Umbria con piogge sparse. Nel pomeriggio piogge molto forti e temporali sul mar Tirreno centrale e a tratti sulla costa Laziale ma in parziale attenuazione prima di arrivare sulla terraferma. Piogge in trasferimento anche sulle coste Adriatiche specie in serata. Venti di Scirocco e mari mossi. Temperature in calo.

SUD: cieli sereni un pò ovunque fatta eccezione per la Calabria jonica e sud della Sicilia. Nel pomeroggio qualche pioggia sulla Calabria a tratti anche sottoforma di rovesci. Piogge in serata anche sulla Sicilia e settori jonici. Temperature in aumento. Scirocco e mare mosso.



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18 OTTOBRE ore 7:16

Dove pioverà questa notte? Vediamo insime...

Nella prossima notte il peggioramento avanzerà portando le prime piogge sul Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e ovest Lombardia. Piogge anche sul sud della Sardegna. Fenomeni più intensi sulle zone alpine e pedemontane del Torinese e del Cuneese. Prima neve oltre i 1500 metri a tratti a quote più basse sulle Alpi Marittime. Altri aggiornamenti sulla neve e sulla pioggia nel pomeriggio. Non mancate!! Qui sotto la cartina offerta da ETA.





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18 OTTOBRE ore 7:12

L'inverno del 1709 in Europa

Si è probabilmente trattato del più freddo inverno degli ultimi 500 anni, tuttavia il periodo di maggior gelo durò solo per circa 25 giorni in Gennaio.

Nessun dubbio che le punte di gelo provate nell'Europa occidentale durante il terribile inverno del 1709 siano state le più forti di ogni altro inverno almeno dal 1500 in avanti (nel Quattrocento vi furono forse inverni altrettanto rigidi, ma, mancando misurazioni termometriche, risulta difficile un paragone).
Invece nel 1709 cominciavano ad essere presenti dei termometri anche in Europa, anche se spesso erano termometri Amontoniani (dal nome del loro costruttore), che utilizzavano liquidi diversi per la misurazione (addirittura il vino, in certi casi), e somigliavano maggiormente a degli alambicchi.
E pensare che i primissimi termometri, quelli galileiani, erano strumenti molto simili a quelli attuali!
Tuttavia, esiste una complicata scala di conversione su base esponenziale, con la quale si possono convertire tali strambe misurazioni in gradi Celsius.
Così, sappiamo che a Berlino la temperatura media del Gennaio del 1709 fu di -13,2°C, che risulta essere il mese più freddo che ci sia mai stato dal 1700 in poi (neanche inverni celebri come quello del 1740, o del 1789, furono paragonabili a questo, e nemmeno i famosi mesi di Febbraio del 1929, con -10,4°C oppure del 1956, con -8,4°C, si avvicinarono a tale valore).
L'ondata di grande gelo partì dalla Russia per espandersi verso ovest, grazie ad un blocco anticiclonico Russo - Scandinavo, determinando un'irruzione improvvisa e drastica con ben pochi casi paragonabili in ambito europeo.
L'irruzione prese piede in Francia e nei paesi Mediterranei, da nord a sud, tra i giorni 05 e 07 Gennaio, con venti fortissimi da est nord est, ed un calo termico che raggiunse addirittura i 20°C in poche ore, ed un subitaneo aumento della pressione.
Sono state addirittura ricostruite le mappe orarie dell'irruzione fredda lungo il territorio francese, da nord a sud e da est ad ovest.
Terribile fu l'irruzione in Italia, con temperatura che raggiunse i -17,5°C a Venezia con forte bora, valore che non è stato mai più raggiunto neanche durante le irruzioni fredde del 1929 o del 1956 (il record attuale è di -13°C e risale al 1963).
Eppure, il gelo non prese tutto il mese: all'inizio di Gennaio, ed anche dopo il 26, a Parigi piovve, ed anche a Londra il Tamigi gelò, ma non in modo continuativo, tale da permettere lo stabilirsi di una grande "Fiera del ghiaccio" sulla sua superficie, come accadde nel 1684.
Del resto, influenza di aria atlantica a metà dell'irruzione si fece sentire anche in Italia: solo così si spiegano le enormi nevicate che colpirono la nostra Penisola: a Firenze, dal 14 al 16 Gennaio caddero 70 cm di neve, paralizzando ed isolando la città, mentre 50 cm ne caddero a Sanremo, e addirittura fino ad un metro e mezzo di neve sulla Pianura Padana.
A Roma cui furono 10 giorni di neve tra il 06 ed il 24 Gennaio.
Il grande gelo che seguì a queste nevicate, in particolare tra 17 ed il 25, gelò, oltre, naturalmente, alla Laguna Veneta, anche foreste intere, piantagioni di alberi da frutto, fiumi, porti (anche quelli mediterranei di Genova, Marsiglia, Livorno), per spingersi verso sud ovest (facendo gelare la foce del Tago a Lisbona), e verso sud (il fiume Ofanto in Puglia veniva attraversato a piedi).
Gelarono anche tutti i grandi fiumi europei, nonché il Lago di Zurigo, quello di Costanza, e, parzialmente, quello di Ginevra.
La Laguna Veneta si liberò dai ghiacci solamente il 29 Gennaio, ma in Val Padana la gran quantità di neve e di ghiaccio permise la permanenza del gelo fino a Marzo.
Immaginiamo ora quali potrebbero essere le conseguenze di una simile irruzione di aria artica sulla nostra Penisola, in questi tempi moderni.
La nostra società industrializzata sarebbe forse più vulnerabile di un tempo ad un blocco dei trasporti ed alla paralisi economica determinata da un'ondata di gelo e di neve che, alle nostre latitudini, non siamo abituati ad affrontare.
I problemi già emersi nel Gennaio 1985 sarebbero moltiplicati in virtù della maggiore espansione del traffico e delle attività economiche rispetto a venti anni fa.
Per non parlare della fragilità della nostra rete elettrica e del pericolo del blocco di forniture del gas, problemi che si assommerebbero alla strage di olivi, viti, agrumi, noccioleti, castagneti, alberi da frutto in genere, come successe in Italia ed in Europa in questo terribile inverno.
C'è quindi da augurarsi che non si verifichi più un evento epocale di questa portata, o, per lo meno, che si presenti in misura attenuata rispetto a quello che accadde nel lontano 1709.
A cura di www.meteogiornale.it

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