giovedì, ottobre 12, 2006

In Primo Piano

12 OTTOBRE ore 21:15

Buffalo e la tempesta di neve del secolo!
Nel gennaio del 1977 la città statunitense dovette fronteggiare metri di neve e temperature glaciali per giorni e giorni...

Gli ultimi inverni degli anni Settanta negli Stati Uniti fuono eccezionalmente freddi e nevosi, specie nella parte orientale del Paese. C'era chi gridava all'inizio di una nuova era glaciale e considerazioni del genere trovavano una giustificazione negli eventi che si rincorrevano anno dopo anno: la neve ed il gelo sul finire degli anni '70 si spinsero più volte fino alla punta sud della Florida, investendo persino la notoriamente tropicale Miami. A Boston una spaventosa tormenta di neve avvenuta nel mese di marzo accumulò 60 cm. di neve in poche ore con venti ad oltre 150 km/h. Questi sono solo alcuni degli scherzi del freddo e della neve in quegli anni.
Ma sicuramente l'evento più clamoroso è costituito dalla tempesta che seppellì Buffalo nel 1977. La città si trova sull'estremità est del Lago Erie ed è rinomata per le abbondanti nevicate invernali, in quanto i venti freddi dal Canada passando sopra la superficie del lago creano veri e propri muri di neve che s'impattano sulla costa (tale fenomeno è conosciuto come Lake Effect Snow). L'inverno 1976/77 mise però a dura prova la resistenza degli abitanti di Buffalo, pur abituati ai rigori invernali. Il 28 gennaio nevicava ormai da 40 giorni e la città era ricoperta da 90 cm. di neve. Proprio allora un vasto e profondo centro di bassa pressione sospinse sulla regione dei venti gelidi e carichi di neve dal Canada, che accompagnarono una bufera senza precedenti. Il vento salì fino a raggiungere i 110 km/h. mentre la visibilità crollò a zero per i fiocchi bianchi e la neve polverizzata sollevata dal Lago Erie ghiacciato.
La bufera, seppur annunciata, colse tutti alla sprovvista e 17.000 persone rimasero intrappolate negli uffici del centro, mentre ancora più abitanti rimasero bloccati nelle fabbriche e nei grandi magazzini. Nel giro di 4 ore tutta la circolazione cittadina era interrotta. Il secondo giorno di tempesta delle squadre di volontari si attrezzarono per fronteggiare una situazione ormai disperata: c'erano ancora moltissimi automobilisti intrappolati nelle loro auto e decine di persone isolate in rifugi di fortuna. I venti furiosi fischiarono per altri 3 giorni, continuando a sospingere la neve sulla città: alla fine l'altezza media della coltre bianca raggiungeva gli 1,2 metri ma vere e proprie montagne arrivavano a toccare i 9 metri dove la neve era stata ammassata dal vento.
Ci vollero due settimane per liberare dalla neve la città e far tornare una parvenza di normalità a Buffalo, ma la città aveva già pagato un pesante tributo in termini di danni e vite umane: i morti furono 29 (9 congelati nelle loro auto) e i danni salirono a 250 milioni di dollari. La zona fu dichiarata sinistrata dal Governo Americano, e fu la prima volta che un provvedimento del genere venne preso in seguito a una tempesta di neve!

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12 OTTOBRE ore 21:12

Possibile svolta interessante su buona parte dell'Europa dopo il 19 Ottobre. Cambimenti anche su buona parte del Centro-Nord d'Italia con generale calo termico. Neve fino a 1500 sulle Alpi e a quote alta sull'Appennino settentrionale. Situazione che potrebbe presentarsi in piano inverno con neve fino al piano sulla Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia settentrionale. Seguite gli aggiornamenti...

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12 OTTOBRE ore 18:33

AGGIORNAMENTO SITUAZIONE MALTEMPO. Conferme sui possibili nubifragi sulle Isole Maggiori tra Venerdì e Domenica. Prestare ATTENZIONE!

Ecco il terzo bollettino che parlerà nuovamente sulle precipitazioni attese sulle Isole Maggiori tra Venerdì e Domenica. Possiamo dunque confermare la tendenza prevista su queste regione. Rimane ancora un pò delicata la localizzazione dei fenomeni previsti. Al momento si prevedono piogge FORTI con NUBIFRAGI sulle coste meridionali e settori orientali della Sicilia. Le località che subiranno quantitativi molto elevati con possibilità anche di smottamenti del terreno saranno il Siracusano, il Ragusano e il Catanese. Su queste aree si consiglia di aggiornarsi prima di mettersi in viaggio e sentire i bollettini autostradali su radio o tv. Altrove le piogge sarà moderate a tratti deboli sul nord della regione. Anche la Sardegna vedrà piogge e temporali forti specie sui settori orientali. Sul resto del Meridione piogge deboli. Qui sotto la cartina con gli accumuli previsti.


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12 OTTOBRE ore 17:12

Prossima settimana peggioramento su nostro Paese con piogge anche intense e moderato calo termico. Nei seguenti articoli vedremo dove.

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12 OTTOBRE ore 17:10

Avanzano freddo e neve negli States
Prime spolverate in Minnesota e Wisconsin. Radiosondaggi da brivido a International Falls e Bismarck.

La colata fredda è giunta impetuosa dal Canada. Winnipeg, la capitale del Manitoba, già alle 0, ora locale, di mercoledì 11 ottobre faceva segnare -2°C, con vento da nord a 28 Km/h (raffiche fino a 40 km/h). Alle 0 GMT, d'altra parte, il radiosondaggio di The Pass, sempre in Manitoba ma un po' più a nord di Winnipeg, faceva registrare -11,3°C a 850 hpa (1390 metri), valore davvero notevole per il periodo. Tornando a Winnipeg, la temperatura è scesa fino a -5°C alle 8, ora locale del mattino, per poi risalire faticosamente nelle ore centrali della giornata, senza superare lo 0°C.
Da Winnipeg al Minnesota il passo è breve e infatti in questo stato il tempo è cambiato drasticamente nella giornata di mercoledì. Intermational Falls alle 0 GMT faceva segnare a 850 hpa (1361 m) -1,7°C, mentre 12 ore dopo la temperatura a 850 hpa, a quel punto corrispondenti a 1294 metri, era scesa a -10,7°C. Al suolo, alle 0 ora locale già nevicava debolmente con 0°C. Nelle ore seguenti, la neve ha continuato a cadere, a intermittenza, con la temperatura scesa fino a -3°C tra le 7 e le 8.
A Duluth, sempre in Minnesota, alle 0 pioveva con 4°C, pioveva ancora alle 4 con 3°C, poi la precipitazione, debole e intermittente, è diventata nevosa, con termometro sceso fino a 0°C, ma windchill molto più basso, stante il vento settentrionale intorno ai 30-35 km/h. Per esempio alle 3 del pomeriggio c'era cielo coperto con 1°C, ma windchill pari a -8°C, stante il vento da nordovest a 33 km/h (raffiche fino a 50 km/h).
Spruzzata di neve anche a Minneapolis, dove pure il nuovo giorno si era aperto con ben 9°C e pioggia.
Un'occhiata anche al Nord Dakota, dove Fargo, al confine con il Minnesota stesso, ha visto iniziare la giornata con 1°C e vento già settentrionale, ma il freddo è aumentato nelle ore successive, con il termometro che è sceso fino a -2°C e la neve che anche qui è caduta debolmente, a intermittenza.
Passiamo ad Ashland, nel Wisconsin settentrionale, sul Lago Superiore. Qui, alle 2 del pomeriggio, nevicava debolmente con 1°C e vento da nordovest a 20 km/h (windchill -4°C), ma all'1 del mattino pioveva con 6°C e alle 6.30 ancora pioveva con 4°C. In quelle ore il vento era ancora da sudovest, poi l'alito gelido è entrato con decisione e alle 10 si sono visti i primi fiocchi, con 1°C.
Nella parte orientale del Wisconsin la giornata è stata segnata invece dalla pioggia piuttosto persistente, ma con temperatura ancora accettabile. A Milwaukee a mezzogiorno la massima ha toccato gli 11°C, ma alle 2 del pomeriggio il termometro era sceso a 9°C, sempre con la pioggia, e il vento, prima da sudovest, aveva ruotato da ovest, in procinto di ruotare a nordovest.
A Green Bay, poco più a nord di Milwaukee, il radiosondaggio delle 12 GMT indicava +0,6°C alle 12 GMT a 850 hpa, in calo rispetto ai 2,0°C registrati 12 ore prima.
A Bismarck, nel Nord Dakota, più occidentale della citata Fargo, da notare i -8,5°C a 850 hpa alle 12 GMT di mercoledì 11, oltre 9°C in meno rispetto ai +0,8°C registrati 12 ore prima.
A cura di www.meteogiornale.it

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