giovedì, ottobre 05, 2006

ULTIMA ORA

5 OTTOBRE ore 18:58

Alluvioni in Italia dal 1910 ad oggi...

Riviviamo insieme tutte le disastrose alluvioni dal 1951 ad oggi in Italia. Quali sono stati allori gli eventi più estremi e rilevanti sulla nostra Penisola?

Luglio 1910: tromba d'aria su Prealpi lombarde e Brianza con 60 vittime.

Agosto 1928: tromba d'aria a Monza con 10 morti.

Luglio 1930: tornado violentissimo colpisce la zona compresa tra Treviso ed Udine. Il fenomeno è stato descritto in un libro dal celebre geologo Ardito Desio. 23 morti.

Novembre 1951: alluvione del Polesine. Breve descrizione: Lunedì 12 novembre 1951, alla Becca, località di confluenza del fiume Ticino con il Po, le acque raggiungono un livello molto elevato. Nell'Oltrepo pavese si verificano i primi gravi allagamenti. Da monte a valle, la massa d'acqua continua ad aumentare, via via che gli affluenti di destra e di sinistra la gonfiano. Le due rotte dell'argine destro in provincia di Parma e Reggio non servono ad abbassare il livello e la portata del colmo dell'onda. Vengono allagate anche le campagne del Cremonese. La prima grande rotta da segnalare non è del Po ma di un suo affluente il Crostolo. Mercoledì 14 novembre, a Gualtieri, la pressione della piena dell'affluente, non ricevuta dal Po, rompe gli argini a poche centinaia di metri dal punto di confluenza; il riflusso del Po è violento, la cittadina è completamente allagata. L'onda di piena procede verso la foce e chi pagherà più duramente di tutte le altre località rivirasche sarà il Polesine. Centinaia di ettari del territorio polesiano si trovano a quote inferiori al livello del mare. Le prime tracimazioni si verificano tra il 14 e il 15 a Paviole e a Occhiobello. Sono invase le campagne di Polesella e la fiumana avanza verso Rovigo. L'acqua invade tutta la provincia di Rovigo e una parte delle province di Mantova e Venezia.
Nella notte del 18 novembre viene dato l'ordine di evacuare la città. Stessa sorte tocca ad Adria, Cavarzere e Loreo, che vengono completamente allagate lunedì 19 novembre.
L'onda di piena si scarica in mare all'incirca martedì 20 novembre.

I DANNI SONO STATI:
Ci sono stati danni in tutte le località rivierasche, ma quelli maggiori si sono avuti nel Polesine: - 900 furono le case distrutte; - 300 quelle danneggiate; - 38 comuni vennero invase dalle acque; - 160 mila furono le persone costrette a lasciare la propria terra.
Danni alle colture e alle bonifiche: - 3 sono i miliardi di metri cubi d'acqua che hanno allagato la regione; - 113 mila ettari di terreno coltivato sono stati invasi dalle acque del Po; - 300 ettari di terreno sono rimasti coperti da uno srato di sabbia alto 2 metri.
Danni al bestiame: - 4500 bovini perduti; - 150 equini dispersi; - 7800 suini travolti dalle acque; - 700 ovini e caprini morti; - 1 milione di quintali di fieno e di foraggio asportati o distrutti;
Danni alle opere pubbliche: - 60 chilometri di argini hanno ceduto alla violenza delle acque; - 52 i ponti distrutti;
I danni complessivi ammontarono a 400 miliardi circa.

Giugno 1957: colpito l'Oltrepò Pavese con due paesi distrutti.

Luglio 1965: tornado tra Piacenza e Parma con nove morti.

Novembre 1966: alluvione a Firenze. In seguito a intense piogge l’Arno straripa, rompendo gli argini in molti punti, invadendo la città. 35 morti.

Novembre 1968: alluvione in Valle Strona, Biellese, Piemonte. Si contano 74 morti. Il fiume Tanaro sommerge la periferia di Asti, e a Biella l’alluvione spazza via interi fabbricati. 72 morti.

Settembre 1970: violento tornado colpisce Padovano e Laguna Veneta. Le raffiche di vento sfiorano i 300 km/h, muoiono 36 persone.

Ottobre 1970: alluvione a Genova. Molte vittime. I fiumi Leira, Polcevere e Bisagno trascinarono a valle detriti che danno origine a frane, smottamenti degli argini e allagamenti. 25 morti.

Agosto 1978: i nubifragi colpiscono le valli dell'Ossola in Piemontein particolare la Valle Vigezzo. Alcune vittime.

Maggio 1984: piogge abbondantissime investono Piemonte, Lombardia e Liguria, a Milano precipitazioni record.

Agosto 1985: nubifragi su Triveneto (cede una diga e oltre 300000 metri cubici di acqua inghiottono i comuni di Stava e Prestavel. Morte 360 persone). Piogge forti anche sulle Marche, Campania, Puglia, Sicilia, si contano 15 morti.

Luglio 1987: alluvione in Valtellina, frana del Monte Coppetto.

Luglio 1988: nubifragio violentissimo con annessa tromba d'aria investe Milano, 2 morti.

Agosto 1994: Genova colpita da un violento nubifragio; in zona porta gru sollevate come fuscelli, due vittime

Novembre 1994: alluvione in Piemonte. I fiumi Tanaro, Covetta, Bovina fuoriescono dai loro argini, trascinando un’ enorme quantità di detriti. 70 morti

Luglio 1996: alluvione in Versilia. Vittime

Maggio 1997: Sarno, Quindici (Campania). Dopo piogge continue affiancate a irrazionali disboscamenti, una grossa valanga di fango travolge Sarno e Quindici. 147 morti.

Maggio 1998: alluvione a Sarno e Quindici in Campania. Le frazioni di Episcopio e San Vito vengono distrutte. 160 morti.

Giugno 1996: tromba d'aria sulla Versilia, danni ingenti.

Ottobre 1996: alluvione, colpito il Pordenonese, novembre 1996 colpita la Carnia, settembre 1998 colpita la zona di Udine nord.

Ottobre 2000: nuova alluvione in Piemonte.

Luglio 2001: ancora la Brianza, Concorezzo, Arcore ed Usmate attraversate da un tornado, venti a 200 km/h, molti danni ma nessuna vittima.

Dicembre 2001: una bufera di neve sconvolge la Valpadana, colpita con violenza anche la città di Milano che rimane quasi paralizzata dalle 18 alle 22. Rinviato anche un incontro di calcio allo stadio di San Siro.

Agosto 2002: grandinate di inaudita violenza con chicchi di dimensioni enormi investono la zona del Garda, il Bresciano, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, grande paura, danni.

Novembre 2002: alluvione in Lombardia, si allaga una parte di Milano, frane in montagna.

Estate 2003: l'estate più calda del secolo con valori eccezionali e una calura che perdura per quasi tre mesi ininterrottamente, vengono toccati e localmente superati i 40°C in diverse città, specie al nord e al centro!

Agosto 2003: alluvione nel Tarvisiano, cadono ben 400mm di pioggia a Pontebba, frane e smottamenti in Val Canale, Canal del Ferro, semidistrutta Ugovizza, coinvolta persino l'autostrada Udine-Tarvisio, 2 morti.

Settembre 2004: una tempesta di vento sconvolge Romagna e Marche con vento ad oltre 120 km/h; molti danni e 3 vittime.

Novembre-Dicembre 2004: piogge intense colpiscono ripetutamente Toscana e Lazio: Viterbese, Aretino, Grossetano, Senese le zone più colpite. Il 7 dicembre un'alluvione sconvolge l'Ogliastra in Sardegna provocando due vittime.

Luglio 2006: nubifragio da temporale autorigenerante a Vibo Valentia, 4 morti, allagamenti e 200mm di pioggia caduti in meno di due ore.

Settembre 2006: Liguria, Puglia e Marche colpite ripetutamente da nubifragi, i danni maggiori ad Ancona con allagamenti e smottamenti. Oltre 200 i millimetri su Savona, addirittura 466mm registrati ad Urbe.

5 OTTOBRE ore 18:25

L'impatto delle attività umane sulla Corrente del Golfo
L'aumento di anidride carbonica altera il clima. In epoche storiche la quantità di CO2 è variata per cause naturali, mentre nell'epoca contemporanea l'alterazione verso l'alto succede per l'azione distratta delle attività umana.

La Corrente del Golfo è una corrente marina che ha origine nel Golfo del Messico e raggiunge con la sua benefica influenza le coste centro-settentrionali dell'Europa atlantica, mitigando il clima.
Ogni inverno, all'incirca sud ovest dell'Islanda, enormi masse d'acqua di salinità relativamente alta che scorrono verso nord a profondità intermedie (circa 800 metri), risalgono in superficie dove vengono sottoposte ad un raffreddamento per effetto di forti venti gelidi che giungono dalle distese continentali del Canada e della Groenlandia.
In questa fase, l'acqua perde rapidamente calore ed è sottoposta ad una raffreddamento medio di circa 8°C (da +10°C a soli +2°C).
L'alta salinità e la caduta termica, rendono l'acqua particolarmente densa: l'acqua salata e fredda è più pesante dell'acqua dolce e calda sottostante che risale, mentre quella fredda affonda rapidamente fino ai fondali dell'Oceano Atlantico da dove ha origine la corrente profonda (acque fredde ad alta concentrazione di salinità) e quindi il nastro trasportatore, un enorme circolazione sottomarina di vitale importanza nella termoregolazione climatica del Pianeta.
La formazione della cosiddetta acqua profonda nord-atlantica, libera una quantità di calore sbalorditiva che è pari a circa il 30% dell'energia solare che giunge annualmente sulla superficie dell'Atlantico settentrionale.


Il liberarsi di questo calore determina un riscaldamento delle masse d'acqua delle correnti che raggiungono l'Europa settentrionale, dove vi mitigano i rigori dell'inverno.
Il riscaldamento, a parità di latitudine è sorprendente, ma si rammenti, è solo invernale; d'estate infatti, gli effetti termodinamici sono pressoché assenti.
In superficie, lungo il loro tragitto sul nord Atlantico, le calde acque della Corrente del Golfo si raffreddano. Le masse d'acqua calda che si portano sui bacini centro settentrionali europei e sino al Mar Glaciale Artico, sono generate dai processi dinamici dove l'affondo di acque dense ad alta salinità hanno un ruolo quasi fondamentale.
Semmai la salinità delle acque sull'Atlantico settentrionale dovesse diminuire, si avrebbe un'interruzione, o una diminuzione, dell'intensità della corrente calda, ed un raffreddamento delle regioni attualmente ne sono mitigate.
La stagione invernale è ormai prossima, sono iniziati gli studi sullo stato di salute della Corrente del Golfo.


Alcune teorie, non supportate da pubblicazioni scientifiche, affermano che il calo di salinità delle acque del Nord Atlantico è causa del cambiamento climatico europeo, dove si è sensibilmente attenuata la frequenza di perturbazioni provenienti dall'Atlantico.
Altri studi propongono come causa di tal diminuzione, l'espandersi verso nord del clima subtropicale per effetto della salita della temperatura.
Bill Turrell, del servizio di ricerca sulla pesca di Aberdeen, che sta misurando la salinità delle acque che bagnano le coste scozzesi, lancia l'allarme: il livello di salinità è in costante e veloce discesa. Terry Joyce, dell'Istituto oceanografico statunitense Woods Hole, uno dei massimi esperti in materia afferma: il rischio di avere un rapido cambiamento climatico sta aumentando sempre di più a causa del riscaldamento terrestre, che continua a crescere. Nei prossimi 100 anni possiamo dire di avere il 50 per cento di possibilità di un danneggiamento molto grave della Corrente del Golfo.


Sempre in America, due scienziati, Stocker e Schmittner hanno utilizzato un modello matematico (modello fisico del clima) per analizzare l'impatto crescente di CO2 (anidride carbonica) nell'atmosfera.
I risultati non sono confortanti: il raddoppio di CO2 in atmosfera interromperà permanentemente il processo di riaffioramento delle acque profonde ed il delicato equilibrio della Corrente del Golfo.
Si potrebbe realizzare un fenomeno simile a quanto accadde circa 11.000 anni fa nel periodo del "Dryas recente" (una sorta di piccola Era Glaciale).
Quali scenari si profilerebbero sul nostro Clima?
I modelli matematici del Clima propongono un severo riscaldamento del Pianeta per i prossimi 100 anni, il blocco della Corrente del Golfo potrebbe attenuarne gli effetti su parte dell'Europa, ma non appare plausibile attendersi una nuovo Dryas recente in virtù dell'atteso aumento termico delle regioni polari.
Insomma, mi pare di comprendere che si potrebbero profilare effetti a catena ingestibili, con modifiche dell'assetto climatico che potrebbero danneggiare parecchie civiltà ed economie.
La mia opinione non può essere che quella di sperare in una riduzione delle immissioni di CO2 per rallentare la velocità delle fluttuazioni climatiche e permetterci un adeguamento al clima del futuro.


Sono consapevole che il clima odierno è differente di quello del passato, che ci sono stati periodi molto caldi ed altri freddi, che i ghiacci hanno modellato le valli alpine, solcato i laghi. Insomma, il nostro Pianeta ha vissuto cambiamenti climatici devastanti, taluni causati da eruzioni vulcaniche, altri dalla caduta e successiva esplosione di corpi celesti.
Il nostro Pianeta ha visto scomparire i dinosauri, perire civiltà per le fluttuazioni del clima. Il tema odierno dovrebbe essere impostato per ridurre la velocità dei cambiamenti climatici al fine di evitare situazioni di non ritorno per la nostra Civiltà. A cura di www.meteogiornale.it

5 OTTOBRE ore 18:13

Forti precipitazioni ieri tra l' Austria e Svizzera
Forti piogge e nevicata sono state nella giornata di ieri protagoniste sulle due regioni

Il resoconto di ieri è stato di ben 62 mm di pioggia a San Bernardino e 52 mm a Locarno Monti località che comunque erano già state analizzate per avere piogge così intense!. Punte di 41 mm sono stati rigistrati a Corvatsch, che sono tutta neve fusa, trattandosì di una località posta a 3315 metri. D'altronde la temperature non e mai superato i -2°C. Piogge forti hanno interessato anche l'Austria con molte località che hanno superato i 30-40 mm di pioggia con punte di 55 a Brenner.
Neve intensa anche sui rilievi con accumuli di oltre i 35-40 cm oltre i 3000 metri e temperature frequentemente sotto i -3°C. Insomma una prima sfuriata autunnale si è avuta, adesso bisognerà vedere quando sarà la prossima!!. Voi intanto seguite gli aggiornamenti...

5 OTTOBRE ore 17:21

ANCORA TEMPORALI AL CENTRO-SUD. MIGLIORA AL NORD

Dopo le piogge e le nevicate sui rilievi del Triveneto oggi al Nord splende già il sole ma le temperature minime si presentano veramente basse con punte di 7-9°C sulle zone pianeggianti. Ancora oggi instabilità sulla Toscana e restanti settori centrali. Fenomeni anche sulla Sardegna. Domeni forti piogge sul nord della Sicilia, Calabri Tirrenica e zone interne a tratti con sfondo temporalesco. Bel tempo al Nord. Sabato 7 si assisterà ad un lieve peggioramento sulle Alpi occidentali e parte della Toscana con locali piovaschi ma in miglioramento. Domenica migliora ovunque. In seguito si assisterà ad una nuova rimonta dell'alta pressione su buona parte dell'Europa almeno fino al 15 Ottobre. Successivamente si apre una porta da ovest per un primo affondo freddo sull'Italia. Ne riparleremo in seguito. Seguite gli aggiornamenti...

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