giovedì, settembre 20, 2007

ULTIMA NOTIZIA

20 SETTEMBRE 2007 ore 15:38

TEMPERATURE MINIME DI QUESTA NOTTE IN ITALIA

Risveglio freddo su molte regioni d'Italia questa mattina. Ecco alcuni valori registrati: Udine e Bolzano con 6°C; Milano e Piacenza con 8°C, Cervia e Torino-Caselle 9°C; Frontone 10°C; Arezzo e Campobasso 11°C.
Scendendo verso Sud temperature molto più "elevate". Alla stazione di Pantelleria la temperature minima si è fermata addirittura a 25°C, mentre Lampedusa è arrivata fino a 23°C. Seguono 23°C a Messina e Trapani. Gela e Palermo si sono fermate invece a 20°C.

IN PRIMO PIANO

20 SETTEMBRE 2007 ore 14:06

FORTI TEMPORALI E GRANDINATE COLPISCO LA PUGLIA

Prima al Nord, poi al Centro e adesso al Sud. Stiamo parlando della perturbazione che a inizio settimana ha interessato molte delle nostre regioni. Ieri pomeriggio il fronte freddo ha lasciato la Penisola ma non prima di aver provocato violenti temporali e molta grandine su diverse località della Puglia, tra l'alto anche intensa è distruttuttiva per alcune campagne tra Brindisi e Lecce.

Oltre alla grandine, si sono avuti anche forti venti nelle aree temporalesche e intensi nubifragi, che hanno provocato disagi e allagamenti sul Barese, Brindisino e Lecchese.
Tale furia ha provocato una scarsa visibilità con diversi incidenti o tamponamente, per fortuna senza feriti o morti!

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20 SETTEMBRE 2007 ore 9:36

MESSICO: TEMPESTA IVO MINACCIA NORD
Potrebbe colpire la citta' turistica di Los Cabos


La tempesta tropicale Ivo si dirige attraverso l'oceano Pacifico verso la Baja California, lo Stato piu' a nord del Messico.Le ultime previsioni meteorologiche dicono che l'uragano colpira', all'inizio della prossima settimana, anche la zona turistica intorno alla citta' di Los Cabos.
ANSA

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20 SETTEMBRE 2007 ore 9:12

CINA: TIFONE, 5 MORTI E OLTRE 2,5 MILIONI DI EVACUATI

Sale a cinque il numero delle persone rimaste uccise a causa del tifone Wipha che ieri era arrivato sulle coste sud-orientali della Cina. A dichiararlo è il Ministero degli Affari Civili. Definito dai meteorologi come il più forte degli ultimi dieci anni, adesso Wipha è stato degradato al rango di tempesta tropicale: il suo arrivo sulle coste cinesi aveva provocato l evacuazione di 2,67 milioni di persone nelle province sud-orientali dello Zhejiang e del Fujian e nella città di Shanghai, oltre che nella provincia centrale costiera del Jiangsu. Più di 9.600 le case distrutte e oltre 42mila quelle danneggiate dal suo passaggio. Nella sola provincia dello Zhejiang, sei milioni di persone sono state colpite dall'arrivo del tifone e il danno economico è stato stimato intorno ai 3,8 miliardi di yuan, circa 380 milioni di euro. Tra le vittime del tifone, sempre nello Zhejinag, anche cinque persone a bordo di una Ferrari che sono finite in un fiume dopo una brusca sbandata, ieri pomeriggio, dove l'arrivo di Wipha ha causato il più massiccio spostamento di persone dal 1949.
ANSA.

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20 SETTEMBRE 2007 ore 6:52

URAGANI/ MESSICO, IVO E' DIVENTATO URAGANO DI CATEGORIA 1
Dovrebbe però indebolirsi all'avvicinarsi alle coste

La tempesta tropicale Ivo ha cambiato classificazione: adesso è un uragano di categoria 1. La sua forza dovrebbe però affievolirsi all'avvicinarsi alle coste messicane sul Pacifico, secondo l'osservatorio statunitense uragani.
L'occhio di Ivo si trova a circa 950 chilometri a sud della penisola di Baja California e dovrebbe dirigersi verso nordovest, per fare poi un mezzo giro e indebolirsi, secondo l'osservatorio uragani di Miami.
APCOM

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20 SETTEMBRE 2007 ore 6:50

I modelli continuano a prevedere verso la fine del mese (26-27 cm) una discesa fredda dal Nord Europa verso l'Italia. Se le carte in tavola dovessero rimane tali, la nostra Penisola sarà colpita da piogge intense e prima neve sulle Alpi e Appennini oltre i 1200-1500 metri di quota, oltre ad un deciso calo termico.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

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20 SETTEMBRE 2007 ore 6:46

LE AUTOSTRADE INFORMANO

Si segnalano nebbie a banchi tra Valle del Salto e San Gabriele-Colledara. Prudenza alla guida.

PREVISIONI

20 SETTEMBRE 2007 ore 6:44

PREVISIONI PER VENERDI 21 SETTEMBRE: TORNA IL SOLE SU TUTTA LA PENISOLA. TEMPERATURE IN LENTO AUMENTO OVUNQUE
Rimonta l’Alta Pressione sull’Italia. Le temperature di conseguenza tendono ad aumentare a partire da ovest.


NORD: Giornata soleggiata e serena su tutte le regioni a parte innocue velature sulle pianure del Nord-Ovest. Mite nel pomeriggio.
Temperature massime comprese tra i 20-23°C. Minime intorno ai 7-11°C. Venti deboli con brezze lungo le coste.
Mari calmi o poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiata e mite su tutte le regioni.
Temperature massime comprese tra i 20-23°C, con punte di 24-25°C lungo le coste tirreniche. Minime intorno ai 9-12°C. Venti deboli con rinforzi sull’Adriatico, Tirreno e Sardegna.
Mari poco mossi.

SUD: Bel tempo e clima soleggiato su tutte le regioni. Mite.
Temperature massime comprese tra i 20-24°C, con punte di 25-26°C sulla Sicilia. Minime intorno ai 14-20°C. Venti moderati con raffiche oltre i 40 km/h sul Canale d’Otranto, Golfo di Taranto, Jonio e ovest Canale di Sardegna Deboli altrove a parte temporanei rinforzi a largo.
Mari poco mossi, mossi a largo.

AMBIENTE

20 SETTEMBRE 2007 ore 7:36

PASCOLI PER PREVENIRE GLI INCENDI
a cura del CNR
Il rilancio della pastorizia può consentire la riduzione delle biomasse che fanno da esca per i roghi estivi. Lo sostiene una ricerca dell'Ispaam-Cnr di Sassari, che promuove un nuovo rapporto con il territorio come strumento di prevenzione

Pascoli per creare cinture ‘tagliafuoco’ e riforestare i terreni diminuendo il rischio di incendi. La proposta, che arriva da una ricerca dell’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (Ispaam) del Consiglio nazionale delle ricerche di Sassari, appare particolarmente interessante in un momento nel quale l’attenzione sul problema dei roghi è ancora molto alta, talvolta attribuendo alla pastorizia un ruolo di ‘imputata’ nel fenomeno anziché quello, che pure può svolgere, di presidio del territorio.

“La genesi e l'evoluzione degli incendi estivi segue un percorso codificato, nei casi tanto di dolo (la quasi totalità) che accidentali” spiega Claudio Porqueddu, ricercatore dell'Ispaam-Cnr. “L'iter che dalla fiammella iniziale porta a fiamme di metri di altezza segue queste tappe: dai residui secchi della vegetazione erbacea, poi agli arbusti, quindi alla parte basale della chioma delle formazioni forestali, fino all'intera chioma e alla sovrachioma. Per ipotizzare un controllo preventivo degli incendi è pertanto necessario seguire questa catena, eliminando o almeno riducendo l'esca costituita da biomasse vegetali erbacee o arbustive come cisto e rovi, le cui biomasse disidratate sono di rapida e facile combustione”.

L'Unità di ricerca di Sassari dell'Ispaam-Cnr ha condotto di recente due interventi silvopastorali sperimentali, in collaborazione con l'Ente Foreste della Sardegna, al fine di valutare tecniche preventive antincendio a bassi input di gestione, in una fascia taglia fuoco ed in un'area di riforestazione. Le ricerche, finanziate dal Mibaf e proseguite nell'ambito del Progetto Pastomed, fanno parte di un programma di studi riguardante le problematiche del pastoralismo nelle regioni mediterranee europee per una modernizzazione dell'attività nel ruolo di gestori del territorio.

“Nella prima esperienza, la sovrasemina di specie ad elevata rapidità di insediamento e a basso indice di infiammabilità, come il Lolium rigidum, una graminacea, e la Medicago polymorpha, una leguminosa, associata con una corretta pressione animale al pascolo mediante pascolamenti stagionali di greggi di pecore, ha garantito la costituzione di fasce inerbite a basso rischio di incendi proprio grazie al controllo della biomassa combustibile ottenuto con le asportazioni degli animali”, spiega Antonello Franca dell'Ispaam-Cnr. “Nel secondo caso, in un’area di riforestazione è stata osservata l'influenza di quattro tipologie di gestione silvopastorale sulla regolazione dell'equilibrio fra la crescita di giovani piante protette di quercia e quella dei più aggressivi arbusti spontanei. Il miglioramento del pascolo (mediante una modesta fertilizzazione fosfo-azotata e la sovrasemina di miscugli di specie da pascolo mediterranee), insieme ad un leggero carico animale al pascolo (circa 3,5 pecore per ettaro per giorno), ha consentito una corretta gestione della vegetazione e la riduzione delle arbustive non pabulari, cioè non consumate dagli animali, in particolare del rovo (-70%) e del cisto (-40%) che sono tra le prime a ricolonizzare le aree bruciate”.

“Il problema degli incendi”, afferma Porqueddu, “è molto complesso in quanto risultato di aspetti socio-culturali, economici ed ambientali e vi è la necessità di agire su più fronti: nel campo dell'educazione, dell'informazione e della prevenzione. Tuttavia la strategia prevalente resta quella della lotta diretta nella stagione estiva, mentre limitatissima risulta la prevenzione che presuppone interventi di gestione del territorio rurale nel lungo periodo. Negli ultimi decenni l'abbandono delle attività agro-pastorali e conseguente riduzione del patrimonio zootecnico in vaste aree del territorio nazionale ha elevato enormemente il quantitativo di residui secchi di biomassa”.

L'Unità dell’Ispaam-Cnr è inoltre impegnata nella messa a punto di tecniche agronomiche per migliorare la sostenibilità delle aziende agro-silvopastorali e potenziarne il ruolo multi-funzionale (Progetto Ue-Peermed). Una delle linee di studio riguarda il monitoraggio e gestione quanti-qualitativa delle produzioni erbacee in ambiti silvo-pastorali per una corretta regimazione dei carichi animali (Progetto Vegetazio). Sono attivi programmi di valorizzazione e moltiplicazione del germoplasma locale al fine di impiegare specie erbacee autoctone per l'inerbimento delle fasce taglia fuoco e per il recupero di aree post-incendio.
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