venerdì, settembre 14, 2007

IN PRIMO PIANO

14 SETTEMBRE 2007 ore 20:59

PIOGGE E CALO TERMICO A INZIO SETTIMANA. DOPO RITORNA L'ESTATE SETTEMBRINA!

Tornano piogge e temporali tra Lunedì 17 e Mercoledì 19 Settembre sull'Italia
Il tutto inizierà dalla serata di Lunedì con primi rovesci sulle Alpi Occidentali, Valle d'Aosta e ovest Piemonte. Nella mattinata di Martedì le piogge coinvolgeranno tutto il Nord Italia, Toscana e Marche con fenomeni localmente intensi. Anche nel pomeriggio piogge e temporali sparsi su tutto il Centro-Nord.
Nel corso della serata tendenza a lento miglioramento sul basso Piemonte e Liguria, in propagazione nella notte su tutto il Nord Italia. Mercoledì 19 Settembre ancora piogge o rovesci sulle Alpi, Trentino, Friuli e Appennino. Isolati temporali raggiungeranno nel pomeriggio anche la Sicilia e la Calabria.

La NEVE cadrà sulle Alpi oltre i 2600-2900 metri di quota, in calo fino a 1700-1900 metri nella giornata di Mercoledì. Nella notte su Giovedì seguiterà ad arrivare aria più fredda verso le Alpi, scavalcandole. Lo Zero termico pertanto crollerà repentivamente. L'aria fredda sarà seguita da deboli addensamenti e locali precipitazioni che cadranno sui versanti esteri delle Alpi, con neve in discesa fino a 1000 metri.

Poi? Certamente le piogge ritorneranno a essere un ricordo. Almeno fino a 28 Settembre ci aspettano giornata nuovamente stabili e soleggiate con temperature in deciso aumento e punte anche di 30-32°C su diverse regioni. Solo forse (e dico FORSE) negli ultimi giorni del mese si potrebbe prevedere una nuova zampata fredda da Nord. Staremo a vedere. Intanto godiamoci (una manna per la natura) questo breve ma intenso peggioramento piovoso, il poi si vedrà!

ULTIMA NOTIZIA

14 SETTEMBRE 2007 ore 14:43

Segnaliamo 31°C ad Alghero e 29°C ad Olbia, Guidonia e Catania-Sigonella. Soli 3°C al Pian Rosà a 3480 m/slm.

ULTIMA NOTIZIA

14 SETTEMBRE 2007 ore 13:45

URAGANO HUMBERTO SPAZZA LOUISIANA E TEXAS, VENTI 135 KMH

L'Uragano Humberto ha raggiunto il Texas sudorientale e la Louisiana. Dopo Felix e Dean, Humberto e' il terzo uragano che imperversa sull'Oceano Atlantico nel 2007. A differenza dei suoi predecessori, che avevano raggiunto la categoria 5 - la massima prevista - Humberto si e' fermato per adesso alla categoria 1, con venti a 135 km orari. Kathleen Blanco, governatore della Louisiana - in cui ancora e' vivo il ricordo delle devastazioni di Katrina, nel 2005 - ha dichiarato lo stato di emergenza.
Felix, con i suoi venti a piu' di 260 km per ora, a inizio settembre, lascio' dietro di se' piu' di cento morti. Ad agosto Dean aveva ucciso circa trenta persone fra la costa messicana e le isole caraibiche. Intanto una nuova depressione si e' formata ieri a 1.500 km a est delle Antille e si attende il prossimo uragano.
AGI

ULTIMA NOTIZIA

14 SETTEMBRE 2007 ore 13:39

Nubi e locali piovaschi attesi nelle prossime ore sulla Sardegna centro-meridionale, localmente sottoforma di temporali in serata sulle coste del Cagliaritano e Oristano.

ULTIMA NOTIZIA

14 SETTEMBRE 2007 ore 7:01

L'agenzia spaziale giapponese ha lanciato una sonda spaziale in direzione della Luna. Lo Scopo della missione è di studiare il satellite della Terra.

IN PRIMO PIANO

14 SETTEMBRE 2007 ore 6:54

DOPO I TEMPORALI IL CALDO?

Breve sfuriata temporalesca tra il 18-20 Settembre sull'Italia, data comunque ancora da decifrare attentamente nei prossimi aggiornamenti. Difatti l'ultimo round ha visto una maggiore ferita sull'Italia con possibile coinvolgimento di piogge e temporali anche buona parte delle regioni Meridionali. Dal 21 la situazione migliorerà ovunque.
Poi? Beh...come abbiamo già detto molte altre volte dopo il 21-22 settembre ci sarà una nuova rimonta Anticiclonica con temperature in sensibile aumento su tutta la Penisola, prossime ai 30-31°C verso la fine del mese! Anche in futuro la prospettiva e al quanto DESOLANTE. Nessuna pioggia in vista e clima sembre stabile e asciutto. Solo nei primi giorni di Ottobre si potrebbe assistere ad un deciso cambiamento. Perturbazioni coraggio!!. Prima o poi la situazione dovrà sbloccarsi.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

PREVISIONI

14 SETTEMBRE 2007 ore 6:46

PREVISIONI PER SABATO 15 SETTEMBRE: SOLEGGIATO AL NORD E SUL MERIDIONALI. ESTESA NUVOLOSITA’ SUL CENTRO CON RISCHIO DI PIOGGE SULLA SARDEGNA, LAZIO E CAMPANIA.
Resiste il bel tempo sull’Italia ma con lieve instabilità sul Tirreno e Sardegna, nulla di più. Per un serio peggioramento e con piogge più serie dovremmo aspettare martedì 18 settembre


NORD: Sul Nord-Ovest mattinata soleggiata su tutte le regioni. Locali velature sull’Ossola e Valtellina. Nel pomeriggio sereno e soleggiato con qualche nube sull’alto Lombardia e Ossola. In serata torna il sereno ovunque.
Sul Nord-Est mattinata soleggiata a parte estesi banchi nuvolosi sul Trentino e Friuli. Nel pomeriggio cieli poco nuvolosi ovunque, con nubi più consistenti lungo i rilievi dove non sono esclusi locali piovaschi. In serata locali piogge sulle Dolomiti e Alpi Giulie; sereno altrove.
Temperature massime comprese tra i 26-29°C. Minime intorno ai 13-16°C. Venti deboli con brezze pomeridiane lungo le coste.
Mari calmi o poco mossi.

CENTRO: Mattinata soleggiata e serena sulla Toscana, Marche, Abruzzo, nord Umbria e Molise. Nubi e locali piovaschi sulla Sardegna orientale e Lazio. Nel pomeriggio ancora piovaschi o deboli piogge sull’Appennino laziale e Sardegna orientale. Soleggiato e sereno altrove. In serata migliora su tutte le regioni a parte qualche nube sull’Appennino.
Temperature massime comprese tra i 26-29°C, con punte di 30-31°C sulla bassa Sardegna. Minime intorno ai 14-19°C. Venti deboli con brezze pomeridiane lungo le coste.
Mari calmi o poco mossi.

SUD: Mattinata soleggiata sulla Sicilia, Calabria Jonica, Basilicata e Puglia. Nubi e locali piovaschi sulle coste campane, calabresi del tirreno e Messinese. Nel pomeriggio ancora piovaschi o deboli piogge sul Messinese, coste tirreniche di Calabria e Campania, locali anche sull’Appennino. Sole altrove. In serata residui piovaschi sul Messinese; sereno sulle altre regioni.
Temperature massime comprese tra i 25-29°C, con punte di 30°C sulla Sicilia. Minime intorno ai 17-22°C. Venti deboli con locali rinforzi da N sul Canale d’Otranto e Jonio settentrionale. Brezze pomeridiane altrove.
Mari calmi o poco mossi.

ECOLOGIA

14 SETTEMBRE 2007 ore 6:37

GHIACCI ARTICI IN AGONIA
R.S. a cura della redazione ECplanet
Meno di 3 milioni di km quadrati

È sufficiente seguire un documentario o un servizio televisivo recente sull'Artide per “ammirare” le solite ragnatele chimiche che, con i loro veleni, inquinano una delle poche regioni del globo terracqueo ancora risparmiate dall'aggressione “umana”, a causa delle condizioni climatiche repulsive.

Creando uno schermo quasi impenetrabile, la patina delle chemtrails impedisce alla radiazione termica, riverberata dalla coltre ghiacciata, di disperdersi nello spazio, accelerando lo scioglimento del pack, fenomeno forse anche causato dal cambiamento della risonanza Schumann. Ci dobbiamo quindi stupire di fronte a notizie come quella che riportiamo ?

La calotta polare dell'emisfero Nord è al minimo storico. Per la prima volta, il ghiaccio artico è sceso sotto i 3 milioni di chilometri quadrati, una soglia mai toccata prima. Lo sostiene l'Istituto per la ricerca sul clima Artico dell'Università dell'Illinois. Secondo il suo monitoraggio, basato sulle rilevazioni satellitari NASA, il 28 agosto i ghiacci del polo Nord si sono ridotti fino a 2,99 chilometri quadrati. La diminuzione, che questo mese ha avuto un'impennata inattesa, non si fermerà per almeno altri dieci giorni, sino alla fine dell'estate boreale.

PALEONTOLOGIA

14 SETTEMBRE 2007 ore 6:16

L’ORECCHIO PIU’ ANTICO DEL PERMIANO
La capacità degli animali moderni di udire un ampio spettro di frequenze, così importante per catturare le prede, per scappare e per comunicare, era ritenuta finora una caratteristica che si sviluppò non più di 200 milioni di anni fa, cioè relativamente tardi nella storia evolutiva dei vertebrati


La scoperta del primo orecchio moderno dal punto di vista anatomico in alcuni resti di rettili fossili datati a 260 milioni di anni fa retrodata l’origine di un avanzato senso dell’udito nei vertebrati.
In uno studio ora pubblicato su PLoS ONE, Johannes Müller e Linda Tsuji, paleobiologi del Natural History Museum della Humboldt University di Berlino, in Germania, sostengono che questi animali fossili, trovati nei depositi risalenti al Permiano nei pressi del fiume Mezen, nella Russia centrale, possedevano le caratteristiche anatomiche tipiche dei vertebrati, con un orecchio sorprendentemente evoluto.

Secondo l’analisi funzionale di tale organo effettuata da Müller e Tsuji, i piccoli rettili erano in grado di percepire i suoni almeno quanto una lucertola moderna.

I primi vertebrati terrestri, in effetti, erano in gran parte sordi, poiché mancava loro qualunque caratteristica anatomica che in grado di assicurare il cosiddetto “adattamento dell’impedenza” dell’orecchio medio.

Si tratta in sostanza di un fenomeno grazie al quale le vibrazione di aria del timpano, caratterizzate da grandi spostamenti con piccole forze, vengono convertite in piccoli spostamenti con grandi forze comunicate all’orecchio interno, riempito da un fluido, detto endolinfa, dotato di una densità molto maggiore di quella dell’aria.
La capacità degli animali moderni di udire un ampio spettro di frequenze, così importante per catturare le prede, per scappare e per comunicare, era ritenuta finora una caratteristica che si sviluppò non più di 200 milioni di anni fa, cioè relativamente tardi nella storia evolutiva dei vertebrati.

I fossili di Mezen, testimoniano invece la presenza di un udito sofisticato: ciò induce a porre l’origine di quest’organo di senso in un’epoca molto anteriore.
LESCIENZE

IN PRIMO PIANO

14 SETTEMBRE 2007 ore 6:11

CLIMA/ WWF: ITALIA ASSUMA GUIDA EUROPEA PER FORTE TAGLIO EMISSIONI
Governo decida in fretta :taglio emissioni già realtà altri paesi

L'Italia, uno dei paesi maggiormente a rischio clima, dovrebbe assumere la leadership in Europa per spingere, a livello internazionale, verso un accordo che porti a una vera e forte riduzione delle emissioni, quel taglio di almeno il 30% entro il 2020 e del 50% (80% per i paesi industrializzati) entro il 2050 che gli scienziati ci indicano come misura in grado di rallentare e, in prospettiva, arrestare il fenomeno. E' questo l'appello rivolto oggi dal Direttore del Programma clima internazionale del WWF, Hans Verolme, che interviene oggi nella Sessione sui Piani di Adattamento in ambito internazionale.
"Molti paesi d'Europa sono in pole position sulle tecnologie legate ad efficienza e sviluppo delle rinnovabili, l'Europa sta procedendo speditamente sui piani legati al taglio delle emissioni - dichiara Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia intervenuto alla Conferenza - E per rimanere sul tema vero della Conferenza sui cambiamenti climatici, ovvero come adattare il nostro territorio ai mutamenti già in atto, quasi tutti i paesi avanzati in Europa si sono già mossi per dar vita a strategie e piani di adattamento. Sulla riduzione delle emissioni, basta citare il 'Climate Change Bill' del Regno Unito, pubblicato nel marzo di quest'anno, che disegna un'economia a basso contenuto di carbonio. O il Piano per un'economia a Emissioni Zero in Norvegia."

E sull'adattamento il WWF stila l'elenco dei nostri cugini più virtuosi: tra i paesi più avanzati c'è senz'altro la Gran Bretagna, con processo politico istituzionale estremamente logico e cadenzato. Il Governo ha dato vita nel 1997 allo "UK Climate Impacts Programme" (UKCIP) per sostenere pubblico e privato a valutare la loro vulnerabilità agli impatti dei mutamenti climatici e sviluppare le proprie risposte di adattamento. La Defra (Dipartimento per l'Ambiente, il cibo e gli affari rurali) ha poi realizzato studi approfonditi sugli impatti dei mutamenti climatici nel Regno Unito - nel 2008 verranno pubblicati i prossimi scenari - e si è dato vita a un Adaptation Policy Framework concepito nel 2005 e posto poi a consultazione delle parti sociali, pubbliche e private, a livello locale, regionale e nazionale: alla fine di quest'anno verrà pubblicata una struttura di adattamento interdisciplinare. L'elenco dei paesi già impegnati prosegue con Finlandia, Spagna, (e' dell' ottobre 2006 il "Plan National de Adaptacion al Cambio Climatico" messo a punto dal Grupo Interministerial de Cambio Climático), Olanda (su iniziativa del Primo Ministro), Francia (e'nato nel 2001 un Osservatorio nazionale che ha già prodotto una Strategia per l'adattamento scaturita da un attento lavoro di concertazione; il documento è stato infine approvato nel Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile alla fine dello scorso anno e sottoposto al Primo Ministro). E poi Danimarca, Repubblica Ceca, Irlanda, Germania, Svizzera, Norvegia, Portogallo, Belgio, Slovenia. Interessante lo studio avviato in Norvegia quest'anno, "Le potenzialità e i limiti dell' adattamento", dove si sottolinea che comunque la capacità umana di far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici, specie quelli più pericolosi, è sempre limitata (di qui l'assoluta necessità di tagliare le emissioni).

E se alluvioni e disastri naturali hanno colpito più volte il Danubio, in una vasta zona europea l'adattamento ha intrapreso fin dal 2000 la 'via' del ripristino degli habitat degradati e della protezione delle aree alluvionali. Ha già sette anni di vita l'Accordo per il Corridoio Verde del Basso Danubio firmato da Bulgaria, Moldavia, Romania e Ucraina grazie anche all'intervento del WWF. Oggi esiste un'area protetta 'di sicurezza' che copre circa il 70% del bacino del basso Danubio.
Il Direttore Verolme ha descritto infine le esperienze sul campo svolte in questi anni nel mondo dal WWF, basate sulle migliori conoscenze scientifiche acquisite in questi anni a livello internazionale che tendono a favorire la tutela e corretta gestione del nostro patrimonio naturale. Una Mappa composta da 18 progetti svolti in tutti i Continenti, dal recupero delle mangrovie in Africa e il Delta del Gange in cui vivono 4 milioni di persone, ai ghiacciai dell'Himalaya, dalla barriera corallina Australiana al nord Atlantico fino al recupero delle aree vulnerabili dell'Antartico.

I possibili risultati di questo approccio alle soluzioni per l'adattamento si possono sintetizzare con una semplice formula: investire 1 euro in natura (rimboschimento, rinaturalizzazione dei fiumi, delle coste, ecc.) consente di risparmiare fino a 7 euro che sarebbero investiti in opere artificiali e ingegneristiche (dighe, sbarramenti, ecc.).
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