martedì, settembre 11, 2007

ULTIMA NOTIZIA

11 SETTEMBRE 2007 ore 20:31

MALTEMPO: BERNA, 180 MILIONI DI DANNI A IMMOBILI

Il maltempo di quest'estate ha causato danni a immobili per 180 milioni di franchi nel canton Berna. Soli per i violenti temporali del 29 agosto la fattura è di 40 milioni, secondo l'Assicurazione immobiliare di Berna (AIB). Nel commune di Lyss, particolarmente colpito, i danni raggiungono i 25 milioni.
SDA-ATS

ULTIMA NOTIZIA

11 SETTEMBRE 2007 ore 20:10

Ulteriori conferme arrivo sul peggioramento previsto al Centro-Nord Italia verso il 17-18 di Settembre. Se la situazione fosse confermata molte regioni Settentrionali e la Toscana vedrebbero piogge intense, localmente forti sul Nord-Ovest, in movimento nella giornata del 19 anche sul resto del Centro. Sulle Alpi cadrebbe anche la prima NEVE oltre i 1700-1800 metri di quota, in abbassamento fino a 1400 metri a fine evento sulle Alpi occidentali.

IN PRIMO PIANO

11 SETTEMBRE 2007 ore 14:31

APPENNINO: STRADE CHIUSE PER PROTEGGERE ORSI
Su quelle strade, i turisti non potranno mai più circolare in auto: il traffico e i rumori disturberebbero troppo gli orsi che vivono da quelle parti. La drastica decisione riguarda le strade del Vallone di Peschio di Iorio e di Prato Rosso, sull'Appennino abruzzese.


La prima strada è lunga quattro chilometri, la seconda, con tutte le diramazioni, ben dodici. Ma la loro chiusura a quanto pare era indispensabile per proteggere gli esemplari di orso bruno marsicano che vivono nel Parco.

In questo modo, gli orsi avranno a disposizione ben 2.500 ettari di boschi e valli in più per vivere tranquilli e indisturabati nel loro ambiente.

La decisione, che fa parte del "piano di azione per la tutela dell'orso bruno marsicano è stata presa dall'ufficio territoriale per la Biodiversità di Castel di Sangro e dal Corpo forestale dello Stato, di concerto con il Comune, la Regione e il Ministero dell'Ambiente.
MONTAGNA.TV

ULTIMA NOTIZIA

11 SETTEMBRE 2007 ore 13:52

ANCORA PIOGGE SUI BALCANI...


Persistono da questa mattinata PIOGGE e TEMPORALI anche intensi lungo tutta l'area balcanica, con fenomeni più abbondanti sulla Bosnia, Serbia settentrionale e bassa Croazia. Locali fenomeni anche sull'Appennino centrale, Marche, Abruzzo e Campania. Nel corso delle prossime ore la situazione sui Balcani tenderà a migliorare a partire dalle regioni settentrionali, mentre a sud continueranno le piogge fino a notte, seppur in lenta attenuazione. Piogge e locali rovesci anche sull'Appennino, Molise, Puglia, Lazio meridionale, Basilicata e Campania.

ULTIMA NOTIZIA

11 SETTEMBRE 2007 ore 13:40

Intorno al 17-20 Settembre probabile passaggio perturbato sull'Italia Centro-Settentrionale ed Europa centrale con piogge e temporali sparsi, localmente intensi. Neve a quote alte, più basse sui versanti esteri. Temperature in lieve calo su tutte le regioni. Soleggiato e clima stabile sul Meridione. In seguito nuova rimonta Anticiclonica sull'Italia.

ULTIMA NOTIZIA

11 SETTEMBRE 2007 ore 6:56

POCHE PIOGGE IN VISTA

Sembra un caso...l'Anticiclone appare sempre più forte ogni volta che i round modellisiti si aggiornano!. In questo caso nemmeno per i prossimi 15 giorni la situazione potrebbe cambiare!. Solo tanto sole e clima settembrino. Forse intorno al 17-21 Settembre ci sarà probabilmente un debole passaggio perturbato sull'Italia ma non saranno grandi piogge! Per una drastico campiamento autunnale bisognerà aspettare verso la fine del mese.
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

ULTIMA NOTIZIA

11 SETTEMBRE 2007 ore 6:52

E' Catania a collocarsi come la città di pià calda d'Italia nella giornata di ieri con una temperatura massima di 32°C misurata all'Aeroporto di Sigonella. A ruota troviamo 30,6°C a Reggio Calabria; 29,8°C a Foggia-Amendola; +29,6°C di Guidonia e dell'Isola di Lampedusa e 29,2°C a Cagliari. Sul resto d'Italia i valori si sono mantenuti su valori miti 24° e 28°C.

PREVISIONI

11 SETTEMBRE 2007 ore 6:49

PREVISIONI PER MERCOLEDI 12 SETTEMBRE: TORNA IL SOLE SU TUTTA LA PENISOLA. POSSIBILI ADDENSAMENTI INNOCUI SUL PIEMONTE, MOLISE E APPENNINO MERIDIONALE.
Torna il bel tempo su tutta la Penisola con temperature in lento aumento. Nei giorni seguenti probabile peggioramento piovoso sul Tirreno, Sardegna e Liguria. Seguite gli aggiornamenti…


NORD: Giornata serena e soleggiata sul Triveneto, Liguria, Emilia-Romagna e Alpi. Solo sul Piemonte, specie sulle zone occidentali saranno probabili addensamenti compatti, persistenti per gran parte del giorno.
Temperature massime comprese tra i 22-25°C. Minime intorno ai 10-14°C. Venti deboli da E sulle Alpi e Valpadana; tesi sul Nord-Ovest. Venti moderati da E-NE sulla Liguria, in attenuazione.
Mari poco mossi; localmente mossi a largo del mar ligure.

CENTRO: Giornata soleggiata e serena su quasi tutte le regioni. Predomineranno le nubi solo sul Molise e Lazio ma senza fenomeni di rilievo. Migliora con cieli sereni dalla sera.
Temperature massime comprese tra i 21-23°C sull’Adriatico e 24-28°C sul Tirreno e Sardegna. Minime intorno ai 12-18°C. Venti moderati da E in mattinata sul Tirreno e Adriatico, in attenuazione.
Mari poco mossi o mossi a largo.

SUD: Mattinata soleggiata sulla Sicilia centro-meridionale, bassa Calabria e Puglia. Altrove cieli poco nuvolosi. Nel pomeriggio ancora nubi sull’Appennino calabrese e Messinese. Sole altrove. Migliora con cieli sereni dalla sera.
Temperature massime comprese tra i 26-29°C sulla Sicilia e 22-25°C altrove. Minime intorno ai 15-19°C. Venti moderati da N sul basso Adriatico e Jonio, da E sul basso Tirreno e Canale di Sardegna dove si osserveranno ulteriori rinforzi. Venti deboli sulla Sicilia.
Mari poco mossi o mossi.

PREVISIONI

11 SETTEMBRE 2007 ore 6:43

LA TERRA STA CAMBIANDO
R.S. A cura della redazione ECplanet
Disastri ambientali, i cartografi ridisegnano la Terra. Cambia anche la geografia dell'Italia

La Terra cambia sotto i nostri occhi, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Se ne accorgono invece i geografi, costretti periodicamente a rivedere i loro atlanti, e non dal punto di vista squisitamente geopolitico. A Londra è stata presentata la dodicesima edizione del The Times Comprehensive Atlas of the World, considerato un punto di riferimento nel settore. I suoi autori hanno detto di essersi visti costretti a cambiare la linea delle coste in alcune zone rispetto alle carte del 2003.

Disastro ambientale. «Possiamo letteralmente vedere il disastro ambientale consumarsi sotto i nostri occhi. Temiamo che in un prossimo futuro paesaggi celebri spariranno per sempre - ha detto il direttore Nick Ashworth - I contorni di certe regioni cambiano. Per esempio in Bangladesh, dove il livello del mare sale di 3 millimetri l'anno e ciò ha effetti sulle coste. In Alaska il mare avanza sulle coste, non più rinserrate nei ghiacci, di almeno tre metri l'anno, tant'è che teniamo d'occhio la cittadina di Shishmaref, destinata ad essere presto abbandonata per l'avanzata del mare. Grandi fiumi poi, dal Rio Grande al Colorado al Tigri per la siccità perdono dei bracci, che in estate si seccano completamente modificando le coste».

Cambia anche l'Italia. L'allarme colpisce anche l'Italia dove i disastri del clima malato sono già evidenti. «Anche la carta dell'Italia dovrà essere riconsiderata alla luce dell'effetto serra globale», dice il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. Il 37% dei litorali sabbiosi è arretrato negli ultimi 35 anni. 1.500 chilometri di costa non sono più come erano stati disegnati nelle carte geografiche e la loro linea dovrà essere nuovamente tracciata. Cambiano anche i confini delle città: il cemento ha invaso il litorale con un incremento delle zone costiere urbanizzate del 60% in soli 10 anni (dal 1990 al 2000).

Le zone umide nell'ultimo secolo sono diminuite dell'80%. Sono salve solo le lagune e zone costiere comprese in aree protette. In montagna i ghiacciai sono diminuiti del 30% in superficie e del 50% in volume negli ultimi cento anni. In crescita le foreste. Di come affrontare questi punti di crisi discuterà la Conferenza nazionale sui Cambiamenti Climatici, voluta dal Ministero dell'Ambiente e organizzata dall'Apat per il 12 e 13 settembre.
ECPLANET

SCIENZA E AMBIENTE

11 SETTEMBRE 2007 ore 6:32

GHIACCIAI ALPINI ESTINTI NEL 2100
Previsioni così catastrofiche finora non se n'erano viste. Secondo un recente studio dell'Servizio meteorologico inglese, i cambiamenti climatici potrebbero cambiare drasticamente la faccia dell'Europa nel giro di un secolo. A rischio desertificazione tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, mentre i ghiacciai alpini potrebbero addirittura scomparire.


Secondo gli esperti, negli ultimi anni i ghiacciai del Monte Bianco si sono ritirati di circa 25-30 metri. A destare preoccupazione è soprattutto lo scioglimento del permafrost, anche sulle vette più elevate. Se la temperatura dovesse continuare ad aumentare di questo passo, sostengono sempre alcuni glaciologi, nel 2100 la Valle d'Aosta non avrebbe più ghiacciai.

Anche secondo il Cnr le prospettive sono tutt'altro che rosee. Le estati italiane sono sempre più bollenti, le precipitazioni più rare con un calo di acqua piovana estiva fino a 50 millimetri ma sempre più violente. Ci sarebbero poi rischi concreti di desertificazione nel Mezzogiorno, frane e dissesti, 33 zone costiere a rischio inondazione.

Mentre sulle montagne l'arretramento dei ghiacciai potrebbe portare a crolli di rocce instabili, nonchè ad un'alterazione dell'ecosistema. Gli scienziati del Comitato Ev-K2-Cnr stanno studiando da vicino la questione. Le ricerche condotte dal glaciologo Claudio Smiraglia si stanno avvalendo di sofisticate tecnologie laser per analizzare le dinamiche di spostamento delle masse glaciali sulle Alpi.
MONTAGNA.TV

SCIENZA E AMBIENTE

11 SETTEMBRE 2007 ore 6:04

L’ETNA CAUSO’ IL PIU’ GRANDE TSUNAMI
In un remoto passato, una colossale frana di 35 chilometri cubici avrebbe provocato un enorme tsunami nel Mar Ionio, a confronto del quale quello del 2004 nel sudest asiatico sarebbe una schioccezza. Lo sostiene un recente studio dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.


Secondo la ricerca, supportata da prove geologiche, la catastrofe sarebbe avvenuta circa 8000 anni fa. La frana, grande circa un decimo del cratere sommitale, sarebbe finita in mare provocando il più grande tsunami dalla comparsa dell'uomo sulla Terra.

Durante i dieci minuti che la frana impiegò a fermarsi sui fondali dello Ionio, si sollevò in mare una muraglia di acqua a forma di anfiteatro alta fino a 50 metri. Poi l’ondata, viaggiando a velocità fra i 200 e i 700 km all’ora si propagò a Est. Investendo, in rapida successione, Sicilia Orientale, Calabria, Puglia, Albania, Grecia, Creta, Turchia, Cipro, Siria e Israele. Mentre verso sud venivano colpite l’Africa Settentrionale, dalla Tunisia fino all’Egitto.

Le prove di quell’antica catastrofe, che spazzò via gli insediamenti preistorici costieri, sono state scoperte grazie a una serie di prospezioni sottomarine e a un’analisi al computer della forma dei depositi abissali. Lo studio, appena pubblicato sull’autorevole rivista scientifica internazionale Geophysical research letters col suggestivo titolo di «Lost tsunami» (lo tsunami dimenticato), è stato finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile e rappresenta anche un prezioso contributo per valutare il rischio di possibili maremoti nel Mediterraneo.

Non è ancora chiare se a scatenare la frana sia stata un'eruzione o un terremoto. Ma secondo la simulazione al computer effettuata dai ricercatori, la muraglia d’acqua si abbatte in pchi minuti sulla costa orientale della Sicilia. Quindi, dopo un quarto d’ora, viaggiando nello Jonio, raggiunge la Calabria, con onde alte ancora 40 metri. Due ore dopo tocca all'Albania e alla Grecia essere sommerse da 10-15 metri d’acqua. E via via gli altre coste del mediterraneo dove erano presenti insediamenti umani e villaggi dediti all'allevamento.

Qualcuno ipotizza che la misteriosa isola di Atlantide inghiottita dalle onde di cui parla Platone, potrebbe essere un mito nato dal megatsunami dell’Etna". Ma questione più importante in questo momento è verificare se le mega-frane dell’Etna in grado di suscitare maremoti hanno, come si sospetta, una certa periodicità.
MONTAGNA.TV
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