domenica, maggio 20, 2007

METEREOLOGIA

20 MAGGIO 2007 ore 20:07

JEST STREAM
Che cos'è e cosa comporta?

I Jet stream o correnti a getto sono flussi d'aria di sezione relativamente piccola, che fluiscono velocemente e si formano nell'atmosfera terrestre alla quota di circa 11 km dalla superficie, appena sotto la tropopausa. Si formano ai confini tra masse d'aria adiacenti con significative differenze di temperatura, come quella della regione polare e dell'aria più calda a sud.

Le principali correnti a getto sono venti zonali che fluiscono da ovest verso est sia nell'emisfero boreale che australe; questo è dovuto alla forza di Coriolis causata dalla rotazione della terra. I percorsi dei flussi d'aria mostrano delle tipiche forme a meandro, e queste forme stesse si propagano verso est, a velocità minore dell'effettivo vento al loro interno.

DESCRIZIONE

Ci sono due principali correnti a getto alle latitudini polari, in entrambi gli emisferi, e due correnti minori subtropicali, più vicine all'equatore. Nell'emisfero boreale le correnti polari caratterizzano principalmente le latitudini comprese fra i 30°N e i 70°N mentre quelle subtropicali si trovano alle latitudini comprese fra i 20°N e i 50°N. C'è anche il jet stream equatoriale orientale, che è presente durante l'estate boreale tra i 10°N e i 20°N.
La velocità del vento varia con la temperatura gradiente, in media 55 km/h o 35 mph in estate e 120km/h o 75 mph in inverno, sebbene siano conosciute velocità superiori ai 400Km/h o 250 mph. Tecnicamente la velocità del vento deve essere più alta di 90km/h o 55 mph per essere chiamata jet stream.

Al jet stream è associato il fenomeno conosciuto come turbolenza di aria limpida (CAT), che è il risultato di turbolenze di grandi masse d'aria, causate dal windshear verticale e orizzontale connesso al jet stream. Il CAT è più forte sul lato freddo del flusso, di solito vicino o appena sotto l'asse del flusso stesso.

LE CAUSE

Le correnti a getto possono essere spiegate in questo modo: in generale, i venti più forti si trovano appena sotto la tropopausa (a parte durante i tornado, gli uragani o altri avvenimenti eccezionali). Se due masse d'aria di differenti temperature si incontrano la risultante differenza di pressione (causa del vento) è più alta lungo l'interfaccia. Se una delle masse d'aria giace a nord dell'altra, il vento non fluirà direttamente dall'area calda a quella fredda come ci si aspetterebbe, ma verrà deflesso dalla Forza di Coriolis e fluirà lungo il confine delle due masse d'aria.

Tutti questi fenomeni sono conseguenze delle relazioni fra i venti termici. Il bilancio di forze in una porzione di atmosfera in direzione verticale è principalmente tra il gradiente di pressione e la forza di gravità, un bilancio chiamato idrostatico. Orizzontalmente il bilancio dominante al di fuori dei tropici è tra la forza di Coriolis ed il gradiente di pressione, un bilancio chiamato geostrofico. Dato sia il bilancio idrostatico che quello geostrofico, uno può ricavare la legge del vento termico: la derivata verticale del vento orizzontale è proporzionale al gradiente orizzontale di temperatura. La relazione è tale che temperature decrescenti nelle direzioni dei poli implicano che i venti sviluppano una più larga componente diretta ad est quando uno si muove verso l'alto. D'altro lato, le forti correnti a getto verso est sono in parte una semplice conseguenza del fatto che l'equatore è più caldo dei poli.

La legge dei venti termici non fornisce immediatamente una spiegazione del perché i venti sono organizzati in getti uniti, piuttosto che distribuiti più vastamente nell'emisfero. Ci sono due fattori che contribuiscono a questa sottigliezza dei getti. Una è la tendenza a sviluppare disturbi ciclonici nelle medie latitudini per formare dei fronti. Un fronte è un gradiente localizzato molto aguzzo di temperatura. Il fronte del getto polare può essere inteso come un risultato di questo processo di nascita di fronti nelle latitudini medie, come i temporali concentrano i contrasti di temperature nord - sud in regioni relativamente strette.

Una spiegazione alternativa è più appropriata per le correnti a getto subtropicali, che si formano al limiti delle celle tropicali di Hadley nelle direzioni polari. Si può intendere la circolazione come simmetrica rispetto alla longitudine. Anelli di aria che circumnavigano la terra si muovono in direzione dei poli al di sotto della tropopausa dall'equatore fino alle regioni subtropicali. Mentre lo fanno, tendono a conservare il loro momento angolare. Ma si muovono anche più vicino all'asse di rotazione, quindi devono roteare più velocemente nella direzione di rotazione, con un conseguente incremento della componente orientale del vento.

Il fronte polare e subtropicale si uniscono ad un certo punto e momento, mentre in altri momenti sono ben separati. Storicamente si pensava che il fronte polare fosse una struttura con una esistenza indipendentemente dai componenti ciclonici indotti che, si sospettava, formasse una instabilità su questo fronte. La prospettiva moderna è che i ciclonici indotti siano accresciuti dall'accumulo di una energia potenziale nel ceonfine tra il gradiente di temperatura nord - sud da un processo conosciuto come 'instabilità baroclinica e che i cicloni e extratropicali risultanti che si concentrano nel gradiente in un fronte, creino invece i getti di fronti polari.
Una volta formate, le correnti a getto vanno approssimativamente da ovest verso est, aggirando le zone cicloniche.
L'atmosfera di Giove ha molteplici correnti a getto, le quali formano la conosciuta struttura unita. La questione del controllo del numero di correnti a getto in una atmosfera planetaria è una area attiva della ricerca nella meteorologia dinamica. Modellamente, incrementando il raggio del pianeta e tenendo fermi altri parametri, il numero di correnti a getto aumenta.

SCOPERTA

Le correnti a getto furono notate per la prima volta dagli scienziati atmosferici nel diciannovesimo secolo usando aquiloni e più tardi palloni atmosferici, ma prima dell'aviazione di massa i così detti "venti alti" (o forti westerlies) erano di scarso interesse, e molti osservatori pensavano che le osservazioni individuali fossero semplici e inutili occorrenze.

Il primo scienziato a quantificare le correnti a getto fu il meteorologo giapponese Wasaburo Ooishi agli inizi del 1920 seguendo i palloni atmosferici vicino al Monte Fuji. Tra il 1923 ed il 1925, Ooishi notò venti stratosferici sopra il giappone di velocità consistente in tutte le stagioni. Sebbene Ooishi fosse in contatto con la Organizzazione Meteorologica Mondiale (IMO, ora il WMO) e viaggiò in Germania e negli Stati Uniti, il suo lavoro di pubblicazione fu largamente trascurato al di fuori del Giappone siccome decise di scriverlo nel linguaggio internazionale dell'Esperanto, che aveva solo un piccolo gruppo di utilizzatori nei circoli scientifici, soprattutto in quelli asiatici come Ooishi. Le sue osservazioni furono utilizzate durante la Seconda guerra mondiale dai militari giapponesi con gli attacchi dei fire balloon sulle terre americane, sebbene lo scienziato giapponese del progetto,Hidetoshi Arakawa, dubitava che le misurazioni di Ooishi potessero essere proiettate sull'intero Oceano Pacifico.

Negli anni 1930, senza i dati di Ooishi, la conoscenza internazionale sui "venti alti" crebbe molto lentamente. L'aviatore americano Wiley Post, il quale era interessanto agli ambienti a bassa resistenza della stratosfera per incrementare la velocità degli aerei ed il loro raggio d'azione, lavorò per parecchi anni per perfezionare una pressure suit di Gomma. Il 7 dicembre 1934, uno dei suoi voli di prova lo portò ad oltre 20.000 piedi, dove trovò un fortissimo vento di coda. Grazie a questo, Post fu largamente accreditato come lo scopritore delle correnti a getto. Nel 1935, le nazioni membri dell'IMO in Europa cooperarono in uno studio delle zone più alte dell'atmosfera interessati ad aiutare la predizione dei cicloni. I dati evidenziarono le correnti a getto, ma non furono riconosciute a quel tempo per quello che erano. Il meteorologo tedesco Richard Scherhag riassunse il prospetto scentifico di quel tempo domandandosi: "Perché non vi sono fronti nell'aria più in alto?", basandosi in parte sulle osservazioni del 1935. Il suo collega H. Seilkopf è accreditato di aver coniato il termine "jet stream" o "corrente a getto" (Strahlströmmung) in un foglio del 1939.

Le correnti a getto diventarono in fine un fattore importante nell'aviazione durante i bombardamenti aerei in quota della Seconda guerra mondiale. Un raid del 1943 della Royal Air Force su Gironde in Francia, incontrò dei venti di coda che li spinse velocemente fino al loro obbiettivo, ma al ritorno gli stessi venti (Ora frontali), stimati intorno ai 380 km/h, causarono uno stallo di posizione dei loro velivoli ed i membri dell'equipaggio furono costretti a paracadutarsi in territorio occupato Repubblica_di_Vichy, dove furono catturati. Nel 1944, uno squadrone di bombardieri Boeing B-29 Superfortress della United States Army Air Force incontrò le westerlies di Ooishi tra Kyoto e Tokyo, misurati intorno i 140-Nodo (unità di misura) di coda, trovandosi quasi impossibilitati a fare un bombardamento di precisione. C.-G. Rossby coniò il terminet inglese "jet stream" per descrivere questi westerlies.
L'idea generale rimase scarsamente compresa ed ebbe ancora ben poche qualità. Nel 1947, L'aeroplano Star Dust si schiantò sulle Ande come probabile risultato di questa ignoranza generale. Lo stesso anno, la teoria delle correnti a getto fu spiegata da Erik Palmén ed altri membri della University of Chicago della meteorologia dinamica, in uno scritto innovativo accreditato agli "Staff members", solo negli Anni 1950 fu largamente accettato.

UTILIZZO

Individuare le correnti a getto è estremamente importante per le linee aeree. Negli Stati Uniti ed in Canada, per esempio, la durata di un volo per volare verso est attraverso il continente può essere diminuita di 30 minuti se un aeroplano riesce a volare con la corrente a getto, o aumentata in egual misura se si deve volare contro corrente. Sui voli intercontinentali, la differenza è ancora più grande, ed è spesso più veloce e più economico viaggiare verso oriente lungo il jet stream piuttosto che prendere una via più corta contro corrente tra due punti ben separati sull'emisfero terrestre.
I meteorologisti ora conoscono che il percorso delle correnti a getto devia i sistemi ciclonici ai bassi livelli nell'atmosfera ed ora, la conoscenza dei loro percorsi è divenuta un fattore chiave delle previsioni meteorologiche. Le correnti a getto giocano un ruolo fondamentale nella creazione delle super cell, i sistemi di temporali che creano i tornado.
A cura di WIKIPEDIA.

ULTIMA NOTIZIA

20 MAGGIO 2007 ore 19:52

URAGANI: AL VIA STAGIONE INTENSA
Meteorologo Usa, 5 tempeste dovrebbero essere molto forti


La stagione degli uragani in Atlantico di quest'anno che comincia tra 10 giorni si prepara ad essere intensa. Secondo William Gray della Colorado State University, il periodo che arriva fino alla fine di novembre, sara' 'molto attivo', con almeno 17 tempeste tropicali. Gray afferma che 5 degli uragani della stagione dovrebbero essere molto intensi e che ci sono le condizioni per un possibile uragano di intensita' devastante, come fu Katrina nel 2005.
ANSA.

ULTIMA NOTIZIA

20 MAGGIO 2007 ore 17:13

"FULMINI IN AFRICA FANNO URAGANI USA"
Studio universita' Tel Aviv, i due fenomeni sono legati


A provocare gli uragani devastanti del 2005 negli Usa sono state le tempeste di fulmini in Etiopia nello stesso anno, afferma uno studio. Il lavoro, pubblicato sulla rivista 'Geophysical Research Letters', e' di alcuni scienziati israeliani i quali affermano che 'le turbolenze causate dai fulmini creano delle aree di bassa pressione chiamate 'African easterly waves' (Aew), di cui la meta' e' stata riconosciuta responsabile, con altri fattori, di uragani che attraversano l'Atlantico'.
ANSA.

PREVISIONI STAGIONALI

20 MAGGIO 2007 ore 16:47

ESTATE ABBASTANZA FRESCA MA INVERNO SECCO AL NORD-OVEST

I modelli continuano a mostrarci uno scenario molto rassicurante per questa Estate 2007. Lo spettro del CALDO, da molti giorni (niente mano sul fuoco) non viene più visto, ma putroppo una previsione così a lungo termine (stante i modelli sempre più potenti) non ha neanche il 5% di probabilità. Sono solo tendenze e non certezze! Per questo Inverno 2007/8 si osserva invece un tendenza di SICCITA' su parte del Nord-Ovest, mentre altrove dovrebbe essere tutto nella norma!. Analizziamo adesso mese per mese la situazione prevista sull'Italia:

ANALISI TEMPERATURE GIUGNO-LUGLIO-AGOSTO 2007:
Più fresco di -0,5°C sul Meridione e Nord-Ovest. Più caldo di 0,5°C altrove.
ANALISI TEMPERATURE LUGLIO-AGOSTO-SETTEMBRE 2007:
Più fresco di -0,5°C su tutta l'Italia. Più caldo di 0,5°C sulla Toscana.
ANALISI TEMPERATURE AGOSTO-SETTEMBRE-OTTOBRE 2007:
Più fresco di -0,5°C sul Meridione e Nord-Ovest. Più caldo di 0,5°C altrove.
ANALISI TEMPERATURE SETTEMBRE-OTTOBRE-NOVEMBRE 2007:
Più caldo di 0,5°C su tutta l'Italia.
ANALISI TEMPERATURE OTTOBRE-NOVEMBE-DICEMBRE 2007:
Più fresco di -0,5°C sul Nord-Ovest, Trentino e Friuli. Più caldo di 0,5°C altrove.
ANALISI TEMPERATURE NOVEMBRE-DICEMBRE-GENNAIO 2007/2008:
Più fresco di -0,5°C sul Nord Italia. Più caldo i 0,5°C altrove.

ANALISI PRECIPITAZIONI GIUGNO-LUGLIO-AGOSTO 2007:
Nella media su tutte le regioni, eccetto -2 mm/mese tra Marche e Abruzzo.
ANALISI PRECIPITAZIONI LUGLIO-AGOSTO-SETTEMBRE 2007:
Piovoso di 2 mm/mese sul Trentino e alta Lombardia, più asciutto di -2 mm/mese sulla Toscana e -5 mm/mese sulle Marche e Abruzzo. Nella media altrove.
ANALISI PRECIPITAZIONI AGOSTO-SETTEMBRE-OTTOBRE 2007:
Piovoso di 2/5 mm/mese sul Triveneto, Lombardia, Lazio e Molise. Nella norma altrove.
ANALISI PRECIPITAZIONI SETTEMBRE-OTTOBRE-NOVEMBRE 2007:
Piovoso di 5/20 mm/mese su tutto il Centro-Nord, specie sul Triveneto. Nella norma altrove.
ANALISI PRECIPITAZIONI OTTOBRE-NOVEMBRE-DICEMBRE 2007:
Piovoso di 5/20 mm/mese sul tutto il Centro-Nord, specie sul Triveneto e Adriatico. Nella norma altrove.
ANALISI PRECIPITAZIONI NOVEMBRE-DICEMBRE-GENNAIO 2007/2008:
Piovoso di 2 mm/mese sulla Toscana, Lazio e Molise. Asciutto con -2 mm/mese sul Nord-Ovest. Nella norma altrove.

A DOMANI PER IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO...

PREVISIONI

20 MAGGIO 2007 ore 11:14

PREVISIONI PER LUNEDI 21 MAGGIO: SOLE E CALDO SU TUTTA LA PENISOLA. ISOLATI TEMPORALI POMERIDIANI SUI RILIEVI ALPINI E PIOVASCHI SULLA PUGLIA.
Da domani si incomincierà a fare sul serio: le temperature aumenteranno di 3-4°C un pò ovunque con punte di 30°C sulle aree padane. Un pò di instabilità sui rilievi alpini e Puglia.


NORD: Soleggiato al mattino su tutte le regioni a parte un pò di nuvolosità innocua sul Piemonte occidentale e Valtellina. Possibile qualche piovasco sui rilievi dell'Ossola, ma nulla di più. Nel pomeriggio sole e caldo su tutte regioni ma con maggiore instabilità sulle Alpi, con rischio di rovesci e temporali sparsi, più attivi sui rilievi piemontesi, Valle d'Aosta e alto Adige. Un pò di nuvolosità anche sulle pianure del Nord-Ovest ma in dissolvimento in serata.
Temperature massime comprese tra i 27-29°C con punte di 30-31°C sul Piemonte ed Emilia-Romagna. Minime intorno ai 14-17°C. Venti deboli con locali rinforzi pomeridiani sulla Liguria.
Mari calmi o poco mossi.

CENTRO: Soleggiato su tutte le regioni. Qualche velatura nel pomeriggio sulle coste toscana e Sardegna occidentale. Per il resto sole e caldo ovunque.
Temperature massime comprese tra i 23-24°C sui versanti Adriatici e 25-29°C su quelli Tirrenici. Minime intorno ai 13-18°C. Venti moderati da E sulla Sardegna e da N-NW sull'Adriatico. Deboli altrove con brezze sulle coste.
Mari poco mossi.

SUD: Soleggiato al mattino sulla Basilicata, Sicilia e coste calabresi. Variabilità sparsa sulle zone interne, Campania e Puglia, dove su quest'ultima regione saranno possibile nelle prime ore del giorno isolati piovaschi o rovesci. Nel pomeriggio-sera ancora un pò di variabilità sulle solite regioni, ma con nuvolosità in attenuazione in serata. Altrove sole e clima caldo.
Temperature massime comprese tra i 22-24°C con punte di 25°C sulla Puglia e sud Sicilia. Minime intorno ai 13-18°C. Venti moderati da E sul Canale di Sardegna e da N-NW sul basso Adriatico e alto Jonio. Altrove venti deboli con brezze sulle coste.
Mari poco mossi, localmente mossi sul Canale di Sardegna.

ULTIMA NOTIZIA

20 MAGGIO 2007 ore 10:43

LA SPIGOLA DEL MAR ROSSO DI CASA IN TOSCANA

Viene dal mar Rosso ma ormai è entrato di diritto nelle acque toscane. Le sue carni non hanno niente a che invidiare ad altre specie, tanto da essere soprannominato 'spigola francese'. Si tratta del pesce serra, la cui presenza nell'alto Tirreno è dovuta al forte e costante aumento della temperatura del mare. "A fine aprile abbiamo registrato nel Tirreno ben 3 gradi sopra la media stagionale", afferma all'Ansa il climatologo Giampiero Maracchi, direttore dell'Istituto di Biometeorologia del Cnr, che conferma come ormai nel Mediterraneo siano presenti oltre 500 specie tropicali.

L'elemento di grande novità, secondo Maracchi, non è tanto la tropicalizzazione delle acque nazionali, quanto il fatto che il pesce serra si sia spinto fino alle coste del centro-nord e che viva e si riproduca in abbondanza. Temperature sempre più calde del mare certo, ma c'é un altro elemento a determinare questa nuova presenza. Da qualche anno infatti, spiega Maracchi, si è modificata la circolazione delle correnti del mare che, se una volta erano prevalenti dall'Atlantico, oggi invece tendono a venire dal mar Rosso.

"Negli anni abbiamo seguito la risalita di questo pesce che - continua il climatologo -, fino a qualche anno fa non si spingeva oltre le coste laziali, ora lo si trova perfino nelle acque genovesi". Buono è buono da mangiare, ma non è certo mite. Il pesce serrra, infatti è molto aggressivo e tende a sostituire il muggine, a cui assomiglia molto. Convincerlo ad attaccare le esche finte, come confermano i pescatori della zona, è sempre difficile; si tratta di uno dei predatori più scaltri e imprevedibili del mediterraneo, che deve il suo nome scientifico (Pomatomus saltatore) all'abitudine di prodursi in spettacolari salti fuori dall'acqua dopo la ferrata.

Famoso per la sua voracità e 'cattiveria', la spigola francese può raggiungere i 15 kg per 1,20 mt di lunghezza, ma nel Mediterraneo un esemplare di 4-5 Kg costituisce già un'ottima cattura. In alcune zone del Tirreno, dal Lazio alla Toscana, è ormai stanziale e lo si pesca per tutto l'anno. Le fasce costiere preferite sono le franate, le rocciose alte, ma anche le sabbiose miste in prossimità di porti, foci di acqua dolce e laghi salmastri, dove può cacciare facilmente le sue prede.
ANSA.
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