lunedì, novembre 20, 2006

Metereologia

20 NOVEMBRE ore 15:18

La NEVE. Come si forma e quando si forma?... Tutte domande che troverete nell'articolo.

La neve è una forma di precipitazione nella forma di acqua ghiacciata cristallina, che consiste in una moltitudine di fiocchi. Dal momento che è composta da piccole parti grezze è un materiale granulare. Ha una struttura aperta ed è quindi soffice, a meno che non sia schiacciata dalla pressione esterna.
La neve si forma nell'alta atmosfera, quando il vapore acqueo, a temperatura inferiore a 0°C brina e passa dallo stato gassoso a quello solido e riesce a raggiungere il terreno senza sciogliersi. Questo accade quando la temperatura al suolo è minore di 2°C e negli strati intermedi non esistono temperature superiori a 0°C, altrimenti la neve si scioglie e diventa acquaneve o pioggia. Se la temperatura lo consente, è possibile produrre neve artificiale con cannoni appositi, che tuttavia creano piccoli granelli più simili a neve tonda che non a neve propriamente detta.



Tipi di neve

La neve finissima e leggera si chiama nevischio. La neve mista a pioggia e parzialmente fusa, con tracce di cristallizzazione, è detta invece acquaneveI piccoli granelli di ghiaccio bianco (non trasparente come la grandine) si chiamano neve tonda o semplicemente "neve granulare". Quando i granelli hanno un nucleo opaco di cristalli di neve, circondato da uno strato trasparente di ghiaccio, si chiamano gragnola.Una leggera caduta di neve si chiama "imbiancata", mentre una tempesta di neve intensa si chiama "tormenta" o "bufera" (se accompagnata da forte vento). Il vento forte misto a neve, tipico dell'Antartide (che a volte supera i 200 km/h), si chiama blizzard.Uno "scaccianeve" non è propriamente una precipitazione ma una forte tempesta di vento che solleva la neve caduta in mulinelli simili a una vera tormenta.

Occorrenza della neve

Le nevicate possono variare in durata e posizione geografica, in funzione di alcuni fattori come la latitudine, l'altitudine, l'orografia ed altri che condizionano il tempo in generale.
Di solito le nevicate a bassa quota sono rare nelle regioni al di sotto dei 35° di latitudine e sulle coste occidentali dei grandi continenti, essendo più esposte ai venti di Ponente tipici delle medie latitudini e provenienti in questo caso dall'oceano, più caldo della terraferma durante l'inverno.
Alcune cime montuose hanno una copertura perenne di neve, come quelle Himalayane al di sopra dei 5000 metri, quelle alpine dai 3000 metri in su e il monte Kilimangiaro in Tanzania, pur essendo molto vicino all'Equatore. Invece molte zone polari hanno precipitazioni molto scarse e quindi relativamente poca neve, nonostante il clima gelido.
Nevicate consistenti spesso creano danni alle infrastrutture e bloccano la circolazione e i servizi, talvolta anche in zone dove ciò accade con frequenza. Interruzione dell'elettricità, dei servizi telefonici e di altre infrastrutture di base sono comuni nel caso di tempeste di neve. Spesso le scuole e altri uffici rimangono chiusi. In posti dove la neve è più rara questi problemi possono presentarsi anche con accumuli più modesti, tanto che le persone abituate ad abbondanti nevicate possono scherzare sui blocchi della circolazione stradale per pochi centimetri di neve.
La più abbondante precipitazione stagionale cumulata di neve mai registrata è avvenuta sul monte Baker Stati Uniti nell'inverno 1998-1999, con un totale di circa 28 metri. La precipitazione giornaliera più intensa venne registrata a Silver Lake Colorado Stati Uniti nel 1921 con 1,93 metri di neve caduta.18:04, Lug 10, 2005 (CEST)

Neve per divertimento

Forme di divertimento basate sulla neve:
  • molti sport invernali, come lo sci e lo snowboard
  • usare lo slittino, o farsi trainare da una slitta
  • costruire un pupazzo di neve o un castello di neve
  • fare a palle (o "pallate") di neve, una forma di lotta giocosa diffusa un po' ovunque

La neve compressa può essere usata per materiale da costruzione come gli igloo degli Inuit (eschimesi) o gli "alberghi di ghiaccio" in Scandinavia e Finlandia.

Geometria

Una domanda interessante è perché i bracci dei fiocchi di neve siano perfettamente simmetrici e non ci siano due cristalli di neve uguali. La risposta risiede nel fatto che la distanza "tra" i cristalli di neve è molto maggiore di quella "dentro" i cristalli di neve.
Data la simmetria iniziale esagonale della struttura cristallina del ghiaccio comune, i bracci del cristallo di neve crescono indipendentemente in un ambiente che è ritenuto molto variabile in temperatura, umidità e così via. Questo ambiente è ritenuto relativamente omogeneo nello spazio di un singolo fiocco e questo porta i bracci a crescere in modo molto simmetrico, rispondendo in modo uguale a un ambiente uguale, come alberi non imparentati tra loro rispondono ai cambiamenti ambientali facendo crescere serie simili di anelli nel tronco. La differenza nell'ambiente su scale molto più grandi di un cristallo di neve conduce alla mancanza di uguaglianza osservata tra le forme di cristalli differenti.
Comunque il concetto che due cristalli di neve non possano assolutamente essere uguali è scorretta. Infatti è perfettamente possibile, anche se improbabile, che due cristalli possano essere identici, a patto che le condizioni ambientali siano abbastanza simili: sia che i cristalli crescano abbastanza vicini l'uno all'altro sia anche per puro caso. La Società Meteorologica Americana ha riportato che due cristalli identici sono stati trovati da Nancy Knight del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica. I cristalli non erano "fiocchi" dendritici nel senso comune del termine ma piuttosto semplici piastre esagonali prismatiche.


In Primo Piano

20 NOVEMBRE ore 14:48

Piogge oggi al Centro-Sud. In seguito probabile peggioramento piovoso al Nord-Ovest e Tirreno ma la situazione rimane ancora molto delicata.

Ebbene si, la situazione si prospetta veramente molto delicata. Gli ultimi round danno un peggioramento (atteso nel week-end) molto ridimensione rispetto ai giorni scorsi. Le precipitazioni saranno più deboli e con minore importanza sul territorio relegate solo sul Nord-Ovest e Tirreno. Altrove tempo asciutto. Il fatto preccupante sarà l'alta pressione africana che tenderà a risalire verso nord e pertando impedirà le perturbazioni in arrivo da W a deviarle verso S. La parola sarà tempo asciutto almeno fino alla fine del mese poi si prospetta un nuovo ritorno di correnti instabili occidentali. Intanto per oggi attendiamoci piogge sulle regioni Centrali ma con tendenza ad attenuazione dei fenomeni verso sera. Domani si prospetta un nuovo peggioramento atlantico con piogge su buona parte dell'Italia ad esclusione dell'estremo Piemonte occidentale protetto dalla catena alpina e il medio Adriatico. Ci saranno piogge anche intense con occasioni temporali su Liguria di Levante, Toscana, Campania e Sardegna occidentale. Neve sulle Alpi oltre i 1400-1600 metri a tratti fin verso i 1100 sulle Alpi friulane. Qualche spolverata fin sotto i 2000 metri sull'Appennino centro-settentrionale. Nei giorni seguenti residue piogge al Centro-Sud ma con miglioramento. Tempo buono al Nord. Verso il 24 ci sarà un nuovo peggioramento con altre piogge sul Settentrione, più intense tra Liguria e Valle d'Aosta in esauriemento entro sera sulle regioni centrali. Neve sulle Alpi 1900-2300 metri. Per il 25 e il 26 Novembre bel tempo sull'Italia a parte un pò di nuvolosità e un pò di pioggia sul nord-ovest e Toscana con neve oltre i 2000 metri. Più a lungo termine come evidenziato precedentemente si apre un porta dall'Africa con una possibile rimanonta dell'alta pressione verso di noi. Risaliranno di qualche grado le temperature e il tempo si manterrà generalmente stabile eccetto per quanto riguarda il Piemonte che vedranno infiltrazioni umide dalla Liguria con estasa nuvolosità e possibili piovaschi. Le speranze comunque ci sono ancora per una possibili traslazione della gobba anticiclonica verso E e la conseguenza di aprire nuovamente la porta all'Atlantico ma per sapere le novità seguite i prossimi aggiornamenti...
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