venerdì, ottobre 27, 2006

Ultimissime

27 OTTOBRE ore 20:52

Gli ultimi dati forniti dai vari centri vedono neve anche intense su tutta la Finlandia eccetto le zone meridionali dove prevale la piogge. Nella notte probabile un pò di neve anche sulle rimenti regioni. Neve in queste ore anche sulla Svezia settentrionale e Russia occidentale.


In Primo Piano

27 OTTOBRE ore 20:15

Volete sapere le previsioni della vostra città? Allora cliccate sulla regione intererssata



In Primo Piano

27 OTTOBRE ore 20:06


Il Sole vero motore dei cambiamenti climatici
Secondo alcuni studi stiamo per andare incontro ad un nuovo forte raffreddamento. Le attività umane avrebbero un ruolo molto meno importante nel cambiamento del clima, rispetto ai cicli regolari del Sole.

New Little Ice Age Instead of Global Warming?Questo è il titolo molto provocatorio di uno studio del Dr T. Landscheidt, parte di una ricerca pluriennale estremamente interessante sul Sole, la nostra stella, e sui suoi cicli. Il Sole e gli Oceani sono stati troppo trascurati, quasi estromessi, dalle simulazioni computerizzate dei modelli dell'IPCC, secondo cui il fattore solare avrebbe rappresentato un elemento insignificante nei mutamenti climatici. Ebbene finalmente le cose stanno cambiando. Dopo i numerosi errori previsionali dell'IPCC, ci si è resi conto della formidabile importanza del ruolo del Sole e delle sue fasi nel determinare scenari climatici.
Il giudizio negativo del Panel nasceva dalla considerazione secondo cui la radiazione solare, secondo le misurazioni satellitari, sarebbe variata solo dello 0,1% durante un normale ciclo di 11 anni. E fin qui nulla da obiettare: il fatto però è che ci si era dimenticati di un'altra attività solare molto più potente; l'attività eruttiva. Le eruzioni solari influenzano considerevolmente l'intensità del vento solare, che altro non è che una massa di particelle che investono tutti i corpi del Sistema Solare, compresa naturalmente anche la Terra. Si è quindi scoperto che tale vento produrrebbe effetti palesemente più forti della totale radiazione della nostra stella. Le macchie solari sono molto importanti per valutare l'intensità di questa attività solare: quando sono molto numerose si ha un cosiddetto Massimo, al contrario se sono rare o addirittura assenti un Minimo.
Molto semplicemente il flusso solare in contatto con l'atmosfera terrestre produrrebbe importanti effetti magnetici nella parte più alta dell'atmosfera e successivamente all'interno della stessa, mediante particelle cariche. I fenomeni poi più potenti sono i "solar flare", vere e proprie vampate ed eruzione solari. Esse sarebbero in grado di influenzare pesantemente, attraverso complessi fenomeni chimico-ficici, sia la Stratosfera che la successivamente la Troposfera. E quando si parla di Troposfera entriamo nella zona che più ci interessa, quella dove avvengono tutti i fenomeni meteorologici e dove noi viviamo.
Ora sembra che il Sole abbia una serie di cicli, di cui quello undecennale è solo il più conosciuto, che corrisponderebbero a massimi e minimi di attività eruttiva e conseguentemente di flusso solare. Questi cicli sono facilmente rintracciabili nel passato e altrettanto facilmente prevedibili nel futuro. Come detto essi hanno un'influenza diretta sui principali fenomeni meteo-climatici della Terra. È stata infatti rilevata una corrispondenza perfetta tra questi cicli e gli anelli degli alberi, attraverso l'uso del carbonio-14.
Ad esempio durante il Periodo Caldo Medievale si ebbe un Massimo Solare molto importante, mentre durante la fase più fredda della Piccola Era Glaciale, precisamente tra il 1645 e il il 1715 un cosiddetto Superminimo chiamato minimo di Maunder: in quel periodo le macchie solari erano praticamente assenti.

Macchie solari ed effetto serra
Ancora ipotesi differenti per una spiegazione scientifica del riscaldamento globale.

Dopo aver a lungo parlato dell'effetto serra e delle sue implicazioni climatiche, sociali, ambientali, ecco che rispuntano fuori altre ipotesi che tenterebbero di spiegare l'aumento termico degli ultimi anni con cause del tutto naturali.
Questa volta imputato numero uno è il Sole, con il suo insolito incremento di attività misurato negli ultimi 60 anni.
Gli scienziati dell'Istituto di Tecnologia Svizzero, hanno tentato di ricostruire i vari cicli solari dell'ultimo millennio, misurando i quantitativi di isotopi di Berillio nelle "carote" di ghiaccio prelevate in Groenlandia.
Questo isotopo si forma sotto l'azione dei raggi cosmici, che colpiscono la Terra a seconda della maggiore o minore attività solare.
In questo modo si è ricostruita l'intensità dei cicli undecennali dell'attività solare, in periodi antecedenti al 1600, Secolo nel quale vennero tenute le prime osservazioni sistematiche.
Ebbene, proprio negli ultimi 60 anni, in coincidenza con il forte aumento delle temperature terrestri, si è verificata anche la massima attività solare dell'ultimo millennio, e la coincidenza risulta fortemente sospetta.
Avevamo già ricordato, in un precedente articolo, che la scoperta della tomba di S.Giacomo a Santiago di Compostella venne preceduta da una lunga serie di Aurore Boreali che per anni interessarono le località del Sud Europa attorno all'anno Mille, indicando così un periodo di eccezionale attività solare.
Altra coincidenza, questa fase di grande attività corrispose ad un periodo insolitamente caldo del nostro Pianeta, con ghiacciai Alpini ridotti al minimo e Banchisa polare quasi inesistente durante la bella stagione.
D'altro canto, i periodi di forte minimo solare, come durante il Quattrocento ed il Seicento, corrisposero a periodo molto freddi e caratterizzati da inverni molto rigidi, con avanzamento dei ghiacciai alpini.
Non è facile, dunque, distinguere tra quello che è il probabile aumento di temperatura dovuto ad una fase di eccezionale attività solare, e l'aumento termico derivante invece dall'introduzione nell'atmosfera di ingenti quantità di anidride carbonica da parte dell'uomo.
A complicare ulteriormente la situazione, ci pensa l'inversione della polarità magnetica, fenomeno che si verifica periodicamente sul nostro Pianeta, e che è preceduto da una diminuzione del campo magnetico terrestre.
Siamo vicini ad una inversione del campo, in quanto esso si è indebolito del 15% negli ultimi 150 anni.
Guarda caso, proprio 150 anni fa la temperatura terrestre iniziò ad aumentare, e terminò la cosiddetta "Piccola Età Glaciale".
L'indebolimento del campo ci espone alla diretta influenza dei Raggi Cosmici e delle particelle cariche di energia provenienti dall'attività solare, e l'ingresso di queste particelle nella nostra atmosfera determina effetti climatici imprevedibili.
Fino a poco tempo fa, si temeva che quest'ultimi potessero interferire col il processo di formazione delle nuvole, ma il fatto non è stato poi confermato da ulteriori ricerche.
Insomma, i fattori in ballo per una spiegazione scientifica dell'incremento termiche degli ultimi anni, ci sono eccome, senza bisogno di ricorrere all'Effetto Serra, che, tuttavia, risulta essere al momento l'ipotesi più probabile.

La terra ha la "febbre"!
La terra si riscalda sempre di più. E' forse il preludio di un futuro che vedrà completamente stravolta l'attuale situazione climatica?

Sempre più spesso si sente parlare di effetto serra e dei suoi effetti sul clima terrestre. Indubbiamente, è grazie all'effetto serra che l'uomo riesce ad abitare il pianeta in quasi tutta la sua globalità. Semmai, c'è da domandarsi quanto l'uomo alteri l'effetto serra pregiudicando quella che potremmo definire come una situazione di "normalità climatica". Chiariamo meglio il concetto di effetto serra.
L'atmosfera terrestre ha tra le sue svariate funzioni, quella di proteggere il pianeta dall'eccessivo irraggiamento solare. Funge da vero e proprio schermo protettivo contro l'azione diretta del sole, moderando l'assunzione dell'irradiazione ed equilibrando contemporaneamente il calore che la terra disperde nello spazio sotto forma di radiazione infrarossa. E' certo che la vita sul pianeta terra è possibile proprio grazie a questo "mantello" equilibratore, che si estende per un'altezza di circa 560 Km. dalla superficie.
Tra le componenti principali dell'atmosfera, l'azoto e l'ossigeno rivestono senz'altro il ruolo principale. Una terra senza atmosfera comporterebbe un incremento termico notevole durante le ore diurne e un raffreddamento glaciale in quelle notturne. Un ruolo determinante nel sistema climatico terrestre è rappresentato dalle nuvole. Le nuvole hanno, tra le tante funzioni, quella di riflettere le radiazioni solari. Appare chiaro come in una giornata serena, in assenza di condizioni particolari come neve o ghiaccio al suolo o anche di sabbia, tutte condizioni con alto potere riflettente, la terra tenda a riscaldarsi più di quanto non possa avvenire in una giornata nuvolosa. Nel contempo una situazione di cielo sereno nelle ore notturne consentirà una maggiore dispersione di calore.
Il concetto determinante nella corretta dispersione del calore terrestre è la non alterazione delle proprietà atmosferiche. Elementi chiave dell'atmosfera, come l'azoto e l'ossigeno, sono sufficientemente trasparenti da permettere alla radiazione termica infrarossa (la quantità di calore rilasciata dalla superficie terrestre) di filtrare l'atmosfera per disperdersi nello spazio. Altri gas, come il vapore acqueo, il biossido di carbonio e il metano, tanto per citarne alcuni, consentono una remissione inversa del calore. I gas serra, assolutamente determinanti per la vita terrestre attraverso i quali il pianeta riesce a mantenere una temperatura costante di circa 15°, sono tornati alle cronache per una loro sostanziale modifica ad opera dell'intervento umano. I gas serra: vitali quanto nocivi!
La sostanziale modifica quali-quantitativa degli elementi che contribuiscono al mantenimento dell'effetto serra terrestre è il motivo più accreditato del riscaldamento globale in corso. Nell'ultimo secolo, la temperatura media terrestre è aumentata di circa 0,5° e si stima che nel 2050 l'incremento termico sarà di almeno 1,5°, alterando pericolosamente l'intero sistema. Le previsioni avvengono per il tramite di sistemi che simulano l'andamento climatico globale (GCM). Attraverso la variazione dei parametri iniziali, calcolando diverse concentrazioni di gas serra, si riescono a stimare differenti condizioni di arrivo. Le simulazioni avvengono in più anni così da garantire una maggiore attendibilità dei calcoli.
Il biossido di carbonio è d'annoverare tra gli elementi che contribuiscono maggiormente all'alterazione del "normale" effetto serra. Si stima che lo stesso sia aumentato del 30% rispetto ai valori di 200 anni fa e che sia responsabile nella misura del 70% dell'effetto serra complessivo! A questo si aggiungano elementi di "recente introduzione" quali il clorofluorocarburi (CFC) e il protossido d'azoto, un cocktail micidiale che mette in pericolo l'esistenza dell'uomo stesso. Non è intenzione dell'autore attribuire l'assoluta responsabilità dei gas serra degli attuali cambiamenti climatici. Forse non esiste una causa determinante, esiste senz'altro un riscaldamento in grado di innescare una pluralità di effetti che sicuramente sfuggono a qualunque elaboratore elettronico.
Il rimedio a tutto ciò, o forse sarebbe meglio dire uno dei possibili rimedi: ridurre l'emissione dei gas nocivi, limitare l'inquinamento atmosferico divampante! Il protocollo di Kyoto potrebbe essere l'inizio di un cammino molto lungo che tuttavia non garantirebbe il recupero degli errori già commessi e subiti dal "sistema terra". La terra ha la febbre? A tutti quanti il compito di riportarla alla normalità.
A cura di www.meteogiornale.it

In Primo Piano

27 OTTOBRE ore 16:30

Ancora neve sul Nord Europa. Ma dove?

Nelle prossime ore e nel corso della notte sono attese ancora nevicata sul comparto Nord dell'Europeo. Neve fino a quote molto basse o fino in pianura sulla Norvegia centrale e settentrionale. A sud della regione prevalenza di pioggia. Sulla Svezia neve su buona parte dei settori centrali e settentrionali, mentre pioggia a sud. Sulla Norvegia nevicate in estensione anche sui settori orientali risparimiati in mattinata. Neve anche forte e sottoforma di bufere per effetto di venti ipeturosi sul Golfo finlandese sulle coste occidentali e settentrionali della regione. Fiocchi bianchi anche sulla Russia occidentale. Le temperature oscilleranno tra i -2 e i -6°C a nord e 2-8°C a sud. Immagine a cura di ETA.


In Primo Piano

27 OTTOBRE ore 15:03

Mistral, il forte vento settentrionale della valle del Rodano
Ha conseguenze importanti sul tempo in Italia questo vento, forse il più atteso in inverno dagli appassionati del versante tirrenico, essendo spesso la sua presenza alla base della genesi di situazioni favorevoli alla neve a bassa quota.

Forte, freddo, secco e tempestoso vento settentrionale, il mistral soffia con notevole frequenza, soprattutto nel semestre freddo, nei paesi del Mediterraneo centro-occidentale (Italia compresa, nel nostro paese prende il nome di maestrale e interessa soprattutto la Sardegna), ma è particolarmente frequente e intenso nella bassa valle del Rodano, nella Francia sudorientale, dalla quale esce violento nel Golfo del Leone.
Questo vento può persistere per diversi giorni e raggiunge i suoi picchi più intensi quando vi è una depressione sul Golfo di Genova o sul medio-alto Tirreno, contrapposta a un'alta pressione centrata sull'Europa occidentale. Più forte è il dislivello barico, più elevata è la velocità raggiunta dal mistral. Ricordiamo il recente episodio del 13 novembre 2004, quando grazie a una situazione barica come quella descritta, con dislivello barico di oltre 30 hpa in poche centinaia di chilometri, le raffiche di mistral hanno raggiunto le 64 miglia orarie a Orange.
La massa d'aria che raggiunge il Mediterraneo con il mistral è in genere aria polare marittima, convogliata verso le nostre latitudini da pulsazioni settentrionali dell'alta pressione oceanica. Quando l'alta pressione presenta una protuberanza verso la regione germanica, come appunto il 13-14 novembre 2004, la massa d'aria che scende lungo la valle del Rodano assume una connotazione più continentale ed è quindi in genere secca. Quando invece l'alta, invece di distendersi verso nordest, si allunga ancora più a nord, verso l'Islanda, l'aria polare marittima giunge sulla regione francese direttamente dal Mare del Nord, quindi è un po' più umida e instabile. In quest'ultimo caso i fenomeni associati al mistral restano comunque limitati in territorio francese, ma diventano importanti in Italia, venendo la fenomenologia esaltata dal passaggio della massa d'aria sulle acque del Mediterraneo.
Relativamente al 2004, possiamo ricordare il mistral del 29 gennaio, con i nuclei di instabilità manifestatisi in Toscana con notevole nuvolosità cumuliforme e rovesci nevosi e di graupel fino in pianura, e quello del 28 febbraio. In quest'ultimo caso l'aria polare marittima umida uscente dalle foci del Rodano alimentava una profonda depressione sull'alto Tirreno, da cui sono scaturite precipitazioni intense sul nostro versante tirrenico, nevose fino a quota molto bassa, mentre il giorno seguente, pur essendosi allontanato verso est il minimo al suolo, le stesse regioni, stante il proseguire dell'afflusso di aria polare marittima dalla valle del Rodano, hanno visto fiorire cumuli a evoluzione diurna con rovesci e temporali di neve anche sulle coste, come a Marina di Carrara e a Cecina.
Il mistral può raggiungere con relativa facilità i 130 km/h nel delta del Rodano, mentre difficilmente va oltre i 70 km/h sulle coste. Ovviamente l'effetto di incanalamento nella valle gioca un ruolo importante nell'incrementare la velocità del vento.
A cura di www.meteogiornale.it

In Primo Piano

27 OTTOBRE ore 15:47

E' Inverno sul Nord Europa mentre è Estate sul Mediterraneo. Ma tranquilli...prima "zampata" fredda nei primi giorni di Novembre.

Scommetto che siete stanchi di questo caldo. Basta.... oramai l'ora di tempo estivo è chiuso già da un bel pezzo!. Certo, putroppo le stagioni non riescono a fare il loro corso completo e pertanto aspettiamoci nei prossimi anni stravolgimenti anche più sconvolgenti ed interessanti sul Mediterraneo e sull'Europa. Ma allora quando finirà questo caldo?. Innanzi tutto fino a Domenica 29 il tempo rimarrà soleggiato e molto mite su tutta l'Itali. Punte di 28-30°C attesi sulla Sicilia e Calabria, 25-27°C al Centro e 22-25° al Nord. Intanto la depressione fredda scenderà di latitudine. Per vedere un primo segno di cambiamento dovremmo aspettare la sera di Domenica quando i primi fenomeni sia addosseranno sulle Alpi provocando alcune piogge e un pò di Foehn sulle pianure del Nord. In seguito si assisterà a un miglioramento ma le temperature tenderanno a calare. Per una svolta più decisa e consistente da parte della depressione fredda dovremmo aspettare verso il 5 Novembre quando il fronte non più in diescesa da est come previsto ieri ma da oveste tenderà ad investire tutta l'Italia con foriere di piogge anche forti e neve a quote relativamente basse sulle Alpi e Appennino. Al momento la probabilità di accadimento del fenomeno e inferiore al 50% ma nei prossimo round e nei prossimi giorni capiremo meglio il meccanisco della situazione prevista. Seguite gli aggiornamenti.

Webcam-Clic

27 OTTOBRE ore 15:24

Arriva puntuale la Tempesta sul Nord Europa. Piogge, neve, vento forte sono in atto sulla Norvegia, Svezia, Finlandia.

E' stata prevista da tempo e a partire dalla notte appena trascorsa è arrivata puntuale sul Nord-Europa. In queste ore si segnalano forti bufere di neve sulla Finlandia centro-occidentale, mentre sul sud del Paese piove intesamente. Neve anche sulla Norvegia settentrionale, mentre più a sud prevale la pioggia anche se con schiarite. Sulla Svezia piogge sparse con neve sempre sui settori più settentrionali. Venti forti sul Mar Baltico e Golfo di Finlandia. Nelle prossime ore il matempo si sposterà più ad est interessando ancora una volta la Finladia mentre altrove le piogge si attenueranno. Piogge ancora presenti anche sulla Norvegia nord-occidentale. Qui sotto sono presenti alcune webcam della Novegia, Svezia e Finlandia. Gotevi lo spettacolo!!

NORVEGIA








FINLANDIA








SVEZIA


RICERCA