sabato, maggio 05, 2007

ULTIME NOTIZIE

5 MAGGIO ore 21:15

MOLTA PIOGGIA IERI IN PIEMONTE
Il primo posto è stata guadagnato da Varallo Sesia con ben 122 mm.

Ecco i quantitavi precipitativi osservati nelle ultime 12 ore sui vari rilevamenti della regione piemontese:
Stazione di Domodossola (VB): 85 mm
Stazione di Stresa (VB): 83 mm
Stazione di Varallo (VC): 122 mm
Stazione di Cameri (NO): 61 mm
Stazione di Vercelli (VC): 64 mm
Stazione di Borgofranco d'ivrea (TO): 88 mm
Stazione di Ala di Stura (TO): 102 mm
Stazione di Torino (TO): 80 mm
Stazione di Salbertrand (TO): 78 mm
Stazione di Luserna S.Giovanni (TO): 83 mm
Stazione di Asti (AT): 60 mm
Stazione di Alessandria (AL): 25 mm
Stazione di Castagnole Lanze (AT): 54 mm
Stazione di Castigliole Saluzzo (CN): 61 mm
Stazione di Somano (CN): 53 mm
Stazione di Ponzone (AL): 61 mm
Stazione di Saliceto (CN): 42 mm
Stazione di Mondovì (CN): 52 mm
Stazione di Cuneo (CN): 63 mm
Stazione di Demonte (CN): 60 mm
Stazione di Valdieri (CN): 65 mm
Stazione di Chiusa Pesio (CN): 68 mm
Stazione di Garessio (CN): 47 mm

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5 MAGGIO ore 20:43

Da questa notte e per buona parte della giornata di domani, attesi venti FORTI (raffiche anche oltre i 40-60 km/h) sul Canale di Sardegna, Canale di Sicilia, Jonio, coste Catanesi e coste Calabresi

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5 MAGGIO ore 19:25

USA, TORNADO DEVASTA CITTADINA
Almeno sette morti, crollato ospedale


Un potente tornado ha devastato Greensburg, cittadina di 2mila abitanti in Kansas, nel Midwest degli Usa. Almeno sette persone sono morte e decine sono rimaste ferite. Oltre il 75% degli edifici risultano danneggiati e l'ospedale è parzialmente crollato: i soccorritori temono ci siano persone intrappolate sotto le macerie. Sono state inviate squadre d'emergenza dagli Stati vicini, insieme a uomini della Guardia nazionale.
Il tornado che ha colpito la località risulta aver avuto dimensioni insolite, coprendo un'area di circa 800 metri, e secondo i testimoni oculari è stato seguito da altri due fenomeni minori.

Il Kansas è risultato l'area più colpita da una serie di tornado notturni che hanno interessato anche gli Stati di Illinois e Oklahoma. Secondo la protezione civile del Kansas, il 90% degli edifici di Greensburg sono stati danneggiati e in molti casi rasi al suolo. Il municipio, le scuole e buona parte dell'ospedale della cittadina di circa 2.000 abitanti in mezzo al Kansas rurale non esistono più. L'allarme fatto scattare dal servizio meteorologico poco prima che il tornado toccasse terra, ha probabilmente salvato molte vite, dando il tempo ai residenti di cercare rifugio negli scantinati. Decine di persone sono però rimaste ferite. Squadre di soccorritori, comprese unità militari, sono al lavoro per cercare altri sopravvissuti ed eventuali altre vittime sotto le macerie.
TGCOM

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5 MAGGIO ore 19:08

Segnalati FORTI temporali e NUBIFRAGI sull'est del Mantovano: Nogara, Ostiglia, Bagnolo san Vito, San Benedetto Po, Quistello, Concordia sulla Secchia, Novi di Modena, Cavezzo, Carpi. Temporali intensi anche Piacentino e nord Modena; rovesci sul Pavese. Alcune piogge invece stanno entrando dall'alto Piemonte, interessando nelle prossime ore le pianure centrali della regione.

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5 MAGGIO ore 19:00

Ecco alcuni dati pluviomentri significativi, registrati ieri sull'Italia:

NORD ITALIA:

Piacenza Montale (PC) 61.5 mm
Milano Famagosta (MI) 53.5 mm
Salsomaggiore Terme (PR) 50.7 mm
Codogno (LO) 50.3 mm
Basiglio (MI) 47.0 mm
Nichelino (TO) 46.7 mm
Torino Corso Brescia (TO) 45.9 mm
Casalpusterlengo (LO) 45.0 mm
Torino Via Servais II (TO) 42.9 mm
Cambiano (TO) 41.9 mm
Castagneto Po (TO) 40.3 mm
Corteolona (PV) 37.0 mm
Cividino (BG) 34.0 mm
Cesate (MI) 33.0 mm
Pila (VC) 33.0 mm
Castelmella (BS) 31.5 mm
Cernusco Lombardone (LC) 31.4 mm

CENTRO ITALIA:

Pisa S (PI) 77.0 mm
Marina di Carrara (MS) 31.2 mm

PREVISIONI

5 MAGGIO ore 15:14

PREVISIONI PER DOMENICA 6 MAGGIO: INSTABILE SUL TIRRENO E CENTRO ITALIA. VARIABILITA' SPARSA SUL NORD-OVEST; PIU' STABILE SUL MERIDIONE
A partire da domeni il tempo tenderà a stabilizzarsi, specie sul Nord-Ovest e Meridione. Altrove ancora incertezze, con piogge e rovesci.


NORD: Nuvoloso al mattino su tutto il Nord-Ovest, con isolati piovaschi o piogge, soprattutto sull'Appennino, Prealpi e Lombardia. Clima asciutto sui rilievi e Valle d'Aosta. Nel pomeriggio tendenza a rovesci sparsi un pò ovunque, ma più deboli o assenti sulle Alpi e Valle d'Aosta. Qualche isolato temporale possibile sul Bresciano e Orobie. In serata migliora ovunque.
Sul Nord-Est mattinata nuvolosa, con piogge e rovesci sparsi, meno frequenti sull'Alto Adige. Nel pomeriggio situazione invarita e clima sempre instabile su tutte le regioni. Probabili temporali sulle Prealpi Venete e Trentino. In serata migliora, a parte qualche piovasco sui rilievi.
Temperature massime comprese tra i 20-25°C. Minime intorno ai 9-13°C.
Venti deboli, con rinforzi da N-NW in serata sulle Alpi e Liguria. Mari poco mossi.

CENTRO: Nuvoloso e piovoso al mattino sulla Toscana, nord-ovest Sardegna, Umbria, Marche, nord Lazio e Abruzzo. Altrove variabilità e qualche schiarite locale. Nel pomeriggio instabilità in aumento sull'Appennino e versante Adriatico, con rovesci e locali temporali, moderati sull'Abruzzo. Più asciutto sul basso Lazio e sud Sardegna. In serata, a parte qualche rovescio sulle Marche, Abruzzo e Appennino, situazione in miglioramento.
Temperature massime comprese tra i 19-21°C. Minime intorno ai 10-14°C.
Venti moderati o forti al mattino (raffiche di 40-60 km/h) sulla Sardegna occidentale, in temporanea attenuazione nel pomeriggio, ma in ripresa tra la sera e la notte. Altrove venti deboli, ma tesi sul Tirreno.
Mari generalmente poco mossi; molto mossi sulla Sardegna

SUD: Mattinata soleggiata su tutte le regioni, con qualche piccola incertezza. Nel pomeriggio formazione di addensamenti e rovesci sulla Puglia centro-settentrionale e Basilicata. Sempre sole e clima caldo altrove. In serata migliora ovunque.
Temperature massime comprese 19-23°C, con punte di 25°C sul Ragusano e Siracusano.
Minime intorno ai 10-15°C. Venti moderati sul Canale di Sicilia, di Sardegna e Jonio; deboli altrove. Mari da poco mossi a mossi

IN PRIMO PIANO

5 MAGGIO ore 14:46

PROSPETTIVE ESTIVE? AL MOMENTO LO ESCLUDIAMO, ALMENO FINO AL 20 DEL MESE. SARA' LA PRIMAVERA QUESTA VOLTA A FARCI DA PADRONA!
Maggio: tendenze sempre instabile e fresche?


SITUAZIONE: Giornata pienamente nuvolosa su tutte le regioni, a parte qualche timida schiarita su alcuni tratti costieri del Tirreno e sud Puglia. Altrove nuvolosità sparsa, con piogge e rovesci relegati sul nord e sud della Lombardia, Veneto, Friuli, nord Sardegna, Toscana, Lazio, Marche e Abruzzo.
Proprio questa mattina sul Veneto, si sono avute piogge intense, ma è stata la giornata di ieri a fare il punto: picchi di 96 mm si sono avuti a Codevigo, 69 mm a Legnaro, 65 mm a Quinto Vicentino e 56 mm all'Orto Botanico. Accumuli che hanno superato abbondantemente la soglia della media mensile su gran parte della regione

EVOLUZIONE: La situazione è in deciso miglioramento su tutte le regioni, con piogge che via via si fanno sempre più intermittenti o anche assenti su alcune regioni. Domani (Domenica 6) il tempo migliorerà (specie in serata) sul Nord Italia con ampie schiarite, mentre nel pomeriggio non sono esclusi isolati rovesci o temporali sulle zone alpine e pedemontane. Al Centro la situazione rimarrà ancora critica con piogge sparse e rovesci intensi, specie sull'Appennino e Abruzzo. Sul Meridione clima quasi estivo e cieli perlopiù poco nuvolosi.
Dalla prossima settimana però, il tempo andrà progressivamente migliorando, almeno fino al 10 Maggio, con temperature in aumento (punte di 28-30°C sulla Valpadana) e clima decisamente estivo!. Sarà FORSE una cosa passeggera, perchè sull'Ovest dell'Europa, si osserva una nuova discesa fresca verso l'Italia a partire dall'11 Maggio, con piogge e temporali, anche FORTI sulle Alpi, Triveneto e pedemontane. Sul Centro-Sud tempo invece buono, a parte isolati rovesci sull'Adriatico. La colonnina di mercurio, dopo l'aumento tra il 7-10 Maggio, subirà un nuovo calo.

LUNGO TERMINE: Si osserva una nuova saccatura a metà mese, entrare sul Mediterrano centrale, provocando nuovi peggioramento, piogge, temporali e clima nuovamente fresco. Il CALDO rimarrebbe confinato ai suoi bordi, mentre l'Italia si troverebbe in balia dell'instabilità!!
SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI...

DIDATTICA METEO

5 MAGGIO ore 14:04

IL FOEHN E LO STAU


I due fenomeni nascono in presenza di una barriera montuosa. In Italia molto conosciuto è il foehn alpino, perchè molto più frequente e di maggiore intensità, ma anche quello appenninico non va trascurato. Naturalmente il vento di caduta è legato a doppio filo al cosiddetto "effetto stau" che si verifica lungo i versanti sopravento dei rilievi montuosi. Ma come si formano questi due fenomeno? Vediamolo insieme.

Quando una corrente d'aria incontra una barriera montuosa l'unica via di fuga che trova è quella di risalire lungo il versante montuoso. L'aria risalendo tende a raffreddarsi (mediamente di 0,6/0,7 gradi ogni 100 metri in presenza d'umidità), fino ad arrivare al punto di condensazione, che gradualmente darà origine alle nuvole prima, alle precipitazioni poi. Questo è il fenomeno dello Stau. E' quello che accade in presenza di fredde correnti settentrionali sui versanti esteri delle Alpi:l'aria proveniente dal Nord Europa scende verso sud, incontra le Alpi che contibuiscono ad accentuare l'instabilità, scaricando in inverno abbondanti nevicate in Austria e Svizzera. Ma cosa accade sul versante opposto? Esattamente il fenomeno opposto. Arrivata alla sommità della barriera montuosa l'aria ha ormai scaricato tutta la sua umidità, in termini di pioggia o neve. Non si trova difronte più nessun ostacolo e non gli resta altro che scendere. E così come l'aria salendo si raffredda, condensandosi, scendendo essa si riscalda, divenendo secca. Ma si riscalda più di quanto si sia precedentemente raffreddata sul versante opposto: 1 grado di riscaldamento ogni 100 metri di discesa, contro 0,6/0,7gradi di raffreddamento ogni 100 metri di salita. Perchè? Perchè l'aria è più secca, priva di quell'umidità che ne rallenta il raffreddamento/riscaldamento (pensiamo infatti alle temperature della notte: se questa è serena l'aria si raffredda più velocemente, mentre se è nuvolosa il calo è meno consistente).

Sempre rifacendoci all'esempio dello stau è' quello che accade in presenza di correnti fredde settentrionali sui versanti alpini italiani: l'aria originariamente fredda e perturbata, scendendo nelle vallate sud-alpine diviene secca, i cieli si rasserenano e la temperatura si riscalda. E' quello che accade molto spesso sulle pianura padana, specie quella occidentale, dove se fino a Zurigo nevica con temperature sotto lo zero, a Milano splende il sole, ci sono venti anche sostenuti da nord-nordovest e le temperature sono tutto sommato miti. Ecco il fenomeno del foehn. Il versante che risente dello stau sarà denominato sopravento, mentre quello che risente del foehn si chiamerà sottovento.

I due fenomeni sopra esposti, foehn e stau, non sono tipici solo delle Alpi, ma anche dell'appennino. E così come tra la Svizzera e la Lombardia abbiamo spesso tempi completamente opposti, così accade tra il versante adriatico e quello tirrenico. Seppure dobbiamo precisare che l'evidenza è molto minore, per il fatto che l'altezza della barriera montuosa è decisamente inferiore. lo stesso fenomeno è molto conosciuto anche in America. Negli Stati Uniti le correnti che spirano da occidente contro le Montagne Rocciose determinano sul versante orientale della catena un vento del tutto analogo al foehn, chiamato chinook.
A cura di 3bMETEO

DIDATTICA METEO

5 MAGGIO ore 14:01

LA GRANDINE
Ecco un interessante articolo che tratta sulla grandine, dove e quando di formano!

LA STORIA DELLA GRANDINE

La storia della grandine è vecchia quanto quella dell’Uomo. Molti infatti sono i riferimenti storici a questo fenomeno meteorologico. Uno tra i più vecchi si trova nel libro dell'Esodo (circa 1250 a.C.) ove la grandine viene descritta come la settima piaga d’Egitto. Tralasciando l’aspetto religioso, dal testo si evince che già all’epoca era chiaro il collegamento tra la grandine e i temporali di forte intensità e la intrinseca natura capricciosa della grandine che, a differenza di siccità e alluvioni, non colpisce le coltivazioni in modo omogeneo.

La grandine non passò inosservata ai grandi pensatori dell’antichità, creando non pochi grattacapi intellettuali anche ad Aristotele che, nel suo libro Meteorologica (circa 350 a.C.) , pur comprendendo che la grandine era fatta di ghiaccio, non riuscì a spiegare come mai grandinasse più spesso nella stagione calda.
Uno dei primi scienziati moderni a studiare la grandine fu Alessandro Volta, l’inventore della pila, che sezionò i chicchi di grandine facendo delle interessanti scoperte, pur non riuscendo a spiegare totalmente quello che era riuscito ad osservare.

COME SI FORMA LA GRANDINE
Per poter comprendere come si forma la grandine, è necessario conoscere alcuni aspetti della dinamica dei temporali e del comportamento fisico dell’acqua. In particolare è necessario sapere che i temporali sono formati da una corrente ascendente che porta l’aria dagli strati prossimi al suolo verso l’alto. In questo moto, l’aria sollevata verso l’alto si espande (infatti la pressione dell’ambiente esterno diminuisce con l’altezza) e quindi si raffredda, facendo condensare il vapore acqueo in goccioline (vedi figura) .
Nei temporali, la corrente ascendente continua a portare le goccioline d’acqua fino a temperature molto basse (-10/-20°C). Ora, queste goccioline pur raggiungendo queste temperature non congelano, ma restano in uno stato liquido instabile, dove una minima sollecitazione esterna può farle congelare. Questo stato della materia viene chiamato dai fisici "sovrafusione". Quando l’acqua sovraffusa incoccia contro un ostacolo (un fiocco di neve, un’ala d'aereo, etc.) ghiaccia quasi istantaneamente rilasciando una piccola quantità di calore. Molto suggestiva è questa immagine di un fiocco di neve attorniato da goccioline sovraffuse ottenuta all’interno di una nube. Se il fiocco di neve impatta con tante gocce sovraffuse. Allora una volta giunto al suolo avrà un aspetto simile a questo. Se impatta con moltissime gocce sovraffuse, allora la sua forma sarà grossomodo conica (il verso di caduta di questo agglomerato di ghiaccio va dalla punta alla base del cono).

La grandine si forma proprio grazie alle goccioline sovraffuse. Quando un cristallo di ghiaccio (embrione di grandine) entra in strati di aria sovraffusa, portati verso l’alto dalla corrente ascendente del temporale, allora l’embrione crescerà catturando queste goccioline. Se le goccioline sono relativamente poche, gli strati di ghiaccio che si formeranno attorno all’embrione saranno opachi perché il ghiaccio non assumerà una struttura regolare. Quando invece l’embrione di grandine incontrerà strati con molta acqua sovraffusa, allora lo strato di ghiaccio che si formerà attorno all’embrione sarà trasparente. Questo perché il calore rilasciato dalle goccioline sovraffuse che gelano sarà sufficiente a mantenere la temperatura dell’embrione vicina allo 0°C, facilitando la formazione di cristalli di ghiaccio regolari (come quelli dei cubetti nei nostri freezer). Provate a individuare gli strati che si sono formati rispettivamente in presenza di poca e molta acqua sovraffusa in questo chicco di grandine.

ESISTONO DIFESE CONTRO LA GRANDINE?
Molti metodi sono stati proposti per cercare di ridurre la formazione della grandine. Purtroppo, allo stato attuale delle conoscenze, non si è però in grado di dire se essi funzionino o no. Quello che è certo è che, in ogni caso, non riescono a prevenire totalmente la formazione della grandine. Gran parte dei metodi di prevenzione della grandine fino ad oggi proposti si possono distinguere in metodi meccanici e in metodi chimico-fisici.

I metodi meccanici sono quelli che fanno uso di sostanze esplosive (missili o cannoni al suolo) e si basano sull’effetto meccanico che l’esplosione potrebbe provocare sui chicchi. Ora, i razzi esplosivi attualmente prodotti raggiungono altezze di ca. 2000 m, quindi ben inferiori alle zone ove la grandine si forma. Anche ammettendo che le esplosioni potessero fare qualcosa ai chicchi di grandine, sarebbero queste esplosioni abbastanza forti ed estese da proteggere un’area sufficientemente grande per essere economicamente convenienti? Purtroppo, al momento, nessuno ha ancora dato una risposta a questa domanda.

I metodi chimico-fisici si differenziano a loro volta in metodi Glaciogeni e metodi Igroscopici.

I metodi glaciogeni si basano sul principio della competizione benefica. L’idea alla base è quella di immettere nella nube delle sostanze che facilitino il congelamento dell’acqua (ad esempio lo ioduro d’argento) e quindi che aumentino il numero degli embrioni di grandine. In altre parole, con queste sostanze si cerca di formare tanti chicchi di grandine, ma di più piccole dimensioni, al posto di pochi chicchi grossi. Questi chicchi piccoli potrebbero sciogliersi prima di raggiungere il suolo o comunque produrre poco danno. Queste sostanze possono essere disperse in atmosfera o mediante bruciatori al suolo, o mediante bruciatori posti su aerei o con missili che raggiungono gli 8000 m di altezza. Il principio della competizione benefica funziona in laboratorio, ma è molto difficile da provare sperimentalmente sul campo; infatti i meccanismi che avvengono all’interno delle nubi possono creare non pochi problemi alla dispersione delle sostanze attive. Inoltre queste sostanze devono agire secondo delle tempistiche precise, che sono molto difficili da individuare e prevedere.

I metodi igroscopici si basano sull’utilizzo di sostanze che facilitano la formazione di grosse gocce all’interno delle nubi (essenzialmente sali di calcio e sodio). Rilasciando queste sostanze all’interno delle nubi si vuole favorire la formazione di gocce di pioggia, togliendo la possibilità all’acqua di diventare goccioline sovraffuse e quindi entrare nel processo di formazione della grandine. In generale queste sostanze vengono rilasciate in atmosfera tramite aerei. Uno dei problemi di queste sostanze è che devono essere immesse nelle nubi in momenti e posizioni opportune. Inoltre, richiedendo l’uso di aerei che volino a vista, difficilmente potrebbero essere utilizzate di notte.
Queste sostanze sono state sperimentate in Sudafrica nel tentativo di aumentare la quantità di pioggia prodotta dai temporali ed hanno dato risultati positivi. Anche esperimenti analoghi ripetuti in Messico da gruppi di lavoro statunitensi hanno riportato analoghi risultati positivi. Ora, però, anche se si riesce a far piovere di più, non è detto che si possa nello stesso modo far grandinare di meno.
Il generale, uno dei problemi principali trattando della grandine è quello della sua grande variabilità. Per poter cercare di prevenire la grandine, è necessario prima comprenderla. Al momento questo non è stato fatto appieno, ma possiamo per certo dire che in linea di principio è possibile, anche se saranno necessari lunghi anni e l’utilizzo di strumenti ad hoc, come la rete di rilevamento della grandine, realizzata dall’ERSA e ora gestita dall’Osservatori Meteorologico dell’ARPA-FVG. Questa rete, che si basa sul contributo di quasi 400 volontari, non solo consente di sapere dove e quando è grandinato, ma di conoscere anche l’aspetto della grandine.
UMFVG
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