mercoledì, aprile 25, 2007

ULTIMA ORA

25 APRILE ore 21:00

PROTEZIONE CIVILE: ALLARME CALDO E SICCITA'


SICCITA' E CALDO
Un aprile torrido ha pesantemente intaccato le riserve d'acqua italiane: da settembre ci sono state perdite dal 20 al 40% rispetto alla media del periodo. Lo indicano gli ultimi dati diffusi oggi dalla Protezione civile, che pongono l'allarme soprattutto sul Po, la cui portata è arrivata ai minimi storici. E ad aggravare la situazione a giugno arriveranno le prime ondate di calore, avvisaglie di un'estate che si preannuncia bollente.
PRIMA META' APRILE ALL'ASCIUTTO - Un marzo con le precipitazioni nella norma, nota la Protezione civile, aveva fatto tirare un respiro di sollievo. Ma la prima metà di aprile ha nuovamente accentuato il deficit idrologico stagionale. A ciò si aggiunge che le nevi alpine sono ormai in fase di rapida e progressiva fusione per le alte temperature di aprile.
PO PREOCCUPA - A preoccupare è specialmente il Po, dove le portate registrate alle cinque stazioni idrometriche di riferimento sono ovunque inferiori a quelle del 2003 e del 2006, anni particolarmente secchi. Alla stazione di Pontelagoscuro (Ferrara) la portata ammonta a 431 metri cubi al secondo, pari alla metà del valore medio storico di 953 metri cubo/secondo in tutto il periodo di riferimento 1924-2006. La Protezione civile invita quindi ad un'oculata gestione delle acque del più grande fiume italiano, garantendo prioritariamente l'approvvigionamento ad uso potabile. Ed il segretario generale dell'Autorità di bacino del Po, Michele Presbitero, fa sapere che per contrastare la siccità "stiamo invasando, in pratica 'facendo riserva', nei laghi alpini e nei bacini idroelettrici, lasciando defluire il minimo possibile". Così, aggiunge, si cerca di trattenere la risorsa idrica per "distribuirla in futuro in modo più ragionato e concordato con tutti gli attori in campo".
ANCHE GRANDI LAGHI SI SVUOTANO - Quanto ai grandi laghi, i livelli del Garda e del Maggiore sono ben al di sotto della media stagionale. Per i fiumi, la situazione dell'Arno, specie in riferimento all'approvvigionamento idropotabile di Firenze, appare oggi di "ordinaria criticità". Anche nel bacino del Tevere, in particolare in Umbria, le portate continuano ad essere inferiori a quelle registrate negli ultimi anni e vengono tenute sotto controllo. Al Sud, infine, si continua a registrare un calo dell'acqua negli invasi, anche se i valori sono ben lontani da quelli rilevati nell'estate del 2002, quando si verificarono le criticità maggiori.
ARRIVANO LE ONDATE DI CALORE - E, come se non bastasse la siccità, è in arrivo un'estate torrida. Alcuni modelli previsionali, indica la Protezione civile, segnalano "un'alta probabilità di ondate di calore, soprattutto a giugno". A determinare un'ondata di calore è non solo l'aumento anomalo della temperatura, ma anche il livello di umidità e la durata dell'alta pressione. Si tratta di condizioni di caldo patologico che causano un aumento della mortalità nella popolazione. E proprio giugno, sottolineano gli esperti, è il mese più a rischio, perché gli organismi non si sono ancora adattati al caldo; in questo periodo si registrano così i maggiori eccessi di mortalità legata al clima. Il meteorologo Mario Giuliacci, del Centro Epson Meteo, si spinge a prevedere la prima ondata di caldo già alla fine di maggio. E la successiva stagione estiva, fa sapere, "si preannuncia più calda della norma".
ANSA.

PREVISIONI

25 APRILE ore 20:55

PREVISIONI PER GIOVEDI 26 APRILE: NUVOLOSO CON ROVESCI O TEMPORALI SU ALPI OCCIDENTALI, OVEST PIEMONTE E MERIDIONE. SOLE E CALDO AL CENTRO E TRIVENETO.
Ancora instabilità sparsa sull'estremo Nord-Ovest e regioni Meridionali. Sole, caldo e cieli generalmente sgombri da nubi altrove.


NORD: Cieli nuvolosi al Nord-Ovest, con isolate piogge o piovaschi sui rilievi e pianure del Verbano, Biellese, Torinese, Cuneese e ovest Liguria, rari altrove. Maggiori schiarite invece sul Triveneto, specie sulle zone alpine, ma con assenza di precipitazioni. Nel pomeriggio isolati rovesci o temporali sui rilievi alpini piemontesi e valdostani, localmente sulle zone pedemontane e Prealpi lombarde. Più sole e cieli poco nuvolosi altrove. In serata migliora quasi ovunque.
Temperature massime comprese tra i 22-24°C. Minime intorno ai 10-13°C.
Venti deboli, ma con rinforzi da Est nella prima parte della giornata, sull'alto Adriatico, Liguria e Valpadana centro-orientali, in attenuazione in seguito.
Mari generalmente poco mossi, specie sul Ligure.

CENTRO: Sole e caldo per gran parte della giornata sulla Toscana, Umbria, Marche e nord Sardegna. Sulle restanti regioni variabilità sparsa, con isolati piovaschi o rovesci, specie sul Cagliaritano, Nuorese, zone Appenniniche laziali, ambruzzesi e molisani. In serata migliora ovunque con ampie schiarite.
Temperature massime comprese tra i 19-23°C. Minime intorno ai 9-13°C.
Venti deboli, con locali rinforzi da Est. Mari poco mossi.

SUD: Instabile su tutto il Meridione, con piogge o rovesci al mattino sulla Puglia, sud Basilicata e Calabria meridionale; altrove cieli poco nuvolosi. Nel pomeriggio maggiore instabilità su tutte le regioni, con rovesci e temporali sparsi, più intensi sulle zone interne Appenniniche ed est Sicilia. Più asciutto e qualche occhiata di sole sulle coste sud-occidentali della Sicilia, Campania e sud Puglia.
Temperature massime comprese tra i 18-22°C. Minime intorno ai 10-14°C.
Venti deboli, con rinforzi da S-SE sullo Jonio e sud Adriatico. Mari poco mossi.

CRONACA METEO

25 APRILE ore 10:03

MA IL VERO KILLER DEL PO IN SECCA E LA INDIFFERENZA
Un viaggio sul fiume malato


Chissà perché gli italiani non hanno un buon rapporto con i loro fiumi. E meno ancora con il Po, questa colonna vertebrale d’acqua che attraversa mezza Italia e che però è conosciuta male e trattata peggio. Le poche eccezioni che confermano la regola sono quelle di chi sul grande fiume c’è nato, ci vive, lo ama e non si rassegna a vederselo scippare da una combinazione micidiale di inquinamento, incuria e siccità.

È un’Italia minore ma non minima, di civiltà antica e di passioni forti. Quindi vale la pena di raccontarla. Per esempio facendo un viaggetto a Fontanetto Po, paesino di 1.260 abitanti nella Bassa Vercellese, noto ai meno per aver dato i natali a Giovanni Battista Viotti, sommo violinista ma più mesto e meno pittoresco di Paganini, quindi dimenticato (tranne che qui: sulla facciata del Municipio, accanto a un criptico cartello che informa che «i gerani arrivano giovedì 26», c’è la sua faccia, «ammonimento / che immortale è la terra / illuminata dalla luce del genio». Tiè).

Fontanetto, lo dice il nome stesso, è un villaggio che vive sull’acqua. Il Po mormora, calmo, placido e piuttosto a secco, a poco più di un chilometro dalle prime case. E alimenta, tutt’intorno, risaie, risaie, risaie e ancora risaie. Visto dall’alto, il paese sembra un’isola circondata da un mare a scacchi. Qui, l’abbazia di Lucedio fu la prima a produrre il riso con criteri paleoindustriali, tanto che Napoleone ne riempì 5 mila muli per la sua spedizione in Egitto. Quindi quando l’Armée d’Égypte combatté la battaglia delle Piramidi, l’avranno anche guardata quaranta secoli di storia, ma la nutrivano i chicchi di Fontanetto.

Insomma, manca soltanto Silvana Mangano in calze nere. In compenso c’è il signor Federico Ferrarotti, 62 anni, per professione, guarda caso, tecnico di impianti di riseria (ne è andato a costruire una perfino a Kransnodar, in Russia) ma per passione innamorato del Po in generale e del traghetto che lo attraversa, anzi lo attraversava, in particolare. Tanto che ogni volta che il Po cresceva e glielo portava via, lui lo ricostruiva. Racconta: «Il traghetto di Fontanetto c’è sempre stato, almeno fino al primo dopoguerra. Poi fu smantellato. Noi, nel ‘79, lo ricostruimmo dov’era e com’era: due attracchi alle rive, una gomena in mezzo, la piattaforma di 12 metri per 8 che si muove seguendo la corda e la corrente, guidata solo dal timone. Tutto come in passato, con l’unica eccezione che il nostro traghetto era di vetroresina». Nostro, di chi? «Della gente del paese, che voleva il suo traghetto. E dei curiosi, che venivano ad attraversare il Po come una volta. La domenica ci si andava a mangiare la panissa, tutti insieme».

Il primo disastro nel ‘94. Pioveva da giorni e, in un pomeriggio di tregenda, fra tuoni e fulmini, il fiume decise di sbarazzarsi del traghetto. Spezzò gli ormeggi e se lo portò dietro. «Sopra c’ero io. Mi avevano avvisato che stava succedendo qualcosa. Andai a vedere e salii. Proprio in quel momento si spezzarono gli ormeggi e partimmo, intendo io e il traghetto. Mi hanno ripescato i vigili del fuoco un po’ prima di Valenza. Il traghetto, lui, ha continuato la corsa da solo ed è andato ad arenarsi a Balossa Bigli, nel Pavese». Che paura... «Macché. È stato bellissimo, volare sul Po. Comunque il traghetto l’abbiamo rifatto, questa volta di ferro. Di nuovo tutti insieme», appassionatamente. «E di nuovo, nel 2000, il fiume l’ha portato via. E indovini dove l’abbiamo trovato? Esatto, sempre a Balossa Bigli. Il Po è abitudinario. Ma stavolta l’abbiamo lasciato lì. Non credo che lo rifaremo, non c’è più la voglia, l’impegno di tutti».

E qui, sotto sotto, forse c’entra la politica. Perché Ferrarotti è il marito dell’ex sindachessa di centro-sinistra e invece adesso c’è un sindaco di centro-destra, Oscar Nepote, imprenditore (materiali per acquedotti: qui tutto è acqua) e politico: un Berlusconi della Bassa giovane ed efficiente. Il sindaco garantisce che il progetto per un traghetto, magari più leggero, è allo studio, che si stanno solo aspettando il parere (e i soldi) della Regione, che non c’è due senza tre e che, insomma, il nuovo traghetto si farà.

«Lui ci crede? Io no, perché la gente non è interessata - ribatte a distanza Ferrarotti -. Il vero nemico del Po è il disinteresse. Adesso per fare i bagni si va al mare. Quando ero giovane io, si poteva ancora nuotare nel fiume. Oggi no, perché a forza di cavarne ghiaia è pieno di mulinelli e poi le sponde sono state rafforzate con il cemento. Risultato: il Po va più veloce. Forse anche per questo sembra che ci sia dentro sempre meno acqua. E poi adesso le risaie sono piene di diserbanti, e tutto finisce nel Po. Ma il fiume o lo si ama o muore». E si capisce che l’amore per il fiume è, anche quello, acqua passata.
LA STAMPA

ULTIMA ORA

25 APRILE ore 9:34

SCOPERTO UN PIANETA SIMILE ALLA TERRA


Secondo gli scienziati che l'hanno scoperto, sulle mappe dell'universo dovrebbe essere segnato con una bella X, perché il nuovo pianeta individuato nella costellazione della Bilancia ha un segno del tutto particolare: é il pianeta più simile alla Terra mai individuato all'esterno del nostro Sistema Solare.

A scoprirlo, grazie all'osservatorio ESO (European Southern Observatory), è stato un gruppo di ricerca svizzero, francese e portoghese secondo il quale il nuovo pianeta è roccioso e dovrebbe anche contenere acqua allo stato liquido. Con un raggio che è circa il 50% più grande del raggio della Terra il nuovo pianeta, hanno detto i ricercatori, è il più piccolo mai scoperto al di fuori del sistema solare. La ricerca, descritta sulla rivista Astronomy and Astrophysics, fornisce prove anche di un terzo pianeta con una massa otto volte quella della Terra, che orbita intorno alla stessa stella, Gliese 581, già nota per ospitare un pianeta simile a Nettuno individuato dallo stesso gruppo di ricerca.

Gliese 581, hanno osservato i ricercatori, è fra le 100 stelle più vicine a noi, situandosi a 'soli'' 20,5 anni luce dalla Terra. Grazie alla sua vicinanza, ha detto Xavier Delfosse, dell'università francese di Grenoble, il nuovo pianeta sarà un "obiettivo molto importante per le future missioni dedicate alla ricerca per la vita extraterrestre".
ANSA.

ULTIMA ORA

25 APRILE ore 9:31

SICCITA': LIVELLO TRASIMENO STABILE
Il lago e' in controtendenza rispetto ai bacini del Nord


Mentre i grandi laghi del Nord Italia soffrono, il livello idrico del lago Trasimeno si trova a "soli" meno 74 cm sullo zero idrometrico. Un dato addirittura piu' confortante di quello registrato nel gennaio e febbraio scorso, quando si trovava rispettivamente a meno 85 e a meno 76 centimetri. Secondo la Provincia di Perugia, il fatto che il quarto lago italiano "regga" dal punto di vista idrometrico e' il segno che le precipitazioni dell'ultimo scorcio d'inverno hanno avuto effetti benefici.
ANSA.

ULTIMISSIME

25 APRILE ore 9:09

SVOLTA NEI PRIMI GIORNI DI MAGGIO?
I modelli dicono di si...Bisogna fidarsi?


Ricordiamo che siamo molto distanti dall'evento, ma...possiamo anche dire che sono ormai molti giorni che i nostri modelli, osservano questo peggioramento e primi giorni del nuove mese. L'Alta Pression,e potrebbe cedere di fronte a correnti più fresche da N a partire dal 30 Aprile, con primi temporali o piovaschi sia sulle zone montuose sia su alcuni tratti pianeggianti. Le PIOGGE vero arriveranno però sottoforma di "serie" con attacchi bifrontali. Il primo fronte transiterà da W verso E tra il 3-6 Maggio e il secondo da N-NE tra il 9-11 Maggio. Al momento, pare che il 90% (ottima percentuale) delle nolte regioni italiane possa vedere finalmente la pioggia, localmente più intensa sui settori Settentrionali. Le temperature tenderanno a calare di alcuni grandi, portadosi su valori consoni alla stagione.
Anche in seguito, si osservanto grandi manovre sull'Europa!
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