giovedì, marzo 08, 2007

ULTIMA ORA

8 MARZO ore 20:50

PREVISIONI PER VENERDI 9 MARZO: BEL TEMPO E CLIMA MITE AL NORD E TIRRENO. QUALCHE PIOGGIA SULL'ADRIATICO; MALTEMPO AL MERIDIONE CHE FORTI TEMPORALI E POSSIBILI NUBIFRAGI SULLA SICILIA ORIENTALE
Miglioreranno decisamente le condizioni del tempo domani, sulle regioni Settentrionali e Tirreniche, con sole e clima mite. Sull'Adriatico residui piovaschi; forti pioggie sull'est della Sicilia


NORD: Giornata soleggiata e mite su tutte le regioni a parte qualche cumulo nuvoloso lungo le Alpi. In serata, tendenza ad aumento della nuvolosità (perlopiù stratificata) sulle pianure del Nord-Ovest e Alpi occidentali. Possibili deboli nevicate nella notte oltre i 900-1200 metri sui rilievi della Valle d'Aosta e Ossola; asciutto altrove.
Temperature massime comprese intorno ai 15-19°C. Minime intorno ai 2-5°C.
Venti moderati da N nella prima parte della giornata sulle Alpi, Liguria e alto Adriatico in temporanea attenuazione nel pomeriggio; variabili e deboli altrove. In tarda serata e nella notte nuovi rinforzi anche forti sui settori occidentali alpini.
Mari poco mossi.

CENTRO: Giornata soleggiata sulla Toscana, Lazio e Sardegna, variabilità sparsa altrove con isolati piovaschi o deboli piogge su Marche meridionali, Abruzzo e Molise. Nel pomeriggio ed in serata, tendenza a cessazione dei fenomeni su queste regioni e prime ampie schiarite.
Temperature massime comprese intorno ai 14-19 sul Tirreno e 10-13°C sull'Adriatico. Minime intorno ai 6-12°C.
Venti moderati da N-NE nella prima parte della giornata su tutte le regioni e mari, in lieve attenuazione in serata ma in ripresa nella notte.
Mari poco mossi o mossi.

SUD: Instabilità su tutte le regioni con piogge e rovesci, più deboli sulla Puglia e Campania ma in miglioramento nella ore serali. Fenomeni intensi e sotto forma di temporali nel corso della giornata sull'est della Sicilia e bassa Calabria. Possibili NUBIFRAGI di breve durata tra Ragusano, Siracusano e Catanese.
Neve in Appennino oltre i 1600-1800 metri.
Temperature massime comprese intorno agli 11-14°C con punte di 18°C sulla Puglia. Minime intorno ai 10-13°C, più basse (8-9°C) sulla Sicilia nord-occidentali per piogge!
Venti moderati da E-NE sulle regioni, Adriatico e Tirreno con locali rinforzi. Forti o molto forti da E con punte di 90-120 km/h sullo Jonio meridionale e Sicilia.
Mari mossi o molto mossi.

ULTIMA ORA

8 MARZO ore 20:04

2007: CALDO COME MAI PRIMA

Il 2007 si preannuncia come l'anno più caldo finora registrato,secondo le previsione dei meteorologi britannici. Gli esperti parlano del 60% di probabilità che la temperatura media sia uguale o superiore a quella del 1998: per il 2007 dovrebbe essere di 0,54°C sopra la media di 14°C, nel '98 era stata di 0,52°C. La previsione si basa su due fattori, l'effetto dei gas-serra e quello de El Nino, annunciato da un insolito calore nelle acque delle coste nord-occidentali del Sud-America.
Nel 2006 la Terra ha vissuto il sesto anno all'insegna dell'innalzamento delle temperature dal 1880, con 0,52 gradi di temperatura media globale superiore alla temperatura media del secolo. L'emisfero nord del pianeta è stato leggermente più caldo di quello sud e gli oceani sia dell'emisfero nord sia dell'emisfero sud sono stati più caldi dei continenti. Il maggior riscaldamento si è verificato nell'area artica, nel nord America ed in particolare nel Canada nord orientale, nord Europa e nella parte più continentale dell'Asia centrale.

AMBIENTI E CLIMA

8 MARZO ore 18:16

L'URAGANO KATRINA

“Per i danni provocati e per il terribile impatto sulla popolazione, Katrina è un evento drammatico, paragonabile all'11 settembre. La potenza devastatrice di questo uragano è stata l'ennesima prova dei mutamenti climatici in atto”. È quanto ha affermato Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente in riferimento al ciclone che ha devastato in questi giorni New Orleans. Legambiente ha fatto appello al presidente degli Stati Uniti affinché riveda la sua posizione sui cambiamenti climatici e di conseguenza la politica energetica del paese americano.

L'associazione ambientalista ha ricordato che gli esperti dell'IPCC (gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) già dal 2001 hanno decretato che gli eventi naturali estremi di questi ultimi anni, tra cui gli uragani, sono destinati a divenire sempre più frequenti e sempre più devastanti, come diretta conseguenza dei cambiamenti climatici. Secondo Meteo France, negli ultimi 30 anni si contavano in media 10-11 cicloni ogni anno, mentre dal 1995 in poi si è passati a 12-14. Secondo il modello di previsione elaborato da Meteo France, risulta che il numero degli uragani è direttamente proporzionale alle emissioni di gas serra.

“È chiaro - ha aggiunto Della Seta - che l'obiettivo principale è ora quello di assistere gli sfollati, risanare la città e ricostruire case e infrastrutture. Ma è tempo che Bush riveda drasticamente la propria posizione sui cambiamenti climatici. Gli Stati Uniti sono infatti i principali produttori di gas serra nel mondo, responsabili di oltre un terzo delle emissioni globali e non hanno voluto sottoscrivere il Protocollo di Kyoto”. Che qualcuno provi a spiegarlo agli ex-abitanti di New Orleans, almeno quelli rimasti.

“Non condividemmo - ha concluso il presidente di Legambiente - e continuiamo a non condividere, la risposta del presidente degli Stati Uniti all'attacco terroristico dell'11 settembre, ma non si può negare che la reazione fu immediata. È necessaria ora una risposta altrettanto pronta, per far fronte all'aumento e alla violenza degli eventi climatici”.

Le cifre che danno la misura della progressione del disastro sono contenute in un rapporto della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) degli Stati Uniti distribuito alla Conferenza sul Riscaldamento Globale di Buenos Aires del 1998. L'istituto americano aveva censito 37 catastrofi climatiche da almeno un miliardo di dollari di danni avvenute a partire dal 1980. Ebbene, 31 di questi 37 flagelli si sono concentrati nel decennio '88- '98, il decennio più caldo dal 1880.

Il 1998 è stato un succedersi ininterrotto di alluvioni (50 mila senzatetto in Russia, 80 mila in Corea, 2 mila morti in Cina), siccità (180 milioni di dollari di danni a Cuba, il 90 per cento delle riserve di riso distrutto nelle Filippine), incendi (centinaia di migliaia di ettari di foresta bruciati in Borneo, 10 mila focolai in Messico), uragani (oltre un miliardo i dollari di danni in Perù).

Una concentrazione di eventi in linea con le previsioni dell'Intergovernamental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite. Alex Alusa, responsabile del settore atmosfera dell'UNEP, il programma ambiente dell'ONU, dichiarò. "Il periodo preso in considerazione è troppo breve. Non possiamo affermare con certezza scientifica che l'uragano Mitch sia una conseguenza dei processi fisici causati dall'uomo bruciando combustibili fossili e deforestando il pianeta. Anche se i sospetti continuano a crescere. Nella lista dei “sospetti” figuravano Andrew, l'uragano che nel 1992 ha devastato la Florida e la Louisiana provocando danni per 27 miliardi di dollari, la siccità che nel '97 ha prodotto negli States 6 miliardi di danni e almeno 200 morti, gli effetti devastanti causati dal Niño del '97-'98.

Secondo l'UNEP, il livello del rischio era già allora così alto da rendere urgente una contromossa: limitare i consumi di petrolio e la deforestazione, investendo in tecnologie per migliorare l'efficienza energetica e in fonti alternative come il solare, l'eolico, le biomasse. La situazione, secondo gli ambientalisti, non consentiva ulteriori rinvii del piano di riconversione energetica. Un gruppo di attivisti di Greenpeace ha scalato l'obelisco davanti al teatro Colon chiedendo di non bruciare più di un quarto delle riserve di combustibili fossili. Il WWf ha rinnovato la richiesta di misure immediate: “Ogni anno la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera aumenta dell'1 per cento”, affermava Aldo Jacomelli, “se non passiamo a una forma di energia meno inquinante dovremo fronteggiare ogni anno fenomeni catastrofici”.

Sono passati 6 anni e non è stato fatto nulla di concreto. A settembre dello scorso anno si è pronunciata Meteo France: “Attenzione, gli uragani sono in crescita del 40%”. “I fattori che contribuiscono alla formazione di questi fenomeni meteorologici”, ha provato a spiegare il meteorologo Jean-Noel Degrace, responsabile del centro, “temperatura delle acque superficiali superiore ai 26 gradi e forte umidità, sono sicuramente favoriti dal riscaldamento globale. La crescita degli uragani di classe 4 o 5, ovvero i più distruttivi, è dovuta all'aumento del livello del vapore acqueo nei Caraibi, in media il 15% in più negli ultimi 20-30 anni”.

ULTIMISSIME

8 MARZO ore 18:16

SICILIA A RISCHIO DI VIOLENTI TEMPORALI E NUBIFRAGI
MOLTA prudenza tra domani e Sabato sulla Sicilia orientale per temporali forti e possibili nubifragi

Vengono confermate dai vari modeli FORTE MALTEMPO nella giornata di Domani (Venerdì 9) e Sabato 10 Marso sul Meridione, specialmodo sulla Sicilia orientale e Calabria Jonica.

Le zone più colpite tra Venerdì 9 e Sabato 10 saranno i settori del RAGUSANO, SIRACUSANO, CATANESE, ENNESE, MESSINESE E REGGINO. Qui gli accumuli potrebbe toccare punte di 80-100 mm sotto forma di piogge forti e nubifragi.
Sulle altre regioni piogge sparse e di moderata entità. Situazione che proseguirà (perlomeno in maniera più leggere) almeno fino al 13 Marzo, con nuove piogge e rovesci sparsi, grazie alla "goccia fredda" che stazionerà tra Sicilia e Africa.
Venti tesi e forti si abbatteranno su tutto il Mar Jonio, Canale di Sicilia, Sicilia, Calabria e Tirreno sud-occidentale con raffiche oltre i 50-90 km/h. Mari molto mossi e agitati.

ECCO LE CARTINE RIFERITE ALLE ORE CENTRALI E SERALI DI VENERDI 9 MARZO:
Precipitazioni: azzurro= deboli / blu= moderate / rosso= forti
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