lunedì, gennaio 08, 2007

In Primo Piano

08 GENNAIO ore 18:00

La DESERTIFICAZIONE E' l'emergenza più grave dell'Onu

ROMA - La desertificazione è considerata dall'Onu l'emergenza più grave degli ultimi decenni, non solo per le sue caratteristiche di processo quasi irreversibile, ma anche per le conseguenze devastanti sulla vita di intere popolazioni, tanto che l'Onu stima in 135 milioni le persone che rischiano di diventare profughi per cause ambientali. Il processo di progressivo inaridimento del terreno interessa vaste aree del sud del mondo e specie quelle dove maggiormente insiste l'attività umana. Attualmente sono considerate aride o a forte rischio di inaridimento il 40% delle terre emerse. Secondo l'UNEP, il Programma Ambiente dell'Onu, il 70% circa dei terreni coltivati in aree semiaride o vicine ai deserti è già degradato o soggetto a desertificazione. Nei Paesi più poveri infatti - e specie in Africa - la necessità di soddisfare le esigenze vitali di popolazioni in crescita determina una pressione sempre più forte sulle risorse naturali, e idriche in particolare, mettendole ulteriormente a rischio.I Paesi mediterranei sono popolati dal 7% della popolazione mondiale che raggiungerà i 524 mln entro il 2025, con 96 mln di abitanti insediati solo nelle città costiere. Negli ultimi anni il bacino del Mediterraneo, ritenuto uno dei 25 siti mondiali per la biodiversità, è stato caratterizzato da eventi estremi quali alluvioni, aumento della temperatura e siccità. Il bacino del Mediterraneo rappresenta una zona di transizione attraversata dal Sahara: 30 mln di ettari di terra lungo le rive del Mediterraneo sono colpiti da desertificazione, un quinto dei territori spagnoli e anche Portogallo, Italia e Grecia sono colpiti seriamente dal rischio di desertificazione, mettendo a rischio la sopravvivenza di 16,5 milioni di persone. In Italia 16.100 kmq di territorio, pari al 5,35% dell'intero Paese, sono colpiti dal processo di inaridimento dei suoli. Secondo l'UE, l'Italia in 20 anni ha visto triplicare la portata del fenomeno di degradamento dei terreni e si stima che il 27% del territorio nazionale sia a rischio desertificazione, specie al sud: la Puglia è la regione più esposta con il 60% della sua superficie, seguita da Basilicata (54%), Sicilia (47%) e Sardegna (31%). A rischio anche le piccole isole e la Pianura Padana.
A cura dell'ANSA

In Primo Piano

08 GENNAIO ore 15:18

Situazione stabile e invariata ancora per più di una settimana... poi... possibile svolta dopo il 20 Gennaio...

Non abbiamo grande cosa da dire sul tempo che farà nei prossimi giorni anche perchè sarà solo e soltanto l'Anticiclone a tenderci compagnia come ha già fatto in precedenza, anzi, tenderà ad allargarsi e a lievitare proprio tra l'11 e il 15 Gennaio sull'Italia mentre a nord delle Alpi ci saranno forti ondulazioni con frequenti passaggi perturbati, pioggia e neve. Sull'Italia putroppo qualche giorno fa era previsto proprio tra l'11 e il 12, l'arrivo di una perturbazione che avrebbe portanto piogge un pò su tutta l'Italia, anche di una certa entità e neve sulle Alpi e Appennino a quote interessanti ma propiol'Alta Pressione anche questo piccolo spiraglio se lo ha inghiottito, riducendolo in un piccolo mucchio di nuvole e qualche goccia di pioggia. Non solo ci sarà una rimanta anticiclonica ma anche un deciso aumento termico (specie in quota) su buona parte dell'Italia con temperature che nelle ore centrali della giornata sfioreranno i 15-18°C un pò ovunque. Saranno putroppo le zone più alte delle Alpi a patire di più, sia per i ghiacciai, sia per la neve caduta nei giorni scorsi. Pertanto almeno fino al 20 Gennaio non si osservano grandi cambiamenti sull'Italia ma solo e ripeto SOLO Alta Pressione
Ma vediamo in sintesi la previsione prevista fino alla terza decade de mese.
Situazione tra il 10 e il 15 Gennaio:
Molta nuvolosità e tempo uggioso tra il 10 e il 13 su buona parte del Centro-Nord con isolati piovaschi sulla Liguria, Valpadana e regioni Tirreniche. Altrove tempo soleggiato o variabile. Temperature molto miti e sopra la norma. Possibili banchi di nebbie tra la notte e il mattino sulle pianure del Nord e zone interne del Centro. Peggioramento più marcato intorno al 12-13 con una parturbazione che si addosserà sulle Alpi con piogge e neve sui rilievi a quote molto elevate. Altrove nuvolosità sparsa ma senza fenomeni.
In seguito Alta Pressione a tutto gas sull'Italia con temperature in deciso aumento e Zero termico fin verso i 4000 metri sui settori occidentali del Nord-Ovest, Tirreno e Sardegna. Intorno al 15 Gennaio graduale diminuzione delle temperature in quota e tendenza ad addolcimento dell'Alta Pressione ovunque.
Situazione tra il 16 e il 25 Gennaio:
Tempo ancora molto stabile e soleggiato ma con locale instabilità sul Sud Italia. A partire dal 20 profonda saccatura fredda in discesa verso l'Italia con calo termico e prime piogge da Nord a Sud e neve sulle Alpi e Appennino. Altri fronti nei giorni si susseguiranno nei giorni seguenti.

CONCLUSIONE:
Come avrete letto almeno fino al 20 Gennaio non ci saranno nessuni disturbi sulla nostra Penisola a parte locali piovaschi sui settori più occidentali. Soltanto nell'ultima decade del mese ci sono buone occasioni per un possibile affondo fredda da Nord sull'Italia ma il "ma" è dobbligo dirlo anche perchè gli unici spiragli freddi visti nei giorni scorsi sono andati in fumo. Staremo a vedere. Seguite gli aggiornamenti...

Ultima Ora

08 GENNAIO ore 14:23

Nebbie a banchi tra Inizio A6 Torino/Savona e Carmagnola ma anche tra Valle del Santo e Tornimparte

Cronaca Meteo

08 GENNAIO ore 14:18

Succede di rado, stamattina fa più freddo in Africa che in Europa
E' più inverno nel Nord Africa che in Europa. Anomalie termiche sempre rilevanti nel Vecchio Continente.


Sono bizzarrie climatiche consistenti quelle che vediamo stamattina, ma che talvolta possono succedere. In ogni modo, in nel Nord Africa, oggi si misurano temperature più basse che in Europa.
In Algeria la temperatura segna in varie località anche costiere +5°C, nella costa del Marocco 7°C. Nelle coste della Libia +10°C, in quelle dell'Egitto +15°C, ma nel sud Egitto +10°C. Solo +12°C misurati nel Sahel.
In Europa si sale a +14°C nella costa del Portogallo e +12°C nel Golfo di Guascogna. Temperature diffusamente sopra i +10°C in Sardegna e la Costa Azzurra.
Nel sud della Spagna fa più freddo che nelle coste del Mare del Nord, con +5°C contro i +8°C. Nel sud della Finlandia +5°C, ben 0°C nella Finlandia centrale. Anche in Ucraina la temperatura attualmente è superiore alla media con +4°C. In Germania ci sono circa +5°C, +2°C nelle pianure dei Carpazi. In Francia i valori sono di circa +10°C.
Nelle Isole Britanniche, interessate da correnti meno miti, la temperatura oscilla tra i +5°C della Scozia ed i +7°C del sud.
In questa carrellata veloce della situazione termica raffrontata a quella nord africana, aggiungiamo che in Europa soffiano venti occidentali umidi che attenuano le escursioni termiche ed i cieli sono nuvolosi.
In Africa il tempo è sereno, l'aria più asciutta e si verificano condizioni meteo più favorevoli alla dispersione del calore accumulato di giorno. Tuttavia, la situazione è ben lungi da essere normale, specie nel centro nord Europa.
Insomma, sembra più inverno in Africa che in Europa.
A cura di www.meteogiornale.it
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