domenica, ottobre 29, 2006

Previsioni

29 OTTOBRE ore 19:43

Vuoi sapere le previsioni per la tua città fino a 5 giorni? Allora clicca sulla regione interessata.



In Primo Piano

29 OTTOBRE ore 19:35

Quali temperature dobbiamo attenderci domani?

Sostanzialmente le temperature massime domani non dovrebbero subire grandi cambiamenti rilevanti. Cominceranno comunque a calare poco a poco per poi arrivare fin sotto la media a metà della prossime settimana. Cambiamenti anche rilevanti per quel che riguarda le temperature minime. Allora quali valori ci attendono domani?
Sul Nord la colonnina di mercurio in giornata si portarà intorno ai 21-24°C in pianura anche se non sono escluse punte di 25°C per effetto di venti di caduta proprio agli sbocchi vallivi e zone pedemontane. Al Centro si toccheranno i 23-24°C specie sulle zone costiere del Tirreno. Qualche grado in meno per venti freschi da NE sull'Adriatico. Il Sud vedranno valori tra i 23-25°C
su molte regioni, ma non esclusi ancora punte di 26°C sulle zone interne di Sicilia e Sardegna.
Passando alle minime troveremo valori di 6-9°C al Nord (intorno allo Zero sulle Alpi). Al Centro oscillabili tra i 7-10°C e al Sud tra i 10-15°C.




In Primo Piano

29 OTTOBRE ore 18:58

L'inverno più freddo degli ultimi 500 anni
Cronaca di un'incredibile, terrible ondata di gelo all'apice della piccola era glaciale.

In Europa all'inizio del XVIII secolo molte cose dal punto di vista climatico sono diverse rispetto al giorno d'oggi. Il motore del clima, il sole, è strano. Proprio in questo periodo il picco di attività undecennale è irregolare o assente e spesso non vengono avvistate le caratteristiche macchie. Se potessimo salire sulle montagne dell'epoca, potremmo vedere ghiacciai molto più vasti ed avanzati di quelli attuali.
Se fossimo in Inghilterra, con un po' di fortuna potremmo assistere, durante gli inverni, a fiere che si svolgono sul letto del Tamigi completamente ghiacciato.
Siamo nell'apice della piccola era glaciale. Le popolazioni devono affrontare inverni molto duri e le ondate di gelo mettono a rischio la sopravvivenza di alcune specie arboree, come l'olivo. Anche le estati talvolta sono pessime, e frequenti temporali o addirittura alluvioni minacciano i raccolti.
Le popolazioni europee di quel tempo sono pertanto abituate alle bizzarrie del tempo. Ma in quel periodo si scatena un'ondata di gelo così terribile, da essere ricordata anche allora come eccezionale ed "orrida".
Nel dicembre del 1708, il freddo conquista le pianure della Russia. L'aria fredda è densa, si accumula nei bassi strati del suolo, fa aumentare la pressione. E' l'anticiclone termico russo, figura meteorologica che negli ultimi anni si è vista molto di rado.
Alla fine di dicembre, "gonfiato" a dismisura, si muove verso occidente. La sera del giorno dell'Epifania, il 6 gennaio, il gelo irrompe nella pianura padana. Le temperature sono incredibilmente basse. Fa talmente freddo che in poche ore si ghiacciano le fontane, i fiumi e quella notte addirittura si ghiacciano la laguna veneta ed il lago di Garda.
L'irruzione gelida scatena una depressione nel Mediterraneo centrale. Sappiamo che il giorno 7 gennaio il centro Italia è sotto la neve, mentre la gelida bora imperversa al nord. Nei giorni seguenti probabilmente la depressione si sposta con traiettoria nord-est seppellendo sotto una coltre bianca le pianure dell'Italia settentrionale. Una situazione simile si è verificata nel dicembre 1996, ma con temperature notevolmente superiori. Dopo il passaggio depressionario, l'alta pressione si ristabilisce con nuove correnti gelide. La neve si compatta, riflette la luce solare e si raggiungono temperature paragonabili a quelle dell'anno 1985, ma per una lasso di tempo doppio.

L' Europa centrale, buona parte del bacino mediterraneo centro-settentrionale sono una ghiacciaia.

Le conseguenze più disastrose si hanno in Russia, in Estonia, in Ucraina. Nella Jugoslavia si scatena una carestia che non risparmia, seppur con intensità inferiore, anche la Francia e la Spagna.

E' l'inverno più freddo degli ultimi cinquecento anni. Muoiono gli olivi, muoiono le viti, in Liguria muoiono gli alberi da frutto.

Giungono i mesi primaverili, in Italia i contadini devono constatare che molti fra gli alberi non fioriscono: sono morti. Vengono tagliati ed usati come legna da ardere.
Anche il resto dell'inverno sarà gelido, ed i pochi dati termici che abbiamo a disposizione di quel periodo lo confermano ampiamente.

Esiste una stazione meteorologica attiva già dal 1701, posizionata in modo ideale per misurare gli effetti termici dell'ondata gelida. E' la stazione di Berlino, in Germania.Compariamo, con una carrellata dei dati, alcuni famosi inverni.

Ecco i dieci inverni più freddi di Berlino dal 1701 ad oggi (temperatura media per i mesi di dicembre-gennaio-febbraio)
1788/89 con -4.7
1804/05 con -4.8
1962/63 con -4.8
1928/29 con -4.8
1822/23 con -4.9
1946/47 con -5.1
1798/99 con -5.3
1939/40 con -6.0
1829/30 con -6.5
1708/09 con -8.3

Alcuni inverni sono di memoria recente, come l'inverno del 1962/3, altri appartengono ad altri secoli. L'anomalia dell'inverno 1708/9 si manifesta anche da un punto di vista statistico: lo scarto termico fra il decimo inverno per rigidezza ed il secondo ammonta a 1.7 c°, mentre la differenza fra l'inverno più freddo e quello del 1829/30 è pari a 1.8 c°.

Teniamo ora conto delle temperature mensili.Anche in questo caso, vengono proposti i mesi invernali più freddi (anno, mese, temperature media)
1740 gennaio - 8.5
1803 gennaio - 8.6
1776 gennaio - 8.9
1848 gennaio - 9.4
1940 gennaio - 9.6
1838 gennaio - 10.0
1929 febbraio - 10.4
1788 dicembre - 11.2
1823 gennaio - 11.6
1709 gennaio - 13.2
Anche in questo caso l'anomalia rappresentata dal 1709 balza all'occhio.
Anomalie che, ricordiamo, si sono similmente presentate anche per gran parte dell'Europa centrale ed orientale, per i Balcani e per l'Italia centro settentrionale...e che ben difficilmente si ripresenteranno nei prossimi anni...
A cura di www.meteogiornale.it

In Primo Piano

29 OTTOBRE ore 10:25

Ancora tre giorni d'Estate ma a partire da Giovedi 2 Novembre piomberemo in Inverno. Attesa neve anche a quote basse in Appennino.

E' ormai confermata la tendenza attesa la prossima settimana. L'estesta ci saluterà è al suo seguito aria molto fredde scenderà verso i Balcani e sull'Italia orientale. Ma andiamo nel dettaglio.

DOMENICA 29 OTTOBRE:
Bel tempo ovunque ma in giornata tendenza ad aumento della nuvolosità su buona parte del Trentino Alto Adige con locali piogge specie sui rilievi. Venti deboli con un pò di Foehn nel pomeriggio-sera sulle Alpi e pianure pedemontane. Temperature massime intorno ai 23-26°C.

LUNEDI 30 OTTOBRE:
Giornata all'insegna del bel tempo. Nebbie nelle prime ore sulle pianure del Nord e zone interne del Centro ma in dissolvimento grazie a venti da NE. I venti tenderanno a far calare le temperature più decise sul medio Adriatico, Puglia e Basilicata. Su queste regioni si potranno addossare specie sull'Appennino alcuni ammassi nuvolosi ma non sono attese precipitazioni. Temperature massime intorno ai 16-23°C, un po più basse fin sotto i 15°C sul medio-basso Adriatico.

MARTEDI 31 OTTOBRE:
Giornata sostanzialmente buona e soleggiata ovunque. In giornata incrmemento della nuvolosità sul Nord-Ovest e Sardegna dove sono attese locali piogge sui rilievi piemontesi e valdostani. Temperature massime intorno ai 15-21°C, più basse sul medio-basso Adriatico.

MERCOLEDI 1 NOVEMBRE:
Deciso cambiamento. Al nord un pò di nuvolosità più compatta sulle Alpi dove si prevedono alcune piogge con neve anche fin sotto i 1500 metri.
Venti temporaneamente variabili, ma in rotazione nuovamente in serata da NE. Un pò di Foehn sulle pianure del Nord. Un pò di nuvolosità si portarà anche sul Tirreno provando alcuni piovaschi ma nulla di più. Temperature intorno ai 15-21°C ma a tratti fin verso i 25°C sulle pianure del Nord-Ovest per effetto di venti di caduta.

GIOVEDI 2 NOVEMBRE:
Peggioramento sui versanti orientali dell'Italia con piogge sparse sull'Adriatico, Meridione e parte del medio-basso Tirreno. Neve oltre i 1500 metri ma in calo in giornata. Al Nord giornata buona con poche nubi ma assenza di precipitazioni. In un primo momento qualche pioggia potrebbe risentirne il Veneto e la Romagna ma in esaurimento. Venti da NE, moderati in Adriatico. Temperature in deciso calo con massime intorno ai 10-14°C specie al Centro-Nord ancora valori di 20°C al Sud. Minime molto fredde al Nord con valori anche inferiori allo Zero su Piemonte, Lombardia e Valle d'Aosta.

VENERDI 3 NOVEMBRE:
Giornata Invernale su tutte le regioni. Freddo ma ancora piogge sul basso Adriatico e Meridione. Neve fin sotto i 1000 ma non escludere fiocchi anche in collina!. Neve probabile fino in pianura sulla Grecia. Sul Nord e Tirreno bello e soleggiato. Venti deboli o moderati da NE. Temperature massime intorno ai 9-14°C al Centro-Nord, 18°C al Sud. Le minime ancora molto basse e sotto lo Zero al Settentrione. Altrove oscillabili tra i 5-8°C, eccetto la Sicilia. Valori anche di -12°C sulle Alpi di confine.
Insomma dopo ore ed ore di caldo quasi Estivo, L'Inverno vorrà dettar legge anche sulla nostra Penisola e CI RIUSCIRA'. Seguite gli aggiornamenti.


In Prima Pagina

29 OTTOBRE ore 10:08

Maltempo in Svezia e Finlandia: pioggia, neve e forte vento
Molto bassi i valori di pressione registrati, localmente inferiori a 980 hpa. Brusche variazioni di temperatura all'ingresso dell'aria molto fredda che alimentava il vortice: a Pori e Tampere passaggio da pioggia con 11°C a neve con 0°-1°C in 6-7 ore. Prima di raggiungere la Scandnavia il vento aveva spazzato il Mare del Nord: 83 miglia orarie alla piattaforma Ekofisk. A Luzon, nelle Filippine,dopo i 373 mm in 96 ore a Infanta, crescono i timori per l'arrivo di Cimaron.

Una intensa perturbazione è passata sulla Scandinavia venerdì 27 ottobre, portando severo maltempo con precipitazioni abbondanti e forte vento. Si è trattato della prima consistente discesa di aria fredda della stagione, preceduta tuttavia da un breve quanto intenso richiamo caldo. Se nel nord di Svezia e Finlandia la precipitazione è stata quindi tutta in forma solida, nel centro e nel sud molte sono state le località in cui la pioggia, accompagnata da temperature miti, è stata dopo poche ore sostituita da neve, con annesso repentino calo termico. In Svezia il vento ha raggiunto le 52 miglia orarie ad Halmstad, 50 a Visby e Malmo, 45 a Stoccolma/Bromma.
Venerdì anche in Finlandia notevole è stato il vento. Le raffiche hanno raggiunto le 47 miglia orarie a Mariehamn, nelle Aland, e le 46 miglia orarie a Helsinki. Si è trattato di un vento caldo sudoccidentale che ha portato la massima, nella capitale, fino a 13°C. Al passaggio del minimo, molto profondo, il cambio di ventilazione e di temperatura è stato repentino. Per esempio, nella parte ovest del paese, Pori è passata dagli 11°C delle 15.20, con il sudovest, ai 9°C con pioggia delle 15.50 con l'ovest, per poi precipitare a 1°C con neve e vento da nordovest solo 6 ore dopo. La pressione alle 15.20 e alle 15.50 era 978 hpa (valore minimo della giornata), alle 22.50 era salita a 988 hpa. A Tampere, alle 14.50 si avevano pioggia, vento da sudovest, 11°C e 979 hpa, alle 15.50 pioggia, vento da sudovest, 8°C e 978 hpa, alle 22.50 neve, vento da ovest, 1°C e 982 hpa, alle 23.50 neve, vento da ovest, 0°C e 984 hpa.
Giovedì notte la tempesta era passata sul Mare del Nord, dove alla piattaforma petrolifera Ekofisk il vento aveva raggiunto, nelle raffiche, le 83 miglia orarie. La perturbazione, nel suo passaggio sulla Scozia, ha portato anche 86 mm di pioggia in 48 ore (tra mercoledì mattina e venerdì mattina) a Kirkwall, nelle Orcadi.
Un aggiornamento sulla piogge molto intense che hanno colpito la parte orientale dell'isola di Luzon. A Infanta, tra martedì mattina e sabato mattina, ora locale, sono caduti 373 mm di pioggia. A Casiguran, tra mercoledì mattina e sabato mattina, registrati 257 mm. Nello stesso periodo, 169 mm ad Alabat e 129 a Daet. Tutto questo in attesa del tifone Cimaron.
Il tifone Cimaron, infatti, sabato mattina era centrato a 14,5°N 127,8°E, a est delle Filippine orientali, e si muoveva verso ovest a 10 miglia orarie, con venti sostenuti a 75 miglia orarie. Cimaron dovrebbe attraversare Luzon durante la giornata di lunedì, con venti sostenuti fino a 110 miglia orarie al momento del landfall. Una volta tornato in mare, la tempesta tifone proseguirà la sua corsa sul Mar Cinese Meridionale, declassata a "tropical storm", per raggiungere il Vietnam centrale probabilmente giovedì prossimo. Piogge molto intense, alluvioni e frane sono purtroppo fortemente probabili a Luzon. Da segnalare che l'ente meteorologico filippino, la Pagasa, ha ribattezzato la tempesta con il nome di Paeng.
Aggiorniamo anche gli accumuli di pioggia registrati in questi giorni in India sudorientale. A Chennai (Madras) sono caduti 276 mm tra mercoledì pomeriggio e sabato mattina, ora locale, qualcosa in più di quanto mediamente cade in tutto ottobre. A Cuddalore, nello stesso periodo, sono stati registrati 217 mm. 200 mm in 48 ore, tra giovedì e venerdì, nel vicino Sri Lanka, alla stazione Colombo/Kat.
A cura di www.meteogiornale.it
RICERCA