martedì, novembre 07, 2006

Ultimissime

07 NOVEMBRE ore 18.43

Udite udite!. Gli ultimi aggiornamenti mettono in evidenza una possibile rotazione della depressione fredda a metà mese prima sull'Italia orientale e Balcani e successivamente anche l'Italia occidentale, Francia e Spagna. Un'evoluzione veramente interessante e piena di sorprese con prima neve anche intensa sulle Alpi a quote basse e piogge. Seguite gli aggiornamenti...

In Primo Piano

07 NOVEMBRE ore 17:38

Ottobre ovvero l'estate infinita
Il mese appena terminato continua il trend autunnale iniziato a Settembre: valori temici molto sopra la media sia in Europa che in Italia. Inoltre si deve aggiungere anche una fase siccitosa che ha colpito soprattutto l'area mediterranea centrale ed il nostro paese.

Ottobre ha fatto segnare una anomalia termica positiva di circa +2,1°C in Italia.L'articolo potrebbe finire qui.Il dato infatti è estremamente eloquente: ci si chiede se il mese appena concluso sia stato Ottobre, il mese delle piogge e dell'autunno pieno, oppure un mese estivo o tardo primaverile.Ecco i dati delle anomalie termiche distinti per aree geografiche:

Nord Ovest +2,4
Nord Est +2,5
Centro Tirrenico +2
Centro Adriatico +2
Sud Peninsulare +2
Sardegna +2,2
Sicilia +1,4
E poi alcuni valori massimi indicativi del caldo record di Ottobre sul nostro paese:

Ferrara: +28°C
Ravenna: +28°C
Venezia: +27°C
Termoli: +33°C
Capo Bellavista: +31°C
Rimini: +29°C
Vicenza: +26,6°C
Catania: +35,8°C
Paternò: +38,4°C
Viterbo: +28,5°C
Alghero: +32.4°C
Amendola +30.8°C
Passo Resia: +20.2°C
Pian Rosa: +4.6°C

Ma anche in Europa le cose non sono certo andate meglio.Osservando la carta delle anomalie termiche NOAA, c'è da rimanere sconsolatamente sorpresi nel constatare l'assoluto predominio del rosa e del rosso su tutto il vecchio continente. Valori sopra le medie di +3°C e oltre sono stati la norma sulla Germania, Francia, Benelux, Spagna. Ma è tutto il continente ad essere sopra media di 1/2°C. Unica eccezione: la Grecia.Ottobre infatti ha visto l'egemonia assoluta sull'Europa di strutture anticicloniche di matrice sub-tropicale, mentre l'aria fredda permaneva lontano, al nord (artico) o ad est (Siberia).
Discorso più complesso e articolato, per fortuna, quello sulle precipitazioni.Come si può osservare dalla carta NOAA delle anomalie precipitative, è stata la penisola iberica a fare la parte del leone con valori precipitativi del 150/200% superiori alle medie. In effetti abbiamo più volte scritto delle anomalia barica portoghese che ha attirato la maggior parte delle saccature nord-atlantiche proprio sull'area atlantica orientale. Anche le regioni occidentali francesi e le isole britanniche sono risultate piovose. Molto piovosa l'area meridionale della Scandinavia, eccetto le coste atlantiche però. Troviamo poi una fascia risultata molto piovosa dalla Francia alla Polonia, appena sopra la catena alpina. Molto piovosa anche la Grecia orientale e la Turchia.Siccitosa invece tutta l'area mediterranea centrale, l'area carpatica-danubiana, l'area pirenaica, la penisola balcanica ed il nord della Polonia.Purtroppo le correnti hanno assolutamente penalizzato l'Italia, che risulta tra le zone più siccitose di questo Ottobre 2006 in Europa, con valori diffusi di pioggia inferiori al 50%.Unica isola felice: la Sicilia orientale, dove è piovuto più della media.
In definitiva per il nostro paese Ottobre è stato un mese assolutamente anomalo, molto caldo e soprattutto molto secco, con grave sofferenza per i ghiacciai, per la natura in genere e per le città travagliate dall'inquinamento. Ricordiamo poi che dall'inizio dell'autunno buona parte dell'Europa centro-settentrionale ha dovuto convivere con valori termici superiori ai +3°C rispetto alle medie storiche, e tutto il continente risulta comunque sopra media.
A cura di www.meteogiornale.it


Astronomia

07 NOVEMBRE ore 15:10

Il SOLE e le sue CARATTERISTICHE

Il Sole è una stella di sequenza principale, di tipo spettrale G2 (una nana gialla), poco più grande e calda di una stella di media grandezza, ma molto più piccola di una gigante blu o di una rossa. Una stella di tipo G2, prima di esaurire completamente tutto il suo combustibile, ha una vita di circa 10 miliardi di anni, ed attualmente il sole ha un'età, stimata grazie agli studi sulla nucleocosmologia, di circa 5 miliardi di anni.
Al centro del Sole, dove la densità è di 150 g/cm3, le reazioni di
fusione nucleare convertono ogni secondo 700 milioni di tonnellate di idrogeno in elio, rilasciando un'energia pari a 386 miliardi di miliardi di megawatts. Questa energia è pari alla massa di 4 milioni di tonnellate (le altre 696 vengono convertite in elio), quindi il Sole si alleggerisce ogni secondo di 4 milioni di tonnellate di materia. La nostra stella è abbastanza grande da rendere insignificante questa perdita. L'articolo nucleo solare tratta il nucleo con maggiore dettaglio.
L'energia generata è rilasciata inizialmente attraverso
raggi gamma e raggi X, ma viene convertita in radiazione elettromagnetica più "tranquilla", mentre viene trasportata verso l'esterno. Il trasporto dell'energia dal nucleo alla superficie del sole impiega anche 10 milioni di anni. Alla fine, essa lascia il sole come una radiazione di corpo nero alla temperatura di circa 5.500 °C. Una piccola parte dell'energia è emessa sotto forma di neutrini, energia cinetica e termica del vento solare, composta da materia espulsa dal sole, e una parte ancora più piccola va a formare il suo campo magnetico. I fisici sono capaci di riprodurre lo stesso processo di generazione di energia con la bomba all'idrogeno. Un processo di fusione controllata permetterebbe di sfruttarla per ricavarne energia elettrica, cosa che potrebbe essere possibile in futuro utilizzando reattori nucleari a fusione.
A causa dell'alta temperatura, tutta la materia del Sole è sotto forma di plasma. Il risultato è che il Sole non è un corpo solido, ed è soggetto ad una rotazione differenziale dove le diverse parti ruotano a velocità diverse : per esempio, l'equatore ruota più velocemente dei poli. La rotazione differenziale porta ad una distorsione delle linee di campo magnetico nel tempo, che raggiunto un livello critico, formano le macchie solari. Le macchie solari hanno un ciclo di circa 11 anni. Durante questo periodo vi è un picco massimo e minimo di macchie solari visibili. Il picco massimo corrisponde sulla terra ad un periodo più caldo, causato da un'intensa attività solare, mentre il picco minimo corrisponde ad un periodo più freddo. Studi effettuati su documenti del passato hanno dimostrato una correlazione tra il numero di macchie rilevate sulla superficie solare e le annate di cattivi raccolti. Il campo magnetico solare è estremamente complesso ed è soggetto a cicli periodici di attività e scomparsa, con frequenti inversioni dei poli magnetici.
La superficie solare è estremamente turbolenta, viene chiamata fotosfera e, oltre alle macchie, ospita numerosi fenomeni come le eruzioni solari.
La corona solare, situata subito sopra la superficie solare, è molto rarefatta, con appena 1011 atomi/m3, con una temperatura superiore al milione di gradi.
Per sorvegliare ininterrottamente il Sole, l'Agenzia Spaziale Europea e la NASA hanno lanciato assieme, il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) il 2 dicembre 1995. La sonda è ancora in funzione e fornisce continuamente spettacolari immagini del Sole e della corona, molto utili agli scienziati che studiano il comportamento della nostra stella.











Nucleo solare

Il nucleo solare è la parte piu interna del Sole, e di conseguenza la piu calda (circa 15 milioni di gradi Kelvin). Al suo interno si svolgono le reazioni di fusione nucleare, responsabili della produzione di energia del Sole, del suo risplendere e in definitiva del sostentamento della vita sulla Terra.
Il nucleo è la parte meno conosciuta del Sole, nascosta com'è all'osservazione diretta. Gli indizi migliori sul suo stato vengono dall'eliosismologia, che sfrutta le vibrazioni del Sole, e dall'analisi dei neutrini emessi dalle reazioni di fusione, che possono arrivare indisturbati fino a noi. Oltre a questi, altri dati come la produzione di energia totale e la composizione chimica della superficie del Sole pongono stretti limiti ai modelli teorici possibili.
Secondo le teorie odierne, il centro del Sole è composto prevalentemente da idrogeno. La temperatura si aggira sui 15 milioni di gradi, la pressione è elevatissima e la densità del materiale è di circa 150 g/cm3. Queste condizioni sono estreme per noi ma normali per una stella. Stelle più grandi del Sole hanno nuclei ancor più densi e caldi.
Gli atomi di idrogeno del nucleo non possono rimanere integri a queste temperature, e si separano in protoni ed elettroni. L'energia termica è così alta che più protoni, quando si incontrano casualmente, vincono la repulsione elettrica tra cariche dello stesso segno e si uniscono a formare un nucleo di elio. Ogni secondo, 594 milioni di tonnellate di idrogeno vengono convertite, rilasciando un'energia pari a 386 miliardi di miliardi di megawatt. Questa energia è pari alla massa di 4 milioni di tonnellate (le altre 590 vengono convertite in elio). Quindi il sole si alleggerisce ogni secondo di 4 milioni di tonnellate. La sua massa totale è abbastanza grande perché, anche dopo 10 miliardi di anni di vita attiva, la sua massa si riduca solo impercettibilmente.
L'energia liberata dalla fusione nucleare si presenta inizialmente sottoforma di fotoni gamma, che partono per la tangente alla velocità della luce. Essi però non possono fare molta strada, perché vista l'alta densità saranno presto assorbiti da un atomo sul loro cammino, il quale li riemetterà in una direzione diversa e con uno spettro di frequenze più ampio. Il ciclo si ripeterà parecchie volte, finché i fotoni non raggiungono la superficie del Sole e lo lasciano alla volta dello spazio interplanetario. Si calcola che questo trasporto di energia dall'interno all'esterno del Sole duri ben 10 milioni di anni. In altre parole, se il nucleo del sole smettesse all'improvviso di produrre energia, la superficie continuerebbe a splendere ancora per lungo tempo. I neutrini, altro sottoprodotto delle reazioni di fusione nucleare, passano invece quasi indisturbati attraverso la materia, ed escono dal Sole in linea retta. Una piccolissima parte è intercettata dai pochi rivelatori di neutrini in attività sul pianeta.
Il processo di fusione è molto difficile. Alle condizioni vigenti nel centro del Sole il protone medio deve aspettare ben 13 miliardi di anni prima di fondersi con altri tre e formare un nucleo di elio. Ciò significa che oggigiorno la produzione di energia del Sole deriva dai protoni "fortunati", che hanno incontrato in anticipo il loro destino, e che via via che passa il tempo la probabilità delle reazioni aumenta. La luminosità solare aumenta quindi lentamente, il che ha indotto alcuni teorici ad ipotizzare che tra 500 milioni o un miliardo di anni il Sole sarà troppo caldo per consentire la vita sulla Terra.
Questo aumento è indipendente dall'evoluzione stellare a cui andrà incontro il Sole, e che lo porterà tra circa 5 miliardi di anni a trasformarsi in una gigante rossa. Il nucleo solare diventerà ancora più caldo e concentrato di oggi: la fusione dell'elio, tipica delle giganti rosse, richiede centinaia di milioni di gradi.


Fotosfera

In Astronomia, la fotosfera di un oggetto è la regione in corrispondenza della quale esso diventa opaco. In altre parole, non è possibile osservare la regione al di sotto della fotosfera. È un termine normalmente usato per descrivere l'aspetto del Sole o di un'altra stella: poiché le stelle sono delle palle di gas, non hanno una superficie solida; ma esiste comunque una profondità sotto alla quale il gas non è più trasparente ai fotoni, e questa profondità fornisce una superficie visibile alla stella. In particolare, nel caso del nostro Sole lo strato fotosferico non presenta alcuna discontinuità tangibile con la regione convettiva sottostante come con la corona solare più esterna; anzi esso si distingue unicamente per l'assenza quasi totale di altri raggi provenienti da strati più intimi del globo, che unita alla quantità minimamente rilevante di emissioni radio dalle sfere sovrastanti nonché alla sostanziale trasparenza delle stesse, fa sì che la radiazione percepibile da un osservatore esterno sia sostanzialmente quella prodotta dalla fotosfera medesima.
La fotosfera del Sole ha una temperatura che varia dagli 8000 ai 4200 kelvin circa, decrescendo con l'allontanamento dagli strati più interni per quelli più esterni. Per questo ha un colore giallo. Egualmente si deduce il tasso di variazione di temperatura proporzionale alla quota dall'analisi della luminosità: la f. non è omogeneamente brillante in tutti i suoi strati, ma si fa più tenue in quelli periferici, per cosiddetto fenomeno dell'oscuramento al bordo. Altre stelle possono essere più calde o più fredde. La fotosfera solare è composta da celle di convezione chiamate granuli; ogni granulo è una tempesta di fuoco larga da 500 a 1000 km, al centro della quale del gas caldo sale dall'interno della stella, raffreddandosi e ricadendo ai bordi per moto convettivo. Un singolo granulo ha una vita media di soli 8 minuti, ma se ne formano di nuovi continuamente, dando alla fotosfera un aspetto complessivo simile ad una lenta ebollizione. Tra i granuli normali si trovano dei supergranuli grandi fino a 30.000 chilometri, capaci di resistere fino ad un giorno. La granulazione resta una delle prove fondanti della presenza di moti convettivi all'interno del Sole, mentre non sappiamo d'altra parte se queste formazioni si trovino anche su altre stelle, perché sono troppo piccole per essere viste. Altre formazioni presenti sulla fotosfera sono le macchie solari e i flare solari.
L'atmosfera visibile del Sole è composta da altri strati posti sopra la fotosfera: la cromosfera, alta 2000 chilometri e visibile in luce filtrata, e sopra questa la caldissima e tenue corona solare.

Cromosfera

La cromosfera (letteralmente sfera di colore) è un sottile strato dell'atmosfera del Sole, subito sopra la fotosfera, spesso 10.000 chilometri. La cromosfera è sostanzialmente trasparente rispetto al resto dell'atmosfera solare.
Occorrono speciali strumenti per poter vedere la cromosfera del sole, a causa della fortissima luminosità della fotosfera sottostante, ma il suo colore rossastro può essere osservato durante un'eclissi totale oppure in luce filtrata, come l'H-alpha.
Le formazioni più comuni visibili sulla fotosfera solare sono le spicule, lunghe dita di gas luminoso che si protendono dalla fotosfera. Le spicule salgono fino alla cima della cromosfera e poi ricadono più in basso, nel giro di circa 10 minuti.
Un'altra formazione cromosferica sono le fibrille, strati orizzontali di gas simili come dimensioni alle spicule, ma con una vita media doppia.
Le più spettacolari formazioni, e anche le più rare, sono le prominenze solari, gigantesche eruzioni di gas the raggiungono altezze di 150.000 chilometri, cioè più grandi dell'intero pianeta Terra. Solo i brillamenti solari possono superarle in energia.
Sopra la cromosfera si trova la cosiddetta regione di transizione, dove la temperatura aumenta rapidamente per arrivare alla caldissima corona solare, che forma lo strato più esterno dell'atmosfera.


Corona solare

La corona solare è la parte più esterna dell'atmosfera del Sole.
Si estende per centiaia di migliaia di chilometri ed è visibile, assieme alla cromosfera, durante le eclissi solari totali, o con l'ausilio di un apposito strumento, il coronografo.È formata da gas (soprattutto idrogeno) e vapori provenienti dagli strati sottostanti dell'atmosfera solare. Essendo estremamente calda (fino a milioni di gradi celsius), la materia in essa contenuta è sotto forma di plasma.
Il motivo della sua normale invisibilità è che è estremamente tenue. Il meccanismo che la riscalda non è perfettamente compreso, ma una parte rilevante è sicuramente giocata dal campo magnetico solare.

Macchia solare

Una macchia solare è una regione della superficie del Sole (la fotosfera) che è distinta da una temperatura minore dell'ambiente circostante, e da forte attività magnetica. Anche se in realtà le macchie solari sono estremamente luminose, perché hanno una temperatura di circa 5000 kelvin, il contrasto con le regioni circostanti, ancora più luminose grazie ad una temperatura di 6000 kelvin le rende chiaramente visibili come macchie scure. Se fossero osservabili isolatamente sarebbero più luminose di una lampada ad incandescenza.
Il numero di macchie che appaiono sulla superficie del Sole è stato misurato a partire dal 1700, e stimato all'indietro fino al 1500. La tendenza è quella di un numero in aumento, e i valori più grandi sono stati registrati negli ultimi 50 anni.
I numero di macchie solari è correlato con l'intensità della radiazione solare. Durante il Minimo di Maunder esse quasi scomparirono, e la Terra nello stesso periodo si raffreddò in modo consistente. La correlazione tra i due eventi è oggetto di discussioni nella comunità scientifica.

Campo magnetico solare

A causa delle altissime temperature, tutta la materia di cui è costituito il Sole si trova sotto forma di gas e plasma. Per questo motivo, il Sole ruota più velocemente all'equatore (circa 25 giorni) rispetto alle latitudini maggiori (circa 35 giorni vicino ai poli). Questa rotazione differenziale alle diverse latitudini del Sole provoca l'attorcigliamento delle linee del campo magnetico e la conseguente formazione di macchie solare e protuberanze solari. Questa azione distorcente genera un fenomeno di dinamo, con un periodo di attività magnetica (detto ciclo solare) di 11 anni.
L'influenza del campo magnetico rotante solare sul plasma del mezzo interstellare crea degli strati di corrente dell'eliosfera, che separano le regioni con campi magnetici orientati in direzioni opposte. Il plasma nello spazio interplanetario è anche responsabile della forza del campo megnetico solare nellorbita terrestre. Se lo spazio fosse un vuoto perfetto, allora il dipolo magnetico del Sole si ridurrebbe con la distanza a circa 10-11 tesla, ma le osservazioni satellitari mostrano che esso è 100 volte superiore al previsto, circa 10-9 tesla. La teoria della magnetoidrodinamica prevede che il moto di fluidi conduttori (come il mezzo interstellare) generi correnti elettriche, che producono a loro volta dei campi magnetici.

Vento solare

Il vento solare è una corrente di particelle (più che altro protoni di alta energia, ~500 keV) emesse dall'atmosfera solare. Anche le altre stelle mostrano lo stesso fenomeno, e si parla quindi di vento stellare, o anche di perdita di massa.

In Primo Piano

07 NOVEMBRE ore 14:27

L'Alta Pressione NON ha intenzione di andarse. Situazione se si può dire critica almeno fino al 20 del mese corrente. Poi si aprono due chances ma il tutto rimane appena ad un filo!

Putroppo la situazione al momento vista dai vari centri metereologici è decisamente PREOCCUPANTE!. Non è per il fatto dell'Alta Pressione ma per le piogge che sono veramente assenti sulla Penisola. Si, abbiamo avuto alcuni fenomeni sull'Adriatico ma si è trattato di poca cosa e poi il Meridione sembrerebbe star meglio del resto del Paese. Veramente critica la situazione sul Nord-Ovest dove i fiumi sono metri sotto il livello di norma e molti non sono neanche più transitabile per il fondo così basso. Gurdando il tempo sull'Italia possiamo solo dire che l'evoluzione sarà sempre la solita: sole, sole e sempre sole. Soltanto verso la fine del week-end una profonda saccatura fredda dal Nord Europa scivolerà verso i Balcani provocando infiltrazioni fredde sui versanti orientali dell'Italia con calo termico e probabili piogge deboli su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. Qualche fenomeni atteso anche sul resto del Meridione ma in diradamente. Neve a quote medio-basse. Un'altro paio di maniche invece sull'Europa orientale che vedrà freddo intenso e neve fin verso le zone pianeggianti. Qualche fiocco farà visita nuovamente i versanti esteri del Trentino. In seguito la situazione tenderà a migliorare con freddo in attenuazione e cieli sempre sereni. L'unico fenomeno che ci farà compagnia (per modo di dire) saranno le nebbie che visiteranno le pianure del Nord e le zone interne del Centro presentandosi anche a tratti fitte. Prudenza sulle strade nelle ore notturne! A lungo termine si vedono POCHE NOVITA' ma almeno due sembrerebbero essere interessanti.
La prima vede una possibile retrogreessione verso est del vortice freddo sui Balcani con possibili cambiamenti anche sulla nostra Penisola. Aspettiamo i prossimi round.
La seconda vede l'Anticlone spostarsi verso nord-ovest e farà si che una discesa di aria molto fredda e molto corposa possa scendere verso le nostre latitudini con pioggia e neve. Come ripeto la situazione è presa estremamente con le pinze e appasa ad un filo!. Non è detto che situazione possa cambiare drasticamente ma prima di dire altro aspettiamo le prossime uscite dei modelli. Soltanto così potremo sapre che fine dobbiamo fare!

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